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Dalla scuola degli anni Settanta alla scuola senza zaino. Memorie di una maestra

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/518
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Federica Cosci
Nome e cognome dell'intervistato:
Federica di Sacco
Anno di presa di servizio dell'intervistato:
1999
Categoria dell'intervistato:
Insegnante
Livello scolastico:
Scuola primaria
Categoria professionale dell'intervistato:
Insegnante scuola elementare
Data di registrazione dell'intervista:
21 giugno 2020
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s 2000s

buongiorno mi chiamo cosi francesca e oggi intervisterò la maestra federica di sacco mi può dire in che anno è nata e dove sono nata nel 1967 a cascina in provincia di pisa lei insegnante di scuola primaria se adesso faremo un tuffo nel passato nei suoi ricordi d'infanzia di quando andava a scuola se per quanto tempo è andato a scuola dalle elementari fino alle 5 st 8 e 4 12 anni ten 12 anni come raggiungeva la scuola andava a piedi la portavano elementare la raggiungevo piedi e spesso veniva accompagnato in bicicletta dal mio no cioè con la bicicletta non venivamo civetta io a piedi mi accompagnava e invece la scuola quella superiore pullman come veniva organizzata la giornata scolastica la giornata scolastica era la mattina dalla mattina fino alle 12 e 30 mi sembra dalle 8 si entrava fino alle 12 30 questo è una casa e invece adesso che è insegnante di scuola primaria visto qualche cambiamento nell'organizzazione della giornata e allora ora insegna anche praticamente gli alunni nella mia scuola entra entriamo alle 840 ed escono alle 16 e 40 come veniva scandito il tempo delle elezioni della ricreazione facevate più ricreazioni alcune no ma tantissima si inquadra nella giornata la maestra ci portava un pochino fuori in giardino e il cortile e basta come si svolgeva una lezione e come si svolge adesso alla lezione rai aveva un insegnante unica quindi la lezione era prevalentemente una lezione di tipo frontale e quindi l'insegnante spiegavo ci faceva fare gli esercizi e non seduti al nostro banchino ad ascoltare o eseguire compiti e adesso allora adesso io personalmente che insegna in una scuola senza zaino beh un po diversa dolce gli alunni sono protagonisti del loro apprendimento quindi gli alunni sono disposti a tavoli e hanno il materiale condiviso la postazione dell'insegnante emessa da una parte e e quindi gli alunni a molti spesso spesso durante le attività sono appunto invitati a lavorare a coppie oa piccoli gruppi e quindi c'è una massima cooperazione fra fra di loro ecco quanto l'insegnante aveva io avevo un insegnante unico invece adesso non è più così adesso no adesso ho visto che appunto si sa da quando è cambiata la riforma del 1990 dove c'è la modularizzazione e quindi ci sono praticamente due tre insegnanti che ruotano su 23 bar a quattro classi e oppure nel tempo pieno q2 lavoro io nella scuola a tempo pieno praticamente sono siamo due insegnanti che si attendono una la mattina il pomeriggio ecco più insegnante di religione va a volte le insegne l'inglese come si rivolgeva alle insegnanti mi rivolgevo dandogli del lei e quando entravano i classici alzavamo insieme in piedi e dicevamo buongiorno le è capitato di saltare le lezioni che cosa succedeva quando li saltava ma non me lo ricordo questo aspetto perché ho sempre qui presente ma lo ricordo studentessa modello gli attivi le attività scolastiche e non scolastiche cosa comprendevano andavate in gita facevate isport no innanzi tutto questo all'elementare no per un ricordo la gita nei elementari mi ricordo andammo a volterra questo sì se si andavano abolite era con i genitori se non sbaglio e invece adesso le attività scolastiche cosa comprendono andate più spesso in gita a dunque le attività scolastiche si facciamo spesso delle uscite perché magari aderiamo a dei progetti in collaborazione appunto con gli esperti sul territorio scolastico e quindi magari andiamo che ne so una fattoria oppure andiamo a visitare un museo ecco quindi le uscite sono più frequenti certo quali erano le attività principali a scuola allora prima le attività principali erano leggere fare dei piccoli testi e e contare fare dei piccoli problemi ma niente di più di tutto questo e invece oggi c'è qualche attività di gru a attività di gruppo sicuramente perché appunto come ho detto la una scuola senza né quindi sicuramente però ci sono attività volte a che la si avverte quindi dove appunto le due classi si si mescoli nell'universo appunto mescolati quindi vengono fatte le attività che ha sì aperte a volte attività classi parallele no a volte anche attività classi in verticale e poi si svolgono ci sono più materie rispetto a prima quindi dalla musica tecnologia quindi ora c'è anche proprio informatica più che altro la lingua straniera lo studio della lingua straniera che prima non c'era assolutamente ecco come veniva vissuta la consegna nella pannella prima nella tua infanzia è dunque la pagella veniva vissuta è se avevi un brutto voto erano guai e passavo di wight seria e basta assieme educazione civica o religione educazione civica avevo iniziato mi ricordo gli anni qui andavo a scuola io sì educazione invece adesso è anche religione si si faceva qualcosa e adesso educazione civica si che si fa educazione si chiama educazione alla cittadinanza quindi cittadinanza e costituzione anche se non è proprio in una mano cioè non è una materia ma è diciamo interdisciplinare a tutte le altre materie a cimiano innanzi a costituzione o meno suddivide gli spazi scolastici allora gli spazi scolastici erano suddivisi vabbè in aule l'aula erano semplicemente attrezzate con i banchi la carta della lavagna sui famosi tre preti insomma due piedi e invece ora quindi le se penso all'aula ora è un'aula molto più dinamica ad esempio la mia classe i banchi sono non sono più i banchini