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"Non volevo stirare le camicie a nessuno". Memorie d'infanzia

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Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/2072
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
31/12/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Francesca Topo
Nome e cognome dell'intervistato:
Gabriella Astorino
Anno di nascita dell'intervistato:
1978
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola dell'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Istruzione tecnica
Data di registrazione dell'intervista:
18 dicembre 2022
Regione:
Calabria

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1980s 1990s

Buonasera a tutti Oggi è il 18 dicembre 2022 ci troviamo a Segromigno in Piano presso la casa-famiglia Santa Gemma siamo in compagnia di suor Gabriella Astorino nata nel 1978 bene Gabriella ti ringrazio per la tua disponibilità e per averci ospitato oggi a casa famiglia Beh presentati dicendo tuo nome e cognome dove sei nata che scuole hai frequentato da dove vieni parla un po' della tua famiglia e per ora in generale di quella che è la tua esperienza scolastica Allora sono Gabriella Storino sono nata l'8 Aprile Nel 1978 a Crotone in Calabria sono secondogenita di tre figli una famiglia normale mia mamma casalinga mio padre e lavorava alla Telecom prima la Sip poi è diventata Telecom e ho un fratello più grande di me di due anni e che è sposato e vive in in Emilia Romagna ha due figli e ho una sorella più piccola e c'è una differenza di 15 anni fra me e mia sorella quindi cresciuta inizialmente io e mio fratello che studi come ai figli unici perché comunque maschio è femmina poi grandi all'improvviso quando lui aveva 17 anni Io ne avevo 15 è arrivata questa questa bambina a trasformare un po' anche quelle che erano nuvole la dimensione familiare Quindi da figlia unica è diventata sorella maggiore ma molto maggiore e poi in un momento anche particolare perché quando mia sorella aveva tre anni quindi l'età della dell'asilo si sono ammalati sono ammalate le mie nonne la mamma di mio padre e la mamma di mia mamma quindi i miei genitori hanno assistito abbastanza i loro genitori e io mio fratello Ci siamo fatti un po' carico della della piccola di casa quindi accompagnandola a scuola essendo le dietro io ho frequentato pochissimo l'asilo l'asilo nido La scuola la scuola dell'infanzia e ho un vago ricordo ma quello che ricordo molto volentieri era la bidella con cui passavo da tanto tempo in classe stavi poco tempo però dell'asilo c'era la quella che era la mia erano due i miei compagni d'asilo un maschio è una è una femmina che poi ho ritrovato alle scuole medie e poi vabbè ho fatto le elementari e non sono state bellissime le mie scuole elementari Perché il mio maestro a quei tempi lì era strano avere un maestro però avevo un maestro che era bravissimo ma era molto assente perché era vicesindaco e quindi praticamente non c'è mai stato e continuavamo a cambiare supplenti Io non ho mai avuto una C'è un punto di riferimento come maestra O maestro perché cambiavano in continuazione Quindi non avendo fatto una relativamente una buona scuola elementare mia mamma decide di mandarmi alle scuole medie in una scuola abbastanza insomma rinomata per la rigidità per riprendere per riprendere un po' le fila e quindi ho lasciato quelli che erano i miei compagni di classe per andare da un'altra parte della praticamente la parte opposta della della città e quindi ritrovare tutti i compagni nuovi scuola media molto rigida perché io che non ho mai utilizzato il grembiule neanche all'asilo ce l'avevamo mi sono ritrovata a fare la prima la seconda e la terza media con il grembiule con il colletto e non avevamo il fiocco per fortuna La direi però avevamo questi colletti ricamati a mano molto molto Ampi che io veramente mi vergognavo da morire infatti Vabbè io frequentando questa questa scuola media che era proprio dall'altra parte della città e o abitando nella parte nella zona nuova che stava appena nascendo andava a scuola con il pulmino Quindi io praticamente mettevo il grembiule proprio prima di entrare e poi appena uscita subito lo levavo perché nessuno ha le scuole medie utilizzava il il grembiule eravate l'unica scuola era stata una famiglia a scuola Sì facevamo in latino e facevamo anche economia domestica cioè proprio una scuola un po' vecchio vecchio stampo Infatti alcuni professori erano stati professori Anche di mio padre che aveva frequentato quelle scuole quelle scuole lì quindi si facevano anche del pomeriggio si facevano i ricami eh mandavate a casa a mangiare o mangiare dolci mangiava un panino e si rimaneva a scuola a fare due volte alla settimana e rientro e si usciva poi alle 5:00 del pomeriggio si era molto economica domestica sia maschi che femmine ma con programmi differenziati Allora noi io mi ricordo che noi ricavamo si ricamava il il punto a croce ora precisamente ai maschi che cosa facessero che me lo ricordo però forse facevano qualcosa tipo non so se la ceraccia Però qualcosa di di manuale facevano anche loro niente che riguardasse l'ambiente domestico quello che era il ruolo della donna No no no c'era la classica un po' di divisione fatta nel vecchio stampo Sì infatti noi c'era musica che non sono molto musicale perché poi lo sono diventata con il tempo per con la scelta però non sono mai stata molto musicale Ma noi facevamo musica cioè sia il canto che lo strumento i maschi suonavano la [Musica] clavinetta e invece le femmine il flauto perché era più delicato in due momenti diversi o nello stesso eh no nello stesso Cioè nella stessa nella stessa ora con lo stesso problema Fantasy il canto si faceva tutti insieme e se una persona un maschio preferiva lo strumento femminile o viceversa non poteva no ok E poi per esempio educazione fisica i maschi giocavano a calcio e le femmine si giocava per forza a pallavolo Io non ho mai giocato a pallavolo perché non mi piaceva e però dovevo giocare a pallavolo insieme alle femmine Quindi quando c'era l'ora di educazione fisica bisogna mandare in palestra cambiarsi quindi mettersi la tuta e le scarpe da tennis e prendere a giocare fine dell'ora dovevi ritornare a cambiarti e per entrare di nuovo in classe cioè era un po' via in quel caso tutti i vestiti uguali Eh sì ve li davo la scuola le domande comprate avevamo dei colori tipo la tuta doveva essere blu era a carico della famiglia la spesa c'era qualcuno che non se lo poteva permettere nel caso provvedeva la scuola non perché era abbastanza [Musica] Cioè in classe mia per esempio penso L'unica figlia di