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"E poi, non ti sto a raccontare". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/153
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Dania Nieri
Nome e cognome dell'intervistato:
Manon Morbidelli
Anno di nascita dell'intervistato:
1939
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Data di registrazione dell'intervista:
17 giugno 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1940s

allora buongiorno è questo qui siamo con la mia cara nonna che oggi in poi una bella intervista selezionata un po anch'io sono emozionata e comunque è un'esperienza nuova e sicuramente sarà divertente pretenda di inizio un po come ti chiami io mi chiamo viverli mano sonata gli studenti a 5 tra poco un po 86 anni se 96 in acqua da genitori baron caffè se la mamma no emiliano è un ragazzo tagliare partito emiliana è vissuto ai sopravissuti serio o privata 32 anni è sempre vissuto con milano che si sta di casa insieme con camino ne è la somma e la sorella quindi la sua famiglia inizialmente anni e qui era questa protesta poi gettato alimentari e ho fatto una cantatina fatto la seconda elementare e scoperto la guerra che chiusero tutte le scuole puoi votare [Musica] dopo la guerra le acli le scuole però è saliti fu però io mi rende invece intendere fermatesi a mia mamma si vede sempre ma spesi se non poter deriso lars von perché la notte dopo tutta la lotta piangere ricorre la festa 40 tutta la notte con dolori difendeva gli diamo un bel braccio una nota a piangere ma lei piangendo un'amica mi aspetta se per farlo in animali che verso un'altra scuola va bene perso uguale di suola e allora come si fa bill pezzetta difficile realizzare a 12 anni se si trovasse del maestro ricerca sanità ma la famiglia nella versione dello fare la terza e poi stm tuo paese a pavia questa signorina sanava margherita e si è prima di risultare stata alla scuola alla terza forse promossa e andai in quarta metto a fare la quarta la vita un'altra meta mariani sara realta io ne fa studiare perché non riusce a scuola italiana scuola passato serve primi detenuti [Musica] hanno studiato quella di studi ne mette così vai a lavorare diciamolo senna finora hanno fatto diciamo un i restanti dell'on poi problemi marino ieri maggiore crisi che si fa quindi cullarsi rimasto immediate le mie attuali verdini e le mani ma su una ragazzina niente di 21 anni militare in casa con due uomini che avevano sperato una micia mangiata selenite è identico si vive no e poi è tornato ha senso fare io sì come sapremo farle andare e non c'era da menar in casa a lavorare insomma reader bivio torniamo un po indietro poi all'inizio no e penso ma ha detto che vado molto molto giovane uscito molto con la mamma e la nonna la media è un'attività molto su menu in altri comuni rivoli bambina ray io è una bambina non viziata che giochi o 20 giorni sapeva mia john si suonava con le scatole della sera tra le scapole di prima alla fiera deve star nella 1000 scatti linee non si giocava al islah va avanti e si son regalini per cucinare cucinano pensa un po e amici alla notizia che la guida di danza della rilevare a ruffini dei mallardo di dakar si lascia milano [Musica] e la in foto la vedete tutti barocche pentoli ponti salottini trame di nei pressi di quindi comunque sulla causa animava la bionda nella regolare e konami sorella della donna il cervello è accorto però le ha avute nella testa di persone record sarebbe stata la mamma derivato che lele cruz ha sempre stato la mia mamma quindi è stata una figura importante la nonna nonna del metano ha segnato fra tutto io elena faceva il napoli a fare niente spiega l'anticipata 7 farà mangiare tutta questa volta va a fare tutto di mangiarla stura disegnava le cose che fa e poi da parecchi altri batteri ma sarà e la madre diceva alcuni gol e so che devo che per l'attrice la bilancia verso le grandi 20 listino meglio che tu devi morire diceva la serie una seggio che abita dall'acqua e dalla isabella che non ci arriva picchia dell'angelica riesce puliza del fango fanno credere che ha insegnato tante cose tante e tanti tanti a milano quindi la scuola no a scuola quanto quando iniziati guardi che analizzava che la scuola fa eco tasse arte e che hanno assegnato i civili inermi che qui tottenham ad agosto si sa se temete velasco nel 41 41 e hai fatto tre anni ha fatto 2 a 2 crearli poi gli scoppiò la guerra scopo la guerra e quindi e quindi il seno di scuole chiuse le scuole a lavorare lombarda menti dei tools ai di adriano bombardamenti come gala dei bagni neri ma tutto prato illuminato detta venga lo sta un ponte biferi ha però si sveglia in totale illuminata si noterà le note bombardamenti da per tutta la notte la sera sandri usarle bombardamenti ecco perché io ero disporre hai fatto questi primi tre anni dove li hai fatti anche scuola reparti a scuola né alimentari quali cm insiemi di una scuola siano bene virgili berardi in via roma se della statua abito io un bel po ha davanti è una mia piego buon amico fiorello è la mission di feriti ma quindi erano in classi miste insieme ma non era non era nella mia fede una fase finale lacrime nutre anima a lui capitale farm andata allora ancora veramente arriverà in sorella di la missione e savina la cucina dello stesso palco e poi sposò fiore vinto a scuola a piedi dopo la guerra dopo l'anno in cui sei stata con la febbre i maltesi si è perso un anno per la guerra è un anno un elemento perché con la mamma di quello a scuola o miste città alla terza privata privata poi c'è la quarta e lamenta lusitana estera ma sempre la regola tra scuola okay e siccome l'ha mai della maestra tanto bene che mi vuole bene anche la prima le tasse regionali e faceva parte lo faceva quello che dice resta vandelli la mia prima maestra riesce ad avere perso perché anche il mitizzare dalla narrazione di fichi o farmi sul serio problema di soldi che la viterbese dei senza chiacchiera però mi posso neanche una chiamata alla più grande saga rimanere 2000 baseball ed allarmi risponde che i fori e questa sintesi la maestra mannelli questa festa che era molto severa la seconda maestra non siete la severa ma l'era vista però guadagna qualche criminale faceva passare a tutti gli oggetti di legno dei danni insomma alle marine abili ne sa qualcosa un centesimo e sfidava su altro vice di una eventuale sociale roma vinto nulla punta sul trio da scrivere la storia ne mettiamo ben fa la bici ma la grinta e sapere una maestra con la somma che quando restare a bari si andava data varia fra scuola di area mutabili la massa bombardamenti ed è andato in aula ma chi faceva arriverà bardelliniani allertato anche se assumiamo passione si spendano in avanti una salita antincendi della bibbia a scuola ed è affatto un commento su una maestra ha detto che era un po di idee fasciste 15 che faceva un po di propaganda no non classe in una classe no però come l'avevo intuito perché se portarlo dove c'era da scuola a scuola apportavano battuta parti cesarei gli uomini di fascismo che riacquista poi e la mamma l'ha rimandata in pista sempre prima della guerra dopo una perla scena la polonia questa lei tutta la mattina della gente persona lavorare e lardini di giorno e ci danno date da destinare la medicina e poi le mamme redimere medici ce l'hai non disse la mattina di anale con fiorello a scuola con te cosa portali una tela a telaio a mano male dentro cosa sa portavi e sincera libri di testo e veramente in quello di quaderni collana mi sembra una delegata testa del bomber no per farcela veder esporrà la verità negata per vendere il campanile del gas la scena non farlo in tanti ma né il campanile i migranti un fini casini da bambini comunque anni utilizza cosa l'inter in seconda si premino c'è stata una specie di periodo in cui aveva tenuto proprio imparare a usare qualche gocciolina che porta la marcata sul palermo per la zona sarà vicoli poi vita libero fino alla seconda quindi alle parole altrimenti i problemi velocemente di martelli che c'erano ci dicevamo mattinata oria tutti italiani dalle alte e scienze scienze cinese dopo le intense per mio pensiero terza ha quindi non subito non su insomma sarà che c'è una malefatta le materie avere anche ragione a tolta giusto si è obbligatoria c'era qualcuno che non faceva religione nessuno portò un foglio scritto per chiedere no perché ora neo dello alcuno ios tenuto sempre ora è tutto un altro mondo non fate le superiori il ragionier ave maria della fish elegante distruzione è dura i funerali negava la super amoled lo potevi diciamo ce l'avresti fatta e un'unica mente alle 20 cena scena è stato in guerra elena è la mia casa dell'amata non è stata la notte si muoveva e tedeschi con armati ramati bibli penso un po allora non si arriva a defilarsi l'opera per di la notte star nota alla fine cade filette aiuta in dubbio accordato si arrivava fino all'esterno dalla parte di la 39 di lui si sa quante ne va e poi si deve niente cecchino si dalla finestra 39 con la paura che si ferisce sfondassero notte la finestra dischi erano tedeschi cattivi cervi persone abbastanza simpatie dei bambini e di queste cose nel cor di averne parlato in classe con i compagni con la major se magari mi ha mai parlato di un evento che ne avete parlato insieme ma forse si parla di qualcosa perché 10 dic ordine però quindi c'erano dei momenti di raccoglimento gli sciami cui parlavate ora sono elezioni no nettamente la città certo si chiacchiera ma ti piace forse però mi volevo un penny sarà perché era sensi bubble c'è una tipica giornata a scuola come era cioè ha rivali che facevamo c'era halimi c'erano anche da fare insieme [Musica] l'avete fatto prima della guerra prima strina della guerra stravolto sincera fumino la