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"Abbiamo imparato vivendo". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1470
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
27/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Sofia Bandini
Nome e cognome dell'intervistato:
Teresa Chiariello
Anno di nascita dell'intervistato:
1949
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola dell'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Liceo
Università
Data di registrazione dell'intervista:
25 novembre 2021
Regione:
Puglia

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1950s 1960s

[Musica] buonasera oggi è giovedì 25 novembre 2021 ci troviamo a san giovanni valdarno io sono sofia bambini e sono in compagnia di mia madre teresa chiariello che ci si parlerà dei suoi ricordi di infanzia buonasera sono teresa chiariello sono nata barletta il 3 10 3 ottobre del 1949 ho frequentato la scuola dell'infanzia scuola elementare fatto tutto il corso di studi fino al liceo classico a barbetta e poi mi sono trasferita dopo un anno di università a bari mi sono trasferita all università di firenze per frequentare le lettere classiche non mi sono laureata mi sono fermata tre esami dalla laurea poi per motivi diversi poi ho insegnato religione e avendo preso anche il titolo di abilitazione per l'insegnamento alle due scuole elementari ho finito la mia carriera professionale seguiranno deve scorrere vietati ora sono in pensione 2017 ti ricordi quando ha iniziato la scuola dell'infanzia che hanno era dunque di sicuro ho iniziato alimentare nel 55 quindi negli anni immediatamente precedenti ho frequentato un po malvolentieri all'inizio poi non ho ricordi sgradevoli del mio asilo con le sole quindi andava all'asilo dalle suore si dà 10 comunale delle suore di san gaetano credo si chiamassero che si sente a bari la barzelletta se senti era una scuola vicina a casa tua sceglie abbastanza vicina 5 10 minuti di cammino che ricordi di te accompagnavo li accompagnava la mia madre i primi tempi letteralmente trascinando amici poi insomma non ho ricordi come ripeto nei voli e fatti rispetto nella sua famiglia ad essa è andata a scuola per tutto il ciclo di studi rispetto ai due fratelli miei fratelli avevano un'età notevolmente maggiore nella mia erano tutti nati a partire dal 20 all'anno 1929 e quella della sorella immediatamente precedente alla mia nascita aveva otto anni più di me e quindi io ero la più piccola di casa e in quanto tale ne ho avuto una storia scolastica un po diversa i miei fratelli si sono fermati tutti alla quinta elementare sono stata la prima con l'esame di ammissione alla scuola media allora si faceva l'esame di ammissione a frequentare le scuole medie e poi liceo classico quindi insomma tesa è stata l'unica della famiglia si fanno ad avere fatto degli studi successivi alla licenza elementare senti ricordi qualcosa della tiro ma dell'utero mi ricordo questa sola protettiva abbastanza tenera lungo i miei confronti una foto dove si vede fisicamente la più piccola di tutte proprio lì davanti alla sua ora tutte quante invola ordine e così ho proprio l'impressione di avere dietro qualcuno che mi faceva sentire abbastanza protetti e al sicuro e quando poi sei passata alla scuola elementare come il ricordo di questo passaggio della scuola elementare ho ricordi buoni devo dire ottimi insomma avete già imparato a leggere e scrivere ho imparato l questo non ho assolutamente voluto memoria e mi ricordo [Musica] lontanissimo ricordo tipo di in testi così un po ponti antiquati con che in casa c'erano i libri delle scuole elementari che facevano riferimento sia immagine sia nelle teste dei contenuti a a un'epoca molto precisamente connotata quello a quella fascista non mi ricordo mi ricordo queste queste immagini che poi da grande ho sentito consonanti con quel clima con quel con l'immaginario e mi ricordo che così veniva accompagnata in modo molto tenero dal mio fratello maggiore che era quello più sensibile agli interessi culturali nonostante avesse smesso di studiare anche lui quinta elementare però era si seguiva comprava liberi andava cinema in casa nostra si ascoltava la radio dalla mattina alla sera quindi in questa questo clima in questa temperie sono sono cresciuta e mi ricordo di aver fatto risponde alimentare toglie ottimo profitto allora si scusa visto che era aumentato il fratello maggiore può raccontare l'episodio del del maestro che è venuto a casa quando quando la sua famiglia ha deciso di fargli interrompere gli studi per l'imu di qualche giovane allungarsi questo fratello maggiore come dicevo era molto pronto intellettualmente molto sveglio sì notevole varietà di interessi e dai racconti di mia madre insomma familiari che quando si avvicinava la fine del quinto anno delle elementari il maestro elementare prima chiamata la donna poi si è fatto presente lui direttamente personalmente a casa nostra per sollecitare i miei genitori a fargli continuare gli studi perché prometteva molto bene e lui era il maggiore dei fratelli è maschio e con il babbo che aveva sfamare una famiglia numerosa insomma non gli è stato concesso di continuare gli studi perché doveva aiutare il babbo in campagna il mio papà faceva il contadino e eventualmente i fratelli quelle dopo quelli benvenuti dopo avrebbero eventualmente potuto continuare loro se avessero voluto quegli atti non hanno posso continuare e senza ma è poi andata è andata così senti torniamo alla tua esperienza lamentati dice levy appunto si diceva l'elementare che secondo alimentare che ho fatto la prima la strada mentale come una maestra mi ricordi che mi ricordo il nome maria ceci e che poi in terza elementare è cambiata la maestra è intervenuta una un'altra insegnante mi ricordo della prima maestra che mi portavo in palmo di mano una volta l'abbiamo incontrata per strada in quanto aveva già iniziato alla terza elementare e io che evidentemente aveva già