operai Penso di essere stata io perché tutti gli altri erano i genitori erano una scuola delitto Sì come se fosse stata privata sì Non era privata perché era pubblica però cioè io per poter frequentare Cioè per la scuola lì e poter fare inglese Ah perché non era no no no c'era o inglese o francese e però le classi migliori erano quelle dell'inglese Quindi praticamente mi ha mia mamma ha dovuto fare una notte di fila fuori dalla scuola per poter arrivare a un numero Cioè per l'iscrizione sì e religione era obbligatoria Penso di sì a quei tempi penso fosse obbligatoria e anche lì religione avevamo il nostro quadernino e la facevate tutti facevamo tu non potrebbe essere facoltativa a quei tempi di la religione ok perché penso che dall'84 forse alle scuole superiori e mi ricordo che c'era la possibilità di scegliere se frequentarla tutti e in classe mia sì la facevamo tutti anche quelli che avevano scelto di non fare la religione cattolica e voi è arrivato a un certo punto fecero la religione cattolica che poi vennero Preparati per il pagamento della Cresima perché avevamo un diacono religioso missionario quindi era Cioè era avanti con l'età però era molto intraprendente Quindi anche i ragazzi che non volevano frequentare frequentarono la Allora di religione Sì sai se nelle altre classi chi non faceva religione Che cosa faceva alzerà con insegnanti no non si poteva cioè potevi uscire potevi proprio uscire dalla doccia non c'era invece di possibilità di fare che ne so il recupero di qualcosa no si poteva uscire uscire da scuola e poi rientrare da quel momento tu potevi andare e fare quello che volevi spostarmi nella scuola ok E come scuola superiore invece ho frequentato il chimico quindi istituto tecnico industriale e lì è molto interessante perché Eravamo tre ragazze tutti gli altri maschi in tutta la scuola eravamo in cinque ogni anno eravamo in cinque Cioè non so come mai ma il nel ricambio tra quelle che uscivano con il dal quinto e quelle che rientravano ogni anno Eravamo cinque massimo sei per istituto e lì facevamo i primi due anni c'era officina che era obbligatoria per tutti e quindi si usava il tornio si limavano un pezzo di ferro L'unica cosa giornata è che il professore di officina e praticamente c'era un pezzo un pezzo d'acciaio che dovevi modellare no con tagliare con la lima limarlo portarlo i maschi facevano la macchinina cioè la salgono della macchinetta e le femmine potevamo fare cioè ho la macchinina oppure scegliere la bambolina che era bella sagomate ovviamente dopo l'esperienza dell'economia domestica passare alla bambolina era ovvio va bene però era comunque fare un vigile Quindi con amici e blu e fare cioè usare il tornio la lima cioè tutti questi macchinari Insomma prettamente maschile di una scuola comunque prettamente maschile e i suoi genitori fecero storie quando tu Scelsi No perché vabbè mio fratello faceva la stessa scuola però io indirizzo chimico mio fratello invece è elettronico e in Francia ma va sempre affascinato in laboratorio quindi quando siamo andati a vedere la scuola che poi era dirimpettaio alla scuola media quindi era Cioè praticamente poi sono rimasta sono cresciuta in quella zona lì e quindi quando siamo andati a visitare la scuola perché c'era la possibilità di visitare la scuola per noi della delle scuole medie che eravamo lì accanto e mi ricordo che rimase affascinata dal laboratorio che già era una cosa che comunque mi piaceva però nell'andare a vedere le provette che cambiavano colore quelle cose lì Quindi no no sulla scelta in generale su tutte le scelte sono sempre stata molto molto libera Ok quindi proprio in contrasto magari con quello che era l'ambiente scolastico che poi andavi a provare Per fortuna hai avuto una famiglia molto molto libera quindi allora mi ha detto che le scuole medie sono state molto rigide quindi il passaggio dalle scuole elementari alle scuole medie È stato traumatico è stato traumatico Poi vabbè eravamo sempre stata gracillina magrolina sempre sembrava molto delicata però fondamentalmente un carattere molto forte anche abbastanza ribelle e quindi apparentemente sembrava una santa però invece facevo le marachelle e quindi il passaggio tra la libertà delle scuole elementari e ad arrivare poi alle scuole medie Dove cioè effettivamente passare dalla prima della classe con quel tempo che si quel poco che si faceva E poi comunque L'esperienza di un fratello più grande di due anni quindi tante cose ho già le sapevo fare tipo che ne so le poesie già le conoscevo sapevo già scrivere quando sono andata alle scuole elementari perché eravamo cominciati c'era mio fratello che c'erano i miei cugini quindi i piccoli facevamo sempre qualcosa di più come come facevano i grandi però il passaggio Cioè ho sofferto molto il passaggio tra le elementari e le medie perché lì molto rigido cioè Devi fare attenzione a quel che dicevi e sì La scusa era tante volte che non stavo bene che avevo mal di pancia però è da me era Cioè sembrava anche vero perché poi ero molto bianca e quindi Sembrava sembrava essersi morendo ogni volta puoi trovarmi effettivamente trovarmi dalla prima della classe a trovarmi non l'ultima Ma comunque a metà non è per il mio carattere non è stato semplice Quindi io rispetto anche agli altri dovevo fare di più per riuscire ad essere all'altezza della degli altri Poi c'era anche il discorso che c'era il figlio del dottore così il figlio di quello il figlio di quell'altro Quindi ancora di più dovevi per essere alla pari dovevi lavorare allo stesso modo no alla scuola elementare Invece sì alle scuole elementari Sì sì i maestri quindi andavano incontro anche a quelli che erano i bisogni di tutta la classe Sì avevamo mi ricordo che in prima elementare avevo un compagno di scuola che che poi vi ricordo che dormiva sul banco E infatti poi quando siamo andati avanti lui non c'era più quindi probabilmente era stato bocciato per fargli fare di nuovo la prima elementare perché mi ricordo che il mio compagnolino invece con quelli che erano un pochino più in difficoltà c'erano magari qualche Mesta o qualche maestro che rimaneva per qualche mese in più rispetto agli altri però mai più di tre mesi comunque e due mesi e mezzo due mesi Cioè veramente io ho avuto maestri siamo una che ti è rimasta Allora due Vabbè il maestro perché me lo ricordo Cioè me lo ricordo perché lui veniva all'inizio dell'anno alla fine dell'anno quindi c'erano cioè si faceva poi vabbè una persona conosciuta quindi si sapeva che sapeva che era lui però tra le varie figure la figure di riferimento ce ne sono state due una Una maestra che ho avuto più volte durante i cinque anni di