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"Non c'era il rispetto che c'è oggi". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1141
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
24/01/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Elisa Lombardelli
Nome e cognome dell'intervistato:
Mirella Rossi
Anno di nascita dell'intervistato:
1942
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Data di registrazione dell'intervista:
3 settembre 2020
Regione:
Lazio

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1940s 1950s

ok benissimo allora io sono la nonna degli esami chiama mirella rossi sono nata sovrano di grosseto il 1970 e del 1942 sono un po vecchietta ok allora iniziamo a parlare di vivere la scuola e come l'ha vissuta nel suo periodo allora per quanto tempo è andata a scuola è un po della mia la prima elementare l'ho fatta a sorano grosseto cioè una pluriclasse in calo ma con perché eravamo proprio solo sopra la guerra canzone è praticamente c'erano cinque classi dalla prima alla quinta facevamo noi della prima perché io la prima ho fatto tutta la mattina a fare le asticelle i numeri perché non potevamo fare altro insomma questo quasi per tutto il primo anno scolastico facevamo per andare a scuola due chilometri a piedi però eravamo un gruppo ma era molto freddo oltretutto non è come i tempi di oggi che ci abbiamo tante possibilità per pensare bene cai belle equipaggiate avevamo solo un bel cappottino delle cuffie che ci facevano le nostre mamme quelle giappone è però la mattina alle 7 e mezzo già eravamo in cammino per fare questi due chilometri ok poi come veniva organizzata la giornata scolastica se parliamo ancora della prima elementare te l'ho detto la mattina arrivano alla maestra è praticamente assegnava a tutti noi quelli della prima le asticelle quelli della seconda ci avevano compito poi su su fino arrivare alla quinta e e non passavamo le ho letto la mattina era una disciplina più più che altro perché dovevi stare ferma a fare questi asticelle nell'ora di ricreazione c'avevi per il momento però per il resto insomma non è che si poteva stabilire un rapporto d'amicizia sera quando uscivamo perché dopo eravamo in gruppo e ci facevamo compagnia mentre come veniva scandito il tempo delle elezioni c'erano le ore come adesso oppure diverse cioè allora sì che si entrava alla mattina 8 e si usciva a mezzogiorno e mezzo però non si potevano scandire tanto le ore perché c'erano solo cinque differenze di insegnamento diversi insomma e quanti insegnanti aveva una e la maestra è la maestra poi noi eravamo più fortunati questo lo posso dire non lo so noi eravamo un pochino più fortunati di quelli che vivevano intorno a questa casale perché noi vivevamo montorio siccome la maestra era una specie di castello molto bello che della sera chiudevamo il portone c'era proprio un portale che ancora cioè con e chiudevamo e gli saranno tutti insieme e da mestre viveva lì con noi per cui quando era freddo meritava perché allora americana parecchio nelle stagioni avevano ancora insomma un loro ciclo la maestra ci mandava a chiamare e ci faceva a scuola a noi che eravamo di vivevamo a montorio ci comandava chiamare ci faceva lezione a casa sua il rapporto com'era sarà come si rivolgeva all insegnante beh no niente tu dovevi solo con molto rispetto rivolti a lei soprattutto se ci si doveva già i piedi chiedere il permesso ma poi veramente chiedevamo qualcosa insomma cercavamo di di farcela con le nostre forze si entrava un'altra insegnata una persona adulta aspettavamo tutti in piedi le salutavamo finché la maestra non ci aveva detto ci mettiamo seduti non non sarà anche i tipici è capitato di saltare le lezioni e se sì cosa succedeva beh no le elezioni no perché ci doveva essere una motivazione seria ma tosi io ho perso un anno per esempio perché ho avuto un arto secondo te e siamo la pertosse adesso si chiama allora era una cosa seria e abbiamo rischiato la vita io il mio fratello per cui l'hanno permesso ha interrotto non la prima nella seconda dopo te lo dico e allora le attività scolastiche cosa comprendevano cioè facevate gite sport o cose del genere tesoro noi uscivamo da una situazione che già avere la pace la libertà conquistata e per noi era già tutto poi per il resto non c'era niente non pensavamo a giocarci quello ci ha salvato perché siamo stati fortunati che i nostri genitori ci in questo giorno dato tanta libertà e noi avevamo questo ben di dio che questa natura bellissima e giocavamo molto e allora e sentivamo meno la quello che succedeva intorno a noi o cercavano di nascondercelo per farsi vivere una vita serena però le macerie tutte le difficoltà cioè la non sono poi per quanto riguarda invece la consegna delle pagelle come veniva vissuta con gioia chiaro quando si perché poi cioè anche in casa in famiglia sembrava come vai stavano anche aperta comandavamo quello per ora certo era una soddisfazione intorno andavamo a scuola perché dovevamo passare alla seconda e quando andava a scuola le faceva educazione civica questi sono tutti i termini e tempi che la sforna per man mano si è riformata e e ha preso altre forme insomma per noi bastava saper leggere e scrivere non è che c'erano dagli altri obiettivi perlomeno dove ho vissuto io perché questo in prima ma anche quando siamo poi in seconda non sono già con il dente e gli eco era una vera scuola perché quella dove se è stata tutto e lì ecco ho avuto il concetto proprio delle entrare a scuola nel sapere perché i gialli edificio era bello e importante le maestre erano tutte belle e preparate dignitose persone molto squisite c'erano un dubbio degli insegnanti dei ragazzi insomma allora sì si picchiavano anche i ragazzi a quando non facevano al proprio dovere non c'era la educazione che c'e rispetto che c'è oggi nel capire il ragazzo perché assume certi comportamenti allora non l'ho vista di eseguire imparare e fare il suo dovere perché poi tra l'altro guardando agli a casa dentro porteranno i genitori che erano belli d'accordo con corona e c'erano delle regole che non potevi trading regione