singoli ma sono dei tavoli dove possono stare circa sette alunni ma si possono anche starci un po più di una tv sette alunni e la cattedra quindi la postazione dell'insegnante e messa in disparte ci sono dei mini laboratori laboratorio linguistico e lavoratori scientifico all'interno della stessa aula è comuni possono prendere trovare i materiali di apprendimento ok c'era il crocifisso in classe sì c'era il crocifisso in classe però prescindere da questo che nella mia aula ce l'ha o lo stesso non le aule erano miste maschi e femmine le aule erano viste sinora era consentito andare in bagno durante le lezioni era un modo per incontrare qualcuno la mia maestra che ci lasciava andare in bagno si però non lo incontravo quasi adesso invece destro i bambini vanno in bagno per incontrare gli amici anche se vado in bagno vabbè in autonomia quindi possono uscire dal bagno e scusate possono uscire dall'aula semplicemente girando un cartello non è appunto questo cartello questo indicatore segnala che il bagno è occupato da un compagno ecco quindi quando guidano quello russo il cartello rosso che è in classe dice va bene va aspettare il rientro compagno per poter uscire e quindi non chiedono più il permesso all insegnante di uscire per andare in bagno quindi non disturbano più cellule anche lui quando una lezione rompono la lezione sa quali erano e come venivano svolti compiti per casa ai compiti per casa più o meno letti mit erano sempre le stesse non c'era una varietà di attività e prima che si svolgeva il compito la maestra assegnava il compito e si svolgeva dove venivano fatti compiti per casa in cucina si svolgeva nella cucina nella mia cucina perché non avevo la cameretta mi ricordo quando non aveva compiti da fare che cosa faceva come trascorreva il suo tempo libero è dunque io quando devo coprire a fare uscivo in piazza con le mie amiche quei miei compagni maschi e femmine tutti insieme dove si giocava spesso si andavamo sui pattini e giocavamo al gioco della campana nascondino tantissimo ci piaceva tanto e poi magari giocavamo al gioco delle giovani marmotte nel senso che prendevamo manuale delle giovani marmotte cercavano di fare quelle quegli esperimenti che fanno loro insomma tenevamo giocavamo così i bambini di oggi giocano allo stesso modo dei bambini di ieri si ricorda ha notato qualche differenza assoluta perché no anche se devo dire che c'è un pochino un ritorno al passato herbert che molto spesso i genitori cercano un pochino di genitori mancano insegnanti a volte abbiamo fatto delle attività dove si cerca di andare a ritrovare i propri giochi del passato e costruire insieme all loro però ora tendenzialmente e alunni giocano con con gli strumenti tecnologici come la play soprattutto i maschi insomma oppure guardano molta tv oppure giocano con il tablet quindi giochi elettronici si giochi sono diretti a scuola i giochi sono giochi di gruppo cercano giocare cercano di fare appunto dei giochi più di lupo quello sì magari a scuola si possedeva enciclopedie libri manuali cantin ciclo quindi i vincitori che le compravano perché doveva era appunto la fonte da cui poter apprendere cose nuove quindi avere fare manca per poter fare le ricerche magari una fonte utilissima quanto duravano le vacanze estive e dove le passava ma io ora questo ricordo che sembra che la scuola iniziasse a ottobre quando andavo a scuola io però ricordo di questo coso venivano fatte delle foto di classe si l'isis e la foto di classe si quegli oggetti aveva in classe in classe non c'erano tanti oggetti praticamente i materiali venivano portati direttamente da noi alunni e quindi quaderni l'astuccio con dentro tutti i materiali veniva portato da noi con la cartella e e in classe erano appesi mi ricordo le carte geografiche ma non c'era un granché le aule erano abbastanza spalle insomma e invece adesso i materiali ad esempio penne quaderni di fornisce la scuola allora il nostro caso si vengono fornite dalla scuola perché sono appunto materiali uguali per tutti quindi vengono fornite sia penne quaderni e anche i nostri quaderni addirittura anno il logo della tra scuola con la scritta punto scuola senza zaino e sono dei quadernoni piccoli ok con cosa li portava gli oggetti a scuola con uno zaino mi portavano con una cartella la classica cartella proprio sulle spalle non key aveva con sé fazzoletti di stoffa di carta portava dei giochi a scuola non ho assolutamente nemmeno un fazzoletto di carta stoffa se però che ti sto fans di cappone le domande mamma ti sto fasi secondo lei il materiale didattico che viene utilizzato oggi è migliore o peggiore rispetto a quando andavo a scuola nei anche i seguiti solo i libri di testo ad esempio ma allora diciamo che i libri di testo di una volta erano piuttosto semplici piuttosto scarni cioè cio era appunto la storiellina qualcosa insomma di massimo qualche problemino è ora i libri sono molto ricchi di nozioni di informazioni di attività di consigli attività interdisciplinari di tutti i collegamenti che ci possono essere quindi anche diciamo il consiglio di andare a visitare un sito è ancora sono molto ampia se forse anche troppo dicevamo c'è anche troppa roba su questi libri ecco troppo per diciamo la fascia di età ecco veniva che puniti in classe essi venivano puliti ci mettevano dietro alla lavagna è in piedi oa volte anche fuori dall'aula come venivano vissute le punizioni scolastiche a casa anche le bocciature erano dei guai genitori si ponevano ulteriormente anche loro quindi erano i grossi davano il giudizio dell'insegnante il pensiero dell'insegnante rehn sindacabile aveva sempre ragione lei venivate premiati in classe no non mi ricordo cosa pensa delle punizioni o delle note a scuola come gestisce la è una situazione difficile allora dunque spesso dunque allora diciamo più che nota allora la comunicazione alla famiglia volte la trovo utile caso in cui questo sia un modo per collaborare insieme alla