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Dai Decreti Delegati ai giorni nostri: le memorie della maestra  Donati

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/645
Scheda compilata da:
MONICA DATI
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Chiara Iacopi
Nome e cognome dell'intervistato:
Annamaria Donati
Anno di presa di servizio dell'intervistato:
1982
Categoria dell'intervistato:
Insegnante
Livello scolastico:
Scuola primaria
Categoria professionale dell'intervistato:
Insegnante scuola elementare
Data di registrazione dell'intervista:
23 dicembre 2019
Regione:
Toscana

[Musica] [Applauso] [Musica] siamo in presenza che la maestra anna maria donati la quale ha insegnato per 42 anni era in pensione un anno fa quindi allora maria qual è stata la motivazione che ha spinto a diventare insegnante è sempre piaciuto anche perché praticamente che vengono da famiglie dove quasi tutti insegnanti abbiano a male va a bordo sia anche la distanza e la donna quindi poi facevo ripetizioni barbero giovani via faceva il ritardo del fanciullo con i bambini stranieri che pure tipici i pasti ieri negli studi li aiutavo e mi è sempre piaciuta ma 15 hai cominciato fra gli studi pensarli vogliono trovare l'insegnante qualcosa che no quello no perché comunque che devo lavoro si cresce cioè che piaceva il persone che frequentano della mia famiglia però volevo fare meglio e quindi è un fatto liceo classico e ho fatto poi però psicologia a firenze per un anno e gioco da quelle donne delle magliette del maglietta le punte per le supplenze per un periodo continua tankan dario destramente medicina poi non ce la facevo perché sono entrata loro e quindi e come quello cioè come si entra di ruolo in concorso col concorso è come faceva il concorso allora questi dunque io perché hanno integrato tre concorsi il primo era soltanto scritte orale ma non l'ho superata nel secondo concorso di fare un concorso particolare per la scuola materna nel 76 1977 è praticamente si svolgevano 3 particella una partita poi un chilo scimmia pratico dove si doveva fare una relazione e nolane e questa cosa mi è entrata di ruolo con questo concorso quando ero di ruolo ma che dopo una decina d'anni mi continuava comunque piacere di più la scuola elementare e quindi ha continuato concorso che la 82 e frammentata delle elementari basta quindi per fare il passaggio da un giangrandi ciamo lanterna dall'infanzia così speciale francia alla primaria cioè aiuto fare due concorsi siamo ancora in corso ma non è obbligatorio non è obbligatorio perché se te che ai titoli per poter bastare dall'amat e dal dell'infanzia alla primaria puoi fare la domanda e poi entrare nella primaria però io non mi ricordo se ce l'ha già questa possibilità o se avvenuta in un secondo momento non ricordo però io a quelli epocali di audi dato concorso anche perché mi sembrava che forse più decisivo per per meno cioè nel senso se lo basse vuol dire che giusta che rimane un po mi ha insegnato all'infanzia e poi alla quindi hanno fatto cioè sicuramente ci sono delle differenze no anche il rapporto con gli alunni con genitori perché dici che ritrovabili pensato di stare meglio appunto alla primaria no più che altro per il rapporto col di alunni quello con gli editori d'altro cambiandone ma io abbiamo fatto delle supplenze casa pia erano tutti nella primaria che prestiamo la scuola diventa le sia la bisnonna che la zia che davano un'altra polizia mi paragona ad ottenere nelle mentali e quello che ho fatto io come espediente da quello nel senso che io insegnavo il pomeriggio a questi ragazzini che dovevano essere recuperati per elementari non c'è perché avete nella primaria anche come lingua come fratelli e ci volevano aprire la matematica 30 anni magari esami da privatista ma sempre della primaria 1 volute anche quelle la quinta e la prima media insomma e e poi hanno fatto il primo anno dopo aver dato l'esame di maturità magistrale avevo fatto facendo supplenze nella private a e quindi cioè mi era rimasta un po lavori andati nella primaria quali sono state le difficoltà iniziali quindi monari che nei suoi primi anni primi momenti in cui iniziato a insegnare ma come difficoltà l'enac orticolo negati no mai perché anche se all'inizio ero abbastanza giovane mi prendevano magari per un dico coetanea man salva o poco di più però poi riusciva sempre a trattenere quindi non avevo grossi problemi qualche problema allora magari con nico delle vie perché quando sono entrata nella prima gara erano molto anziane tante e quindi certi obbligavano a fare loro come collega di gas e la vita perché noi quando sono entrata io eravamo praticamente già col mondo e quindi non eravamo una sola insegnante per il classe come prima ma eravamo due o tre seconda organizzazione per il modulo e quindi insomma diciamo per stato un pochino qualche problema di rapporti all'inizio con queste versioni molto pesanti perché c'è stato che con un ingaggio di generazione siamo integrazione e anche di modo di insegnare perché noi avevamo una preparazione diversa venendo anche dalla terra scuola dell'infanzia ceramica del raccordo