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Autore della scheda:
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Nome:
Giovanni
Cognome:
Procacci
Genere:
M
Data di nascita:
4 agosto 1836
Luogo di nascita:

Pistoia PT
Italia

Regione di nascita:
Toscana
Data di morte:
18 maggio 1887
Luogo di morte:

Pistoia PT
Italia

Regione di morte:
Toscana
Categoria professionale:
Insegnante di scuola secondaria
Preside/Direttore d'istituto
Altri aspetti dell'identità sociale:
Letterato
Poeta
Scrittore

Giovanni Procacci nacque a Pistoia il 4 agosto 1836. Si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Siena. Negli anni universitari iniziò a scrivere in prosa e versi. Laureatosi nel 1858, non esercitò per quattro anni la professione forense perché colpito da oftalmia. Una volta guarito, tenne uno studio legale a Firenze. Nel 1866 gli venne affidata la cattedra di Filosofia al Liceo Niccolò Forteguerri di Pistoia. Nel 1867, riammalatosi agli occhi, lasciò l’esercizio dell’avvocatura per dedicarsi all’insegnamento delle Lettere italiane nel Liceo della città natale. Sempre nel 1867, in veste di membro della Commissione comunale per l’istruzione, concorse al riordinamento del Ginnasio, alla riforma dei corsi elementari e all’istituzione delle Scuole tecniche. Nel 1868 all’incarico di insegnamento si aggiunse l’ufficio di direttore delle Scuole comunali pistoiesi. In uno studio dal titolo Le Scuole comunali di Pistoia dal 1867 al 1873 propugnò la diffusione dell’istruzione come strumento di ascensione dell’Italia al ruolo di potenza europea. Per quanto concerne la produzione letteraria, si segnalano: un saggio su Niccolò Forteguerri e la satira toscana dei suoi tempi (1877); il volume Vecchiumi, in cui sono riuniti i suoi versi (1879); la raccolta di Novelle toscane (1886). Procacci morì a Pistoia il 18 maggio 1887.

Fonti bibliografiche:
  • D. Camici (a cura di), Per Giovanni Procacci. XVIII Maggio MDCCCLXXXVIII, Pistoia, Tip. Cino dei F.lli Bracali, 1888
  • E. Ghidetti (a cura di), Giovanni Procacci, in Id., Toscani dell’Ottocento. Narratori e prosatori, Firenze, Le Lettere, 1995, pp. 357-358