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"Non ho studiato ma voglio sapere". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1001
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
06/12/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Greta Morelli
Nome e cognome dell'intervistato:
Amelia Gambicorti
Anno di nascita dell'intervistato:
1945
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Data di registrazione dell'intervista:
14 maggio 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1950s

[Musica] [Musica] buongiorno a tutti io sono grato morelli una studentessa di scienze della formazione primaria il secondo anno e oggi siamo in compagnia di mia nonna la quale si parlerà del suo percorso scolastico e dei suoi ricordi della sua infanzia allora non vi lascio la parola se ci dice come ti chiami buongiorno mi chiamo avere gambe forti e sono nata nell'ottobre del 1945 come stai volando importante perché c'è stata la fine della seconda guerra mondiale e l'italia comincia a crescere e dove sia nata alla sono nata in una frazione una piccola frazione in aperta campagna nel comune di chianni provincia di pisa questa frazione fissava dal paese 2 km 2 km però ci si viveva bene perché non mancava niente è una notazione dove c'era un aula divina a scuola un'aula grande adibita a bar tabacchi mercerie varie alimentari c'è pronto a tutto tutto poi c'era anche una grande fornace che costruivano mattoni che ora non lavora più lì si stava benissimo e ci facevano capo tutte le case coloniche tutti gli abitanti delle case coloniche nel circondario diciamo anche se erano a distanza di un chilometro due facevano tutti capo a questo ne consente a questo bar e tante persone conviene alla fornace e come si chiama questa questa personcina questa frazioncina si chiama la fascia e la cina e hai sempre vissuto alla cascina io ho sempre vissuto alla fascino da quando sono nata fino a quando non mi sono sposata piero dal 1974 e che lavoro svolgerà così i soldi allora miei genitori mio balbo era un mediatore di bestiame e la mia mamma lavorava un po nei nostri appezzamenti di terra arrivate anche le terni allora avevamo una casa di proprietà e alcuni appezzamenti di terreno mamma lavorava su questi appezzamenti di terreno che la pausa ma davanti tenori e come era un po sotto un occhio a familiare pro familiare era proposto da mamma babbo io è una sorella proprio piccola e nei tre giornate come le trascorrevi prima dell'ingresso alla scuola elementare prima dell'ingresso alla scuola elementare si trascorrevano la casa campagna mamma ci portava in campagna con sé perché non sapeva chi lasciarci e poi si giocava perché in questa frazione celano tanti bimbi e se giocava all'aperto con questi bimbi e quando inizia tanto per forza scolastica è un mio percorso scolastico se ricordo bene dovrebbe essere stato dovrebbe essere iniziato nel 1951 il 1951 e si è andata a scuola fino alla quinta elementare ed ha detto la prima alla quinta sono stato un anno e più per un'auto e come mai sia stata bocciata allora sono stata bocciata perché ho fatto tante assenze quell'anno a una polmonite penso che mi ricordo però poi tutti i minimi particolari e ti ricordi sei fatto l'esame di quinta elementare l'esame di quinta elementare credo che non averlo dato perché poi io avevo ripetuto la frase ero rimasta solo a far la strada e quindi al babbo non gli interessava niente anche noi si proseguisse quindi ero credo di no poi non minimo dove le mappe dall'esame di non aver lodato ora o più documenti abbiamo coperto tutto e quindi non so nemmeno con precisione comunque le nome questo penso proprio di no e mi fai un po della sua scuola in generale come era l'edificio allora lei la mia scuola senti quando sono entrata a scuola e lei nella frazione della cascina c'era un aula come ti ho detto adibita a scuola e li facevano una pluriclasse diciamo dalla prima di alzare fino alla terza io sono entrata ri in questa questa scuola via la farina fino alla terza elementare non fatali lo fate ville e le scuole questa questa ora me la ricordo benissimo perché era bella bella almeno nei miei ricordi e ravello era una stanza grande tra statali mayhew 50 metri quadri è che oggi ci viene un appartamento poi era composta da universo fumetto l'ingresso con una porta a vetri poi nella stessa parete c'era una grande finestra e il mezzo a questa finestra c'è una grande carta dell'italia ma grandissima arrivata nel soffitto quasi fino in terra ricordo bene che la maestra con la bacchetta ci insegnano tutti nati tutti i monti tutte le capitali delle regioni tutte le strade tutto ci spiegano tutto poi quest'aula era composta da tanti banchi ma non come oggi che cio bambini erano i tavolini quadrati di colore verde con quattro insenature sotto per le cartelle quindi eravamo quattro pertanto libertà 4 del tavolo si erano spazio anche se bambini nati però c'era spazio per tutti 20 bambini o l'altro c'erano come molti cina che la l'ingresso di uno sgabuzzino che porterà verso un limbo figlio e lì a volte la maestra riceva che se si stava attivi ci mandavano a dentro il ginocchio sul granturco che abbia visto nessuno ci minacciano un po sì specialmente questi maschi erano un po come sono allora diceva primato mantenuto rapporti tra l'insegnante i bambini come erano ma secondo me per quello mi ricordo che io ero lì venivano un post it lì davanti è chiaro se facevano po confusione dell'oggetto prima specialmente no ma poi erano buoni rapporti con l'insegnante e le davanti del lei allora del lei era di rigore desidero natalino per forza capito del lei e ai nonni cv riconsegniamo famiglia che si doveva dare del voi segno di rispetto ai sempre frequentata alla cascina alla scuola allora la scuola non l'opera inventata tutta la trascina perché come ho detto prima crescevano dalla prima alla terza novità per i ragazzi visti i maschi femmine tutti insieme però la terza la quarta e la quinta bisognava andare in paese a farla perché li hai fatto detto se aveva la testa un poeta chiama un trailer chiami se e quando ero un e proprio a ripetersi e come la raggiunge via si raggiungeva a piedi va bene allora il rapporto non c'è non tutti insieme multi insieme si partivano mattina presto con le nostre cartelle e si faceva due chilometri a piedi all'andata e poi a fine lezione due chilometri a piedi al ritorno e mi scocciava oppure eravate contenti di fare questi due chilometri per noi come ragazzi forse io al meglio meglio periodo della giornata perché non c'era l'impegno della lezione era tutto un divertimento poi tutti insieme intenzionale e il rapporto con i compagni quindi alla positivo vero positivo positivo si è invece anche alla cascina nella pluriclasse anche lì raggiungere a piedi io quella linea vevo a 100 metri da casa quindi quella lì non era niente ad oggi però non era niente per noi ragazzi per me lo fa questi lo km he si faceva una corsa alla cines carini invece tuo abbonamento come andare a scuola l'ampliamento quando sono entrata in prima elementare che questa è la foto vedi qui vedi sembra ne abbia un violino nero nel 2000 nero come un folletto piatto un fiocco blu togliere ricordi però prevale un grembiule bianco ricordo sempre mamma che non l'avevano stirava diciamo che forse lì in quel periodo lì è cambiato e alle viveri hanno messo vedere un grembiule bianco e ci sono se i maschi con ei tempo né nero alle stelle fermi dobbiamo tutti insieme croce sia l'intera notte insieme se sia nella cura e basse che è nella fase unica che si faceva il paese sì proprio re era abbiamo col fiocco sempre blu davanti e per quanto riguarda invece l'insegnamento della religione te lo ricordi la religione a scuola c'era sul libro di scuola qualcosa ci insegnano ma non c'era l'insegnante di religione ufficialmente voglia oggi noi si faceva qualcosa divenne giovane data dalla maestra così però niente di particolare quando si arriva all anno dello della comunione allora in quell'anno lì andava dal prete andrete ci faceva la religione ci davano questo che è un bambino e si doveva sole a tutta la memoria anche le preghiere qui però non c'è scritto dammi corte amelia ma gambi corte anna maria ora ti spiego siccome la mia sorella è di tre anni più piccola da me e basta con lei annotava temo solo tanto la distanza era popolo due o tre anni liberty vada sempre valido il solito si risparmiava cartasi si risparmiava parte a scuola no e questo sono della dottrina a scuola per questo libro è questa e le imparava di tutto a memoria dobbiamo saperlo tutto perché ci interrogava era come una seconda scuola ma in classe aveva neanche il crocifisso in classe penso di sì anzi quando ti dirò al natale si faceva una bellissima recita li specialmente lì alla cascina proverò ho fatto dalla prima la terza tutti i bambini c'è lo spazio si facevano grande presepe e poi si faceva la bellissima recita e si invitavano i genitori in quell'occasione e facevate presepe presente si riusciva a tutti insieme una statuina per 1 secondo e si erano tantissime stato linee e poi siamo all'insegnate si costruiva questo presepe bello allora facevate anche le feste così mito veri la festa con i genitori non c'era come oggi per tutte le occasioni gol ad aree dove veniva fatto un presepe così in questa classe qui facevano questa recita e allora venivano per i più vicini etero ma i genitori per ivan assisterà alla recita invece per quanto riguarda il materiale scolastico ti ricordi come era composto aveva opposto ascolta non addirittura lontano da quello che succede oggi che un quaderno per ogni materia dovevamo due quaderni a righe e uno a quadretti arti che il primo avevano le righe vede rose e poi su su su pc nevano si impara la stima di un piccolo poi c'era un libro c'era un libro un sussidiario diciamo dove c'erano tre scope su tutto e non mi ricordo bene se ce n'erano due perché fosse perso tutto se ce n'era uno di lettura e uno di matematica geometria quella roba lì ho detto quaderni libri o poi un astuccio in gioco è questo qui e questo vi guardate che poi è stato con funge da lì gambe poi fuggito a livello perché vedi ci sono tutti i numeri poi qua dentro ci stava la penna il lapis e una rom e queste macchie queste logiche sono l'inchiostro aler che all'epoca quando io ero alle elementari si usava ancora il pennino ancora il velino con l'inchiostro il canale di poliziotto poi subito dopo poco è arrivata alla penna biro ma quando ho frequentato le elementari video anche tanta la sua sorella si pregia della c'era sempre il canone con l'inchiostro e queste macchie sono l'inchiostro addirittura si facevano le macchie d'inchiostro anche su quaderni e nel collegio scolastico ci deve essere sempre una carta assorbente per si metteva la sua filmati di vari jobs aveva una cartella una cartella difficoltà va in mano a mano sulle spalle o meno che avevo un altro luogo ma lizzani come ci sono ora non mi ricordo no no è una cartella mi ricordo io avevo appena bella cartella di pelle insomma sì così però non gli dai ti vorrei chiedere adesso quale sentimento ti suscita ricordare la sua esperienza scolastica e se le ore trascorse in classe per te erano piacevoli allora che perciò io infelice andare a scuola insieme a tutti i ragazzi della mia età va un po più piccoli un po più grandi però la mia esperienza scolastica è stata piuttosto traumatica perché avevo una famiglia dove non c'è la pace avremo un dato violento una mamma vittima picchiava dispensava noi perché eravamo femmine si chiama mamma e poi ci facevano mancare soldi però proprio così aver quindi leone in classe per te erano difficili minacciava continuamente dicendo che ci avrebbe voluto morte allora leone entrate per me era difficile perché perché io avevo sempre il pensiero a casa perché finché era stata a casa da piccola controllato la situazione errori come mi sono stato che della scuola il pensiero che rimaneva lì e avevo paura che ammazzasse mamma è stato un trauma una cosa che mi ha segnato anche nell'andamento scolastico perché avendo il pensiero a casa io non riuscivo bene non riuscite minori tempi t non riuscivo bene per questa situazione di famiglia e per questa sua per questa tua situazione familiare c'è stata la maestra che magari che è stata d'aiuto che ti ha seguito maggiormente no non c'è stata non c'è stato assolutamente o perché forse perché io non riuscivo neanche a nessuno e non avevo dentro forse la maestra poteva altri non essere a conoscenza di questa situazione però aiuti niente io andavo avere compiti con questo pensiero che non avevo sempre a causa della situazione familiare ma non veniva aiutata e il rapporto invece dei genitori con la scuola il rapporto dei genitori senti i ricevimenti dei genitori all'epoca che mi ricordi io non gli facevano poi il babbo era come se non esistesse nemmeno anzi avrebbe fatto la terra anche dal momento che siamo nate la mano una volta invece il iv elementare è stata a parlare con questa maestra ed esposto la nostra situazione evidentemente io ero stato segnalata come un amico è andata male e non facciano appenderà con questo maestro ma si ricordi che è andato a parlare perché cessa nas anche te oppure gm che non c'era una data che io me lo ricordo benissimo l'ho vissuta io personalmente mi portò da questa maestra dicendo liris la mamma esplode la situazione della famiglia il perché io potevo essere disturbata nell'apprendimento però questa mi bocciolo lo stesso assenze il mandamento l'assenza per la polmonite da quello di te un andamento si è detto ci sei stata bocciata c'erano anche altri ragazzi che ti ricordi che sono stati bocciati oppure era un evento raro tanti porgiamo pangea a quel tempo alle elementari che cominciavano tanti evidentemente erano le sole le sole scuole d'obbligo non c'era l'obbligo delle medie ancora lì c'era un obbligo ma non veniva rispettata forse se c'era la leggera non veniva affiancata da nessuno alla quinta elementare uscivano quasi tutti non tutte perché chi aveva dei genitori un pochino più emancipati anche mie amiche avranno studiato sono diventate maestre e una fatta per l'università marco se l'aria di più rimanevano a casa e ti ricordi come si svolgeva una giornata scolastica ragionare con noi dopo aver fatto che tutti questi chilometri di strada che andava in aula si faceva una parte delle elezioni del giorno poi si faceva una ricreazione una merenda e cosa che questa volta i più datata un po di fare polo oro vale marmellata cosa che c'erano famiglia alle volte 9 che non si stava tanto male economicamente diciamo si compravano che una brioche a un cioccolatino allora c'era per quadrettini come si chiamano non so che da venire erano quadratino di cioccolata anno gioca e si mangiavano portare è molto varie e più importavano pane pomodoro perché i tempi insomma l'italia da sempre povera per dar forma anche in tante voci tante volte ma qualche paletto d'oro quando poteva darmi lo soldi allora comprato una brioche cambiato ti ricordi invece se oltre a una lezione frontale in cui l'insegnante palle ascoltate c'erano magari anche alcune attività uscite allora attività all'interno della scuola come sport cose del genere non c'era niente che l'attività motoria no no no almeno non in queste scuole di paese come ho vissuto io non c'è l'attività motoria non si faceva tutta per la strada all'attività moto e raggiungere la sponda per raggiungere la scuola si faceva quattro chilometri al giorno e quindi c'era una bella attività motoria ci ha fatto bene anche la salute e poi c'era devo dire se riuscite magari le uscite senti venivano fatte poche cene erano riuscite però mi rivogliono quadrare operatori class di rial affascina a primavera si usciva e se andava nel fiume tacina e la maestra ci spiegava il rimini 20 i girini trainano diventa allora aver osato e ci portava lì a vedere la vegetazione che cresceva in questi animaletti che facevano le tragiche l'acqua santa maria e ci stava spiegazioni quando è becero in quarta e quinta elementare la chiamano una volta abbiamo fatto una gita siamo usciti tutti e abbiamo agito a dire voi è stata un'esperienza bella ecco forse una delle più belle della vita come perché quel periodo stavo male della situazione di famiglia però quel giorno lì per me fu bello uscita magari anche a dimenticare un po abbastanza abbastanza infatti anche ma una simile svegliato ma guarda non è contenta perso il pullman della casa mia da li chiama b e andammo ad ortelle a volterra porterà visitarci deposita la palla ma si compra tutti un oggettino mangiare al sacco fu una bellissima giornata una delle piu belle e ho vissuto nell epoca che andava a scuola forte la più bella quindi tutti insieme col pullman col cuore che componga di linea pagherà ma il pullman ha messo lo avevano preso apposta per una vita e poi da lì e dalla cascina ci passava comportando male però in venerdì mi sembra perché genera il mercato a pontedera allora magari andavano al mercato d'oro e passavo ma se quindi questa è stata un'esperienza positiva veterano gli anni cinquanta e greta quando insomma l'italia è ancora risolta del tutore e questa è stata un'esperienza positiva ti ricordi mica anche un'altra esperienza positiva del tuo percorso scolastico sempre un'altra esperienza positiva una soddisfazione personale quando io ho ripetuto la parte elementare evidentemente la maestra mi aveva segnalato come una bimba che andava male la maestra con cui è nata avevo fatto una volta la porta perché sia fatta due volte la porta ma aveva segnalato c'era un maestro che sono entrata poi ripetente da un maestro di un'altra classe un altro con un altro maestro che era bravo ed altre coordinatore di tutte le scuole e in quell'anno lì andato bene un giorno mi prese per mano e mi disse vieni con me e si va nell'aula dove era stata l'anno avanti dalla maestà la maestra del primo numero tre della quarta mi porta davanti a questa maestra e in presenza a tutti i ragazzi e li abbiano grande soddisfazione perché questo maestro lei disse guarda un po come ha fatto a dire che questa bimba ne va male a scuola guarda che come è una delle prime della classe non al di sotto in avanti a tutti e io rimasi soddisfatta diciamo quello che per me fu un sollevamento morale perché avviso andava male non perché non capivo le note ma perché avevo la testa dall'altra parte e quindi questa affermazione per me funzionali a canary vinci nella rivincita anche se per katyn appunto in questa nuova quarta ma ripeto sono quarta marini bene scuola quindi sì quando ho ripetuto la parte andavo bene andavo bene ero forse poi ripensandoci dal grande così andavo bene perché il pensiero a casa ce l'avevo sempre ma essendo ripetente io sapevo già tante cose si vede riuscivo meglio avendone già fatte là davanti e quindi per me fu bellano positivo proprio poi sono andata in quinta qualità è uno di nostra sola anche perché nel tragitto tra chiami la fascia non c'erano più i bagni c'erano più tutti i bambini perché loro non erano bocciati babbo allevato da scuola e non ho fatto nemmeno dare da me diventa andata così e ti ricordi invece qualche evento storico sociale che ha cambiato sono in quell'epoca che ha portato un grande cambiamento in quell'epoca il più grande cambiamento che ho vissuto che ho visto io come oggi diciamo che poi è anche nella storia è stato lo spopolamento delle campagne io vivevo in questa frazione campagna attorno a noi vi erano una decina di famiglie compreso la portata 900 detto c'era tutto però sparse nella campagna inventa queste colline c'erano i contadini arrivati a quel punto questo ritorno alla fine degli anni 50 e poi si parla del boom economico che è arrivato nel 60 però era iniziato il tempo lino prima perché è meglio alla fine degli anni 50 e stato questo abbandono delle terre da parte di molti contadini per che nascevano l'industria nelle giuste se chi andava la piaggio conoscevano laboratori ad un periodo di risollevamento grande per l'italia quindi questi poveri contadini che sul potere facevano capire iniziano a lasciare gli altri pensiamo a lasciare la terra che andava dal viaggio che andavano un'altra confezione che in un laboratorio che metteva un negozio se ne andarono quasi tutti un po di pochi sono per dire master queste cose poi sono state ripopolate da meridionali anche loro testa ecco perche ha una storia che io ho visto come le oggi anche se era viva nella ricordo bene ho visto proprio questo cambiamento epocale e poi anche avessi meridionali legali se ne sono andati di tutti e queste case sono state abbandonate oggi che ha avuto soldi la comprate e cerci sono nati tanti agriturismi questo è stato il risultato e ti ricordi magari anche l'avvento della tv o dal vento della tv è arrivata nel 54 quindi io del 54 avevo dieci anni perché essendo ragazzi negli ultimi mesi del 45 54 sarebbero stati 11 però avevo 10 anni e meno dall arrivo di questa tv non arrivò sorriso delle cose specialmente nelle campagne è così teniamo guardavalle bene che anche nelle persone di campagna aveva fatto sforzo di metterla a questa televisione poi era nei bar e nelle parrocchie e non in tutte le famiglie come oggi questo è venuto dopo allora cosa era da meno perché noi quando si prende si sapeva che c'era un film in televisione ci si riuniva tutti in una casa dove c'era televisione oppure sono dall'alba te.am della televisione avete 20 anni salerno del giro d'italia all'inizio la televisione abbiamo acquistato la socializzazione tra le persone veniva si riuniva tutti oggi poi cioè isolato tutti perché avendo milita mia casa ci sono the tenutosi a sciacca poco intanto un cambiamento epocale grosso prima en davanti al cinema c'era il cinema quando ero piccola prima dell'arrivo della televisione anche dopo l'arrivo della decisione si andava al cinema a chiamami in tutti i paesi tutti i paesi e le città si sa che c'erano anche in tutti i paesi cioè non locale adibito al cinematografo trasmettevano dei film e magari un po di un poeta andava al cinema la domenica davano cinema davano questo film ci andavano a carona tutti insieme facendo la somma da piedi sentono paese si andava a questo film una cosa che c'era il polo è scomparsa quel film e luce non so se non è sentito parlare qui veloce dove dove portava tutte le notizie la storia precedente le notizie attuali una sorta di telegiornali nome per non parlava ora io non l'ho vissuto l'epoca l'era del fascismo però quando c'era quell'ora racconti dei genitori sembra che abbia parlato parecchio delle conquiste che facevano santi libro pagana di propaganda tanta propaganda si era si svolgeva così la vita e poi mai parlato spesso di una mensa scolastica allora che la mensa scolastica è stato un cambiamento diciamo perché non credo per quanto ne so io che prima ci siano delle mense prima prima della guerra diciamo poi dopo dopo che è venuta la repubblica negli anni scolastici che io peluso ha terminato dove però dopo la quinta elementare che avevo fatto io diciamo certo a salerno scusa misurina c'era sempre privi diciamo un anno due dopo è quindi così avverse 50 59 ultimi anni cinquanta ultimi anni 50 arriva questa mensa dove il patronato scolastico calcio rimandava alimentari in particolare cosa appunto anche che mandava un abbigliamento scarpe ma per i più poveri ecco penso io però non lo vivo nessuno non l'ho visto se non l'ho letto da qualche parte cos'è successo che lo mandavano l'appello alla cascina anche e chi lo faceva questo mangiare un anno una signora di una famiglia hanno segnalato pensa anche mamma e quindi mi ricordo benissimo che roba era erano tempo venete imporre blocchi di farle scatola come tipo non tagliarlo a fette la simer a me la libertà con il dilemma group e pressato e pressata poi c'è un formaggio c'era del formaggio poi ti davano il pane queste donne con questa parte ci facevamo a comparire cominciano la pastasciutta e poi veniva servita dei moti di scuola quindi i bambini rimanevano rimanevano scuola a mangiare sì se rimanevano in quegli anni di ci fu un aiuto da parte dello stato penso che per questi bimbi più poveri perché erano anni dove ragioni evanescenti a mangiare rimane rinnova non c'è una selezione rimane vanno colte a dio sa che per chi magari a casa avrebbero mangiato però che stavano tutti i compagni a che tanto non aveva bisogno io ti dico da te per te lo sai che la b sorella bisogna insomma numeri anche lei rimaneva mangiava lì con loro al momento a tutti insieme poi poi la scuola dopo degli anni è stata chiusa perchè poi cambiate lì è un periodo dove anno per anno cambiavano le cose a aumentava valore andava incontro il benessere l'italia dalla mia esclusiva dalla migliaia c'erano tanti cambiamenti c'erano altri cambiamenti al lodo comando erano era un epoca bellissima comunque diventandolo oggi se non perché io ero giovane ma se ci si ripensa insomma un'italia che usciva dalla guerra tutta spaccata in miseria i contadini che lasciavano le terre perché non ci vivevano sopra si miglioravano povera gente e quindi è un'italia bella con tante promesse allora nonna e ho capito che quindi formalmente non ha proseguito gli studi ma ci puoi raccontare se avresti voluto per proseguire gli studi e ciò che ti ha portato ad ottenere un mestiere e poi senti quando siamo uscite dalle elementari babbo era finita lì mamma no ma era una persona che ci teneva allo studio tant'è vero che quando ero piccolo e ci comprava anche i giornalini tipo al corriere dei piccoli topolino tutto quello e lui diceva che puntava varia soldi per proseguire le scuole bisognava entrare alle medie che erano si svolgevano casciana terme è un paese al 10 minuti di macchina da noi però non c'erano mezzi non c'erano collegamenti lui era contrario e pensa aveva anche un mezzo per poterci portare delle noi non vi voleva acquistarmi ma però per lui le donne della nostra casa è quindi assolutamente non ci ha fatto per 33 storia le storie niente è finita lì con le elementari per forza comandava lui e quindi allora che lui sì non aveva lavorare la terra e farle casalinghe serve agli occhi per mano invece no a quel tempo si poteva imparare con mestiere perché c'era la possibilità di poter lavorare sì perché cresceva punto che cosa succede mi manda da una sarta per imparare l'arte per quel mestiere di salita rimanda da questa sarta che povera donna erano prova era una friulana lei veniva è la figlia di un sarto e abitava udine il babbo lei venne vende toscana perché ci aveva un compagno le verticali deal di campagna e la brava di salta è stata un'esperienza positiva con questa signora perché ci parlavo bene era una signora che raccontava ad altre cose ma aperta anche poli mentalità perché erano un po più emancipati lassù poi questo è il successo siccome a me le cose se le faccio come mi piace falle fatte bene è venuta quando in corso di taglio è un po solitario allora invogliata da questa signora perché per il mio lato facevano il meno quello per mamma si questa signora più diceva poi un mestiere si massa sono uscito mandate a imparare il taglio e quindi con forza di sinistra sono andata a questi corsi sono andate a tra questi corsi di carico in questa maestra che era venuta chiami afa questi corsi ma veniva dal veneto o meno comunque anno vide come lavoravo mi disse guarda che ci riesce bene questo lavoro prosegue nulla io visionando un altro corso più un altro corso arrivata in terza mi disse cosa dovresti dare gli esami per diventare maestra ma è in ritardo il cucito modello di stato ma quello che volevo fare allora le parlò casa e qui scoppia la bomba oggi dovevo andare a venezia a questi temi perché lei veniva nel paese faceva porsi come andava la lieve sua venezia affari d'esami scoppiò questa bomba di rifiuto assolutamente a venezia non ci si fa basta così non ha imparato mette insieme ai vestiti basta basta così non si fa più niente quindi mi collego anche questo non sono andata e io a quel punto lì l'ho scritto niente ho imparato questo mestiere mi sono messa anche a lavorare in un proprio però c'erano che tanti altri lavori per il debutto di più all'epoca quindi sono andate in una confezione sempre rivestiti ho fatto a casa le scarpe diversi lavori perché ce n'erano tanti fino a che poi non mi sono scordato ma se andate a imparare a cucire da questa signora subito la donna è finita la quinta subito e non si stava senza far niente bisognava piccola è il vicolo avevo 11 anni ufficiale dell'opera perché questa fase come collina infatti lei ma insegnato proprio a tenerla con mano andati da questa sarta imparare la cucina ma non è una cosa formale assolutamente no era un'amica di mamma e abitavano vicino a casa mia e andavo lì da legge passa ora un po della loro parte della giornata imparavo il cucito diciamo era un po una cosa familiare una cosa familiare si è quindi hai fatto che si lavori ho fatto quella di sauris poi mi sono sposata dopo sposata questo corso con la possibilità di dare della mi è venuto questo con societario è venuto a quello che era venezia quello che era a venezia si poteva fare a contenere allora dopo sposata mi sono presa la rivincita di fare gli esami facciamo questo data si è compreso il diploma di modellista iniziato le ha preso ho fatto dopo dopo e se diventata insegnante sono poi sono diventato insegnante ho aperto una scuola a volte e ho insegnato per 20 anni nel frattempo siete nati voi e questo fratello e io guardavo voi e allo stesso tempo cioè il capoluogo mica male anche la scuola invece un ruolo dell'altro e non arrivando a conclusione ritieni che questo percorso scolastico abbia influito nella sua vita in generale si percorso scolastico ha influito nella mia vita in generale perché ha stimolato in me la curiosità perché sono una persona alla quale piace il sapere esco mi piace sapere le cose mi piace la conoscenza quindi attraverso tanti libri che ho letto nell'arco della vita o cercando insomma di me che mi può conoscenza di tante cose anche se elevati mi manca perché non avendo frequentato la scuola ho fatto da autodidatta raccolte di parole va da sé cosa facevo per sapere raccoglievo le parole di amici rebbero incollando che un paterno e supina patellina sia ha comprato te ho comprato io questo l'ho consigliato che era lì alla fascia che prendeva un po di tutto e questo è questo uno perché la fatina le ricerche ho sempre fatte tramonta polare libri perché mi piace farci sapere ma sono parole incollati comunque c'è le prende vita le prendevo la delle distese venivano perché iniziamo dalla pellicola nel 65 dove va un po più grande in ha iniziato la delle parole inglesi eccetera io non avevo molto piatto niente quindi cercavo di sapere al meglio come potevo ecco è questo praticamente un librino che ti sei costruito a te mi sono costruita io ho controllato il quaderno ho ritagliato le parole dalle riviste e mele sono incollateli per studiarle saperle il significato conoscere il significato perché tante volte alle 9 arrivano però le nuove oppure anche parole difficili che non avendo frequentato la scuola io ero abituato un linguaggio semplice magari devono già parole arrivano parole 7 le vedi insomma inglesi tipo parti è scritto viber per tutto il secondo quarto che poi purtroppo l'ambiente a quello e non avendo studiato insomma come ti faccia è scritto non ho studiato ma poi si andrà 1965 65 a 70 erano momenti nel 65 avevo ritrovarmi insomma c'erano nove per venti anni non l'ho capito che ti sarebbe piaciuto a proseguire senz'altro altro purtroppo è andata così e se tu avessi preseguito se avessi proseguito mi sarebbe mi sarebbe piaciuto l'insegnamento come piace a te oppure anche altre materie tipo la teologia che riguarda che la storia ecco mi sono piaciuti a me è sempre piaciuto i lavori a contatto con la gente maya sola quindi l'insegnamento 6 puntato come i figlioli con insegnanti centravanti nella scolarità sono state a contatto con le ragazze anche se fosse stata una teologa avrai scavato insieme a un gruppo b b sempre a contatto con qualcuno mai da sola l'intervista è conclusa il future e grazie per aver condiviso nel sotto con me con i nostri ascoltatori i tuoi ricordi e se ti sei scordato qualcosa a cui piani particolarmente di lacune altrimenti salutiamo nasser spettatori allora se tela certi io ti vuole fare una raccomandazione diciamo no non la si quella certi certo ora l'insegnate e io ho andata l'esperienza che ho piaciuta che posso dire che l'insegnamento è una missione non è un lavoro come tanti altri che vali crei un pezzo di fatto e al contatto con il con i bambini anche se solo non fosse operandi i ragazzi dei preadolescenti alle volte possono andare di usare la scuola come è successo da una missione ti dico per questo perché i bambini vanno capiti uno per uno tante volte vanno male perché perché c'è sempre un problema a monte non è mai si segnala un bambino come app si no bisogna vedere perché non riesce nella lezione ci possano essere problemi di famiglia come soggetto io ci possano essere problemi di salute programmi di inserimento complessi di inferiorità sono tantissime le cose quindi quando si vuole farvi insegnanti specialmente a contatto con i bimbi bisogna sapere che quello che si fa dovete sapere che te lo ripeto è una missione season era è un lavoro un piacevolissimo perso perché l'avrebbe voluto fare io però anche difficile grazie anche il consiglio grazie [Musica]

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L’intervista, della durata di 45:30 minuti (https://www.youtube.com/watch?v=rLYYEepcBDI), è incentrata sulle memorie scolastiche e infantili di Amelia Gambicorti. Nata nel 1945 a la Cascina, frazione rurale del comune di Chianni, in provincia di Pisa, ha lavorato come sarta; per venti anni ha gestito una scuola di taglio e cucito. La famiglia di origine era costituita da piccoli proprietari terrieri: il padre lavorava come mediatore di bestiame, la madre gestiva gli appezzamenti e lavorava la terra. Assiste, come rievoca lei stessa, allo spopolamento delle campagne, occorso soprattutto negli anni del boom economico (Crainz 1996). Il suo percorso scolastico si è snodato dal 1951 al 1957: ha frequentato la scuola elementare, ripetendo la quarta. Ritirata dal padre verso la fine della quinta elementare, non ha sostenuto gli esami conclusivi del ciclo. Non ha proseguito con gli studi secondari: dal 1923 la legge Gentile fissava l’obbligo di istruzione a 14 anni, ma fino alla prima metà degli Anni Sessanta, come denunciato anche da studiosi di scienze dell’educazione, venne ampiamente disatteso (Borghi 1958, 32).

