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"Di maestre n'è pieno il mondo". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/152
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Chiara Sarli
Nome e cognome dell'intervistato:
Annalisa Lenzi
Anno di nascita dell'intervistato:
1962
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Istruzione tecnica
Data di registrazione dell'intervista:
17 agosto 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1960s 1970s

siamo qua per realizzare un'intervista per il progetto memorie d'infanzia nell'ambito dell'insegnamento di storia dell'educazione previsto nel corso di laurea in scienze della formazione primaria a firenze intervisterò mia mamma annalisa sulla sua esperienza scolastica presenta fintanto dove senza e quando li talenti sono nata a pistoia 12 dicembre 1962 e niente certo massa pistoia però poi lo quest'uso un paesino di periferia è una barba piccolino diciamo periferia ok e parlarci un po della sua famiglia d'origine sei fratelli sorelle i tuoi genitori che i lavori che lavoro faceva sì allora la mamma si ma baglione era casalinga poi lo fa dopo verona sa io ho qualche anno si aveva messo su un negozietto di calzature share veniva le scarpe e serve insomma le botte linee non c'erano supermercati quindi le persone andavano nelle botte in epoca delle cose e quindi è la negozio del paese e va con l'iss faceva l'operaio lavorava a prato nel tessile e faceva niente serve sempre fatto l'operaio e poi sono un fratello che è nato 11 anni prima di me quindi maggiore e niente vivevamo così molto semplicemente ok quindi sei hai vissuto da piccolina al barba che in un paesino in provincia di pistoia ho detto preferire lo studio pensavo quadrata la giornata era comune rata però morì ben comunque andava e adesso vivi a chi studia da anni il tuo percorso scolastico è iniziato con la prima elementare oppure hai frequentato anche la scuola dell'infanzia allora la squadra di false non l'ha frequentata e sono contenta perché stavo sempre a casa con la mamma perché per questo fatto che mio fratello andava appunto la più grande mcqueen che a suo tempo era andata all'asilo dalle suore e andava a scuola alla scuola materna col pulmino e una volta che scotta questo pulmino quindi il mio babbo sarebbero talmente santo le suore che disse [Musica] che non ci sei andata e quindi sono stanze a casa cioè acque sempre poi le mamme erano tutte a casa lavoravano o da casa ogni valutavano faceva le casalinghe e quindi si potevano guardare quindi io ho iniziato dalle mentali che anche mentale era nel paese e poi niente ho fatto le medie e alle superiori invece le ho fatte a pistoia per che era tutto a pistone ho fatto la scuola maniera e poi passano sofferma tariffa quindi prima delle scuole elementari stavi con la mamma ti svegliano a mamma mi fa invece la sua scuola elementare dove si trovava era distante da casa sua allora dal tas e milano sarà fase 200 300 metri e niente da quartieri una strada grande che separava la mia applicazione diciamo a questa scuola quindi la mamma attraversava le faceva attraversare la strada e poi anche una volta michele che andavamo da soli e anche da piccoli ne andavamo fino alla scuola da solo a piedi ok e descrivi la sua giornata tipo di quando eri piccola alimentari sì sì mentali niente allora sembrava la mattina e prima colazione andava così a piedi a scuola all arte e poi niente lo si tornava verso un giorno e mezzo l'una preciso minimo mezzo per mezzo sì però si faceva si mangiava poi si faceva subito compiti e perché non si vedeva l'ora di andare a giocare in sommano appunto di abitare in una casa vicino attaccata ad altre quindi avevamo un cortile non si chiamava aia di pietra comunque un cortile dove ci si ritrovava appunto con le vicine di casa per giocare qua insomma lì intorno c'era tutti i campi e quindi si appena si poteva il tempo permetteva finiti i compiti eravamo liberi di giocare perché avevo un amico la mia storia rimasta la mia del cuore mary perché accoglie lei anche se c'era una differenza però le nostre giornate passavamo insieme insomma dopo appunto aver fatto i compiti a che ora in gravate a scuola ma a me sembra verso otto e mezzo per 20 o del mezzo si ok ea che ora ti svegliavi quindi per essere all 8 e mezzo a scuola mezz'ora prima che sono sempre stata piuttosto un po sempre fatto fatica un po la mattina scherma ma mi ricordo mi chiamava mai usava fare un'azione perché se no dormivo e niente specie la colazione poi si si partiva e [Musica] avevi la maestra unica si hai un bel ricordo vive la sua marika delle elementari si si questa è molto bella anche molto fine aveva sempre da quelli appuntati con una pettinatura [Musica] babacan ha insomma tutti sempre questi capelli appuntati e di fondo che che le mancava un diviso una mano era una cosa particolare dei due bambini all'inizio somala guardavamo per ora dolcissimo buonissima [Musica] oddio era buona con chi era bravo perché i con chi era un po monello volte ecco era molto severa brontolava somma che riprende la spesa che metteva anche in certe posizioni insomma non tanto ora come ora forse non potrebbero neanche più un segreto perché si impose una lavagna e da quella canonica il primo step da dietro la lavagna poi però a volte davanti scifoni a questi ragazzi erano molto liberi e specialmente verso la val della polenta le ragazzine anno più grande prima seconda foto però ecco era era così era e la brava peròla anche se ne va si e voi a lui mila se ne va se un po sì ma si tanto e poi invece rimasto un buon rapporto cioè siamo andati a trovarla per tanti anni anche tu dov'eri segnando da un'altra parte attenzione a trovarla a casa quindi ci ha insegnato e ci ha lasciato qualcosa questa donna si ok qualche ravasi più o meno in classe erano classe numerosa prima no però pochini tre tv mi sembra udc suoi pc bambini poi però durante andando avanti negli anni ci si aggiungevano sempre turilli ripresenti dell'anno prima quindi siamo arrivati in cui i tre eravamo santi tantissimi più di venti di sicuro insomma si ha guardando le foto ricordo che questi ragazzini che erano bocciati si aggiungevano alla classe di partenza quindi c'erano diversi ripetenti difendersi e la scuola c'era caratterizzata da dei riti come preghiere saluti sì mi sembra che all'inizio si faceva una preghierina si prima prima di iniziare mi sembra si faceva il segnale rose ci faceva dire parlerò a posto mi sembra qualcosa del genere poi c'era il riso all'inizio dell'anno scolastico che si andava alla messa c'era una mista proprio ottobre quando cominciavamo il primo ottobre ecco qualche giorno dopo c'era sempre andava sempre a piedi alla chiesa facevamo questa messa proprio per l'anno scolastico di buon auspicio insomma per l'anno scolastico che aveva da che sapeva da affrontare ok quanto c'è più o meno che disciplina in studio watt e se le tre ricordi italiano matematica geometria geografia e la storia ma se le classiche inglese regno mi sembra che niente è la sua disciplina preferita qual era male cresceva l'italiano faceva i semi gettati da gran masi sa se si va giù italiano della matematica si hai un bel ricordo in generale che il credo della tua infanzia si è stato sempre molto molto serena pero mi ricordo a volte li ha avuto anche nelle ansie per esempio mi ricordo un particolare ma così sono dei flash che una volta mi ricordo che aveva cancellato sul quaderno non riusciva non riuscivo a fare un compito e avevo cancellato talmente tanto del foglio si era bucato e per quei tempi probabilmente questa cosa mi aveva fatto soffrire tanto per aver fatto questa cosa però a parte questi eventi a volte non si esagera retro era un periodo molto sereno senza pensieri si viveva veramente alla giornata momento per momento non si pensava al futuro quei tempi avevate in classe con con la vostra maestra delle abitudini particolari nascere una cosa particolare che l'elezione cup classe questa sì si faceva niente ci preparava tutti i bigliettini no aspettano forse noi si scriveva invece prepararmi tetti bianchi noi si riempivano con i nomi di chi si voleva candidare e poi leggeva e qui ci fu un particolare che una volta appunto lei aveva eletto un ragazzo e non ci sono perché su di noi se la virtù di non farlo perché era un po il cocco del cocco della maestra che siamo andati poi nel momento della ricreazione a riaprire tutti i fogliettini e si vide che non era lui che era stato designato da noi ma la maestra aveva fatto un po un bar bottino però lei sorprese tantissima mi ricordo che si si si rischiano e proprio tanto di questo nostro gesto e faceva se le gite scolastiche no anche di un solo giorno magari uscite didattiche no forse sulla fine dell'estate si faceva a volte delle passeggiate perché appunto lì vicino e servono tutti i campi c'era anche i bambini che abitavano in case proprio gli animali e allora mi sembra qualche volta abbiamo portato alla casa di questo ragazzino che per farci vedere gli animali però sono marco valore vicino tutto lì vicino non è che se andavo alle macchine col pulmino con qualche mezzo e il corpo no ok e i colloqui con i genitori c'erano io poi di nome le ricordo non mi ricordo che ci siano state giornate proprio clama lista riceveva o non mi ricordo io non c'erano comunque la mamma e con parlava sempre una maestra anche quando magari a volte ci veniva le prende oppure la maestra veniva a volte anche a casa a parlare con la mamma e quindi c'erano rapporto molto familiare però ecco non c'era proprio bisogno rare come ci sono ora i deferimenti ecco in modo ufficioso sempre queste cose però comunque occasioni però c'è la sea lo scambio con i genitori c'era sempre sì ok e c'era il doposcuola cioè la possibilità di eliminare a scuola dopo l'orario ma quello non c'era una promessa da va via non c'era niente pomeriggio rientri da au prince niente non esisteva quindi facevate i compiti a casa si faceva ognuno individualmente criteri salvare compiti ma io non mi rivolgo un granché deluso però qualche cosa a mio fratello nella più grande a volte per la matematica e forse qualche volta mai usato lui ma non una cosa fissa continuativa ecco al bisogno magari potevo chiedere a lui e e chiedevo non cresce mai tirarsi miele fare pubblici insieme con la mamma non ho capito e in quali classi ai fatti di esami a scuola coi tempi che usava in terza e in quinta cioè dalla terza alla dunque oddio terzo se nota la seconda la terza e la seconda la terza mi sembra e in quinta sembra la seconda la terza e la sea in cosa consisteva non più o meno di delle prove scritte delle prove orali ma allora del primo esame non mi ricordo niente di dimettersi certo le prove scritte e che si facevano in classe in aula così che con la debita suspance un pochino di di ansia c'era sì quando ricordo bene l'orale che si faceva davanti a un'altra insegnante non la nostra e aiutiamo anche lui c'erano po un po di ansia perché la nostra maestra era il nostro almeno per me era un riferimento invece ecco andare a ripetere la storia perchè davanti ha un'alta ecco ricordo che ebbe un pochino paura ovvero però era così insomma però magari era la maestra sempre di quel circolo lì cioè delle cinque maestre che erano della scuola è che quella che manda le faceva la terza veniva sale da conquistare a noi e la nostra magari andava faceva niente non faceva altro però ecco c'era chi una commissaria esterna si doveva sempre nell'ambito della stessa scuola ok quindi un'altra maestra insomma dopo le scuole elementari che cosa hai fatto probabilmente sono acqua rafa era un paese vicino insomma qualche chilometro quindi andava con i pullman e c'era la scuola media statale [Musica] ti sei trovata bene sì sì mi sono prima al povero di difficoltà che dietro mag alle elementari alle medie questo cambio di professore perché altro non avere più la festa la maestra unica di riferimento mi ricordo che mi aveva un pochino destabilizzato e però poi preso il via ecco poi dopo sondata molto bene insomma le piaceva divertivano anche se andava come il pullman era anche un uscita da casa e poi si conoscevano tanti ragazzi e ragazze nuove perché venivano da tutto per gli altri paesi limitrofi insomma sì che era un po un apertura anche verso ok e quindi durante gli anni delle elementari che più o meno erano gli anni sessanta dal 69 72 e quindi in quegli anni li la valutazione era in decimi cioè invasi ogni dissi allora sul quaderno diciamole fonte cinese si dava sempre quello di litio belle e brava potresti fare meglio poter scrivere meglio eccetera però nelle verifiche che la maestra appunto aveva questa abitudine che ci se ne va un pò eterno le classe diciamo sul quale si facevano tipo di verifiche no e quindi li poi c'erano le voci e poi poi c'è la poi vincerà le voci giudizio era misera per il comportamento mi sembra che quella religione sembra sexy e le bocciature erano frequenti si sono risparmiate sì sì sì selettiva la scuola non era al top plastica per il rendimento via e con i compagni ti sei trovata bene era una classe abbastanza tranquilla unità sì abbastanza io ho fatto amicizia con un particolare una bambina rossella e che altro le cavo con lebron o poi si è abbastanza tranquilla a tempo poi gli ultimi due anni e c'erano questi ragazzi più grandi eccoli mini molto insomma c'erano un po di baruffe perché magari quelli più grandi che poi erano mondi cercavano di di farci arrabbiare che noi c'eravamo più calmi insomma a volte un po di discussione ma insomma sempre corsi di bambini ok e da quello che che ti ricordi da quello che è in una sola ma registra la scuola in generale faceva avere differenze cioè trattava in modo diverso maschi rispetto alle femmine ma dunque la maestra questa mia non mi sembra piuttosto anzi piuttosto insomma coccolava le bambine e dei bambini piuttosto è pronto la va un po di più erano forse anche più agita come carattere come atteggiamento però non mi sembra ci fossero di discriminazione a parte questa ecco questa simpatica aveva per questo ragazzino però non è che la maschera perché lui è una profonda simpatia con questo ragazzo però niente di non è legato al fatto che era ma scoperto è ok e che cosa facevi durante l'estate non interessate ce rai come compiti sera non ci davano le schede come fanno ora non c'era un quadernino che si comprava in cartoleria contenuti che consigliato dalla meyer slitti c'erano su tele e penso ma le cose da fare poi non è che ci diceva di leggere libri niente quindi si fossero questi compiti ma poca roba perché western molto giocare e sarà aperto star all'aria e amichette non si concima granché come di scuola via ok quindi però comunque un compito quello da così si servono questo ci non si chiamano questo poterli questo librino insomma che c'era un po tutti dentro della divisa per la matematica la geometria drammatica che poi si restituiva la maestà o lungo le foto se ce lo proteggevano ecco perché i suoi genitori come reagivano quando prendevi un brutto corso per esempio si assumano sinceramente non era una cima però non era neanche che prendessi produttivo centro ma mi spronavano sempre a fare meglio si dicevano sei quella maestra si ascoltano loro ti dice così insomma non è un caso diciamo che cercando di darmi da fare cose imprese che tifosi alle elementari erano riportati no poi alle superiori e lo più grande insomma però ho sempre avuto sempre cosa piuttosto anche volontà di fare sia anche se prende come punto cosa non è che mi dicevano più di tanto perché lo vedevano di studiarlo e la sua maestra aveva particolare attenzione nei confronti di chi aveva più bisogno magari viveva una situazione economica difficile ci stava più dietro ma d ora non ricordo questo perché cessi ora mi ricordo che certi ragazzi magari veniva da frammenti più disagiate però io quello che lei faceva non lo so però ecco vedevo se si aveva sempre specialmente se il bambino era bravo ma cercava sempre di capirlo stava sempre di spiegargli le cose anche più volte quello sì poi però a livello sociale non so che cosa facesse così aveva un influenza diciamo anche sulla famiglia ok e se poi alle scuole superiori che cosa hai fatto le superiori ho fatto ragioneria e quello cioè ho fatto gioia perché io avrei voluto fare la maestra perché mi piaceva stare con i bambini viviamo che avevo questa simpatia diciamo per lavorare con i bambini però a quei tempi ma queste erano già nella santissima non esubero cioè agli anni 70 erano sulle donne facevano studiavano studiamo tutto per maestra e quindi con il discorso della possibilità di là del lavoro si ok per la ragioneria anche perché c'era un'amica la mia mia dell'elementari che avevo perso alle medie faceva questa faceva la ragioneria nei un po per stare con lei un po perché come lavoro prometteva diciamo futuro più possibilità che questa scelta quindi andavi siccome la scuola era a pistoia la storia si è andati sempre in autobus andavano all'autobus sempre si alzava presto la mattina che pur ma era alle 7 pt 7 m quindi 25 mi sembra che si iniziava la lezione e ora insomma è partito molto presto perché avevo una decina di chilometri da dove stavo io ap storia quindi si doveva partire presto è pur sempre affollati di noi ragazzi insomma il viaggio era un po un posto però insomma si faceva ti sei trovata bene avesse periodo ho avuto difficoltà è insomma chi magari è dunque iniziato lo scoglio più grosso anche il fatto che avevo mi sono resa d'autore e poi aveva un peso diciamo una strada che non è che poi necessitando come materie perché non è realta basata sul calcolo era proprio diversa da quello che io avevo forse sognato che dentro di me però è quindi ad uso diciamo d'armi sunstar fare e studiate forse più di un altro perché io non ero portata forse anche per queste cose ma serie però un po mai niente ho fatto e sono arrivato al diploma senza mai essere rimandata speravo ho faticato tanto ecco proprio perché non era non erano e macerie quindi il suo sogno era fare la ministra però il motivo per cui non non hai poi proseguito per quella strada e perché non c'era lavoro del maestro tutti diciamo sparso dicevano perché tutte le donne ecco gli anni prima avevano studiato tutto per maestri quindi i maestri era pieno il mondo e quindi come come possibilità di lavoro sarà solo all ambiente sanitario all ambiente di alcol contabilità questo in qualche modo i suoi studi hanno condizionato poi sue scelte future sì perché praticamente mi sono dovuto fare un lavoro che che forse no forse non era il mio non era la mia aspirazione fare la ragioniera quindi però ho cercato poi di farmelo piacere se ho cercato poi di trovare anche lei nei numeri un certo modo di divertirmi e e quindi poi ho trovato poi ecco magari il lavoro si e lavoro e quello è fatica il lavoro però poi c'è anche l'ambiente quindi morale ho trovato abbastanza un ambiente tranquillo sereno quindi anche andare a fare quel tipo di lavoro anche se non è proprio quello che dovevi aspirato a cui lo aveva sperato magari è venuto fuori un modo di lavorare sereno e tranquillo e poi magari ecco le cose che che che mi piacevano cercato di molti parler al di fuori dell'ambiente di lavoro o separato lavoro dalle ad esempio con le letture o ancora se gli interessi che ho coltivato al di fuori appunto dell'ambiente del lavoro cioè la vita non è tutto nel lavoro o se quindi io ho cercato di misurare la soddisfazione anche in altri in altri ambiti insomma giusto e perché dopo le scuole superiori dopo la maturità non è immotivato a studiare che sia andando a lavorare c'è stato un problema di famiglia diciamo perché io ad andare a scrivere per i filosofia per vedere se almeno dopo potevo fare cioè cambiare totalmente io più soffiano avevo studiato niente ha ragione il mio però ecco cercare di riprendere quel sogno che avevo lasciato lasciato andare insomma però poi niente in casa c'era il fratello steaua medicina che era anche molto indietro e quindi babbo che nel frattempo era morta anche la mia mamma si che non è lavorare era rimasto solo il mio babbo e quindi lui da solo anche i fratelli università non ce la faceva e quindi chiesto proprio di più mandare anzi ho dovuto lavorare subito e anche metodi soldi in casa perché c'era bisogno quindi anche questo sogno diciamo dopo è andato infranto e non ho potuto poi ho sempre detto va bene proverò dopo certo dopo inizia fa la famiglia nastro bambini quindi niente si ormai quando il tar dettaglio via anche per certe esperienze e o denuncia poi non si sa mai magari con la pensione posso dare l'università del tempo libero [Musica] vediamo se se ce la faccio e se tornassi indietro nel tuo percorso scolastico in generale sia l'esperienza ri cambieresti qualcosa o alla breve mentali no perché sta benissimo maestra ad ora avete commesso e rimedi neanche sono stata proprio bene e superiore si cambierei questa volta che con mi sento di dire il come ho detto arte come ho detto anche andrea suo fratello che bisogna sempre seguire il cuore nella vita ecco no non seguire prendere una strada perché c'è il sole condizione più favorevole no quello che ti piace farlo perché poi dopo tanto in un voto non altro la vita ti viene incontro e quindi sì magari non farai subito il lavoro e ti piace dovrà aspettare dovrei fare la gavetta però magari ecco studiare per quello che ti piace secondo me non ha prezzo cioè non vale sempre la pena più anche secondo deve fare un po di sacrifici prima di arrivare a fare proprio quello per cui verso dialogo insomma quindi farei sicuramente permesso sentono o comunque una materia letteraria per insegnare qualcosa del genere va bene gran aerei per questa intervista

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L’intervista, dalla durata di 33:33 minuti (link: https://youtu.be/PNFF6Cju2BA), ripercorre le memorie scolastiche di Annalisa Lenzi, nata a Pistoia nel 1962 e vissuta nella sua infanzia a Barba, paese vicino Quarrata. Il padre, operaio, lavorava in un’azienda tessile a Prato; la madre, dopo esser stata a lungo casalinga, aveva aperto un negozio di scarpe. Insieme a loro viveva anche il fratello maggiore. Non ha frequentato le scuole dell’infanzia perché il fratello, nel tragitto tra casa e scuola, era caduto dal pullmino, destando le ire del padre che si era ripromesso di non inviare alla scuola materna (allora gestita dalle suore) più nessuno. Il suo percorso scolastico si è snodato tra il 1968 - anno in cui ha cominciato la scuola elementare - e il 1981 - anno in cui ha conseguito il diploma presso l'Istituto tecnico commerciale: anni di profonda trasformazione per la scuola, rinnovata dai decreti delegati e in particolare dal DL 416/1974, che introdusse la rappresentanza di genitori e studenti (Galfré 2017); e per la società, che proprio in quel decennio si inoltrò negli anni di piombo (Panvini 2009).

Lenzi comincia il percorso scolastico con la scuola elementare, che raggiungeva a piedi perché a due-trecento metri da casa. Conserva un buon ricordo della maestra, per l’intervistata un imprescindibile punto di riferimento. Pur avendo avuto un ottimo rapporto con lei, Lenzi ne riconosce la severità verso gli alunni meno disciplinati, a cui non risparmiava né punizioni (in primis, quella di restare per tutta la lezione dietro la lavagna) né schiaffi (Galfré 2017). L’orario era compreso tra le 8.30 e le 12.30; prima delle lezioni la classe recitava il Padre Nostro, e poco dopo l’inizio dell’anno scolastico era prevista la partecipazione della scolaresca a una messa di buon auspicio. Non ricorda di aver partecipato a uscite didattiche, eccezion fatta per qualche visita alle fattorie di alcuni suoi compagni di classe. La maestra organizzava tutti gli anni le elezioni per il capoclasse; un anno, tuttavia, truccò le elezioni, come se ne avvidero lei e i suoi compagni quando, a ricreazione, procedettero al riconteggio. Tra le discipline studiate, prediligeva italiano, mentre non si sentiva portata per la matematica, dove talvolta la aiutava il fratello. La sua classe, inizialmente di undici-dodici bambini, accolse con gli anni alunni ripetenti; alla fine del ciclo, ricorda l’intervistata, erano almeno una ventina. Non ricorda gli esami di seconda, che sa tuttavia di aver sostenuto; ricorda invece quelli di quinta elementare, fonte in lei di ansia perché avrebbe dovuto sostenere l’esame orale non con la sua maestra, ma con l’insegnante di un’altra classe del suo circolo didattico.

Ha frequentato le scuole medie a Quarrata, utilizzando l’autobus per spostarsi. L’uso del mezzo pubblico è rievocato con piacere, perché le dava la possibilità di incontrare e socializzare con molte più persone. Ricorda come destabilizzante l’impatto con i professori, in prima media; nel prosieguo riuscì però ad adattarsi.

Più problematici i ricordi relativi alle scuole superiori. Pur desiderando lavorare con i bambini e diventare maestra, non si iscrisse all’istituto magistrale perché in quegli anni vi era un forte esubero di insegnanti elementari; optò così per l’istituto tecnico commerciale, che frequentò a Pistoia. «Le maestre erano tutte a spasso, dicevano, perché le donne gli anni prima avevano tutte studiato per maestre, quindi di maestre era pieno il mondo...» ricorda dal m. 28.17. I viaggi in autobus, compiuti la mattina presto in mezzi stracolmi di studenti, non hanno lasciato un ricordo piacevole come quelli delle scuole medie. Da un punto di vista didattico, non ritiene di aver scelto con accortezza la scuola superiore: quasi subito, infatti, si accorse che i programmi di studio e le materie erano ben lontani dai suoi interessi e dalle sue passioni, e ancora oggi rimpiange la scelta compiuta. Diplomatasi, si è iscritta a Filosofia, ma ha desistito dal frequentare l’università perché il padre, rimasto dopo la moglie della madre l’unico percettore di reddito (il fratello, iscrittosi a Medicina, era fuori corso), le chiese esplicitamente di contribuire al bilancio familiare.

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

P. Causarano, Riforme senza storia. Insegnanti di storia e reclutamento professionale nella scuola italiana all’inizio del millennio, «Italia contemporanea», vol. 286, 2018, pp. 239-256.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, La scuola media unica: un accidentato iter legislativo, Firenze, CET, 2007.

G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975), Torino, Einaudi, 2018.

 

Fonti normative

DPR 31 maggio 1974, n. 416, Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica (GU Serie Generale n. 239 del 13-09-1974), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1974/09/13/074U0416/sg

 

 

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