cominciato un'altra esperienza così non gli ho dato l'impressione di rifiuti di festeggiarla di essere troppo basta vos affettuosa nel salutarla e lei si è lamentata la mia mano dicendo male anche con me dicendo me come io conservo ancora i tuoi quaderni da quanto eri bravo a scrivere e tu quasi non mi riconosci fai finta di non conoscermi insomma mi ricordo questo rimprovero è rimasto il trend è un po un po me ne dolgo ancora senti ti ricordi come erano composte le classi erano classi numerose a numerosissime con il numero degli alunni alunni alunni ad ora eravamo soltanto femmine vicino ai 40 insomma quindi lo tutte femmine tutte femmine se tutte femmine alimentare alle elementari alle medie anche alle medie anche invece in quarta g in quarta e quinta ginnasio abbiamo cominciato con lui abbiamo sono entrata in una classe mista eravamo 666 femmine dopo una settimana già cinque femmine il resto tutti maschi sempre una classe piuttosto numerosa e poi in prima liceo classico le femmine si sono riunite nella sezione femminile e i maschi con i maschi quindi anche quindi anche al liceo si narrava ne rimane certo siamo stati siamo ritornati tutta gente la sistemazione degli spazi scolastici te la ricordi le aule come erano i corridoi le altre s le palestre quella mia scuola elementare di barletta era una bella scuola nel novecento forse forse anche forse anni treni anche anni 30 la scuola molto grande abbastanza quasi monumentale ben organizzata negli spazi delle aule erano amplissime con i soffitti molto alti scale ampie di questo mi ricordo di palestre non ho assolutamente alla scuola dove stasera riguarda la scuola elementare nola le attività di educazione fisica venivano praticamente svolte in classe ma non mi ricordo la ministra diceva faceva muovere in qualche modo ma stanno sedute io non mi ricordo di aver fatto ginnastica alle elementari mentre della man e mi ricordo benissimo nelle palestre di insegnanti le gare avevamo vicinissimo alla nostra scuola in campo di kacha dovevamo fare le attività negli atletica insomma anche anche della scuola media molto molto bene organizzata e avevate proprio l'insegnante di insegnante di ginnastica sì sì sì mi ricordo che ci faceva sì ci insegnava anche i modi di comportamento stili di comportamento [Musica] per quanto riguarda le femmine che avevano a che fare con le attitudini più tipicamente femminili che dovevamo avere cento anche a chi può mettersi per esempio mi ricordo come insegnante di ginnastica che si chiamava tuffo d'andria di e cognome è minima questo forse questo suggerimento che a lei cinghiale bambine ragazzine di metterci la pancera che aveva un elemento con un contenitivo che nel momento dello sviluppo aiutava insomma questo sviluppo nel miglior modo possibile per quanto riguarda questa parte del corpo e io mi ricordo di averla portata fino praticamente allagata quarta alla corda gen nasce poi dopo con crisi tutt'altro orientamento settimo e l'abbigliamento scolastico un abbigliamento scolastico con di servire alle elementari era bianco e privato fiocco blu per tutti i cinque anni delle elementari alle medie bisognava portare il più tenero e guai a non averlo non c'erano deroghe mentre invece a cartagine libertà a carico qui ognuno poi girata di sandra a casa dice la sala vestiti e come ci arriva ma avevate ovunque da ottenere un certo decoro così una sarà mente naturalmente non erano gli anni immediatamente precedenti 68 e anche questo con conta sì per per certe per certe cose quindi per quanto riguarda la giornata scolastica ti ricordi come erano scanditi tempi allora alle elementari facevamo anche turni diversi mi ricordo di essere andata a scuola anche di pomeriggio male un 4 5 ore la mattina sempre la mattina e lo stesso sarà l'intervallo sì c'era l'intervallo si poteva fare merenda liceo mi ricordo si potevano comprare i panini c'era qualcuno che tutti giovanni venivano a mancare mare panini dietro l'edificio scolastico che tipi di merende facevate alla tv lo alle elementari della filiale non mi ricorda con fonte meglio il punto e merende all'asilo sicuramente si portava il famoso panierino guarda questo non gli fanno assolutamente altri non portare qualcosa da casa quindi voglio no ci davano donne che facevano da mangiare anzi l'asilo comunale credo fosse proprio adibito a servire proprio dei pasti anche così classi popolari c'erano gli asili privati proprio vicino al mio c'era quello delle suore di santa chiara che era per per me l'inter per bambini più avvantaggiati socialmente io andavo all'asilo comunale anche se nella mia famiglia non mancava nulla e c'era la mens facevate il pranzo al cuore la scuola però non mi ricordo assolutamente nessun dettaglio arrivata non ti riposi di batman and hotel non mi ricordo niente a riguardo al tempo scuola come era la sua giornata generale durante gli anni di scuola insomma come come era organizzata la giornata nella mattina a scuola il pomeriggio i compiti spesso e volentieri con compagne e amiche amiche compagne di classe sia nei media le superiori spesso facciamo i compiti insieme o a casa di qualcuno mi ricordo che è in terza elementare terza volta elementare quinta la maestra mi invitò a me forse qualche altra ragazza molto brava a scuola ad aiutare compagni che erano più in difficoltà mi ricordo appunto ognuno per sé prendeva in carico una compagna da aiutare e mi ricordo di essere andata a casa di questa compagno di cui non ricordo il nome ma mi ricordo all'inizio mi ricordo dover ancora ora quando vado a barletta e ci passa davanti mi ricordo dove dove abitava questa questa ragazza che io andavo ad aiutare a fare i compiti a partire dalla terza elementare questo succedeva anche negli anni successivi milioni sui media e agli anni e meglio è panico le mie compagne e amiche spesso mi trovo a fare i compiti a casa dell'ina casa dell'altra al liceo mi ricordo che un paio di insegnamenti mie delle medie mi mandarono quando ero