scuola elementare e che poi è stata la maestra di una vicina di casa che alla all'età di mia sorella quindi me la sono ritrovata poi da adulta nella scuola dove andavo ad accompagnare mia sorella quindi c'è questa figura di riferimento molto particolare perché lei cioè Vabbè si ricordava della mia classe perché eravamo stati era stata la sua prima classe Quindi la sua prima supplenza e quindi c'era stata che ogni volta che mi vedeva diceva sempre la mia luna la mia prima luna la mia prima lunga e poi un'altra figura che è il maestro che ci ha accompagnato agli esami di quinta elementare perché una volta si facevano delle Salse di Vittorio Veneto per fortuna e praticamente era Vabbè era avvocato Laureata in giurisprudenza che per arrotondare aveva fatto qualche diciamo qualche supplenza ed era toccata questa classe di quinta elementare che avrebbe dovuto fare gli esami di quinta elementare ma eravamo un pochino indietro quindi mi ricordo che vabbè vabbè ho preso molto in simpatia mi aveva fatto fare la tesina e quindi io avevo Cioè Avevo dovuto preparare tutti cioè Penso di essere stata io insieme a un'altra mia amica e avevamo preparato la la tesina perché gli altri no soltanto noi ce l'avevamo [Musica] ma non so se era obbligatoria oppure per farvi quello non me lo ricordo però mi ricordo che c'era questa tesina e quindi professore c'era stato molto dietro nel nel fare questa che poi adesso è un avvocato e ogni volta anche lui quando vado a casa per le vacanze e lo incontro è sempre molto Sì perché penso Siamo stati la per lui un'esperienza particolare perché comunque ci ha accompagnati agli esami di quinta elementare è un passaggio Sì sì le pagelle te le ricordi io ce le ho Cioè a casa mia mamma ce li ha consegnata Baby Mio padre ce l'hanno conservate e tutte le pagelle dalla anche la forse anche dei Lavorini del dell'asilo e la le pagelle se ci sono tutte cose un momento brutto perché sei andata bene no Quindi anche i colloqui era un momento tranquillo anche il periodo che sono andata male Poi a scuola alle superiori Comunque quello che sono sempre stato un momento molto tranquillo senza pensieri alle elementari quella maestra lì che è stata questa maestra di riferimento che si chiama piscopiello è andata in pensione Lo scorso anno e praticamente lei il primo giorno di scuola mi mi sento punizione io non mi ricordo che cioè non ero molto vivace però ero anche rispettosa Cioè se Mmm sentivi dire adesso seduti io ero una prima che che si sedeva Comunque le regole le ho sempre rispettate e mi ricordo che quella volta lì mi diede una bacchettata io torno a casa e disse mio padre la maestra mi ha picchiato e tu che hai fatto niente va bene giorno dopo e mia mamma venne a scuola a chiedere che cosa fosse successo e la maestra forse probabilmente anche per questo anche per questo racconto perché poi vabbè io Non è che abbia un ricordo cioè di lei Sì anche delle cose che facevamo alcuni lavorettini proprio ce l'ho proprio presenti Però io questo episodio mi ricordo che mi chiedo in questa sculaccia questa bacchettata Eh me la ricordo però però il ricordo che poi è influenzato Probabilmente perché poi me lo raccontano sia mia mamma ma anche lei ogni volta me la riprende questa questa cosa qui è che praticamente aveva erano era la prima volta che venivo a lavorare il marito non era molto felice di questa di questa cosa anche perché c'ho vari figli piccoli e quindi quel giorno era particolarmente nervosa quindi diciamo che portava a scuola anche quello che aveva in casa però cioè Nonostante questa cosa qui che io abbia mai detto non voglio andare a scuola no Però poi per il resto Cioè hai sempre avuto un bel rapporto con gli insegnanti e anche del rispetto Cioè voi vi rivolgevate dando del lei o del voi e giustamente è meridionale quindi si lavate il volo alle maestre professori se non si lava del tutto e allora poi del tuo Sì anche al liceo Tranquillo tranquillo le scuole superiori Sì sì hanno le scuole superiori con qualche professore si lava del tu con quelli magari più giovani sì o in alcuni professori si lava si lava addirittura Ma erano loro che ve lo dicevano Mi veniva spontaneo con alcuni veniva spontaneo sì sì sì sì per come era strutturata la scuola dell'infanzia ti ricordi come era dentro se aveva dei cartelloni o è tutto trascorso il tempo fuori con la bidella perché non volevo stare in classe Hehe Però mi ricordo che in classe avevamo i banchi a ottagonali Ok quindi c'erano questi banchi che erano grandi e cioè io me li ricordo enormi in alcune attività andavano tutte quante insieme quindi questi banchi venivano uniti e altre volte invece potevi stare con chi volevi e io mi ricordo questo banco enorme dove eravamo soltanto in tre perché eravamo Forse eravamo un po' asociali cioè Eravamo io Francesco e Valeria Quello era il nostro dove la cosa più interessante che ognuno Giocava al suo gioco mi ricordo che per per tanto tempo all'asilo mi portavo dietro ho un libro e avevo questo libro di di favole probabilmente mia mamma mi leggeva mio padre mi leggevano la sera e io andavo a scuola con questo con questo libro che non per me era un librone era enorme però non so perché che misura potesse avere tipo così che ne so però per me era era enorme grazie È enorme questo questo librone e Oppure mi portavo le Barbie mi portavi dietro per tutta la giornata scolastica o le davi anche ai compagni andiamo a vedere però mi ricordo per esempio che ne so che è il periodo di carnevale con le stelle filanti si facevano della specie di omini da attaccare poi sul foglio oppure che nei suoi fiori con le stelle filanti dovevi praticamente li raccoglie tutti oppure con le matite la quando tempera viene matite praticamente facevi dei disegni dei fiori e poi il collage mi ricordo Il collagene è bellissimo e queste cose le portavate a casa facevate un quadernone avevamo mi ricordo che si conservavano nel nell'armadio si portavano a casa solo tipo i lavoretti per la festa del papà la festa della mamma quelle cose lì altrimenti ho il Natale Pasqua però no si lasciavano lì e poi mi ricordo che non so se ora si fanno ancora però i miei tempi ci facciamo ogni concorsi c'erano dei concorsi che dovevi preparare dei disegni tipo a tema Che ne so Mi ricordo che vinsi un il premio Ora io non so che premio era non mi ricordo però mi ricordo il disegno che è stato e penso che forse sia ancora al comune inquadrai incorniciato ed erano i cassonetti della dell'immondizia i sacchetti Non so perché non so che cosa ne sarà qualcosa di per l'ecologia cioè l'ecologia però vi ricordo questa questa cosa qua e vinsi il il premio che poi mi fa il premio