mattina si gode lo ricordo diciamo una preghiera racconta io so che in al 35 problemi senato fu introdotta nelle scuole lo un'ora di cultura fascista a scuola e non arrivato voi non è una mazzata nel video manifesto dell'evitabile 67 anni che si facesse un saluto si sa se metterla bambini però non mi ricordo il campioncino l ok ma della molta molta si è issato c'era il sabato in cui ha da fare in jeans milano è stato tedesco anch'essa e c'erano due attività ginnica ad allentarsi giu così così sempre cioè le piccole italiane noi ingiusta non ci ferma entrato non è che i figli della lupa no no no io dò io l'ho scelta di certo nella scuola si erano strisce non c'era chi c'è lì gli oli di dei sacchetti cerchi da 16 quali a milano dei passaggi avrà conoscere diciamo per concludere cos'è che ti ricordi con più piacere nella scuola nel periodo dell'infanzia mi ricordo nulla mannelli che spesso fa tanti usi nella stessa legge le favole non è la prima si raccontava allergeni farlo anche in prima dell'argilla dirittura che una favola ma ricordino come è una maniera severa giusta era sempre una cosa che ricordo di questa maestra si fermi e risulterà risulta aveva tutti molto bene non so perché tuttavia io non ho fatto mai nulla da dire nessuno nemmeno tutte le persone ma problemi anche perché se ad esempio del modo di dirmelo perché a me non importa nulla se non riportano una cosa che pensi che proprio chi abbia lasciato il segno che ancora insegnamento neanche insegnamenti tutti insegnamento ma qualsiasi cosa noi e le idee passato 80 anni 80 79 anni 80 i nomi dei morti tipo nel senso insegnamento di vita c'è qualcosa consiglio che dalla sua maestra un amico che ti ha proprio che pensi che ti abbiano che ti sei rimasto nel tuo carattere nella co ma io ma nessuno è una borsa mio parere però non voglio litigare con nessuno a me non mi piace le maree one sono una casa vista mentale quindi diciamo forse la guerra quella fatto rispetto a queste a me racconta la guerra al passato di quella scuola in montagna non per volte che avrà nella assurda boccalerie senza malizia bombardato di sera per farlo a casa mia e poi scappati via una spesa dove hai la mangia in seria da 170 perso ora il fronte 7 feb un prato o abbastanza veloci ma che ho comprato il terzetto fermo e tra quelle montagne e le quando il gabbiano a bombardare c'era di mezzo allora disse il mio genio è alto perché non si fa la coroncina fra i suoi mille metri ha chiesti scusi varalli e sandro da parte di là da parte die tedeschi ma a me non c'erano appartamenti di rosato tesi trovo parla di tenera non servono urgenti le persone e una sera vierin di pidocchi anima ma desidera usava il bombardamento l'amico facendo naturali e la di pettinare sviluppo nubi tutti sotto i pedofili fare 100 persone in una stanza dormire tutti olio peste lutto mentre umani diventi la guerra e cannonate incamminatevi qualche data merial e di là degli spiritual una notte non si sentì niente l'arrivo di matri opachi bambini ora gli affari e si deve giunti dalla fontanella portarsi conferme a milano e mi viene da una mangiata una scatola peggio di una mente un must in maschera l'agonia istanbul è finita sotto lata e cioè risultati fuori guardi che hanno dato quella di gomma melian anni fa mamma mia la scena vediamo tutti lo stesso giorno si fa le valigie e se li attraversa in cina a 1.100 metri a piedi assalire per scemi discesa poi scelto manifestanti si sono a casa qualche cena a casa e fare così non si va via se mans mariani fa ballare è però non si fa per una trina salute è la milione di sorella vengono diventato una gavetta che sale a ripensava molte falle nella in fino a sasseta seminat ieri sera tutti gli americani della strada e una bambina via denaro e cioccolato e poi si segga di passi un bel po di stare a sé ma si dà un passaggio dicevate se questa bambine c'è questa bambina l'amico più si vede lontano e sessioni cherie bambino dei piedi che il mondo che non gli amici se che dice io vi do al passaggio di sarah mediante dove oggi parlando un americano tutta la forza di però un riportate dalle donne professionali parlarci non pensavo così come quella stasera e la sera non c'era la fama di maicon era nona arte si scese in piazza ad editori piena di silvia da sole perché ognuno di aver assistito un video un minutino e e quel lato da cinque mesi un mese di sorella è stato e d'ovidio del no richiederle arriva con gli scarponi fin quassù che subisce meno se ha fatto 20 o 30 mila piedi ei è come se tutti su con quello stile ci guardavano tutti i frati che ha un'eleganza pazzeschi pc tutta la spada dl di una casa ci guardavano tutti ed ha visto nella sola ed era senza la mistretta dalle mille metri grande storia cioè eta l'ha seguita e molto di luna senza fine natura ma non so con della profumano mondo grazie davvero e stato bellissimo fareste intervista

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La videointervista, della durata di 35:22 minuti (link: https://youtu.be/mkjw0txgOKE), ricostruisce i ricordi scolastici e infantili di Manon Morbidelli. Nata a Prato nel 1935, rimase orfana di padre a due anni; ha vissuto con la madre, la nonna paterna e la sorella maggiore.

La sua frequenza scolastica è stata fortemente condizionata dagli eventi bellici. Dopo aver concluso la seconda elementare nel 1943, racconta, l’occupazione tedesca le impedì di andare a scuola, in quanto era troppo pericoloso avventurarsi in città (Gabusi 2018). Una volta respinte le truppe nazi-fasciste, la diffusione della febbre tifoide e di quella maltese, che colpirono sia l’intervistata sia la madre, provocò la perdita di un altro anno. Per non iscriverla in classe insieme ad alunni di due anni più giovani, la madre si accordò con delle maestre sue conoscenti perché la preparassero, durante l’estate, a sostenere l’esame di idoneità alla terza elementare come privatista. Superatolo, dal settembre 1945 riprese a frequentare le lezioni, completando la quinta elementare nell’estate 1947. Sognava di diventare ragioniera perché quel posto di lavoro le sembrava l’acme della carriera perseguibile da una donna brava in matematica, ma la madre, con il motivo che nemmeno la sorella aveva proseguito gli studi, le cercò un lavoro. Benché l'obbligo scolastico fosse, già dalla Legge Gentile del 1923, posto a 14 anni, fino alla seconda metà degli anni Sessanta molte furono le famiglie che lo disattesero (Galfré 2017).

Come ricorda l’intervistata, la scuola, che lei frequentava al quartiere Verginino, era lontana da casa sua; la raggiungeva a piedi, coprendo il tragitto insieme a un suo vicino di casa più grande. La classe era mista ma composta da alunni di una stessa coorte d’età; comincia a scrivere con il pennino dalla seconda, e talvolta gareggiava con le compagne a chi avesse il pennino più bello. Conserva un buon ricordo sia della sua maestra di prima e seconda, sia di quella di quarta e quinta elementare. In particolare, rammenta del dispiacere della maestra Mannelli nel non averla più tra i suoi alunni dopo che, nel settembre 1945, aveva ricominciato a frequentare la scuola. Della sua prima insegnante, che sembra fosse convintamente fascista, l’intervistata rievoca le mattine trascorse a leggere favole e l’abitudine a chiamarla alla lavagna e a interrogarla a sorpresa perché chiacchierava. A ricreazione, per integrare il suo stipendio, organizzava tra gli alunni delle piccole lotterie in cui metteva in palio degli animaletti di legno che aveva ritrovato a casa sua. Era inoltre, racconta l’intervistata, la coordinatrice della colonia estiva semiconvittuale dell’Ippodromo, che lei stessa frequentava durante l’estate. Della maestra Mappazzi, che la accompagnò in quarta e in quinta, ricorda che era claudicante e che, nel pomeriggio, andava a casa sua a lavarle i panni. Durante le prime due classi le lezioni iniziavano dopo il saluto romano e la recita di una breve preghiera; in quarta e quinta, l’esordio delle lezioni si limitò alla preghiera. Non ricorda di aver studiato cultura militare, ma le sembra che la sua prima maestra le avesse insegnato, a lezione, una canzone fascista. Educazione fisica era svolta in aula, con gli alunni che facevano gli esercizi accanto ai loro banchi. La madre, non fascista, si rifiutò sempre di iscriverla nelle organizzazioni parascolastiche della Gioventù Italiana del Littorio.

Tornata da scuola, trascorreva i pomeriggi a badare alla nonna, fisicamente inferma, con la sorella maggiore. A questo proposito, racconta di aver imparato a cucinare e a lavare i piatti sotto la sua guida. Tra i passatempi, ricorda di quando giocava a cucinare riadattando le scatole di cera usate; una svolta ci fu quando la zia, cresciute le figlie, le regalò tutti i loro vecchi giocattoli. L’intervistata conclude affermando che, a ogni modo, ciò che veramente condizionò la sua infanzia non fu tanto l’esperienza scolastica, quanto l’occupazione tedesca: «e poi è scoppiata la guerra, e chiusero tutte le scuole...e non ti sto a raccontare, perché la guerra, l'è una cosa brutta, brutta», chiosa Morbidelli al m. 1.46.

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

D. Gabusi, I bambini di Salò. Il ministro Biggini e la scuolaelementare nella RSI (1943-45), Brescia, Morcelliana, 2018.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

 

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