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"furono irremovibili". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1396
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
01/03/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Marta Zanelli
Nome e cognome dell'intervistato:
Leonardo Zanelli
Anno di nascita dell'intervistato:
1944
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Istruzione tecnica
Data di registrazione dell'intervista:
28 ottobre 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1950s 1960s

vabbè allora mettiamoci comodi come allora ricordo in una maniera viva attuale tutto quello che è successo a colori ricordo e colori e sapori tutto insomma me vivo nella memoria per cui ecco sarà non saranno sarà emozionale per me ma non sarà molto facile far defluire a maniera ordinata tutti questi ricordi perché sono una parte importante della mia vita del mio passato del mio vissuto che ha condizionato anche via via il mio presente insomma sono arrivata a questa fase venerande fanno questi ricordi sono in deleghe [Musica] questa mia galassia di sentimenti sono stelle fisse che sono intramontabili non c'è da fare l'infanzia per me è stata veramente una cosa eccezionale [Musica] allora innanzitutto vorrei chiederti di presentarti di presentarti a me si va bene di caserta che come mi presentarsi a un estraneo quindi devo dire che sono fra virgolette un giovanotto di quasi 80 anni e sono abito in arezzo è un quartiere periferico in un palazzone condominiale molto grande e sono nato nel 1944 esattamente il 22 gennaio una data storica importante perché la data dello sbarco alleato danze quindi io sono nato diciamo a termini della guerra ma non la guerra conclusa proprio più o meno magari più brutto della guerra della fine della guerra perché la liberazione di arezzo sarebbe avvenuta solamente nel luglio quindi messa in grado di gennaio ho passato dei mesi ancora brutti sono la mia famiglia insomma soprattutto i ricordi questi che mi sono stati trasmessi però sono dentro di me come fossero miei e diciamo che a questo punto io la mia famiglia è composta da me che sono pensionato e mia moglie che è un insegnante una maestra in pensione ugualmente abbiamo avuto due bravi figlioli e fortunatamente il cielo ci ha dato anche quattro meravigliosi nipoti dei quali tu sei la maggiore marta carissima marta e niente questo anzi diciamo un po di cannes e famiglie attuali poi non so chi sono e cosa nel percorso lavorativo è diverso io ti dico che come ho detto tante volte avrei voluto fare il maestro perché i miei studi mi avevano indirizzato verso questa carriera professionale ma i casi della vita mi hanno portato verso dottorato indirizzo quello di fare l'impiegato ho iniziato con un impiegato dell'ospedale di arezzo e poi piano piano funzionario della uso del ca diventata usl e così ho lavorato 40 di 40 anni e poi sono andato in pensione ho detto prima che avrei voluto fare il maestro perché avevo vinto concorso magistrale però dopo aver vinto anche il concorso presso la url e dovendo fare il maestro a stare dovuta andare lontano in montagna ma era appena sposato per cui diventava una cosa impossibile potere mantenere la famiglia stare lontano vivere lontano insomma dalla moglie era una cosa e quindi ne ho scelto quest altra professione però mia moglie che è un'ottima maestra mi dice sempre che io non sarei stato adatto a fare il maestro perché sono un grande creativo per ora sono una persona che sa pochissimo metodo quindi per insegnare non sesta giornata è questo un pochino mi consola da questa mia idea che avrei voluto fare il maestro perché un po di supplenza e poi l'ho fatta e avevo provato insomma mi piaceva ad ogni modo sono convinto della tesi di mia moglie e che insomma non sarei stato andato come invece è stato gratta lei a fare la maestra perché è stato proprio un ottima ottima maestro per tutta la vita e ancora e ancora nel testo problemi più poco ci continua a fare la maestra telefonata attenzione le ha mancato totalmente questo rapporto con gli allievi e stare solo con il marito non era troppo piacevole per diciamo per le relazioni civili e sociali va bene grassi intanto come prima domanda vorrei chiederti di raccontare un anzitutto della tua nascita della tua famiglia d'origine e soprattutto se ai ricordi di vicende che che furono direttamente legato agli eventi della guerra che hai detto appunto ora si riversava anche ad arezzo chiaramente i riporti della mia nascita sono i ricordi che mi sono stati raccontati dai miei genitori ma come ho detto prima fanno parte proprio della mi amor entry insieme perché me l'hanno detto tante tante di quelle volte che è come se le avessi vissuto e visto quando quando ci penso è come se ne vedessi veramente mettevo naturalmente era un bambino appena nato e la mia famiglia era una famiglia popolare mio padre era un imbianchino decoratore i miei nonni anche loro erano piccole artigiani facevano siano materni e paterni facevano dei calzolai quindi insomma di estrazione povera però dignitosa dignitosa e onesta ed è importante questo questa cosa qui dopo l'hanno trasmessa a propri figli e figli rispettivamente ai rispettivi figli di nuovo quando sono nato io come ho detto prima il tempo di 44 io una che all'ospedale e i primi vagiti i miei del bambino appena nato furono subito sopraffatti dalle sirene dell'allarme perché in quel periodo e se hanno visto che sbarca ad anzio i bombardamenti intorno nelle città che erano nell'italia ancora diciamo centrale del nord si intensificarono proprio per appoggiare questo perché per distruggere tutte le comunicazioni dall'italia del sud e al nord e quindi pochi diciamo minuti dopo un mi raccontavano la mia madre che pochi minuti dopo che insomma io sono nato avvenuto questo terribile bombardamento dell'appunto hanno bombardato per sbaglio proprio l'ospedale non abbiamo fatto tempo dice sempre diceva sempre mia madre a uscire dalla ne sanno dalla sala operatoria dove io ero nato dalla sala parto e andare in un altra parte che proprio la sala parto una bomba cade quella parte la sala parto dove eravamo noi fu distrutta quindi fu una fortuna eccezionale fate mi dissero che era nato con la camicia all'epoca ma non finiti perché dopo dovremmo fuggire l'arezzo fuggirà guemart i bombardamenti e quindi in un carretto di fortuna andammo con mio padre mia madre ne monti vicini a che ne riuscivo a sfuggire a un rastrellamento tedesco ma questa è un'altra storia perché se dobbiamo parlare anche di questo andiamo proprio ad ogni modo due volte siamo stati fortunatissimi e poi in questo caso anche se gli episodi furono veramente drammatici ha detto per sono discorsi della guerra che io ci sono orientato il rotto della cuffia ma fortunatamente sono altrimenti non saremmo tua mamma che che lavoro faceva tuo padre sì l'ho detto prima le pagherà in bianchino decoratore era anche un bravo disegnatore aveva destro per il disegno e mi raccontano di una volta con con il carbone fece il disegno del re vittorio emanuele in una parete della cucina era una cosa dice che di ma sono tutti di stucco però purtroppo mio padre morì che aveva appena otto mesi perché in quel periodo che ho raccontato lui era tornato da visitare dell'albania era in congedo per malattia a dove né ad arezzo dopo questi episodi della mia nascita imperversò una città un'epidemia di tifo lui l'ha presa in pieno era già un po debilitato basso servizio militare e morì avevo otto mesi quindi mia madre rimase vedova senza nulla non aveva lavoro non aveva nulla questo bambino piccolo quindi era ancora giovane ingenua inesperta anzi per quanto riguarda questa inciviltà della mia ma ti voglio raccontare un aneddoto che isola un po da questo discorso però facciamo velocemente se è possibile per capire l'indice vita dell'epoca mia madre quando mio padre era né albania fare il militare per farlo contento sapeva che gli piaceva tanto il coniglio arrosto e fece un coniglio con le patate e arrosto al mese in una scarpata e lo invio per posta in albania e quando io fare le rispose di mare qui disse bellissimo che collega qualche che mi hai mandato ma aveva un sacco di barba di buffy dio e non ha potuto mangiare ea tutta la muffa che nel trasporterà per dirlo pensare che un coniglio potesse arrivare in albaria somma era proprio una cosa da ingenuo ma era rigidità della gente popolana ogni se anche shawn est e semplice insomma quindi ecco mia madre di masi vedova e fortunatamente riuscì come vedova a trovare un lavoro al al locale ospedale sanatoriale come inserviente e libero era un lavoro della occupava tutto il giorno ma tornava solamente la sera è ok o fuori affidato alle cure di mia nonna di cui poi se vuoi ti potrò parlare ma te ne ho parlato tante le volte di questa mia nonna comunque andiamo avanti e dove hanno trovato eco anche noi essendo proprio di estrazione popolare e popolana abitavamo nel quartiere più del relitto della città che adora il centro storico e era un quartiere molto povero fatto di lavoratori ma anche molta disoccupazione era che un po di malavita era quartiere che era povero sì ma era ricchissimo di umanità un'umanità la più variegata però è anche una scuola questa è una scuola che poteva indirizzare verso il male ma poteva interessare anche verso una certa pietà per questi diseredati per questi per queste persone a volte a dolenti mano tutti i personaggi particolari me li ricordo un po tutti quello che succede proprio in questi quartieri nel popolo veri vivaci veraci perché vivace e quindi anche questo non le ricordo benissimo e la mia abitazione in particolare era un palazzotto che era stato costruito su fondamenta medioevale che risentiva ancora di quell'impianto per dirla tutta non c'erano delle scale ripidissime buy e maleodoranti senza finestre come facevano anche paura e dovevamo sarebbe scade con la candela volta watney c'era la luce elettrica perché c'era anche nelle scale c'era anche c'e niente insomma che rompeva le lampadine per non far vedere chi entrava e usciva a casa era un posto un po particolare e non c'era l'acqua corrente in casa non c'era nemmeno il bagno è quella la cosa che proprio ancora il ricordo avevamo un bagno non qui non è fuori della porta che hanno in condominio con altre 45 famiglie questa cosa del bagno mi è rimasta ne è rimasta proprio qui nella mente quegli odori bagno che quando c'erano le persone che interessa più va benissimo se apriva il bagno il bagno tumori offerto era proprio un uno stanzino con una botola quella era bagno però quando io sentivo certi odore pretende cavolo sarei loro c'era quella famiglia cipolla che era quella famiglia capitola una cosa però doveva dovevo correre nel bagno turarmi il naso fare i miei bisogni e poi scappare morte perché oppure trattenere perché c'era qualcuno di un'altra famiglia dentro e non sapevo quanto restava era un tormento quelle del bagno e anche per l'acqua è un problema perché salire con il set ball prenderà andare alla fontana pubblica prendere se chi la ha portati cima quelle scale era era un'impresa veramente per cui insomma ecco questo è poi anche visto che la guerra bombardamenti avevano insistito particolarmente in quella zona molti casi erano distrutte oltre che casi anche proprio interi pezzi di quartiere c'erano sopra un affollamento eccessivo quindi anche le soffitte tutte abitate in ambito quindi ecco questo era un po l'ambiente in cui io vivevo con mia madre che lavorava e con mia nonna che sia accudire che mi accoglieva insomma ecco appunto hai sempre raccontato ai tuoi figli poi hanno i nipoti di nonna ida ma perché era così speciale di che modo influito in maniera così determinante reti fatte da dal fatto che ce lo racconti sempre quindi se ad esso tocchi un tasto questa nonna ida toto il tasto per me molto molto emozionale e quindi proverò cercherò di raccontare questa nonna straordinaria eccezionale senza farmi troppo qui in poi delle rimozioni era questa nonna era una donnetta piccola sempre questi tagli nero con una persona in testa un po molto curva non paura molto curva e e aveva una cultura straordinaria però che era insospettabile una persona nel poco una popolana come era lei che aveva un vissuto straordinario diciamo che era nata nel 1884 figuriamoci quando sono nata aveva 60 anni e quando mi prese sotto la sua protezione questa culturali derivava dal fatto di essere la figlia la primogenita di una famiglia diciamo non benestante ma insomma un piccolo borghese il padre era capo stazione della stazioncina di ma ferrovia locale insomma non importante aveva due fratelli minori uno che era diventato un sottufficiale carabiniere e è una sorella minore che era maestra lei invece non aveva potuto studiare perché aveva dovuto accudire questi fratelli minori quindi quelli erano non abbiano fatto diciamo un po la loro strada lei era rimasta di insieme ai genitori a fare la donna di casa e l'ha fatto solamente a terza elementare però aveva una voglia una capacità di appropriarsi della cultura maniera autodidatta eccezionale si faceva testare livida dal fratello e la sorella maestrale divorava in legge la quale aveva tempo e rubava ma anche il tempo la notte un a lume di candela però ecco insomma si era fatta proprio restituiva libri ma continuava ad averli eccetera e quindi quando ero piccolo lei ha parlando di questo aspetto culturale mi raccontava tutto quello che sapeva ma una cultura umanistica non mi raccontava le favole io per me le favole non esistevano non c'era cappuccetto rosso barbablù dell'asino queste cose qui io non le conosce io conoscevo tutte tutte altre storie conoscevo la strana vita di garibaldi conoscevo la vita di tiberio la vita di nerone agrippina messalina tutte queste le cose più importanti della storia insomma come raccontava oltre questo qui oltre questo aspetto della sua passione per la storia per la letteratura aveva la passione anche per la poesia lei non conoscevano parte importante della divina commedia millenni recitava pezzi di di dante nelle città ma leopardi nelle città va dall'inizio medi citava pascoli per lei e terna passa normale e e poi anche era appassionata anche di arte e fin da piccolo mi portava in giro per la città ne portava nelle chiese mi spiegava tutto quello che vedeva io capivo parlava con i preti con i fatti per per sapere di quella affresco della storia di una chiesa a quell'altra pittura quel monumento e mi ha portato nella città mi faceva vedere gli spiegava perché poi aveva anche aveva avuto in dono una guida degli anni venti ma milanese degli anni 20 che la nave va consumata forza di disponiamo ha quindi oltre che nelle notizie che lei aveva riceveva direttamente dagli interessati in questi luoghi di cultura e anche aveva questa guida che leggerà conosceva bene un po tutte le cose della città perché una donna del popolo di quella fatta era una cosa impensabile eccolo per cui io ben chiaro piccoli poi mi portava in giro a parte il limite era anche non una filosofa perché ne portava le faceva fare delle camminate mi portava in c ma anche dei colli o se volte io posso raccontare aperto ma non so se il tempo fosse giusto per dire questa nona che in free va dal punto di vista morale e etico una volta mi portò in cima al colle dove c'era la nebbia sotto la città avvolta dalla nebbia e mi disse che mi fece vedere vedi leonardo cosa vedi vedi un mare di nebbia però sotto che la nebbia lo sai cosa c'è sì cosa ci faceva città di arezzo là sotto ci sono un sacco una miriade di gente che lavora che cammina che fa far fare una tutte le sue cose la gente che fa da mangiare lì gente che va al cinema gente doveva parlare però tu non lo vedo non vedo niente però ci credi che che c'è questa 100 100 facevo da pil come cento più ci credo è laggiù e io lo so che c'è ecco vedi allora se tu fossi nella luna tu vedessi potesse andare nella luna e potersi vedere su la terra non potresti niente però sapresti che ci sono milioni e miliardi di persone di crateri ci crederesti ecco allora dovresti credere anche che qualcuno ha fatto tutto questo allora mi dava la spiegazione scemo teologica che era semplice ma era quella vera che dopo rinforzò un'altra notte in un altra sera in cui note stella tissima mi fece sfruttandole il firmamento mi disse ma tu credi che tutto questo sia nato dal nulla come fa nascere nulla in fiore non lascerà nulla un bambino non può nascere dal nulla niente dal nulla può nascere dico allora questo che dico io dio ma per mettere dio era veramente credevo in quel dio perché ecco questo era il discorso un po della sua filosofia morale fa parte l'onestà sua deciso racconti era una cosa veramente meravigliosa anche la sua vita e avventure della sua vita erano per me proprio come oggi potrebbe essere un serial abito sera televisivo a puntate ne raccontava maio proprio da quando era piccolina che nella guest eravamo visto le guerre coloniali poi dopo ora andata a finire siamo andati a finire dopo il primo novecento alla prima guerra mondiale poi alle 3 scegliere la seconda mattina verranno al garage ma insomma i suoi racconti avevano pervaso la mia mente già a partira quanti suoi e poi tutto il discorso umanistico della letteratura dei romanzi delle poesie dell'arte insomma ecco io già da piccolino avevo questo imprinting questa impronta che mi faceva già assaporare la passione per tutto quello che poi avrei avuto dopo quindi per la cultura questo esame i tuoi primi anni e nonna ida che ti ha instillato questo desiderio iniziale di riconoscere di essere fondi e quindi dopo questa prima esperienza di educazione culturale sentimentale come ha vissuto un ingresso a scuola alle elementari mai fatto le elementari questa è una bella domanda rallentando proprio nel vivo della questione che più interessa penso a questo tipo di intervista ecco io feci la prima elementare non maniera regolare nel senso che siccome ero nato di gennaio mia madre e mia nonna decisero di farmi anticipare la scuola ciò era possibile e andrea scuola cinque anni e mezzo però andare in un istituto privato cattolico ho letto nessuno l'impatto fu molto molto bello per ritrovare proprio un ambiente completamente miracolo studio il sapere la conoscenza può imparare a leggi la scrivere per me fu proprio una cosa bellissima e specialmente mi ricordo specialmente l'aspetto che all'epoca usava meschi insegnare le poesie fa studiare a casse delle poesie fa declamare le poesie era una mostra importante per allenare la memoria e in questo io ero bravissimo perché è reduce da tutti gli insegnamenti poetici ns della nonna per cui anche prendevo queste poesie e proprio come un onore e portava a casa insieme alla norma in due secondi e parola memoria io ci mettiamo un pochino di più peroni imparavo subito e dopo le declamavano insieme e proprio mi ricordo di una volta facendo un concorso in questa scuola elementare privata in cui vinci questo primo premio di poesia mi ricorda ancora la poesia prof solitamente però cioè in par aia legge da scrivere per quello di potevo della prima abbastanza bene passando da dalle dalla ps alle matite ne ricordo fila quelle grosse matite colorate per merano c'è una cosa bella per noi poveri avere le matite colorate appunto ti ricordi se avevi del materiale specifico se fai abbinamenti andare a scuola insieme a scuola arriva a voi il grembiule nel più e mi ricordo un branco un grembiule azzurro con un fiocco e quindi avevo una struttura un piccolo a sto giro di legno la matita poi la pena con i pennini e queste matite mi ricordo delle matite colorate che per me avevo anch'io ho già come me dice 11 1 mio padre una scelta predisposizione al disegno perché al disegno mi ricordo che ora lascia un attimo che questa mia nonna aveva françois di oltre questa vita aveva un della proprietà che era una bibbia enorme per me era enorme perché ero piccolino una vita illustrata nel dover e io in questa da questa bibbia figuriamoci poi la bibbia è una miniera di racconti affascinanti e nell sini racconta tutti poi c'erano le figure illustrate dal dr è per cui io per me era proprio come i film e oggi sfogliare questa bibbia e mi ricordo che l'ho rivista a metà bibbia e accanto aveva qualche illustrazione dovrei fermi e di sé i disegni a colori parchi disegni del vicecapo di rifare tutti il disegno del 2 ma ero piccolino usa 14 per avviso quindi né tornando alla scuola ecco questo ricordo bello di questa è anche una suora molto materna brava materna ma lo ricordo come apprezzava in questo per cui mi sentivo anche bene c'era questa queste matite perdonati se la penna e la penna con l'inchiostro quando cominciamo per me fu un po perché le malattie nelle dita le macchie accaduto nel in più le mie rimasto questa cosa della macchia se parli con la nonna ti dirà che io mangio sempre capita che mai a farle portone disco ma questa esperienza poi che ho capito da quel che ho capito è positiva per te ha continuato elementari sono contrari così in crescendo purtroppo purtroppo no perché come ho detto prima se le mie ricordi d'infanzia sono una galassia distende fisse questo della scuola dopo questo primo anno quando il passaggio alla scuola pubblica e per me un po un buco nero come ricordi della scuola perché io andai a questo primo anno la specie non piccoli esamino l'ammissione alla seconda la scuola pubblica e fini e nella scuola pubblica che era del quartiere praticamente che raccoglieva tutti i ragazzi di quel quartiere diseredato povero di scalmanati di ragazzi che non avevano né arte né parte non è dell'educazione taluni erano anche dei delinquenti in queste classi e poi si riversarono anche nelle classiche a via ad esempio nella mia classe nel col passare degli anni della seconda terza quarta e quinta ogni anno venivano subentrarono dei ragazzi che erano stati bocciati negli anni precedenti e quelli di sé buon hanno fatto due volte la laterza ha fatto il tre volte la quarta insomma è ragazzi che quando siamo arrivati in quinta nei sembravano degli anni c'era qualcuno che aveva anche 13 14 anni per cui insomma però non era un fior fiore del professore della gioventù diciamo è pronta ad apprendere voglio salire di acculturarsi insomma tutti i ragazzi la maggior parte che poi anche molti che facevano dei lavori anche dopo la scuola già cominciavano a lavorare perché i genitori magari bisogno vi adoperarono per altre cose insomma era veramente un ambiente scolastico molto difficile detto prima di periferia e che di quartiere disastrata ti ricordi per caso come si svolgesse la giornata scolastica il tuo maestro ecco ho parlato di buco nero perché per quanto riguarda l'apprendimento io non ho molti ricordi ecco i pochissimi ricordi era un maestro anziano che il cui compito principale essenziale era quello di tenere la disciplina perché era così non era colpa sua povero maestro lui doveva tenere assolutamente disciplina altrimenti era invivibile la scuola con questo tipo di ragazzi io mi sentivo come un pulcino nella stoppa e lo sperduto di detto catapultato in questo in questo ambiente diverso scolastico deve trovare i proprio male che non mi ricordo esattamente che cosa facessi concedono solo questo aspetto della disciplina in cui il maestro era obbligato il forza usare sistemi coercitivi di punizione che erano meglio e vari perché le scarpe locri tirate d'orecchio e mettere in ginocchio la lavagna far uscire fuori dalla classe era all'ordine del giorno per di più non c'era solo la bacchetta ma addirittura c'era un bastone e me le cose che noi chiamavamo quel bastone e la clava per i storico me lo ricordo proprio bene e quindi una volta può addirittura mi ricordo che il maestro esasperato prese una famosa perché ci fosse quadrate di legno con il feto per cancellare la tira ragazzo che era davanti a me quello sia basso repentinamente e mi prese in pieno nella fascia mise a piangere allora tutti i ragazzi a riderà svigna saria prendermi in giro insomma ecco non era the proprio nell'ambiente mio però ecco dal punto di vista scolastico a parte questo io che non ricordo bene è come ricordo che avevo a proposito di materiali scolastici anche lei c'era il calamaio figuriamoci però io non mi ricordo perchè non ho nessun reperto non mi è rimasto niente mentre mia moglie molto ordinata molto metodica quaderni delle elementari delle medie e delle elementari niente non ho reperti archeologici storici di scudi non so probabilmente qualcosa hanno fatto è perché però non c'era questa memoria mi ricordo solamente di questo materiale di quest'anno aveva una gonna una gomma tonda una bobina tonda che mi portavo dietro da dalla prima della primina dalle suore era molto cara visto come un lago consumata tutta quindi però la tenevo per me perché già una gomma era già passato il sì o per il no di gara abbastanza forte per ora bella mi piaceva e un giorno un giorno uno di questi ragazzi che aveva 13 14 anni che magari lavorati e sapevo che la moralità va lavorare ci aveva un padre che era un artigiano faccia qualcosa calzolaio non so e era innamorato di ber tra bambino e mi disse ma ascolta ma se me la dai a questa bomba io ti faccio un paio di scarpe di cartone io va bene e li dati questa gola me ne priva il maggior però con le scarpe di artipoli noi doma liste quante cielo di quella classe insomma sempre ma ma aria hai mai avuto modo di capire di intuire se versasse tutta la scuola in questa condizione di insegnamento per consolo classi di leo pensavo maestri che sperimenterà 04 tecnico il nome guarda a questo proposito ho un ricordo perfetto di questo che io passando dalla scuola privata con le suore a questa pubblica pensavo di essere capitato nell'inferno da palese dall'inferno però mi ero accorto che ad esempio una volta andando il maestro di mandò in una classe da un collega a prendere dei decessi di lui l'aveva finiti per scrivere alla magna e io mentre mi avvicinavo la porta di pesca lo sentivo delle urla delle urla sentivo detto un fee poi a un certo punto primario nella porta un colpo grosso sulla porta e impaurito una busta yaki la porta era stato un tizzone condizione di quelli che servivano per accendere il fuoco che avevano modicamente dei caminetti a legna per riscaldarci e questo problema estro che urlava ancora di più ancora più sicuramente del mio maestro per cui io memore del diciamo del della divina commedia che avevo assaporato attraverso le parole della nonna attraverso il fiore nei canti che sapeva nella memoria sapevo cos'era purgatorio il turn è il paradiso quindi io pensavo di essere capitato nell'inferno nella mia ma vedendo questa classe di ma allora io sono nel purgatorio dicevano fra me questa inferno meno male che non sono capitato qui dentro perché questo era nato però però nel contempo ed è anche l'esperienza di carne di vedere una volta c'era un maestro in un'altra aula che mi chiamo dentro mi fece vedere perché volevo un po curiosare era un giovanissimo maestro che aveva portato dei metodi innovativi perché la scuola si stavano 90 che sarà l'immediato dopoguerra anche se ancora la riforma la riceva deforma non era stata la scuola dopo la scuola media unica poi certo metodi nuovi non c'erano però stava fa evidentemente affiorando io ero capitato diciamo che un insegnante anziani con metodi ancora che riserva una fascina pero niente questo questo alto maestro che mi porto dentro la classe a vedere era una cosa meravigliosa aveva un terrario fede forni ad insetti dentro che si vedevano attraverso il vetro hanno fatto tutte le gallerie mi ricordo che aveva un acquario con i pesci dentro aveva un piccolo laboratori etto di chimica e fisica poli portava fuori ci aveva fatto un giardino questi ragazzi hanno felici di vedere proprio erano contenti dico io cioè core ha capito quindi al paradiso facevo il fondo nel purgatorio e quella classe al canta mi sa che l'arte sport dalla mente sono all'inferno non sono a destra piccola merito non so se può servire bene però veramente come esempio per noi uno stimolo ma la tua famiglia come prendeva parte alto percolosa mia famiglia ad esempio si è mai opposta in qualche modo queste forme di violenza che venivano usati è occupata un altro 1 un altro metodo nato episodio che fa parte progetto riguarda l'apprendimento e l'insegnamento non ho memoria però di questi episodi si è infatti la mia famiglia tu parli nella famiglia a quel momento era la mia nonna la mia famiglia era solo lei perché la mamma purtroppo poveretta la sera stanchissima quindi aveva poco si fidava della donna per cui per me la non era madre padre tutto è maestra e soprattutto maestra psicologa tutto e naturalmente io di quello che avveniva anche se ne parlavo con la nonna no anche se non è che enfatizza vola situazione e quindi lei su questo sapeva che questi metodi lei era di 884 quindi sapeva che questi metodi un po violenti gli scappellotti tratti dovete mettere da stiro ecc allora nè di a suo tempo tra ma anche mettere in ginocchio con i ceci conoscevi sotto sotto le ginocchia quindi non è che si meravigliava po di tanto visto perché può conosceva anche il tipo di ragazzi che si alimentavano quella scuola però ci fu un episodio particolare in cui la nonna che era una persona che proprio era fiera battaglierà odiava la violenza e odiava soprattutto la possibilità che la gente sopra facesse specialmente le persone più deboli è capito quindi come un conto e sopraffazione lui era propria intransigente specie se erano colpiti di come dico prima ho detto prima i giorni gli indifesi poveri e gli indifesi e quindi quando sei una volta il maestro povero maestro che non ce la faccia più nemmeno comunque metri da tenere la disciplina escogitò un sistema che molto sui generis no però sempre degno dell'epoca dei tempi cosa fece per poter riuscire a mantenere la calma scienze proprio quelli più più riottosi più prepotenti a farli capoclasse e in questa maniera riuscivo a ottenere la disciplina ma lo teneva non perché questi p a volte usavano anche le mani questi vi è capito quindi i più prepotenti riuscivano essere calmi perché mantenevano d'oro la disciplina anche un mezzo che noi chiamavamo i calciatori noi ragazzi perché a volte erano maneschi in questo in questo loro diciamo dovere di capo class io racconta questa cosa la nonna e a quel punto la non lo resistente più e allora mi ricordo una mattina venne mi accompagna a scuola lei perché la scuola era vicino era abbastanza vicino al luogo lì dove io abitavo andava a piedi volevo larmente non c'erano sul problema allora pericoli grossi non c'erano e mi accompagnò affronto al maestro direttamente si erse capita la sua curvatura alzo la testa e fieramente gli disse ma come lei pensi ha permesso di mettere in piedi cazzuta tori maestro nello se guardi lei rispose guarda guardi che si maestro che quello che mi nardò non dice mai le bugie sembra detto vuol dire che è vero comunque dico se non è vero è meglio ma severo guardi lei smetta con questa questo sistema elimina in questo tipo di correzione altrimenti una denuncia il maestro sulle spalle così interdire per dire della dea tempo alla mia nonna però ricordandola tempo la nonna ti devo anche dire come mondo sai già che lei nata nel 1884 era stata destinata a sposarsi a un rigo commerciante di pellame da parte della famiglia avevano interessata questo matrimonio quasi costretta e lei non ne vorrà sapere perché mi raccontava sempre che si era un brav'uomo giovane era anche benino dice però mandava un odore di con di cominciò perché era facevamo aveva una conceria quindi quello donerà nauseanti e non lo sopportava non aver potuto stare poletto qui tutta la vita per cui io sì mi costrinsero a fare preparativi del matrimonio però la macchina delle nozze di barreca e in camera e non c'è fuga il sogno del fratello carabiniere tentò anche di sfondare la porta ma io rinunciai e quindi mia nonna per dire latente della donna insomma all'epoca penso che hanno alla fine dell'ottocento o primi del 900 per cui e lei finite r poi per sposare di sua volontà innamoratissima uno squattrinato di fisarmonica ambulante mio nonno piccolino come lei e fecero una vita abbastanza gramma ebbero sei figli tra cui mia madre ma dovettero faticare tutta la vita insomma quindi quegli avvenimenti della sua vita che ne ha sempre raccontato che ti ho detto prima insomma facevano parte di tutto questo mentre invece che temperamento come passare le giornate si no per finire il discorso di velocità se della nord di questo come andò a finire mai ti volevo dire che cioè non è che portò a conseguenze questo fatto qui perché come si potrebbe pensare oggi ha fatto una rimostranza verso l'insegnante dopo l'insegnante si vendica anzi di qualche maniera che la fa scontare a te no non successe quella cosa lì anzi successo qualcosa di diverso dopo magari non è farina tono ma sisi nefasti volevo chiederti perché le parole del temperamento della tonon e mi era venuto in mente richiederti 3 invece se avevi ereditato anche questo aspetto però è vero dopo questa minaccia di denuncia al maestro questa questo intervento abbastanza drastico ci furono delle conseguenze in classe nelle forme di vento ma non ho atto luiz mese con questo discorso dei del calciatore sono eco tibet e capoclasse violenti che mantenevano disciplina al suo posto insomma mese con questo sistema ritorno a quelli classici ed e gli scappellotti ritirati del regge ricerca gli urli però insomma con me si comportò veramente bene e si comporta tanto bene che fu una delle persone che poi dopo ha indirizzato la mia vita quello di uno dopo però che volete fare una domanda riguardo a quello che ho capito e ambiente davvero carlo passo con shiny come come trascorre mila giornate nella scuola se parte la scuola che ripeto insomma quella era la scuola però il fuori scuola per me era un campo di libertà assoluta avevo questa nonna quindi ero libero a parte mangiare e dormire ero completamente libero anche se ero piccolo facevo stare molto in pensiero una nonna era sempre aspettarmi perché non mi voleva costringere perché era una gara libera per conto proprio dentro vivamente e voleva che anche il nipote specialmente nipote poi fosse libero dentro però insomma stava un pensiero perché l'ambiente era quello che era intorno a noi alla nostra casa era pieno di macerie ancora delle rovine della guerra insomma un ambiente molto pericoloso anche dal punto di vista così esteriore perché queste macerie c'erano che disegnate di bombe inesplose poi erano pericolanti ma noi per noi per noi non per no terme insomma per i miei amici pericolo era il loro mestiere insomma arrivano sugli altri in cima gamberi più alti i più pericolosi quindi io avevo sempre paura perché avevo la nonna che mi riempiva continuamente anche se mi lasciava libero ero completamente libero però mi riempiva dei consigli non fare così non attendo comunque non andare con quello quindi sono delinquenti se va comunque ti succederà questo quello andato un piccione con la maison casa di correzione era che ragazzi derubavano che nelle fasce uno di tutti poi c'era i giochi di bande fra ragazzi nei giochi di bande erano anche violenti pericolosi con attrezzature rudimentali per cui ci potevo farci facevano anche male e quindi insomma è come l'ambiente spensierato beh bello da quel punto di vista della libertà assoluta però era un ambiente pericoloso andare anche la moralità che c'era il giro è ad ogni modo io cercavo di limitare gli altri nell'essere coraggioso di fare tutte queste cose però avendo dietro queste raccomandazioni pontine della nonna ero sempre preso fra la voglia di essere come gli altri però la paura di farlo perché andasse per non deludere la nonna quindi avevo maturato proprio questa voglia di fare il leone mentre in realtà ero solamente un coniglio e conigli o tante le volte mi chiamavano anche gli altri compagni quando non riusciva a scalare un muro oa salire in un'auto del più chiaro pure di farmi vedo però insomma contenere negli scontri di bande con ragazzine armao anche operare un ultimo della fila perché fra i primi capito coraggiosi che si facevano male questa all ambiente tra una volta molto arco e la freccia si ringraziano ancora sera la settima è stata soltanto la sollecitudine della nonna a trattenerti da queste situazioni di pericolo o gusto che ho avuto ho avuto ho avuto accesso a questo ambiente in cui io seguivo gli arti un po pedissequamente perché volevo essere coraggioso come gli atti ma ha riferito che fare delinquente forse non lo so perché alcuni veramente andavano a finire in casa di correzione per quello che combinavano a qualche rubare perché anche una volta provai a rubare ma fu una cosa nella mia mente per me una cosa assurda perché non era nel mio temperamento volevo solamente seguire gli altri ma non fu soltanto la nonna salvarmi dicevamo la variante è il mio carattere diverso da la maggior parte dei compagni di scorreria ma fu il sacerdote il prete della parrocchia che una volta mi mi vide che chiama un giro fra le macerie ricordiamo era fatto male nero tagliato con con qualcosa che mi presi mi portò da lui la canonica mi disse infetto eccetera e mi fece conoscere l'ambiente della chiesa li io lì per lì ero riottoso non volevo perché mi vergognavo nessuno andava anchieta nessuno frequenta solo le dice solo le vecchie vecchie per vanno in chiesa per me non esisteva insomma questo discorso a parte il discorso della nonna che ci andava però per me personalmente niente la chiesa non ci andavano e invece quell'ambiente della chiesa insomma mi fu subito familiare diventare subito il primo chierichetto di questo sacerdote quindi imparai benché avevo sei anni 56 anni non so imparare subito le risposte il latino questo latino mi piaceva era una lingua sconosciuta di cui io non capivo niente però l'ho imparato perfettamente un tavolo perfettamente subito le risposte che dovevo dare come avevo imparato le poesie finale ora però era una lingua sconosciuta per cui scelti certi vocaboli mi davano dell'associazione di fantastiche ercolano se lo posso dire delle cose che nasce o in tv adattare dei faceva stage effettuato io [Musica] vendute m a questa me ha ripetuto mm rispondevo io questa me a me li dava un associazione particolare mm di roma che sarà marco volti di questi mm che si può capire benissimo quello che l'associazione che viene fuori dopo però quando continuavo diceva in un'altra fase faccio sempre una cosa mia e poi dice quale mary puristi ecco allora è vero sarà mai repulisti me a me quindi l'associazione che ho fatto è evidente quindi poi arte fallici apposite bar illy con fitte di riley ma cosa sono questi ibridi film sotto l'occhio io recitavo perfettamente tutte le risposte tanto che era diventato bravissimo nel latino e in lingua sconosciuta che non conoscere questo sacerdote questo prete miss e cioè io mi affezionarmi urbano sempre sono tantissimo mi teneva come un figlio proprio quando morini di schiaffo e proprio molto i motivi abbastanza presto lui alla fine della mia infanzia quindi cioè ma cosa veramente lui è stato diciamo mia nonna è lui secondo salvatore e poi stranamente anche il maestro questo maestro che alla fine della quinta alimentato il canale epoca c'erano gli esami in seconda io avevo fatto dei danni di aggressione alla seconda perché passavo da scuola privata quella buona poi ho fatto l'esame passa l'esame di ammissione alla seconda dalla seconda alla terza e poi cerasale l'esame di quinta infine da me di quinta e siccome ancora la scuola classista c'era la possibilità di andare a scuola media però sembra solamente da fare esami grandissimo nella scuola media ora su questo discorso della scuola media devono imbastire un altro tipo di ricordi perché tutti i miei compagni di scuola la maggior parte la ma proprio la maggior parte penso forse nella mia classe di essere stato l'unico la maggior parte smetteva alla quinta o non arrivava la quinta o alla quinta cessava oppure quelli un pochino più fortunati andavano la scuola d arte e mestiere questa squadra arte mestiere che poi consiste questione di fare i lavori tragiche falegnameria i cani ha diretto ci sta e avevano da questi che andavano a scuola con una tuta una guerra tuta blu e io ero innamorato di questa vita avrei voluto continuare e fare questa scuola d arte mestiere ma questo maestro prima della fine della quinta una meta quinta disse a mia nonna che mi sarebbe dispiaciuto se questo ragazzo che era diverso dagli altri che era completamente diverso dagli atti si fosse rifiutato andando a una scuola di arti mestieri perché lui avevamo già visto in me delle possibilità culturali non lo so io non mi ricordo bene però è evidentemente hanno capito che io potevo fare anche quest'anno a scuola perché allora non era facile gente del popolo andare alla scuola media perché poi dopo le presuppone va e il proseguimento o e scuole superiori come dice è certo c'era molta gente qualcuno share avranno che riuscirà a fare detto passando la maggior parte come ti ho detto per loro non c'era questa possibilità figlio di notaio diventava mortaio figliolia coesa certo certo c'era questa anche se stato è quindi figli ed avvocato faceva il 18 altro c'è una ducati del dottore c'era questo era un po la storia all'epoca anche se la possibilità ripeto per i più bravi e volendo di poter accedere a queste scuole e quindi questo come maestro convinse mia nonna e mia madre ha fame fare questa a mandarmi alle scuole medie di becera le scuole io ti ripeto siccome impegnavo questi ragazzi e con la tuta di questi lavori piansi che anzi perché non ci voleva andare alle scuole medie però insomma furono irremovibili e mi ci mandano però c'era l'ostacolo della mela missione io siccome non mi ricordo niente della possibilità di apprendimento che aveva avuto durante la scuola ma penso po perso pochissimo perché ad esempio come ancora oggi specialmente a matematico me in tutto il mio apprendistato con la nonna autodidatta culturale tutto fatto ma tutto a livello umanistico letteraria letteratura poesia arte queste cose qui si storia queste erano per me erano cose che anche senza averle apparsi non l'avesse imparate nel cibo scolati lo abbiamo fatto io per me sapevo tante tante di quelle cose che però esempio la matematica che era una cosa che non ho fatto per me era una cosa quasi a scusa allora questo maestro per farle superare quest'ostacolo della missioni siccome aveva una figliola che si preparava per lo stesso esame si prese cura di me per potermi fare fare questo questo esame quindi ecco questo per dire che il resto non è che invece che vendicarsi proprio nel complesso sotto la sua protezione verranno cosa che magari avevo io ammette ma lui invece aveva già individuato come persona era una persona questo maestro e quindi mi accomuna o alla sua figliola per fare per questa preparazione una preparazione che fu molto veloce è certa però che io a casa con la nonna rinfoltito va vedo e quindi insieme a lei ci trovavamo più la più con la nostra star che con il maestro infatti mi ricordo che mi chiesto designer a missionari che lega le barre di qualcosa di garibaldi sapevo tutto le date le cose le battaglie di geografia poi anche geografia ero proprio portato perché mi ricorda aveva avevo delle cartine che la mia nonna aveva preso dal suo fratello carabiniere in queste cartine né ci perdeva c'era una meno del turi che addirittura mente del 35 mi ricordo che era dell'impero coloniale italiano l'africa c'era la libia e io guardavo aprivo queste cartine leggevo tutti questi nomi mi immedesimavo la nelle t opera di signa la libia tutti i nomi proprio di imparare a memoria rete località eccetera e quindi mi piacevano dopo nel futuro anche era appassionato a tutti gli ac avanti conosciute nel proseguo del tempo tutti numeri capitali di città saputo leverano anche la geografia proprio mi interessa la storia poi non se ne parla la poesia eccetera basta vedere lì prima in casa e quindi come come hai vissuto l'ingresso alle scuole medie allora questo superato questo esame abbastanza indenne perché nel salar de quattro materie classiche c'era la matematica l'aritmetica non la matematica l'aritmetica storia geografia e italiano io ma tema l'aritmetica mi ricordo solo che ricordo questa cosa ancora l'anno personalmente mi chiesto numeri decimali e io numeri sapevo cosa significava magici umani propria sul bene però ecco nel complesso probabilmente da superare bene perché sulle anche cose brilla ea me lo ricordo somma questa gonna qui e quindi passai alla scuola media e fu un salto che abbastanza traumatico per la scuola media perché mi ritrovai in pieno di voglia di fare di apprendere di studiare però piano di idee ma ne mancavano i mezzi classici ad esempio nella rhythm etica sono di tutto che erano portati dicendo la matematica la cifra che si scherzava in prima media lascerà al latino primi tutti e tre anni delle medie erano di latino rosaro a veroli se rosarum era subito capitava e etica e c'era però su certe cose mi piacevano ma su altre ne mancavano gli strumenti insomma ad esempio io avevo una mente piena di cose da esprimere però mancava lo strumento per esprimerlo lo strumento che era la grammatica la possibilità di scrivere e questo fu una di un handicap è notevole però ad esempio come dio vuole trovare fortunatamente l'insegnante d'italiano che comprese la mia situazione e mi ricordo a questo proposito proprio un episodio in cui in un tema io descrissi la mia situazione con la mia nonna certo la mia casa dei mercati e ancora mi emoziona vetro cosa e questo in questo tema questa professoressa lo vuole eleggere in classe rs a modo suo insomma senza errori senza niente nella descrizione molto bella commovente e toccante che fece capire insomma a cagliate dentro questa testa c'era qualcosa vvd sensibili emozionale e all'ultimo però mi disse mi dispiace zanelli ma ti devo dare tre casi mi ricordo tutti fece perché è una miniera di errore ordinaria fine cosa che è impossibile quindi di limidi subito qual era il mio limite cosa avrei dovuto superare per poter riuscire a esprimere bene tutto quello la capacità che avevo dentro delle cose che sentivo di poter esprimere correttamente quello era un impegno che ne ago stata abbastanza fatica ma non troppa poi e piano piano sono riuscite a superare anche questo qui però in certe cose in certe materie più epica queste cose storia queste cose mi ricordo che ero bravo non era un grande studioso è per carità questo non sono mai stato però e per la media è con la scuola media mi ricordo bene questo il fatto di aver abusivamente siccome io con la nonna sempre allo stato avevo avuto ne innamoramento a prima vista dei libri de lire del leggere e non avevo avuto libri ho personalmente di lettura niente avuto solamente alle scuole elementari avevo il sussidiario rosso schiava fatto di storia una fir l'aritmetica e poi dico di lettura un piccolo libro di lettura come usa vangelo ma solo questi due libri libri di lettura in tre giorni fa me la nonna veniva subito eletto acquisito assaporato riletto continuamente quello poi c'era piu niente da nella storia era poca nel sussidiario geografia quello che c'era allora e quindi però la mia voglia di avere dei vivi personali da reggio e cerami nera nera mari stanziamo le medie che hanno dato o se con le medie investimenti con le medie pesce con i sacrifici di mia madre purtroppo allora andare meglio anche aveva un costo notevole per noi poveri quindi i libri di testo erano una spesa consistente però questi libri di testo per me furono veramente un poi è finita e quando ancora lo sento ancora oggi quando sono un libro nuovo che lo hanno solo ha saputo io quel profumo per mera quell'odore ma invece era un profumo di carta stampata specialmente nelle poche fotografie erano incredibili allora emanavano un odore particolare però la carta nuova frusciante è per me raine piante proprio una cosa eccezionale e a parte libri belli da esempio quelli di etica che a cui saranno le figure dei disegni ma come appassionare subito nel ricordo bene un libro il mio libro preferito che era l'altro lucia era un librone alto più di mille pagine una copertina rigida gialla che faceva il paio con i vocabolari altezza come libro e di dentro ricevere devo perché trovavo trovai le pagine più belle di tutto di tutta la letteratura italiana e mondiale e mi ricordo che poi dopo il leggero insieme alla nonna naturalmente ben chiaro gambino questo libro per me incontrai per dire nievo con la pisana ora sarò con ombretta piccolo mondo antico di una miserabile le pagine più belle erano erano scritte in questi in questi cinque in questi libri c'erano tutti questi i migliori romanzi italiani esteri erano tutti rappresentare mansioni poi non se ne parla mi ricordo dei pezzi più belli del manzoni e via così dicendo poi a poesia c'era pezzi di etica insomma era un libro per mera nilo d'oro unicità e devono magari altri ragazzi non lo guarda solo guardare solamente se l'insegnante diceva aprite quella pagina studiata da quell'episodio ma si usava pochissimo però l'antologia per nera il libro di vivere la mia bibbia da quel punto di vista ero innamorato di questa antologia questa copertina era errata mezzato per l'appunto anche ogni tanto c'era una un'opera d'arte rappresentata adito una fotografia a colori a colori era di un'opera d'arte quindi anche quella me invogliava la mia passione per l'arte che ne aveva portato la nonna lì veniva veniva di nuovo abbeverata io avrei voluto andare a vedere questi quadri questi vergini pezzi di accesi la vita che vedevo lì quadri di che non erano ad arezzo naturalmente erano quattro i famosi da monnalisa un botticelli senatur era avanzato da queste belle illustrazioni di opere d'arte e quindi questo per dire dei libri di quello che la scuola media lì mi ha subito dato come mi appassionata attraverso il libro attraverso la lettura quella di quella naturalmente in poi non ha più abbandonato perché la mia ricetta dei libri è stata una cosa è stato il frutto della mia vita perché poi basta vedere i criteri a questo punto è infatti lo vorrei chiederti come ultima domanda tu poi hai cominciato fortunatamente anche le scuole magistrali dopo le medie ma in che misura e stata la scuola a nutrire il tuo desiderio di studiare è invece quanto l'amore autodidatta che aveva instillato la nonna prima devo fare un bilancio cioè dopo naturalmente dopo la scuola media si trattava di di scegliere la via da proseguire e c'erano poche possibilità o uno smetteva la terza media marano genere che l'avesse fatta oppure andava a un liceo classico scientifico la ragioneria bionic e se non aveva quel pallino un po logico matematica che non avevo oppure alle magistrali arrivati storico l'aria umanistica diversa dal liceo perché diceva ancora lì c'erano ancora più impegnati classisti per cui io fu indirizzato naturalmente perché sull'indicazione anche della sorella della nonna che la maestra c a quel punto a fare l'istituto ma ci sta a fare ma ci sta lì quindi andare le magistrali dove ho incontrato mia moglie nei banchi di scuola scuola e l'ho sposata insomma ecco la maestra roberta e mi state dicendo però un'altra cosa sì questa è un passo che cosa si sa quanto la sequenza rigori qualche ricordo guidata delle cose ricordo quello che mi hai detto quanti minuti nel milan in questo bilancio per faccio in questo momento ne accorgo che cioè la scuola di per se stesso ma non mi ha dato molto nel senso ha non ha aggiunto troppo a quello che io ho già dentro a mio apprendistato culturale autodidatta invito fatto prima attraverso la nonna e poi da solo piano piano però mi ha dato molti molti stimoli molti stimoli perché le varie materie mi hanno aperto d'orizzonte specialmente queste magistrali che veramente riconosco che è stata veramente una bella scuola perché aveva tutte le materie possono avere appunto mai trovare insegnanti bravi come gli anziani ad esempio non ha trovato uno in seconda e terza magistrale insegnante d'italiano linea firenze bravissimo che perciò innamorare di dante continua la manicure ti dà letteratura c'era molto bravo e aveva capito insomma che avevo questa capacità di esprimere nello scrivere specialmente perché più che nel parlare ma nello scrivere si esprime bene a quel punto le magistrali avranno superato un po le handicap la grammatica vedere con servizio tempo però mi disse una volta dopo un tema che avevo fatto di cavezzo la testa e mi disse tu da grande farà lo scrittore per me fu una cosa veramente bella questa che in realtà questo riconoscimento non professori di quel tipo sono ecco mi sembra veramente una cosa pero e nei fatti uno scrittore dopo piano piano sono eco da facevo il impiegato dell usl è però dentro mi senti mi sentivo uno scrittore un poeta perché poi ho anche le magistrali quando cominciai a studiare anche la poesia punto di vista ancora più perfezionata diciamo così non la tecnica poetica ne senti anche capace di esprimermi veramente imposi a con la metrica e ne venivano facilmente ad esempio le terzine le quartine facevo dei sonetti già in prima seconda per per i compagni contro professori la vedo questa cosa rivela della poesia proprio mina quindi questa capacità mi senti dentro attore principale stime in versi come mi è sempre rimasta così adesso mi ha permesso anche di fatto dei bei cosi dei poemi inter insomma in terzine o non sestine un quartiere però è veramente la scuola mi ha dato lo stimolo perché non tutti i professori parlerò come questo c'erano professore anche avere un pochino più scarsi quindi uno doveva farsi da sé un approfondimento culturale diverso però nel complesso insomma ne aveva abbastanza però non quanto ho fatto da me auto cauto didatta mente nel tempo piano piano ho capito perché per me era la lettura la cosa più importante perché sono sempre più convinto che senza lettura non ci può essere la capacità di espressione vuole una lettura costante la più variegata possibile insomma la più aperta al mondo quindi questi segni che ti aveva instillato nei no se questi sei mini dei semini di quest'anno nel cerchio nale nonna ida anno germogliato nel tempo piano piano sono abbarbicati anche noi perché noi a condividere la scuola io ora l'università ma contengono i nostri nonni in modo costante che era cosa che dobbiamo condivide certo certo ma è vero questo a questa cosa nella tua gioia questa possibilità di far rifluire queste ricordi dell'infanzia perché proprio l'infanzia che ha formato il mio carattere poter ricordare anche l'aiuto prezioso di questa non è eccezionale insomma è veramente una cosa bella per me che sono arrivato a diciamo alla fine quasi alla fine della partita e questi ricordi sono come ho detto prima in questa mia galassia dei sentimenti sono stelle fisse che sono intramontabili non c'è niente da fare l'infanzia per me è stata veramente una cosa eccezionale il tutto l'iter della vita anche se non rinnego niente di tutto quello che sento quasi anzi ha avuto la possibilità di avere una nipote come te quindi è tutto dire per ora infanzia veramente non credo che come la mia poi non tante tante di quelle cose lì sarebbe da dire perché ma è solo un discorso scolastico quindi ma devi far sì che le b da dire chissà quanto mai io ti ringrazio perché è stata un interessantissimo progetto accademico dell'università tanti spunti poi per per l'insegnamento futuro che spero di fare come professione però è stato profondamente emozionante come abbiamo visto e ti ringrazio perché rimarrà come un ricco ricordo di piero di affetto e di migliore coscienza della nostra storia nanula va grazie grazie amica mia grazie [Musica]

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L’intervista, della durata di 1:17:12 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=81B6rg1gx_c&t=12s), si incentra sulle memorie scolastiche e infantili di Leonardo Zanelli. Nato ad Arezzo nel 1944, ha lavorato come funzionario nell’ASL di Arezzo; attualmente è in pensione. Ha vissuto la sua infanzia nella città toscana, insieme alla madre, inserviente presso l’ospedale, e la nonna materna: il padre, imbianchino decoratore, è morto di tifo otto mesi dopo la sua nascita. Lui stesso è scampato fortunosamente alla morte alla nascita, in quanto poco tempo dopo il parto la sala operatoria fu distrutta da un bombardamento alleato. Abitava in un quartiere popolare, denso di rovine pericolanti: il suo piccolo appartamento non era dotato di un bagno interno, condiviso invece con le altre famiglie del condominio. Il suo percorso scolastico si è svolto dal 1949, anno in cui ha cominciato a frequentare come alunno anticipatario la scuola elementare, e il 1962, quando ha conseguito il diploma quadriennale presso l’Istituto magistrale. Ha dunque studiato nel corso degli Anni Cinquanta: gli anni della ricostruzione post-bellica e, successivamente, del boom economico, con l’industrializzazione e la modernizzazione di larga parte dell’Italia; ma anche, per converso, anni caratterizzati dal classismo sociale e scolastico (Galfré 2017, 162-89, Lanaro 1992, Crainz 2002).

Cresciuto in un quartiere operaio e popolare della città nei primi anni della ricostruzione, Zanelli ricorda l’impatto imprescindibile e fondamentale della nonna materna, considerata a posteriori la vera e propria artefice della sua educazione. Nata nel 1884 e a scuola fino alla terza elementare, era tuttavia una donna coltissima, e avida di sapere: declamava a memoria rime di Dante, Leopardi, Pascoli e d’Annunzio; invece di raccontare al nipote le favole, lo addormentava narrandogli delle vita di Garibaldi o delle vicissitudini della prima guerra mondiale. Prima che cominciasse gli studi elementari, era solito passeggiare per Arezzo con la nonna, che lo conduceva a visitare le chiese per vederne gli affreschi. Iscritto come alunno anticipatario in un istituto religioso perché nato a gennaio, ricorda con affetto il primo anno di elementari; le capacità mnemoniche, già allenate dalla nonna materna, gli consentirono di ottenere buoni voti, soprattutto nelle discipline umanistiche, dove essenziale era saper declamare le poesie a memoria. Diventa invece traumatico il passaggio alla scuola elementare statale, situata nel suo quartiere: a traumatizzarlo è la convivenza con compagni di classe spesso più grandi di lui e abituati a vivere per la strada, con tutte le difficoltà e le durezze che ne conseguivano. Lungi dal ricordare qualche pratica didattica, Zanelli conserva nella memoria la ricerca spasmodica, da parte del maestro, di ottenere, a qualsiasi costo, la disciplina: «mi ricordo solo questo aspetto della disciplina in cui il maestro era obbligato per forza a usare sistemi coercitivi di punizione che erano medievali» (m. 32.26 e ss), come le bacchettate, le tirate d’orecchi e l’obbligo di restare in ginocchio sul granturco (Paciaroni 2020, 88-101). Un certo miglioramento fu ottenuto quando l’insegnante diede maggiori responsabilità ai ragazzi più confusionari, insignendoli del titolo di capoclasse: ma la disciplina ottenuta era conseguita a suon di scapaccioni e botte tra compagni, pertanto la pratica venne sospesa quando la nonna di Zanelli, saputone, andò a protestare. Per converso, il videointervistato ricorda della felicità sui volti dei ragazzi di una classe della stessa scuola, contenti di andare a scuola perché a loro agio con un maestro didatticamente innovativo: diversamente dai suoi colleghi, aveva costruito in aula un terrario, un acquario e un laboratorio di chimica.

Il maestro rivestì un ruolo importante allorché, giunti in quinta elementare, consigliò alla nonna di Zanelli di iscriverlo alla scuola media. Quelli erano gli anni in cui permaneva una divisione tra le varie scuole di primo grado: le principali erano due, la scuola media, a cui si accedeva tramite esame di ammissione, e la scuola d’avviamento al lavoro. Solo con la L. 1859/1962 i vari rami dell’istruzione post-elementare vennero accomunati (Oliviero 2007). Affascinato dalle tute blu degli alunni della scuola d’avviamento, Zanelli avrebbe desiderato iscriversi a quella scuola e accolse a malincuore la decisione dei parenti: «siccome invidiavo questi ragazzi che facevano questi lavori piansi piansi perché non ci volevo andare alle scuole medie ma furono irremovibili» (m. 57.13 e ss). Il contributo del maestro, che arrivò a impartirgli gratuitamente delle lezioni private di matematica, fu determinante per il superamento dell’esame di ammissione. Come rammenta Zanelli, della sua classe lui fu l’unico ad accedere alle medie; pochi furono i compagni che proseguirono con la scuola d’avviamento, poiché la maggior parte abbandonò gli studi. I tre anni delle medie rappresentarono tuttavia un impegnativo banco di prova, in quanto per progredire negli studi erano necessarie cognizioni grammaticali e di metodo che, lungi dall’essere state acquisire nella scuola popolare che aveva frequentato, dovette acquisire autonomamente, con lo studio individuale.

Nella conclusione dell’intervista, Zanelli riconosce l’apporto fondamentale del capitale culturale familiare nel suo percorso di studio: a determinare i suoi percorsi di vita, più che la scuola, è stata la nonna e il suo desiderio di vederlo progredire negli studi. «mi accorgo che la scuola di per se stessa non mi ha dato molto nel senso ha non ha aggiunto troppo a quello che io avevo già dentro al mio apprendistato culturale autodidatta» afferma infatti, significativamente, dal m. 1.10.58.

Cogenti si rivelano anche le sue considerazioni iniziali, incentrate sul rapporto tra memoria individuale e sua razionalizzazione in un fluire cronologicamente ordinato: «tutto insomma è in me vivo nella memoria per cui ecco sarà non saranno sarà emozionale per me ma non sarà molto facile far defluire a maniera ordinata tutti questi ricordi perché sono una parte importante della mia vita del mio passato del mio vissuto che ha condizionato anche via via il mio presente» (m. 00.27 e ss).

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Milano, Donzelli, 2002. 

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Lanaro, Storia dell’Italia repubblicana, Venezia, Marsilio, 1992.

S. Oliviero, La nascita della scuola media. Un accidentato percorso legislativo, Pisa, CET, 2007.

L. Paciaroni, Memorie di scuola: contributo a una storia delle pratiche didattiche ed educative nelle scuole marchigiane attraverso le testimonianze di maestri e maestre (1945-1985), Macerata, Eum, 2020.

 

Fonti normative

Legge 31 dicembre 1962, n. 1859, Istituzione della scuola media statale (GU Serie Generale n. 27 del 30-01-1963), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1963/01/30/062U1859/sg

 

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