già in prima liceo i figli a ripetizione di latino a casa da me per qualche tempo erano due insegnanti una di lettere la famiglia e per le medie che avevo avuto alla menta e rimandarono figli quando cominciarono dall'area al ginnasio mentre io ero già alice e il materiale scolastico tra ricordi di libri con i libri si portavano i libri dentro la cintura meno se ne portavano meglio al meglio era si cercava di economizzare al massimo l'energia per quanto riguarda il carico nei liberi così anche per un fatto estetico portare una pressa di libri a braccetto è proprio il massimo dell'eleganza della comodità e quindi ci si organizzava per avere ora l'uno a cilindro a disposizione come compagno di banco e altro materiale ma non si facevano tante cose extra alle mani bene a me non c'era l'amore degli astucci insomma su quello che sbizzera arrivava così le cose contenitori più o meno fantasiosi per vedere ti ricordi un po l'addobbo dell'aula c'erano le bat è fuorché da carte geografiche e crocefisso non c'era altro ho capito e quindi allora dunque la sua giornata ti alzavi si alzano faceva colazione ea piedi o sempre raggiunto la scuola a piedi che era distante un quarto d'ora circa che vi da casa mia sia all'andata che al ritorno andava troppo andare latino andavo da sola però alle elementari mi ricordo che torniamo sempre in gruppo [Musica] il tempo il momento dell'uscita da scuola era una delle cose più divertenti dico e mi ricordo ecco a scuola dalla scuola elementare mi ricordo in giochi un divertimento con questa amichevole allungavamo il più possibile ritorno a casa una volta uscite da scuola e faceva le cose tra scuola recite assolutamente l'olio non mi ricordo niente di tutto questo ne ero alle elementari e alle medie tantomeno della scuola superiore non ricordo neanche alle medie si facevamo le gite mi ricordo una gita a castel del monte un'agilità san giovanni rotondo dal padre e figlio di cui non ricordo assolutamente che mi ricordo questa chiesa buia con lo spostamento in pullman si è un po colmano ingerite che un giorno solo senti ti ricordi come ci si rivolgeva la maestra si sa healy anni insegna anche del leiden poi registra nel lei peppo marano classe disciplinata si sia abbastanza da parte [Musica] c'erano anche altre insomma che bambini meno un gruppo parecchio nutrito e io ero sempre al primo banco quindi faceva parte di un gruppo delle persone degli alunni attenti degli alunni dirigenti verso nei posti più lontani dalla cattedra in fondo c'erano allora allora abbiamo funzionava così c'erano quelli gli alunni più scadenti possiamo far vedere la foto abbiamo trovato rapporto terza elementare rigorosamente in prima fila eccola qua questa è la bambina prima fila avete la maestra si maestra giusta e se qualcuno saltava le lezioni succedeva sì sicuramente allora non c'era tutta questa sensibilità dei genitori nel mangiare figli a scuola quelli è la nostra abbastanza seguiti frequentavano da tutti regolarissima mente ce ne saranno stati il peggio in un gruppo così numeroso diverse alunni che magari per i più svariati motivi stanno più familiari magari saltando nei giorni abbiamo parlato degli arredi a scuola ma e degli spazi la scuola ma ti ricordi come erano gli spazi come erano suddivisi gli spazi come erano gli arredi di casa tua di casa mia noi abitavamo in una casa unifamiliare su tre piani una casa grande no tre piani ma c'era una stanza per per piano erano fatte così queste case il quartiere popolare contadino tre piani e nella stalla al piano più basso e nella stalla che la stalla ci mettevamo il cavallo il cavallo che traina la il cane che mio padre i miei fratelli e usavano per andare in campagna praticamente tutti i giorni si spostavano con questo caso raggiungere gli appezzamenti di terreno sparpagliati dovendo verrano vedere nei dintorni l'andata si e c'era una stanza per chiaro nel primo piano c'era il soggiorno la cucina secondo piano c'era la camera dei miei genitori con un sofà su cui dormivo io la mia sorella mi pago io ho una sorella al terzo piano c'era un'altra stanza con un lettore dove abbiamo dormito ho dormito con le mie sorelle è però era anche erano due stanzoni il terzo piano di cui uno adibito completamente a conservare le provviste le provviste dell'inverno c'erano c'era l'olio c'erano le olive c'erano gli attrezzi che babbo usano usava per la campagna c'era di tutto tutto quello che poi servito a tiri marziano piano tutti i cibi venivano conservati lì c'era ogni di un tipo di riserva dal grano alle mandorle tappeti di grana tappeti di mandorle trecce di i pomodorini grappoli d'uva insomma c'era di tutela di tutto quindi era un po in magazzino si si era la nostra dispensa praticamente quindi giudizio andava tanto a fare la spesa avevano il nono avevamo tutto praticamente tutto quello che ci serviva ci veniva dalle nostre della nostra terra nei campi e te andavi mai veniva mandata a fare la spesa a comprare quando d'alema rarissimamente in una salumeria doveva al massimo andava a comprare la pasta ma in genere ci pensava mia madre in campania mi portavano soltanto quando finiva la scuola se io mi esprimevo desiderio andarci nel periodo di giugno quando c'erano gli alberi da frutta gelsi albicocche pere insomma quest'anno ma andavo per un periodo brevissimo dopo un pochino mi stancavo e mi faceva anche fatica dover aspettare che mio padre il mio fratello magari sbrigassero un lavoro piccolo quello che era previsto per quella giornata in cui era prevista anche la mia presenza ma ritorniamo a come era fatta nata della casa e avevi degli spazi i tuoi no no no tutto in comune c'era una libreria con un piano che per scrive una specie di scritto io incorporato è praticamente da una parte c'era il focolare per cucinare dall'altra poi la tavola dove si mangiava un altro angolo c'era questa libreria accanto ad un balcone altrimenti io facevo i compiti quando ero ancora più piccola c'era un tramezzo mi