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Lontani ricordi della mia vita di scuola (1913-1917)

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
Autore della scheda:
DOI:
10.53167/253
Scheda compilata da:
francesca.pizzigoni
Pubblicato il:
15/09/2021
Tipologia:
Autore:

Edizione

Titolo prima edizione:
Lontani ricordi della mia vita di scuola (1913-1917)
Editore prima edizione:
Scuola tipografica Figli della Provvidenza
Città di pubblicazione prima edizione:
Milano
Anno di pubblicazione prima edizione:
1961
Numero di pagine:
54

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1910s

Nel 1913 l'autrice inizia la carriera di insegnante presso la scuola citata solo come “G.” e descritta come un’antica villa in Lombardia (p. 8). Ricorda le visite dell’ispettore e dell’assessore all’Istruzione. L’anno successivo è trasferita in una frazione a 5 chilometri dalla stazione di Saronno in cui in realtà «non c’era una scuola: le aule erano spagliate in due o tre case» (p. 14) e dove insegna a 87 alunni di prima. Si trova in un contesto in cui gli alunni non comprendono bene né l’italiano né il dialetto milanese e in cui le condizioni igieniche personali sono decisamente insufficienti. Nel corso dell'anno la classe viene spostata in un’altra aula, le cui condizioni però non sono migliori (pp. 16-17). La povertà delle famiglie colpisce l'autrice, che si trova a riflettere anche sull’uso delle punizioni corporali (pp. 20-21). Per superare le difficoltà di insegnare a tanti bambini contemporaneamente utilizza la lettura corale. Dopo 4 anni nelle scuole rurali vince due concorsi indetti dal Comune di Milano e ottiene la nomina in una scuola periferica della città. Il mestiere di insegnante viene inteso da Griffini come una missione, ancora di più durante la prima guerra mondiale. L'autrice descrive l'aula addobbata con manifesti di propaganda per i prestiti di guerra (p. 37). Dal 1 ottobre 1917 è nominata insegnante in soprannumero in una scuola di Milano, ottenendo così uno stipendio di un terzo superiore a quello di insegnante rurale. L'impegno è  gravoso, anche per l'esigenza di supplire all'assenza di molti maestri richiamati alle armi. Griffini manterrà l'incarico per 12 anni. La parte conclusiva del testo esplicita il motivo della realizzazione di questa autobiografia che intende essere una esortazione ai giovani, affinché comprendano i vantaggi di una vita più agevole rispetto alle tribolazioni sopportate dalla sua generazione. Il volume si conclude con tre poesie scritte dall'Autrice negli anni 1959 e 1960 dopo il pensionamento.

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale