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"Abbiamo sempre da imparare". Memorie di un'insegnante

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1474
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
27/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Letizia Borgioli
Nome e cognome dell'intervistato:
Cristina Panero
Anno di presa di servizio dell'intervistato:
1992
Categoria dell'intervistato:
Insegnante
Livello scolastico:
Istruzione tecnica
Categoria professionale dell'intervistato:
Insegnante scuola secondaria
Data di registrazione dell'intervista:
10 dicembre 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1990s 2000s

per noi sono letizia borgioli una studentessa del corso di scienze della formazione e dell'educazione degli adulti e di scienze pedagogiche dell'università di firenze e oggi sono qui a intervistare la professoressa panero allora si potrebbe dire come si chiama e dove è nata allora mi chiamo cristina panero e sono nato a firenze nel 63 quali ricordi ha della sua famiglia di origine relativamente alla scuola a una scuola non era una cosa molto importante innanzitutto va detto che la mamma era un insegnante quindi per lei era un lavoro importante e per noi sarà un dovere la scuola ecco questo mi ricordo bene diciamo uno dei primi doveri chiaramente i doveri rivolti verso la famiglia la moralità e comportarsi bene la buona educazione ma la scuola era proprio la cosa che noi dovevamo fare e quindi anche l'organizzazione della famiglia rosa va intorno alla scuola anche rapporti con i genitori sono in quanto nulla scuola perché uno era bravo genitore o almeno questo percepivamo noi della nostra generazione a seconda che fosse bravo un minimo a scuola questa cosa adesso po cambiata ma all'epoca il rossore così anche per i miei amici i genitori sono valorizzavano molto sembrava con sé agli occhi di oggi si direbbe dessero più affetto ai bambini binaria scuola e questo perché all'epoca si pensava che chi andava bene a scuola poi avrebbe avuto un futuro perché lo studio poteva aprire le porte di un lavoro e quindi anche per questo è importante la scelta di quello delle varie scuole specialmente delle scuole superiori ma anche mettevano una certa cura nel centro sceglie la scuola elementare e media perché ancora all'epoca mi pare non era come oggi per cui un ragazzo lo studente deve andare alla scuola di quartiere alla scuola dice a casa sua si poteva scegliere per cui magari mia mamma che era nell'ambito della scuola insegnava alle scuole medie conosceva un po le scuole di firenze e quindi magari ha fatto delle scelte proprio in funzione del resto quali squadre ha frequentato da dal principio da magari un filo fra una scelta universitaria si allora per quanto riguarda l'asilo che all'epoca si ma l'ancora giro nel bosco lanterna in orbita va a siena quel periodo ma come famiglia tante e mi ricordo forse non c'era un obbligo come adesso e quindi io credo una ruffato solo un anno da zero o comunque meno mettiamo fossero stati se ne ho fatti due ci terranno due l'ho fatto uno soltanto perché stavo a casa con la mia nonna all'epoca corso da una sorella maggiore che andava a scuola e li assegna l'acqua mia sorella minore e quindi stava mancarla forse era una cosa abbastanza comune questa non tutti i bambini andavano allora all'asilo consegna ma poi dovevo fa bene la scuola elementare ho cominciato la prima l'ho fatta a siena poi ci siamo ritrasferiti a firenze e elio ho finito le elementari devo dire che il trasferimento dal punto di vista scolastico è stato abbastanza traumatico perché insomma io ho cambiato tutto venivo sono arrivati al secondo aumentare in un in una classe che si era già formata [Musica] conoscevo in una città che non conoscevo per me fu molto difficile entrare in relazione anche con i compagni e quindi tra l'altro mentre più presentare la bravissima il secondo annuncio andare more subito poi mi sono ripresa dopo le scuole medie che sono state appunto scelte non erano vicino casa come invece era stato sono diventare ed erano abbastanza rinomate come un uovo scuola poi dopo la scelta delle superiori è stato un momento particolarmente importante allora all'epoca non c'erano difende non c'era una pubblicità da parte degli istituti superiori rivolta agli studenti delle scuole medie quindi quello che uno sapeva delle scuole superiori in realtà erano informazione che si era trovato da sé ed era ovvio logico che uno all'asta cercare informazioni dal momento che doveva fare questa scelta però era proprio qualcosa da diciamo dal basso verso l'alto cioè dalle medie alle superiori e non c'era invece un ancora un interesse dall'alto verso il basso dalle superiori verso le medie per verso gli studenti appunto la scelta in casa mia in pratica era tra liceo classico e al massimo massimo liceo scientifico perché per la mia famiglia diciamo non era contemplato fare un istituto tecnico men che meno un professionale perché era così insomma ora non sto a spiegare però queste qui era una due scelte in qualche modo venivano deputati delle preparazioni migliori per un futuro dove si prevedeva già la famiglia prevedeva che gli avrei dovuto fare l'università per questa motivazione un istituto tecnico per qualunque genere non sembrava adatto per cui tra le due realtà tra liceo classico liceo scientifico poi io penso che pure abbastanza indirizzata andare al liceo classico perché anche liceo scientifico non sembrava sembrava ben peggiori e con che tipo di preparazione poi comunque per la verità io ho scelto di fare chimica perché in realtà le materie scientifiche erano proprio quelle che mi affascinavano di più riuscivo meglio comunque mi piacevano il liceo classico che ho fatto a firenze era molto [Musica] uno dei migliori direi che c'erano all'epoca a firenze il liceo che ho scelto era lo stesso dicevo che avevo fatto la mia sorella maggiore naturalmente come si può immaginare c'è sempre un pro e un contro perché viene fatto il confronto con la sorella maggiore anche dagli insegnanti all'epoca veniva anche palesato e perché d'altro canto magari secondo si sente un pochino più introdotto nell'ambiente e quando intendo perché aveva palesato naturalmente eravamo diverse mia sorella era una persona molto metodica molto determinata molto studiosa io un po meno e quindi il paragone non era molto spesso a mio vantaggio per quanto riguarda la scelta dell'università devo dire che ha influito la mia insegnante di scienze che amava la chimica e quindi mi ha fatto piacere questa materia e quindi minato il desiderio di andare scoprire che cosa fosse proprio questo un tele sincero poi affrontato la chimica come un enorme paura c'è l'università perché liberamente non conoscevo nessuno non sapevo dove dove lo rifinita cosa cosa c'era da fare in realtà non sapevo niente rasata soltanto così un'intuizione il percorso che le ha fatto intraprendere questo mestiere allora il percorso dal punto di vista delle tappe dopo aver fatto finito l'università ma in realtà quasi subito sì esattamente l'anno scolastico dopo diciamo ho cominciato a fare supplenze avevo bisogno di lavorare semplicemente ero sposata e quindi o marito lavorava non stavo che stavo a novara è quindi ho cominciato a fare a mettere domande per l'insegnamento che era una possibilità in realtà io non è che avessi vede molto chiare però devo dire che stante sempre il timore iniziale enorme perché è stato passare in un attimo dall'altra parte della barricata cioè da studente a professore è insomma per me è stato quello il momento in cui ho fatto un salto verso l'età adulta e comunque mi è piaciuto per cui lo continuato poi a cercare di fare questo lavoro perché non sempre ho trovato le supplenze quando dopo due anni sono tornata a firenze per esempio era un momento in cui non c'era lavoro per nessuno ho fatto domanda è tutta la toscana praticamente disposta andare anche lontanissimo ma non ho avuto possibilità ho fatto altri lavori e a un certo punto elevato invece una proposta da una scuola privata ora io personalmente avevo anche sempre avuto un po di pregiudizio nei confronti delle scuole private devo dire che sono stata fortunata il pregiudizio nasceva dal fatto che pensavo fosse vera l'equazione i genitori pagano i figli vengono passati per forza nel caso della scuola dove sono andata io io l'ho vista dal punto di vista dell'insegnante non c'erano molte altre scuole ovunque l'indirizzo perché era una scuola per 81 professionale per odontotecnici e che io mi ricordi proprio statali non ce n'erano ce n'era una comunale sofferenze e quindi era comunque un'alternativa valida poi furono gli anni nei quali c'era il progetto 92 ovvero io presi proprio anzi si fece proprio la maturità si conclusa in quegli anni il progetto 92 ovvero c'erano delle classi che avevano cominciato a in cui la didattica e la sua affrontata in maniera diversa per poter avere poter arrivare ad una maturità che poi sarà chiamata esame di stato molte disciplinare ii fu la prima volta che arrivo la casina la famosa casina del dell'esame di maturità questo ci costrinse a dover lavorare in maniera innovativa mi ricordo con timore il fatto che dovevamo queste ragazze avere una formazione multidisciplinare e quindi noi cominciamo noi insegnanti quelli che eravamo più o meno della stessa area a collaborare ovvero io facevo più anche altri facevano tempio andare durante la lezione del collega a cercare di dare anche il proprio apporto una sperimentazione e bella che mi ha dato anche mi ha formato come insegnante nel mio modo di insegnare anche attuale poi ho ripreso a avere supplenze nello stato ho cominciato con il suo tecnico a empoli chimico e poi mentre facevo questo è arrivato il concorso quello del 99 2000 insomma l'ultimo concorso né grosso nazionale insieme anche che era quindi concorso ordinario e poi anche il concorso straordinario per quelli che avevano già degli anni di insegnamento e io ho fatto entrambe in contemporanea sono passata entrambi una grande sorpresa specialmente per quello ordinario poi sono entrata di ruolo attraverso quello straordinario e sono entrato del ruolo nella stessa scuola dove già stava insegnando da due anni per cui ho continuato lì per decreto un totale di averci insegnato diciott'anni in quella scuola lì ecco così diciamo sono approdata al ruolo tanto agoniato e poi dopo comunque dopo questi anni mi sono chiesto il trasferimento in un altro istituto che era più vicino a casa mia hai alle esigenze familiari dove peraltro mi sto trovando molto bene anche senza cose nuove perché un indirizzo di moda quindi la chimica applicata la moda però studiare e mettersi in discussione l'ho sempre trovato molto faticoso ma molto stimolante e secondo me anche utile per i ragazzi alcuno in questo spero quindi da quanti anni laura allora ho cominciato nel 92 sopra volta è il primo grande quindi in teoria sarebbero parecchi però alcuni anni non ho lavorato perché quando sono arrivata a firenze lavoro non c'era ho fatto altri lavori come dicevo per esempio passato del tempo a lavorare facendo dei timbri timbrando documenti che poi andavano fotografati oppure insomma altri lavori di questo genere qui quello che trovavo poi dopo quando ho ricominciato ho fatto la appunto lavorato nel privato quando vanno a fare conteggiate la carriera e lavoro il privato vale la metà quindi ora io non mi ricordo mettiamoci avessi lavorato quattro anni di poter arrivare due anni ad ogni modo siccome sono entrata di ruolo nel 2000 cioè 2001 però ha valore retroattivo di un anno il conteggio degli anni di ruolo allora in pratica siamo nel xxi sono 21 22 anni e sono di ruolo e precedentemente mi hanno calcolato 4 anni e 8 mesi di tutto quello che lavorato causa proprio del fatto privato le sue scelte scolastiche secondo lei hanno influito con la scelta della sua professione allora il fatto d'aver scelto la chimica ha fruito come materia però la desideria di insegnare in realtà non non mi è venuto tanto da quello forse più tale dalla scuola superiore perché sinceramente ho avuto dei validi insegnanti alla scuola superiore che per me sono stati un modello io mi sono resa conto che quando ho iniziato a insegnare pensavo alla mia insegnante di italiano delle scuole superiori del liceo che è stata veramente una grande insegnante nel senso che ci ha affascinato con la sua materia che secondo me è stata sempre onesta rigorosa giusta ecco non era perché non c'è ma col tempo le insegnanti mamme ecco all amica però era una persona stimata stimata da tutti veramente quindi un punto di riferimento mi sarebbe piaciuto essere un punto di riferimento come reale ma comunque questo mi ha fatto certamente venire la voglia di insegnare e pongo un'altra cosa il fatto di avere avuto delle difficoltà le difficoltà con alcuni professori sia le superiori anche se forse qualcosa appena appena alle medie ma di sicuro all'università questo mi ha fatto che voglia di insegnare e cioè di essere diversa da nel da quello che avevo vissuto a soprattutto diversa nel proporre nel conoscerci trasmettere qualcosa che comunque e sempre mi è sembrato bello la materia mi è sempre piaciuta e quindi mi sono posto un interrogativo ciò perché lo studente deve fare così tanta fatica per imparare e delle volte essere ostacolati dal professore poi ovviamente ci sono certo stabili fanno bene e questo lo ha capito anche tutto inizialmente no perché fanno bene per la formazione dello studente però tante ingiustizie che non mi sono piaciute è così quello che hanno anche quelle mi hanno fatto venir voglia di insegnare non so se ho risposto alla domanda sia assolutamente perfetto quindi secondo lei qual era da studente il rapporto dei docenti con la classe o con i genitori allora il docente parliamo adesso delle superiori perché l'università un po una cosa a parte e forse chi lo sa forse non tanto è cambiato e poi perché io mi intendo più di superiori all'ora il docente l'insegnante era una figura che di per sé aveva una certa autorevolezza della quale bisognava avere rispetto mi viene un colpo da ridere perché si immaginerà che oggi non è così e rispetto gli studenti dove i genitori dovrebbero aver rispetto e il docente si comportava così come questo tipo di persone ruolo vi aveva questo tipo di ruolo perciò poteva parlare con autorità diciamo non so se la parola giusta alla classe docente dava i voti anche voti bassi o voti alti e lo poteva fare sapeva partiva dal fatto che non sarebbe stato contestato per esempio sulla valutazione poteva interrogare lunedì mattina alla prima ora poteva un ragazzo essere interrogato più volte durante la mattinata aveva un compito una interrogazione era un cosa che non venivano messe in dubbio nel senso non si diceva mai ingiusto perché si presumeva che questo fosse giusto è innocente magari poteva anche il fronte non sono studente che veniva interrogato e che diceva ma proprio no prof non si diceva ecco questa è una cosa che ora professore professoressa veramente sarei già stato interrogato anche a matematica mettiamo in insegnate poteva anche dire va bene ne importa però bisogna capire questo fondamentalmente l'insegnante si poteva chiedere beh è stato interrogato uno tra nato e allora ieri li avrei comunque studiate tutte e due che motivo c'è per noi chiamati oggi perché uno stress lo stress non esisteva cioè non veniva messo tra le questioni tanto per considerare perché come ho detto prima studiare era un lavoro era un dovere e quindi uno il giorno prima doveva studiare le cose per quel giorno dopo giorno dopo anzi ma lei poteva tornare a casa dire mamma o sono state trovate sia una tematica lea italiano e ho preso tutto e tutti era normale questo per far capire che il docente con la classe aveva un rapporto certamente molto diverso da quello di oggi e vero che è diverso perché erano diversi ragazzi rispetto a come sono oggi io cerco di fare un'analisi senza dare giudizi perché purtroppo giudizi e risposte non ne abbiamo ne parliamo tanto anche in collegi docenti oggi o nei consigli di classe ma non ne abbiamo non abbiamo risposte alla domanda ma i ragazzi di oggi sono davvero più deboli rispetto a quelli di prima per alcune cose si sa da che cosa dipende da noi che nell'intento di avvicinarsi poi dopo in realtà e quindi cercare di capire magari appunto di una razza era stressato non poteva avere dentro verso un giorno oppure altre cose di questa natura lui se logica diciamo più anche pedagogica ecco in questo sforzo dicevo forse abbiamo eliminato alcune piccole barriere che potevano dover superare e quindi non abbiamo impedito di mettere in campo ed inventarsi e vi cresce mentre in campo le proprie abilità speciali davvero per poterle incrementare e quindi sono diventati debole non c'è non abbiamo risposte su questo lo so perché noi parliamo tanto quindi il rispetto a un tempo il ruolo del docente e ad oggi per cambia cambia è cambiato anzi prova no magari il docente essere a dover fare da di scelte appunto delle discipline ma anche no assume altri tipi di ruoli appunto pedagogici come diceva psicologici no anche questo allora ci ha richiesto questo che poi lo si assuma un meno dipende molto dalla persona dalla formazione da tante cose però il vero che ci ha richiesto questo questa cosa qua è nata perché da un cambiamento grande della società che nella scuola ha avuto inizio per l'appunto proprio quando stavo facendo il superiore io perché con i famosi decreti delle carte delegati e cioè quando è stato inserito nella scuola la rappresentanza cioè accettato l'idea quindi ho inserito la rappresentanza dei genitori studenti di tutte le parti anche le personale ata nel presente nel consiglio d'istituto nel consiglio di classe che è una cosa che adesso è normale però io mi ricordo benissimo e questo è scaturito da una lunga lotta perché erano e che che furono diritti conquistati naturalmente anche io c'ero nei consigli di classe come studente le assemblee nel sembra di classe prima mica c'erano assemblee studentesche prima non esistevano quindi in quel periodo tutto questo fu un assumersi la responsabilità della cosa pubblica cioè occuparsi della cosa pubblica fu una conquista con ovviamente vari eccessi non si discutono da una parte dall'altra fu come se come una rivoluzione di fronte all insegnante docente insegnante il maestro che ha autorità di vita di morte ora sulla classe sugli studenti la quella cosa fu positiva io ritengo però ha portato in se poi forse anche proprio per una svalutazione che c'è stata del valore questa rivoluzione dei decreti delegati ha portato secondo me ha delle deviazioni allora dico svalutazione perché oggi se andiamo a guardare quando vengono fatte nelle superiori alle medie ed elementari nelle superiori vengono fatte le elezioni non c'era nessuno per il range le due genitori chi viene eletto gli unici due che vengono a scuola quei giorni non sarebbe ovviamente è stato così all'inizio è c'erano le liste delle volte insomma le discussioni no io voglio quello perché questo motivo non c'è non c'è tra i genitori e c'è pochissimo le motivazioni per cui diciamo il seguente hanno timore cominciando dalla prima a fare il rappresentante di classe insomma quindi per questo dico c'è stata una svalutazione non c'è più il senso di una volta ovvero non si capisce più quanto sarebbe davvero prezioso poi in realtà va anche detto che la sua funzione l'ha fatta questo strumento della rappresentanza di studenti e genitori l'ha fatta perché comunque appunto e ritorno a risponde alla domanda di prima l'insegnante è stato messo in crisi tutta questa bellezza tutto il ruolo è cambiato certamente ci sono state delle cose molto positive perché forse è vero che ci sono stati anche delle esagerazioni io ritengo che sia positivo il cambiamento della scuola per cui dobbiamo valutare la crescita della persona in tutti i suoi aspetti abbiamo scoperto poi magari dopo se ne parlerà della problematica dei disturbi specifici dell'attenzione che prima non c'era e dove il lavoro viene fatto bene e collaborazione in rete con la famiglia con le persone mediche medici o educatori che sono intorno al ragazzo il ragazzo va brillantemente spesso molto meglio di altri perché conosce le difficoltà e si è adoperato per superarle questi ci sono state molte cose positive però ad oggi sinceramente a me pre volte la figura dell'insegnante mi sembra proprio quello dello zimbello cioè non c'è più non è che non c'è più il l'autorevolezza non c'è più rispetto non è più un punto di riferimento e io ritengo che un insegnante sia buono che cattivo sia comunque un punto di riferimento buono come è capitato per meco la professoressa che mi ha un po ispirato nell'insegnamento cattivo con un punto di riferimento da cui allontanarsi ecco secondo me manca questo insegna comunque qualcosa che si può sempre contestare io vedo per noi ragazzi piccoli su quelli di prima a bene quindi vedo nei piccoli ragazzi di prima superiore e che già a questa vena polemica di dover sempre mettere in discussione tutto come la difficoltà imparare perché purtroppo questi ragazzi ora se poi vado fuori tema me lo dice cioè questi ragazzi hanno comunque come punti di riferimento se stessi cioè il nulla perché questo è un ragionamento che si arrotola su se stesso appunto pensano di doversi ora dico così un po brevemente di doversi arrangiare da soli però questo va contro il dialogo educativo non impedisce ferma il dialogo educativo e quindi poi non sono capaci di apprendere i genitori in questo fanno la loro parte sinceramente io vedo delle classi più tranquille dove c'è un bordo si dà la possibilità all'altro cioè il ragazzo da possibilità al professore è anche il professore ragazzo quando cioè si dà la possibilità si può imparare c'è un'apertura bene spesso queste ragazze hanno alle spalle i genitori è una famiglia e con questo non intendo dire non non non importa se i genitori lavorano cinque ore o venti ore al giorno e non è questo ragazzo lo sente quando c'è una famiglia che diciamo così non so come dire forse alle demo me le mie cioè nel senso che per esempio dice bene la tua realtà è la scuola questa scuola va affrontata nel migliore dei modi e quindi si comincia studiano e si comincia a chiedere al professore sir cioè ci si adopera personalmente per fare qualcosa di buono e non invece fanno altre famiglie che dicono figlio deve incontrare ostacoli che sono dispiaciute chiaramente se soffre ma di fronte se soffre perché gli è andata male un'integrazione perché non sanno come far a studiare perché ecco perché non si trovano bene a scuola così e allora lì si va dal professore a contestare a contestare perché in questo modo figlio vede che i genitori ed è con lui allora io ho visto il nome non hanno esperienza non dico che questo sia vero sempre però che questo non porta a una crescita del ragazzo che lo aiuti poi nelle decisioni future prima o poi si troverà comunque a dover fronteggiare da solo qualcosa un ragazzo cresce così non ha gli strumenti per fronteggiare fronteggiare da solo le difficoltà la squadra bene o male anche con insegnanti che sono non brave anche nomi giusti è comunque ambiente protetto nel quale un ragazzo può cominciare a provare a sperimentare le difficoltà con l'aiuto dei genitori quindi il problema dei genitori è questo che non lavorano in rete alcuni è però insomma la cosa abbastanza diffusa non lavorano in rete con i professori in questi casi è molto difficile che il professore riesca a insegnare qualcosa bene come era la didattica la valutazione il carico di studio all'orario e cos'è cambiato c'è mondo lei oggi allora la didattica intanto si intende di fuggire ma diciamo che la lezione frontale era la più diffusa cioè in pratica l'insegnante che faceva lezione degli studenti che ascoltavano sinceramente io non mi ricordo grandi sperimentazioni può essere stato fatto qualche lavoro al gruppo a casa presente di storia mi ricordo però era una così una cosa occasionale su questo erano didattica molto classica proprio lezione frontale insegnante spiega il ragazzo studia e poi fa l'interrogazione l'unica cosa ecco che io ho trovato proprio un po l'insegnante che vede che ti dicevo che dicevo che è che è stata un po di ispirazione lei faceva delle elezioni tv universitarie secondo noi cioè trattava un tema ampio per molte volte di seguito e poi solo alla fine come fosse un piccolo esamino magari ci poteva essere ripasso quindi in teoria in pratica una cosa che era tipo veri che tira formativa di oggi e cioè domanda in classe un dialogo su questo devo dire stop si comincia ma con le interrogazioni programmate che potevano sembrare una cosa che facile in quanto programmate invece erano molto difficili che l'argomento è ampio 1 dove passa per dimostrare di averlo capito completamente di averlo assimilato ad averlo anche digerito è maturato e quindi in questo senso c'è un po creato a tal modo di studio dell'università questi insegnanti però è stato l'unico caso perché il resto erano spedirli insegnato spiega dai compiti stop gli esercizi insomma queste cose chiesto un giorno giorno non c'erano per quanto riguarda oggi invece certamente ci hanno insegnato molti metodologie diverse innanzitutto il lavoro di gruppo poi non so il problem solving quindi i compiti di realtà mettere di fronte ragazzi una situazione reale e poi dirgli appunto che come faresti oppure l'analisi quindi una didattica che per esempio comporta il coinvolgimento del ragazzo nel processo di apprendimento premetto una cosa che della quale insomma va molto di nuovo il nome non è creata stiamo facendo e roma notato la fit plus un flipper classe rhum cioè la classe rovesciata vale a dire che ora al solito lati comprese non so li si dice ragazzi il giorno calde tale procuratevi di un argomento nuovo e avere articoli oppure di magari è chiaramente anche l'insegnate da degli impegni dei suggerimenti però è la classe a gruppetti singolarmente che si prepara un po su quello quindi la classe va a fare una sua ricerca poi dopo questa ricerca la espone in classe in qualche forma richiesta dall insegnante oralmente un power point quello che l'insegnante di uscire e poi dopo viene sistematizzata dall'insegnante resa monica colmate le lacune e quindi alla fine di tutto questo processo nel quale ogni ragazzo magari ha previsto una parte però si è messo in gioco insieme a tutti gli altri alla fine quindi la l'insegnante avrà rip sistematizzato il tutto gli ha dato un ordine un filo logico poi ci sarà una verifica ecco però si perde nel senso che appunto è rovesciata cioè parte dai ragazzo non è proprio contrario della della didattica che dessero prima frontale un po frontale alla rovescia in realtà ecco io posso parlare per la parte scientifica questa cosa non la facciamo ci sono varie filosofie di insegnamento e di didattica per esempio in chimica o in diverse materie scientifiche abbiamo anche laboratorio anche informatica per esempio c'è la parte laboratoriale o anche matematica ci può essere fisica naturalmente scienze anche ma come si concilia questo allora qui c'è stato un grosso cambiamento perché quando prima per esempio quando facevo la scola io l'esperimento era successivo alla spiegazione perciò spiegazione frontale i ragazzi capivano per aiutarli a capire o anche per sostenere la dimostra a dimostrare che ciò che era stato insegnato era corretto ci faceva un esperimento tra l'altro spesso lo facevano gli insegnanti perché anche la dotazione laboratoriale ora questo è un altro argomento però magari era più povere rispetto ad oggi poi c'è stato anche metodo diciamo che io ho abbracciato è stato il fare prima l'esperimento e questo è un po una clip in qualche modo da flipper classe prima le specula e sperimento che potesse porre degli interrogativi quindi un'evidenza scientifica sperimentale si fanno delle misure si osservano dei dei fenomeni delle cose e quasi che al ragazzo come mai secondo te come e poi dal limite insieme tutto quello che è la propria esperienza alle volte anche anche senza dover andare laboratorio l'esperienza vissuta ci sono delle cose che tutti sanno dalle facendo domande quindi facendo molto partecipare ragazzo amico dove c'è la sistematizzazione un altro modo di sperimentare il laboratorio un pochino più complicato bisogna pensarci prima è quello che del usare ed esperimenti proprio all'interno del processo di apprendimento insegnamento apprendimento soprattutto ci sono delle esperimenti che si possono fare attraverso i quali si comprende di già cioè se fosse un fa delle domande prima ma attraverso le fasi dell'esperimento si può arrivare i ragazzi arrivano in maniera autonoma chiaramente un po guidata e ovvio però arrivano loro con le proprie deduzioni al risultato al al blu al cuore del dell'argomento che ci sta trattando questo qui è il metodo del del laboratorio del sapere scientifico rss ed è un metodo particolare che qui in toscana in alcune scuole abbiamo usato sulla quale abbiamo costruito anche delle esperienze che poi sono state pubblicate in quanto valide in questo modo non mi ricorda tutto è stato della domanda altro se il carico di dio allora hanno scolastici sono allora io per quanto io ho fatto il liceo per cui non so esattamente ciò che sia un po è cambiato un pochino si è cambiata cioè in diciamo che c'è la tendenza ad aumentare il numero di ore nella scuola però non per esempio istituti tecnici professionali nulla di andrea aumentare lungo di laboratorio né io sto parlando veramente in tantissimi anni questo per quanto riguarda il carico di studio allora questi nuovi metodi dovrebbero far modo tale che il carico di studio sia più leggero perché quando uno usa la lezione frontale è evidente che la parte di studio è molto importante ed è quando ragazzo studia da solo deve comunque ri capire ricordare mettere insieme ora non dico che sia un lavoro come a 0 no perché durante la spiegazione si spera il ragazzo che comprenda chieda se non hanno capito qualcosa però magari non ha fissato le idee così bene come quando le ha cioè le le nozioni le cose da imparare una fissate così bene come quando le ha capite da solo sperimentando quando è arrivato da solo erano dette per cui secondo me allora probabilmente il carico era maggiore certo il numero di ore in cui si studiava prima era maggiore di adesso proprio come usanza diciamo come cosa che avviene comunemente di sicuro ragazzi di oggi della maggior parte dei casi ovviamente studiano meno e poi lo studio penso che sia diverso abbiamo anche insegnato studiare maniera diversa per esempio introducendo introducendo tantissimo le mappe tutti gli schemi che sono stati introdotti c'è anche noi abbiamo cercato di aiutare il ragazzo a usare metodi diversi di studio che lo facilita straw poi qualcuno è facilitato popolo no ognuno ha il suo metodo di studio che va bene per se stesso e questo metodo però delle mappe va bene se c'è già una parte solida imparata che il ragazzo sa perché se uno deve basarsi solo sulle mappe allora non serve a niente ma che collegano dei concetti per cui è necessario che per esempio io vedo scritto in un quadratino della mappa un concetto e poi so spiegare se non ho le competenze per sperare nella mappa non servirà questo è ancora su questo siamo cioè difficile ragazzi non hanno ancora capito penso proprio con la mappa sia tutto facile sinceramente io ora vanno al faccio più però per tante volte ho fatto interrogazione dicendole porta di pure la mappa e poi leggere quello che vuoi per dimostrare ragazzi ed è stato così in quasi tutti i casi che in realtà quelle sono le interrogazioni di un anno peggio di tu perché uno pensa di affidarsi alla mappa avant è uno strumento della finanza a se stesso e la deve aver fatta lui tra l'altro mappa voglia possono dare fatta a qualcun altro perciò il carico secondo me è è diminuito ed è anche giusto così la qualità avremo gusto voluto che fosse aumentata ma non è detto c'è chi usa bene strumenti che abbiamo e chi no chi fa più aiuta chi meno nella mia scuola per esempio abbiamo le corse come ripiani in aiuta ragazzi anche di metodo di studio di tante materie la matematica ma anche di metodo di studio della polizia cosa importante perché se uno aumentano migliore il metodo di studio di sicuro il carico definisce di questi corsi di recupero rifiutarli allora questi sono sono fatti così ci sono degli ex studenti che prestano la loro opera ai nostri ai nostri studenti questa cosa non costa niente è gratuita per i nostri studenti e si trovano a interfacciarsi con dei ragazzi che sono tutto sommato usciti da poco dalla scuola cui la conoscono l'hanno superata superato questo scoglio sono usciti vincitori è però sono ancora dalla parte dello studente sanno come come relazionarsi perciò io ho visto anche recentemente insomma studente per esempio che andava a lezione da una ragazza si era ritrovata l'anno scorso che può così servizio molto contenta per quanto a volte basta poco io dico che questi sono corsi che serve perché ha già studiato qualcosa certo se uno non ha sedato niente dall'esterno non si può far nulla ma se uno al desiderio prendono moltissimo poi c'è questo fatto del rapporto come un peer to peer per dada ragazzo ragazzo insomma poco più grande per cui i nostri studenti hanno credo meno difficoltà a far domande a dimostrare quali sono le proprie debolezze e potere quindi fare davvero un intervento di recupero sulle proprie carenze pessimo ha mai frequentato corsi di aggiornamento eventualmente di formazione e se tra questi un corso aiutato e particolarmente c'è stato allora la formazione non la dobbiamo fare è d'obbligo e credo sia una cosa molto positiva quindi sì diversi corsi di formazione per esempio ce n'è uno quello sulla sicurezza che noi dobbiamo fare e rinnovare perché c'è una scadenza via via lo rifacciamo e giustamente dobbiamo aggiornarci sulle nuove normative e poi dunque sì qualche corso molto interessante per esempio ce ne sono due che mi ricordo molto interessanti uno è quello accennavo prima ci riesce a studiasse a ho fatto diverse cose perché allora mi pare che sia tipo del 2010 la legge che regolamenta gli riesce a nella scuola insomma e quindi dall impone abbiamo fatto corsi bisogna pensare che l'esistenza di questi disturbi specifici che potevano essere trattati in modo diverso e quindi per i quali bisogna fare un piano didattico personalizzato e arrivate più o meno sono all'inizio degli anni duemila il riconoscimento è intendo all'interno dello stato e quindi della scuola questo significa che alle superiori è arrivato appunto attorno 2010 per cui abbiamo cominciato a lavorare su questo ho imparato molto devo dire ci sono alcune cose che mi rimangono ancora molto difficili perché un conto è sinceramente aver a che fare con una persona che ha un problema in lettura e scrittura un conto è dover fare con un ragazzo che invece ne ha tante di queste cose qui e che quindi alla fine si sente così rallentato e così ha faticato perché quello comparato sopra la prima cosa è che queste ragazze quando una grande fatica e che è veramente ingiusto dire è matteo studi ma dovresti farlo perché fanno tanta fatica e molti a tutti è molti si impegnano moltissimo e potendo uno scarso risultato quando ottengono scarsi risultati insomma hanno una bella barriera da superare appunto è abbattere di prendersi ricominciare e poi per quanto riguarda invece disturbi del specifici oa specifici del comportamento tipo per capirsi iperattività e lino difficoltà e se c'è qualche corso se posso ci torno perché questo è un mio punto carente insomma oltretutto nella mia esperienza mi è capitata solo un paio di volte però ho visto dei ragazzi veramente brillanti e bravi che non riuscivano invece a stare nella situazione della della scuola grande della classe no e quindi hanno fatto un grande dispiacere e poi vento questo interessante è quello mi ricordo su tipo la gestione della della classe del caos nella classe dove c erano delle problematiche importanti perché è stato un corso anche bellina e divertente nel quale al quale siamo approdati persone che erano interessato a quell argomento questo non era d'obbligo la maggior parte di queste cose qui non sono d'obbligo la sicurezza se come dicevamo agli altri no per cui ci si trova sempre a confrontarci con persone che hanno un interesse in quell argomento e questo è positivo insomma son sempre dialoghi scambi molto positivi in quel caso per esempio mi ricordo che il formatore ci fece fare dei giochi di ruolo c'è la divisa squadre e quindi la vostra libertà per esempio uno possono raccontare questo o in uno mi ricordo che ci davano un tema per esempio a noi hanno vitato non so il consiglio di classe allora il nostro gruppo doveva pensare una specie di fotografia del consiglio di classe e poi posizionare le persone dell'altro gruppo secondo la fotografia che noi ci eravamo immaginati no così tutto nel silenzio dopodiché gli altri dovevano dire chi erano cosa stava succedendo un po indovinare dovevano immedesimarsi e questa era un'occasione nel divertimento perché ci si può immaginare insomma che prendono a prossima portarlo per materia netta e metterla una certa posizione e divertente però ecco siamo riusciti era un gioco di ruolo perché siamo riusciti a entrare nel ruolo e in diverse problematiche insomma relative alla scuola e mi ha fatto molto pensare me lo ricordo in diversi corsi mi ricordo che poi dopo mi hanno dato da pensare alle volte anche corsi obbligatori che abbiamo fatto perché appunto si dovevano fare ad esempio sulle nuove leggi per via ci siamo aggiornati si dovevano nel senso che era ovvio che si sarebbero fatti ci siamo aggiornati insomma diciamo che alle volte anche quando il formatore non era simpatico per esempio su tanti argomenti ma dall informatica per esempio noi l'uso delle lingue a qualunque cosa tanti forse abbiamo fatto e comunque ogni caso è stato momento di ripensare al anche alla funzione docente al perché del proprio insegnamento a cosa andava a fare come lo facevo era giusto questo sì l'ho sperimentato tante volte e nelle classi via via ho fatto dei piccoli cambiamenti proprio in conseguenza questo sempre confrontando nei suoi docenti che avevano voglia di confrontarsi questo sì come rapporto quegli alunni ma anche cui colleghi ei genitori allora all'inizio quando ha iniziato a insegnare venivo da quella scolare e mi sono portato comunque cioè comunque io pensavo di essere la persona che doveva lì il docente che doveva fare la lezione frontale e i ragazzi dovevano ascoltare la prima scuola dove sono andata era un professionale nel quale la mia classe 1 2 era l'ultima di ricerca ciclo non non ce n'era dopo questa è quindi di questi ragazzi in pratica non era stato mai bocciato nessuno ma non erano preparati tempo proprio dai ragazzi che si fa facevano un po quello che volevano vivere molto giovane e quindi come molti giovani un po in maniera molto dura insomma futura è come conservazione quindi sono arrivata diciamo col modo di fare antico certo con la voglia di cambiare però anche di fronte a una realtà che non riuscivo in qualche modo a gestire vengo l'uso quindi magari con qualche ragazzo si qualche altro ragazzo no poi il fatto della imparare le cose da insegnare perché ora non se ne è parlato ma nell'insegnamento io ho sempre studiato poi sono dotate di poca memoria quindi consigliamo mi tocca quasi tutti gli atti di studiare le cose che poi devo devo insegnare negli anni rapporto con tutto quello che ho detto insomma negli anni rapporto col ragazzo è cambiato quasi cresce anche diventare genitori sono mamma anche questo magnificato parecchio e questo lo so perché me l'hanno detto i ragazzi che mi hanno conosciuto prima e dopo è una cosa evidentemente naturale cambia e rapporto forse perché devo dire ecco forse il timore che comunque all'inizio abuso delle classi è un dato via via smarrendo delle case degli alunni mantecato della classense ora perché abbia fatto paura ragazzi direi di no no anche quando mi sono trovata a dover dividere ragazzi e si volevano picchiare non aveva paura però il timore della classe di non essere all'altezza ecco questo piano piano forse maturando invecchiando è scomparso e quindi ha lasciato posto alla possibilità di avere un rapporto più vero voi ragazzi da certi versi sono rimasta una persona specie nelle classi iniziali molto sede e cioè non più che se vera rigorosa ecco rigorosa certe regole si entra in classe e bisogna alzarsi tutti ieri buongiorno l'unico buongiorno potete stare seduti e si rimettono seduti queste cose formali diciamo sono come dei piccoli mattoncini su cui poi però sembra un castello totalmente non regolare molto dipende dalla classe di quello della giornata è come se giocassimo oggi un ruolo di quanti che ci aiuta perché una guida dopodiché da questa guida ci si può discostare però le regole di buona educazione di rispetto quelle vanno prima di tutto ecco non lo so a me sembra oggi migliore e rapporto con gli studenti più vero ecco in questo senso che il più vero cioè i ruoli ci sono perché è utile che ci siano e credo che questo sia chiaro dei ragazzi però c'è anche tanto la parte umana a me sembra il problema che queste cose andrebbero chiesti ragazzi perché a noi ci fare qualcosa e il loro ruolo per in tutto diversamente rapporti con i colleghi e come quelli con i genitori vanno un po di pari passo in qualche modo ormai sono s'è detto tanti anni che il segno e quindi tanti timori che poteva avere non ce li ho più direi che anche cambiando scuola si ricomincia da capo io ero stato tanti anni nella stessa scuola però questa squadra che sonora roma il passato qualche annetto e anche questo e con dove i rapporti sono proprio di rispetto a me piace anche imparare dai colleghi è una cosa desidera di imparare l'uno dall'altro è una cosa è reciproca certo devo dire che con gli anni magari invece di pretendere in maniera molto giovane molto e da giovane che tutti quanti siano un certo modo scelgo e quindi sappiamo che con alcune colleghe lavoriamo bene con altri meno abbia pazienza ecco stop quelli con cui lavoro meglio però mi sento in qualche modo più appare anche perché prima io ero la giovane ma ora sono che l'anziano quindi per forza di cose va così con i genitori penso di essere un pochino più sincera mi pare che essere sinceri coi genitori dicendo tutte le cose che non vanno sempre rispettando ecco la persona sia fondamentale forse all'inizio ero più magari mi dispiaceva che so dire se uno andava bene oppure invece adesso netto ben in guardia da subito preferisco sia tutto chiaro da subito perché ho visto che è meglio come persona adesso ho più facilità a dire quello che penso ripeto che matura perciò questo faccio anche con i genitori sempre nel rispetto però alle proposte di ray sono cresciute di pari passo non so cos'altro dire se non sono già la melodia perfetto perfetto e invece come è cambiato nel tempo il suo rapporto quei collaboratori e collaboratrici inteso né collaboratori scolastici di tutti quanti diciamo allora teniamoci sono due tipi di collaborazioni una è quella siccome io insegno a una materia scientifica che faccia lavorato cell insegnante tecnico pratico e l'altra con tutti i collaboratori da h cioè si va dal non so da chi lavora in portineria a chi lavora in segreteria sono tantissime a mansioni diverse vabbè in questo caso direi che non è cambiato molto nel senso c'è sempre un rapporto di rispetto io sono una persona formale ed ho sempre del lei ora sto cercando in questi ultimi anni in più a natale un po di più per tu però non si forse no non mi riesce tanto bene però ecco perché questa per me è una cosa che significa rispetto dell'altra persona dignità del proprio lavoro ecco per questa motivazione qui poi delle volte ho pensato che forse troppo che risulta anche un po sulle miniere non lo so ho detto va bene proviamo ma non dipende da lei almeno il fatto di avere un rapporto di rispetto sincero che è positivo dunque se ce ne sono quali episodi hanno caratterizzato la sua esperienza lavorativa qualche episodio non so particolare particolarmente rilevante orami veramente un fatto in negativo sinceramente episodio ero coordinatrice scuola di una classe molto molto molto problematica il consiglio di classe può capitare era diviso su questa ma soprattutto ecco più che divise il risultato diviso alla fine ecco non sembrava diviso all'inizio durante l'anno per cui è cup è successo questo che diversi ragazzi che pensavano di passare invece sono stati bocciati anche io non sapevo questo perché le cose andarono così che qualche insegnante vvt furono messi in fondo e non abbastanza in tempo i genitori non furono avvertiti i ragazzi non sono fatte da privati che è cioè era una classe che effettivamente lo capivo 459 le volte ragazzi potessero essere bocciati il problema è che noi fu dato nessun tipo di segnale allora una cosa che non ho detto e che uso fare in classe alla fir usavo fare in classe alla fine dell'anno è che do faccio fare un piccolo strisce questionario insomma anonimo nel quale chiedo essenzialmente due cose cosa non è andato nell'anno passato con questa insegnante o come insegnante tecnico pratico quindi cosa ho sbagliato io e cosa non è stato compreso non è piaciuto del programma in quella classe anonimo questo è però ragazzi si sentono sempre un po difficoltà ho capito che insomma spesso intero alla fine quando sempre a tre volte è un'arma a doppio taglio per dire le cose peggiori in assoluto all'insegnante che ce l'ha pure chiesto quella moli questa classe problematica della quale lo coordinatrice e quindi glielo prodigata per forza di cose a cercare dei rapporti con tutti questi ragazzi i genitori un lavoro immane si vede feci buona impressione è detto veramente tutti dei giudizi positivi cosa che rimane avevo richiesto perché gli altri sempre soltanto ciò che non va è invece perché si sperticava avanti le pene dopo questo avvenimento queste persone mi si rivoltarlo conto e fu per me è molto doloroso ecco è veramente doloroso perché insomma la cosa fu molto difficile per me come rapporto coi colleghi anche con rapporto con la dirigenza con rapporto genitori i ragazzi io vi trovai da sola me la ricordo quelle state e ci sono stata veramente male in questa cosa qua da sola con tutti contro ecco dopo questa esperienza qua è stato dopo questa esperienza qua che io ho cominciato a essere ancora più sincera con i genitori dicendo eventualmente peggio piuttosto che e meglio è sto aspettando cose più non so se il voto e basse quote basse con dare semplicemente la speranza cioè farà comunque dei discorsi più concreti ho ben capito che questo tipo di sondaggi non sono veritieri le ho fatte ogni tanto alla fine della scuola giusto perché poi si leggono insieme e gli ultimi giorni di scuola così dà l'occasione di parlarne quando gli ho più valutati così giusti come pensavo prima ecco questa è stata un'esperienza che mi ha cambiato parecchio per quanto riguarda in bici e la sua famiglia torniamo un attimo come come ha visto l'origine del suo lavoro la sua famiglia di origine e suo marito poi successivamente e come hanno vissuto questa sua scelta professionale famiglia o come te racconta perché era quello che voleva cioè era una era un amen insegnante quindi da gara vissuta una cosa positiva tipo di prestigio non so come rilevato una cosa buona per una persona poi però una donna ancora meglio perché si diceva all'epoca che era vero che si lavorava metà aggiornato quasi bene poi comunque lavorando a un reato per i miei era una cosa veramente buona questa qua per cui si sono sentiti secondo miac orgogliosi di avere una figlia insegnante per mio marito insomma anche l'abbiamo vissuta insieme questa decisione quindi anche una cosa buona il problema poi è stata anche le banche delle figlie pensano che sia una cosa positiva il problema però è stato che in tutto questo l'iter il lavoro dell'insegnante non sono più le 18 ore in classe e poche ore di riunioni e per correggere i compiti ma questo è un lavoro che assorbe la quasi totalità del tempo per questioni di puro burocratiche per riunioni su riunioni e di ogni tipo per progetti che comunque bisogna fare o che così maniera chiamiamo la superficiale abbiamo scelto di fare come capita anche a me e poi dopo ci troviamo incastrati in tantissime ore di lavoro oppure anche ripenso al momento un po il tempo in cui ho fatto il concorso ordinario e concorso straordinario nel quale gli avevo una fine dell'epoca per tutto l'inverno non l'ho mai vista perché la mattina andava a lavorare e il pomeriggio andavo dalla parte della città a fare il corso e può comunque se anche studiamo potevo segnare dopo dopo dopo cena la vede quando le cene pratici a queste cose hanno comunque pesato sulla famiglia questo lo so l'ho visto quindi sì mi hanno sostenuto però sinceramente stato molto difficile poi non parliamo di questi ultimi due anni di pandemia anni nei quali insomma io ho visto ho fatto parte di quel numero enorme di insegnanti che non il 9 marzo mi senta fosse quando ha iniziato il tam hanno cominciato a lavorare per cui ma 5 cioè quando c'è stata la prima avvisaglia insomma e non abbiamo cominciato il giorno e notte a lavorare ma non soltanto c a colleghi amici chiunque io ho insegnante delle superiori con la mia amica insegnante della scuola elementare per cercare di capire come usare come imparare i mezzi informatici che poi avremmo usato per due anni abbiamo dovuto rivoluzionare il modo di insegnare abbiamo dovuto a cercare di avere un appeal sui ragazzi stando lontano e tutti lo sanno perché l'hanno visto come genitori come figli come è stata una cosa difficilissima quante vignette e cosa in internet ci sono state spesso quello che succedeva dietro la telecamera dello studente e noi tante cose dobbiamo viste e sudice perché abbiamo dovuto studiare per imparare come usare questi mezzi studiare per rivoluzionare tutto il programma s'immagini io che dovevo fare laboratorio a casa fare certo mica le cose che si potevano fare a scuola quindi ci siamo dovuti reinventare tutto e poi vogliamo parlare dei compiti che senso aveva fare un compito a casa allora se fa il compito poi si interroga poi quello avrà il bigliettino allora bisogna cercare di fare tutte le domande che non sono previste che per che prevedono un ragionamento lì per lì cioè tutto nuovo arriva una sera distrutta e non abbiamo ancora finito perché si continua vada veramente dopo cena coi colleghi e quindi i miei familiari hanno subito tutto questo ed è stato molto duro quindi insomma si son contenti per questa è una cosa non dipendeva da nessuno però una cosa che sa è una scelta che investe tutta la famiglia c'è poco da fare come tipo di lavoro ecco il secondo lei come ai profondi sono questo discorso della pandemia silver ha vissuto la da della didattica risonanza come la considera allora ho fatto ma come ho detto all'inizio gran fatica però io si cerca di difendere meglio da coronel cenno non potendo fare diversamente semplicemente ora considerandolo come mezzo di insediamento no quella didattica abbiamo cercato di sfruttarla al meglio possibile poi è venuto fuori che invece non si può avere una scuola così è ovvio è stato davanti agli occhi di tutti perché sebbene qualcuno pensi che fonda la più semplice perché faccia scuola a casa mia lo studente levano a casa sua invece ci sono problematiche dovute la mancanza di relazioni che hanno segnato gli studenti io mai noi mai come in questi anni abbiamo visto il fiorire di malattie ed i disagi di disagi psicologici che sfociano poi anche malattie fisiche di fronte quali anche noi ti prendo quello che si diceva prima non siamo né medici né psicologi terapeuti nulla quindi siamo in grande difficoltà perché comunque la responsabilità ce la sentiamo addosso quindi la parte relazionale che è venuto a mancare tra ragazzi ma anche con il disco l'insegnante poi secondo me anche una diciamo la difficoltà che abbiamo sempre notato abbiamo notato sempre di più distinguere la realtà dalla fantasia che danno i mezzi nel senso io mi riferisco ora 7 alle relazioni alle proprie capacità faccio un esempio nel collegio dei docenti facciamo tanti e io ora mi sono resa conto che per me è più facile fare un intervento quanto sono online ripensando a prima che certo conoscevo meno magari le persone però perdere alzarsi dalla seggiolina propria andare al microfono e parlare ad una cosa per cui ci voleva chiaramente qualcosa da dire il progetto di come di lei anche un po di coraggio se vogliamo no cosa che invece attaccato salvano può fare come la coraggiosa può farlo più facilmente questa è una cosa che riguarda anche i ragazzi anche loro sperimentano la stessa cosa quindi la capacità di provare avere una parlare a dire la propria in un contesto pubblico siamo ad altre persone non è stata messa alla prova questi due anni e so quanti cruciali sono questi gli anni io parlo delle superiori e nelle quali messo un impara proprio a parlare con gli altri avere un po di fiducia in senso ma sono anni che segnano questo poi devo dire non è che li butto tutto della didattica a distanza ci sono alcune cose per esempio io ho imparato a usare tante cose mezzi insomma informatici che penso che userò che può che sto ancora usando infatti quello sì penso che sia positivo poi vediamo ma anche si può usarle in una piccola percentuale laddove serve ora si dice per esempio cioè la classe online quando per motivazioni di un contagio e questo permette di non interrompere il dialogo è tutto educativo questa cosa importante anche perché di solito poi grazie a dio le persone non stando male bene invece questo sono in preventivamente sono nella casa però non stanno male e quindi non avrebbe senso non smettere di fare la lezione così però ecco confidare tutto questo io abbiamo capito che così non va bene e soprattutto perché manca il contatto è falsato il contatto i cambiamenti legislativi hanno influito ho usato il suo modo di insegnare allora ora anche se non ne ordine cronologico di sicuro eccola cominciò forse dall ultimo la riforma gelmini perché ha eliminato una materia che insegnava è decisamente un mutamento ha eliminato infatti negli istituti tecnici dove c'erano altri ennio biennio comune a tutti gli indirizzi delle ancora oggi e altri hanno c'erano per ogni indirizzo quattro materie professionalizzanti o comunque di indirizzo ecco di questo 4 in eliminato una il problema per esempio per quanto riguarda noi chimici e che la materia è stata eliminata alla materia serve per cui in qualche modo abbiamo dovuto far sì che comunque gli argomenti fossero svolti perciò sono stati stato fatto variazione sui libri sono stati magari ridotti in qualche modo oppure in modo che venissero usati dagli altri tre insegnanti e cittadini in modo che gli argomenti potessero essere svolti insomma in qualche modo nelle altre tre materie perciò di fatto è sparito l'insegnante però ai ragazzi non è cambiato niente perché non doveva cambiare in questo senso ecco questa è stata una cosa è senz'altro ha influenzato poi diciamo sulla scuola andando indietro per esempio c'è stata la legge berlinguer cioè il governo per lì dove era ministro dell'istruzione per le guerre da lì sembra fosse proprio quello di giornata la diciamo la funzione il cambiamento di funzione dei dirigenti dei presidi che non sono più stati prestiti ma dirigenti scolastici cioè c'è stato un cambiamento e quindi il preside prima era qualcuno che si occupava della didattica dell'andamento didattico di tutto di tutta la scuola il collegio docenti infatti era rimane ancora un organo del quale il preside è presidente che si occupa tra le altre cose dovrebbe anche della didattica quindi anche dell'indirizzo che prende la scuola ci sono delle scelte che vengono fatte e discusse e fatte in collegio docenti però ecco certo punto il con questa legge ripeto all'inizio fu il primo mi sembra per lingue e poi in seguito gli archi l'amore art insomma due nomi ma tutti quelli che si sono susseguiti hanno implementato questo aspetto oppure comunque ci clan questo anno hanno tenuto fa il preside diventato un manager all'inizio la cosa devo dire ci ha spaventato non si sapeva bene come sarebbe andata è diventato manager e quindi ora ci sono state tante conseguenze di questa cosa qui nell'organizzazione della scuola certamente dipende sempre dalla persona volendo noi non possiamo più rivolgersi al prezzi che con pretendendo cioè facendo un dialogo sulla didattica poi ci sono i presidi che lo fanno quelli no invece avere una scuola essendo il preside un dirigente si deve occupare di soldi di investimenti cioè di come i soldi vengono investiti a livello spartiti investiti all'interno della scuola come procurarsi i soldi nel senso di quali da anni quali partnership con enti aziende specialmente per quanto riguarda gli istituti tecnici quindi deve ha comunque un taglio molto diverso e questo poi anche in caduta per esempio se non ricordo male in come si dice il vice preside conduce queste prima era eletto dal collegio dei docenti mentre invece adesso ha scelto dal prestito cioè dal dirigente scolastico nicola di s questo vuol dire che non c'è capisce manca una unione d'intenti invece frasi dall'espressione del collegio docenti si sapeva si sceglieva cioè si sapeva che aveva lavorato nella scuola per il per la scuola nell'organizzazione nelle relazioni con i vari insegnanti e si sapeva come lavorava e quindi veniva eletto in questo modo adesso venendo invece scelto dal dirigente chiaramente ha un ruolo di tipo diverso poi se ci sono delle scuole dove comunque le cose funzionano bene perchè perchè magari ancora c'è la vecchia guardia diciamo così anche a livello dirigenziale perché tanto i soldi servizio ma non fino allo scorso concorso i plessi che avevano una certa età ora non sono entrati anche tutti i nuovi giovani provo più da qualche anno pochi anni a questa parte due recenti quindi ricevuti in che c'erano i vecchi magari c'era ancora un interesse a livello della didattica da parte dei prezzi li un'intenzione perlomeno di indirizzo del collegio docenti ed è tutta la scuola adesso stiamo a vedere anche con questi nuovi presidi come va perché non è la prima delle cose che un preside deve fare cambiamenti a livello legislativo che ha insomma dovuto affrontare dunque ma dunque mi viene a mente allora che per esempio sulla figura del preside la legge 107 con laura buona scuola avrebbe dato ancor più poteri al preside vico avrebbe perché c'è per esempio pare fosse in seguito a quella legge che c'è stato un anno due forse nel quale i prestiti hanno potuto scegliere il supplente o gli insegnanti di ruolo di insegnanti di ruolo che chiedevano trasferimento ma c'era sono formati dei grandi insiemi diciamo così calderoni si dicevano gli insegnanti e quindi prese con questo erano delle varie province cioè ciascuna provincia entro che insieme e quindi il presti poteva in fondo scegliersi la scuola come la voleva con i collaboratori in base ai collaboratori non solo collaboratori ma anche insegnanti in base a esperienze in curriculum e quindi una scelta personale poi invece questo è stato abolito e siamo tornati più o meno alle regole di reclutamento precedenti ecco quella quel decreto ha anche introdotto cioè formalizzato insomma il numero delle ore di alternanza scuola lavoro ora dell'istituto tecnico dove lavoravo io in realtà la tenacia scuola lavoro gianna si faceva da o da tantissimo tempo e la facevano tutti ragazzi negli professionale invece era prevista è stato fatto una riforma per cui sono state messe però come numero di ore un uso eccessivo a mio parere 400 ore dovevano fare i nostri ragazzi del tecnico nei tre anni finali ed erano tantissime poi dopo in effetti sono state diminuite ora a fronte di questo negli anni però è diminuito il numero di ore di laboratori di materie tecniche quindi la preparazione dei ragazzi dal punto di vista tecnico in realtà noi abbiamo prepariamo oggi ragazzi in maniera molto più teorica rispetto a 20 anni fa perché finalmente l'organizzazione di laboratori e qualcosa anche se non so costo e quindi nell'ottica del risparmio i tagli sono stati fatti su questo poi dicevo abbiamo però questa cosa giusta secondo me di mandare negozi a lavorare cioè approvare gli stage il lavoro con l'alternanza scuola lavoro che è una cosa che per quanto riguarda gli stessi tecnici e tutto sommato a parte adesso in periodo la pandemia ovviamente ci sono delle difficoltà ma se no è una cosa abbastanza facile una volta che una scuola si è creata come dire un suo portafoglio un suo insieme di aziende con le quali collaborare la cosa si può fare sui licei mi pare che sia componenti difficile dal punto di vista del di vista dell'insegnamento naturalmente che cosa è cambiato beh al momento per sono diminuite molto alle ore di laboratorio il modulo insegnare per forza dovuto cambiare faccio un esempio al biennio prima su tre ore alla settimana di chimica due erano di laboratorio in maggioranza adesso una sola su tre è di laboratorio molto in minoranza e quindi è chiaro che il programma deve essere cambiato io la ringrazio e concludiamo la nostra intervista con l'ultima domanda secondo lei quali competenze crede che siano necessarie oggi per diventare insegnante ecco come stai una bella domanda perché infetti per diventare insegnanti emiliani sono stati fatti escogita diverso scuole corsi alcuni hanno fatto alcuni corsi che durava un anno due anni altri no altri sono entrati col concorso ci sono state tantissime forme per cercare di dare alle persone insegnanti gli strumenti corretti cosa posso dire certo a noi sono richieste tantissime competenze di tipo diverso ovviamente sapere la materia questo è il minimo però bisogna sapere anche trasmettere la materia e questo è diciamo l'obiettivo credo di ogni insegnante e poi seconda del momento userà tutte le strategie possibili sempre nella speranza di trasmettere qualcosa ecco perché l'insegnamento del tipo frontale non va più bene perché è difficile è difficile trasmettere qualcosa semplicemente attraverso il parlare non è sbagliato è però allo stato attuale dove nel momento attuale nel quale la trasmissione tramite sulla parola presenta difficoltà da parte di chi ascolta cioè da parte dei ragazzi che non riescono spesso a concentrarsi così a lungo per poter comprendere quello che mi viene detto ecco in questo momento bisogna trovare dei voli alternativi poi ci sarebbe bisogno secondo me è con una cosa fondamentale la collaborazione tra colleghi ecco diciamo in più cosa dico non ha parlato perché le altre le ho più o meno tutte tutte via via abbiamo lavorare in equipe ecco lavorare insieme colleghi credo che questa capacità oggi sia molto importante perché è anche un modo dunque aiuto a tutti aiutano i colleghi perché come fosse un sempre un auto aggiornamento mutuo aggiornamento aiuta i ragazzi che vedo una collaborazione in questo momento dove appunto la l'aspetto sociale in un momento di difficoltà secondo me brock grave vedere che si può collabora a collaborare fra colleghi capire anche che tra studenti quindi si può collaborare questo ritengo che sia fondamentale e poi collaborare cioè colleghi anche di materie diverse perché non dimentichiamo che adesso la multidisciplinarietà è un valore da acquisire a un obiettivo che gli studenti devono acquisire e noi come facciamo a trasmetterlo se vedono anche che noi trattiamo lo stesso problema lo stesso argomento da tanti punti di vista diversi se vedono che questo è possibile allora questo secondo mio possono anche pensare anche loro possono essere capaci di farlo poi confrontarsi con gli altri è una cosa che presenta grandi difficoltà per i ragazzi e in ultimo il lavoro in collaborazione è un po come un gioco al rilancio uno mette un'idea l'altro la modifica e rilancia con un'altra idea e quindi diventa molto creativo molto stimolante e anche molto divertente quindi questo è quello che io raccomanderei cercare di insegnare ai nuovi insegnanti a collaborare con gli insegnanti con gli altri nella notte anche se abbiamo sempre da imparare è difficile per un nuovo insegnante che arriva con tutte le regole che ci sono da imparare però è quindi anche un po timoroso delle volte insomma però secondo me è la cosa che era più frutti di tutti va bene così assolutamente ringrazio è stata molto gentile e cortese e arrivederci arrivederci

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L’intervista, della durata di 1:32:58 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=udIVMYiYtLw&t=1s) riguarda le memorie scolastiche e professionali di Cristina Panero. Nata a Firenze nel 1963, ha intrapreso il suo percorso scolastico nelle realtà di Siena e Firenze; dopo gli studi classici, ha conseguito la laurea in Chimica. Attualmente è docente di chimica in un istituto tecnico per la moda. Ha cominciato a insegnare come precaria nel 1992, quando per motivi familiari si era trasferita a Novara; tornata a Firenze con il marito alcuni anni dopo, per alcuni anni non ha potuto continuare a lavorare in quanto non vi erano posti disponibili. Ritorna all’insegnamento con una chiamata di un istituto tecnico privato per odontotecnici. Entra in ruolo nel 2001, dopo aver sostenuto e superato il concorso ordinario e quello straordinario. Delle prove concorsuali rammenta soprattutto i sacrifici familiari e della figlia che, allora molto piccola, vedeva in quei mesi molto raramente in quanto impegnata nel lavoro e nello studio.

L’intervista svolge una serrata comparazione tra l’esperienza di Panero come studentessa e la realtà che ha incontrato una volta diventata insegnante. A suo parere, negli ultimi decenni è diventato sempre più urgente per gli insegnanti possedere competenze di carattere pedagogico e psicologico: questo cambiamento, secondo lei, è stato dettato dall’approvazione dall’ingresso strutturato della società, degli studenti e dei docenti nella scuola avvenuto in seguito al DL 416/1974, che Panero esplicitamente cita e verso cui riserva un giudizio positivo: «tutto questo fu un assumersi la responsabilità della cosa pubblica cioè occuparsi della cosa pubblica», afferma al m. 25.43, e prosegue dal m. 26.02: «fu come… come una rivoluzione di fronte all’insegnante docente insegnante il maestro che ha autorità di vita di morte ora sulla classe sugli studenti» (Galfrè 2017, Martinelli 2021). A questa realtà, racconta, ha dovuto abituarsi lei stessa quando, appena laureata, è stata chiamata come supplente in un istituto professionale; il tentativo di trasporre i modelli educativi che aveva vissuto come studentessa si era rivelato infatti fallimentare, soprattutto da un punto di vista della dimensione emotivo-relazionale.

