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"Mi piaceva studiare ma non c'era la voglia". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1265
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
14/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Daniela Giovarruscio
Nome e cognome dell'intervistato:
Vittorio Giovarruscio
Anno di nascita dell'intervistato:
1958
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Data di registrazione dell'intervista:
17 aprile 2020
Regione:
Abruzzo

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1960s 1970s

buongiorno sono da calcio carluccio e oggi siamo qui per intervistare mio padre presentati buongiorno allora io non mi chiamo vittorio giovarruscio sono nato il 13 maggio del 1958 ad oggi ho 62 anni e dunque io sono nato in nel comune di morino in provincia dell'aquila poi per questioni di lavoro mi sono trasferito a roma per cinque anni ho lavorato nell'edilizia ero molto piccolo però almeno bravo e poi dopo cinque anni mi sono trasferito qui in toscana sempre per una questione di lavoro e sono rimasto fino a oggi bene allora iniziamo l'intervista vedere la scuola per quanto tempo sei andato a squola allora io sono andato a scuola fino alla terza media ho fatto le elementari sono stato bocciato due volte meritatamente e che poi dopo le elementari sono andate alle medie ligure sono stato bocciato un anno è però finito le medie ho capito mi sono fatto un buon esame di coscienza ho visto che lo studio non era fatto per me cioè mi piaceva studiare l'idea ma non c'era la voglia e allora ho fatto il discorso con i miei genitori a tu per tu con papà e mamma e gli dissi che sinceramente se loro volevano che io proseguiti con con lo studio loro avrebbero appoggiato sia come quel che economicamente che tutte le altre cose no però io chiaramente gli dissi che non avevo voglia e avrei preferito prendere intraprendere la vita lavorativa e quindi ma non hanno meno sono pentito però perché non ho perso tempo è perfetto come la raggiungibile la scuola le centrali dunque la scuola è c'era un pulmino comunale che ci prendeva dal paese perché io vivevo in una frazione chiamata grancia nel comune di morino quindi comune hanno messo un pulmino che ci prendeva lì dalla piazzetta che ci portava alla scuola sono è buona per tutti i bambini uno per tutti i bambini e viceversa uscire dalla scuola ci riportava a casa quando quando era possibile però quando non era possibile che era c'era il pienone un pulmino solo tante volte mi sono fatto a piedi facevo the chilometri a piedi come veniva organizzata la giornata scolastica scolastica ma cioè a casa dopo la scuola l'anno a casa sua come vede localizzata bella scuola fino all'uscita si è quanto si entrava scuola ci controllavano i compiti ogni maestri ci controllava i propri compiti e poi si faceva elezioni normali c'era tanta severità e che non faceva male non farebbe male neanche ora e niente tanto rispetto perché per le maestre quanto insegnante avere io avevo avevo due maestre cioè cioè avevo una maestra suora è un maestro uomo via dove gettare all'epoca medie alle medie invece avevo diversi professori francesi italiana come ora mentre all'asino all'asilo avevo dunque la sea lo avevamo l'asilo delle suore gestite dalle suore si mangiava di un bene ma di un bene che per il sapore ancora con ricordo oggi è sempre nella mia mente e dove ben ricordi perché mi divertivo tanto c'è la spensieratezza e un bel ricordo dell'asilo come si svolgevano le versioni ma li facevano divertire più che altro nella sila dice no un asilo elementari uguale allora va bene quanto riguarda l'asilo mi ricordo che come ora [Musica] divertire insomma tutte queste cose qui che si fanno anche ora per quanto riguarda le elementari più o meno come ora come ora però le squadre le scuole erano molto più numerose c'era tanto rispetto fra di noi se non e maestre cile tavano e poi c'era tanto rispetto per le maestre anche quando le maestre allora potevamo dare anche qualche schiaffetti know agli alunni era permesso in quegli anni e noi per noi i maestri e le maestre rumori genitori perché se ti permettere di dire a papà o mamma la marista o il maestro ma ad uno schiaffo non è come ora che vanno a denunciare le maestre ei maestri è il maestro la maestra da sacro o sacra pure per mamma e papà e magari che ci siamo anche la giunta si fidavano anche l'aggiunta di thiene perché quando non c'erano i genitori in classe che c'erano i maestri facevano da genitori quindi avevano tutto il potere che che diciamo che in quel momento potevano avere no quindi loro potranno fare sparare ciò che volevano se ti dà uno schiaffo 0 del neri però faceva molto bene infatti come ti rivolgevi allora in maniera rispettosa certo un maestro certo certo però a volte anche perché per non aver fatto il compito io sottoscritto e mi ricordo benissimo tanto facevo in classe fuori facevo buono onestamente ecco perché dico che ripeto che non hanno la voglia di studiare mi sarebbe piaciuto ma non l'avevo però quando ero in classe mi impegnavo tutto quello che ho appreso in quegli anni l'ho appreso nelle ore di scuola perché fuori compitino