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"La scuola era lì, chiusa, con le mura". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1081
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
03/01/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Valeria Giuliani
Nome e cognome dell'intervistato:
Daniela Galli
Anno di nascita dell'intervistato:
1951
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Scuola secondaria di secondo grado
Data di registrazione dell'intervista:
10 giugno 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1950s 1960s

buonasera a tutti io sono valentina giuliani e lei è la mia mamma intanto ti ringrazio per essersi prestata per questa realizzazione di questa intervista ma lascio la parola a te per via che tutti i presenti gentilmente dicendo come ti chiami è l'anno in cui sei nata e soprattutto dove sono daniela galli sono nata a firenze nel 1951 esattamente appunta il paese di gino bartali quindi avvisati più che a firenze ma sei nata a firenze in ospedale o sei nata ponte a ema caw sono nata punta e ma comune di firenze in casa perché allora si nasceva in casa c'era la levatrice del paese l'ostetrica che veniva chiamata comunemente levatrice che ci faceva nascere direttamente in casa poi venivano registrate comune di firenze e logicamente all'anagrafe però non non eravamo non si andava ecco i genitori né mattina la mamma non andava in materia età bene e la sua prima infanzia ex ha fatto un tema e da quando è cominciato ad andare a scuola dunque buona sono andata dalle elementari come tutti i bambini prima non si andava all'asilo la materna come la prima non esisteva oggi vi rivelo sceglierà per chi è vicino a dove abitavo io c'era una scuola di suore dovete arrivare i bambini sin dalla più tenera età per perché poi magari andavano al lavoro diciamo era una cosa era una cosa però più da signori che da persone operaie perché costava aveva un costo certo c'era una retta da dovere pagare e quindi di conseguenza le rette erano abbastanza alte generalmente però lì c'erano anche i figli dei dipendenti della ditta iso mi sembra che si chiamasse era sempre un'azienda che produceva tutto ciò che erano i paramenti sacri quindi famiglia dire non c'è non esiste va quindi la scuola dell'infanzia o comunque l'asilo diciamo che queste questo istituto di suore poteva svolgersi fu un servizio di baby parking come lo chiameremo oggi si può imparare a quello tra me non c'era un aspetto didattico è proprio un tenere i bambini era un parcheggio ecco processo della parola cioè io non l'ho presentato quindi poi un bambino anche a tre anni o due non credo che si possa ricordare di quel periodo lì certamente io mi ricordo più di ciò che è avvenuto da 50 in poi quando poi dopo cominciato andare alle elementari e ho frequentato con la prima elementare nella grande scuola di conte la vittorino da feltre che tuttora raccoglie e un grosso va a esiste ancora la cella e alla frena bellissimo a scuola costruita in quel periodo mi viene da dire dei tempi mi sento benissimo a dire i tempi comunque esiste esiste ancora e raccogli un grosso bacino di ragazzi non so se soltanto di conte ma ho anche di grassina tra quei quei paesi che ci possano essere che ci possono essere vicina io li ho fatto soltanto la prima elementare l'unico ricordo questa scalinata immensa che facevamo per arrivare fino in cima alla scuola perché per la strada passavano le auto per la gradinata camminavamo noi noi ragazzi con i genitori che ci accompagnavano e prima di essere sotto e dopo avevamo speso iniziatore perché però le scale si poteva essere una buona ginnastica dalle mattutina perché ci hai frequentato solo la prima elementare ii che sorge l'azienda alimentare perché mio padre ha avuto un problemino con con la maestra che mi serviva probabilmente io non lo so con esattezza quanto a quello che posso avere capito negli anni successivi ha avuto diciamo degli scontri più che altro sulla didattica di quello che lei poteva fare e quello che invece lui pensava che dovesse fare e riteneva che non ci fosse un un insegnamento buono e di conseguenza che se trasferimento però il trasferimento non venne dato perché già allora la scuola e regionale cioè io come zona avevo la mia scuola punte ma non potevo essere trasferita alla villani di piazza di viale giannotti di alison notti che dovrà anche usare la villa esatto esatto e l'altro a scuola più cioè più vicino a noi era appunto la greenline e quindi se lontano da sé il trasferimento è persona no no no no no no no no mio padre ha fatto il sacrificio di mettermi in uno statuto privato e sono andata l'istituto sacro cuore che si trova vicino a piazzale michelangelo tuttora esiste anche questi tuttora lì lì c'era una materna perché evidentemente già c'era la materna non la conoscevo io ai miei occhi però io mi ricordo quando era in seconda elementare che c'erano dei bambini che frequentavano l'asilo che aveva in grembiulino a quadrettini rosa è a zero se leonino a quadretti mentre noi che eravamo nelle elementari avevamo un tipo di abbigliamento diverso a secondo che chi era interno aveva una divisa precisa blu che era esterno aveva un abbigliamento una divisa tipo sempre con camicetta bianca e più avevamo il grembiule che era rosso cambiate scusate era blu e si cambiava il colore del fiocco al secondo secondo il tipo di classe c'è la sezione che si frequentava cioè sera la prima c'era un colore se vogliamo verso il suono sia sandro colore in un altro colore e così via cambiava questo fiocco in base mi hai parlato di ventenni e di esterni perché interni erano i bambini che abitavano legge ha chiesto era un collegio ma noi non collegio inteso come come bambini orfani che venivano messi lì non era un college quindi però rimanevano a dormire lizzy sirca liberamente dormire lì io stessa rimanevo anche a mangiarli giorno cioè praticamente era come il tempo pieno di oggi non esisteva il tempo pieno allora perché la scuola terminava a mezzogiorno eventi però noi uscivamo le sere alle 5 e il pomeriggio facevamo i compiti per quanto riguardava la mattina e in più avevamo le materie tecniche che le svolge fama al pomeriggio quali erano queste materie tecniche ci insegnavano a ricamare ci insegnavano lavorare a manga con i ferri con l'uncinetto poi facevamo veri e propri disegni di artistica con usando le tempere olio era un po basato tutto questo sul mese mariano e quando noi disegnavamo ci facevano preparare tutte tutte diciamo in figure immagini che si riferivano poi al mese mariano chiaramente essendo dentro una scuola privata religiosa dovevamo seguire un certo iter diverso dalla scuola dalla scuola pubblica a prescindere e allora quando si entrava in classe la mattina c'era un tipo di educazione molto diverso da quello che c'è oggi tifo tipo prima di tutto una volta che eravamo in classe quando entrava l'insegnante ci alzavamo tutti in piedi per rispetto perché dovevamo alzarci sul tempie di e guai se non ci sarebbe poi dopo diventava alcuna cosa spontanea no al momento in cui entrava qualcuno ea 7 sulla testa di c era era così poi veniva fatta la preghiera del mattino ma questa veniva fatta perché eravate in un istituto religioso pure veniva fatta anche nelle altre classi un perché anch'io qualche ricordanza quando era a scuola e si diceva la preghierina la preghiera alla dicevamo anche quando ero in prima elementare nella scuola pubblica e era cioè una cosa normale all'ordine del giorno il crocifisso questo famoso crocifisso che vogliano togliere di mezzo non ha mai dato noia nessuno tutto sommato comunque in più lì era una cosa diversa perché oltre alla preghiera tutte le mattine faceva addirittura ci mettevano tutti quanti in fila poi la madre superiora iniziava apriva la fila aveva un un arnese di legno tipo una sterlina io presume fosse la scatolina dove dentro ci teneva cesareo però non ammetteva con l'indice nel mezzo poi lasciava andare uscì uscire fuori ii ce e questa scatolina emetteva un top no e a questo segno del top noi ci muovevamo addirittura vi fa pensava al passo con questo tox e senti c'era la messa tutte le sante mattine mi hai fatto per dare lo facevate latino no la misera in latino e noi sapevamo memoria tutta quanta la messa il vino ma la sapeva se per crema si è imparato a memoria riuscivate anche a capire il senso e riuscivamo poi dopo anche a capire il senso poi dopo quando ti elegge avevamo librettini con scritto il latino è sotto l'italiano a certi la traduzione però erano già molto modernizzati una cosa che ti chiedo se come mi ha raccontato che nel tuo village e ti interrompo ma la messa anche se non era dettagli la messa allora era solo in batino cioè che yara quindi anche quando si andava la domenica a messa era risvegliato nella stessa più perfetto no io mi ha fatto pensare perché tu me lettori nel pomeriggio facevate queste materie tecniche no è parlato di rammendare ricamare ma ora è vero ora siamo nel 2021 e non si dovrebbe più parlare di differenze di genere ma quindi la scuola era femminile solo femminile deve tenere presente che le scuole sono rimaste solo femminili fino beh io ero in prima media ero sempre femminile seconda media eravamo mix misti quindi quindi che anni erano erano già gli anni sessanta nel momento discarica è stata del 51 quindi ovviamente ero già intorno agli anni 60 ecco capi quando io ti ricordi come era predisposta la stanza la sua aura con i banchi o con la cattedra la lavagna cosa c'era nell'aula allora se mi chiedi delle elementari sempre e quindi praticamente qui all'istituto sacro cuore di stucco salvare io lo ricordo in mezzo le anni le coordinate da te lo ricordi immenso perché tu eri piccola ci sei più ritornato da vedere se avevi ritornate a però io il ricordo in mezzo perché avevamo l'aula di studio dovevamo il pomeriggio era una in aula magna praticamente un'aula grandissima e poi c'era tutta la parte praticamente a gradinate come ci può essere al parlamento ha come possono essere le vecchie di anche di medicina merini linea l'altra universitarie in quella maniera auditorium sexy dove praticamente noi stavamo lì a studiare mentre nella parte centrale non eravamo tutti i banchi da lavoro ma nella parte centrale sarebbe su in basso alloisio ok chiara la cattedra e poi c'era questi banche dove noi ci spostavamo per andare a fare di lava valori la curi tecnici e alle medie invece dove sei andata a scuola media sono andata nella scuola con comunale pubblica pubblica don giulio facibeni che quella non c'è più adesso credo che ci sia sempre la costruzione è stata una delle prime scuole prefabbricate di firenze e si trova in via villamagna si trovava e adesso vicino al villa magna la zona di sorgane la zona di via le auto carrella systray era la in via villamagna e credo che adesso c'è adesso forse adesso non ci sarà più ma c'era un centro sociale dentro questa prefabbricato in questo prefabbricato e questo prefabbricato a me lo ricordo pativamo tanto caldo ci credo perché era tutto tutto metri e quindi quando una serra era una serra si edili è stato quando nella seconda media finalmente abbiamo avuto le le classi widget perché generalmente c'era una la maschile in un'altra ala femminile ma se anche due ingressi separati questo non lo ricordo ma non credo no perché mi è parso di vedere alla scuola villani visto che prima l'ha ricordata e proprio il fatto la struttura è ancora lì nel viale giannotti e mi ricordavo di aver visto ma forse sbaglio che su una porta c'è la targhetta ho scritto scuola femminile e sull'altra volta scientist o scuola vuol dire subire non me lo ricordo non lo ricordo non mi sembra ecco che ci fossero due ingressi separati o forse sì automatica perché come ti ho detto prima in un'ala c'erano le femmine in una palestra ingresso sarà probabilmente con darsi che ci fosse poi posso dirti magari lo stesso portone ma in ogni caso poi ritrovate a dividere per forza per forza ci si doveva di vedere se questa cosa con da non so come mai hai dovuto diciamo così subire il sistema per dire pero non non mi toccavano cioè per me era normale no scart non non è che ci si ponesse la domanda come mai era normalissimo che le femmine facessero una cosa i maschi ne facessero l'altra perché faceva rabbiosa di arrivare no le macerie certo i maschi di un cucivano certo quelle materie tecniche bisogna fare tecnica prescindere che le materie tecniche c'erano anche alle medie poi dopo anno perché c'era la tecnica l'educazione domestica così si chiamava era proprio questo e che cosa faceva l'educazione maestri ce ne fregava fra le faccende non facevamo questi lavori così di di cucito di di tagli o anche io ricordo d'aver è fatto anche di pupazzi a mano ci davano il modello ci insegnavano a tagliare poi si si cucivano insieme con il lago il filo quindi siamo e temperata cucire a scuola si si si a prescindere in famiglia c'erano diverse sarte quindi ovviamente le vacanze le passava attirare di punto e molle per via della nonna sarta ma scusa un'altra domanda perdonami ma se tu sei amato fin dalle elementari dalla seconda elementare a una scuola a firenze mi chiedo ma tu vivi comunque sempre punta di certo è come facevi andare a scuola la mattina all'ora prendevo il campo da sola sì a 7 anni certo la mia mamma mi metteva sul tram poi dopo l'autobus dopo poco arriva all'autobus non metteva c'entra ma io scendevo mi avevano insegnato quando arrivavo nella piazza dove c'era all'orologio immenso che speriamo sia nella piazza francesco per luciano perfetto se devo all'orologio prendevo il numero o il 31 o il 32 si ridurrà cambia ville a torino da punte ma passavano due linee il numero 31 e il numero 32 struttura proveniva da grassi il 32 proveniva dall'entella in quei due comunque i due paesi li erano nel comune di bagno a ripoli mentre conte mario nel comune di firenze ecco quindi a secondo l'autobus che passava oltre che passava io prendevo quello che facciamo quello che bastava prima il percorso poi era lo stesso capito era di entrambi lo stesso cioè tutti e due portavano allo stesso posto io scendevo piazza a piazza francesco ferrucci all'orologio infatti si chiamava la fermata dell'orologio è così che oggi non esiste più questo orologio non farà disco per lui però l'autobus aveva il capolinea esattamente dove c'è la biblioteca comunale poi successivamente venne spostato in piazza santa luce però inizialmente dalla fermata alla scuola andavi a piedi da si cela coppia di persona anche attraversando sfiorita attraversava la strada è soprattutto il viale dei colli io andavo anche se da casa mia dove abitavo prima che era via benedetto fortini se io proseguivo per via benedetto fortini verso firenze a piedi arrivavo alla scuola perché via benedetto fortini usciva quasi al viale dei colli sono che amerà piedi era un po male ma non c'è mai stato la paura e ti potesse succedere qualcosa quei tempi non c'erano queste cose oggi si va a quei tempi non c'erano queste cose o forse anche se c'erano c'era più in coscienza non lo so non lo so questo io non voglio dire che i miei genitori erano degli incoscienti però ecco io non l'ho fatta e non l'avrei mai fatto con me l'hanno fatto ma io credo proprio che lo abbiano fatto perché non c'erano quel quel quel modo di vivere che c'è oggi che secondo me è molto molto sbagliata molto brutto rispetto anche a quello che poteva essere la vita di allora come serafico non c'era come ogni sì ma non soltanto mi riferisco al traffico non parlando anche del discorso delle persone che tu possa anche un po incontrare anche allora c'era una persona ciocca una persona che non aveva tutti i suoi giorni nella testa però non come non come oggi ecco erano più grandi stiamo lassù o comunque ci facevamo in un caso ci si avvicina meno canadese o forse anche queste posso dire la conoscenza era inferiore rispetto a quello e può essere oggi era inferiore perché non c'erano i mass media che magari passavano realizzati c'era una comunicazione non era come quella che oggi però occhio la comunicazione di oggi tante volte non è anche veritiera esatto e quindi c'è il pro il controllo del genere dei periodi del secondo il mio punto di vista no perché oggi si tende molto a fare spettacolo spettacolarizzare tutto e non ci si rende conto che facendo nella maniera in cui viene fatto tante volte si arreca più danno rispetto a quello che è nella realtà in danno certo non so se mi sono svegliata di scrivere meglio dire il visto è mai parlato di comunicazione mi viene spontanea una domanda ma la televisione non esisteva ancora io l'avevo non esisteva non esisteva nel 50 nel 60 io lo avevo avuto la fortuna di averla guardavamo la tv dei ragazzi alle 5 si converge qualcosa del genere eri una delle cose ad averla oppure era già diffusa di uso comune diciamo così no lì eravamo solo noi che l'avevamo apple tema si come eravamo solo noi che avevamo il telefono tant'è che c'era il questo pubblico nel bar rosanna e noi che avevamo il telefono della volt elevano che mio padre faceva il pavimentatori in legno quindi ovviamente aveva bisogno del telefono per i clienti che chiamavano di voi che doveva chiamare i clienti e la televisione era si doveva considerati come se ci fosse ricchi di paesi incluso nella realtà non eravamo delle persone normalissime che vedevano del lavoro e basta e però mio padre prendeva stoll televisore e lo metteva sempre nel mezzo del giardino nostro di calza e tutte le decine venivano a vedere specialmente quando c'è festival di sanremo si dovrebbe essere al cinema se ne ha messo in tutte le serie e tutti stavano a guardare però motivo si sta tutti facendo una revisione che ad altro tesi che manca oggi esatto quindi ho visto anche i punti di vista positivi e senti visto che ovviamente si tratta di me e quindi di conseguenza io posso anche non ricordarmi per bene le cose la differenza di quando siamo arrivati io mio fratello prima ovviamente a scuola che cos'è inusato di differente subito dalla scuola e facevi che alla scuola dove siamo poi stati inseriti noi dunque nella scuola che ho fatto io che ho dove ho partecipato io da bambina non c'era una partecipazione da parte dei genitori cioè non esistevano i rappresentanti di lastrico questa è una cosa che è stata acquisita conquistata successivamente io dico per voi ho sempre fatto i rappresentanti di classe sia dalla scuola materna mentre i miei genitori praticamente come gli altri genitori erano più esclusi cioè a differenza di oggi anche dai testi quando portavo voi e orate porti tua figlia e tu partecipi un po alla vita del dl della scuola con la fortuna che hai di essere di poter rappresentare te e gli altri genitori allora questo non esisteva diciamo la scuola era lì chiusa con le mura entrati dentro i genitori di riprendevano quando tu cv poteri sapere come andava il figlio quando ti chiamavano canon c'erano i colloqui da fare no ecologici ci sono stati e quando quello possiamo arrivati alle superiori o che ma prima non c'erano quindi li chiamavano solo se si si si richiamavano spesso ecco era un po birbante una ruspante cercavo di farmi le mie ragioni e siccome io venivo dalla cina paese e i cittadini si sentivano superiore a me e io non gradito questa questa differenziazione no quindi praticamente farmi capire una sorta di bullismo dover vero e proprio solo che a loro era permesso farlo perché erano ricetta è capito e io non accettavo poi siccome io mi chiamo galli di cognome e prendeva nel gene e mite one gallina quindi oggi apriti cielo stavolta di terra succedesse una cosa del genere no allora no ci ridevano sopra anche professori che di te ti sentivi ancora più verde calpestata e quindi io che aveva un po un animo ribelle se non altro sono una sessantina e quindi di conseguenza beh non è che facesse niente di eclatante però ecco se poteva fatto alcuni atti favore giustamente l'unico modo a quindi praticamente sì le situazioni si sistemavano con le mani non pesantemente ma insomma che specialmente a quelle che troviamo del seti sa che questo accadeva sempre quando ancora c'era la divisione ma schemi eravamo tutte femmine sono certo fatti per le femmine in massima parte ci si fida ancora più che mai esatto esatto è visto è illuminato il 68 definendosi una sessantottina che cosa è voluto dire per te quel periodo storico è voluto dire tante non ha voluto dire nulla perché tutto sommato che si ottenuto tanto poco c'è stato un periodo dove c'è stato tanto clamore si è cercato di fare tante cose si è cercato di fare di ottenere tante cose o si ottenuto nulla e quindi e quel poco che avesse ottenuto oggi è stato già riperso tutto se quindi c'è un periodo storico che se ne parla che però oggi riguardandolo oggi non mi sembra che sia stato molto cioè non è andato avanti con lo spirito di come doveva andare avanti era la situazione che esami cioè fuori degli esami alle elementari in che anche classe se c'erano gli esami allora nella classe della scuola comunale pubblica c'erano esami di seconda elementare e di fretta riuscendo nella paritaria invece avevo lisa me tutti gli anni quindi per me l'esame era una cosa nardina larus invisi quando e poi dopo sono state le medie fare l'esame di terza media per me era naturale anzi mi domandavo come mai in prima media in seconda media non si fosse fatto l'esame infatti gli esami vestitino che s'apre fatti ecco perché il nostro è quando verrai l'istituto sacro cuore venivano commissione esterna che erano della scuola villani e ci facevano a me santoro non avevamo i nostri maestri della commissione esterni si cela commissione esterna che ci faceva l'esame persone che non conoscevamo e ci facevano già mi capita e che cosa si ricordi riguardo a questo esame la paura tensione sai quando tu sei a fare una prova hai sempre paura di sbagliare quindi ovviamente la tensione c'è sempre no in qualunque tipo di prova qualunque tipo di una competizione con te stesso e con quello che ti sta davanti che ti deve giudicare e quindi logicamente la paura c'è sempre ora ricordarvi delle elementari o vaghi ricordi perché era molto posso dirti io ho fatto delle classi elementari dove sentivo molto il peso dello studio nel senso che dice in che senso ha questo peso dello studio si perché il sabato si radunavano tutti in questa aula magna e premiavano il la condotta noi la condotta non speri stato buono anzi restare lo studio e ti davano la profitto greenheart e quindi tutte le settimane viaggiare con questa coccarde al petto e semplice l'avevi vuol dire che ad un asinello era così critica quindi po di ansia da prestazione nel vino ansie da prestazione continua per cercare di ottenere quella coccarda perché se poi dopo non ottenere quella okada insomma erano scusa questo accadeva a quale scuola alla paritaria a quadrelle assieme intasi alla alle medie poi io non non ricordo tutto questo non le medie si studiava tranquillamente normalmente non c'era niente di di particolare ecco c'era l'esame in terza media io l'ho fatto con gli orecchioni gli orecchioni malattia e inventiva siano insieme a man cattoni gatto ci sei andato a squola con i gattoni se mi ricordo che avevo gli esami e rivedere gli orecchioni ero sotto gonfia nella parte sono dalla parte detto e allora la la parotite si è allora mi ricordo questo questo ve lo ricordo molto bene mia mamma preoccupata e adesso toccherà a fargli ripetere l'anno perché può dare l'esame a era una preoccupazione nell'area di ripetere l'anno perché una volta ripetere l'anno era una cosa brutta perché serve bianchi cura come claudio poi diventato l'ultima performance e allora il medico che vi sta bene è solo dalla parte quelli che c'è l'accesso e io sono andata a scuola con a davide esami con fazzoletto legato non ho niente fazzoletto quello lo ricordo bene forse avrò infettato chissà quante persone ma era più importante dall'esame mancanza si era salvata l'anno si era salvato ci sarebbe un crimine fest domanda se te la ricordi a livello di valutazioni giudizi aa.vv voci fino i numeri c'è anche alle elementari si si io sia pre voto i numeri numeri sempre i numeri sempre numeri alle medie oltre il numero ho avuto anche avevamo allora anche il libretto di studio che cos'è la libertà un librettino consegnava alla fine a fine percorso delle medie si chiamava media unificate no perché prima c'erano le commerciali e le medie che differenza c'è era sempre una scuola successiva alla quinta elementare però le commerciali da meno indirizzo professionale come una sorta di anticipazione delle superiori se una specie più che più che anticipazione che ti devo dire se tu avevi fatto le commerciali ti insegnavano a fare la computista queste queste cose così anche no mentre le medie e preparavano cioè le coccole commercialità andavo più a un ragioneria geometri quindi c'era una sorta di preparazioni diverse entri nelle medie erano più idonee per dovere fare nei licei mi spiego le magistrali si sia capito cioè materie umanistiche materie diciamo così di anni in su juninho capito più più tecnico tecnico è così e poi c'è stata invece la unificazione e io ho fatto l'anno abbiamo unificazione ho fatto e medie medio a unificare la sistema e questo libretto che cosa riportava e riportava il percorso di studio e poi fondo c'era il consigli di chi scuola fare come superiore una sorta di di orientamento in sé ma se proprio c'era scritto ma non era vincolante non era vincolante io ho fatto fatto del tecnico commerciale poi mentre sia scritto devo fare il magistrale quando lo ritrova a caso te lo faccio vedere idonea per istituto magistrale per l'insegnamento e poi la scuola superiore come la scelta la scelta lascia lo voglio parlare vedo che il nonno ti lasciava molto spazio delle scelte la scelta ma lui serviva una persona che ritenesse la contabilità a lavorare ma prima di quindi devi essere al tuo posto diciamo nell'azienda diffondere gli f doveva giocare il ruolo mancante normale che io però così fatto perché mi ricordo che tu te ne mila volte si sia già un certo giusta certo ancora prima di diplomarsi scelta lui di oggi un po c se tornassi indietro cosa scegliere forse avrei fatto la magistrale come mi dicevano di fare concorsi avrei fatto dice o non lo so ma nella nella sua mente cosa c'era l'avvocato volevo fare era brutto l'altra cuocere bene eh sì senza avvocato del popolo mi piace ma il nonno lasko arringhe lo so così davvero e d'altronde fattori giusta la domanda come hai fatto a scegliere la scelta perfetta e quando sei arrivata in fondo alle superiori quindi non c'è stato neanche l'idea di fare un percorso accademico perché comunque poi sapevo di andare a lavorare dovevo andare a lavorare non c'è quando riuscirci di fare le superiori ricordati però bisogna studiare se no si passa si smetta si va a lavorare prepara così ma ti sei sempre passata sì certo sì però erano questi patti non è che tutti si studiasse come oggi certo c'è chi andava subito 14 anni al lavoro è capito già c'era il libretto di lavoro a 14 anni mi ricordo che anche io stesso l'ho fatto il resto del lavoro quando avevo 14 anni contro la riccia di logica 16 non numero nord ha mai e comunque è così e se arriva mai domandato degli esami sì ho fatto sì che facevamo gli esami su tutte le miserie tutte le mattine negozi ho scritto delle materie principali tutte ed interrogazioni uguali non è che portavamo una tesina non va beh quella è arrivata ora la moda della stessa boe scusa non è che facevamo così facevamo un esame vero sentimento che sia scritto gli orali su tutte le mattine ti mettevi e seduta un tavolo dove c'erano tutti i professori commissione esterna e di commissioni interne al commissione interna e davì l'esame allora diciamo che comunque è ben allenata non è che ci fosse almeno da parte mia un grosso aiuto da parte delle commissioni esterne non c'era mai stata allora mi ha raccontato di tutti gli esami che hai dovuto dare mi ha raccontato di tutte le tue vicissitudini da una scuola all'altra il d one in ordine e grado io invece adesso però devo fare una domanda i suoi ricordi belli attaccati alla scuola a che cosa si possono riferire cioè la mia domanda e acquista momenti di gioco all'interno della io faccio parte del gruppo d dei campionati studenteschi a in per me lo sport andavo avanti e io ero dentro tutto un parla volo atletica anche perché facevo atletica e sport quindi chiaramente la professoressa mi metteva sempre dentro a rappresentare la scuola e quelli sono stati dei momenti veramente veramente belli anche se io ho rivolto delle superiori molto più più vicino a me rispetto alle militari e alle medie perché avevo fatto veramente gruppo con con i miei compagni di classe maschi e femmine e eravamo una squadra nel vero senso della parola eravamo molto uniti e tutti in tutti questi anni proprio ci siamo frequentati siamo vissuti insieme nel vero senso della parola persone che non si conoscevano sono diventate delle grandi amiche amici che tuttora si sentono non ci frequentiamo perché poi non avrai successo e poi non abitiamo più niente nelle stesse città ma comunque abbiamo modo di sentirsi ci siamo ritrovati anche grazie a facebook di peso luciano è sì ci siamo anche ritrovati quindi di questo posso dire che è veramente di scuole superiori hanno un forte ricordo ecco in me per tante cose sia per percorso di studi sia appunto per per il modo in cui abbiamo tutti quanti insieme partecipato alla scuola grazie anche che il famoso 68 che se ne riparlerà e grazie anche a noi che abbiamo cercato anche con i professori che fortunatamente abbiamo trovato dei professori anche che ci hanno dato una mano in questo che ci hanno ascoltato e che non è poco ecco ciò che anche oggi ci sono tanti professori non ascoltano no questo no quindi ti senti e l'ultima proprio una una grande curiosità i libri tantissimo tu pensa che andava di moda portali efficati foroni l'astico c'era non si comprano un elastico apposito e poi si colora per tutto ci si scriveva i nomi dei gruppi musicali di sali e si legavano tutti sia questi vi riportavamo sottobraccio praticamente li mettevamo su cui e sull'anta qui è sotto braccio ecco tutti quanti avevamo il porcino scorso napoli erano tantissimi pesanti eppure si portavano tutti per prima lui ma ai alle elementari il libro c'era non c'era certo che c'era che noi anche più duro lo stesso martella pesa il famoso sussidiari e io il sussidiario veramente vero e proprio quello di notte non lo ha portato è perché lei era la bici d'aria la vegetariano nel sussidiario però io personalmente no avevamo libri di storia di geografia di scienze matematica di geometrie di algebra successivamente l'antologia la mamma ti era sotto la tesi si leva l'armadietto oppure i libri si portavano avanti e indietro granata avanti indietro a casa lo zaino pesantissimo quando esportava nei piazzali però alle superiori e davanti quotate faceva più figo ci sentivamo tutti beh ora va di moda louis tac e lo zainetto gli spaccati al vento su una spalla volumi propri libri sotto braccio e poi si portava anche a spendere bene lo zaino ma di un infinito lo zaino perché avevamo tanti libri antichi ma belli tosti specialmente su questo periodo di tecnica bancaria tecnico commerciale diritto diritto pubblico e privato e per tipologia che ci sono un po e via di libri e quindi ogni materia quindi precisamente oltre che così si poteva portare in prevenzione aspettava una spalla sola è così che i bacini spostate per scrivere stavolta è su questa sede ma gli zaini alvano soldi le marche come adesso va di moda appunto l'ho anche detto lynn spaak oppure erano già in sé creati e cucire in casa no questo mai io non ho mai avuto due figli in casa era sempre comprati però non ricordo marte particolari ecco non esisteva rai che non esisteva non esistevano io mi ricordo che quando andavo a scuola io andava di moda tantissimo l'invicta per poi arrivò la siae velina che per ora l'invicta di serie b se io non ricordo oggi mesi va di moda list pac no ci sono queste questi must dove tutti fanno dietro alla marca e tutti bisogna essere confermati anche io ti dirò che ritornando indietro nel tempo quando ero alle elementari ma anche alle medie e aveva una cartella ma la cartella quella di pelle arte quella di pelle con una pelle per i fortunati slavi ruccello se l'opera dica io mi ricordo che quando a maturare elementari avevo il mio amico piero che aveva la vecchia cartella rigida con la ribaltina e si svegliava con la fibbia quella carta ma non mi ricordo che il materiale fossero state le nostre mi ricordi alle all'asilo il panierino fatto all'incirca uguale era crollare blu per me dite così la merenda sì sì sì vabbè è qualcos'altro da chiedermi sì un'ultima cosa il tempo libero di te io abitavo con te non ti ho detto quindi il mio tempo libero e starebbe un giardino di casa quando ero bambina avevo la mia altalena che non aveva costruito non avevo i miei giochi e tutto andava bene cresciuto il tempo libero dove la pasta al campo sportivo negli assedi di horus perché faceva fatica è finito l'allenamento scendevo giu mi scappo di pattinaggio nella pista di pattinaggio di bologna dopo bologna era sopra la nel di olio dei colli si no sempre gli assi avevamo l'acquista dei particolari la pista di atletica si entrava dalla parte più alta del viale ricordi mentre la pista di pattinaggio era proprio quasi di fronte a quello dove oggi c'è lo yacht ed è a questa parte ed è facere l'ingresso per entrare nella pista di pattinaggio del degli assi io dopo ferito lievemente indagò partirà poi ritornavo piazza francesco ferrucci ai giochi prendeva all'altro 26 tornavo a calestano oppure la faceva a piedi attraverso via di ricorboli via benedetto fortini io abitavo in via momento frattini arrivato fino a tutti quindi tempo libero era un inferno sport o giovane in giardino sin da domenica ad apache spedizione insieme con tutti i compagni quelli più pacati che andavamo alle prime per cinema teatro verdi aprile teatro vedere un cinema si sa e non ci semi da dire il biglietto mica poco è già in epoca ecco è ma ci sono le prime alle previsioni perché le seconde costavano meno si vabbè c'erano quelli derivati questa volta il cuore mi numeri meno però arrivavano film ormai vecchiotti ecco e discoteche discuteva se così si può chiamare io sono andata a ballare la prima volta all'antica e il commercio c'è ancora ora si chiama anche un nome un po porterà a volavo realtà ma perché fa più moda che circa dell'entella cioè circolati arci bellante circolo amici non manda via ballarla il sabato si oppure la esisteva la tecnica come rivince poi di eccezionale per l'ultimo dell'anno accompagnata dalle tappe che la somma a casa beh 16 17 18 poi conosciuto babbo secche forse abbiamo da ballare no non è mera avanti del baldo non è anche del bando quindi perché mi guardi perché mi fa sorridere l'idea che quanto sia cambiato oggi il tutto anche semplicemente in quello che tu hai detto potrei dirti che se anche fra mette ci sono una generazione tramite quando sono nata io su avevi 24 anni 25 di conseguenza 26 diciamo ok quindi se fra metterci possono essere due generazioni di mezzo in quello che tu hai detto io ci riprovo tante cose anche della mia scuola che mi ricordo l'esame di quinta elementare poi sono sempre andata la scuola statale se non sbaglia la pubblica se non valida che la scuola non l'ha mica fatto altri cambiamenti è insomma io mi ricordo che quando andavo a scuola io correggimi se sbaglio c'era un ingresso anche se andremo mai da destra entravamo della scuola comunale se andavamo a sinistra era la scuola statale che poi mi ricordo che la scuola comunale fu spostata nel prefabbricato fuori dalla scuola o nella scuola comunale è sempre stata nei prefabbricati fuori della scuola poi successivamente venne messa dentro l'altra scuola euro e c'era praticamente la comunale la sinistra e la statale il lato destro dove fatto ha figli adesso era statale dove c'è una vite per gli statali mentre l'altro lato era comunale poi successivamente è diventato tutto quanto stata no no come tuttora anche allora ci sono le scuole statali alle scuole comunali ecco quello quello cambia poco per quanto riguarda il discorso la statale scuola comunale per quanto riguarda il discorso scuola degli esami sono recenti no la quinta elementare e stata assolta ma anche lì da me non prendo parte dove io non so è che periodo è stata tolta comunque non è tantissimo che non si fanno più gli esami di interventi però è cambiato tutto l'intorno se non è cambiata così tanto la scuola pensare semplicemente come viene gestito il tempo libero oggi da ragazzi e l'idea del genitore del tempo libero del ragazzo il fatto che tendono molto di impegnarli in qualsiasi attività fin da piccoli è questo quello sentire che tu vivevi tanto fuori nel campo c e pensare che oggi non ci sono più i campi ci manca poco quindi è ovvio che non ci sono più vaga nel luogo dove tu sei abituata al diverte le campagne esistono ancora certo e quindi di conseguenza dove un ragazzo che vive scusami ragazzo che vive in una campagna è chiaramente vivrà sempre in maniera diversa rispetto ad un ragazzo che vive in una periferia prossima alla città certo questo secondo il mio punto di vista è scontato quindi probabilmente ci saranno ancora ragazzi che vivono il campo come hai detto te oggi non è possibile di vivere il tempo perché anche quel poco di campo che c'è nelle periferie non è possibile poterlo vivere perché la parte di campo sono i giardini pubblici e nel giardino pubblico tu l'hai visto quanto ve i ragazzi sono impossibilitati a giocare nella maniera che già facevano prima così giocavano prima è perché danno noia perché non si può stare vecchietti che sono seduti sulle panchine e oppure bambini più piccoli e quindi anche giocare a pallone e rischioso cioè c'è tutto un complesso intorno che che è cambiato e cambiato il modo di pensare in modo di vivere non so se in meglio o peggio ma quando questo non stanno giudicando ma questo resta il fatto che a volte si imputa ragazzi di essere diventati di essere cambiati troppo ma forse la società che lavoro di cambiare ecco senz'altro sì anche se manca tanto educazione penso che quella dovrebbe essere la base dell'insegnamento sia della scuola che della famiglia che facciamo li mettiamo l'educazione domestica secondo me ci vuole tanto tipo lontano l'educazione domestica che donazioni dovresti ma intesa commetterlo spiegata prima io era un cercare di insegnare alle mansioni della donna le emozioni della donna e per l'uomo perché l'uomo io non avevo maschi con me ma in aste facevano lavori manuali lo stesso magari con il legno certo magari imparavano incollare per costruire che ti devo dire un giocattolo si però resta il fatto che la divisione netta che l'uomo era visto già in un'inquadratura collaborativa e nella donna invece c'era il discorso domestico perché la donna era destinato a stare a casa e algeria per la casa le compravendite aveva sapere fare più tubero aver cucito al taglio al ricamo non ci insegnavano a far da mangiare ma quello no ma insomma si è da uno sguardo del passato di quello che è stato il tuo passando attraverso quello che è stato vivere di dino i suoi figli noi siamo tre di cui l'ultima arrivata una generazione dopo quindi bene o male questo cambiamento ha ora che sei nonna e quindi vedere la quello che fa la nicotina che va a scuola è vivo il tempo libero che riflessione faresti che riflessione frey è un po una domanda un po che cosa nel senso scusami se l'asta come le forze come no non è che non l'ho capita ma è complessa cosa vuoi dire nel senso guardando quello che potevi farete quando eri piccola guardando quello che abbiamo potuto fare noi quando eravamo piccoli e che cosa facevamo guardando quello che potrebbe che poiché fa oggi anche viola la sua nipotina senonché figlia mia se si dovesse riflettere su questo lo terrei questo lo toglierei che cosa del passato rimettere sti oggi e che cosa dell'oggi toglieresti ti sto dicendo che la domanda piuttosto complessa per un preciso musica perché se me lo chiedi a me su quello che ho fatto io io su quello che avete fatto voi e su quello che fa la bambina io ti posso dire che non c'è molta differenza perché lì a me io oggi come oggi che guardo tua figlia e ho guardato meno voi perché lavoravo non mi sembravi dare a tua figlia di più rispetto a quello che ho fatto per voi cioè mi spiego oggi si tende a andare ea far fare tutto dico si tende non è il mio caso e non credo neanche che si alto caso io credo che quello che faccio o quello che do di darlo e farlo nella giusta misura come potevo farlo per voi o come posso averlo fatto io non so se mi spiego chiaramente io l'ho potuto fare meno perché le possibilità dei miei erano inferiori rispetto a quelle che possa avere avuto io per voi e quelle che possiamo avere che puoi avere te o che possa avere io per tua figlia ma se si guarda di fare le cose nella giusta maniera cioè di non dare troppo di più rispetto a quello che si dovrebbe dare e attualmente non non toglierei amy aggiungerei altro ecco non so se mi sono spiegata in questo discorso contorto ma la cosa sogni resi dalla società di oggi dalla stessa della gara di oggi è un altro discorso un orario rischiesto quello che faccio io ho quello che fanno gli altri adesso coniugare se per quelle familiari io toglierei questi cellulari che viva in mano ai ragazzi tablet che li ridai troppo presto e che si fa fare un uso improprio a quello che dovrebbe essere veramente perché si crei ampie robot che stanno soltanto lì che non hanno la possibilità di guardare le bellezze che circondano certo non solo le bellezze ma per vedere anche le miserie le povertà che fanno aiutano a crescere certo i riferimenti diventando con quella maniera si crea indifferenza no si vede soltanto il bello che da un cellulare e da un tablet da un pc senza capire invece le funzioni e le funzionalità effettive che potrebbero avere io non so contrario andare un pc ma non bambino perché bene che impari a conoscere come utilizzare ma nella giusta maniera qui non uso consapevole consapevole e chiaramente un bambino non può avere un uso consapevole se glielo dai tanto per certo vai ducale da essere educato eseguito dal mio dal mio punto di squisito gli arresti un po di tecnologia in questa società di oggi sì perché penso che siamo diventati troppo virtuali sì sì la tecnologia e che ci deve essere perchè aiuta aiutano a snellire e sapori come dire tutto quanto però si perde il gusto di dover imparare e fare le cose perché parte c'è la tecnologia che bene o male basta pigiare e ce l'hai le ce l'hai o comunque se lo spiega è capito come lasciano un po più leader una sorta di spazio un po più all'aria series a e alla fantasia ma questo è normale questo non fosse cosi devono mai essere tolti si vive con la fantasia si vive con la triade creatività seguent a quello che ci credo che è a livello di scuola a livello di scuola bisognerebbe parteciparla alla scuola viverla io in questo momento non la vivo perché l'avevi che con la bimba che la porti a scuola che attrae comincerà ad esso nel suo percorso e io la sento la posso vedere così esternamente la scuola 26 barry conto quanto me è una buona scuola è la buona scuola se le persone che la compongono sono delle buone persone perché anche una buona scuola se le persone con la compongono non sono buone e diventa un'ottima scuola come del resto una cattiva scuola può avere delle classi che sono buone che sono ottimi rispetto a una scuola che è considerata l'ottimale ma perché in quella classe ci sono delle persone che veramente partecipano alla scuola che veramente io penso che per fare l'insegnante occorre avere la consapevolezza che la consapevolezza di portare avanti una missione stessa missione che può essere quella di un medico sì ma l'idea mia e della mia domanda era a livello di scuola cosa secondo te dovrebbe essere più affrontato il meno affrontato a livello della scuola livello della scuola a cui si può essere più affrontati quello che è sempre mancata nelle scuole cioè la scuola deve aiutare a far crescere l'individuo la persona e oltre alla famiglia ovviamente non uso il sito alla via cosa si potrebbe fare guarda poi veramente dopo ti lascio e che ringrazio ancora una volta di più per avermi vediamo tutto questo tempo ma mi viene da dirti una cosa quest'anno non hanno particolare perché nella scuola è stato riscritto il programma di educazione civica che c'era quando sono andati a scuola che certo se c'è anzi come romano è stato inserito secondo punto di vista ora io lo so come è stato reinserito in quale maniera viene insegnata con le maniere la didattica per l'insegnamento di questa materia e ricordo ed era una delle materie che in umbria vivo non gradivo perché era molto barbosa da dover eseguire barbosa perché ha una bambina delle elementari chiaramente cominciava a parlare della nostra sezione italiana imparare tutti gli articoli della costituzione italiana e tante altre cose cioè chiaramente erano cose pesanti che forse riusciva neanche a capirle però invece è importante secondo me ha delle riprese in mano per far conoscere perché un ragazzo deve deve conoscere queste cose sin da piccolo perché fanno parte diciamo del benedetto si riesca bene dopo aver parlato di tempo libero si può fare una domanda ma quando tornavi a scuola se da scuola te a casa e facevi merenda giorni altri animali no figlio cominciato a vedere la televisione dopo la nascita il mio fratello che al 60 in poi e c'era nei cartoni animati cioè la tv dei ragazzi non così si chiamava ero di cinque il pomeriggio che pace io comunque nel 60,9 alici 9 10 anni il che cosa facciano vedere la strada seduto ragazzi dopo i fiumi saputo è lo zecchino d'oro si vedeva mago zurli e poi si vedevano tutti i file firma ivanhoe i cavalieri della tavola rotonda il tutto questo durava quanta maggiore a dopodiché basta poi se riguardate carosello una sera che sanciva allora non era letto che si parlava il carosello che casella era tutta pubblicità no noi si guardava non per la pubblicità ma per i cartoni animati che lamentavano una pubblicità primo fra tutti i falli mer vicino nero ma quella più grillina di frontiera la linea della questi poi a bacco mila va era salita del caffè polista un patto che conquista tra minh city police e cosa ne pensi di questa di queste televisioni che avesse invece sono h24 per due con programmazioni per ragazzi cosa ne penso non si può pensare ci sono 20 anni spente non e guardi non le fai guardare

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L’intervista, della durata di 1:07:36 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=EOzQY-kEt3I) affronta le memorie scolastiche e infantili di Daniela Galli. Nata nel 1951 a Ponte a Ema, comune nei pressi di Firenze, ha lavorato come impiegata commerciale. Il padre, pavimentatore in legno, era relativamente ricco rispetto ai vicini del paese: come ricorda Galli nel corso dell’intervista, la sua era l’unica famiglia del paese a possedere un telefono (necessario al padre per contattare i clienti) e un televisore. Era tradizione per il padre portare l’apparecchio in giardino affinché anche i vicini potessero guardarlo: «quando c'era il festival di Sanremo sembrava d’essere al cinema perché venivan messe tutte le sedie e tutti stavano a guardare» (m. 23.59) (Bravi 2021).

Il suo percorso scolastico si è svolto tra il 1957 e il 1969: dal primo anno di scuola elementare al conseguimento del diploma di istituto tecnico commerciale. Sono gli anni del boom economico, del centro-sinistra; di grandi trasformazioni nella società e nella scuola italiana, che in quegli anni diventava compiutamente un’istituzione di massa (Crainz 2002, Galfré 2017, 185-9). Sono gli anni del Sessantotto, a cui ha partecipato ma la cui evoluzione l’ha lasciata profondamente insoddisfatta perché «ha voluto dire tante non ha voluto dire nulla perché tutto sommato si ottenuto tanto poco c'è stato un periodo dove c'è stato tanto clamore si è cercato di fare tante cose si è cercato di fare di ottenere tante cose non si è ottenuto nulla» (m. 28.13 e ss) (Galfré 2019).

Il suo primo approccio con la scuola è avvenuto con le elementari. Pur abitando nei pressi di una scuola materna gestita da un ordine religioso (le scuole dell’infanzia statali sarebbero state introdotte alcuni anni dopo, con la L. 444/1968), non la frequentò, in quanto i genitori la ritenevano «un parcheggio nel vero senso della parola» (m. 3.02), privo di aspetti didattici. Anche la retta dell’istituto, molto elevata, rendeva la scuola materna un lusso che pochi potevano permettersi. Ha svolto il primo anno di scuola elementare in un istituto pubblico, la “Vittorino da Feltre”: successivamente il padre, per diverbi avuti con l’insegnante, chiese il suo trasferimento in un’altra scuola pubblica. Negatogli quest’ultimo in quanto vigeva ancora il regio decreto che obbligava gli studenti a frequentare la scuola elementare relativa al loro bacino d’utenza, il padre la iscrisse presso un istituto religioso – l’istituto Sacro Cuore di Piazzale Michelangelo, a Firenze – dove Galli completò il ciclo elementare. Per recarvisi, la videointervistata, fin dalla seconda elementare, prendeva da sola il tram. Qui, diversamente dalla scuola statale (che aveva un orario meramente mattutino), Galli restava fino alle 17: nel pomeriggio, dopo la mensa, le alunne erano coinvolte in attività manuali e creative, spesso definite in relazione alle ricorrenze religiose. Della didattica evidenzia soprattutto la spinta alla competizione: ogni sabato, infatti, era consegnata una coccarda a quelle alunne che si fossero distinte nei compiti in classe. Ciò, afferma Galli, ha intaccato il suo benessere alle elementari, in quanto il suo rapporto con la scuola era condizionato da una pervasiva ansia da prestazione.

Altra caratteristica che, secondo lei, ha connotato negativamente la sua esperienza scolastica è stato lo scarso coinvolgimento dei genitori nella gestione della scuola: solo con il DL 416/1977, del resto, è stato possibile per la componente genitoriale intervenire negli organi collegiali. «la scuola era lì chiusa con le mura», afferma icasticamente al m. 25.50. Da questo punto di vista, Galli giudica più appagante l’esperienza che ha vissuto come genitore e che l’ha condotta a essere rappresentante della classe dei figli. Dell’istruzione paritaria ha apprezzato tuttavia la necessità di dover sostenere un esame ogni anno davanti a una commissione esterna, pratica che le è stata utile quando, a distanza di anni, ha affrontato l’esame di terza media e quello di maturità.

 

Successivamente, la videointervistata si sofferma sulla scuola media. Essendo nata nel 1951, è stata inclusa nella prima coorte chiamata a frequentare la scuola media unificata, ovvero la scuola media senza esame di ammissione e aperta a tutti coloro che avevano conseguito la licenza elementare, come stabilito dalla L. 1859/1962. Iscritta il primo anno in una classe femminile, è stata successivamente immessa in una classe mista. Benché alle scuole medie sia riuscita ad emanciparsi dall’ansia da prestazione che l’aveva afflitta alle elementari, ricorda quegli anni come conflittuali, segnati da continui litigi tra lei e le compagne di classe use a rinfacciarle la sua provenienza campagnola. Ricorda di aver ricevuto, in conclusione alle scuole medie, il cosiddetto “librettino dello studente”, dove i docenti ricapitolavano il percorso scolastico e formulavano qualche consiglio sul proseguimento degli studi. Benché questi ultimi avessero consigliato un istituto magistrale, il padre di Galli, avendo bisogno di una contabile per la sua attività, preferì iscriverla all’Istituto tecnico commerciale. Nonostante ciò, la videointervistata afferma di essersi trovata molto bene alle superiori, grazie a un gruppo classe molto coeso e a diversi docenti mentalmente aperti. Di quegli anni ricorda con piacere soprattutto i campionati studenteschi, a cui partecipava costantemente in quanto grande appassionata di sport e di atletica. Anche il suo tempo libero, del resto, era assorbito per la maggior parte dalla frequenza del Campo sportivo.

Nella conclusione della sua intervista, Galli sostiene la necessità di limitare l’accesso dei bambini ai dispositivi mobili per evitare che ne facciano un uso «improprio» (m. 59.33), e spera che territorio e società possano interagire maggiormente con l’istituzione scolastica.

Fonti

Fonti bibliografiche:

L. Bravi, La televisione educativa in Italia. Un percorso di storia sociale, Roma, Anicia, 2021.

G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Milano, Donzelli, 2002. 

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, La nascita della scuola media. Un accidentato percorso legislativo, Pisa, CET, 2007.

 

Fonti normative

Legge 31 dicembre 1962, n. 1859, Istituzione della scuola media statale (GU Serie Generale n. 27 del 30-01-1963), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1963/01/30/062U1859/sg

Decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica(GU Serie Generale n.239 del 13-09-1974 - Suppl. Ordinario), https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1974/09/13/074U0416/sg

 

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