erano quelle e poi invece per quanto riguarda gli spazi scolastici ed extrascolastici come erano suddivisi a scuola beh intanto eravamo divisi i maschi e femmine ok poi c'era il piano diciamo il piano sotto operativo terra all'entrata era dedicata alla mansione quello sopra che era un po più luminoso era dedicato alle femmine e femminile insomma eravamo obbligatoriamente il grembiule bianco il fiocco blu è sempre curate e pulite perché è d'obbligo insomma non è che sono allora però comunque essere la pulite non era facile come adesso era tutto più complicato e allora le nostre mamme parte che ha paventa intel è un paese molto evoluta per cui era già una fortuna a vivere in quel modo però è con dovevi stare molto attenta natura pulita sei stata la mattina guai se ti pendeva equilibrio sempre pulito questo era però era all'educazione che ci davano in famiglia e io ho avuto una mamma è un pochino esagerata per la polizia per tutto gli allora non avevo di questi problemi e poi c'era il crocifisso in classe si sia cioè dal crocifisso si rifaceva alla preghiera entrava l'insegnante noi eravamo in classe e cercavamo la salutavamo si faceva alla preghiera e c'era anche la radio da dire in filodiffusione poi era consentito andare in bagno durante le lezioni senz'altro sempre però con discrezione e e coordinazione in piedi ed elmi permesso e non dovevi sostare a fare altro dovevi andare e tornare quali erano e come venivano svolti i compiti per caso dopo che tu avevi fatto la lezione fede che la maestra la mattina iniziano con la lezione spiegava la matematica o una lettura un tema e leggeva di correggeva ai compiti e poi dopo l'ottima una era preparata in base a quello che avevamo perché ci arriva il programma è quello che ci aveva spiegato dovevamo fare ho riassunto o il problema oppure le poesie e quello lo facevamo a farsi la lettura soprattutto possedeva in ciclope di e libri manuali e riviste non è che leggevamo però non è che ci avevo la biblioteca perché azzurra a casa il problema dei miei genitori era quella di portarci a casa il pane cioè un mettersi insieme a due pasti al giorno e una bella colazione io ci avevo allora le mamme quando si svegliavano alla volta a settimana facevano il pane in casa c'erano i forni io parlo sempre degli anni 55 fino a 52 50 però comunque ha continuato questa tradizione è così c'era si faceva il palo in casa e le nostre mamme e facevano le provviste per tutta la settimana perché facevano i biscotti di fascino di meritarsi le pizzette fritte e tutto questo perché perché sia i biscotti che i meritati i biscotti lessi alla ricerca sono erano molto buoni quelli erano le merendine poi c'erano anche le merendine quello che adesso ancora ci sono quei biscotti che erano le tre marie e venivano praticamente tacchettate erano proprio a poi avevamo dovevamo assolutamente quella a profilarsi proprio per per sana e robusta costituzione che ci avevano l'olio di fegato di merluzzo perché eravamo dei bambini che erano usciti da una guerra alla nutrizione non era per tutti uguale nutrimento e allora questo olio di fegato di merluzzo sosteneva specialmente l'inverno era un po come la maglia di laurea e però io non l'ho rifiutato lo ha preso una volta poi gli ho detto no me lo date più e nè io tenevo questo cucchiaio dentro la borsa alla cartella ed entra un tovagliolo perché la mia mamma la nonna lo sapeva che io lo prendevo ma scuola lo rifiuta qui siccome avevano capito che tanto con me quello noi e lo prendevo non ho preso più proprio ma non lo so non un cucchiaio limiti perché aveva un cattivo odore ma poi era proprio se ci pensa ancora sconvolto e dove venivano fatti invece compiti per casa beh in cucina era la cucina era grande c'era la il cammino la cucina la stufa a legna che faceva un po da tutto insomma il bambino ti riscalda la cucina invece si cucinava c'era l'acqua calda pronta il filo per stendere i panni ad asciugare intorno era tutta un leader si viveva perché lì c'era il caldo è infatti quella sensazione di calore era era percepita anche come un modo di stare insieme cioè stavamo insieme anche secco ma non è che ti riscalda se molto però il fatto di stare tutti gli ci sentivamo il calore insomma mentre quando non avevate i compiti per casa cosa facevate e giocavamo quando avevamo fatto i compiti trovavano qui a comprendente eravamo terribili perché eravamo tante bambine perché allora si chiamava ancora tutte e tre femmine maschietti loro avevano i loro giochi e noi abbiamo degli altri i nostri i nostri più bei miei più bei ricordi sono andare raccogliere i fiori in primavera ma d'inverno facevamo andavamo a cercare i bucanieri perché il bucaneve era un fiore che qui esisteva ed era molto bello emozione vedere il bucaneve e poi andavamo con le violette e ciclamini e facevamo tutto il giro perché uscendo proprio d'acqua pendente sul ponte san leonardo noi abitavamo il ponte san leonardo la porta e 2 basi e 6 nel bosco insomma è noi andavamo tutte quante insieme oppure giocavamo a tutto a nascondino palla rincorrersi poco la palla e la corda era la bicicletta però la palla e la corda erano mourinho e la campana pochi giorni passando adesso trovato delle ragazzine che giocavano a kampala mia stoppa si emoziona e qual era la radio della tua cameretta dell'armadio il comodino e poi c'era la maglia al comodino di chi c'era una tenda voi una maggior un'arma dinho che allora non è che ci arrivano tutti questi più di queste è il minimo indispensabile allora quanto duravano le vacanze estive e dove le passate e cosa facevate tanto le vacanze estive duravano a quello che dovranno adesso io ero un pochino più fortunata parte che esterne con giocavamo tanto quei giochi alla sera ad esempio d'estate andavamo a mettere le nostre mamme stavano tuttavia perché la sera era fresco si stava bene fuori noi giocavamo facevamo nascondino lincoln se e quando era con in mente quando invece andavo a montorio dalla nonna sovrano allora mi divertivo con le mie cugine oppure in montagna lì stavo benissimo e anche lì ci avevo le zie perché non è che forse poteva andare tanto in giro perché le mie zie volevano portarmi con loro e allora andavano ringhiere insomma però mano creare cioè ho avuto un'infanzia per quei tempi abbastanza una bella famiglia piena di di tradizione di ma è soprattutto di come posso dire la nonna che era speciale vi ho la mia nonna ancora oggi la sento vicina a me per quanto riguarda invece le attrezzature didattiche allora quali oggetti avevate in classe per esempio penne quaderni libri cosa sorta watt a scuola cosa avevate dunque libri di lettura e il libro verso ciliare ho dalla mia ricordo proprio come si chiama questo dalla corsa invece per quanto riguarda la prima e la seconda c'era solo cina ma la sua marina siti di lettura poi l'astuccio era rigorosamente in legno fatto con una scatolina e dove tu mettevi la penna i colori e poi c'erano quelli più belli di più grandi che ci avevano uno spazio per i colori a due piani e franco cardini e poi i quaderni di bel no il quaderno di bella loro in bella copia rimaneva in classe il quaderno quello che è nostro lo portavamo nella cartella e poco altro perché erano piccoli nelle cartelle non erano enormi questi geni pesanti non avevamo tutto questo gli ho detto ieri e per i bambini ma che per la scuola da allora quello che è importante che tu sapessi leggere e scrivere è che avessi è compreso anche un po quali sono le regole per vivere ha capito non c'era poi se avevi degli obiettivi per studiare alla lean quinta c'era l'esame d'ammissione per le medie e ambizione l'ambizione è che ce l'avremmo avuto un po tutti erano le necessità perché la scuola dopo qui a cover niente anzi erano fortunati perché c'era la terza media ma poi dovevi andare a viterbo non c'erano altre soluzioni per una donna per una ragazza allora significava andare in collegio e non tornare qui apro pendente finché non eri diplomata poi era una spesa insomma non indifferente da sostenere per una famiglia e in quanto donna era un pochino più penalizzata perché c'erano i miei fratelli che avevano più diritto di me perché loro devono mantenere una famiglia del pal mente io invece mi dovevo solo sistemare come si diceva allora questi oggetti venivano comprati dalle famiglie oppure venivano dati dalla scuola c'era una forma di patronato perché come adesso ci sono le forme assistenziali comune e allora c'era una forma di padronato che attraverso il comune e la scuola se la famiglia era bisognosa o dirigente veniva incontro con i quaderni i libri e le matite ai prime però se non rientrare in questa categoria le compravano la famiglia ma siccome prima o questo però devo dire una volta poi i miei genitori no non si poteva dire che uno aveva bisogno perché se avevamo la salute non c'era bisogno si doveva lavorare ecco questa è una cosa che vivendo adesso che si litiga per accada a parte la piazza io non riesco a entrare in questa decenni perché c'erano altre famiglie che magari non avevano la salute per lavorare che avevano dei bisogni maggiori perché io che sono sano e o la salute non devo lavorare badare a me stesso e alla famiglia era questo il concetto che loro volevano che non capisci poi all'ora portavi conte fazzoletti di stoffa o di carta di stop quindi quelli dai un uomo sembravano totali i nostri sono tra i più piccolini però era imbarazzante tenerli in tasca porti allora si è mai sentita a disagio per non aver fatto per un avere la stessa attrezzatura didattica dei suoi compagni o viceversa si è mai sentita privilegiata per avere le attrezzature didattiche migliori dei suoi compagni e sappiamo c'è la corsa che lo sai quando sei bambini e poi c è tanta differenza insomma anche se a livello sociale questi livelli e allora si vendevano perché poi acquapendente è un paese evoluto c'erano i figli dei professionisti dell'ospedale comune pre pure tutto quanto è chiaramente quelle famiglie nobili è chiaro però noi cioè è chiaro che vedevi che arrivano altre possibilità che arrivano però noi eravamo consapevoli ecco ti voglio dire consapevoli di quello che d qual è il nostro è la nostra vita non dovevamo contare su noi stessi e su quello che ci dava la vostra famiglia insomma senza chiaro che quando ve divina io per esempio ho sognato la borsa di cuoio la cartella di pelle non ti dico quanto no perché allora o era di cartone oppure di pelle e quando qualcuno c'era qui a dipendente che ce l'aveva di di pelle hamilton era una bambina però si impara stellina sai io quando tante cose anche queste ce l'avevano loro io non la poteva avere però già capito quale era la commessa si doveva comportare poi se tu riuscivi a a metterti ad avere una tua vita propria da fare le tue scelte era un po come prima bastava la salute quindi certo certo certo questo è il punto è perlomeno quello che ci hanno insegnato a me in famiglia quello che era importante è avere la salute è poi ciò che cercate la voglia di lavorare perché era il primo impegno ma i genitori che erano anche capaci di potersi prendere delle responsabilità non ci hanno fatto mancare niente io non ero piccola 50 già ci avevamo la radio a casa per cui c'era un po di tutto dalle commedie il festival è tutto quello e spettacoli e tutto quello che c'era allora che bene ed alla radio insomma ed avere una radian casa è un po di musica è un po di anche di sapere quel che c'erano delle rubriche e il corriere la fortuna insomma invece per quanto riguarda la tv in casa sua quando è arrivata nella sua infanzia c'era eh no io la radio venere la televisione è arrivata nel 54 però erano ancora da sai che le vendeva e lei le prime in televisione che è venuta c'era un negozio dell'estero domestici e portò la televisione che poi non trasmetteva tutto il giorno trasmetteva solo la sera e perciò noi ci rendemmo conto che c'era questo attrezzo insomma che non ci arriva e dopo la televisione proprio a casa mia entrata nei primi anni sessanta si 59 60 insomma perché poi si andava al cinema a vedere lascia raddoppia io con la mia mamma partivamo che l'assenza gli andavano oppure con qualche amica qualcuno che ci accompagnava al festival lo vedevamo riuscivamo la sera poi dopo decisero insomma di comprarla basta perché ormai era anche non ero più una bambina era come cominciavamo tutti anche a essere abbastanza grandicelli allora in casa seguiva e ci fecero questa televisione e quindi da quando avete comprato la tv che programmi seguivate abbiamo detto lascia o raddoppia e poi cominciarono a venire tutte le le migliori insomma io per esempio ricordo d'aria scala le sue le sue sketch il e sorridere portiera canzonissima c'era della lotteria di capodanno perché quello era un grosso spettacolo lineare nino manfredi [Applauso] maria scala oppure mina con il suo studio uno era una cosa fantastica poi ma anche con giorno ho detto enzo tortora con con tutte le sue tre funzioni e c'era insomma un bel sì sì era certo con i tempi delle kessler io mi ricordo le kessler e ancora bellissime con queste gambe non finivano mai bella elegante la rivista gli spettacoli poi la sera erano poi c'era il giro d'italia c'erano quello era un'altra cosa che prendeva molto quando è morto zavoli mi sono ricordata anche di quel periodo del giro d'italia del tifavamo per per fausto coppi e bartali perché erano quelli che il telegiornale ora non ricordo che hanno entrato a far parte della divisione mi ricordo solo perché noi allora non c'era tanta diverso siena diverso non c'era tutta questa come adesso che è diventata una politica spettacolo il tifo da stadio prima erano sì la politica c'era però era una cosa che non ci riguarda ma dovevamo lavorare prima dovevamo fare il nostro dovere poi i documentari c'erano seguivi beh sì ma questo dopo avevo avevo le la mamma e la zia insomma le mie figlie allora c'erano i documentari cioè dalla tv dei ragazzi c'era che è un po di tutto il programma del pomeriggio ma ero io a me piaceva anche la radio io per esempio con lanario ascoltato alto gradimento fino fino che chiamate 3131 ora non mi ricordo che anche quella era sempre per radio però era una trasmissione di intrattenimento e anche quella era molto si leggeva prima non perché poi arrivò la musica dall'america arrivarono anche la letteratura insomma dalla francia dall america cinema ci ha aiutato molto e io se penso a quei film e tailleur americani anche quelli di doris day che erano freschi carini e cioè si proiettavano in un mondo poi c'erano quelli che facevano pochino più pensare e remo interpretati da paul newman amarlo in grado da gregory peck [Applauso] altrettanti tanti belli che sono sono ancora nei miei ricordi insomma che tanto ma anche lei fa noi li rivedo infatti parlando di film quali sono stati particolarmente determinanti per la sua vita quale film ce ne sono morti quello bel via col vento in classico io ormai non lo conosco a memoria ma soprattutto quelli di paul newman e quelli di pericoli per tanti è però c'era un film che ancora ricordo e che lo associo sempre a questi paesini che si spettegola molto 9 anche fendente si spettegolava erano i segreti o open toe plays insomma sì ora non so dell'inglese sulla provincia e giusta però ecco spesso quando noi diciamo stupidaggini bisognerebbe quello ci insegnava questo film che bisognerebbe sempre pensare perché dietro a un comportamento c'è sempre invece poi quando succede la tragedia tutti si meravigliano invece viene creata da tutto un proprio ecco un piccolo e poi altri ora perché io era una partita del cinema insomma quelli italiani quasi tutti i mandanti di biciclette mi piaceva mi piaceva dei silvia non piaceva rossi minimi mi piaceva ma anche amici miei come era e poi mi piaceva anche oddio ora un americano ma poi se mi ricordo dopo che lo zero mentre per quanto parlavamo la letteratura e la rottura pietro cerni boc la letteratura leggevi quindi no e qual è quanto ha influito la lettura della sua tutto dalla musica quella che popolare come chiamano adesso ma anche perché qui acquapendente c'erano anche le opere testate all'anfiteatro e io la mia mamma l'a380 io per la portavo e ho visto le opere poi piano piano mi sono un'appassionata e non sono una conoscitrice non me ne intendo però quando sento un'aria che ti posso dire della casta lingua della callas e o oppure non lo so la ricciarelli o per me è un'emozione hanno influito tanto perché perché intanto migliorato i libri allora non leggevamo cell e passavamo perché c'era chi le comprava il jukebox è stato molto importante pure quello procedo passavamo perché alcuni non si potevano leggere non ne potevamo portare nemmeno a casa come la saga ma era proibita era erano proibiti anche ai film che faceva la rattrista ed ha un senso del pudore che adesso non c'è più noi andavamo ammesso in punta di piedi in silenzio io infatti anche con il sacro non ho tanta io devo raccogliere mi perché non so capace invece di tornando a parlare della scuola dei premi e delle posizioni ben venivate puniti in classe tra xix e xx erano molto severi in avanti perché in che modo vi punivano per qualsiasi della lavagna dietro alla lavagna era poi fuori della porta era proprio il massimo della commissione della vergogna perché interamente pensavano tube dire e poi perché comunque dopo hanno diviso dove vive a casa perché essendo un paese simile possa aprire infatti come erano vissute il pezzo desiderare di tornare a casa erano piaciute m che dopo il maestro era ti poteva anche dare uno schiaffo e alcuni non proprio clementi e ma forse anche troppo violente con noi è un mondo che non c'è più fatto è perché vedere il bicchiere un compagno di scuola che se conosci la sua vita con la sua storia e vederlo picchiare anche in classe umiliarlo così non è facile invece venivate premiati in classe con cosa ma di solito se si faceva bel compito oppure col partecipava ma qualche cosa perché il lavoro secondi perché allora poi ci insegnavano anche a cantare il cenacolo allora si potevano darci un premio ma non non era così perché c'erano delle classi per esempio c'era il maestro lana classi ma stile che aveva ancora meraviglioso e loro chiaramente arrivano tre invece le valutazioni scolastiche allora come venivate valutati dagli insegnanti facevano verifiche orali scritte e queste verifiche come erano i giudizi voto numerico nascevano che facevano fare il compito perché era la specie deschamps in facciamo alessandro è vero e proprio per la loro già prima che avvenisse l'esame loro tutto ciò non è salino ti facevano fare il tema il problema tutto quanto ma a loro già sapevano al voto e poi c'era la parcella da vuoi vedere la mia faccia telequiz bayern è stata consegnata ai miei genitori dei giudizi quindi come il voto determinava tutto perché io non brillavo proprio di però il mio 10 in educazione e poi tutti i 78 insomma ma questo è stata una costante della mia vita insomma e c'erano i colloqui tra insegnanti e genitori quando l'insegnante voleva colloquiare con i genitori e venire ci diceva domani ancora l'insegnante era l'insegnante che decideva quando proprio parlare con i genitori non era genitori che si presentava perché ci sono colloqui che fanno allora c'era solo la ma essere chiaramente voleva conoscere i genitori e allora ti diceva pop e conoscerli e un po anche per per l'andamento delle derivate c'erano dei cambiamenti però spontaneamente non potevano venire io no anche la crescita ossa fece una marachella di quelle che ancora me la ricordo perché io volevo che mi ama che la mia mamma venisse a scuola lo so perché non ho mai ha ormai non me lo so saputo mai spiegare e così si sistemò perché poi non è bene a scuola e niente niente col della vite rimesso il portale perché allora non è che il genitore poteva andare a scuola quando voleva lei la mamma magari disse mandato a chiamare voleva parlare con me mi guardarono tutte e due e non ti dico altro e quanto ha pianto allora poi sistemano le bocciature semo stata bocciata oppure avrei compagni ripetenti class sì qualcuno va bocciata no io ho perso un anno per per la tosse convulsa nel peso detto sono stata tutto tutto l'inverno anzi che ci siamo salvati perché perché con cioè trovando trovarono finalmente la penicillina di contrabbando poi allora i genitori come si comportavano con le giudizi degli insegnanti l'accettavano si erano in serie insegnante per esempio perché siamo umani quelli cioè il ragazzo più carino quello che ti dà più soddisfazione è chiaro che tu lo guardi con un occhio un pochino più chiaramente oppure c'hai la mamma che la tua amica e allora è normale insomma no io credo che siamo umani questo però non toglie che è quando si piccola queste cose non è che le l'entourage le capisci dopo per cui sai essere al centro dell'attenzione un pochino piace a tutti però ho detto proprio per questa educazione che dovevi stare al posto può anche a scuola perché comunque loro non è che non ti davano conti consideravano però è chiaro che quello che andava meglio era oppure questo più bravo un insegnante quando l'insegna sea soddisfazioni e poi a tutto secutivo come dire se un bambino arranca a scuola e l'insegnante non ci prende un po di tempo quello mancherà sempre poi dopo la pagella veniva da sentendo dalla famiglia vi premiamo in qualche modo ma avevamo fatto il nostro dovere poi parlando invece di amicizia scolastiche quali sono state le sue amicizie scolastiche e e fanno ancora parte della tua vita alcune sì ma come si sono sono insegnanti hanno fatto belle persone sì c'è album ma siamo rimasti in pochi è come sono come sono continuate nel tempo quest'amicizia ben detto loro che gli sono andate fuori da corren dente per studiare e io invece sono rimasta aquapendente perché l'epoca quando quando era adolescente io dovevi trovarti un dovevi fare qualcosa e allora c'erano prima di tutto le suore le vincenziane perché imparavano a di cavaria però di lavorare la nonna era bravissima maglia e e poi a imparare a lavorare perché dovevi occupare la giornata e pensare il tuo futuro ma quello garantiva anche una sorveglianza anche un programma di vita nel senso che avevi le ore per per passeggiare avevi le ore per dedicati alla danza le due cose però e dove vivi preparati anche a lavorare e poi ti sei mai innamorato degli anni di scuola io la mangia qualche donna ma allora si giocava si giocavano si viola come dire c'era il ragazzino che lo sentivi un pochino più vicino perché magari c'era un sorriso diverso dall'altro e da più buono però è l'amico l'amichetto di scuola basta durata anche quando eravamo adulti perché l'ho sempre visto come l'amico di scuola insomma è invece qualcuno si fidanzava come era visto un fidanzato una fidanzata all'epoca nella scuola parte che non lo voglio far sapere a nessuno ma poi a 3d 11 12 13 anni nemmeno potevi frequentarli perché allora non c'era il modo di stare tutti insieme l'ho detto prima dei maschietti da navatelle per minucci dai quattro andrè sheva invece è umida euro a noi fa bello è stata la prima generazione a quella che adotta un po gli schemi perché abbiamo deciso insomma che è presa quel modo di fare non ci piaceva allora abbiamo cominciato già a 13 14 anni a incontrarsi a stare insieme a si giocava diciamo già ecco era un modo però con con molta cautela insomma e poi è chiaro che la cottarella piccioli tutta facendo vedevi sete se ti toccava la mano cioè te ne accorge di intorno perché quello è il momento ma la reazione che tu non avevi nel vedere il bambino magari quel ragazzino perché io parlo di 15 6 10 anni che poi l'età più bella però ufficiali rossa conti fa ero imbarazzata magari scaffali mentre parlando di un altro argomento l'alimentazione il cibo facevi colazione prima di andare a scuola confusa e con quello che gli ho detto che preparava cosa per quello che preparava nei biscotti latte caffè torna con quello che faceva la nonna in mali tozzi ma anche il pane per esempio si comincia da questa uscita questa stufa questa cucina che si poteva abbrustolire il pane il pane abbrustolito col passato un po di burro in pochina di marmellata era buonissimo minacce dal tostapane perlomeno qui una carica non ce l'aveva e usavamo questa questo modo insomma nel 2000 portoria anche a scuola ma me ne vado allora già c'era il fondo prendevamo 10 e 10 lire ed ippiche invece per pranzo c'era una mensa o tornare a casa per non hanno in cassa perché la sua napoli l'inter non c'è stata notata e dopo facevamo i compiti andavano a passeggio per selezionate invece la merenda pomeridiana è sempre lascia che sia preparando marmellata oppure che c'era del baby se qui c'erano che adesso non li anche aveva più i formaggini di cioccolata si erano dei formaggini che faceva la ferrero che tu poi le mettevi sul pane erano buonissimi oppure la marmellata che facevano le nostre mamme a casa perché non è che gli andava a comprare la marmellata insomma e poi ma anche danni frittata sai quante volte uscivano per andare a fare le passeggiate ci portavamo questi panini con la frittata erano borghesi unique venivano festeggiati i compleanni a scuola oppure a casa ma per carità scuola la soglia ce l'aveva c'è stato un periodo che avevamo il doposcuola che ci sono vie del cinema stanlio e ollio oppure quei film di biancaneve sì sì c'era certo non tutti i giorni ma una volta ogni tanto si tira in casa e compleanno mamma caso la mamma si ricordava cielo ci faceva gli auguri ma finiva lento ho cominciato a festeggiare il compleanno quando avevo 15 16 anni che magari facevamo anche una tortina dubini a e non è che poi vincerà tutto allora invece parliamo dell'abbigliamento a scuola grembiule choc mentre i vestiti teli preparati da sola oppure i preparatori genitori ma dipendevano dai genitori elisa perché la famiglia l'ha concepita in maniera tale che se tu e c'erano delle regole eppure dovevi rispettare per cui se tu rimanere in famiglia dovevi accettare anche le regole somma e perciò loro provvedevano a tutto quello che dove avevi bisogno finché non ho cominciato poi a lavorare per quanto meno chiaro nel un pochino più indipendente economicamente ok allora invece per quanto riguarda le materie scolastiche c'era educazione fisica c'è la cosa indossare beh ce la facevamo nel già visto il giardino del chiosco le fasce memoli ginnastica ma si può indossare sempre che invece non certo allora quanti abiti scarpe e scarpe possedevi ribelli no2 l'inverno perché c'erano quelli quelli delle tutti i giorni quelle delle feste perché la domenica era rigorosamente da un vestitino della domenica il vestitino pensa che quando facevo le auto milione c'erano le le sette domeniche che dovevi fare non ecceda il vestito della comunione che un dono poi lo faceva come voi ma io l'avevo bellissimo tutto i mercanti se una cosa meravigliosa e poi c'era il vestitino delle sette domeniche per ogni occasione comunque segnali successi la domenica poi c'erano le feste presente una tradizione d'acqua pendente era rinnovare il cappotto l'otto dicembre per l'immacolata erano una cosa che faceva tanto tanto scalpore perché poi c'era tutto il mondo dietro a tutto questo i vestiti neri passo avanti tra fa delle isole eolie faremo anche tra linee amici capi 37 poi per questo le scarpe no perché le consuma ramo perché paghiamo salute però i vestiti simili anche fra cugini insieme con la mamma ci siamo scambiati con ghedini polizia tutti lavorati a mano belli quanto vuoi però ce lo passavamo esisteva all'epoca qualcuno che aveva tatuaggio e chi meglio ma per i la vita da me perché ero proprio e poi anche qui emergevano situazioni di disagio tra abbigliamento tra compagni e becere che l'ho detto certo che il sito che uno per mettere tante cose napoli non teme che c'era l'estetista come adesso io ricordo quando è arrivata all'estetista da in farmacia perché l'amici vi ho una campagna qui a proprio in verde grazie al dottore non so se c'era il dottor girello il dottor giorgio è una campagna di pubblicità per la vicina e l'avessi vi pensò bene di mandare un estetista non so se da viterbo non lo so e così ci chiamarono a ci chiesero se volevamo partecipare e loro ci hanno insegnato un po a trovarci a usare la crema o sarei l'ombretto fare come l'ha chiamata adesso una line eno e la chiamavano la virgola perché abm tutte queste il fondotinta poi ci facevano alla polizia del viso io ho usato le creme della bce fino adesso poi all'ora parlando di giornate particolari con la scuola facevate le recite gite e giornate particolarmente importanti dalle gite non le recite sì a natale le poesie treno jesi qualche volta hanno fatto anche i volti a rappresentazioni e facevate anche educazione musicale e quindi disagi e il coro era quello l'educazione musicale e poi si avrà questa radio questa filodiffusione però era il coro che ti faceva di due persone musicale insomma cantavi e quella era musica insomma poi hai mai partecipato a manifestazioni studentesche no non c'era un motivo perché non c'erano assolutamente per poi io mi sono sposata nel 68 per cui è già che era stato un grosso cambiamento e poi sai una città come roma io l'ho vissuto tutto il cambiamento delle degli anni 60 quando sono anche dei generali perché inizialmente andavano bene ma poi dopo quando entrare è capito la mia storia a me ancora mi fa soffrire in genere i ragazzi quando si impegna a questo movimento che poi ripartito bene insomma è però quando lo vedi poi degradare così non è ma è comunque che se l'avessero accompagnato nella maniera giusta probabilmente oggi avremmo anche staremmo meglio un po tutti ma purtroppo allora non si poteva tutto è finito poi dopo io sono tornate a lavorare del in puglia per la banca e il sud allora era ancora terra di emigrazione perché non c'era una bella differenza tra le tribù ma qui la toscana e l'acqua vedente che comunque ora clodio presso voluto e la loro musica è gente che era vissuto di emigrazione c'erano tante tante persone sole perché i figli erano immigrati che in germania in francia e chi al nord e sarà impoverito che è stato sempre molto quando da questo punto di vista perché ogni settore migliori forse è inutile avere un'università che comunque quella di bari annabella università però seguito la materia prima e dopo un poverissimo e ancora c'è tanto da fare ma è andata sempre peggiorando la situazione beh sì perché ho detto probabilmente quando quelle cervelli illuminati volevano fare un passo avanti per nel senso di dare e non ci ha potuto fare e e dopo le conseguenze lbvm adesso va bene abbiamo fatto è un grazie

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L’intervista, della durata di 1:04:57 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=9bY46WkEIcE), affronta le memorie scolastiche e infantili di Mirella Rossi. Nata nel 1942 a Sorano di Grosseto, ha frequentato le scuole elementari ad Acquapendente, in provincia di Viterbo: il suo ciclo scolastico si è perciò svolto dal 1948 al 1954, in quanto, a causa di una pertosse prolungata, è stata costretta a ripetere un anno. Anni segnati dalla ricostruzione e dal recupero rispetto alle macerie morali e materiali della guerra: «noi uscivamo già da una situazione che già avere la pace la libertà conquistata era per noi già tutto» afferma a questo riguardo Rossi dal m. 6.14, rimarcando che proprio l’abitudine di dedicarsi a giochi prolungati deve aver salvato lei e la sua generazione dalle brutture e dalla tristezza degli anni bellici e postbellici (de Giorgi 2016).

Ha svolto il percorso elementare in due distinti plessi scolastici: la prima elementare in una pluriclasse di fortuna, quali erano particolarmente diffuse negli anni immediatamente postbellici. Dalla seconda elementare in un istituto scolastico vero e proprio, la cui struttura destò lei meraviglia e impressione. A scuola, distante due chilometri da casa sua, la videointervistata giungeva a piedi, dirigendosi in gruppo con i suoi vicini di casa. Era nel tragitto dell’andata e del ritorno, rammenta, che si svolgevano la maggior parte delle interazioni, che invece la strutturazione della giornata scolastica non valorizzava. Dell’istituzione scolastica Rossi rammenta soprattutto il ruolo di disciplinamento che l’obbligo di sostare per ore nel banco a svolgere esercizi insufflava negli alunni: «Era una disciplina, più o meno, più che altro, perché dovevi restare ferma a fare queste asticelle», rammenta nel m. 2.36 a proposito della prima elementare, sulla cui didattica Rossi si sofferma particolarmente. Importante era anche la pulizia del corpo. Evidenti erano le differenze sociali nelle dotazioni scolastiche dei figli dei professionisti e dei commercianti. Grande attenzione è riservata alla pratica delle punizioni corporali, che inducono Rossi ad alcuni paragoni con la situazione odierna: «allora sì si picchiavano anche i ragazzi quando non facevano il proprio dovere non c'era la educazione che c'è il rispetto che c'è oggi nel capire il ragazzo perché assume certi comportamenti allora dovevi stare seguire imparare e fare il tuo dovere perché poi tra l’altro quando tornavi a casa dentro lì c’erano i genitori che erano belli d’accordo con con la e c’erano delle regole che non potevi trasgredire insomma erano quelle» (m. 9.04 e ss). Ricorda, a questo proposito, il senso di impotenza che la affliggeva nel veder picchiati ragazzi di cui conosceva, fuori scuola, le miserie e le privazioni.

Per quanto riguarda il tempo libero, Rossi ricorda di aver trascorso molti pomeriggi a giocare con le amiche, con cui si dedicava soprattutto a raccogliere i fiori. Rigidamente divisa per genere risultava la socializzazione. Un certo tempo era dedicato all’ascolto della radio, che la famiglia di Rossi possedeva; il televisore venne acquistato nel 1959, con lei e sua madre che, negli anni precedenti, si recavano al cinema per guardare le puntate di Lascia o raddoppia?

Come ricorda nell’intervista, Rossi avrebbe desiderato poter sostenere l’esame di ammissione per accedere alle scuole medie: solo con la L. 1859/1962, infatti, l’esame di ammissione venne rimosso. La spesa che comportava la frequenza di quella scuola rese ciò impossibile: per poter studiare alle medie, assenti ad Acquapendente, avrebbe dovuto essere iscritta in un collegio a Viterbo; i genitori decisero di investire le loro risorse sui figli maschi (Bracke 2019, 34-7). «era una spesa insomma non indifferente da sostenere per una famiglia e in quanto donna ero un pochino più penalizzata perché c'erano i miei fratelli che avevano più diritto di me perché loro dovevano mantenere una famiglia eventualmente mentre io invece mi dovevo solo sistemare come si diceva allora» rievoca Rossi dal m. 23.31.

La conclusione dell’intervista è dedicata a un breve rimpianto verso le potenzialità del movimento sessantottino che, secondo l’intervistata, è stato mal diretto e non ha soddisfatto le speranze suscitate (De Giorgi 2020).

Fonti

Fonti bibliografiche:

M. A. Bracke, La nuova politica delle donne. Il femminismo in Italia, 1968-1983, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2019.

F. De Giorgi, La rivoluzione transpolitica. Il '68 e il post-'68 in Italia, Roma, Viella, 2020.

F. De Giorgi, La Repubblica grigia. Cattolici, cittadinanza ed educazione alla democrazia, Brescia, Morcelliana, 2016.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

Fonti normative:

Legge 31 dicembre 1962, n. 1859, Istituzione della scuola media statale (GU Serie Generale n. 27 del 30-01-1963), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1963/01/30/062U1859/sg

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