ricordo e io ero al di là di questo tramezzo a fare i compiti e appoggiata una cassapanca non avevo ancora nemmeno la libreria e la radio sempre accesa io facevo i compiti con con la radio accesa e chi è che ha sede valore cultore della radio delle notizie del delle novità di tipo ampiamente culturali diciamo era il mio fratello maggiore quando ero a casa o legge va continuamente ascoltava la radio è insomma i drammi mi ricordo che da piccolissima mimì mi faceva ballare io mi ricordo che con questo frattempo grande con la radio accesa ballato ballavo con sé e che mourinho ma le musiche delle canzoni della radio e tutto quello che mi ricordo quindi saranno i libri a casa se sì c'erano vive c'erano tutti i libri dei tre moschettieri vent'anni dopo c'era tutta la saga degli sandokan c'era la mi ricordo la pia dei tolomei questi libri o divorati già alla fine delle scuole elementari l'inizio delle medie ti ricordi altri titoli ora lavorano misto viene di altro però insomma tutto quello che è scritto che circolava in casa veniva comprato veniva acquistato portato in casa del mio fratello anche mio padre aveva l'attitudine il gusto della lettura e mi ricordo che il da pensionato e io l'ho conosciuto soprattutto da pensionato perché sono nata quando mio padre aveva 53 anni lui aveva fatto la prima guerra mondiale possiamo far vedere si che coniuga tra militare durante la guerra del 15 18 e mi ricordo che anche lui leggeva volentieri ripeto da pensionato insomma anche lui rimediava qualche lettura anche così di pesa ora a mia madre invece leggeva la bibbia leggeva ecco anche lei aveva diciamo nell'umiltà nella semplicità di questo contesto famigliare c'erano queste c'era questa inclinazione insomma erano simili si notava questa inclinazione sente invece i tuoi gli altri fratelli e le altre sorelle altri fratelli erano orientati in modo un po diverso c'erano altri due fratelli che nella primissima giovinezza accompagnarono mio padre in campagna impararono tutti i lavori dei campi e poi ciascuno in modo distinto si avviarono verso un mestiere una propria una professione 1 diventò infermiere l'altro quando come operaio specializzato in una fabbrica nella cementeria di barletta e il fratello che è diventato infermiere come ha fatto a basilea ha dovuto fare un esame di amici insomma un concorso che per quanto semplice a lui è costato fa parecchia fatica perché non aveva un grande amore per diversamente dal mio fratello maggiore per la lettura per inclinazione per lo studio che mi ricordo che negli anni il primo anno di liceo mi ricordo che insomma aiutavo questo mio fratello a leggere ea studiare un discreto manuale da professione infermieristica insomma mi ricordo la fatica di questo mio fratello è la cura mia nell'accompagnarlo e seguirlo insomma in questo in questa impresa che per lui era una vera e propria impresa e le sue sorelle nessuna delle mie sorelle 9 una sorella maggiore che si era sposata quando io avevo due mesi e invece le sorelle che erano la sorella che era in casa faceva lavori di cucito di ricamo e accompagnata dalla mia mamma aiutava la mia mamma in tutte le incombenze di casa quindi the andando a scuola a scuola non ero stata mandata durante le vacanze di seconda elementare dalle suore e imparare il ricamo ma con scarsissimo frutto è soprattutto una mala voglia un disamore totale per il ricamo forse con un conseguente dell'inter fatto che non ci andavo proprio volentieri magari avrei preferito stare a giocare dalle suore benedettine di san ruggiero del convento di san ruggiero a barletta in terza elementare invece mi mandarono a cucire durante le vacanze scolastiche dire estive si da un famoso sarto di barletta con un grande palazzo gentilizio barletta il palazzo bonelli questo era un sarto che era stato molto quindi alta reputazione a roma durante gli anni del negli anni 30 e 40 e poi si era ritirato a barletta e io con la mia sorella più grande di me di otto anni come cominciai ad andare a imparare a mettere qualche punto poi la mia sorella parti per farsi per farsi suora e continuarono a mandarmi ma io non anche qui non abbiamo non andavo non cucivo non imparava volentieri a cucire nemmeno vestiti per le bambole mi attiravano e anche perché poi non insegniamo insegnavano a cucire per modo di dire mi mandavano per lo più a comprare la mortadella o le bustine di idrolitina che all'inizio non sapevo nemmeno cosa fosse ma erano quelle cose sofisticate che compravano in questa casa di grandi sarti che a casa mia non conoscevo e però anche lì appunto ho avuto un rigetto tale che per una settimana io bambina di 8 anni quanti ne avevo per una settimana [Musica] fisi con la mia mamma di andare a questa scuola di cucito e invece no gironzolavo intorno a questo palazzo nei pressi di questo palazzo e non non ci andavo in una settimana ho fatto forca affare mio padre benvenuta saperlo abbia definitivamente ritirata dalla scuola difficili top ten t tornando a a quello che si diceva prima alla casa agli arresi a ciò che era in casa ti ricordi c'erano i libici era la radio ma la televisione no non è una televisione è arrivata nel 66 66 sì la televisione la guardavo dai vicini o a casa di mia sorella quella sposata ma c'era una vicina strano nella strada dove abitavo che aveva la televisione io mi ricordo che spesso andavo alla mattina perché d'estate la mattina facevano dei film e io guardavo i film e poi mi ricordo quando quando ero stata ancora più piccola con la mia sorella maggiore andavo da sempre da una vicina e guardavamo per rim e sono pure il musichiere queste oppure mi ricordo il sabato sera venire dalle finestre delle case vicine la musica del musichiere domenica è sempre domenica mi ricordo all'atmosfera del sabato per me collegata rimane così nel mio immaginario infantile collegata a questa musica del sabato sera la musica del de musique e l'attesa della domenica senti e c'era c'erano amici in casa l'amica e tu sì sì sì la mia casa era era molto frequentata dalla famiglia amici pare amici amiche della mia sorella parente perché noi avevamo una rete amplissima di relazioni familiari essendo la mia madre appartenente a una famiglia di nove fratelli quindi insomma avevo si i cugini che frequentavano casa mia l'elettore amiche baia chia anch'io avevo il lancio giro di relazioni di amicizia frequentavano pichette a casa mia si venivano anche a casa mia ma spesso andavo io a casa per gli anni che e comunque noi vivevamo moltissimo da piccina dovevo moltissimo in strada noi giocavamo in strada per lo più in ogni gioco i giochi campana nascondino a nascondino mi sono divertita moltissimo moltissimo e per tantissimo tempo del per tutti gli anni della mia infanzia mi ricordo così entravamo palazzi che comunicavano attraverso le scarica la strada [Musica] nascondi di nascondersi nei posti più più inaccessibile più difficilmente accessibili insomma era una scoperta continua è una curiosità è un divertimento ricordo tutto fuori da casa naturalmente c'era c'era anche il controllo della mia mamma che insomma era piuttosto severa e rigida nel controllo ma a quell'epoca che i bambini vive nella zona del quartiere dove abitavo io c'era una teoria di strade piene delle voci di bambini che oltre a nascondino organizzava morenici le facevamo le recite su que te ma anche ricorda no ognuno il gruppo numeroso di amiche che faceva quello che riusciva meglio poteva avere anche dei costumi per questo sì sì sì anche la mia mamma se andavo a chiederli di tanti danni qualche cosa per travestirmi si perdeva volentieri seguirmi in queste cose ricordo una volta organizziamo una recita con un grande che propagandiamo con largo anticipo e si riunisce un gruppo folto di bambini di tutti seduti intorno marciapiedi avevamo preparato anche una torta fatta con la crusca e lo zucchero e la farina sopra tutti aspettavano di mangiare questa torta a salvo poi accorgersi che si trattava della torta fritta una torta fa sulla soglia ci divertivamo anche molto a fare recite di carnevale ave travestirci al mascherarci partecipavamo anche parrocchia alla festa di carnevale sì sì c'era la rottura della pentolaccia con uno veniva bendato e con una mazza doveva intercettare e rompere questa la pentolaccia piena di cose buone sentimmo hai ancora contatti con qualcuna di scolo diversamente le mie alle amiche della primissima infanzia della della cena una sicuramente ha anche dell'asino altro che la scuola alimentari nonostante 23 gen devi sentire si sa ancora se con una in particolare abbiamo avuto contatti ogni anno della nostra vita fino ad oggi pur leggendo pur convivendo a distanza ormai da decenni a distanza di chilometri e chilometri però quest'anno è venuto a trovarla è venuto a trovarmi proprio la mia amica d'infanzia che era morelli è stato piacere naturalmente abbiamo passato una giornata e mezza a chiacchierare ininterrottamente era mai venuta qui qui vadano giovanni san giovanni non era mai venuta che avvenuto in toscana perché ora lascia una figlia che lavora in toscana ma qui sono vani sono stati i miei ripetuti inviti non era venuta ancora e con lei avete condiviso quali scuole l'asilo tutte le elementari e le medie poi lei e napoli magistrali e io sono andata in corto agito così quindi anche alla scuola media si è anche alla scuola media sicis abbiamo una foto arrivano in eccedenza proprio lì accanto a me 76 mesta e chiara dovrebbe essere a questa ha sun amato chiara qui questa crede da queste chiese e questa è la tua amica chiara ecco tre altre le ricordi sono i ragazzi della cosa o di qualcuno si dice il professore qui lo fesso nocera questo era il professor nocera si professore di matematica bravissimo professore di matematica sì sì che una volta intercetto un bigliettino di una mia compagna di classe teresa d'amato che si era divertita a comporre una filastrocca e il professore raccolse in fallo e poi ci desse il bigliettino con la filastrocca che recitava c'era o non c'era il professor non c'era lui come la brezza di testa fece finta di arrabbiarsi ma in realtà era divertito e come detto il resto tutti noi tutte noi perché eravamo tutte femmine senti ma abbiamo le foto di grasse ti ricordi il momento in cui si faceva la foto veniva un fotografo si riveli non fotografa andavamo lì nel cortile della scuola che attrezzato un bel cortile dove facevamo anche educazione fisica queste con queste compagni per esempio andare d'accordo con suse ove vi le preferenze o avevo le mie amiche più vicine più affinate e qualora però me lo ricordo quasi quasi tutte noi ci fate quasi tutto attraversato le scuole medie con una certa baldanza in seconda media mi è stato dato anche una medaglia d'argento al merito con una borsa di studio mi ricordo di 60 mila lire non ricordo fu un evento che fu celebrato poi a teatro non insomma con la consegna ufficiale se lei della medaglia una cosa che abbia una certa risonanza e che gratificano molto erano erano gli anni del dl c'era questo impulso a promuovere la scolarizzazione di massa e anche il l'ascensore sociale attraverso il merito anche se la divisione tra le classi c'era ancora e piano piano abbiamo cominciato ad avvertire anche cominciava ad avvertirla anche in che anche a scuola in che termini la sentivi per esempio quando andavamo a fare le gite vedevo gli stili di comportamento delle figlie delle famiglie bene che era un po diverso dal vestiario alla merenda [Musica] alla colazione a sacco al tipo di colazione a sacco che portavano così ai modi gli atteggiamenti e in ogni caso prima in prima media io entrai come sa nulla nella clan della sezione l c'erano moltissimi alunni ripeto erano gli anni del boom tantissime famiglie cominciarono a mandare i figli e le figlie anche alle medie entrare nella sezione l nella quale dalla seconda media si sarebbe fatto come lingua straniera tedesco che voleva dire organizzare da subito una scrematura una selezione naturale infatti nel giro di qualche settimana la mia sezione di 28 e praticamente una l e spendersi che così morì e a proposito del della lingua ed un'area della lingua straniera nella sezione a e la sezione b femminili con i figli dei signori perché da noi si chiamavano così c'erano i figli di signori e figli dei cafoni figli di signore l'anno nella sezione di francese ed inglese la famiglia sezione a lady francese perché allora la lingua più abilità che gettonata e rane francese e poi c'era l'inglese poi c'erano le sezioni maschili io ho studiato tedesco dalla scuola elementare mancate superiori poi e poi in quarta in quinta ginnasio al liceo non c'era la società lingua straniera quindi come materie oltre anche un male materie di doria italiana sintomatica in più cosa c'era solamente la lingua straniera in prima media si faceva subito il latino nell'anno in cui sono entrata in prima media io l'hanno immediatamente successivo è cambiato all'ordinamento perché è entrata in vigore la scuola media unificata ed è cambiato un po un po tutto perché anche questo impulso al merito è andato un po scemando funzione di un maggiore appiattimento per dovuto ha fatto di promuovere una scuola media che fosse accessibile a tutti indistintamente parliamo di vacanze si leva senza di natale le vacanze estive a le vacanze di natale erano bellissime perché erano associate a al profumo dei dolci che mia madre preparare il larghissimo anticipo essendo una famiglia numerosa ed essendo mia madre massaia una donna di casa a pieno titolo a tutti gli effetti era bravissimo anche di preparare i dolci casalinghi tipici tipici delle nostre parti dolci le pastarelle di mandorle o pasta frolla le cartellate famose cartellate un dolce molto molto tipico di quelle zone del sud e mia madre ma partire la festa di santa lucia mettiamo ecco già santa lucia per me era natale nella mia città si festeggiava un certo fervore la festa di santa lucia che aveva una chiesa intitolata una strada l'arteria molto importante il corso cavour dedicati espressamente a questa questa festa e 13 dicembre ecco e con il profumo del torrone iniziavano anche iniziavano anche tutti un po i sapori i colori del profumo del tormentone produceva ai sapori e colori del natale e niente aspettavo come un grande ansia queste feste di natale che poi si festeggiavano a casa mia un grande in grande armonia perché eravamo tanti c'erano anche i fuochi ecco avevo avuto una sorella andata sposa quando io avevo due mesi avevo da giovanissima una sfilza dei nipoti che pur che aveva una una lista lunga che poi si è allungata via più le poche che un po allevato anch'io insieme con la mia nipote praticamente mia corni aqua italia con maggiore praticamente mi a portare e avevamo tutti questi bambini bambini da portare in giro la domenica avevo sempre il terrore mi ricordo di regola nipotino che quando eravamo per strada si andava sempre un po per conto suo e io avevo il terrore di perdere era successo una volta di perderla di vista e mi ricordo con questi nipotino sempre terrore di perderli per strada abbiamo parlato delle vacanze di natale parliamo delle vacanze estive le vacanze estive basilare tutto mare con prima con i miei i fratelli le barletta una città di mare poi con le mie amiche insomma un gran giro di relazioni di amici dice ai tempi del liceo andavano al mare dietro per liceo d'estate al mare con con la mia amica del cuore avevo cambiato un po indirizzo diciamo noi abbiamo due riviere una di ponente una rilevante con negli anni del liceo naturalmente frequentavo da il lido più più alla moda più di classe con una mia amica del cuore che si aveva proveniva da una famiglia di quindi un certo livello e cosa facevate al mare come la giornata al mare è allora direi che i primissimi miei anni di mare da liceale non ho mai fatto il bagno non arrivato il bagno si stava sempre vestite così ma ne eravamo praticamente un po ingabbiate intrappolate dentro le nostre problematiche adolescenziali tardo adolescenziali e tutte le trame sentimentali che si possono immaginare queste erano le nostre estati a poi le feste le feste la sera sulla terrazza di un lido in casa di qualcuno insomma negli anni del liceo non sono state di impegno politico per me ma di tutt'altro tenore divertimento di divertimento di scoperta di relazioni di ricerca personale ti ricordi qualche amicizia particolare è fatta in quell'estate se naturalmente amori amicizie in genere in quegli anni li l amicizia sono tutte nascono tutte forti appassionate poi magari non durano durano lo spazio di un'estate di una stagione anche uno spazio breve ma sono intense sono tutti i tasselli importanti della crescita ma avevate i famosi i compiti delle vacanze assolutamente no non ho idea non sapevamo cosa volesse dire noi leggevamo noi eravamo ci davamo gli indirizzava mo un secondo i nostri gusti secondo le nostre preferenze non smettevamo di pensare né di cercare di conoscere però c'era non ci venivano assegnati dei percorsi precisi e la scuola poi quando ricominciava l'ascolta ricominciava il primo di ottobre quindi era un estate parecchio lunga se non sbaglio all'inizio il 3 di ottobre e poi il primo ottobre se uno è stata lunghissima estate l'estate erano meravigliosa io mi ricordo a metà giugno per me la luce il sole di giugno e la distesa del mare sono associati alle vacanze e chi veniva bocciato come passava l'estate e credo ai ricordi di qualcuno aveva di no l'hanno testata non li conoscevo persone che andassero ripetizioni voi dovessero riparare operato erano gli esami di riparazione 10 alla meglio esami di riparazione famosa esami di riparazione non ci somiglia più si riparava idee si dà il debito sulle moto di francesco noi e allora quindi dicevamo la mala sulla televisione arrivata nel 66 66 e la macchina la macchina prima la macchina prima la macchina nei primissimi anni sessanta forse 62 in molti mi ricordo il mio dei miei fratelli già ultra trentenne grido all'epoca o intorno 30 le insomma che quanti anni avevi avuto 3 12 13 e 12 sì forse avevo 12 anni 12 11 12 anni e il mio fratello che l'ombra si aveva lavorato anche come autista si mise in testa di comprare la macchina all'inizio eravamo mi ricorda in famiglia un po dubbiosi poi siena ma che ma insomma essendo una famiglia con tanti giovani tutte le novità venivano accolte con curiosità ecco con entusiasmo quindi va bene vada per la macchina è una sera il mio fratello giuseppe arriva ho comprato la mamma giovanna stasera vado a prendere la macchina e arriva con questa macchina era una seicento di quelle con quelli davanti piatto si in verticale perfetto e c'ero io c'erano i miei fratelli ma anche la sorella sposata con qualche nipote insomma riempimmo questa macchina all'inverosimile per fare primo giro in macchina verso la spiaggia insomma il tempo di arrivare praticamente 5 minuti da casa mia sul litorale questa macchina si ferma e non ci fu verso di riavviarla il giorno dopo mio fratello andò cambiare questa macchina con una seicento color carta da zucchero che ci ha scarrozzato per betori ha quindi insomma se poi la scelta era risultata felice altri altri strumenti abbiamo detto la radio a dirigere la rai telefono si si si il telefono arrivo ma forse ero ancora terza media per famiglia sì sì sì poi lì cominciò anche il gioco delle telefonate telefono un mezzo utilissimo gettonatissimo il caso di dire insomma c'era uno strumento di comunicazione è fondamentale tra noi tra noi ragazze e la la vita della studentessa poi si concludevano l'esame di maturità è sì sì sì sì dunque si fino alla notte fino a quinta in coda il naso c'era un altro esame di ammissione al liceo e fino alla quinta ginnasio sono state in questa classe mista dove avevo messo delle buone radici mi trovo mi trovo bene eravamo cinque ragazze è in viaggio e tutti maschi e mi ricordo tutti ben disposti verso di noi amici eccetera e nello strappo fu il passaggio proprio all prima dicevo perché noi fermine fumo catapultato nella classe femminile bene tutta femminile bene che era già strutturata si era già formata in quarta ginnasio e noi eravamo arriviamo un po come i corpi estranei quindi direi che la mia luna di miele per la scuola un po è finita in quinta ginnasio poi ho avuto un po di difficoltà ma insomma sottile disagio nel ambientarmi in questo in questo nuovo in questo questo gruppo allargato che aveva dinamiche oramai tutte sue consolidate e soprattutto faceva riferimento ad ambienti che non mi apparteneva di provenienza che non mi appartenevano a riti e abitudini che così pian piano incominciare a conoscere a scoprire ma con un po di fatica di adattamento di piano piano dovuto pagare cos'è rami foulard di hermès ascoltare le amiche che raccontavano dei loro genitori che per il fine settimana erano andati a roma a vedere uno spettacolo al teatro eliseo insomma mi riguarda la prima festa di compleanno a cui mi invitarono andai alla festa tutta contenta però mi accorsi alla festa che tutti portà avevano portato un regalo io non regalo ha festeggiato che aveva compiuto compiuto gli anni forse anche perché in casa mia non eravamo tanto abituati a festeggiare i compleanni festeggiavamo con molto sentimento di roma stitch e quindi in ogni giorno dopo andai a comprare un anellino un gioiellino una cosina e mi ricordo che la sera successiva qualche sera dopo nello struscio sul soccorso parlavamo prima del passaggio dal binario al liceo insomma 9 ambienti sociali per quanto riguarda la lingua visto che a barletta comunque si parla dialetto come come l'ha vissuta a scuola il passaggio dal dialetto all'italiano allora sì in prima media alle elementari alle elementari di sicuro il passaggio più difficile era quello di tradurre qualsiasi cosa si dovesse d ascola dal dialetto che era una forma uno strumento di comunicazione normale nelle famiglie alla lingua italiana questa cosa fu di immediate immediatezza tangibile quando arriva in prima media primo giorno di scuola la professoressa d'italiano chiese a una decina di bambini prima di me di recitare l'alfabeto della lingua italiana esordirono tutte dicendo c'è praticamente ripetendo i suoni aspri dialettali e quando arrivò il mio turno e fu l'unica alfabeto e vitagliano il grande sospiro di sollievo l'insegnante fatti ricordi delle espressioni particolari delle delle correzioni la cosa a scuola si va bene le forme dialettali specialmente nello script anche mimmo scritto erano all'ordine del giorno e naturalmente ti di qualsiasi tipo dai modi di dire al corto grafia era un lavoro di grande fatica per tutti gli alunni specialmente quelli di estorsione popolari quelli che a casa non parlava con italiano che erano la maggior parte ti ricordi qualche episodio in particolare qualcuno che è stato ripreso per qualche parola sì sì mi ricordo la mia professoressa di italiano avrebbe da ridire nei confronti di una donna che aveva protestato dicendo a me quello né quello è così all'insegnante sottolineo con una certa gravità che ha una forma modo di rivolgersi estremamente plebeo non non corretto e che bisognava usare un espressione più e propria appropriata e ha mai avuto difficoltà con qualche parola sì ho fatto anch'io il mio duro e lungo apprendistato però avvantaggiata in un difetto dal fatto di avere letto un po più rilievo e soprattutto di frequentare la radio l'ascolto della radio la musica racconta l'episodio della parola fazzoletto ah si certo il fazzoletto e è la traduzione in italiano di del fazzoletto varley ton ma a noi bambini sembrava troppo rozzo [Musica] fazzoletto per dire un fazzoletto che allora leggevamo nuovi ingentiliva molho dolce vamo chiamando lo faccio detto miei compagni di classe corri valle si e qualcuno è stata ripresa avete imparato piano piano si impara abbiamo imparato a livello bene allora grazie in questa intervista ora leggo è stata la stato molto piacevole grazie [Musica]

