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Autore della scheda:
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Nome:
Brigida (detta Gida)
Cognome:
Rossi
Genere:
F
Data di nascita:
10 settembre 1862
Luogo di nascita:

Brescia BS
Italia

Regione di nascita:
Lombardia
Data di morte:
12 dicembre 1938
Luogo di morte:

Bologna BO
Italia

Regione di morte:
Emilia-Romagna
Categoria professionale:
Insegnante di scuola secondaria
Altri aspetti dell'identità sociale:
Letterato
Storico

Brigida – detta Gida  Rossi nacque a Brescia nel 1862, ove frequentò il collegio delle Orsoline e divenne maestra elementare. Si trasferì a Roma a studiare presso l’Istituto superiore di Magistero. Diplomata in Storia, insegnò nella Scuola normale femminile di Pistoia e poi dal 1897 nella Scuola normale ‘Laura Bassi’ di Bologna. Qui entrò in contatto con Giosuè Carducci e la casa editrice Zanichelli, partecipando all’ambiente artistico e letterario dei salotti aristocratici bolognesi, come socia della ‘Dante Alighieri’, delegata scolastica nell’Associazione Insegnanti di Scuola Media sorta a Bologna fin dal 1898 con Giuseppe Kirner e fondatrice di un ricreatorio operaio femminile. Fu coinvolta dalla contessa Lina Bianconcini Cavazza nella mobilitazione cittadina scaturita dal terremoto di Messina del 1908 e proprio a Messina fu inviata per promuovere la riorganizzazione delle donne e dell’infanzia. Cattolica, vicina alle idee di Antonio Fogazzaro, fu dapprima pacifista poi nazionalista, partecipando alle iniziative di mobilitazione femminile durante la Grande Guerra, in particolare fu nominata ispettrice generale dell’Ufficio Notizie per Militari di terra e di mare fondato a Bologna da Lina Bianconcini. Nel dopoguerra diede vita e diresse la “Casa del sole” per bambini tubercolotici (1922), emanazione del Comitato Mutilati e Tubercolotici di guerra di cui era presidente, affiancata da un nutrito gruppo di donne insegnanti in città, tra cui Jolanda Cervellati. Significativa fu la produzione di ricerche sulla storia di Bologna con funzione divulgativa e didattica edite anche da Zanichelli, nonché la partecipazione alle attività del mondo cattolico bolognese e, dagli anni Trenta nel Fascio femminile bolognese. Lasciò le sue memorie nel volume Da ieri a oggi. Le memoria di una vecchia zitella edito da Cappelli nel 1934, in cui non risparmiò critiche al riassetto curricolare del neonato istituto magistrale della Riforma Gentile, abbozzando timidamente timori per la violenza del Regime. In pensione dal 1932, morì a Bologna nel dicembre 1938, celebrata con grande enfasi da tutta la comunità cittadina.

 

Fonti bibliografiche:
  • D. Zanetti, Brigida Rossi, «Il Resto del Carlino», 13 dicembre 1938
  • Comitato femminile pro mutilati e invalidi di guerra di Bologna «Pro Casa del Sole» (a cura di), Gida Rossi. Orazione celebrativa pronunciata da Jolanda Cervellati il 12 gennaio 1939 – XVII nella sala della Federazione dei Fasci Femminili di Bologna, presenti le Autorità politiche, militari, religiose e civili, s.e., s.a. (ma 15 giugno 1939)
  • M. D’Ascenzo, Rossi Brigida, in Dizionario Biografico dell’Educazione, <http://dbe.editricebibliografica.it/cgi-bin/dbe/Scheda?1942>
  • M. D’Ascenzo, Le “Memorie di una vecchia zitella” di Gida Rossi tra narrazione e rappresentazione di genere, «Rivista di storia dell’educazione», 2, 2014, pp. 57- 67
  • M.G. Bertani, Legami di carta. Soldati in trincea, alunne tra i banchi: intersezioni tra archivi della Grande Guerra, Bologna, BraDypUS, 2017
  • M. D’Ascenzo, Emergenza, educazione e cittadinanza attiva. Il contributo di Brigida Rossi dopo il terremoto di Messina del 1908, in C. Sindoni (a cura di), Itaca. Percorsi di Storia della scuola, Pedagogia, Filosofia, Storia e Geografia. Studi in onore di Salvatore Agresta, Lecce/Rovato, Pensa Multimedia Editore, 2018, pp. 137-147
  • M. Gavelli, P. Gaspari (a cura di), La mobilitazione femminile nella grande guerra italiana, vol. 1: Nelle fabbriche, nelle città e nelle campagne, Udine, Gaspari, 2018
  • M. D’Ascenzo, Il Fronte interno. Cura dell’infanzia ed educazione durante la Grande Guerra a Bologna (Italia), «Educació i Historia», n. 3, julio-desembre 2019, pp. 19-42