check-in che cosa consisteva ma era qualcosa per la scuola per andarsi al comune con la scuola Oh no si faceva la festa a scuola sì e quindi c'era molta gente che avevate fatto tipo una sorta di quartiere italiano forse tutti forse le tutti gli asini quindi era grande la scuola Allora dove andavo io era una specie di plesso ed eravamo due cinque classi nella scuola nel dovere Io sì però era il plesso della scuola elementare dove la scuola elementare c'erano sotto la materna e poi Nei piani alti c'erano c'era le elementari quindi era lo stesso edificio da due anni e invece io andavo Il mio era un plesso era praticamente non era dove c'era la scuola ma era accanto in un palazzo al piano terra di un palazzo avevate il giardino Quindi anche la ricreazione la faceva con classe Sì oppure fuori fuori nel nella tribolato di un portone quindi abbastanza piccolo Comunque io me lo ricordo grande io lo dico perché adesso non c'è più è diventato un supermercato Hehe E direi è diventato un supermercato quindi non ho idea di come cioè perché ero proprio cioè avevo provato ad andare a vedere no E invece non Però mi ricordo che ci vuole la bidella molto molto buona molto brava a dire la Giovanna e le maestre non si lamentavano molto vivere tante volte mia mamma mi accompagnava rimaneva là per cercare di farmi stare ma tante volte poi tornava anche a casa dopo che mia mamma magari è rimasta lì fino alle 10:00 [Musica] deve rimanerevo però di asilo li ho fatto poco il nido no ok ok da noi non è un bel sistema il nido che la maggior parte delle mamme erano tutte a casa quindi giustamente sono un po' crescere il figlio essendo quasi tutti famiglie numerose con cugini del più o meno delle stesse età e si giocava con cioè il nido ce l'avevi a casa praticamente facevate delle gite delle uscite con la scuola Allora con la scuola in quinta elementare la gita classica penso per per tutte le scuole di Crotone era I Sassini Matera ovviamente e aspetta i sassi di Matera e i Laghi di Sibari che era un'unica gita non so purtroppo non so Chiara si partiva A che ora si tornava però era l'unica gita che si faceva che poi veniva riproposta in prima media raro a distanza di un anno avere le stesse cose invece poi alle medie c'erano più possibilità perché alle medie siamo andati in montagna che da noi si chiama la Sila a vedere l'Aspromonte in seconda media il territorio invece in terza media la gita a Roma la classifica [Musica] e dormivate fuori o tornate a casa in seconda media abbiamo dormito una notte siamo partiti la mattina abbiamo dormito la notte e siamo tornati la sera del giorno dopo Quindi la vita lunga e di due giorni Praticamente con un pernottamento invece quella a Roma in quinta in terza media e 5 giorni mi pare andasse tutti non hanno trovato nessuno a casa e la giornata scolastica come era più o meno Allora io la mattina Vabbè fino a quando sono andata alle elementari No perché mi accompagnava invitavamo vicino e quindi si andava mia mamma accompagnava mio fratello poi lasciava me e invece per No questo fino alla prima elementare Poi resto invece con o con mio padre o con mio zio che c'erano i miei cugini però comunque c'era qualcuno che mi accompagnava e mi veniva a prendere invece alle alle medie no col pulmino quindi la mattina io uscivo da casa alle 6:45 passata un pulmino sotto casa a prendermi e poi tornavo a casa verso le due e un quarto d'ora e mezzo perché il giro Era cioè io ero la prima e poi l'ultima perché quello del pulmino che praticamente faceva sì a noi capitavamo da quella parte ci faceva praticamente un favore perché lui quando tornava a casa che abitava da quelle parti Praticamente ci veniva a prendere e appena usciva da casa e ci riportava quando magari di strada Comunque era un servizio che pagava il comune ok E quando tornavi a casa quindi studiare Ah quando tornavo a casa studiamo velocemente perché poi dopo così ero libera di poter giocare quindi facevo proprio persona alla svelta tranne se non c'era proprio qualcosa da fare tipo se c'erano le interrogazioni e studiamo alla svelta giocavo uscivo perché dovevo fare e poi la sera dopo cena magari rileggevo quelli che erano gli appunti e poi la mattina mi svegliavo prestissimo per ripetere ho sempre avuto questa questa cosa di ripetere la sera prima di andare a letto e la mattina presto e te lo sei portato Cioè è un metodo che hai usato è un metodo che ho usato poi all'università era in notturna Allora io ho fatto un diploma di Medicina e però Ha abitato sempre in Calabria quindi l'ho fatta sempre in Calabria e l'università Magna Grecia Catanzaro quindi 60 km da dove abito io però non i 60 km del modo particolare cioè del meridione ma in modo particolare della Calabria non sono i chilometri che avete qui in Toscana 60 km significa almeno almeno un'ora e quaranta di mezzo pubblico [Musica] e quindi io abitavo lì avevo preso una casa un appartamento con altre ragazze Quindi una stanza e dormivo ero cioè residente a Catanzaro e questo metodo qui lo utilizzavo tanto non Davo fastidio a nessuno se studiato poi non è che parlavi Certo da dire poi vabbè c'era in casa e c'era un'altra ragazza lei si studiava farmacia prima e poi dopo era passata a medicina e avevamo fatto le scuole superiori insieme Però non nella stessa classe Quindi ci conoscevamo già e tante volte quando capitava che c'era un programma che era che era simile oppure che ne so il primo anno abbiamo studiato quasi sempre insieme perché tanto le materie erano Erano quelle Quindi ognuno studiava e poi ti confrontavi e tante volte anche a tavola quando si mangiava era cioè invece di ripetere ti di confrontarli quindi quel che sapevi tu magari io comunque no Poi lei facendo medicina facevano qualcosina i più approfondito io facendo un libro universitario in modo particolare si chiama audioprotesi Quindi tutto l'apparato respiratorio e protesi acustiche disturbi dell'equilibrio Quindi tutta quella parte naso orecchie e gola e che io la facevo più approfondita rispetto a lei e che quindi quando C'erano quelle parti lì e hai trovato altri compagni nel corso della tua carriera Allora va bene all'università eravamo una classe perché il nostro Vabbè all'inizio eravamo tanti poi divisi per specialità e quindi c'erano alcune materie dove eravamo solo la mia classe in 14 e tutti e 14 ci siamo laureati nello stesso giorno quindi è stata cioè proprio una famiglia sì sì sì sì sì oggi hai ancora contatti Allora con quelli delle elementari qualcuno sì con qualcuno sì delle medie anche delle superiori di più perché con cioè le superiori ed è già diverso Sì abbastanza anche perché io ero troppo bravo Ho fatto due volte il quarto Tanto se uno si vuole bene No Per farci stare ancora la cosa interessante è che in classe eravamo marketing 17 quell'anno lì Vabbè fu un anno molto particolare perché uno dei compagni di classe durante le vacanze di Natale infinita finita la scuola che poi c'erano le vacanze si ammalò e poi i primi di febbraio morì e quindi quella cosa ci ha uniti molto di più con me come classe C'è Uniti così tanto che quell'anno lì siamo stati veramente molto terribili Abbiamo Praticamente quello è morto ma tutti quanti sono stati bocciati quindi siamo stati ritrapiantati in un'altra classe le stesse persone stesse persone con l'aggiunta di altri quindi non vi hanno diviso è stata una bella squadra Quindi là non so se è stato tutta colpa nostra o comunque non siamo stati Aiutati perché il trauma viene arrestato anche perché noi non andavamo sulla scuola insieme uscivamo anche insieme c'erano proprio una cognitiva A parte quelli che abitavano nei paesi vicini però quelli là che eravamo di Crotone eravamo proprio cioè un bel nocciolo stavate tutti vicino si abitavamo anche vicino quindi eravamo proprio cioè si usciva insieme la sera si frequentava con qualcuno si frequentava anche in parrocchia ed ha fatto il catechismo magari insieme perché poi comunque ragazzi della stessa età i professori Diciamo che parlarono di questa cosa con voi e può crescere come se non fosse successo niente No come se non fosse successo niente anzi ci spronavano a non pensarci neanche no e alcuni in modo particolare una con cui non ho avuto un bellissimo rapporto ma dall'inizio delle scuole superiori poi vabbè quelli con cui invece c'era un rapporto molto più particolare quelli che poi alla fine Quelli erano quelli che alcuni si lava si lava addirittura e però erano punti di riferimento che hanno cercato in tutti i modi di però non eravate troppo eravamo troppo insieme eravamo troppo bello ma anche brutto ce l'ha portato Alessio è interessante perché di quella classe lì siamo tra virgolette riusciti tutti quanti Nel senso che ognuno di noi ha fatto qualcosa di di particolare Cioè nessuno si è si è fermato lì ma siamo andati tutti quanti avanti puoi anche con gli studi non ci avrebbero successo Perché poi vabbè eravamo non studiavamo però era Cioè nel senso studiavamo proprio il giusto il minimo indispensabile per andare avanti però se andava avanti anche come si deve perché probabilmente eravamo una potenza insieme quindi ognuno metteva il suo eh E per esempio anche agli esami agli esami di maturità [Musica] che so come vuole funziona diversamente ma la nostra era il primo giorno è il compito di italiano il secondo giorno è il compito di matematica poi c'era il compito della specialità tipo per esempio io essendo perito chimico c'era da una traccia Che sul momento già aperta lì per lì e tante volte di solito era molto difficile perché c'era Vabbè Noi essendo per ITI chimici dovevamo fare tipo quello che hai capito a noi era e proprio il disegno di un impianto idrotermico con varie cose e c'era anche da fare la reazione cioè partire dai componenti dagli elementi primari per arrivare è praticamente noi le altre classi vennero anche aiutate e perché Vabbè comunque l'aiuto ti arrivava Però mi ricordo che noi che veramente ognuno faceva il suo e cioè ognuno faceva il suo il suo pezzo per poi farne farlo tutti quanti contiene tutti insieme e praticamente alla fine quando arrivò la l'aiuto era sbagliato noi ci siamo resi conto che con l'aiuto lì era sbagliato quindi noi siamo rimasti per il nostro e siamo stati gli unici a farlo correggere [Musica] eravamo parte molto uniti però comunque tutte belle belle persone c'è anche a livello umano cioè siete fatti forza Siamo stati proprio molto poi vabbè le tre ragazze erano molto protette Cioè nessuno si poteva avvicinare ci avevamo Questa forte protezionale sì sì sì sì sì A voi non dava fastidio che anzi in una comunque in una scuola maschile e ti sentivi cioè potevi andare a scuola tranquillamente senza che nessuno ti potesse dire o fare qualcosa perché comunque ci avete le spalle per te anche io dico Ce l'avevo già detto però era ancora ancora di più eh l'esame di terza media è stato esami di terza media è stata un'altra giornata è andata bene non poteva essere anche male di terza media è stata una tragedia nel senso che vabbè gli iscritti Sì c'era italiano matematica inglese e poi però quando sono andata a fare l'orale praticamente era per me è l'anno della terza media è stato un anno molto particolare perché mia mamma era incinta di mia sorella quindi c'era questo subbuglio in famiglia e poi mia sorella è nata a giugno Io ho fatto gli esami a fine a fine giugno È quando ho fatto gli orari praticamente la sera prima avevamo battezzato fatto la festa del battesimo di mia sorella quindi la mattina Quella mattina lì ci siamo io ora la prima perché a Torino quindi c'è sempre stata prima tranne le superiori sono stata la Seconda io mi ha salvato Davide io con la t sempre Ultima quindi non posso capire il problema e quindi niente praticamente ci siamo diciamo svegliati un po' più tardi e quindi sono arrivata tardi e lì Cioè praticamente Allora le sono andata un po' in tilt perché quando sono arrivata sono stata subito rimproverata di dover fare l'esame e arrivi lì ti rimprovera Perché Vabbè la professoressa di italiano che voglio molto bene ai figli non a lei era molto era era era è una donna molto molto rigida cioè allora anche con i figli quindi non è che posso dire che per esempio con me o mi ha trattato male No quello no però era molto era molto rigido poi io tendevo di più alle materie scientifiche che ha quelle anche il percorso che hai fatto dopo quindi c'era quella di matematica che mi volevo bene dell'anima quella di italiano me ne volevo un po' meno perché i miei temi erano sempre molto streaming e quindi anche alle scuole elementari tiravi più fermate per le materie scientifiche No alle elementari no tutte andavano bene andavano bene tutte facevate delle attività che ne so come degli esperimenti che magari ti fanno fuori scuola alle elementari Ogni tanto sì qualche cosa Sì mi ricordo con Scienze Ce li facevano fare un po' di esperimenti oppure per esempio mi ricordo quelle poesie Forse perché le poesie comunque mi piacevano e quindi c'era c'era questa cosa qua mi ricordo che con le poesie si facevano i cartelloni però di libri non ve ne hanno mai letti no io di mio ho leggevo perché avevo mio fratello comunque però e qui c'è la mia cugina un anno più grande di me che lei invece ha fatto cioè tutto completamente diverso proprio l'esatto opposto e quindi lei leggeva tantissimo E allora siccome le legge come vi dicevo Guarda questo è bellissimo Allora magari mi dava mi passava i libri che poi erano anche forse per essere alle elementari erano anche un po' impegnativi perché che ne so i racconti di tipo sì che insomma per elementari impegnativi e di attualità non ne parlavate le scuole medie perché insomma sono stati anni un pochino alle medie qualcosa di più alle elementari erano di attualità però ti fo le mani l'avevi 11 anni Quando è caduto il muro di Berlino [Musica] ci portavano anche al cinema ogni tanto si andava al cinema a vedere dei film c'erano le spiegazioni prima quelle dibattito Sì sì anche in televisione in classe mi portavano al cinema poi avevamo un laboratorio di immagine si chiamava e c'era c'era la televisione che c'era c'erano le videocassette e però di più al cinema o al cinema oppure anche al teatro alle medie però probabilmente era tipo di di scuola però cioè facevano per tutti la stessa cosa tipo il secondo li portiamo al teatro in terza al cinema così e di Falcone e Borsellino anche Sì sì tipo maggio giugno quindi [Musica] ce l'ho presente perché Vabbè era e ripeto nel periodo che mia mamma Aspettava mia sorella e poi dopo partori di mia sorella quindi Eravamo molto molto in casa anche E allora c'era la TV accesa e ricordo perfettamente lo stop delle dei programmi televisivi e mandavo avanti come l'11 settembre Poi per le torri gemelle però si ascolta come argomento e per noi sì per il discorso della lotta alla mafia quindi c'era anche un progetto in corso sulla torta della mafia [Musica] ma c'erano delle testimonianze o non c'erano no c'era io mi ricordo e non ci saranno i Carabinieri No era la finanza la finanza venne a fare degli incontri sulla sul discorso della legalità e sensibilizzava oppure parlava di certe cose Poi parlava perché a quei tempi lì non era tanto il discorso per esempio della droga ma proprio il discorso dell'umanità perché essendo meridionali c'è questa cosa che comunque lo metta è un po' una caratteristica e quindi c'era C'era ci spiegavano che la mafia non è cioè il problema non è nel senso tra virgolette La mafia in se stesso ma era il discorso dell'essere un mertosi cioè del vedere e far finta di non vedere quindi di superare Quella quella mentalità lì l'invito era quello mi ricordo era il comandante dei della finanza vende tante volte quindi c'erano delle persone esterne che venivano a scuola ma soltanto della polizia quindi enti pubblici o anche di associazioni varie associazioni quindi enti pubblici sono tante Carabinieri e la guerra di Finanza mi hanno fatto anche qualcosa tipo di costituzione No perché mi ha detto di educazione civica Sì sì certo quindi forse anche alle elementari [Musica] alle elementari alle medie si iniziava con con la preghiera la scuola la faceva la maestra era sempre la stessa tutte le mattine e la preghiera Sì ma si faceva la preghiera e poi c'era una in alcuni periodi particolari c'era che ne so ti facevano cantare anche l'Inno d'Italia tipo nelle ricorrenti così quindi mi ricordo anche quando succedeva qualcosa se c'era qualcosa di particolare mi ricordo anche il discorso della della bandiera che si alzava la bandiera e si cucchiaino di Italia in alcune imprese succedeva qualcosa di particolare anche il minuto di silenzio Come si fa ora a volte quindi sì questa cosa qui c'era anche questa sensibilizzazione e mi hai detto che alla scuola media forse il grembiule alla scuola primaria dell'infanzia no quindi molto liberi e se vi macchiavate avevate un cambio o tornate a casa perché tanto il giardino non ce l'avete nemmeno la scuola no c'era l'atrio e che era all'aperto però non era un Cioè non era un posto verde c'era praticamente il recinto della scuola ma le classi lo usavano soprattutto quelli dell'asilo perché erano al pian terreno Noi invece eravamo nella nel palazzo e quindi no quindi neanche a dire che tornava a casa di fango di terra perché tanto eravate dentro e col fatto che eravate dentro diventavate voi dei giochi o le maestre mi davano no ci inventavamo noi dei giochi qualcuno che lo ricordi E vabbè giocavamo mattinarci il cancellino qui la cimosa giocavamo quella era il gioco classico oppure che ne so all'impiccato oppure a tris hanno mie cose città si giocava tantissimo sulla lavagna oppure con i foglietti bastavate in piedi siamo tipo tutti curiosi di vedere che cosa facevano ragazzi i pazienti di vedere tutto e quindi ora arriviamo al dunque Che cosa Come hai scelto di entrare in convento Cioè pensi che la scuola il tuo percorso scolastico abbia anche determinate influenzato la tua scelta Allora io col senno del poi probabilmente sì nel senso che Vabbè c'era la mia professoressa delle di religione delle scuole medie con cui sono molto in contatto Anche ora è un'amica di una mia zia e praticamente lei quando Vabbè poi sono entrata in convento Lei disse a mia zia ma io lo sapevo che Gabriella sarebbe entrata in convento perché diceva che io ero proprio curiosa e precisa nel fare le cose Infatti il mio quaderno di religione delle medie finita la parte della prima seconda e terza media finite le la terza media le lo prese con sé perché era troppo ordinato era messo cioè proprio schematico sì tutto sistemato e anche la maestra della maestra la catechista perché le catechista erano delle maestre perché poi insegnavano le insegnavano a scuola facevano le maestre quindi poi facendo le catechiste erano state le maestre e la mia catechista diceva sempre che io ero proprio precisa quindi Ma io tutta questa grande cioè la precisione Sì un mio difetto anche ora però io non Cioè non ci pensavo proprio minimamente non era proprio nei miei piani No proprio nei miei Io l'unica cosa che avevo chiaro proprio chiaro chiaro nella ma da piccola quando mi chiedevano se mi volevo sposare io dicevo di no questo ce l'avevo proprio chiaro che io non mi volevo sposare e c'era il motivo molto molto pratico Cioè non era legato che ne so la figura maschile No perché io non volevo lavare le camicie a nessuno giusto io non volendo lavare e stirare le camicie a nessuno non mi sarei sposata e poi non volevo figli infatti [Applauso] perché dice Cioè quando Vabbè anche quando pennata mia sorella no c'erano questi bambini eravamo veramente tutti i grandi quindi ci siamo ritrovati con questi giochi e mezzo ai piedi così questi questi bimbi piccoli erano un po' una palla al piede no E poi comunque io avevo intenzione di affermarmi professionalmente quindi la mia cosa era non mi voglio sposare Non voglio lavare le camicie non voglio avere figli Almeno per il momento non voglio dei figli perché io devo lavorare guadagnarmi dei soldi e divertirmi