famiglia per magari poter modificare alcuni atteggiamenti degli alunni no alcuni comportamenti gli alunni laddove possibile e là dove chiaramente non c'è una patologia non c'è una difficoltà di apprendimento da parte della loro ecco questo qui quindi nel caso in cui si trova una famiglia collaborativo può essere utile a volte una semplice comunicazione ecco la nota di pezzella dove può invece i genitori infierire ulteriormente sulla loro e fare ferire negativamente sulla l'uomo è quel caso lì è meglio non farla ecco quindi bisogna un attimino conoscere bene ecco un po le famiglie degli atteggiamenti che possono avere lei prima ha detto che il giudizio dell'insegnante era insindacabile secondo lei vivendolo in prima persona sia modificato il rapporto insegnanti alunni ma anche in rapporto genitore insegnante si è modificato tantissimo e questo lo vedo proprio sia culto facendo un passo proprio indietro nel passato di quando ero piccolina io ma anche facendo un excursus e diciamo della mia anni insegnamento in questi ultimi anni purtroppo il genitore è sempre ed esclusivamente dalla parte del proprio figlio e si mette in discussione il mette in discussione sempre o quasi sempre purtroppo il lavoro che fa l'insegnante cioè viene in questi ultimi anni è venuta a mancare proprio la fiducia dell'insegnante montesi e quindi per conquistarla e perché appunto il genitore sia veramente fiducioso nei confronti dell'insegnante dura e bisogna bisogna farsi valere proprio veramente come venivate valutati dagli insegnanti attraverso interrogazioni verifiche valutavano un comportamento che valutavano sia attraverso interrogazioni mi sembra sia attraverso le interrogazioni e c'era anche il voto sì del comportamento mi sembra di sì come erano i giudizi voti erano il molto numerico che lo ha scritto in lettere non era il voto scritto il numero è già scusate voto in decimi scritto in lettere non il numero ok lei ha visto il passaggio da giudizio a voto sì ci sono stati negli anni a cui un insegnamento dove c'erano appunto dei giudizi dove appunto si valutava in base a dei giudizi per ogni disciplina e e poi addirittura ho vissuto anche il periodo breve di quando i voti venivano dati in lettere con il sistema un po all'americana certo i colloqui tra insegnanti e genitori quando ero piccoli da io forse una volta alla mano forse ora si ci sono sì sì sì sono allen danneggiati due volte all'anno ma quando l'insegnante ha bisogno di pagare con i genitori o viceversa i generi l'insegnante è disponibile una volta al mese ha appunto a sebesta sensi sia a fare un colloquio con i genitori esistevano le bocciature lei è mai stato bocciato o aveva ripetenti in classe si che esistevano le bocciature si si si allora io sono stato la goccia ta in prima media perché sono stata un po mascalzone prima media abbiamo presa male ei genitori appunto lavoravano quindi non mi stavano tanto dietro e io ero un po bighellona pomonella si aveva ripetendo in classe sì avevo dei ripetenti alle scuole medie i genitori come si rapportavano con i giudizi degli insegnanti è il giudizio dell'insegnante era che quello insindacabile quindi se appunto uno pendevano insufficienza era colpa della loro no dopo la pagella veniva dato un premio dalla famiglia non ho assolutamente a meno punti lo davano un po era il mio dovere era avevo fatto semplicemente il mio dovere tenere invece i bambini di oggi ad amelio oggi si prendono deve ruolo ti vengono sì sì dati ogni fatto anche un pochino con mia figlia e devo dire che che se insomma via per fargli un regalino per gratificarla di tutto il suo sacrificio il suo impegno a fine a fine soprattutto quando ero alle elementari ma della più piccolina a fine anno le faceva un regalino sostituirsi emergevano delle preferenze da parte dei professori nei confronti di alcuni studenti valido non mi ricordo ma penso di sì come sempre cioè no penso che faccia parte proprio della personalità della persona umana ecco quali sono state le sue amicizie scolastiche ha avuto molte amiche che fanno ancora parte della sua vita noi si è soltanto una una diciamo amica serem amiche diventano anche collega quindi se si è innamorato negli anni di scuola cioè sono innamorata di qualcuno a nella tua vita senza divismi da murat anche sposato il marito e io mi sono innamorata alle magistrali e attualmente il mio marito in che modo ci si sentiva con la fidanzata al concetto di fidanzato si attiva con il telefono ma poco è un telefono di quelli classici con la cornetta e con il ruota eravamo questa ruota e ci vedevamo ci incontravamo di strada insomma così ed apparteneva con gli altri alunni eravate una classe molto unita oppure eravate e divisi in gruppetti e vi facevano un po know where the money che eravamo come vive stivate per stare in classe sia nelle mentali che quando sei andato ad esempio alle medie superiori allora le elementari avevamo rigorosamente il grembiule con il fiocco le femmine che le pillole bianco fiocco rosa e maschi per il grembiule nero fiocco blu e invece alle me alle superiori vabbè bestiale doveva essere decoroso rispettoso diciamo quindi sicuramente non minigonne pantaloncini corsino magliette sbracciate ma con magliette mezzemaniche d'estate è con somma così pantaloni quando frequentava la scuola primaria preparava da solo ai vestiti oppure le preparavano i genitori sembrano preparavano la mia madre che però la mia mamma se tra le materie se anche educazione fisica cosa indossava in quello casinò niente educazione fisica era semplicemente andare nel cortile della scuola a giocare a ok non c'è l'educazione fisica quanti abiti e scarpe possedeva pochi in tantissimi per gli occasioni speciali aveva dei vestiti dedicati certo c'è del vestito da indossare la domenica sicuramente una scarpa da indossare la domenica mi passava te i vestiti tra parenti o amici no io ho fortunatamente no perché tra non o fratelli e sorelle o delle cucine che sono più piccoli che i miei caso ma io sì vi passava a loro c'è almeno la non bastavano ma mai mi passava lui lei aveva tatuaggi orecchini e piercing tatuaggi piercing no semplicemente gli orecchini invece nella scuola primaria qualche bambino già con qualche piercing e si vede proprio piercing no però magari il maschietto si fa il buco all'orecchio si va dalla scuola militare c'era qualche momento in cui lei si sentiva a disagio per il suo abbigliamento rispetto ai compagni nonna faceva colazione prima di andare a scuola con che cosa se quello sempre latte biscottini questa portava la merenda a scuola bordino allora e lei faceva il milan nel pomeriggio che cosa mangiava certo che facciamo mirella mangiamo di solito pane con l'olio oppure pare comprato pane inzuppato e poi con un pochino di limone zucchero e questa è la nostra merenda oppure pane mortadella insomma nessuno avere ben sa se è questo che vuole sapere venivano festeggiati compleanni a scuola ea casa a scuola assolutamente no a casa si si si mentre invece adesso si festeggiano i compleanni a scuola certo ora si festeggiano è praticamente finisce va così nella nostra scuola funziona così e i festeggiati portano un dolcetto di quelli confezionati da offrire a compagni facevate feste in classe ad esempio che si è giovato il natale in classe e adesso adesso sì adesso si fa di fine anno la recita di natale con i genitori anche se ultimamente la recita di natale no specialmente nella mia scuola perché è difficile trovare un luogo siccome la scuola è piuttosto grande e difficile quindi trovare un luogo chiuso al chiuso che possa ospitare tante persone per i problemi di sicurezza quindi per cui non è più semplice con una volta ecco fare queste feste quando era piccola facevate recite scolastiche avevate festeggiava the delle giornate particolarmente importanti no queste java mo mi ricordo il 4 novembre venivano le autorità se non sbaglierà a portare la corona al monumento e noi alunni eravamo ritorno vicino alle autorità che che gli ponevano la corona di alloro nella sua scuola c'era educazione musicale no nella mia scuola però ci fu l'ultimo anno in cui venne un'esperta non esperta a farci musica si sa mai partecipato a manifestazioni studentesche autogestioni assemblee no no perché la mia mamma mi faceva stare ncaa casa se c'è lo sciopero se c'era qualcosa autogestione ma poca roba insomma ci parli di come ha affrontato gli esami dei volontari delle medie e anche quello delle superiori allora io ho fatto l'esame di quinta elementare media e superiore la maturità come lo affrontatelo affrontate studiando e mi ricordo però in particolar modo quello delle quinte elementari in cui quell'anno sono stata operata di appendicite e cui la mia maestra fu così gentile e carina da farmi andare a casa sua a recuperare le spiegazioni che mi ero persa e mi ricordo mi spiego come si calcolava ballare del cerchio e non ricordo perfettamente come se fosse ora perché probabilmente era una una delle prove d'esame ecco da fare e l'esame per lei sono stati difficili oppure si è trovata bene abbastanza bene bastava studiare certo in casa sua c'era la televisione c'era una televisione mai nei programmi seguiva alla seguivo cassino animati come heidi come candy e poi un film telefilm love boat che lo guardavo sempre col mio nonno mi ricordo che era intorno alle 19 cioè prima dice non è sempre la prima di cena e poi se vivo dopo il tg seguivamo il carosello il famoso carosello che torno ma forse portale 9 ma il 9 massimo era finito e carosello non era altro che appunto delle reti al animate cioè quindi diciamo queste pubblicità che diventavano dei mini spot di mini film quando influivano i media sulla sua vita ai media non tanto non tantissimo poco cioè vabbè perché altre carte galli maxi lo poteva parlare con le con le amiche di cui il cartone animato non più di tanto seguiva anche dei documentari del tipo mini documentari sugli animali mi siedo ma non c'erano un granché come ora ecco se qualcosa forse c'erano non tantissimo possedeva dei videogame no assolutamente niente ci sono stati dei film che sono stati determinanti nella sua vita che hanno magari contribuito nella sua formazione perché non si guardavano tanti film lei leggeva quando ero piccola poco diciamo ora in età più adulta si ora leggo quali libri legge un esempio male di romanzi queste cose qui a vari vari tipi di romanzi che anche dei gialli mi piacciono ecco varia la mia lettura nel corso degli anni ha modificato il suo metodo di insegnamento si tantissimo tanto tanto tanto e soprattutto quando la mia scuola appunto ed eri aderito al progetto senza zaino perché appunto ho dovuto rivedere un pochino il mio metodo di insegnamento da insegnare anche se io già faceva un po di didattica laboratoriale però ci utilizzavamo molte schede cioè agli alunni attaccavano le schede sul quaderno eccetera ora invece per quanto riguarda appunto le schede non le faccio assolutamente attaccare anzi piuttosto consegna loro una scheda di lavoro dove ci sono inseriti le indicazioni di lavoro i tempi per svolgere questo lavoro i materiali da usare ed eventualmente se questo è il lavoro di gruppo laura compie eccetera quindi ecco è una scheda più indicativa piuttosto che è loro poi svolgono appunto le attività con il materiale insegnanti scusate prepara un materiale e immateriale di solito di tipo appunto lavoratori alberi loro devono costruire ricercare eccetera e poi quindi eseguire magari o una consegna consegna se le difficoltà nella gestione dei bambini sono cambiate è abbastanza abbastanza perché ci sono molti più bambini che hanno difficoltà di apprendimento questo non si sa se un po dovuta appunto alla nuova normativa sulle difficoltà di apprendimento dove ci lasciamo un pochino travolgere da questo da questa normativa e quindi creiamo più tendiamo a realizzare più pdp piani didattici personalizzati rispetto a una volta e poi è difficile proprio anche la gestione ci sono molti più bambini con difficoltà comportami comportamentale a questo lo devo dire non so perché ma ci sono visto che lei è insegnante di scuola primaria le farò qualche domanda sul suo percorso di insegnami ceo quanti anni di servizio a ho 25 anni tra pre ruolo il ruolo come ha ceduto all'interno della scuola dunque io ho fatto il percorso di scuola magistrale e dopo quello primo diciamo lavorato in un piccolo negozio poi dopo quello fatto il concorso ordinario proprio quindi cosa bisognava fare per diventare insegnante semplicemente quattro anni di scuola magistrale ok però lei ha preferito fare anche il concorso dopo no l'ho dovuto fare per entrare di ruolo era l'unico modo per entrare di ruolo vabbè c'è anche il doppio canale però poi ho fatto il concorso si quando lei è entrata di ruolo come avveniva l'assegnazione allora l'assegnazione vi ricordo che appunto fatto il concorso e ho dovuto devo aspettare quindi superato prova scritta da morale perché sono queste e dopo l'anno successivo sarebbero stati immessi in ruolo diversi docenti io aspettavo la raccomandata con ricevuta di ritorno appunto del postino quelli indiani in attesa del postino e tutti i giorni vi ricordo che mi chiedevo ma non c'è niente per me non è arrivato niente finalmente poi è arrivata questa convocazione scritta dove io mi dovevo presentare che era praticamente nel 1999 circa e dove io mi dovevo si dove mi dovevo presentare a firenze per la convocazione ha dovuto fare dei trasferimenti o eppure è stata assegnata subito qui avvisa vicino casa no allora dunque quando sono entrata di ruolo sono entrata subito vicino a casa a santa maria a monte quindi circa mezz'ora di viaggio però il pre ruolo quindi quando avuto gli incarichi annuali ho accettato per due anni un incarico a volterra quindi circa un'ora di viaggio da casa mia e sono volterra e anche una cittadina che è su una collina quindi durante il periodo invernale più nemico tantissimo mi ricordo quindi sospeso le attività didattiche e quindi con tutti ho fatto l'insegnamento questi due anni di insegnamento che mi hanno dato punteggio con tutte appunto le difficoltà del viaggio quindi a volte la nebbia durante le serate in cui aveva le riunioni quindi tornavo a casa scendevo mi ricordo quella collina con un pochino di paura è certo quando insegnava lei c'era l'insegnante unico oppure la modularizzazione dunque quando ho iniziato a insegnare io nel 1994 cosa ho fatto il primo approccio alla scuola e che erano appena uscito la legge che mi sembra nel 1990 quella dove spariva la figura dell'insegnante unico e veniva inserita l'insegnamento modulare dove tre insegnanti ruotavano su due tre quattro classi ecco quindi un insegnante aveva diciamo c'era l'insegnante che era spezzi specializzata nell'insegnamento della lingua italiana quello nell'ambito matematico e l'altro insegnante nell'ambito antropologico quindi storia e geografia così quindi lei che ricorda il passaggio da un sistema all'altro se me lo ricordo benissimo e non fu una cosa semplice è per gli insegnanti che si trovava cioè soprattutto gli insegnanti di una certa età essere abituati anno a insegnargli da soli e più che altro non sapersi rapportare oppure confrontarsi con gli altri colleghi per fare appunto un lavoro così interdisciplinare per che poi veniva fuori l'interdisciplinarità un po dell'insegnamento ecco mi ricordo che ci sono stati proprio negli scontri tra docenti ha visto la nascita di nuove riforme si è visto la nascita al punto di questa riforma qui e ho visto la nascita della riforma sull'autonomia scolastica nel 2000 all'incirca mi sembra ha mai aderito ad associazioni che gli insegnanti no sinceramente parlando un pochino delle classi di oggi la situazione multietnica era estesa tanto come oggi rispetto a quando andavo a scuola io o quando quando gli zeta insegnare anno quando inizia a insegnare no non ho proprio pochissimi vi ricordo forse per dire secondo in che zona euro santa maria a monte che è una zona appunto vicino alle fabbriche della pelle del pellame del cuoio li poteva capitare qualcuno proprio proprio pochi pochi poi proprio minori poteva essere ecco l'inizio ecco gli stranieri nel quale motiva la scelta di fare l'insegnante aveva nettamente a me piacciono i bambini sono sempre piaciuti e poi era un lavoro diciamo così definito quasi anche un po sicuro nel tempo quindi anche un lavoro e statali questo non lo nego cioè uno a ha guardato anche un po alla stabilità del lavoro ripeterebbe l'assenza di inizio seduta altissimo lavoro che anzi negli anni devo dire che mi piace sempre di più al lavoro proprio che mi da tantissime soddisfazioni è un lavoro faticoso soprattutto ora in questo momento dove con questa pandemia con questo situazione dobbiamo affrontare la didattica a distanza è una didattica difficilissima sia per le famiglie per gli alunni avanti in cui abbiamo dovuto reinventare no in modo di fare insegnamento soprattutto cercare di portare qui i cicli che erano nella scuola del senza zaino quindi una didattica tipo laboratoriale riportarla in una didattica a distanza è stato difficile che sto cercando di continuare a fare dei lavori a gruppi ma è tutto più complesso più difficile comunque devo dire che anche questo momento diciamo così definiamolo negativo mi ha lasciato e mi lascerà sicuramente qualcosa mi ha insegnato ancora di più come utilizzare la tecnologia e quindi essere sempre un pochino più all'avanguardia di avvicinarsi sempre di più al modo di apprendere degli alunni anche un modo assolutamente diverso rispetto a qualche anno fa ora diciamo che se li propone un video quindi qualcosa di te la realizzazione da fare con l'uso della tecnologia sicuramente sono più invogliati più motivati sicuramente bene ringrazio la maestra federica per aver risposto a tutte le mie domande avermi dedicato il suo tempo grazie a lei arrivederci a rivederti