coi ragazzi diverso da quello che avevano le varianti di quell'età no e quindi non era molto ben visto magari da alcune di loro oppure chiaramente loro non si adattavano all'idea di non essere più soli in caste e quindi insomma che usavano un po come fosse un allieva anche se ci consideravano molto poi magari conoscendo di sì però e poi all'inizio c'è stato qualche paghe da anni così un pochino più difficile nel senso che poteva essere anche una maniera per i modo anche perché per imparare 666 patina non è che li ho vissuti proprio completamente negativamente perché praticamente per tante cose erano molto competenti questi segnali il discorso di raccontarti con un'altra in classe capito che consideravano un pochino appunto valutate loro facevano lezione ti dovevi magari arrivare lì di seguirvi questi numeri il tempo di fatah altri quando come avesse fatte volte le 100 e quindi che sempre insegnato la materia pratica scientifica o italiane o umanistica gli ultimi anni sì ho insegnato costi esclusivamente i poteri umanistiche tagliando radiografia che però veniva sempre accompagnato da arte marine [Musica] insomma però fatto anche del ciclo in tema di matematica fate marche scienze e poi scegliete l'ho fatto anche interna italiano in hd perché la religione è anche l'edizione sì perché venite quando sono entrata anche anche alla materna e anche la scuola dell'infanzia perché sete avevi frequentato perché superiori revisione perché la facoltativo si poteva andare via ed alice dagli schermi e ha frequentato e quindi si faceva qualche cosa che presso la curia la briga di prova specifico è evoluto no perché qualcuno ha presa di quel di prova i terminal quali metodi barbaccia tv e utilizzato cioè quali tipi di valutazioni eviteremo sa più parigi durante gli anni di insegnamento se magari hai cambiati anche nel tempo l'hanno fatto siccome deve degli incontri sulle valutazioni che è uno dei problemi più grossi nella scuola primaria in quanto sia si chiama la dotazione con prove oggettive e poi valutazione in itinere delle attività svolte e però abbiamo sempre avuto difficoltà più che altro avendo lavorato quasi sempre un modulo anche per trovarci d'accordo di come valutare gli alunni all'interno del mondo ora magari la pensavano in modo mandare alla clavicola tracollata con sé e quindi si sa quando lavorato in città secondo lavorato a sant'anna abbiamo fatto dei conti d'abbigliamento per le leve di giornali e dei sistemi di valutazione baldi diciamo tout court per sempre ma non è che si stanno tra parti morto dunque quindi i corsi di aggiornamento ci sono stati utili e ai rinnovati tanti dicono strage momento sia queste qui sulla valutazione sia su la parte informatica di capiago un ceduto del gas tutti questi mesi sia anche pratici tutto ti sto per un fatto di corsi dice la tac ai quali teoria e metodologia e didattiche hai scelto di adottare ma proprio e le metodologie specifiche non l'abbiamo mai svelate a cuore questo tipo che montessoriane no no no nessun montessori mia carta meno anche quando ero nella scuola dell'infanzia e quando sono stata nella scuola primaria abbiamo utilizzato determinati metodi per l'insegnamento della scrittura delle prime classi però attentando che diciamo cercando di adattarli alla d'esigenza della classica di mano davanti quanto riguarda l'apprendimento della letto scrittura quello che ci piace a noi perché dava dei risultati molto immediate dal fonico simil amico e non [Musica] che sorrideva che con l'utilizzo di lettere maiuscole avevamo provato una volta poi globale [Musica] no neanche quello però devo provare duro perché in alcuni casi si viveva che cominciavano le seconde elementari lievito che lo sopportano molto e quindi abbiamo cercato di anche per la soddisfazione degli alunni venti bimbi se a dicembre cominciava a leggere magari le insegne dei negozi sono felicissimi che sono fa bella figura l'insegnante ma anche quello tra soddisfarti di collegano fatta ma questa cosa del rapporto con ricevitrice io sottolinea brano è cambiato nel tempo è peggiorato secondo se in alcuni casi si può magari nella generalità dei genitori perché ci sono di quelli che apprezzano anche il lavoro che fanno lezione anche per colpa sta rassegnando che è stato maggiore una maggiore integrità dei titoli nella scuola che io avevo visto pervenire dalle colleghe avevamo visto positivamente con detenuti delegati che lo diciamo partecipando quindi più attivamente alla vita della scuola c'è una riunione o dicevano una collaborazione è però il caso invece con questa collaborazione ci siamo trovate di queste le sopraffatte però ecco ad avere delle presenze un pochino troppo ingombranti del genitore ascona che volevano decidere su tutto mentre e non in modo generalizzato cioè se decidete della classe ha bisogno di questo ma mette sempre davanti i loro figlioli moventi complicato gestire non è da sempre molto giusto per invece rapporto con le colleghe toritto dopo queste ditte diciamo con queste che erano capite loro dopo dopo no dopo mi sono sempre trovata bene con giovane anche gli ultimi anni che avevo io quella più anziana nostri giovani ragazze competenti magari laureate che però ti chiedevano aiuto per la pratica sempre quando hai iniziato usa b libri di testo sempre sempre sempre utilizzarsi sì che per i tipi di tè magari c'è da dire qualcosa perché diciamo negli ultimi anni l'utilizzo del ticket era anche un pochino più complicato dal fatto che sono suddivisi non sempre però sono suddivisi vari fascicoli e molto spesso bambini diciamo in prima e in seconda ma la volta anche in testa non sono in grado di indennizzi bene qual è materia che c'è quel giorno quindi nel modo che magari circa un'ora sola in quella mattinata in una mente hanno sbagliato portare un libro è giusto perché era meglio anche se pesa anche avere il sussidiario.net per la storia della geografia cercavamo di cercando di supplire a questa cosa magari facendogli lasciare in classe andare su giorno prima certo devo darti domani c'è story l'unica cosa forse quella cronica l'ho sempre usato di quel testo integrandole chiaramente integrandolo sia con altri testi sia con la lim l'energia molto utile ideale perché davanti proprio per farvi vedere in grande certe strutture anche filmati durante i giochi per interessare di più sulla strada di una location anche dei giochi interattivi che avevano quindi già prendono più velocemente anche in maniera divertente veloce fra la scuola dove insegna vi era al terzo piano allora io nella scuola tempo che hanno insegnato a tre anni e poi segnato solo di scuole uno più varie quindi la quale lo 2 che entri ridere si sa mai il termine migliori pezzi chiaramente la scuola a tempo pieno io me piaceva molto perché avendo erano tempi più distesi certi bimbi e hanno bisogno di tempo per assimilare le cose e di lavorare con un insegnante non a casa magari vagamente dall'altra la televisione basta il mio blog e quindi la scuola tempo che è molto positiva per il modulo secondo me un pochino a degli orari un pochino troppo pressanti perché non praticamente hanno un po come le medie vicende degli ultimi anni [Musica] all'inizio eravamo bambini eravamo solo tre maestre che si faceva tutto lui graz di morne poi nella seconda scuola dove sono andata invece sono tre sezioni dove che cancellava 56 insegnanti più quella di religione quindi venivano dei tempi molto ridotti pomeridiane in una classe in quella tar aveva invece più la mattina e quindi per i bimbi secondo me è uno sforzo nella scuola solo delle 27 ore insomma fa il punto come si facevano elementari noi vedo nemmeno di tutto a scuola ci sia più tornata qualche progetto danza in pensione da affezione se vado una volta alla settimana a occuparmi della biblioteca della scuola in casa una collega altri cantano gli amidi abbiamo concordato in questo modo poi ci hanno chiesto collaborazioni anche gli altri legati perché hanno chieste non si facevano delle letture noi per gli alunni per avvicinare alla lettura di testi che appunto sono nella biblioteca e polis e si facevano dell'edizione vittoria riparlare della scuola per casi tette seconde per parlare della scuola [Risate] risposta della storia per venire intervista in ricordo di parlare è bello brutto che sia della scuola per sé della scuola patria della scuola anche fatto sì che ha dunque ceniamo se qualcuno che cresce del sì di quando ho insegnato matematica io per cinque hanno insegnato matematica le scienze che volevo score mi piace molto la fase parole in realtà anche se fate sempre italiano storia geografia e quindi dispiaceva vedere che questi bimbi spesso anche a causa del clima che c'è in casa quando ti muovi della matematica perchè loro arrivavano dicevano non riuscite con il compito qui oppure magari i genitori di una volta è successo questo che durante le vacanze di natale il papa vendibili aveva insegnato a fare le divisioni a tre cifre è una cosa oscena quello che gli aveva in siria praticamente ne aveva cancellato dalla memoria il metodo che avrebbe un fratellino e sapeva per fare dell'inter e tutti infatti facevano ritorno al tridente tutti non si fanno questi redivivo in altri chip e quindi ecco questo episodio che invece poi gli è piaciuta tanto la matematica guardo le consegnata io perché la facevo fare in modo anche più divertente o più responsabile perché ognuno di loro doveva specialmente in quarta e quinta spiegare ai compagni ogni volta che si doveva diciamo ripassarli sistema dica come te le varie operazioni dopo un test riguarda terreno fate poi alla fine della quale a terra pica decedeva degli un'altra volta come lezione cattedratica e pesca niente loro si preparavano a casa e andavano poi a garavan e specialmente la montagna è anche a distanza di anni mi hanno fermato magari fate matematica all'università dicendo festival che si impegna nella matematica perché è fatta apprezzare che non era una cosa difficile situazione perché si poteva spiegare anche noi infatti secondo mia spiegando le cose che si capiscono molto meno rispetto al caratteri così abilmente no invece che deve dispiegare a qualcun altro deve gettare nei modi più semplici non protetto e la carte in tavola capisce neanche tema grazie prego [Musica]