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L’intervista, della durata di 1:10:18 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=Mwz5pQPcFeI), ripercorre le memorie scolastiche e infantili di Teresa Chiariello. Nata a Barletta nel 1949, ha insegnato religione nelle scuole elementari fiorentine fino al 2019, anno del suo pensionamento. Figlia di contadini, abitava, come accadeva spesso nelle province meridionali, nel centro cittadino di Barletta: genitori e fratelli raggiungevano gli appezzamenti a cavallo, ospitato al piano terra della loro casa. Il suo percorso scolastico propriamente detto si è svolto dal 1952, anno in cui ha cominciato a frequentare la scuola materna, al 1968, quando ha conseguito la licenza classica. Ha successivamente proseguito gli studi iscrivendosi al corso di Lettere classiche, ma senza conseguire la laurea. Ultimogenita di una famiglia numerosa, è stata l’unica, come rimarca all’esordio dell’intervista, a poter continuare gli studi: tutti i suoi fratelli e sorelle maggiori, infatti, non hanno proseguito oltre la licenza elementare. Sintomatica la vicenda del suo fratello maggiore, destinato al lavoro in campagna nonostante la sua vivacità intellettuale e le sollecitazioni del suo maestro, che più volte aveva cercato di convincere i genitori a farlo proseguire negli studi. Il fratello rimase comunque fortemente affezionato al mondo della cultura: comprava quotidiani e ascoltava la radio insieme alla videointervistata. Da questo punto di vista, la famiglia di Chiariello si è mossa in maniera difforme al comportamento tradizionalmente adottato dalle famiglie, inclini a privilegiare l’istruzione dei figli maschi: questa decisione era stata dovuta, probabilmente, al fatto che i fratelli mediani, pur avendo le condizioni per proseguire, si rifiutarono, lasciando la famiglia nelle condizioni di poter investire sulla formazione dell’ultimogenita (Bracke 2019, 34-8). Per questo motivo, come sottolinea nei primi minuti dell’intervista, ha potuto sostenere l’esame di ammissione alla scuola media, abolito solo con la L. 1859/1962 (Oliviero 2007). Ha studiato dunque negli anni del centrismo democristiano: il suo primo anno di scuole elementari è infatti quello in cui sono stati varati i programmi Ermini, connotati da un profondo spiritualismo cattolico (Galfrè 2017, Santamaita 2021, 121-2). Più prossimi al Sessantotto, invece, gli anni del Ginnasio-Liceo, come ricorda anche la videointervistata nel corso del suo colloquio.

Chiariello, come gran parte della sua generazione, ha frequentato le scuole materne presso un istituto gestito da un ordine religioso. Fino alla Legge 444/1968, infatti, non esistevano scuole di quell’ordine gestite dallo Stato. Si descrive come un’alunna diligente e studiosa, spesso al primo banco – privilegio solitamente concesso a chi riportava buoni voti. Molto forte la separazione di genere: solo nel biennio del ginnasio, infatti, la videointervistata frequentò una classe mista. Numerose le classi, superiori alle quaranta alunne tanto alle elementari quanto alle scuole medie. Interessanti sono le osservazioni in merito alle problematiche linguistiche, dovute alla scarsa consonanza con la lingua italiana nella vita quotidiana: «l’ortografia era un lavoro di grande fatica per tutti gli alunni specialmente quelli di estrazione popolari quelli che a casa non parlavano l’italiano che erano la maggior parte» afferma la videointervistata dal m. 1.07.18. Per quanto riguarda lei, il suo apprendimento della lingua italiana è stato facilitato dal disporre di una radio in casa, e di aver dedicato molte ore del suo tempo libero al suo ascolto.

Per quanto riguarda le scuole medie, Chiariello rammenta l’evidente presenza di un certo classismo, già chiara nella divisione delle sezioni. Mentre i figli delle famiglie benestanti erano destinati alle sezioni A e B, caratterizzate dall’insegnamento della lingua francese, lei, insieme a tutti i ragazzi di estrazione popolare, venne relegata nella sezione L, dove la lingua straniera insegnata era il tedesco. A parere di Chiariello, questa scelta aveva una connotazione selettivamente classista, come dimostrò la rapida selezione scolastica che condusse, in poche settimane, a una nuova costituzione delle sezioni e al suo smistamento nella sezione I. Più in generale, la videointervistata, pur nell’evidenziare il classismo della scuola a lei coeva, sottolinea, forse per il suo particolare percorso di mobilità sociale, la sua convinzione che la scuola media ante-legge 1859 promuovesse il merito: «dal 1962, secondo lei, è entrata in vigore la scuola media unificata ed è cambiato un po’ un po’ tutto perché anche questo impulso al merito è andato un po’ scemando in funzione di un maggiore appiattimento» (m. 50.28 e ss). Questo non vuol dire che le differenze sociali non incidessero sulla sua vita: è proprio negli anni del Liceo, quando venne smistata in una sezione femminile con compagne di classe benestanti, solite comprare foulard da Hérmes o recarsi a Roma nei weekend per partecipare alle soirée del Teatro Eliseo. E infatti proprio con la transizione al Liceo, secondo Chiariello, la sua luna di miele con l’istituzione scolastica ebbe termine.

Fonti

Fonti bibliografiche:

M. A. Bracke, La nuova politica delle donne. Il femminismo in Italia, 1968-1983, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2019.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, La nascita della scuola media. Un accidentato percorso legislativo, Pisa, CET, 2007.

S. Santamaita, Storia della scuola. Dalla scuola al sistema formativo, Milano, Pearson, 2021.

 

Fonti normative

Legge 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg

Legge 31 dicembre 1962, n. 1859, Istituzione della scuola media statale (GU Serie Generale n. 27 del 30-01-1963), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1963/01/30/062U1859/sg

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