Gambicorti cresce in un contesto familiare problematico, segnato da una figura paterna violenta e mentalmente chiusa: «la mia esperienza scolastica» rievoca a questo proposito dal m. 15.33, «è stata piuttosto traumatica perché avevo una famiglia dove non c’era pace, avevo un babbo violento, una mamma vittima, picchiava, dispensava noi perché eravamo femmine, e ci faceva mancare i soldi, eravamo proprio come schiave, ci minacciava continuamente, dicendo che ci avrebbe volute morte». In classe per lei è estremamente difficile riuscire a concentrarsi sulle lezioni, in quanto il suo pensiero va costantemente a cosa può succedere, in sua assenza, a casa: «avevo paura che ammazzasse mamma, ed è stato un trauma, una cosa che mi ha segnato anche nell’andamento scolastico, perché, avendo il pensiero a casa, io non riuscivo bene nei compiti» (m. 16.30).

L’esperienza della scuola elementare risulta, tuttavia, scissa in due momenti. Il primo, riconducibile alle prime tre classi, riguarda gli anni in cui Gambicorti ha frequentato la scuola nella frazione natia: qui era presente un’aula che ospitava una pluriclasse per gli alunni di prima, seconda e terza elementare. Gambicorti conserva un buon ricordo della maestra di La Cascina, solita portarli, in primavera, a far lezione di scienze nei pressi del torrente Tascina; a Natale, invece, vigeva la consuetudine di costruire insieme un presepe invitando tutti gli alunni a portare una statuina ciascuno. Questa difficoltà nel concentrarsi, unita a una polmonite che la costrinse per diverso tempo a casa, la condusse a ripetere la quarta elementare, nonostante i tentativi della madre di esporre alla maestra la loro delicata situazione familiare. Da questo punto di vista, Gambicorti afferma di non esser mai riuscita a trovare nella scuola e negli insegnanti un’ancora di salvataggio (Galfré 2017, 168-82). Anzi, alla conclusione della quarta elementare, venne segnalata come alunna negligente e svogliata, giudizio da cui si riscattò allorché il maestro con cui ripeté la quarta elementare, davanti ai suoi buoni risultati, la ricondusse nella sua vecchia classe e accusò la sua vecchia maestra di non saper insegnare bene.

La parte successiva dell’intervista concerne i tentativi di Gambicorti di migliorare costantemente la sua istruzione. Tentativi formali, ma soprattutto informali, che si giovavano degli incoraggiamenti della madre (solita comprare delle riviste a lei e alla sorella minore affinché leggessero) e della sarta presso cui, a undici anni, studiò come apprendista. Stimolata da quest’ultima, riuscì a iscriversi a un corso di taglio e cucito che frequentò per tre anni, senza tuttavia sostenere gli esami conclusivi perché impedita in questo dal padre. Li sostenne comunque alcuni esami dopo, una volta sposata, per poter aprire una sua scuola di taglio e cucito. L’autoritarismo paterno, e la necessità di dover piegare i propri desideri di autodeterminazione ai diktat di altre persone, sono stati eventi che la videointervistata ricorda ancora con astio e dolore (Bracke 2020, 35-38), e che cercò di contrastare leggendo e ricercando da autodidatta: a questo proposito conserva tutti i quaderni che, nel corso degli Anni Sessanta, aveva adibito a dizionari o piccole enciclopedie e che talvolta introduceva con frasi come “Non ho studiato, ma voglio sapere”. Particolare insistenza riceveva, da questo punto di vista, il lavoro sul proprio vocabolario, nel tentativo di espanderlo con termini che non riscontrava nella quotidianità della vita a La Cascina.

Nel concludere l’intervista, Gambicorti riflette sulla necessità di seguire una didattica maggiormente empatica, attenta alle esigenze e alle problematiche di ogni alunno. «i bambini vanno capiti uno per uno, perché se vanno male c’è sempre un problema a monte. Non è che, mai si segnala un bambino come asino», afferma a questo proposito al m. 44.14.

Fonti

Fonti bibliografiche:

L. Borghi, Educazione e scuola nell'Italia d'oggi, Firenze, La Nuova Italia, 1958.

M. A. Bracke, La nuova politica delle donne. Il femminismo in Italia, 1968-1983, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2019.

G. Crainz, Storia del miracolo italiano: culture, identità, trasformazioni fra anni cinquanta e sessanta, Milano, Donzelli, 1996.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

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