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Memorie d'un educatore

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
Autore della scheda:
DOI:
10.53167/847
Scheda compilata da:
francesca.pizzigoni
Pubblicato il:
23/11/2021
Tipologia:
Autore:

Edizione

Editore:
Cav. Niccolò Giannotta
Città di pubblicazione:
Catania
Anno di pubblicazione:
1913
Città di pubblicazione prima edizione:
Catania
Anno di pubblicazione prima edizione:
1875
Numero di pagine:
223

Questa terza edizione (la prima è del 1875 e la seconda del 1886) riporta le precedenti prefazioni dell'autore in cui sottolinea i riscontri ottenuti dal suo metodo basato sui «ritratti o biografie dei vari allievi» e sulla convinzione del rapporto diretto tra aspetto fisico e morale (p. 9). La narrazione parte nel 1861 quando in Sicilia vengono annunciate Conferenze magistrali per introdurre nuovi metodi didattici. Nel 1862 il Consiglio Comunale di Catania delibera di aprire quattro scuole oltre alle quattro già esistenti di tipo lancasteriano e Giuffrida vince il concorso per insegnare al grado superiore. È consapevole di non conoscere né i contenuti né il metodo: «gli scolari erano considerati come macchine parlanti. Nelle scuole pubbliche si cominciava con l’abbiccì, si continuava anni a leggere senza capire un’acca di quel che si leggeva; indi si veniva alle interminabili declinazioni e coniugazioni» (p. 29). L’autore decide invece di impostare le lezioni sul ragionamento con gli studenti; inserisce la ricreazione; è contrario alle punizioni corporali; cerca il rapporto con le famiglie. Migliora il suo metodo didattico, avvicinandosi a quello che chiama analitico-sintetico o induttivo-deduttivo (p. 46). Nella seconda parte del volume illustra il metodo di cui è inventore, basato sul convincimento che per insegnare bene bisogna conoscere a fondo ciascun allievo (p. 86). Dall’osservazione prende forma uno schema intitolato Prospetto dimostrante lo stato morale e materiale degli allevi. Esso è la base per la creazione di quelli che l’autore chiama Ritratti o Biografie degli allievi. Tutte le informazioni raccolte devono essere sommate all’osservazione diretta svolta dall’educatore e confluiscono nel Prospetto antropologico (p. 95) di cui viene offerta una sorta di guida alla compilazione. Le pagine 127-188 sono occupate dai Ritratti dei suoi alunni. La terza parte (p. 191) mostra i corretti rapporti da mantenere tra i differenti attori del contesto educativo.

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale