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L'acquisto del Commodore. Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1409
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
28/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Ilaria Cresci
Nome e cognome dell'intervistato:
Lisa Briccolani
Anno di nascita dell'intervistato:
1972
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola dell'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Istruzione tecnica
Data di registrazione dell'intervista:
25 aprile 2020
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s 1980s 1990s

L’intervista, della durata di 42:38 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=yGsAApV-gQ8), si focalizza sulle memorie di Ilaria Cresci. Nata a Firenze nel 1972, ha trascorso la sua infanzia a Pontassieve con i genitori e la sorella. Esercita il mestiere di commercialista. Il suo percorso scolastico si è svolto dal 1975 – quando ha cominciato a frequentare la scuola dell’infanzia – al 1992, quando ha conseguito il diploma presso l’Istituto tecnico commerciale. Ha dunque studiato nel corso degli anni Settanta e Ottanta: un periodo, da una parte, caratterizzato dal crescente acutizzarsi delle tensioni politico-sociali nonché da riforme che hanno inciso sulle relazioni personali e familiari, seguito da un decennio di normalizzazione politica ma anche, nel contempo, di riflusso nella sfera individuale (Panvini 2018, Scotto di Luzio 2020, Oliviero 2018).

A eccezione dell’istituto tecnico, ha frequentato le scuole del percorso nella sua città di residenza, a Pontassieve. Per raggiungere scuola materna ed elementare prendeva un pullmino scolastico, su cui saliva in un punto di raccolta comunicato dal Comune. Del tragitto, ricorda la presenza di un’accompagnatrice sul mezzo. Ha frequentato le scuole elementari a tempo diurno, senza usufruire di eventuali (e già conosciute) sperimentazioni. Non ricorda particolari punizioni, benché rammenti di come l’insegnante abbia tagliato sua sponte i capelli di un’alunna che aveva l’abitudine di mangiarseli. Ricorda invece sospensioni e rapporti irrogati ai suoi compagni delle medie, in quanto, a suo parere, frequentava una classe considerata agitata. Solo in terza media, infatti, fu loro possibile andare in gita in Liguria, ma con la presenza del rappresentante dei genitori. Cresci rammenta la presenza, tanto alle elementari quanto alle scuole medie, dei giudizi, introdotti nella valutazione scolastica dalla L. 577/1977. Nel tempo libero suonava la chitarra; presente era il televisore, che guardava ogni sera con la sorella. Da questo punto di vista, una transizione fu rappresentata dal Commodore 64 regalato loro dai genitori e con cui giocavano a Pac-Man nelle ore che prima trascorrevano guardando i cartoni.

Un elemento di rottura fu costituito dal passaggio dalle scuole medie all’Istituto tecnico commerciale, frequentato a Firenze. Il passaggio da una scuola di provincia a una di città è ricordato retrospettivamente come straniante, in quanto le classi molto numerose impedivano agli studenti di essere seguiti nell’adattamento al nuovo tipo di istruzione e al nuovo metodo di studio. Poiché la classe constava di trentacinque studenti, i compiti erano scritti, rari gli orali, pressocché impossibile chiedere e ottenere un’educazione di recupero. Insieme a lei, risultarono bocciate altre dieci-dodici persone, sintomo della selettività a cui la concentrazione degli studenti e il risparmio sull’istruzione conducono. Nell’intervista Cresci accenna alle assemblee di istituto (introdotte dal DL 461/1974), affermando tuttavia di non avervi mai partecipato, in accordo con i suoi genitori. Altro accenno è riservato alle circolari con cui il preside invitava gli studenti, con l’approssimarsi dell’estate, a non indossare minigonne o altri abiti giudicati eccessivamente corti.

Nella conclusione dell’intervista, Cresci sottolinea il divario di competenze richiesto dalla scuola ai tempi in cui vi studiava e quella attuale, investita da massicci processi di digitalizzazione.

Fonti

Fonti bibliografiche:

S. Oliviero, Crescere negli anni Ottanta, «Pedagogia oggi», n. 2 (2018), pp. 119-36.

G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975), Torino, Einaudi, 2018.

A. Scotto di Luzio, Nel groviglio degli anni Ottanta. Politica e illusioni di una generazione nata troppo tardi, Torino, Einaudi, 2020.

Fonti normative

Legge 4 Agosto 1977, n. 517, Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell'ordinamento scolastico (GU Serie Generale n. 224 del 18-08-1977), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1977/08/18/077U0517/sg

Decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica, (GU Serie Generale n.239 del 13-09-1974 - Suppl. Ordinario), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1974/09/13/074U0416/sg

 

 

 

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