fatti pochissimi e infatti se mi sono preso qualche schiaffo qualche rimprovero ai maestri o dalle maestre era proprio per quello per il resto una volta bene era un ragazzo rispettoso quello sì maggiormente lo eravamo tutti però io parlo per me è un ragazzo molto rispettoso quello sì le attività scolastiche cosa comprende volo facevate le gite allora usciti si allora per quanto riguarda le elementari mi ricordo che si facevano non tante uscite verso la primavera si facevano delle uscite ma nei dintorni perché non avendo liquidità la possibilità ai genitori di poterci appoggiare e comunicamente e con poco ci si divertiva lo stesso ci portavano magari a visitare i castelli zone limitrofe ci fa molto piacere abbiamo conosciuto dalle tante zone che noi essendo della zona non conoscevamo però quei pulmini ci portavano in questi posti ci ha fatto molto piacere e mi ricordo delle belle gite belle gite così franzato in ricorsi panini preparati dai genitori la solidarietà tina e e poi mi ricordo alle per quanto riguarda le scuole medie con le scuole medie si faceva sport normali che c'era educazione fisica si faceva ci portava una camera sportivo ci faccio navale prima tutta l'attività motoria motori motoria e poi dopo ci facevano fare la parte della pallone che per noi erano in una fase che più ci si divertivano magari è giù la pallavolo facciamo altri sport però ci facevano anche divertire nell'insieme insomma erano delle belle uscite ok e le attività principali a scuola avere l'attività dico un po se facevate discipline specifiche no no no no no no io che mi ricordi io era soltanto lezione normale non si facevano cose insieme gru a gruppi niente i monaci levate anche religione fatta sì religione si c'era il sacerdote del paese che ci viene a fare no non c'era di belice non è come professore c'era il sacerdote del paese e questa è una domanda come veniva vissuta la consegna delle pagelle di consegna la mangiata l'inter era il momento più critico il tutto l'anno scolastico perché io sapevo già che avevo delle insufficienze cioè molti sufficienze e quindi per me non tanto per me ma per i genitori erano sofferenza la sofferenza e poi non meritavamo praticamente loro va bene e questo mi dispiaceva tanto e può che altro devo dire non lo so racconta qualche aneddoto qualcosa una cosa me la ricordo che un anno in piazza media fui bocciato poi bocciato due materie italiano e storia e mio padre mi portò dal dal prete del paese che verrà molto bravo a far le ripetizioni ecco tutta la fatica anche noi economicamente lui m'ha fatto tra queste riduzioni però la cosa che farete è che io non ero stato bocciato a italiane storia era stato bocciato la geografia e il mio padre matematiche ora spero di non fare confusione cenate due materie quando l'ho detto a mio padre poverino mi fece gira tutto il paese di corsa aveva ragione perché oltre a spesa a gambe ricomponiamo c9 usare gli spazi scolastici ed extrascolastici allora come erano suddivisi come aveva suddivide le scuole le classi se c'erano corridoio i bagni allora serve comuni e le classi devo dire le classi erano molto grandi grandi grandissime anche se era numerose rispetto a oggi erano classi che ci potevano essere anche 30 30 alunni però una scuola è molto molto belle ampie parte c'è la mount aria molto sole delle strutture veramente delle belle strutture e mi ricordo che insomma come come ambiente era abbastanza dell'impero delle belle scuole come lo voglio dire rispetto a ora che magari una classe anche piccina e sono 25 alunni ma messi tutti lì ammucchiate il ruolo in con l'altro lo eravamo quei banchi di una volta quelli 2x2 non è che c'era tanta distanza però era una messa il tibet brescia gli ordinati avviene allora addirittura avevamo i bicchierini che si usava una volta permetterci inchiostro non si usavano è però erano bandi talmente vecchi che i nostri padri diciamo andavano a scuola su quei banchi e c'erano già l'inchiostro con latina latina the ok e le aule e quindi erano viste c'erano sia maschi che penso non eravate le separano macario e cioè eccoci fisse classe i guai era consentito andare in bagno durante durante le lezioni è un modo per incontrare qualcuno sì sì sì no no in bagno ci santa ma soprattutto a merenda controllati dai maestri del maestro e poi se durante le lezioni di scappava ma non c'era problema non c'era ok e quali erano e come venivano svolti compiti per casa quindi svolgete allora i compiti per casa io lavoro fatto in tre o quattro volte ecco perché quando andavo dalle lezioni della scuola mangiavano che valuti bimbi e poi la nostra la nostra giornata continuava no nello studio come dovrebbe essere stato in quell'attimo ma eravamo concentrati a la partita del pallone tutti i pomeriggi noi dobbiamo farci a partire da del pallone quindi sì diciamo si trascura un po la scuola gli studi per questa partitella quella era tutto e quando le facili dove li facevi una scrivania o no no allora io mi ricordo una cosa faccio le scuole medie e libri mail erano più papà mi diceva sempre che i bric cioè da ridere mi diceva la ragione che mi diceva sempre che i miei libri erano più nuove fine anno che all'inizio dell'anno perché noi abbiamo mai e puzzavano di nuovo e allora una volta dissi ma mi venne l'idea di roma andai sotto casa mi misi creato su una bella brandina prende il sole leghista oggi vi voglio mettere il proprio studia le presi questo libro non mi ricordo le se la storia e geografia che era vice mesi con tutta la monta come aprire il libro era la primavera apre il libro e lessi il primo al secondo rito la fornitura della fortuna o sfortuna non possono uccello 11 e poi così sul libro ed allora dissi ma si vede che non è proprio permette rinchiusi libro e da allora ok e quando questa perla e quando non avevi compiti invece giocati pochi compiti non si preferiva il pallone ecco si e poi non ex andava nel campo si giocava lì fuori casa abbiamo rotte non sono molte finestre l'agenda ancora ci vorrà piedi madre si vede però ecco questo era il nostro divertimento si giocava si giocava con per esempio con le scatole di sardine ci si leva volta quelle fatte un po lunghe e così no si svuotavano si pulivano quanti si trovavano ma perché non è che si legavano con latte si faceva la macchinina oggi l'aveva comprata di plastica soldi non c'erano noi facevamo del tutto per crearsi qualcosa e che facevamo un anno quello di classe vedevano fatto delle foto di classe sensore 1 una singola di classe no allora dunque per qualche anno mi ricordo ne facevano una tutta la classe tutti i vestiti perfetti e ti faceva una fotografia della classe e chi la voleva che sua potrà permettere faceva anche quella singola fortunatamente lì qualcuno hanno fatta i miei genitori sono permessi di parmalat e quanto duravano le vacanze estive dove si passava che cosa facevi alle vacanze estive allora quando facevo le elementari io state tutte tutte con mio fratello maggiore e niente mi portava al mare e poi che alzo mi faceva girare con lui ma io mi portava in danni posti che io non conoscevo lui lavorava e aveva la fortuna anche di di lavorare nei posti ha lavorato per tanti anni per esempio in liguria c'era il mare e io grazie a lui ho visto che l'abbiamo alternare poi niente al paese quando e come la turco e come radio mike eccesso se potevo andare e come la preda o se invece dalla camera dove riposarvi dormivi le camera nostra nave a 1 eravamo sette figli quattro maschi no tre maschi e 4 femmine tema affinché non si sposasse la prima piano piano poi ci siamo allargare un po in una stanza di 25 metri quadri che fortuna era grande l'unica perché quella di papà di ma non era più picco molto più piccola però i feel avevano tutti in questa stanza di 25 metri quadri c'erano sette eletti dentro 7 però ognuno al suo posto ognuno lo spazio e diciamo nella difficoltà si viveva bene anche se la differenza di età che c'era un piccolino la mia sorella più grande della metà insomma molto più che di me quindi lei alle sue esigenze geo le mie però dentro casa ognuno aveva il suo quindi si viveva molto bene per quello adesso parliamo di attrezzatura didattica quali oggetti avere in classe penne quaderni libri ma lì e non poco allora e chi comprava se venivano passati dalla scuola o seri con no no no no no no allora i libri i libri per quanto ma per quanto riguarda le elementari allora elementari ci davano gli equilibri ce li davano noi compravamo soltanto i quaderni le matite e scrivere le gomme tutta questa roba di materiale didattico e un poco è però insomma una vita si cercava di passato era più possibile la gomma prima tecnici che i libri per studiare per modo di dire ce li davano celebrati dal comune e qualcosa nei portali invece alle scuole vedere incontravo li compravo riordinato e con grande sacrificio compravano mi ricordo di sandra mai libertà natanti e libreria si prendevano i libri si pagava un po alla volta però una cosa riportavi allora noi avevamo avevamo delle cinghie camici di cinghie i 3 centimetri di larghezza con dei ganci e si metteva nei libri uno sull'altro poi si legavano quella era la nostra cartella perché non di potermi mettere la cartella che sicura permette la cartella se la comprano quasi tutti avevamo guardato quasi di moda con l'elastico dritto anzi poi è diventato di moda quella elastico avrebbe conte fazzoletti di stoffa di carta di solito ma da piccolo usavo poco non sono più le dita però diciamo ecco scherzi a parte se si usava qualche volte c'è un raffreddore usavo il fazzoletto di carta di stock a scusarsi di stoffa perché avendo mamma ce la vera quelli ce l'aveva quelli carta quasi quasi per noi non esistevano ok e portabile giochi a scuola non era per il nostro no no se ci avevo qualcosa perché pupazzetto è proprio piccolino te lo metteva in tasca del grembiulino ma dovevi fare massima attenzione perché non era permesso ti sei mai sentito a disagio per non avere la stessa la stessa attrezzatura didattica dicono anni no no perché è già so no perché eravamo tutti fortunatamente eravamo tutti quasi allo stesso livello e comunicate economicamente quindi c'era un massimo rispetto per l'altro si stava attenta la gommina si stava attenda la penna la matita e unione rispetto per l'altro e non vedevi grande sciccherie da parte degli altri perché da letto eravamo più che quasi nella stessa maniera per quanto riguarda dell'economia ok quindi no quel problema lì non ce l'ho avuto negli altri penso ok adesso parliamo dell'immaginario collettivo volevo sapere se in casa tua c'era la televisione e quali programmi seguire allora la televisione ce n'era una la differenza che ora ce n'è una per stanza ce n'era una che per farlo accendere città di pesaro la prima perché era quella fatta con delle valvole le prime televisioni quindi andavano scaldate insomma che avevano pipe di tende poi qualcuna un po meglio l'abbiamo comprata nel secondo tempo la prima televisione mi ricordo ci voleva il fuoco dietro per scaldarla comunque c'è una televisione si vedeva anche malissimo tra l'altro perché eravamo un paese dove la recizione pessima e poi si vedeva rai1 rai2 metà raitre ecco di tutti e tre facili una riuscì a vedere nulla è però prima di comprarla mi ricordo un particolare prima di comprare una televisione mamma col suo primo sforzo che fece e per noi c'erano una cosa pazzesca la vera televisione in casa c'era una signora dei paesi una una che avevano la possibilità economica molto superiore rispetto agli altri con proma televisione a colori la prima a colori prima l'aveva bianco e nero e la seconda che comprò la prima che uscì a colori la compro a colori però belen bianco e nero quella signora li prima che mamma e tanto e altri familiari paesani che che se diciamo si potranno permettere di comprarsi una televisione l'unica possibilità di andare a vedere un programma era ad andare da questa signora e questa signora ammetteva la televisione girata dalla finestra verso l'esterno e faceva nella brama facevo vedere la televisione il programma la sera a tutto il paese tutti ognuno si portava una sedia e leggo molto brava dice mettiamo il primo e secondo c'era un film ma che c'era chi faceva vedere televisione a tutti poi l'abbiamo comprata anche noi piano piano può insomma le cose sono andate un po migliorare tanto velocemente però devo dire che i primi tempi si vedevano quelle basse fino a una certa ora perché poi anche la rai chiude voler enit e con quei programmi che più ci facevano vedere che andavano allora era il film western perché diciamo molto rin tin tin cartoni animali tutte quelle tutti quei programmi che molto vecchi ma ancora nelle ricordo dell'anno molto molto breve ok quelli di air ma non è che c'era e poi c'era qualche film insomma si sia in seguito sì sì sì sì sì e li meglio quanto fluivano sulla vita a quel tempo spero di non di telefonini ma di revisori in quanto influivano sulla nostra vita è come ora che è che sono agli ordini di loro no no no no ora prima noi a parte telefonini non esistevano con una sistema di telefono in casa c'è almeno un ricordo quand'ero piccolo rio telefono in casa all'inizio non ce l'avevo poi successivamente papa insomma ce l'ha fatta a metterlo come tanti altri le cose sono volute no però parte da dietro il telefono ce l'avevamo noi e quindi forse si viveva anche meglio perché non c'era tutta quella l'occupazione di avere sempre il telefono dietro perché se non puoi fare una cosa erano abituati arriva in quella maniera e un polo rimpianto perché ora invece differenza che di prima se un al telefonino o un computer un qualcosa non riesce a fare niente e fuori cioè per carità e concludere serve un momento oggi serve per carità il telefonino serve però riuscivamo a vivere in forse anche medicines e con altri sistemi più pratici ok se quei documentari ecc documentari tv documentari pochi però né mi sono sempre piaciuti documenta anche ora anche ora si vedono le segue animali evoluzioni musicali e di quelle cose lì mi affascinano molto ecco di come più nera di animali dicono ne sono voluti bomb tutto è pronto per quanto riguarda gli invii documentali quindi mi appassionano molto e avere the videogame no mi ricordo mi ricordo che dunque ho voluto soltanto nella mia vita un videogioco che non mi ricordo come si chiama comunque era era un video giochi un ricordo si chiama e si giocava a tennis con delle palettine che si spostavano e la pallina che andava da una parte a quella tra io giocavo quelle il videogame si però questo penserà stato non avevo già 15 16 anni ok e cosa facevi una volta finiti i compiti guardare la tv giocavi con i compagni ma di solito quando finivo fa i conti quello delle volte questo le elementari elementari poco le medie un po di più studia un po di più quello veramente lo dico ancora aperto riuscivo a poco lo stesso però mi avevo anche dei miei amici così studiano insieme non li l'eterno per finire a versamento ho studiato un po di più cioè prima seconda e terza media studiato di più però tanti pomeriggi impegniamo a studiare per fare i compiti così via diverso dalle elementari e elementari proprio quasi nulla prepari delle medie tanti pomeriggi si studiano però se riusciva anche a a dare il tempo al gioco cioè si studiava però poi si gioca come i soli giochi nostri carte nascondino salterà tutto con le palline con con le carte che si che avevamo a disposizione ci si divertiva in quella maniera lì e invece è leggibile se sì cosa legge vi è se c'è un libro particolarmente no quindi ti rispondo sì libri mai letto e neanche il tipo di libro non ti posso dire che tipo io perché proprio non ne ho mai letti e questo mi dispiace perché a oggi dico sempre che ammiro le persone almeno molte le persone che studiano che sono corte perché a oggi serve tante cose serve però purtroppo io non ho avuto questa come dire questa punta ecco se la sentivo dentro facevo però è cambiano le persone che sanno studiare che studiano campo e di studiare mi fanno piacere quello sì ora torniamo nell'ambito scolastico e ti chiedo se ne ho già parlato ma ti chiede se i privati puniti in classe e perché e in che modo soprattutto asilo non siano no perché l'asilo non vissuto tranquillamente da bambina normale ci facciano fare benissimo nessun ricordo tutto positivo addirittura gli odori i sapori mi ricordo tutto dell'asilo per quanto mi riguarda le scuole elementari le punizioni belli siccome ripeto tante volte ho quasi sempre non faceva i compiti a casa e allora la maestra mi ricordo la maestra si chiamava sor giovanna era una maestra alta con delle mani a due mani così era molto brava ma anche molto severa nel senso che se facevi tu ti quello che è tutto quanto seguiva ma se lo facevi compiti e facili birichino ma che si apre titolo da ma era permesso allora io mi ricordo è un'attività antico romagnosi di più ma proprio quando mi veniva vicino vittoria perché non hai fatto sti fondi che gli dicevo io che non avevo tempo gli dicevo una noia e allora e temi mi davano schiaffoni qui la mano del girone significa pola martedì quante con una sciarpetta e e questo e me li ricordo benissimo mischia figli perché faceva anche male però è stato un toccasana perché va fatto anche bene invece alle medie alle medie e alle medie alle medie mi ricordo mi ricordo in particolare un maestro da un professore scusa di matematica e siccome io siamo un pochino agitate l umore era corretto bravo però è anche un po di tempo che un po di frenetico insomma da un pò nuove ecco ora maestro nando si beccava ci aveva una bella mattina così mi faceva mettere le mani così e mi dava cinque fra state di quasi 5 di qua se ne spostavo una mela o altri cinque e le mani che diventano rosse e gossip non poteva andare da papà di riguarda che il maestro mi ha fatto queste righe qui e con le ma anzi rientrava a casa con le mani così che pure che prevedesse diciamo al manico il solco qui tutte rosse qui e se gli dicevo del maestro mi aveva picchiato e io gli dovevo dire perché vanno picchiato papa milano le altre vito dice ora denunciare i mali nistri per assurdo non sono male meglio o private premiati anche in classe ad esempio adesso fanno neanche devo capire il nome mio di no però magari ti facevano eco ti dicevano per una settimana se il capoclasse il premier a quello se per un periodo di tempo ti comportavi meglio dichiarare il numero uno dei dei venti trenta quando eravamo lì ti dico ti secca v classe per un dotto tempo quindi quando i professori usciva professione usciva o per dire devo andare a fare qua un foglio una stampa con of the year è responsabile di riportare tutti i problemi che c'è una strada in due momenti se qualcuno si era comportato male in quel momento del professore era assente e oppure cercare tenerla diciamola la scuola la classe disciplinata come se ci fosse stato il professore facevi livelli e professori per un tocco tempo questo era il premio e tutti i più importanti naturalmente poi come derivate valutati dagli insegnanti con le interrogazioni le verifiche scritte e orali dal comportamento ma le valutazioni mi ricordo si capisce un ultimo clic clac scritti con scritti quei fogli protocollo d'accordo facevamo italiana un tema matematica facciamo i problemi e come era nei giudizi voto 7 a numerosi i colloqui tra genitori insegnanti come erano come si ma era tutto un po più familiare ok cioè avuto più non esistevano internet cose varie quindi schiera un problema la mattina quando sviluppando mamma mi veniva a portare la scuola se il professore dovrà dire qualcosa alla proprietà mamma la chiamava e mi diceva il problema c'erano state troppo finiva lì non c'era colloqui come c'è ora anche la consegna delle pagelle lì non c'era un colloquio ad esempio si è allora le pagelle le consegnavano a noi poi noi riportavano acampa le camere è vista nelle merita ombre toscano e lì comincia la pensiero mio e noi ci ha detto che esistevano comunque usate bocciature e quante volte ci si quando sei stato bruciare riso sarà bocciato due volte alla allora una un alla terza elementare e una la quinta elementare due volte sempre dalla stessa maestra la motivazione me la ricordo precisa che disse anche a mia mamma dice suo figlio in classe è uno dei migliori ma a casa non tocca un foglio in mano ma disse la regione finché non si dava questo vizio io lo bocci il botto alla terza e alla guida ma non perché diciamo non meritavo di di di andare avanti era quasi una ripicca personale della maestra a fin di bene che vuole di più da me perché lo sapeva che lì paci e votando fuori invece niente e per lei non era giusto questo io aveva ragione a oggi devo dire che aveva ragione e dopo la pagella e magari sera berlina veniva dato un premio da noi dai suoi genitori o no limits e di poterli bravo bravo a messina aggiunge bravo rifugiò prima bravo e i professori avevano delle preferenze di solito professori i professori ormai allora nelle preferenze magari per chi studiava di più no no no no no no no no no niente specialmente alle elementari che mi ricordi io niente erano cosa fare per tutti per quanto riguarda le medie ea noi avere delle preferenze per i professori cioè avevo dei professori che mi sono più simpatici altri meno ma no perché per condannare il luogo perché per premiare quell'altro è una cosa mia ecco così esempio mi piaceva francese non c'è sì mi piaceva erano dei migliori col francese c era una professoressa molto dolce molto la prima perché poi è cambiata la professoressa bravissima proprio come il pane e oltre a piacimento il francese diciamo meglio anche innamorare questa professoressa nel senso proprio dall 1 al professore capito che mani è la stima voleva fiducia ma anche la voglia di studiare poi dipende un'altra di francese che quella lì era proprio così era quadrata era proprio guai se diceva una parola in italiano qua nelle ore di francese era molto brava ma quella presenterà e quella da soffrire un po noi avevamo degli altri professori più o meno insomma quello che preferite di più preferì menti materiche preferiti di più o meno quelle sistemi ora no e quindi ecco in quel senso liti ceo di moglie ti voglio dire io che c'era la simpatia per un professore per lazio soprattutto per il tipo di materia adesso parliamo di amicizie scolastiche occhi quali sono state le amicizie scolastiche amici riescono a stieg e io ancora parte della sua vita sì sì sì sì sì sì sì allora per quanto riguarda le elementari e giustamente tutti amici che ora siamo sposati quasi tutti a cominciare su famiglie però quando ci incontriamo massimi rispetto ricordi be ricordi può naturalmente tanti di quelli che essendo del posto tanti di quelli che eravamo nelle scuole elementari siano dalle scuole medie dello stesso comune quindi abbiamo fatto una vita scolastica quasi da zero accentra e rido e quindi anche alle scuole medie i soliti amici vi avevo sempre e poi si sono scavati una scuola che comprendeva anche degli altri comuni le scuole medie di quelle di tipo rino quindi venivano anche da altri paesi quindi li sono aggiunti altri amici insomma qualche ricordo bello che c'è una mantenuta nel tempo sono continuate ma diciamo che più che mantenute sono solo dei miei ricordi dei miei ricordi perché gente che per un motivo o per un altro difficile incontrarli però è successo che alcuni lavori incontrati e quindi gran festa bei ricordi quindi ad amici mi aveva volute sì sì ok ti sei innamorato dei piani della scuola elementare io non so nemmeno le mentari no alle medie e qualche cottarella rubrica sta bene però c'è un amore mio perché no cosa se no sono più timida diciamo cottarelle cottarelle per delle ragazze detto insomma era normale quelle da lì magari era innamorato e lei non lo sapeva un ragazzo che non sapeva cosa ci morivo e lo siamo ancora di essere bravi ce e in che modo ti sentivi con la fidanzata del telefono via lettera no io ho una mia vera allora io la prima volta che sono veramente è stato fidanzato la cosa seria questo che posso dire tranquillamente è stata con mia moglie perché prima insomma si sa essendo giovani ognuno fa le sue esperienze dire se cosettine insomma ecco le cottarelli le varie però poi però poi tutti o quasi tutte arrivano a un punto dove trovi un qualcosa di serio capito quello che fa per te e niente con la fortuna di incontrare mia moglie all'inizio comincia sempre con una cosa molto leggera però poi ti accorgi col tempo è quella persona ti te la senti dentro rispetto alle altre e questa è una sensazione che abbiamo fatto quando conosce la mia moglie cioè rispetto a tutte quelle altre che per me è una cosa su cose passeggeri per cose ragazzini proprietà da passatempo così da adattata scherzo con lei invece ho sentito qualcosa di particolare e tuttora stiamo insieme creato una famiglia tre figli e nipoti e non prendo grazie a chi e come la sentivi via telefono lette allora lei le ali ma allora io lavoravo qui a lucca e quando smetterò di lavorare andavo al telefono pubblico perché non avevo il cellulare telefonavo alla casa al numero fisso che aveva in casa mi rispondeva sempre la mamma è la mamma dopo un po che cr legge lo sapeva che c'era qualcuno che è interessata alla figlia quindi sapeva che quando io chiamavo e rio e quindi mi passava giovanna e si parlava tranquillamente ma freestyle uno spy e quando potevo partire che ne andavo al paese andava a trovarla due giorni ritornavo su insomma questo fino a quando lei non si è diplomata aprire le scuole che io poi insomma ero già maturo insomma una moneta già e di cinque anni mi sentivo già pronto per un matrimonio che poi prima secondo un'altra mentalità per quanto riguarda il matrimonio è una cosa un po diversa la prende un'altra maniera ora che da auto più leggero questa sbagliata che con una persona civile insieme ma quindi è importante scegliersi una persona una persona giusta ho capito che poi giusto non lo può prevedere nessuno però te lo devi sentire dentro con lui ho seguito io e poi mi ricordo gli altri si può andare avanti allora che a parte avevi con gli amici e amiche la squadra ma molto buoni molto buoni e lo stimo molto scherzoso forse anche un po noiosa smtp bene perchè non si pensa per noi due eravamo molto rispetto per le donne specie nelle classi miste sia alle elementari e alle medie avevamo molto rispetto delle ragazzina morta che a differenza di ora che vengono presi nella maniera diversa questo mi piace invece allora le donne prima erano più sacrosante dell'uomo venivano brutte belle che erano provenivano sempre trattate come si deve invece ora è diversa e come ti festivi per stare in classe ma allora mi vestivo quello che conta un c avere non è che ci avevo cose con quello che vola mattina magari a un pari jeans anche bucati la le scarpe rompuy non è che devo dire 2 3 paia io parlo sempre parlo sempre di di in quegli anni abbiamo dove c'era un domino più crisi poi piano piano insomma non mi posso lamentare perché siamo il figlio quasi ultimo praticamente e quindi large volato di questo no questa evoluzione quindi poi ho cominciato piano piano a di scarpe così via come tutti gli altri però all'inizio aveva avevo un paio di scarpe usavo quelle sia per la scuola e che per giocarci che erano in condizioni a volte disastrose buco davanti gravi dietro il dito del piede mette però era muti così insomma un problema non era normale però abbiamo il grembiulino sempre pulito il del bulino con il collettivo bianco con fiocco celeste il trentino celeste quello sì sempre tutti vestibili uguali senza distinzione di media e desideri preparati da solo o le preparava per per le occasioni speciali avevi dei vestiti dedicati o mettevi le solite cose di no la cosa più bella che avevo delle più brutte eri passavate vestiti tra fratelli sorelle amici sì sì ok le scarpe nostra sorelle non perche no perché ho un fratello che era molto più grande di mesi che aveva 40 e 25 per dire no magari pantaloni per tempo saranno scorcia strini vero insomma ok e ai tatuaggi sono guai mitra compagni no non esistevano né piercing e net attuali ci aveva dato oggi ti facevo quando ti sbagliavi e tiri manager è quello di rimanere ok ora parliamo di cibo allora facevi colazioni vivo ad andare a scuola se si conosce non con latte latte latte e maggiormente pane pane si era fresco perché lo faceva mamma e il padre perché amo molto buono non bello non lo cambieremo nessuna cosa al mondo anche quello mi ricordo i sapori gli odori profumi che una luce nella e quel pane liera per una settimana la malfa c'è una volta settimana e era speciale era buono e quando diventava un po duretto allora si metteva dentro il latte caldo e con lo zucchero quel era molto sangue come colazione portati la merenda a scuola si pane olio ma di zucchero pane e cioccolata quando che locali per me è che circola recente certe manone ricordo e c'era un amenta stella la mortadella pro tutti noi vogliamo qua e c'era una mensa a scuola o tornata mirata del camp nou si faceva si faceva l'unico orario dalla mattina dalle 8 in mezzo mi pare mezzogiorno e mezzo l'una se ammesso le d'orario e poi un altro pomeriggio ma chi e quali erano le merende dopo la scuola o in questo caso comunque dopo la germania scolastica ma è sempre il solito panino quello che c'è in fatture trovava nell'auto buono ok e veniva festeggiato i compleanni a scuola oa casa allora a scuola no però andavano molti compleanno in casa 1 ed avere amici più stretti e la mamma che faceva un po di dolci arancia dei quali acqua ma soprattutto in casa le feste e quindi festa in classe non male ora passiamo alle giornate particolari facevate per caso recite scolastiche gite leggete sì ne abbiamo già parlato e si le recite scolastiche allora le recite scolastiche qualche volta si facevano si facevano delle gite scolastiche e proprio che altro le facevamo delle recite a livello di paese per esempio nel periodo invernale nei periodi diciamo di carnevale noi per intrattenere il paese perché lì non c'è niente non c'era niente come per dare la possibilità alla gente di svagarsi un po allora nell'asilo dove andavo all'asilo quando era che quando ero piccolino e c'era questa sarà bellissima che c'è tuttora e li facevamo un teatro tutto inventata noi con personaggi e paese facevamo da fattori facevamo scrivevamo i copioni copioni per conto nostro seminano personaggi del paese se poi non andò e belle cose a livello proprio così pulite ecco e la gente facciamo tre serate e la gente per tre sere si accalcavano per entrare in quella stamani dalla l'unico sistema e ridevano tanto io ero uno di quelli che ordinato molto molto filmati e nella sua scuola c'è l'educazione musicale e c'erano dei saggi no no stai giocando sia ok sono come disciplina era la musica la musica era una cosa che mi sarebbe piaciuta studiare una piccolina comunque che la sun tuttora mi piace mi piace questo ritrovato a cantare un po la musica mi rilassano questa sia una cosa molto e mi piace molto che strumento suonate ma i pizzerie e claudio è però per un po di tempo saranno un po la chitarra ma poco tempo però mi sarebbe piaciuto studiare musica e hai mai partecipato a manifestazioni o suggestioni assemblee no tutto molto tranquillo ok e volevo chiedere se avrei fatto gli esami degli elementari e delle medie qualche esame gli esami disabilità mesi fa allora gli alimenti si esami si la terza medici ed esami l'esame proprio di ma quante maturità l'esame lo so come si chiamava alla fine del terzo anno c'era l'esame per ed era come fa la crisi ne presenteranno le varie miami europa come è strutturato per la strutturato che lungo per quanto riguarda lo scritto facevano scritto che ti davano di peri la mattina ti davano un compito da fare deve fare lo scritto ok per ogni materia però i modelli come se poi per quanto riguarda orale davanti ai professori e professori per quanto riguarda la scuola media elementare un ramo del gold tour con quegli esami erano scritti e orali lo stesso vedesse stato scritto in classe se non ricordo male lo stesso da non è compito la maestra perché il compito scritto e poi dava l'orale di interrogava su uno store e geografia quella roba lì capito da ogni anno con visti piccola commissione di altri maestri e alle elementari e poi facciamo una valutazione totale venivano senso ma se in grado di essere va bene allora per oggi abbiamo finito ringrazio e e niente mi scuso perché molti sta ancora emozione per i bordi e normale normale beh arrivederci

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L’intervista, della durata di 1:01:31 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=CbG0QtBgDmw), si focalizza sulle memorie scolastiche e infantili di Vittorio Giovarruscio. Nato nel 1958 a Morino, in provincia de L’Aquila, ha vissuto in una frazione denominata Grancia insieme ai genitori e ai suoi sei fratelli. Il suo percorso scolastico si è snodato tra il 1961 – quando ha cominciato a frequentare la scuola materna – e il 1975, quando ha conseguito la licenza di scuola media. È stato uno studente, dunque, negli anni Sessanta e Settanta: decenni innanzitutto di progresso e di sviluppo economico, e, successivamente, segnati dalla contestazione studentesca e dall’acutizzarsi delle tensioni politiche e sociali (Crainz 2002, Galfré 2017, Panvini 2018).

Molto presente il ricordo dell’asilo, su cui Giovarruscio torna più volte nel corso dell’intervista. Avendolo frequentato prima che la Legge 444/1968 statalizzasse l’istruzione materna, era un asilo gestito da un ordine religioso. «addirittura gli odori i sapori mi ricordo tutto dell’asilo» rievoca al m. 35.16, affermando di ricordare ancora i piatti che mangiava a mensa.

Per quanto riguarda le scuole elementari, Giovarruscio afferma di essere stato bocciato due volte, in terza e in quinta elementare, in quanto a casa non svolgeva i compiti, ma preferiva trascorrere i pomeriggi a giocare a calcio. Numerose erano le classi, con una trentina di alunni. Dei suoi due insegnanti, una era una religiosa, l’altro un maestro laico. Ritorna più volte sulle punizioni corporali inflitte a lezione, soggiungendo, tuttavia, che venivano inflitte a fin di bene e che, in quegli anni, era permesso: «le maestre allora potevano dare anche qualche schiaffettino agli alunni era permesso in quegli anni», ricorda al m. 5.41. Alle medie era invece il docente di matematica a bacchettare gli studenti. In realtà le punizioni corporali erano proibite dal lontano 1860, ma sono rientrate nella pratica scolastica fino a metà degli anni Settanta. Afferma di non aver mai sofferto disagi relativamente alle differenze sociali, in quanto gli sembrava che i suoi compagni di classe avessero le sue stesse disponibilità economiche.

Per quanto riguarda la dimensione della cultura di massa, durante l’infanzia non disponeva di un televisore. Rievoca tuttavia l’abitudine di una signora benestante di voltare uno dei suoi due televisori verso la piazza del paese, in modo tale che i vicini potessero guardarla. Anche una volta acquistata, le difficoltà rimasero: l’apparecchio televisivo, essendo a valvole, impiegava molto tempo per riscaldarsi e per entrare in funzione, e la ricezione, abitando lui in una frazione montana dell’Abruzzo, non era ottimale. Tra i programmi che guardava più spesso, ricorda la Tv dei ragazzi e Rin Tin Tin.

La videointervista prosegue poi con le scuole medie, che Giovarruscio ha completato in quattro anni. Oltre al docente di matematica, ricorda anche la professoressa di francese del primo anno, descritta come una signora dolce verso cui aveva sviluppato una cotta platonica. Una volta conseguita la licenza media, decide di non proseguire ulteriormente negli studi e di cercare un lavoro: «mi sono fatto un buon esame di coscienza ho visto che lo studio non era fatto per me ho visto che mi piaceva studiare l’idea ma non c’era la voglia» (m. 1.30 e ss).

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Milano, Donzelli, 2002. 

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975), Torino, Einaudi, 2018.

 

Fonti normative

Legge 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg.

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