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"E' stata la mia grande fortuna perché era una scuola sperimentale"

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1375
Scheda compilata da:
Laerte Mulinacci
Pubblicato il:
27/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Matteo Giacchetto
Categoria dell'intervistato:
Insegnante
Data di registrazione dell'intervista:
19 giugno 2020
Regione:
Toscana

salve a tutti io sono ma so già tutto ci siamo qui con gabriella piccinni che è dell'ismett e offerta di condividere con noi alcuni aspetti alcune tappe della sua vita scolastica e dell'infanzia io cominciare subito prego capire la pretende buongiorno allora io sono gabriella piccinni sono nata assieme il 28 gennaio nel 1951 è vivo e lavoro assieme anche attualmente dove insegna nell'università arte storia medievale partiamo subito da premessa io ho fatto il percorso scolastico completo tranne la prima francia nel senso che io non ho non sono mai andata ad un asilo io sono nata in 51 vid eravamo tutto sommato ancora negli anni del dopoguerra non esisteva se non in forme proprio limitate alcune strutture religiose l'abitudine ad andare agli asili e quindi niente no ormai fatto un asilo stava in casa avevamo i nonni e con quella veniva la nostra prima formazione e compagnia dopodiché ho fatto le elementari naturalmente le scuole medie le scuole superiori liceo classico e poi o dove ho preso la maturità nel 1969 e poi l'università all'università di firenze la facoltà di lettere dove vi sono laureata nel 1974 questo è stato il mio percorso scolastico con una particolarità che un po usava quei tempi adesso usa ancora qualche volta mi hanno mandato a scuola se donata il gennaio a 5 anni e mezzo facendo la cosiddetta primi nina che poi consentiva all'inserimento in seconda alla fine del ciclo quindi sono un po anticipato diciamo ahimè il percorso scolastico cominciamo ecco infatti sempre stati visti della sua senza che questa femmina è molto interessante nei fatti rai è un po ecco intanto come di potere tema come dj la scuola naturalmente diversità nelle varie nelle varietà no le elementari lo fate due scuole diverse ma tutte molto vicine a casa mia quindi mi portavano a piedi i genitori oi nonni in genere o padre madre e mia nonna no no no e mi accompagnava insomma facevamo questa passeggiatina e mi deriva nate prendere alle medie mi pare di ricordare che il più incaricato di questa cosa era mio padre che ci portava con la macchina perché era un po più lontano fino alla scuola sia me che mia sorella che la più grande di me ma faceva una scuola vicina e poi ogni tanto l'autobus poi dalle dalle dalle medie in poi con devo dire questi autobus per andare a scuola e rosa divertentissima naturalmente ci trovavamo in tre intere schiere di fanciulli più o meno più o meno disciplinati anzi genere poco e quindi era piacevolissimo che sta andata e ritorno da scuola e poi tra tali mette tra le mogli e le superiori autobus se il tempo era brutto ma se no grandi sgambate a piedi la città maniera molto rapida ma in gran parte a piedi ci siano autobus non ho sentito molti per comune non erano no no niente no niente niente di deputato e le erano le linee pubbliche normali linee del comune si si è così si andava si torna a voi è tanto e naturalmente scoccava mo i passaggi da qualcuno che volevo più grande da qualche genitore insomma queste cose al liceo ricordo che anche se eravamo più piccoli c'era ogni tanto qualcuno di terza liceo classico quindi dei più grandi patente e che metteva in queste macchine scalcagnate qualche il gruppo di ragazzotti più piccoli che venivano più usati in queste cose ricordo una volta a 500 della mont 7 quindi siamo andati a casa così stiamo partendo anche dalla prima cosa molto interessante che vanno cosi come e organizzato un po la vostra giornata scuola per livello 2 naturalmente i ricordi sono profondi no quindi poi essendo di cinque anni e mezzo non ricordo d'aver naturalmente partecipato alla decisione di questa primina mi venne detto una cosa si va a scuola mi piacque nemmeno mi resi conto che in fondo all'anno ma avrebbero fatto un esamino non cioè non ho memoria averlo vissuto come un qualsiasi come un problema diciamo la cosa interessante fu che l'unica dunque io quindi era nel 56 1156 e sono andata questa prima elementare e quindi ero diciamo immessa in una scuola di bambini che avevano basi un anno più di me certi casi in una classe io però questa cosa non l'ho percepita molto sì mi è arrivato un po addosso per tutta la vita che io ero sempre quella po più piccola del gruppo però insomma come sensazione però non l'ho vissuta un problema studiamo di bene quindi non avevo grandi problemi la cosa interessante fu che a siena l'unica a meno che non avesse fatto proprio il privato esisteva una sola scuola che accettava i bambini più piccoli è stata la mia grande fortuna perché è una scuola sperimentale di cui oggi se resterebbe ricostruire la la le scelte di fondo perché non le conosco ma era una scuola molto avanzata si chiamava la chiamavano la scuola all'aperto credo di aver capito che fu messa in piedi d'achille sclavo era questo grande personaggio che a siena gestiva tutte le lavoratori antitubercolari dai ragazzini la prima volta come scuola estiva per i bambini che avranno avuto da tubercolosi e poi diventò appunto questa scuola all'aperto che faceva tante cose anche all'aria aperta con come scuola normale e era appunto nelle in uno dei bastioni della fortezza e o ricordo di questa scuola fatta con balestre molto coraggiose brave e con compresenza di maestre ma anche un maestro ogni tanto che veniva tempo pieno per cosa per il 56 vedo oggi eccezionale quindi facevamo che pomeriggio e nel pomeriggio facevamo anche attività diverse facevamo teatro facevamo musica musica nonché non suonavano cantavamo teatro e poi adottavano quello che liberi vati chiamato io mi ricordo il metodo globale ricordo queste parole ma non ne conosco bene i contenuti totalmente in didattici però ricordo questo di aver imparato la geometria misurandola i bastioni della fortezza fisicamente con il m di avere imparato che sarà una circonferenza mettendovi a misurare un albero ci aveva questa carattere molto sperimentale e credo che davvero sia stata per me un momento di formazione importante poi avevamo primi unico caso inserimento dei bambini monenti cup che questa cosa d'avanguardia al massimo quindi poi per i phone domani anche un po difficili ricordo anche dei bambini che hanno avuto la poliomelite fornole anni della grande diffusione di poliomelite e altri brubeck con qualche piccolo ritardo oppure con stati di disagio mi pare di ricordare con gli occhi di oggi alcuni anche stati di disagio sociale sostanzialmente insomma e quindi era una scuola con una sua forza particolare o una una foto della terza elemento della seconda seconda elementare nè tare con questi bambini davano tutti un po scalcagnate elli un pochino più ancora con queste faccette da da appunto dai primi anni cinquanta abiti molto semplici e una maestra molto saggia che l'anziana era una maestra anziana non era la maestra giovane e ci portò dentro a questa esperienza molto molto d'avanguardia dice la grande scuola dei problemi ci si faceva tutto insieme io arrivo per esempio questo sia in queste a questi primi anni elementari dice ho fatto fino a seconda o terza elementare sia poi nella successiva a scuola delle fatto da parte la quinta per esempio ricordo che a me era stata affidata una bambina poliomelitico che stava di banco con me io la val aiutavo lavoravo lo accompagnava in bagno cioè c'era molta molta interazione di tutti senza nessuna ovviamente nessuna assistenza e di sostegno tutto avveniva a veniva così insomma una forma di autogestione di cose ora sei veramente sono i tempi sono molto lontani quello che ricordo io queste attività teatrali con saggio finale ricordo io mi rivestite da da cinesinho perché facevamo una cosa la canzoncina cinese poi ci hanno insegnato a ballare il minuetto delle attività cosiddette teatrali in cui recitavamo qualche cosa e e quindi pomeriggio erano impegnati anche memorizzare questi testi semplici e appare delle attività questo questo me lo ricordo molto bene ha poi c'era un insegnante di disegno questo era un uomo l'insegnante di disegno che veniva i pomeriggi e ci faceva un po pitturare acquerello attività un po creative di questo genere e credo che tutto fosse dovuto sostanzialmente a a una spinta degli insegnati che c'erano insomma non credo fosse una cosa poi posso dire istituzionalizzata ma forse molto legata alla buona volontà insomma di questi bravi insegnanti pieni di voglia e di creatività perché non sa rata il particolare è un po come volontaria io ricordo che c'era uno spazio esterno come fosse un capannone insomma dove facevamo mette attività teatrali e poi erano erano dei prefabbricati che queste strutture quindi saranno vederla piuttosto ampia perché erano appunto prefabbricate ricordo queste aule un po dei corridoi degli spazi comuni grandi non molto di più non molto di più no nel senso che invece prima avanti nel mio percorso a terza infine terza elementare i miei che pure avevano abbracciato questa cosa con grande coraggio forse cadere un po vittime del buon senso cittadino no perché questa scuola era considerata una scuola siccome c'era de calvi degradati diciamo della buona borghesia la considerava un po una scuola di secondo livello e quindi cedettero a questa cosa e mi spostarono in mezzo a me il mio lacrime pianti disperati nella nella scuola vicino va a poche decine di metri di distanza che per ascom all'ordinaria e ricordo bene che poi mia madre con il tempo mi avrebbe raccontato mi raccontò insomma che in quel momento la maestra disse ma sa non so come si troverà questa bambina dopo aver fatto quella scuola e naturalmente dopo tre giorni è la prima della classe quindi questa si dovette ricredere ciò anche una piccola memoria di questi panini che ci piacevano ci regalavano per avere per i compleanni per avere con tutti i ricordi dei compagni di scuola e qui la maestra no i familiari gli amici era uno dei uno dei regalini fissi e dove veniva fatti tutti i disegnini e tutte le cose più semplici del mondo e qui all'inizio si era 28 gennaio milano 160 quindi sono già un pochino più grande in a la nuova maestra della nuova scuola dove era andata scrive mi spoglierò della della veste di maestra per dirti sinceramente che vi fosse simpaticamente primi giorni di scuola quando mi ero clinico si giudica una scolaretta modello quindi abbiamo dovuto fare passi indietro e mia mamma sogghignò di sera se l'è dovuta rimangiare più o meno la diffidenza che regnava nei confronti di questa scuola che era un po troppo nuova per essere accettata da tutti una bella esperienza e come di tutto ecco parola al 30 ordinaria ecco della nuvola passante all'esperienza ordinaria ma io tutto sommato di vivevo abbastanza era all'epoca ancora una bambina piuttosto tranquilla poi dopo sono diventata più agitata col tempo e quindi li vedo una cosa che si doveva fare naturale e questo piccolo trauma del passaggio perché non volevo cambiare ma poi mi trovai bene anche in questa in questa seconda in questa seconda esperienza certamente non trovai tutta questa parte un po più creativa che gli veniva molto molto tenuta da conto è sollecitata era una scuola più tradizionale ma la buona scuola insomma in definitiva le materie che perché ti ricordi della scuola ordinare le materie c'erano tutte naturalmente alle stesse normali no quindi niente chi ha la storia di italiano matematica religione soprattutto che c'era nella scuola e solo in quel nell'altra vivo delle attività integrative diciamo oggi le chiameremo xi in questo avevo solo le materie tradizionali nazionali e non sempre quelle insomma se scendiamo in maniera molto molto molto tradizionale naturalmente quindi tema a noi queste cose ma insomma le attività le posizioni a memoria insomma due tra le due realtà parlando parti affettatura bolatti i quaderni queste cose per il rifornivano polo per trovate a voi tutto da casa tutto da casa tutto da casa ricordo vagamente che in questi primi tre anni ci doveva essere genitori qualche modo in qualche modo spontaneo di solidarietà per cui ogni tanto arrivano un po di cose che genitori più abbienti mettevano a disposizione può delle dei figli degli altri genitori però erano cose assolutamente come posso dire volontaristiche per il resto avevamo tutte le materiali portati da casa a i primi anni delle le mie elementari era ancora non il calamaio ho fatto gli ultimi una specie di tragedia no il calamaio orali l'inchiostro non mi ricordo se no ma mi sembra se portavano a casa anche quello c'erano queste orde penne nere col pennino e andava leccato io vivo questo sapore schifosissimo perché il pennino ancorché pulito poi manteneva sempre visto odoraccio di inchiostro no quindi io mi ricordo e tornavo sempre ma penso tutti insomma attaccata dalla fronte fino a le mani grembiule tutto quanto di queste macchie perché era terribile che come tu non potevi bene questo pennino appena dopo già sul foglio ci vedeva la patacca grande così non saprei dire forse in seconda elementare ci hanno consentito la scoperta prima della penna stilografica e poi della della biro però non non sono in grado di diciamo di fissare la cronologia però ricordo l'orrore di questi di questi queste penne col pennino e calamaio ne erano veramente temute da tutti c'era il buco e famosi banchi di legno nero con questo buco in cui veniva inserito il calamaio con l'inchiostro e va bene ne facevano di tutto naturalmente in questi casi è di libri per esempio che quindi chi comprava d'amore capito come come li porterà poveri una cartella questo siamo sempre alle elementari quindi naturalmente c'è una cartella design e non esisteva ma non sono mai esistiti nemmeno si forse forse ball prima ultima nelle superiori ma non credo insomma gli zaini e non sempre cartelle io c'è una cartella rossa davvero molto orgogliosa e mi portavo questa cartella con il libri dentro i miei quaderni c'era il quaderno a righe quaderno a quadretti l'album da disegno il compasso mi ricordo quella era fisso facevan tel attrezzature al compasso la riga la squadra e il libro di testo che era il sussidiario e il libro di letture ricordo restituirà due libri alle elementari poi naturalmente le medie tutto adesso se tutto complicato è cambiato insomma l'organizzazione delle due esperienze c'era una visione più portato a greggio per la bella venezia si portava dunque fare io la portava da casa sicuramente però c'era una distribuzione ma forse era nel pomeriggio la mattina nella prima scuola elementare c'era sicuramente una distribuzione di pane con la marmellata ricordo che sta distribuzion cina le tane marmellata che io detestavo a casa perché non piacere alla roba dolce ma che adora voli per cui mi dicevano attento ha dato la merenda da casa e volevo acchiappare questa merendina e mangiano anche gli altri e poi niente portavamo pacchettino da casa genere il panino col salame il panino qualche cosa del genere insomma più o meno era questa la merenda che veniva portata questo alle ma quello di ray fino alle superiori poi alle superiori ce l'ha con cavavo da soli lungo la strada ma erano sempre panini erano sempre pc e forse alle superiori cominciò a esistere la pizza pezzetti di pizza con cucky lungo la strada poi da mangiare a metà a metà mattinata però sempre faceva parte di quello che portavi da tutta casa e certo non c'era nella bottiglietta dell'acqua se volevi andare in bagno bailey alla cannella non avevi nessun'altra possibilità non veniva venduto niente all'interno della scuola e come speravate vestite concetto comandabile a questo interessante allora alle elementari non saprei penso che avrà avuto la solita gonnellina a pieghe che ci mettevano a noi con qualche cosa sopra e poi avevamo il grembiule che il viola e bianco con fiocco e mentre alle medie alle superiori avevamo il grembiule nero fino a tutte le superiori a questa sì questa è una che tu hai mese una foto nella quinta elementare ma ce n'è una precedente se non sbaglio della terza elementare in più interessante qui siamo tutte con il fiocco questa è la quarta elementare e questa ecco questa è la scolina katy che dicevo all'inizio dove io sono questa qui seduta in prima fila con l'aria un po diffidente e quei tanti bambini tutti un po magrini eccoci a un po un'area da visto con gli occhi di oggi anche se erano passati dieci anni c'è ancora un po all'aria dal dopoguerra queste facce un po sfinite un po di alcuni nero noi di bianco con fiocco blu tutti quanti con fiocco blu che hanno sempre venivano messi in bocca pagina tutta una fine ingloriosa è però abbiamo più vedi anche qui vedo la connettività pieghe di una ragazza probabilmente anche la mia eccetera poi alle medie abbiamo avuto grembiule nero e anche alle superiori che più le nero e femmine mentre ai maschi gli hanno tolto grembiule per cui fu un ricordo gli ultimi anni ricevo eravamo sempre più noi noi ragazzi eravamo sempre più [Musica] scocciate però di questa di questa di questa differenza quindi anche qui vengo nell'ira pieghe calzettoni si intravede qualche cosa di questo di questo uso questa già un età in cui alcune grandi linee erano cresciute le altre più piccoline come sempre avviene e questo è questo che alcune non hanno il gioco qui siamo alle medie quindi qualcuno ma non era la vera divisa era un grembiule questa era nell'ora di ginnastica voi la si è vista prima ed eravamo tutti un po più ed eravamo tutti e pantaloncini perché ci fecero la foto di classe e qui dovremmo essere in prima media credo e ci fecero una foto quando eravamo così a sorpresa diciamo eravamo andate a fare l'ora di ginnastica che non c'era quindi ma no no no no per ognuno si portava pantaloncini e felpa maglietta eccetera tra l'altro mai avuto la mi pare ne ha forse alle medie si alle superiori la palestra femminile era lontana quindi perdevamo metà dell'ora di ginnastica per andare e venire di fatto facevamo una mezz'oretta e basta di attività a scuola poi io facevo sport e alcuni facevano sport scolastico sempre però nel tempo libero diciamo questo era e poi la biglia mi ecco di un abbigliamento una cosa che ricordo benissimo fino a tutte le superiori che non era non era previsto a meno che non nelle case si potesse per noi ragazze mettere i pantaloni dalla pole eccome se c'è pantaloni erano riservati alle state per me perché mia mamma ci rimetteva anche da che ero piccola ma sempre testate non in orario scolastico e oppure esempio un giorno ne ricaverà un freddo particolare se non si andava sempre con la gonna e rende una domanda un po civica educazione civile a c'era un pochino ha dunque io ricordo qualche non saprei bene collocarla il quale in quale età però veniva fatta un po alle medie sicuramente sì un po la costituzione funzionamento dello stato ecco queste cose minime veniva c'era un'ora ogni tanto forse forse ma neanche un'ora alla settimana forse un'ora a settimana perciò veniva fatto qualche cosa ricordi alle elementari non ricordo francamente no questo no però ricordo benissimo che alle medie ancora nel mio periodo ancora non c'era stata la riforma che ci fu quando io l'anno dopo in rigidezza media la scuola media unificata e quindi io feci economia domestica che nei film mi rifaceva economia domestica allora noi avevamo una professoressa che ci seguiva in cose pratiche e teoriche avevamo un libro che non li avessi oggi sarebbe preziosissimo perché era un libro dove si spiegavano prima seconda e terza non ricordo con quale cadenza alcune cose della casa io ricordo d'aver imparato lì come si tolgono le macchie e una cosa che a tutt'oggi mi sarebbe utile se la ritrovasse oppure ti davano anche primi elementi che sogno di dietetica le vitamine come funziona c'è un minimo di elementi questo gene che secondo me avrebbero fatto molto bene anche i nostri coetanei ma hamas che la cosa che ci faceva naturalmente rendeva insopportabile questa cosa che i ragazzi non la facevano poi c'era la parte pratica per cui dovevamo rimanere tra i famosi in paratici per imparare a ricamare una tragedia praticamente enorme fare il rammendo questo mi ricordo un incubo perché dovrei togliere i figli infilare figli ecc poi c'è sempre qualche nonna a casa e te lo faceva questo testa se ne accorgerà te lo faceva rifare non eri capace al suo budget e poi sarà una specie di lavoro che dovevi fare nel corso dell'anno ricordo anche un cenno anche una specie di esposizione questi lavori dove mio golfino fin in un angolo dovevamo fare un gol fa maglia nel corso durato maione insomma la maglia però la cosa più carina invece da ricordare in questo caso che in quella famosa spolina che la terza elementare intanto era in classe mista mentre dopo ho fatto tutte esperienze in classe sono femminili quindi io ho vissuto un classe mista per i primi tre anni e in questa maestra insegnava all'uncinetto a tutti maschi e femmine per questo di ceparana vera persona un personaggio veramente interessante cioè non ti metti bambini in questi inciuci netti imparano a fare il cordone a fare la ford ha le cose molto pratiche senza alcuna distinzione tra gli uni e gli altri distinzioni che invece poi ritrovato nella scuola de marco amelia insomma estere con queste attività differenziate corre il corto se addirittura non facevano niente quell'ora non ricordo bene oppure facile perché dopo venne le le applicazioni tecniche vengono dopo mi pare però non sono del tutto sicura comunque ceramista nostra rabbia dovuta al fatto che questi non facevano niente invece dovevamo studiare queste cose infatti fu l'unica volta in vita mia che rischia di andare a ottobre perché allora se andava ottobre perché presi un 5 in economia domestica si vede non era proprio il settore del quale avrei voluto impiegarmi nella vita insomma ma per soprattutto per le cose pratiche avete a parte di studiare questo libro mi divertiva ricordo delle cose perché oggi inimmaginabili e raschera spiegato come e scegliere la mafia come si poteva scegliere la maglia per i figli quindi dover vedere la reazione della casa della balia come era c'era sarà insomma tutta una serie di passaggi in cui gli consigliavano come si sceglie la varia i primi anni sessanta di fatta sì perché io mi sembra dunque alle alle scuole medie sono andata nel 61 61 10 anni con molte religiose e certo avevamo il crocifisso stava là nessuno se lo guardava e non è che forse utilizzato diciamo nella nessun momento della didattica però c'era il crocifisso cento impestato lo tutto ma forse anche che in finale credo fino al liceo ci fosse e c'era all'ora di religione ducale elementari no alle elementari non c'erano rendere migliore c'era un sacerdote che veniva ricordo è stata una cosa un po sporca pata cosa con la quale veniva sempre era un personaggio un po così veniva però periodicamente a fare qualche qualche incontro con i ragazzi è però non so come fosse inquadrato nella scuola ma era un passato mitico volto italia invece alle media le superiori avevamo il quello che noi chiamavamo il prete di religione queste rampe che distingue di un prete prete in chiesa da quello di religione per averlo faceva allora di riteneva alla didattica il prete di religione era presente alle medie alle superiori devo dire punto due personaggi abbastanza interessanti e poi di fatto ci accompagnavano un po era forse le uniche le ore in cui si parlava anche d'altro no quindi ci accompagnavano un po nella crescita sostanzialmente più che preoccuparsi di far cicatelli non ci facevano catechismo siamo erano re abbastanza libere in cui si parlava un po delle delle relazioni tra i tre ragazzi temi di carattere etico ma insomma in maniera molto abbastanza libera non li ricordo come un come un momento impositivo ecco anche capitava per esempio anche i docenti potranno far partecipare delle preghiere di blatter no alimentarsi alle elementari forse sì la preghierina la mattina mi pare di ricordare però francamente non ci giurerei alle elementari forse sì ma naturalmente dunque non più giovane no questo no forse alimentare a piccola tv anche la tua vito popolo perché leakkata e i compiti a casa nella mia nella mia nel mio percorso scolastico era sono sempre stati tanti tranne appunto quei primi tre anni perché faceva molto con scuola quindi di fatto si svolgeva lì il lavoro poi qualcosa a casa naturalmente ma poco e poi insomma invece alle medie alle superiori valanghe di compiti va lampi di compiti abbiamo attraversato tutta la scuola studiando tanto proprio tanto tanto tanto tanto tanto cioè tutto tutto il pomeriggio sostanzialmente tutto il pomeriggio qualche volta alle superiori poi c'era chi lavorava vanotti studiava la notte e chi invece si svegliava presto la mattina io ero di quelli della della sveglia presto la mattina per queste deleghe alle 6 di mattina per ripassare per studiare sulle specie al liceo neri contro insomma anche al ginnasio anche ag maggio si e alle elementari o anche le mete poi la cameretta con mia sorella 15 avevamo due piccoli taboni cini stavamo lì ogni tanto da arrivava la mamma la mamma controllare qualche cosa più mia sorella che mi perché io ero più autonoma negli studi essendo la seconda aveva un po abituata e mela dove cavare un po di più insomma e quindi studiamo molto da so ma non credo di essermi mai fatta aiutare se non qualche volta mi va di sentirmi qualcosa però eravamo questa stanza dove la moglie e mia sorella io studiavo un po così insomma quel che dovevo fare regolarmente la sorella era di quelli che si affliggeva il proclama la parete con scritto ora i tre quelle ore 15 ore 15 e 15 ore 15 e 22 e se faceva prima approfittava per fare un'altra cosa andare a fare passeggiatina perché non cominciava a studiare a maniere successiva perché non scattava allora dell'orario del programma è bellissimo invece io andato proprio a caso devo dire si è mai capitato di ripetizioni si le ho fatte alle superiori mi fa realmente no no alle superiori greco latino no greco greco al latino si sa ginnasio andai a ripetizione di latino da un insegnante e da grey di greco da poi da un grande personaggio ho scoperto dopo che era la persona era un professore di scuola media superiore che poi in realtà era un grecista traduceva personaggio di notevole interesse che tra l'altro e dai padri di quello che adesso mia collega si chiamava alceste angelini e era una persona di grande capacità fu il primo che mi fece capire una cosa importante è che i greci non scrivere una greci per greco che fare dispetto a me farmi studiare ma perché erano greci una volta che mi scattò nella testa questo elemento che l'importante è avere la curiosità per cosa mi dicevano mi fece capire non ci andavo tutto l'anno a blocchi via via nell'avvicinarsi dei compiti in classe insomma c'era sempre quelle tre quattro lezioni private che si facevano se si andava a casa loro se andavo a casa a casa e greco e latino sostanzialmente forse qualche volta qualche lezione di matematica ma insomma piccole cose poi due rapporti dunque ei del lei sempre dato del lei signora maestra toma più o meno eccola la frase era quella professoressa professore ci rivolgevamo in questo modo è tanto che lei sì con molta con un po di forma insomma con buona dose di rispetto di forma direi non erano molto cioè rapporti erano sempre corretti e tenendo e sapendo che uno insegna quell'altro impara ecco non quindi si richiedeva faceva parte non era neanche come posso dire dato come un obbligo si sapeva che ci doveva essere questo rispetto quindi i rapporti erano questi rapporti alle elementari ho avuti sempre ottimi alle medie qualcuno con cui vetro o meno ma complessivamente direi bene anche lì alle superiori sai si diventa più grandi professori sono diversi all'aci comincia a essere quello quale ti trovi quello col quale non ti trovi quello che ti prende di punta poi io crescevo un po monit iva e quindi pur essendo anche fragile perché poi piangevo di nascosto però era abbastanza positiva naturalmente c'era il professore ne apprezzava il professore detestava liceo classico non fu una scuola facile da questo punto di vista io sono andata bene perché sono stata sempre promossa a giugno buoni voti non esistevano allora che quando prendeva ho preso quattro e mezzo a greco invece di tre come la settimana scorsa erano successi poi a finire l'anno ti davano denti meritavi perotti tenevano strettissimi durante l'anno quindi ha ottimi rapporti con alcuni è un po più difficile con altri c'era soprattutto questo problema che qualcuno non accettava ancora questa voglia di protagonismo che invece cresceva nella mia generazione insomma specie nelle ragazze poi andavamo qualche grana naturalmente le ricordo facemmo al liceo una battaglia per avere l'intervallo misto perché noi eravamo un classe mista ma ci dovevamo separare nell'intervallo perché come disse un professore se i nostri da me facenti dietro la lavagna e allora stava facendo tutta la battaglia abbiamo tutte le femmine più brave quindi non ci potevano accusare di essere cattive studentesse adamo a rivendicare in presidenza all'intervallo visto e ottenemmo questo risultato di fare rete vallo tutti insieme speri tare sta cosa frustrante della separazione maschi femmine per loro come qui dtp coltivavano cuore del lei sempre o vi do del tu serie superiori o forse no aspetti qualcuno o york al liceo al liceo al liceo c'era qualcuno che ci dava del lei sì sì sì sì professore italiano ci dava del lei alle ginnasio direi che ci davano tutti del tu al liceo mi pare che dipendeva nelle persone però c'era mi scuso dell'esi un po è parlato primati di marachelle avvenivano dunque alle elementari dire di no elementari la punizione non ho mai visto punire nessuno francamente le elementari poi non eravamo marachelle facevamo pochi a quelle tanto ma quindi era la cosa alle medie di tanto usava il vuole essere buttati fuori naturalmente dall'aula espulsi dall'aula ma ancora alle superiori a un pochino più praticato insomma io ricordo qualche volta adesso è stata buttata fuori perché poi avevamo vicino dentro la nostra scuola il nostro liceo c'era anche una parte di convinto di un gruppo di convittori una collegio sostanzialmente e il direttore di questo collegio era il padre di un mio compagno di scuola e quindi quando venivamo batte buttati fuori andavamo a casa sua a mangiare le fragole la mamma ci preparava qualcosa e poi si ritornava in classe c'è questo spirito un pochino più allegro un pochino più così diciamo però venivano buttate fuori per piccole cose ecco le piccole in di intolleranze qualche rispostaccia uno che si era addormentato classe compagno quando fuori operator mai dopo dieci minuti è svegliato era cose di questo di questo genere mai esistito le interrogazioni i compiti classe compiti in classe quindi i compiti scritti in tema compito di matematica questa era la pro per il resto è una deriva morale tutto onestamente erogazione rari anche alle elementari anche alle elementari si si facevano le le prove classe erano il dettato arrivati veniva dato di giorno in giorno e voto sul compito ma alle elementari dire di sì poi orale e questi e tutti questi quaderni lì dove veniva fatto il dettato e c'era il moto 10 99 meno 4 di guardavo ora dico mamma mia come erano esigenti perché che ti posso dire un lungo dettato dove ci hanno fatto un errore solo 19 in meno o benino ho capito che calcolavano ogni errore o in maniera quasi matematica al liceo ricordo questo uso proprio come posso dire noi ragazzi ci facevamo proprio matematico del voto ho preso due più valgono come un mezzo tre meno che facevamo tutte le somme e sottrazioni sono meno co2 cinque e mezzo però poi avevo preso tre più allora rivendicavamo sempre queste cose lei sa quasi 6 come sei su sei più rivendicazione molto attive su questa specie di conti matematici degni di uno statistico insomma proprio perché ci giocavamo il filo delle promozioni su questa su questa somma dei più fedelmente predati con numeri comunque qualcuno numeri sensi io ho sempre pensato alla fine veramente qui si vede la mia verità che fosse l'unica cosa chiara e il voto ogni il numero da 1 a 10 si capiva benissimo 6 era sufficienza il 5 ore da dire studia un pochino di più così arrivi alla sufficienza il 7 unici as bravino lotto era una specie di genio e chiuso poi ci si arrivava mai 10 giusto fino a prima seconda elementare poi avevano dato non lo davano mai più insomma è che non te ne periti che mi ricordo forse l'avranno fatta ma io le vedevo con tanta naturalezza che non lo memorizzati come momenti drammatici alle elementari queste cose insomma quindi non saprei ecco se sicuramente ci hanno fatto fare dei compiti dei compiti in classe si grava comunque compito a essere un verifica domani su conti ecco allora che un tema una la prova genesi 30 e poi ancora che quelli di passaggio per tre prodotti per esempio erano a fine anno ci sarà no ma genera mi pare di ricordare che erano poi a fine anno l'ennesima c'erano le medie di fatto sono usciti risulta b liloni con le medie poi di fatto che cos'era erano di voti è ripreso nell'ultimo nell'ultimo trimestre se andava a trimestri l'ultimo trimestre e nei vari compiti e nelle varie interrogazioni quindi tre interrogazioni tre compiti facevano un buono media del voto vedevano cosa veniva fuori non ricordo la prova finale ecco se non quando c'era all'esame naturalmente di io non ho fatto l'esame di ammissione alle medie perché era già stato tolto fu l'ultimo anno che l'abbiano fatto l'anno prima perché prima c'era l'esame di quinta elementare l'esame a messina le medie mi pare di non averlo fatto almeno nel mio ricordo non c'è questo e e poi invece ho fatto ancora l'esame di quinta ginnasio che poi dopo è stato tolto che era piuttosto duro un esame impegnativo si sente mai capitato di avere una brava figliolino allora cercato di rifarmi un tempo insomma sul momento erano brava ragazzina quindi non l'ho mai saltate cioè quando volevo stare a casa ma dicevamo in famiglia è semplicemente di terreno a casa giorno diversi amici si da noi si diceva allora fare tac salatini poi da gran diventò fare forca però insomma c'era naturalmente gli andava qua e là si nascondeva ricordo un amico andava sempre al cimitero perché pensava che fosse l'unico posto del nostro trovavano queste queste cose così però io non le conseguenze se li beccavano genere non li beccavano se no c'era richiamo dei genitori o che so io so spenti la sospensione delle pene era sospeso da tre giorni per tre giorni la sospensione un giorno degli anni prigione però insomma gente cercavano di vari la g certo sulle sulle su fatto in assenza da scuola a volte c'era qualche se ti beccavano appunto è stato sospeso ecco questa è la rapina diciamo generale come avvenivano verso i territori verso genitori ci rimettono i professori ogni tanto non ricordo con quali cadenze ma c'era questo ricevimento dei professori e genitori che volevano stavano andavano a questi incontri poi se invece c'era comunicare una cosa al genitore e suppongo parere lo scrivessero sul diario fi avere questo questa cosa altro girone d si presenti perché l'ha fatta grossa ma questo era il caso di sanzioni un po più resistenti e poi appunto andavano ma mi pare che ci fosse una volta del trimestre insomma il ricevimento io ricordo è certa la pagella e ricevimento i professori ma non insieme alla pagina vedeva andata a noi è terminata quando portavamo a casa e poi niente questo ricevimento ai genitori io ricordo miei non ci volevano andare mai tanto diceva mantova jimenez che e io vivendi speravo perché quindi anche invece ci andavano quindi mi sembrava una cosa brutta che non si facessero però insomma era anche una cosa di orgoglio che mio padre tornava a casa e mi diceva gli ho detto a quel professore sono venir venuto ma non per sapere come come come a mia figlia perché lo so da me mi dica qualcosa fa a scuola si chiama gara da questo punto di vista la famiglia che stimava ai figli e quindi risolverò per un voto di condotta c'era il mondo condotta certo sì che doveva essere da sette in su e pare no 7 condotta era l'era 28 8 9 10 mi pare fossero noti della condotta in genere si prende volto insomma pare tra le elementari si sarà preso tutti i dieci perché era barba i ragazzi poi dopo si prenderà tutti molto anche con docce compiuta il 7 condotta anche fare prosegue dove perdere l'anno insomma perderanno comunque avere una sanzione ora ricordo vago ma a me pare con sé così erano bene anche tu ricordi delle preferenze da parte dei docenti né con propri degli alunni o come sai come sempre come sempre certo c'erano dei fili che si stabilivano più forti con alcuni naturalmente tutti gli altri non eravamo sempre invidiosi segnalava molte cose fra noi a non gli ha dato quel voto perché è il suo il suo occhio dritto non fate voi no percepivamo noi chissà se la vedo poi insomma naturalmente si percepiva noi ma questo mi pare sia come posso dire una cosa forse che fatale all'interno della relazione alla relazione scolastica insomma non difficile che un professore via stanno farsi accorgere se ha un po delle preferenze se stabilisce dei rapporti più stretti wuxi me li ricordo dei casi di questo genere manson secondo il negativo ricordo ancora un professore me lo ricorderò campo perché ci piace moltissimo che atea terza liceo nel corso dell'anno della maturità mi disse cara piccinerie tanto intelligente infatti non vedo l'ora se ne vada da questa scuola perché appunto come mi detestava perché riteneva rispondevo capitano gli abbassato gli occhi insomma una scuola il liceo classico e ho fatto io erano scuola un po era una buona ad un'ottima scuola ma era una scuola cattina sono se si percepisce una differenza cioè in cui questa sfida terribile ai ragazzi sulla qualità cioè era era molto forte tant'è vero io ho sempre mi sono sempre detta che la cosa più bella di quella scuola oltre alcuni ottimi professori hanno insegnavano bene eccetera è stata la solidarietà che si è stabilita tra noi ragazzi per resistere a queste pressioni psicologiche per cui siamo stati molto amici ma molto molto forte la coesione della classe per resistere a tutto a tutta questa pressione era veramente fortissima competitiva che era bravo intelligente non era intelligente cominciava all'anno questo io ci poteva essere un professore ti diceva quanti siete 30 fine anno ne vogliono gli accessori quindi può magari non era vero però la sfida era forte insomma anche le medie alle superiori alle superiori questa le superiore liceo classico lo ricordo così tanti vero possono con il piccolo dato autobiografico alcuni anni fa mi invitarono a a parlare della mia esperienza al liceo classico ormai quando erano professoressa universitaria eccetera il disse nome non mi ci fate non me lo fate fare perché poi devo criticare di noi della scuola di noi che li male lo so dico ma poi io dico che mi pare davvero quindi così e andai e e proprio gli dissi questo gli dissi con l'esperienza di oggi non credo che quello fosse un valido metodo didattico anche se insegnavano delle cose di alta qualità per cui ho imparato bene greco e latino all'italiano tutto che devo fare però non credo che fosse vero in modo migliore per insegnare ecco crosta continua sfida a volte condotta anche un po di cattiveria insomma io ad esempio facile lo sport e le superiori e sam pomeriggio avevo l'allenamento che faceva tra etica vivo la corsa il salto lungo se fosse lui giocava a basket se io la sera prima aveva un allenamento la mattina dopo venivo sempre interrogata specie di rivalsa che vedono 15 degli slanci di un po di cattiveria che facendo parte proprio della scuola una scuola poco sorridente che non non vi pare appunto glielo dissi quell'occasione lasciando po di gerolin turno e che non mi pareva appunto che era stata una buona scuola ma però erano suonati cattiva questo era però gliel'ho detto che l'esperienza dei miei anni e che mai capitato per vari motivi di cambiare protettore dunque sì le elementari ho fatto questo cambio io quindi mi ricordo questo passaggio dovuto al cambio di scuola alle medie mi pare di no alle media che pare di no alle superiori sono stati dei periodi mi ricordo il professore filosofia andò bianco jeux d'eau per un anno un altro professore pensionarlo per malattia quindi ho avuto vari vari passaggi dovuti a questo sostanzialmente a sostituzioni devo dire sempre di qualità con persone che però non facevano l'università ecco sono studenti universitari un po più avanzati che veniva da insegnare per la gente di qualità che non insomma faceva rimpiangere qui che si faceva siano cambiati dunque una situazione un po privilegiata era una famiglia insomma di una media borghesia attrezzata quindi in casa minha libri non mancavano la mamma era una grande divoratrice di narrativa del v6 da tanta c'era tanta tanta roba a disposizione avevo l'enciclopedia secoli ci fa vedere mia sorella che si chiamava il ciclo venia il ragazzo italiano la cosa del genere poi dopo comprarono le cipolle via utet strumenti gli strumenti c'erano esisteva la biblioteca della scuola ma era una cosa proprio assolutamente non praticata quasi da nessuno ricordo alle medie in ogni tanto ci davano un libro ci paga non c'erano 100 in un libro che andava letto nel periodo successivo e poi si restituiva però non era un grande uso non veniva fatto buso pieno della biblioteca scolastica venivano compagna a casa tua io ho sempre studiato in compagnia a scuola a casa mia ho a casa degli altri sempre studiato in compagnia 123 persone ci spostavamo era fisso anni due e mezzo dopo aver pranzato ci si spostava in una casa di due delle persone si facevano compiti insieme momento però dunque le elementari direi di no forse ma le medie e medie e superiori si sempre ho sempre studiato compagnia con 2 2 o 3 persone ricordo la maturità la prepariamo in tre cominciamo a febbraio fino al mio fino al luglio una femmina e due maschi mi ricordo che ci avevamo anche delle fotografie con tutte le sigarette bocca perché chiaramente fumavamo come pazzi per far vedere che eravamo stressati dall'esame insomma penso che è rimasto qualche rapporto valve mentali dalle medie dunque dalle elementari qualche rapporto di qualche bambina che la classe con me che ancora ogni tanto mi capita di vedere poi in realtà io ho fatto un percorso con alcuno qualcuna la ragazzina delle medie e poi delle superiori si c'è un gruppo molto coeso di amici ancora ci vediamo ma non ci vediamo cioè ci vediamo un po come ex compagni di scuola un po come amici veri insomma quindi siamo rimasti almeno un gruppetto di sei o sette siamo ancora in contatto siamo ancora in contatto si è il bello è che quando io vado a cena con loro di questa sera da cenaco pià compagni di scuola cioè una scelta gruppo prezioso perché quando restiamo insieme stiamo insieme con la stessa naturalezza con cui a quell'età non ci si sceglie ma ci si trova e come se fossimo fratellino quindi c'è una in particolare o su un fratello nel senso che uno di questi bambini tredicenni era nato il giorno prima di me io il 28 gennaio il 27 gennaio dello stesso anno e quindi da allora noi facciamo tutti i nostri compleanni fino a questo 28 gennaio scorso insieme e 15 abbiamo la collezione le fotografie soffriamo su queste candeline da età molto precoce forse c'è anche una foto di alcune che abbiamo insieme in cui si mette 1968 che a casa mia con altri compagni di scuola dietro con questa questo vestire tipico grillo in casa con gli occhiali neri e la cravattina stretta 69 la festa dei diciott'anni più solenne e non tutti i vestiti per bene e poi 2001 e questo 2014 insomma ne abbiamo un po ingrassati nico e passare degli anni ma ci piace ancora fare questo rapporto molto stretto devo dire con questo ex compagno di scuola a scuola non esisteva la scuola era un posto serio non si faceva niente di divertente cioè in questo senso si facevano nelle case nelle case poi proprio nell'ultimo paio di anni delle superiori vendono di moda quelli che si chiamano i clippini però erano un po vietati alle ragazzine del bene perché si riteneva che fossero reinforced questi club bini quindi almeno a me non mi si mandavano semplici peccavano avrebbero dati 2 merloni no perché non mi picchiavano ma insomma non mi avrebbero consentito questa cosa però abitualmente le feste di compleanno si facevano nelle case chi ne faceva le faceva nelle case giradischi naturalmente giradischi a casa un po di un po di ballo aveva perdita di televisione dunque io sono stata un po privilegiata perché la televisione che mi pare dunque sia cominciata dal 54 in italia 50 marte non aveva segnato da qualche parte si nel 54 mi pare che i miei l'abbiano comprata tipo del 55 quindi era uno dei primi delle questo palazzo dove abitavamo e quindi sono propri ricordi quelli che vediamo anche nelle nei resoconti della storia della rai no ricordo che la sera dopo cena veniva tutto ma tutto il condominio a casa mia si vedeva la televisione bambini seduti davanti mettevano un tappeto hanno tutti seduti davanti c'era lascia raddoppia tutte le trasmissioni plastiche e genitori dietro che perderò il caffè e poi andavano e poi andavano a letto erano questi casi un po particolari sennò bambini andavano a letto dopo carosello insomma nelle elementari poi televisione ho continuato aprirla fino naturalmente sempre e poi ci andiamo il giradischi che fa un certo punto comparve nell'uso corrente il mangiadischi mangiadischi è comparso di rugby come uso negli anni 60 quindi cominciavamo andare facevamo la gita scolastica c'era il mangiadischi con la musica si cantava ci si guardava questo è molto molto abitudine nella mia generazione di cantare insieme alle superiori con la chitarra c'era sempre il chitarrista in ogni classe 1 2 suonavano di nahr e c'era molto questa abitudine il cantare insieme a fare sarà una generazione molto corale di vita la corale la scuola contava nel tempo libero della scuola per avere comunque la scuola non katie katie aggregava internet queste cose che oggi in particolare che mi ha colpito che teatri ti ricordi in particolare al mittente forse davvero il mangiadischi era una cosa forse mangiadischi dal mangiare la chitarra non rischia la chitarra sono 22 i passaggi della direi della mia generazione ricordo anche una volta a mi sembra che quinta ginnasio prima liceo prima liceo ci portarono in gita niente popò di meno che sa molto di vento maggiore cioè esattamente a puntino 15 di nuovo in via siena però insomma adamoli a visitare naturalmente la storia dell'arte degli affreschi della chiesa e ci portavamo dietro questo mangiadischi per cui ci mettemmo a ballare in mezzo al guado un po comboni chiama che hanno potere perché facevamo un tantino troppo confusione ballavamo mezzo al boschetto davanti proprio a questa basilica importante però era impossibile martire senza avere la musica la generazione molto formata con la musica per le gite anche prima del rent a ricordo niente alle medie non ricordo niente alle superiori ricordo questo paio di gite una fu questa molto oliveto e una invece in terza 19 pari ci portarono a bologna a vedere una mostra del guercino ma non è questo questo artista è quella fu quella un po più complessa però sempre dalla mattina alla sera non dormivamo fuori non mi pare di aver mai fatto delle gite oppure i miei non ci avvicinano mandato delle gite in cui dormivamo anche fuori mi sembra proprio di no di non averle fatte 1968 ed avevo 17 anni è il riccio 168 e vanno un po particolare noi vivremo al liceo classico un'esperienza particolare l'occupazione del liceo povero su barrano tutto in tutta italia insomma ragazzi e facemmo i famosi gruppi di studio perché noi furbi ma è che facevano l'occupazione e basta per parlare ma si cercava di capire come lo studio la scuola potevano entrare in questo rinnovamento della società per cui facemmo dei gruppi studio snobbare pax per diversi giorni alcuni miei compagni e scuole a dormire una scuola i miei me lo impedirono naturalmente però ci fu tutta una schiera di ragazzine che venivano riprese a sberloni recente riportate la sera a casa qualcuna riusciva a rimanere i miei non vanno da domani ma è però mi consentivano da dare vi durante la giornata però non si rimaneva a dormire altri invece che c'è una preoccupazione completa e io ricordo questa cosa dei gruppi di studio molto attivo cioè ma ricordo bene su che cosa però noi che in tambo di studiare un argomento come l'avremmo studiato in un altro modo cioè se cioè praticamente un po quello che poi dopo sperimentavamo all'università ci facevamo degli auto seminari torna un argomento tutti insieme senza professori come si poteva studiare un argomento ponendosi dei problemi quindi di fatto studiamo moltissimo questo full aspetto diciamo scolastico del 68 però eravamo noi un po piccoli c'è e non più i nostri fratelli maggiori no che seppur non direttamente impegnati io poi quindi questo era il maggio del 68 poi mi sono preso una maturità nel 69 è il mio vero 68 è stato all'università al primario dell'università comando scoperto che cosa voleva dire entrare in università con le cambiamente che tipo di aver sedhiou fatto a firenze quindi la facoltà di lettera insisteva sullo stesso cortile con la facoltà di architettura e furono i due perni della contestazione delle grandi rivolte del 68 e 69 quindi quel cortile era un uomo molto molto intenso e c'erano queste grandissime assemblee nell'aula 8 ricordo della grande aula ogni tanto veniva qualcuno interrompeva notte tutte le regionali tutti in assemblea da va tutti in assemblea e parlavamo di politica di cambiamento del mondo il punto quindi la cosa meno esperienza molto forte venivo a questa cittadina di provincia abbastanza tranquilla cui scaraventata a mezzo appunto alle camionette della polizia e insomma scoprì varie cose della vita ma piano piano anche un po di fatica se si vuole però insomma comincia un po a capire questa spinta al cambiamento che ha fatto parte grande parte della della vita la mia generazione ha già vi sembra dunque noi prima nel secondo anno mi sono appoggiata preso degli zii che va a firenze quindi stavo lì con qualche diciamo difficoltà da questo punto di vista perché uno zio era vice questore e quell'altro era colonnello quindi diciamo che aveva una famiglia d'ordine vivevo invece un contesto un tantino barricadero quindi ecco un po però insomma la famiglia comunque una famiglia di niente intelligentemente non non ebbi non ebbe problemi da questo punto di vista problemi furono della mia crescita personale in un contesto che era fortemente diverso rispetto a quello che avevo vissuto insomma manifestazioni scioperi ricordo benissimo la prima manifestazione alla quale ho partecipato in vita mia era il 1967 l'india o 16 anni questo è tratta la prima alle superiori quando ci fu il colpo di stato dei colonnelli in grecia ricordo che uscivo tutti da scuola e fascismo la corteo in silenzio che era tra l'altro capeggiato da quello che poi è diventato un mio collega amico carissimo adesso scomparso che si chiamava franco belli allora era uno studente universitario mentre gli ho appunto facevano superiori che ci siamo tutti i ragazzini ma i piccoli e ci disse tutti in silenzio si dice solo grecia libera e allora questo silenzio in questo grecia libera faremo questa cosa per quella fu la mia prima e bio battesimo diciamo di tipo e poi ricordo invece un'altra cosa nell'ultimo anno delle superiori ora veramente un po agghiacciante perché ci fu una grandissima crisi sulla mia monte amiata e ora da siena insomma apple a baluardo diciamo della fine la toscana meridionale questo contesto operaio dove c'erano miniere ci fu la chiusura delle miniere ha chius crisi e le miniere e quindi questa disoccupazione improvvisa violentissima di un posto molto popolato e questi vennero a siena e misero le tende davanti al liceo classico e c'era questo striscione avanti l'amiata vincerà io mi ricordo mi aggiravo un po stupita mezzo a questo mondo cercando di capire qual era il contesto questi sono stati miei battesimi naturalmente poi fate cioè sono stati migliaia di episodi di questo genere insomma però questi sono stati impedire un po ma hanno segnato perché sono state le prime prese di coscienza insomma che il mondo non era una caramella così bella e mi era stata data ne abbia infanzia mai partecipato quindi forse con meno consapevolezza hai cominciato ad appassionati partecipato con la consapevolezza che poteva avere a 16 anni con con l'idea e la libertà era un grande valore che la moro era la comprensione ecco di questi fatti con elementi portanti la libertà la giustizia ancora meno spinta da queste cose di libertà giustizia giustizia sociale questa ri sentivo molto matrici profonde devo dire che l'idea che l'impegno ricordano l'insegnante ha prima media quindi io avevo dieci anni la professoressa che quella che ci diceva mi raccomando legge del giornale non dovete vivere in cima alla montagna il giornale quindi per me l'idea casa mia c'erano idee politiche molto diverse dal nonno che aveva fatto parte degli arditi invece a posizioni assolutamente opposte in gara valida da questo punto di vista stimolante però il giornale c'era tutto il giorno in casa e tutti lo leggevano anche mia nonna che venivano alla famiglia di mezzadri che l'amato la terza elementare venderà detto il giornale in mano e mio nonno era quello che ci metteva tutti zitti quando c'era tribuna politica alla televisione zitti zitti cioè tribuna politica di tutti ascoltavamo i dibattiti accesi da in queste persone cioè diciamo che fa il senza che nessuno di loro avesse una configurazione politica precisa però c'era questa approccio col mondo al mondo politico al mondo politicizzato come una cosa naturale quindi per me è stato poi naturale fatto politica attiva per un po di anni ho fatto ricoperto degli incarichi pubblici insomma ho sempre vissuto un po questa dimensione anche pubblica della vita come frutto proprio dei miei anni domande abbiamo fatto una bella chiacchierata con sede ho preso anche troppo tempo a quanto ci si sta in questi mondi richiede fuori molta di vengono fuori molte cose che perché parlano naturalmente alle quali non si pensava da molto tempo se può essere utile questa autobiografia grazie a te

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Intervistato

L’intervista, della durata di 1:6:25 minuti, (https://www.youtube.com/watch?v=1ZWEFMmhQuM&ab_channel=MarcoGiacchetto), ha per oggetto la memoria scolastica e d’infanzia di Gabriella Piccinni, nata a Siena il 28 gennaio 1951, insegnante di Storia medievale presso l’Università degli studi di Siena.

L’intervistata afferma di non aver mai frequentato la scuola materna: una cosa piuttosto comune per l’epoca dove molto spesso i primi anni dell’infanzia li si trascorreva con i nonni, i bambini che frequentavano l’asilo lo facevano presso strutture religiose: la scuola materna statale sarà istituita solo nel 1968 con la legge n. 444.

L’ingresso nel mondo scolastico avviene con un anno di anticipo rispetto alla norma, difatti, l’intervistata ha  fatto la “primina” nel 1956 ritrovandosi quindi tra compagni di un anno più grandi “A Siena…esisteva una sola scuola che accettava i bambini più piccoli ed è stata la mia grande fortuna perché era una scuola sperimentale” (5:58 m.). 

L’istituto in questione adottava una prassi didattica denominata “Scuola all’aperto” ed era stata ideata da Achille Sclavo: medico e docente molto noto in città e fondatore dell’omonima azienda sierologica, originariamente, la scuola, era stata pensata per i bambini affetti da tubercolosi ed era situata all’interno della Fortezza medicea di Siena.

La scuola adottava già allora le classi miste ed il tempo pieno, nel pomeriggio venivano praticate varie attività: musica, teatro, disegno ma anche vere e proprie sperimentazioni: ad esempio applicare le nozioni teoriche di geometria tramite misurazioni pratiche degli spazi antistanti la scuola. L’intervistata ricorda che la scuola da lei frequentata prevedeva anche l’inclusione di studenti disabili: poliomielitici e altri con disturbi cognitivi e come questo non fosse assolutamente frequente per all’epoca (Crainz, 2005).

Durante la terza elementare i genitori della prof.ssa Piccinni scelsero di trasferirla in un altro istituto, il quale prevedeva una didattica ordinaria.
L’intervista affronta anche argomenti quali i materiali scolastici, la mensa, il vestiario e il tragitto verso il plesso scolastico durante il periodo delle elementari.

La prof.ssa Piccinni, prosegue parlando della sua esperienza alle scuole medie, all’epoca era già in vigore la scuola media unificata (istituita nel 1962 con la legge n.1859) che ha frequentato in un istituto esclusivamente femminile, in particolare, l’intervistata si sofferma nel ricordare economia domestica come materia scolastica “ricordo d’aver imparato lì come si tolgono le macchie” (24:01 m.), insieme al rammendo ed altre attività pratiche inerenti la cura della casa (Galfrè, 2017).

L’intervistata ha poi frequentato il liceo classico, dove ricorda quanto l’istituto fosse esigente per quanto concerne la didattica, anche i rapporti con i docenti erano ambivalenti, da una parte c’era l’indubbia preparazione del corpo docente ma dall’altra “qualcuno non accettava ancora questa voglia di protagonismo che invece cresceva nella mia generazione, specie nelle ragazze” (34:58 m.). 

Sempre riguardo il rapporto coi docenti del liceo vi sono anche ricordi anche esplicitamente negativi, in particolare riguardo un’affermazione di un insegnante “nel corso dell’anno della maturità mi disse: cara Piccinni lei è tanto intelligente infatti non vedo l’ora che se ne vada da questa scuola” (45:47 m.). 

In generale è possibile affermare che all’interno dell’istituto non mancassero forme di pressione psicologica sugli studenti ma questo ebbe anche come effetto quello di aumentare la coesione del gruppo classe, l’intervistata ricorda che ancora oggi intrattiene rapporti amichevoli con i suoi ex-compagni. Per quanto riguarda le gite non sono mai state svolte se non in forma giornaliera e quindi senza mai pernottare fuori. 

Nell’intervista viene affrontato anche l’argomento delle valutazioni, della condotta e la vita sociale durante gli anni del liceo.
Nel 1968, la prof.ssa Piccinni ha partecipato all’occupazione del liceo, facendo attivamente parte dei gruppi di studio “si cercava di capire come lo studio e la scuola potessero entrare in questo rinnovamento della società” (58:27 m.). Le attività quali le assemblee studentesche verranno regolamentate solamente nel 1974 con il DPR n.416. 

Tuttavia l’intervistata si sofferma sul momento in cui ha realmente preso contatto con la contestazione ovvero durante il suo primo anno all’università a Firenze: grandissime assemblee studentesche, un’esperienza molto forte che ha formato profondamente l’intervistata, in particolare si sofferma nel ricordare la manifestazione in seguito al colpo di stato dei colonnelli in Grecia. (Panvini, 2018)
 

Fonti

Fonti bibliografiche:

M. Galfrè, Tutti a scuola! l’istruzione nell’Italia del Novecento, Milano, Carocci, 2017.

G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa, Torino, Einaudi, 2018.

G. Crainz, Il paese mancato, Milano, Donzelli, 2005.

Fonti normative

 

Legge 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg

Legge 31 dicembre 1962, n. 1859, Istituzione della scuola media statale (GU Serie Generale n. 27 del 30-01-1963), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1963/01/30/062U1859/sg

Decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica, (GU Serie Generale n.239 del 13-09-1974 - Suppl. Ordinario), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1974/09/13/074U0416/sg

 

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