quindi il mio standard era era quello infatti poi andando all'università e sono stata anche una delle penso delle poche fortunate perché ho finito l'università il 21 novembre del 2001 e io a dicembre il 3 dicembre ho firmato il contratto ho fatto il concorso subito e ho vinto in ospedale e ho firmato il 3 dicembre ho firmato il contratto a tempo indeterminato Quindi penso di essere stata anche molto fortunata nel frattempo ho fatto un concorso a Bologna per insegnare all'università e anche quello poi lo vinci ma ho saputo di averlo vinto Mi è arrivata la raccomandata che l'avevo vinto il giorno prima della mia partenza per venire in convento Quindi per me era troppo tardi però eh cioè io lavoro mi ha sempre appassionato mi piaceva e in più collaborando con l'università con il discorso dell'essere tutor Cioè mi piaceva anche aiutare le persone a formarle professionalmente e Portogallo allo stesso tempo c'era questo discorso perché comunque lavorando in ospedale tutti i confronti con la sofferenza e ho iniziato l'ultimo perché vabbè c'è tanto tirocinio dal primo anno già e io il tiroce non l'ho fatto solo a Catanzaro ma l'ho fatto anche nel privato alla Amplifon e l'ho fatta anche in ospedale a Crotone direttamente anche perché i progetti erano quelli di ritornare su su Crotone quindi viaggiavo tanto e facevo tanto tanto tirocinio è praticamente io lì mi sono trovata fino a quando ti arriva una persona anziana una persona adulta che non sente la giustifichi Però quando ti trovi a fare degli esami addomesticare a un bambino appena nato una sordità comunque un problema a livello neurologico [Musica] ti fai qualche domanda te la fai e io penso di qualche domanda di essermela fatta già già lì Ma anche l'ultimo anno di università perché c'è stato hai a che fare comunque abiti non è una casa con delle ragazze che ci hanno comunque la tua età sono un po' più grande un po' più piccole è un porto di mare la casa dell'università di e c'è di tutto e quindi anche lì ti confronti non con quella che è la tua esperienza è il tuo vissuto anche a livello di ferie di educazione familiare di educazione scolastica perché comunque almeno ai miei tempi gli insegnanti erano anche delle guide A livello educativo molto di più rispetto a Mi dispiace dirlo rispetto anche a quello che che il panorama odierno no E quindi cioè ti ritrovi a verrà assunto anche una modalità e poi invece tu ti scontri con quella che che la realtà è stride E allora io in quel periodo avevano particolare periodo dell'università ero molto più ribelle rispetto a quella che già già ero però c'era questa c'erano queste fondamenta a livello di Fede che estridevano con quella che era la libertà e allora io lì mi sono trovata ad un bivio E lì ho capito che forse c'era qualcun altro che aveva progetti diversi rispetto a quelli che che erano i miei film quindi ci sono questi episodi particolari che siano colpito Infatti poi dopo alla fine dell'università di ha iniziato poi a lavorare che ho preso un anno di aspettative perché ho fatto l'esperienza anche del servizio civile in Caritas qui oggi ho fatto l'esperienza del servizio civile e vicino casa mia a 20 km c'è quello che il campo profughi più grande d'Europa Quindi appena arrivano a Lampedusa arrivavano a Lampedusa come arrivavano a Bari gli albanesi all'inizio è praticamente venivano spostati lì e quindi facendo l'esperienza del campo profughi vedendo gli sbarchi e sentendo quello che è l'odore della Libertà lì ho capito che è veramente quello che stavo facendo e quello che volevo fare cioè il mio realizzarmi non era probabilmente quella cioè a livello professionale ma era forse più a quello umano e la passione scientifica è quindi come se fosse stata un'illusione o è davvero una cosa bella no Quella ce l'ha ancora questa è un percorso significativo quello che ha fatto anche a scuola un percorso che ti ha segnato Sì pensi che ti possa aiutare in quello che stai facendo in questa casa famiglia ti ritrovi in una casa dove va beh ci sono dei bambini piccoli ma ci sono poi quelle che la dimensione familiare anche quindi c'è la lavatrice che magari non funziona Allora la smonti la sviti da fare la televisione che non va internet che è il computer quindi sono tutte quelle cose molto materiali che a me piace Sì Sul quanto riguarda il giardino io anche se c'è l'erbaccia o le foglie fuori non le vedo perché non sono abituata Cioè nel senso cioè a livello proprio culturale abitando Nei palazzi Abitando in città gli alberi questa non ci fossero neanche a caso quindi per me non Cioè come se non esistessero proprio però se io vedo che ne so il computer che ci impiega un po' di più per me quella è la sofferenza Perché tanta tanta roba giustamente e poi vabbè col fatto dei bambini Comunque quella che è la mia professione è la utilizzo e degli studi in convento hai usato Quindi come ti ho chiesto prima lo stesso metodo di studio che è usata l'università le scuole ha fatto Geologia e il metodo era lo stesso L'unica cosa che erano diversi tempi perché non potevo permettermi di studiare la notte o la mattina presto perché comunque gli orari Secondo me Però il metodo dello studiare nella confusione quello l'ho sempre l'ho sempre un po' ha avuto anche Quindi studiamo tante volte nel pullman da Pisa qui o da qui a Pisa perché sfruttavo questi questi tempi ho la fermata del pullman perché comunque ho sempre preso molto gli appunti e allora mi risistemavo poi a casa in un momento che avevo libero riusciva a sistemarmi gli appunti e poi Andavo in giro con questi quadernini ogni tempo era buono per per sfogliarli e quindi c'è è un metodo che sto utilizzando anche ora che sto facendo un master è la stessa modalità mischiarli perché funziona è valido e il modo in cui ti hanno spiegato il convento è lo stesso Cioè è lo stesso che hai visto usare anche a scuola cioè è una lezione frontale o a scuola faceva cioè gli insegnanti vi coinvolgevano in quello che facevano veramente a scuola allora a scuola in base ai professori con qualcuno eravamo attivi e ci coinvolgevano anche la scuola Sì sì alcuni Sì E come anche cioè all'università invece era molto frontale era proprio sul tirocinio che di là quella che era la lezione la teoria poi dopo la dovevi trasformare in pratica e invece a Pisa con con teologia alcuni professori frontale altri invece più di cuore altri che a livello dipende molto dalla persona probabilmente dalla passione che la persona per per quella per quella materia in tutto il percorso scolastico anche in convento all'università c'è qualcuno che vi ha fatto partire dalla pratica quindi ho anche proprio dall'osservazione di qualcosa per