Questa consapevolezza l’ha condotta, negli anni, ad abbandonare la lezione frontale a favore di altri approcci didattici: tra questi Panero elenca la flipped classroom, il problem solving e i compiti di realtà (Cottini 2018). Un discorso a parte dedica alla didattica laboratoriale, che fino ai tagli della Legge Gelmini è stato possibile applicare in maniera sistematica. Inizialmente, Panero seguiva l’approccio tradizionale che anteponeva la spiegazione all’esperimento; successivamente, ha invertito i momenti, con soddisfazione sua e dei suoi studenti. Oltre alla legge Gelmini (168/2009) Panero ricorda negativamente anche alcuni aspetti della Legge 275/1999, che ha trasformato la figura del preside in quella del dirigente scolastico, caratterizzato da una minore attenzione verso gli aspetti didattici e un focus più accentuato sugli aspetti finanziari.

Per quanto riguarda i corsi di formazione, afferma di aver tratto il maggior giovamento da quelli istituiti per accompagnare al meglio gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento, per i quali la L. 170/2010 ha predisposto misure dispensative e strumenti compensativi. Attualmente, è alla ricerca di corsi che la aiutino a comprendere meglio gli studenti con ADHD.

Nella conclusione dell’intervista, Panero sottolinea la necessità che gli insegnanti ricerchino strategie didattiche diversificate e imparino a lavorare in team: «la multidisciplinarietà è un valore da acquisire a un obiettivo che gli studenti devono acquisire e noi come facciamo a trasmetterlo se vedono anche che noi trattiamo lo stesso problema lo stesso argomento da tanti punti di vista diversi» (m. 1.31.14 e ss) (Morin 1999).

Fonti

Fonti bibliografiche:

L. Cottini, Didattica speciale e inclusione scolastica, Bologna, il Mulino, 2017.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

C. Martinelli, Rivoluzioni Silenti. La riforma degli organi collegiali nella storia della scuola, «Rivista di Storia dell’Educazione», 1/2021, pp. 37-48.

E. Morin, La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero, Milano, Cortina, 1999.

 

Fonti normative

Decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica, (GU Serie Generale n.239 del 13-09-1974 - Suppl. Ordinario), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1974/09/13/074U0416/sg

Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 (GU Serie Generale n. 186 del 10-08-1999), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1999/08/10/099G0339/sg

Legge 30 Ottobre 2008, n. 169, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università (GU Serie Generale n. 256 del 31-10-2008), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2008/10/31/008G0198/sg

Legge 8 Ottobre 2010, n. 170, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, (GU Serie Generale n. 244 del 18-10-2010), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2010/10/18/010G0192/sg

 

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