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Dal nido al Consiglio Regionale. Memorie di un'educatrice

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/136
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Lucrezia Bozzolo
Nome e cognome dell'intervistato:
Mariangela Arnavas
Anno di presa di servizio dell'intervistato:
1978
Categoria dell'intervistato:
Educatore
Livello scolastico:
Nido d'infanzia
Categoria professionale dell'intervistato:
Educatore servizi per l'infanzia
Data di registrazione dell'intervista:
15 febbraio 2020
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s 1980s 1990s 2000s

ok ok allora per iniziare quale appunto percorso formativo aveva allora io avevo fatto il liceo classico e poi nella laureato in filosofia pensando di andare insegnante percoso fia o comunque storia con cui italiano per gli esami che avevo fatto e mi sono l'avevano il 76 con il massimo dei voti e e quindi anche con un anno meno perché ad una dama però quando sono laureata era la fine dei corsi abilitanti aveva completamente saturato i posti a disposizione delle scuole medie superiori inferiori e superiori io avrei voluto o potuto insegnare quindi per un paio d'anni fece supplenze alcune brevi poi un po più lunga però a capraia poi mi dissero che insomma per anni non ci sarebbe più stata possibilità di insegnare stabilmente nella scuola media e media superiore e allora siccome io volevo essere indipendente avere un lavoro feci un concorso studiare tutto quello che doveva studiare in teoria io poi all'università ho fatto l'esame di pedagogia d'esame psicologia però non ho fatto non avevo fatto studente che anche liceo classico io non avevo fatto studi specifici per tutto teorico diciamo è tutto assolutamente teorico quindi pensando fresca di laurea diciamo da un punto di vista teorico a studiare mi avevano insegnato e quindi questa soltanto ed ero sicuramente prepara parata detto questo è invece da un punto di vista della pratica con i bambini del tirocinio e cifra assolutamente niente niente anche perché poi glielo figlia unico 25 anni figlia unica non so ottenuto anche volta cuginetti dieci anni fa poche cose buonissime cose quindi e quindi in essa e quindi il nido era stata ancora era concepito anche da chi lo aveva aperto come un servizio sociale non un servizio educativo e quindi era fatto per il secondo loro era comunque un intento buono e positivo per le donne che dobbiamo lavorare ma l'idea del servizio educativo era completamente assente quindi fecero avevano ottenuto consorzio socio sanitario di allora perché ancora non c'era nelle usl che sono sviluppo nelle aule aveva ottenuto dei finanziamenti per fare per costruire la struttura che poi era struttura del giro ottenuto di chiuso tondo che c'è ancora erano finanziati dalla regione o dei prefabbricati e aveva costruito questo lido poi hanno fatto questo concorso per assumere 5 educatrici per 25 bambini quindi la media era ci metti ciclamini da 0 a 3 anni quindi diciamo la media del rapporto educatore bambino era correre risata si ha sempre un proprio un po meglio però tutto questo appunto naturalmente sono fatte tre prove nessuno verifica se noi avevamo un minimo di esperienza e l'unica cosa che ci fecero fare fu andare un giorno a livorno c'era un nido già esistente però mi ricordo come si chiama più c'è stato anche mio figlio da piccolo insomma riunito ho fatto li pone nella zona del quartiere verso villa fabbricotti un giorno dopo di che aprirono questo asilo nido con 25 bambini tutti insieme senza fare nessun tipo di lane che anno è entrata nel 1978 proprio allora devo parlare di 178 io e tutte le altre quindi deciso amo 5 educatrici e due assistenti all'infanzia non so se allora siano inservienti ti ricordo più cosa si chiamavano inserire tutti gli uomini tutti insieme senza nessun inserimento graduale eccetera senza noi senza nessun tirocinio credo una di noi c'era una maglia paolo gangemi che ci aveva due bambine piccole poi l'esperienza ma in casa sua auto non di lavorarci educativa e fu una cosa allucinante perché chiaramente niente navigavamo a vista abbiamo visto poi non c'era né un coordinamento pedagogico ma nemmeno un responsabile della struttura io credo di essere stata prima coordinatrice però non conoscevo questo servizio non sono mai lavorato diciamo un'avventura che i genitori primo giorno lasciati i bambini lascia dei bambini via casilina per tutto l'orario o tutto l'orario senza appunto nessuno sono cosi oggi sembrava un s a sud invece era così ripeto noi senza nessuna esperienza poi cominciare naturalmente a parte la confusione e poi il fatto che va beh a un certo punto di vista cosa succede sempre in qualunque asilo nido cioè con tutte cominciano ammalarsi coi ricci bambini perché sono abituati a cattivo contesto quindi diminuire una bambina però ci siamo ci amavamo anche noi certo sono accolta è così poi non avendolo mai fatto che poi ci stai per un periodo più lungo fiano romano anche dice però insomma piano piano ti fai le difese si è immediatamente il è altra cosa che appunto problemi di skiroll e matera che corrispondeva un servizio assistenziale educativo era il fatto che non erano previste sostituzioni quindi a un certo punto ci sono stati dei giorni in cui in due ci trovavamo si trovavano con con tutti quanti bambini una cosa poi sempre impostato come servizio socio sanitario non so se le altre hanno raccontato una avevamo un ambulatorio che oggi nello stesso per i bimbi mangiano poi fanno foto invece da un ambulatorio dentro la struttura è una volta a settimana veniva il pediatra e visitava tutti questi fini e quella è un momento di quasi assoluta follia perché dovevi spogliarli prima questi rinvii natale niente traspone in testa sanità sia alte di asa quindi una mattinata è da sempre e che serviva anche detto abbastanza poco perché questi bimbi comunque qualcuno può servire in realtà poi non funzionava nemmeno da questo punto di vista nel senso noi mi ricordo allora abbiamo avuto dei sospetti di bambini maltrattati cose vedevamo delle cose quindi ci piacevano però grande aiuto quindi impostazione appunto di tipo sociale servizio di custodia e si mettono le il vento come in un contenitore insieme a 5 badanti diciamo così insomma educatrici badanti basta è piatto sia le fate dei poi se sono il numero giusto bene se sono oltre pazienza del sono due e io devo dire che cui quella che cominciò a lavorare perché questo servizio siccome avevo studiato e sapevo che per esempio in emilia cioè in emilia romagna già avevano impostato dei suoi servizi come servizi educativi cominciai a lavorare vedere se questa è la struttura passato quindi le ha fatto dal 78 dunque nel nido io ho fatto mi fare fino all 81 81 che poi feci un concorso cioè concorso della biblioteca io lo feci anche perché per me è la sottoccupazione pesante quella di no allora poi francamente me lo ricordo quasi come un incubo quindi il passaggio poi che c'è stata lotta nell'ottanta qualcuno è lontana l'ho vissuto e anni fa su un cambiamento perché lì c'era già nel comune gestiva una scuola dell'infanzia da anni e quindi conoscevano bene le dinamiche quindi insomma intanto le sostituzioni tanto qualcuno che ci seguiva da un punto di vista diciamo educativo non sono da un punto di vista appunto del televisore pediatra o della salute che poi la salute il nido cioè il programma della della grossa diffusione della mobilità diciamo se stessi le cose non c'erano sì io l'ho seguito anzi diciamo io sono uno che ci ha lavorato da subito cercai perché ero veramente disperate e sapevo che c'era una realtà che funzionano ma diversamente e contesto politico del periodo vissuto il periodo in toscana a sinistra e questa cosa ripeto che forse non è che i consorzi avesse sbagliato apporto un'occasione però la in modo di concepire c'erano messi finanziamento della regione c'era c'era un po più di donne che lavoravano e fecero questa cosa però non avevano proprio dalla cultura del servizio avviso quindi il contesto in toscana è tutto dei segni fino in fondo sinistra nei cambiamenti magari politici con il comune di cecina hanno influito poi sul cambiamento del nome ha influito il cambiamento che c'è stato intanto il fatto che comunque giustamente il comune si impegna a prendersi carico di questo servizio e poi perché il consorzio sanitario prese la strada diciamo sanitaria quindi confluire nell'usl e quindi nessuno ha usato poi ha più gestito asili nido era stato un momento di transizione e quindi scambi di interesse in altre regioni non ci sono mai mai le due anni la sopravvivenza era già tanto cioè una permanenza nostra e soprattutto dei bambini a fare cioè io poi ricordo ed ho avuto esperienze anche molto belle però che mi ricorda neanche molto interessante ma diciamo non avevo assolutamente gli strumenti per gestire ad esempio anche il suono dell'attaccamento di alcuni questi bambini che mi si attaccavano molto giovane talmente anche perché disponibile empatica e quindi mi si attaccavano tantissimo e poi non esisteva io poi da quando sono tornato fida di ricerche fatto di 0 6 ma quando quindi non c'è stata la continuità ma accetta io mi ricordo quando alla fine clima andassi via forse era incinta e poi dopo quando mi ricordo questo bambino che con cui c'è un rapporto molto bello io poi insomma la sua fantasia ci inventavamo anziane le storici e un certo punto lui poi passò alla scuola dell'infanzia e questo per due giorni attaccato alla rete che divideva nelle nostre scuole piangendo irlanda sono malissimo peggio del peggio delle mamme che non aveva senso questo perché sarebbe stato necessario che io andassi lì da quella era una scuola statale quindi sono i muri capitale sociale quindi in realtà io sarei dovuto andare con lui fini giorni a farlo prendere confidenza con l'ambiente conoscere le persone con cui sarebbe stato questo invece non è successo da ma norma ascolta non era nemmeno concepita questa cosa ha capito e quindi io cioè mente ancora questo meno ma staccato a questa rete urlante e questo questo senso oltre che di dispiacere anche di disagio perché mi rendevo conto non aveva da allora un'esperienza che oggi che in questa cosa era sbagliata assolutamente sbagliata e che orario ricopriva non lo so noi facevamo sei ore al giorno e facevano i turni poi le fossero tre turni c'era 73 13 39 15 16 era fino alle 16 dalle 7 30 alle tesi si lavorava anche il sabato anche il sabato era quindi era rivolto a vado con orario unico però c'è la terza era rivolto quindi a 25 39 i siti simili c'erano difficoltà era più così lavorava anche d'estate a tutto luglio sul lavoro chiedeva e difficoltà il rapporto al numero quindi c'erano dal momento che mancava il personale che c'erano si è comunque mancava l'impostazione del servizio educativo cioè lasciata alla sua spontaneità la sua capacità però non c'era non c'era un progetto educativo facevamo neri collettivi si riunivano con un collettivo tradivo c'erano solo voi sarà nessun altro che partecipano si riunivano di scuse erano sostanzialmente abbandonata noi stessi è quello di raccontare le stesse non avendo l'esperienza necessaria per poter andare avanti servizi bambini con disabilità c'erano proprio di no meno male almeno adesso no c'erano bambini con problematiche sociali abbastanza pesante io ricordi le situazioni appunto mi ricordi un bambino in sospettavamo possa essere o picchiato che abbiamo sospettato delle bruciature di sigaretta cosa che ho abbastanza brutte poi vedevamo anche la mamma che che chi arrivava una volta arrivò con tutti dei graffi sul poi un'altra volta mi ricordo anche insomma molto pulita eventi si capiva una situazione ea cui davano delle cose che a dormire e quindi veniva questo bambino è praticamente del mio non sempre ma non erano male questo secondo noi quali cioè non è che ci volesse proprio specialista per capire e e quindi mi ricordo diverse situazioni borderline ma nessun disabile disabile certificato quindi la giornata come come era del tutto affidato all'improvvisazione quindi c'era il momento dell'ingresso dell'entrata orgogliosi né salata e poi c'erano esenzioni no come oggi a cecina non ci sono più le sezioni per la di salerno da tanti ma tanti allora si chiamano vantati semi divideteli dei mezzi e quindi io avevo visti i tanti e io o paura toccarli perché io e pc una volta sono quasi svenuta per la paura perché avevo paura di fare qualcosa di sbagliato non mi portava assolutamente niente a nessuno ma probabilmente non io sono la ricetta che non siano resi conto facendo questa cosa buona per le donne secondo loro un anziano resi conto che era diciamo il potenziale esplosivo che poteva essere no buttare 25 bambini le altre dive anni nelle mani di giorgio corleone che per quanto preparato e teoricamente poi nella pratica nessuna esperienza e poi ripeto questa cosa poi le mancate sostituzioni era parecchio grave perché chiaramente poi li quando in quelle già aumenta il numero dei bambini aspetto alla persona strana che proprio rischi di incidenti delle stesse cose più pratt e chris fortuna non è capitato ma poi non avevamo non ci veniva fatto a nessuna forma di aggiornamento formazione niente neanche poi dopo neanche ora dopo dopo io me ne sono andata no con il comune non quando è partita dall esperienza con il comune c'era già il cosiddetto come si chiama ricordo più sono comunque c'era la formazione fermamente ma nei tuoi anni che noi siamo stati con il consorzio la formazione di non c'era ma devo viene nemmeno quella sanitaria perché per esempio dopo praticamente facevo alle mie educatrici corsi di primo soccorso e è cosa di importante abbiamo avuto è capitato negli ultimi anni cui io ce l'ho per fortuna un caso che poteva essere di una morte in culla e la nostra ed un'attrice bravissima ha fatto la manovra che gli era stata insegnata gli altri meno ma ti media del 118 e non è successo niente ma forse non vi saranno i nessuno ci aveva insegnato a fare niente dicono soccorso era che si chiama una cosa improvvisata e vabbè però vuole dire che non si possono criticare più di tanto erano inconsapevoli capito probabilmente inconsapevoli e perché ancora in toscana la cultura per mito come servizio educativo non era cioè nel milano 18 avanti da noi ancora non c'è in toscana la prima legge che poi sono la prima legge regionale in tutta italia che è del 1986 è stata la prima legge in cui l'universo dichiarato servizio che guidò facevo già otto anni d'oro quindi anche poi quando era entrato il comune ha fatto l'anno il comune anche la mattinata si avrà magari le routine erano magari hanno appunto eravamo in tanto avevamo un referente responsabile possiamo far capo le sostituzioni venivano fatte cioè la formazione che il piano piano come dire che naturalmente ci sia ci si avvicinava agli standard del servizio educativo è stata una cosa comunque l'attuale immediatamente però sì sì però ecco anche la mattinata magari bambini entravano e poi durante la mattinata c'è la struttura dentro come era suddivisa c'erano degli angoli degli spazi riposo che ci salva dal fatto che eravamo abbastanza vivaci quindi dipinto tutte queste pareti no facevamo un po di sole attività con i bambini attività che musica si ripete in maniera improvvisata perché non c'era una programmazione e non c'era un progetto educativo però si faceva ora io l'esperienza comune l'ho vissuta per pochi mesi e poi io rimasi incinta e quando ero in una fase di allattamento fece il concorso che la biblioteca sono andata via nell 81 per ora quindi l'ha vissuto l'ha vissuto po io ho vissuto proprio la fase pionieristica spazi esterni giardino che utilizzava te per quanti giochi insomma c'erano quelli c'è una notte e rapporto con i genitori era genitori poveracci voglio dire veniva portavano questi bimbi ci lasciavano non molto quindi qui non ci sono mai stata attività non venivano coinvolti magari era un assemblea ogni ogni mese cosa del genere con i genitori in tre aziende venivano poi allora se non sbaglio c'era un comitato di gestione di faceva parte anche il sindacato molto pretoria 21 genitori poi basta non c'era non essendoci alcun progetto non vediamo neanche coinvolti in qualche attività magari da fare in ogni bambino assolutamente non c'è ma ripeto non era proprio la mentalità l'idea era visto che l'anzhi come la mamma lavora a porto il bambino doveva riprendere sta bene lì è controllato ottenuto da persone comunque almeno teoricamente preparate che sono stati da ma non mi davano abbastanza abbiamo creato non si affidava nel senso che non si occupavano anche veniva più controllo non è un caso che fosse quanto socio sanitario cioè più controllo sanitario che che controllo educativo non puo essere patrimoni e sui 9 alla competenza per controllare niente lì perché non chiuderà nessuna figura professionale in grado veniva per esempio un po di volte a settimana assistente sanitaria che lavorava il consorzio e magari stava attenta alla parte come al cibo se cibo era giusto se ne veniva dato correttamente non è che questo abbia prodotto e pediatra una volta a settimana uscirà più controllo sanitaria d'altra parte quello quelle figure controllo era per quello arriviamo i bambini cosa stanno facendo stanno non c'era proprio che nessuno si è fatto male ammalare si ammalavano ovviamente lo stesso che non è anche la presenza del pediatra dell'assistente quindi questo l'esperienza con le colleghe lavorare in team erano no sai come ripeto eravamo giovani e su certe cose si riusciva alcune cose si ricevono anche a mettere insieme a programmare e però non c'è un team non lo potrei descrivervi oltretutto questo fatto che non può essere fatte le sostituzioni determinava un primo all'interno del personale di continua tensione e che chiaramente quelle sono ma la mano di meno sostenevano tutto il peso della pelle insomma c'era parecchia tensione bene non so se questo è hanno detto anche le altre ma se una cosa non ci poteva essere un primo positivo perché chiaramente ti ripeto è la mamma più nella situazione della sopravvivenza e oltretutto per esempio io non so non so quanto le altre ma che neanche loro ma insomma anche la paura dell'incidente però ho paura che facessero male bambini che ci potesse sfuggire che potessero viso succede qualcosa perché della nostra inesperienza eravamo consapevoli e quindi non c'era senso di tranquillità della saggezza eravamo impaurite e e anche o con cui questa costante tensione perché quando vabbè top che si ammalava di più diventa un pochino oh santo cielo no e ancora no incorre questo peso sulle dinamiche che si creano le cose anche quando sono le sue funzioni figuriamoci educatore maschio non c'è mai scalato sente giocatori marchi io so che sono una meraviglia e ha fatto di tutto per metterci le cose ci sono stata purtroppo a parte cecina ha fatto l'ultimo concorso che ha fatto non c'erano ancora io quindi cioè l'ultimo concorso che no no è stato dopo il 78 però diciamo da quando io poi ci sono tornata dopo a lavorare non sono stati fatti concorso l'unica cosa che io sono riuscito a fare dopo e so che del giocatore ma scherza somma meraviglia ho mandato due ragazzi del servizio civile che uno di fare letteralmente terrorizzato che aveva 20 anni e una paura di terra nello 0 6 e nel di roma e ne sono intanto l'esperienza meravigliosa sembra tenere vi sembra perché ferraio mai in tutti e tre gli adoravano sicuramente e lui lo poniamo detto ho fatto un'esperienza una bellissima bella per i bambini è bene però non c'è verso tanto non ci crede nessuno a questa cosa no in pochi a crederci bisognerebbe che l'università forse facesse un po più perché lo vedo anche l'ho visto anche esempi delle cooperative io insistevo con le cooperative per che sommate sai che non facendo concorsi così è stato fatto stata esternalizzata una parte del servizio e le cooperative rispetto cioè facevano tuscia io ho insistito alla morte per la figura maschile ma non ce l'ha fatta e non c è nemmeno una in tutte le cooperative io contesto infanzia il 44 gatti che sono una cecena non c'è sotto quarantaquattro gatti da quest'anno se ne pensi fermate prima ma nessuno le anno mi fa piacere però quindi in tutti gli anni ci sono stata io e ti assicuro che io avrei fatto carte false che è anche vero che gli uomini a volte non si presentano perché io ho un concorso dal fatto che era quello che la ludoteca e tifosi 150 concorrenti c'erano due maschi però molto meno preparati certo qui quindi le ha fatto dal 78 all 81 al nido e poi dopo e poi dopo io sono da lavorare biblioteca un concorso che dirige della biblioteca e poi che non ci sono più tornata poi vabbè la mia storia è stata curiosa da questo punto di vista zero perché poi io nell 84 sono andate in aspettativa per mandato elettorale che vi ho fatto l'assessore al comune di livorno e poi sono andate le piace ma toscana consigliere comunale da consigliere comunale sono stata dal consigliere regionale scusami ci sono state relatrice di quella prima legge sugli ha definito 1986 prima legge in italia sulla sindrome servizio educativo e la mia esperienza personale è servita molto a farmi capire quali erano ovviamente le cose quello che si doveva vita reti sono soprattutto e poi niente sola storia dieci anni regione poi sono rientrate sono diventata facendo altre cose poi ho concluso come previgente vivono anche tutti i servizi educativi del comune di cercino si erano già un'altra cosa li lavora perché li chiamo era che è la recensione io sono rientrata nel 95 e 97 fatto il concorso della ludoteca nel frattempo è arrivata la sua biblioteca e poi ho diretto i servizi che da allora fino a quando suonava dell'attenzione c'è ne fa e dando un'impronta prevalentemente educativa cui pesano anche dire sto costa degli 0 6 ma anche il rapporto fondato sulla sistemica per cui nelle sezioni [Musica] e cioè che si sceglie di gruppo di bambini che si sceglie l'educatore che forse anche di diversa vabbè se non fa piacere essere altra ad altro tipo di situazione vuoi dire per esempio che questa una delle cose ricevo io mi ricordo delle esperienze significative questo film primo lavoro al nido mi ricordo una volta agli inserimenti dei bambini venivano infatti in qualunque periodo dell'anno a prescindere completamente che dico io mi ricordo venne inserita una bambina di formaggio quando ormai si era creato definire il gruppo dei bambini che siano affiatati all'interno si sentivano come gli animali poi giovani del territorio che arriva questa bambina di due anni aveva socializzato poco prima a morire per gli occhi azzurri smette da una parte eravamo nella stanza erano quelli si fa dura da 2 a 3 anni questo con un po già affiatato che stanno infatti da una parte gli occhi giro non so per prendere un gioco e la trend e in un attimo perché con la velocità prendo come sa limba la buttano per terra e gli stava piuttosto mi ricordo davi rilevati così come come è proprio il branco che colpì solo crescere strane ho capito o puramente questo modo perché è bravo un'esperienza come dio è invece che i bambini tutti della stessa età sono molto più problematici da tenere insieme perché nella dimensione naturale della famiglia non stavamo insieme tutti o mamma non ci siano forti fluisce di solito e questo per esempio aiutava tantissimo 6 perché bambini più di tre anni i più vivaci e vedendo gli altri anche di cinque che arrivavano anche piccoli che più emulavano cercavo di quindi si placavano tantissimo molto meno aggressività e lo stesso i bambini più grandi avevano preso questo compiacimento di accudire un po video più critico e si ricordò di un po più piccoli una bella una bella esperienza non si continuerà e spero che credo che invece sia stata solo in parte interrotta ritiene sia un lavoro socialmente riconosciuto sottovalutato ieri rispetto oggi maiella ha ampiamente sotto palco odio come inquadramento lavorativo non eravamo ancora male devo dire contro sanità però rispetto all'ora oggi è riconosciuto nel senso che in anno tutta l'estate c'è la formazione permanente però il fatto ci sia formazione permanente che che aiuta nel lavoro però le consente statalisti di stare di gas lo stacca dal 30 giugno rientrano metà settembre è un'altra cosa hanno anche dei riconoscimenti in più da un punto di vista economico quindi ora secondo me non è sottovalutato una cosa allora quando quando abbiamo fatto noi non lo so quanto rispetto agli altri ma certo non era come adesso e poi un'altra cosa il lavoro solo annito provoca un bel nout negli educatori quasi inesorabile perché il livello responsabilità è molto pesante e ci sono anche aspetti che nella routine diventano in qualche modo e quindi per esempio questo funzionamento e le 06 aiuta perché le persone possono spostarsi anche sull'altra fascia d'età osare non avete sempre solo quel tipo io credo anche nell'esperienza di 06 c'erano insegnanti che avevano lavorato tanto alla scuola infanzia che avevano piacere invece di stare con i banner e fuori ecco perché voglia di tornare all'accudimento alla anche una cosa più tranquilla perché e viceversa cento che non ne potevamo più di stare sempre con il bambino più il bambino piccolo e con quel grado di affidamento e responsabilità perché erano felici di cambiare e rooney forze e poi c'è una cosa molto sostanza da lavorare al nido verificato perché non si nun succede che quella della scuola dell'infanzia cioè i bambini quando te anche se il tempo sul rapporto con me io mi ricordo il primo poverino attaccato alla rete i bambini poi non ti riconosco dopo tre anni e non ti riconoscono più e questa cosa non è una sciocchezza che mentre quelli che gli insegnanti da sky enfance quali hanno la soddisfazione di avere bambini devo andare a ritrovare o comunque sereni incontrano e riconosco dice quando hai avuto un bambino unito monti riconoscerlo due anni li riconosce più e quindi ecco è inquietante questa cosa e chi ci lavora certo vedere la piccolo cresce poi immagine invece le ultime non c'è per loro è come se tu non ci fosse più la memoria non lo so forse cioè si potrebbe ricreare la memoria se ti han usasse perché moltissimi anni più di tipo diverso però questa cosa che sembra stupidaggine non lo è per cui è come aver seminato nel niente così si rivede sono cresciuti però quindi non si ricordano niente con 18 c'è una memoria condivisa ricorda un fatto una situazione ha segnato un cambiamento nella sua storia professionale qualcosa un evento particolare esempio che subito questo bambino che il varese insomma mi avrebbe poi ha fatto sì che quando io mi sono trovata in un altra collocazione in generale è qui tutti questi elementi di disagio mi hanno portato a fare tutto quello che potevo che per farlo andare nella direzione mito del servizio educativo e questo mi ha attaccato dalla rete per esempio quando poi ho lavorato io da dirigente mi ha sempre ricordato la necessità di abbattere i muri l'asilo nido e la scuola infante e ricordi di quegli anni magari un'esperienza un po più brutto è un po più bella di questo non lo so un po si potrà quelle blu che no no perché questa città è anche contenuto bello è un tono con questo bambino lui cioè costruiamo insieme tedesco delle storie e in questo senso ma se le storie che un bambino che ha 20 anni è una cosa molto bella davamo citiamo piantavamo della casina giovano fatto di operare alcuni sono fatto una bella casa fatta di legno proprio tutta tutta dipinta come sono momenti di calma magari subito dopo pranzo quando stavano femminile a prendere ci mettevamo questa casina inventavamo nelle nostre storie questa è veramente una cosa bella come cosa ha voluto mi ricordo quella volta dell'arte che uso proprio paura di non essere in grado di maneggiare questi di accudire questi la tanti che erano stati affidati ho paura di sbagliare poco all'inizio europeo emesso una prima fase poi insomma immagini mai popola tanti piccolini piccoli ne fosse sì ma nelle strade cisl organizzazione nessuno che nessun responsabile non lo so se come capito che mi toccano lattanti poi vedete qui sono un ricordo più francamente più una cosa casuale ed è allora è sbagliato perché chiaramente non quelli dove ci voleva un pò più dire no appunto immagine non avendo una esperienza nemmeno i fratelli per ritrovarsi con il gruppo dei lattanti quando fu deciso senza nessuna so se si può immaginare non aveva esperienza ritrovarsi con i lanciandogli espinosa mi ricordo che l'anno ma nelle mattine del pediatra mi sentivo male ma soprattutto alla paura per una versione basta immagino cosa di importante che non ha detto che se qualche altro domande semplicemente da quello che ti ho detto cosa a chiedermi no ecco la curiosità magari el come appunto era strutturato dentro ma sul tuo amato come un contenitore da dentro il quale c'erano cinque giocatrici e due inservienti senza cioè la separazione dei ruoli c'era nel senso che non faceva parte sul piatto le pulizie ma non c'era nemmeno un confine molto preciso e nessuno si curava del fatto che tutte le cose fossero fatte se cercate questo ruolo di coordinatrice ma non avevo realtà nessun potere e sapere cosa che facevo arancio potevo quando c'è da cambiare di turni di lavoro queste cose però niente di più e quindi era tutto molto molto artigianale però a quanti bambini a livello di giochi a all'interno avevano degli angoli dove cioè non c'erano sì sì sì cioè ciò che sono gli angoli ho detto mi ricordo un certo punto si fece che sta questi ci si mise a reinventarsi le pareti questa bella al casinò la parte giochi motori cioè non gioca è l'esterno chiave questo sia però come come fa una babysitter che porta a 5 bambini tiene in una struttura di giocare sta dietro interagisce qualche un po di programmazione si tentava di fare questi collettivi ma così no si tentava ma francamente in cinque persone senza che ci sia qualcuno che ha un ruolo vero che decidere per propormi una cosa quella diciamo stato difficile ho ceduto poi accade quello che accade sempre nel senso che ci si ammalò tutte e anche un po non sostituiva quando poi sostituivano quando si passò alcune comune sostituiva e quindi almeno di un punto di vista della sicurezza situazione migliore però c'era un continuo avvicendamento di persone quindi questo prodotto cioè non c'era ora io poi cioè le altre ci sono state decisamente più anni quindi forse avranno visto anche un percorso più di quello che ho visto io insomma da questo punto di vista e che poi piano piano si saranno tutte cioè io non fatto a tempo a tempo ce l'ho fatta che lo so qui dopo una certa dopo un certo periodo piano piano le persone poi si stabilizzano si ammalarono una volta a settimana ho deciso la rosolia e non so quante infezioni che lo meno male che non ho ancora fatto figli però insomma e dirne una ma tutte le poteva tipi di influenza decorose tutte le altre pro stesso quindi era un continuo ruggiero sorpassarsi quindi ripeto sopravvivenza e poi quello che magari insomma la nostra giovane età e il fatto che comunque aveva mostrato solo preparato insomma comune un po di cose si riuscivano a mettere in campo sia con i bambini che con i genitori ecco una cosa che mi ricordo la demonizzazione altro ricordo proprio questo cioè la madre di questo bambino che poi mi mise a affezionato tantissimo e che forse un pò rosa e portava lui è uno dei più piccolo questi tre anni due anni e mezzo è quello più piccolo aveva emesso il 18 ma quello più piccolo piangeva disperatamente quando avevo lasciato e noi va bene per poi andare niente si prendeva in braccio e una volta lei mi sono e perché spesso un po gelosa perché quello grande veniva da me e non piangeva e mi disse certo ci dovete avere nella mente il cuore duro per fare questo lavoro e questa è un'offesa ovviamente questo caso mila ricordo la ricordo come mi godo ancora questo ha fatte di tutti questi anni che viso è in realtà un lavoro e facevamo anche un servizio a lei andare a lavorare quindi con le tue non c'entrava niente però messo anche poi non c'era appunto i genitori non venivano preparati non veniva ci parlavano io quelli che negli ultimi anni ci sono stata cioè la coordinatrice pedagogica facevano incontri singoli sera necessario poi sono con tutto il gruppo genitoriale invece lì come funzionano già all'uscita quando andavano via i bambini genitori si interessavano di sapere com'era ha mangiato io ho fatto la mia darò niente insomma che il rapporto con gli altri bambini come erano si interessavano se stiamo parlando di 907 normale discusso in realtà con qualcuno poi un po più di dialogo c'era sicuramente ecco però non erano preparati i genitori siamo preparati noi un'esperienza in assoluto che facevano e mi ricordo le domande erano quello basilare sull'iva di mangiare dormire bisogni va bene allora la nostra intervista carminati grazie mille per per l'attenzione

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L’intervista, dalla durata di 49:18 minuti (link https://www.youtube.com/watch?v=mAA4Oua_Y0c&t=17s) si concentra sul percorso professionale di Mariangela Arnavas, educatrice all’asilo nido di Cecina “Il Girotondo” dal 1978 al 1981. Ha successivamente lavorato come istruttrice bibliotecaria; nominata nel 1984 assessore al comune di Livorno, è poi approdata in Regione, dove, nel 1986, ha elaborato un disegno di legge regionale sugli asili nido che ne ha statuito e valorizzato il valore di servizio eminentemente educativo. Tornata a lavorare in comune di Cecina nel 1995, è stata nominata dirigente dei servizi educativi, occupandosi di scuole dell’infanzia e di asili nido; qui ha lavorato fino alla pensione, giunta nel 2017.

Arnavas non pensava di occuparsi di bambini: dopo gli studi classici, si è laureata in Filosofia nel 1976, con l’intenzione di insegnare italiano, storia o filosofia alle scuole superiori. Dopo alcune brevi supplenze, essendosi accorta dell’impossibilità di ottenere dalla scuola la stabilizzazione che desiderava (Galfré 2017), Arnavas (allora venticinquenne) partecipò a un concorso indetto dal consorzio socio-sanitario di Cecina per reclutare cinque educatrici di asilo nido. Inaugurato nell’ottobre 1978, l’asilo contava cinque educatrici e due assistenti per venticinque bambini, secondo un rapporto giudicato dall’intervistata come corretto.

A giudizio dell’intervistata, che effettua molti confronti tra l’esperienza da lei vissuta come educatrice e quella, successiva, di dirigente dei servizi educativi, la gestione del consorzio socio-sanitario, benché animata da buone intenzioni, fu approssimativa. Assente fu la formazione iniziale e pratica delle educatrici, che, sicuramente edotte da un punto di vista teorico, non lo erano da un punto di vista pratico; la visita, di un giorno solo, effettuata presso una struttura livornese non fu sufficiente per colmare le lacune delle giovani lavoratrici (Catarsi 2000, 67-72). A questo proposito, l’intervistata rammenta di essere quasi svenuta quando le comunicarono che doveva occuparsi della sezione dei più piccoli, allora definiti “lattanti”. Mancò del tutto, inoltre, qualunque misura di inserimento dei bambini, che cominciarono a frequentare il nido senza prevedere alcuna misura di transizione. Non erano previsti corsi di aggiornamento e formazione per il personale, e la situazione non mutò fino a che non subentrò il Comune (Catarsi 2000, 67-72). Il consorzio, che inviava settimanalmente l’assistente sanitaria e il pediatra, viene giudicato assente per quanto riguarda il progetto educativo, lasciato all’episodicità e alla buona volontà delle educatrici (Catarsi 1998, 4). Anche la visita pediatrica, del resto, è ricordata da Arnavas come un momento estremamente problematico, perché era necessario spogliare dieci-quindici bambini in pochi minuti. Non erano previste sostituzioni per le educatrici che si ammalavano, determinando così situazioni potenzialmente rischiose per il benessere dei bambini e delle educatrici, sottoposte a uno stato continuo di stress. Tali situazioni erano dovute, a parere di Arnavas, a una concezione del nido come servizio eminentemente assistenziale, privo delle connotazioni educative e di socializzazione che si sarebbero pienamente affermate solo in anni successivi. La discrasia tra la realtà del nido e la consapevolezza dell’esistenza di altre realtà, soprattutto in Emilia-Romagna, generava, a questo proposito, grande frustrazione nell’intervistata, che riconosce l’influenza che quelle sensazioni e quei sentimenti provocarono sulla sua decisione, nel 1986, di elaborare un disegno di legge regionale sugli asili nido come servizio prevalentemente educativo. Un grande abbattimento, in particolare, le causò la vicenda di un bambino che, avendo sviluppato un grande attaccamento nei suoi confronti, soffrì il passaggio dal nido alla scuola materna (che si trovava nel caseggiato adiacente al nido). Vederlo per giorni piangere davanti alla rete divisoria tra nido e scuola materna la scioccò profondamente e la motivò, una volta diventata dirigente, a promuovere la continuità del ciclo 0-6 anni. Un miglioramento parziale fu raggiunto con l’avvicendamento tra consorzio e comune, che, a suo avviso, promosse sia la sostituzione delle educatrici in malattia sia l’introduzione del concetto di formazione permanente: restava comunque una situazione di disagio interiore e di percezione di forte sottoccupazione che la condusse, nel 1981, a provare e vincere un concorso come istruttrice bibliotecaria.

L’intervista si conclude con una breve panoramica della sua esperienza come dirigente dei servizi educativi del comune di Cecina, ruolo in cui, afferma, ha cercato di prevenire i rischi di burn-out che il lavoro come educatrice, a suo dire, comporta. Le grandi responsabilità, unite alla consapevolezza che i bambini non si ricorderanno mai di loro, infatti, è secondo Arnavas una criticità da non sottovalutare, e che lei cercava di alleviare proponendo degli scambi di personale tra nido e scuola materna. Tra i suoi rimpianti, invece, rimane quello di non esser riuscita ad assumere nessun educatore maschio, nonostante la grande rilevanza che, a suo dire, la figura maschile può ricoprire nei servizi per l’infanzia (Oliviero e Macinai 2019).

Fonti

Fonti bibliografiche:

E. Macinai e S. Oliviero, Storie e memorie della prima generazione di educatrici ed educatori dei nidi in ToscanaG. Bandini e S. Oliviero (a cura di), Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019, pp. 159-64

E. Catarsi, Il nido e il sistema integrato dei servizi per l’infanzia in Italia, «Percorso tematico: nidi e servizi per l’infanzia», 1998, pp. 3-14

E. Catarsi, La nuova scuola dell’infanzia, Roma, Armando, 2000.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, La scuola media unica: un accidentato iter legislativo, Firenze, CET, 2007.

 

Fonti normative

Legge del 6 dicembre 1971, n. 1044, Piano quinquennale per l'istituzione di asili-nido comunali con il concorso dello Stato (GU Serie Generale n. 316 del 15-12-1971), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1971/12/15/071U1044/sg

Legge Regionale del 2 settembre 1986, n. 47, Nuova disciplina degli asili nido, (Bollettino ufficiale n. 44), permalink: http://raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it/articolo?urndoc=u…

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