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L’intervista, dalla durata di 39:33 minuti (link: https://youtu.be/o9oaOY7mWYA), si focalizza sulle memorie scolastiche e lavorative di Federica di Sacco. Nata nel 1967 a Cascina, è attualmente docente di scuola primaria. In particolare, insegna in una scuola a tempo pieno che segue la sperimentazione, promossa e coordinata dall’INDIRE (Istituto Nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa) della “scuola senza zaino”, fondata sulla condivisione dei materiali di lavoro e sulla partecipazione attiva e democratica degli alunni al processo educativo. Il suo percorso educativo si è presumibilmente snodato dal 1973 – anno di inizio della scuola elementare – al 1986 – anno in cui ha conseguito il diploma quadriennale presso l’Istituto Magistrale. Il suo percorso scolastico è durato un anno in più in quanto ha ripetuto la prima media. 

Tra preruolo e ruolo, Di Sacco è in servizio da venticinque anni; come precaria ha lavorato due anni a Volterra; vincitrice di concorso ordinario, ha ottenuto il ruolo nel 1999, in provincia di Pisa.

Il dialogo si concentra sul confronto e la comparazione tra le memorie scolastiche di Di Sacco e la sua esperienza come insegnante. Le diversità evidenziate riguardano soprattutto i tempi di lavoro e la didattica. Quando frequentava la scuola, quest’ultima si svolgeva unicamente nelle ore mattutine (dalle 8 alle 12.30), con un’organizzazione diversa, quindi, da quella del modulo o del tempo pieno. Soprattutto, tutte le discipline erano impartite da un’unica maestra, che prediligeva la lezione frontale dove gli alunni, seduti nei loro banchi, ascoltavano la lezione o svolgevano esercizi (Galfré 2017, 189-95). Nell’aula, oltre ai banchi, alla cattedra e alla lavagna, l’intervistata ricorda la presenza di qualche rara cartina geografica. Questo assetto statico è subito messo a confronto con quello vigente nella scuola dove di Sacco insegna, caratterizzata dalla postazione decentrata dell’insegnante, dalla sostituzione dei banchi con tavolini progettati per stimolare il lavoro cooperativo e dalla presenza di materiale condiviso. Nell’aula, inoltre, sono presenti due laboratori (il laboratorio scientifico e quello linguistico) a cui gli alunni possono accedere liberamente. Le attività sono strutturate in modo da agevolare l’autoregolazione e lo sviluppo delle abilità socio-relazionali. Diversamente da quanto è accaduto nel corso della sua esperienza scolastica, sono frequenti, almeno nella scuola in cui lavora, le attività a classi aperte, sia in parallelo sia in verticale. Altra caratteristica dirimente è costituita dall’apertura della scuola all’esterno: se come alunna ricorda la partecipazione a una sola gita (a Volterra, con i genitori), da insegnante ha organizzato più volte, durante un anno scolastico, delle uscite sul territorio. 

