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"Devono capire che la musica è un piacere

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1394
Scheda compilata da:
Laerte Mulinacci
Pubblicato il:
28/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Greta Fabbro
Nome e cognome dell'intervistato:
Franco Giordani
Anno di nascita dell'intervistato:
1966
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola dell'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Istruzione tecnica
Data di registrazione dell'intervista:
3 gennaio 2021
Regione:
Friuli-Venezia Giulia

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s 1980s

L’intervista, della durata di 52:14 minuti, (https://www.youtube.com/watch?v=0jG4SSx-bIA&ab_channel=GretaFabbro), ha per oggetto la memoria scolastica e d’infanzia di Franco Giordani nato nel 1966 a Belluno.

L’intervistato ha trascorso tutta la sua infanzia presso Claut (PN) dove risiedeva insieme al fratello, la sorella ed i genitori: entrambi insegnanti, la madre era una maestra alle elementari del paese mentre il padre insegnava all’ITI di Belluno. Il padre, ingegnere di formazione, è morto nel 1986.

Il sig. Giordani ha frequentato la scuola d’infanzia presso Claut in un istituto gestito da religiose, di questa esperienza ricorda l’educazione piuttosto rigida ed un momento particolare della giornata scolastica: dopo pranzo le suore facevano dormire gli alunni facendogli appoggiare la testa sul banco. In generale, l’intervistato ricorda positivamente questo periodo, dati gli anni di riferimento è doveroso citare la legge n. 444 del 1968 che decretava la statalizzazione della scuola materna.

Anche la scuola elementare si trovava a Claut, la didattica prevedeva un insegnante unico e le classi erano miste, il sig. Giordani ricorda che le attività principali svolte in classe erano la lettura e il commento dei testi, oltre alla scrittura ed alla matematica. Venivano svolte anche piccole gite come ad esempio presso il Castello di San Giusto (Galfrè, 2017).

L’intervistato parlando della scuola media, sostiene che per i docenti, “a Claut era quasi una punizione andare perché mi ricordo che arrivavano professori di tutti tipi, alcuni sembravano dei rifugiati proprio politici che li mandavano a punizione, che arrivavano con l’eskimo, vari sessantottini arrabbiati con la società” (11:45 m.), (M. Flores e A. De Bernardi, 2003). 

Ne conseguiva una didattica molto frazionata in cui si alternavano molti professori, spesso supplenti e tendenzialmente la preparazione dei docenti era alquanto lacunosa, l’intervistato ha frequentato la scuola media unificata, frutto della riforma del 1962 con la legge n. 1859.

Il sig. Giordani afferma inoltre che durante la scuola media i voti numerici furono sostituiti dai giudizi, come previsto dalla legge n. 577 del 1977.

L’intervistato ricorda con grande affetto le gite che furono effettuate durante il triennio, in particolare quella effettuata a Firenze “una scolaresca di un paesino di montagna sperduto arrivare a Firenze, tutti insieme, io non so come facevano i professori a prendersi questa responsabilità perché noi eravamo veramente un disastro, ricordo che ci siamo divertiti tantissimo” (23:05 m).

Il sig. Giordani ha frequentato la scuola superiore presso l’ITI di Belluno, trattandosi di una distanza ragguardevole durante la settimana dormiva presso Belluno per poi tornare a casa il sabato, per i primi due anni ha soggiornato presso un collegio gestito dai salesiani insieme ad altri ragazzi provenienti da Claut “il rapporto con i salesiani non era affatto buono” (39:40 m). Dalla terza superiore, l’intervistato, ha invece trovato un’altra sistemazione presso una signora che ospitava molti studenti nella propria abitazione (Crainz, 2005).

L’intervistato sostiene che ha sempre trovato piacevole l’esperienza anche scolastica, sia per la sua componente di socialità che per l’interesse e la curiosità che provava per tutte le materie.

Il sig. Giordani è divenuto uno scrittore e cantautore, cercando un legame tra il mondo della scuola e la sua professione egli cita l’insegnante di educazione musicale alle medie, il quale faceva cantare gli studenti durante la sua ora di lezione tuttavia, a suo avviso,  oggigiorno “devi essere più incisivo, devono capire che la musica è un piacere” (27:59 m.)

Fonti

Fonti bibliografiche:

M. Galfrè, Tutti a scuola! l’istruzione nell’Italia del Novecento, Milano, Carocci, 2017.

G. Crainz, Il paese mancato, Milano, Donzelli, 2005.

M. Flores e A. De Bernardi, Il Sessantotto, Bologna, il Mulino, 2003.

 

Fonti normative

Legge 31 dicembre 1962, n. 1859, Istituzione della scuola media statale (GU Serie Generale n. 27 del 30-01-1963), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1963/01/30/062U1859/sg

Legge 4 agosto 1977, n. 577, Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione (GU Serie Generale n.224 del 18-08-1977), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1977/08/18/077U0517/sg

Legge 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg

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