Scarica trascrizione

 

L’intervista (durata 23:40 minuti, https://www.youtube.com/watch?v=hGlepgGj5ZU) ha per oggetto la testimonianza della maestra Donati, nata nel 1954 in provincia di Lucca, entrata in ruolo nella scuola materna nel 1974 e andata in pensione nel 2008 dopo aver superato il concorso per le scuole elementari nel 1982.  Proviene da una famiglia di insegnanti (il padre, la madre e anche bisnonna) e fin da studente ha fatto ripetizioni a coetanei o bambini stranieri.

Dopo gli studi classici, ha frequentato la facoltà di Psicologia per un anno e dopo aver dato l’esame per la scuola Magistrale, è entrata nel mondo della scuola.

La docente dopo aver raccontato le prime esperienze ricorda la sua esperienza nella “scuola dei moduli” (Legge 148)  e le difficoltà iniziali con i colleghi più anziani legati ai loro metodi e più restii ai cambiamenti: “loro si adattavano poco all’idea di non essere più sole in classe e quindi mi trattavano come un’allieva”. Siamo negli anni ‘90: con la Legge 148 nasceva la scuola dei moduli e della pluralità dei docenti. Dopo oltre un secolo di storia della scuola elementare italiana, scompariva il maestro unico e da quel momento in classe si sarebbero avvicendati tre o più insegnanti titolari di ambiti disciplinari differenziati. Il tempo pieno, particolarmente apprezzata dalla maestra Donati, decollava superando definitivamente la fase sperimentale. La docente racconta di aver insegnato prettamente materie umanistiche, solo occasionalmente matematica e scienze, ed infine anche religione dal momento che aveva frequentato questa materia alle scuole superiore.

Nell’intervista, dopo un cenno ai corsi di aggiornamento soprattutto in tema di valutazione, si affrontano altre questioni importanti come le metodologie scolastiche, con una riflessione anche sulla didattica della lettura e la necessità di alternare metodo globale e fono-sillabico a seconda delle esigenze della classe. Già a partire dagli anni ’70 in Italia venne abbandonato il classico metodo alfabetico (o fonetico) e si diffusero altri modi “innovativi” per insegnare a leggere, equivalenti del metodo Whole Word degli Stati Uniti: in italiano hanno avuto e continuano ad avere molti nomi e varianti, come metodo globale, visivo, ideo-visivo, naturale, misto etc., ma essenzialmente in tutti si tratta di cominciare a imparare a leggere con un approccio visivo e non fonetico alla lettura, considerando le parole tutte intere, insegnando a memorizzarle e riconoscerle come immagini visive. L’insegnante afferma di aver sempre preferito il metodo fono-sillabico basato sulla decodifica del grafema e la sua associazione con il rispettivo fonema, a suo avviso ritenuto più efficace “anche per la soddisfazione degli alunni venti bimbi se a dicembre cominciava a leggere magari le insegne dei negozi sono felicissimi”.

L’insegnante conclude parlando della maggior ingerenza dei genitori a scuola che antepongono sempre le esigenze del singolo figlio a quelle della classe, perdendo spesso i connotati positivi della collaborazione introdotta con i decreti delegati del 1974, che hanno istituito in ogni unità scolastica organi collegiali composti da rappresentanti di tutte le componenti interessate, inclusa la famiglia (Accetta, 2002; Saraceno 2003). Se la relazione scuola - famiglia  in passato era fondata su un’impostazione rigida e autoritaria, in cui il ruolo dell’insegnante era chiaro e ben definito e la presenza attiva del genitore pressocché inesistente, con la nascita dei Decreti Delegati (DPR 416/74) viene definito un nuovo modello culturale in cui i genitori e gli insegnanti sono chiamati a confrontarsi sugli obiettivi strategici dei percorsi formativi, sui problemi che nascono a scuola e sulle possibili soluzioni.

Il DPR 416/74 segna pertanto l’avvio della partecipazione dei genitori e degli studenti nella gestione della scuola “dando ad essa il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civica”, proseguita poi con il D.P.R. 249/98 che definisce il Patto Educativo di Corresponsabilità e il D.P.R. n. 275/1999 che sancisce che “il personale della scuola, i genitori e gli studenti partecipano al processo di attuazione e sviluppo dell'autonomia assumendone le rispettive responsabilità.”.

L’intervista conclude con la maestra che racconta con piacere come spesso incontri sui ex alunni ora all’università che la ringraziano per il lavoro svolto e di come molti abbiano apprezzato il suo modo di insegnare matematica

 

 

 

Fonti

Fonti bibliografiche:

B.Accetta (a cura di), Il primato educativo: alla famiglia o alla scuola? Intervista ad Angela Nava in Insegnare, n.12, 2002.

G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

C. Saraceno, Mutamento della famiglia e politiche sociali in Italia, il Mulino, Bologna, 2003.

P. Romei, Riforma degli Organi Collegiali e governo delle scuole autonome, in Amministrare-Rivista quadrimestrale dell’Istituto per la scienza dell’amministrazione pubblica, n.3, dicembre 2003.

 

 

Riferimenti normativi

  • DPR 31 maggio 1974, n.416: "Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna".
  • DPR 24 giugno 1998, n. 249. Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria. (in GU 29 luglio 1998, n. 175)
  • DPR 8 marzo 1999, n. 275 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59. (GU Serie Generale n.186 del 10-08-1999 - Suppl. Ordinario n. 152)
  • Legge 5 giugno 1990, n.148, Riforma dell'ordinamento della scuola elementare
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