L’adesione alla didattica del senza zaino, confessa l’intervistata, ha comportato un lungo lavoro di aggiornamento. La sua esperienza lavorativa, del resto, è stata connotata dalla necessità di adeguarsi ai mutamenti legislativi, tra cui, in primis, la L. 148/1990 che introduceva l’insegnamento modulare. La sostituzione dell’insegnante unico con due-tre maestri chiamati a ruotare su più classi aveva causato, ricorda Di Sacco, problemi notevoli soprattutto in chi, reduce da una lunga esperienza di insegnamento, non era abituato a relazionarsi con i colleghi. Più recentemente, hanno modificato modi e tempi di insegnamento la L. 170/2010, che ha introdotto le misure compensative e dispensative per studenti con disturbi specifici dell’apprendimento, e la D.M. 27/12/2012, che ha introitato nella scuola italiana il concetto di alunno con bisogno educativo speciale. 

Il rapporto con i genitori e la sua evoluzione è l’altro argomento su cui l’intervista tende a soffermarsi. Qui il giudizio, rispetto alla didattica, è più sfumato e problematico, in quanto, afferma di Sacco, «In questi ultimi anni, purtroppo, il genitore è sempre ed esclusivamente dalla parte del proprio figlio, anzi, mette in discussione, sempre quasi sempre, purtroppo, il lavoro che fa l’insegnante. In questi ultimi anni è venuta a mancare la fiducia nell’insegnante» (m. 16.20) (Galfré 2017, 299-305). All’interno del discorso relativo a questo rapporto si inserisce la riflessione riguardante le punizioni, vigenti nei suoi anni di alunna e ora sostituiti da colloqui o comunicazioni con cui l’insegnante cerca di relazionarsi con la famiglia e di risolvere con loro eventuali problemi comportamentali.

L’intervista si conclude con una riflessione generale sul mestiere di insegnante, definito «faticoso» (m. 37.50) ma latore di grandi soddisfazioni, e su quanto la pandemia da Covid-19 abbia ostacolato l’implementazione di una didattica collaborativa e laboratoriale, quale quella propugnata dalla scuola senza zaino (Capperucci 2020, 12-22)

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

D. Capperucci, Didattica a distanza in contesti di emergenza: le criticità messe in luce dalla pandemia, “Studi sulla Formazione”, 2/2020, pp. 12-22.

L. Bravi, La televisione educativa in Italia. Un percorso di storia sociale dell'educazione, Roma, Anicia, 2021.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, La scuola media unica: un accidentato iter legislativo, Firenze, CET, 2007.

Fonti normative

Legge 5 giugno 1990, n. 148, Riforma dell’ordinamento della scuola elementare, , permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1990-06-15&atto.codiceRedazionale=090G0183

Legge 8 ottobre 2010, n. 170, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, (GU Serie Generale n.138 del 15-06-1990), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2010/10/18/010G0192/sg 

Direttiva Ministeriale 27 Dicembre 2012, Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica, (GU Serie Generale n.244 del 18-10-2010), permalink: https://miur.gov.it/ricerca-tag/-/asset_publisher/oHKi7zkjcLkW/document/id/368339 

 

 

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