poi arrivare alla teoria sì di più quando eri piccola adesso in modo particolare il la scuola che per il master che sto frequentando adesso è molto più apparso nel counseling quindi parte molto dalla dal pratico per arrivare poi dopo alla teoria sì quindi personale e di gruppo perché anche lì siamo una classe abbastanza unita sembra di essere tornata alle superiori sei soddisfatta del tuo percorso scolastico di quello che stai facendo adesso sì L'unica cosa che se potessi tornare indietro su l'esperienza delle scuole medie che forse quella era un po' subita quindi avresti potuto scegliere quale scuola fare o l'avreste potuta vivere in modo diverso se avessi potuto scegliere avrei scelto forse un'altra scuola ma capisco anche le necessità cioè da grande Capisco le necessità è stato una cosa positiva che mi hanno mandato in questa scuola però le avrei fatte Probabilmente con uno spirito diverso però quelle da lì insomma quando sei arrivata all'università o anche proprio alla scuola superiore o media quello che avevi imparato prima ti è bastato o sentivi di avere alcune più comune allora alcune lacune perché per esempio Vabbè il se avessi fatto tipo all'università ma anche poi a Pisa quello fatto teologia ma anche ora se avessi fatto tipo che ne so lo scientifico sarebbe stato meglio perché a me la parte quella filosofica cioè proprio mi manca Infatti ho fatto il Pisa ho fatto un sacrificio sovrumano per riuscire a rientrare un pochino nella il discorso filosofico che proprio zero zero Non c'era proprio e probabilmente gli avessi fatto lo scientifico ci sarebbe stato però ci sarebbe stato quello ma non ci sarebbe stato tanto altro [Musica] l'esperienza diciamo il ricordo più bello che hai anche della tua esperienza scolastica o proprio dell'infanzia in generale Io penso che ricordo più bello sia sia proprio l'infanzia e perché vabbè L'estate in modo particolare chi lo si faceva No ma perché si giocavo Cioè ci avevi tanto tempo per per giocare però cioè l'esperienza più bella è quella perché d'estate si faceva avendo il mare a disposizione da aprile fino ad ottobre perché una volta la scuola non iniziava a settembre da dove iniziava i primi di ottobre perché faceva troppo caldo e però si andava con tutta la famiglia e cioè con i miei zii e cugini le mie zie la mia nonna da parte di mio padre si andava un mese in Sila abitavamo 15 quanti insieme in una casa Praticamente enorme dove al piano di sopra c'erano le camere dove c'erano i nostri genitori poi al piano in mezzo c'erano questi questi questi letti dove dormivamo tutti i cugini insieme e poi giù invece c'era questa questo salone enorme dove c'era Dove si mangiava cioè la cucina e si mangiava quindi non c'eravate divisione c'erano i boschi e c'era che ti dovevi fare spazio con i cugini e quindi era cioè quelle ricordo è ricordo più bello che che ho Invece quello che ricordi con meno piacere con meno piacere e l'adolescenza perché è un po' ribelle perché ti senti grande ma non sei grande anche se io ripeto sono stato fortunata perché sono stata molto libera una cioè l'educazione da parte dei miei genitori è stata molto molto libera e piena fiducia e però le mie amiche non ce l'avevano questa cosa qui quindi io mi sono ritrovata molto a dover non so se proprio ripiegare perché comunque non posso dire di aver avuto L'amica del cuore ho avuto una delle amicizie Insomma un po' più particolari ma quelle donne L'amicizia è tornata sempre molto poco però ho i miei amici maschi con cui c'è un bel pezzo della mia vita l'abbiamo passata insieme e poi come dico sempre io avevo era il periodo che io avevo gli amici della della Convenienza cioè quello che dovevo fare cioè è una parola brutta però utilizzavo alcune persone tipo se bisognava andare a ballare andiamo con quelli con cui mi divertivo per andare a ballare andare a mangiare uscire giocare studiare Cioè in base a quella che era la necessità c'erano delle persone che non non erano sempre le stesse quindi è un po' questa cosa un po' Anche se forse mi ha dato anche la possibilità di riuscire a stare un po' Insomma bene con con tutti ma soprattutto con me stessa perché fondamentalmente ho messo sempre stata male quella l'importanza almeno non hai nessun rimpianto magari no rimpianti No cioè alcune cose avrei dovuto farle diversamente però non sono proprio sotto quel che volevi fare l'hai fatto io quello che volevo fare ho fatto tutto di quello che volevo fare non c'ho nulla che mi è rimasto è soltanto ogni momento tipo Guarda per esempio il discorso delle vacanze che ora si usa tanto non darei in vacanza con gli amici e ci ho provato un paio di volte a dire i miei no che volevo andare in vacanza o magari col fidanzato no questa cosa non mi è stata mai Sì non mi è stata mai concessa però comunque non mi manca perché alla fine Abitando in una zona comunque di mare di solito le vacanze te ne vai a fare d'estate perché sei più libera e comunque era come se tu stessi in vacanza non era poi alla fine così problematico perché manco il fatto che c'era spesso bel tempo hai mai fatto filone a scuola Come si dice Oh allora io non volevo andare allora quando io non volevo andare a scuola perché avevo in mente di fare altre cose io non andavo direttamente a scuola e poi non finisce mai io dicevo che non ci voleva andare quindi non ci andavo e poi uscivo più tardi e facevo quello che volevo fare anche perché mio padre lavorando alla Telecom spesso lo trovavi in giro E comunque se non trovavo mio padre solo qualche mio zio Comunque trovo delle persone che conoscevano i miei allora mi conveniva dire che a scuola non ci volevo andare e non andava a scuola e poi uscivo più tardi Comunque ho incontrato qualche professore che ti ha visto quel cielo niente sono degli il sabato non sono mai andata a scuola Ah vedi lo fa ma che cioè si andava ma io non ci sono mai andata Perché nella nella mia educazione familiare il sabato Dovrebbe essere interessante perché mio padre lavorava dal lunedì al venerdì Poi ehm Praticamente per un periodo non so fino a quando avevo una decina d'anni 10-15 anni Mio padre lavorava lavorava anche voi ma poi farò anche quando era all'università quando erano superiori sono stati dei periodi che mio padre lavorava e in trasferta e quindi praticamente partiva il lunedì E rientrava il venerdì sera il venerdì notte e quindi lui non c'era tutta la settimana è il sabato e la domenica si stava poi vabbè quando eravamo piccoli Si si usciva si andava da qualche parte che ne so volevamo il gelato oppure mi ricordo Diciamo che ci portava a vedere l'orologio a Messina l'orologio e quindi il sabato e la domenica erano per la famiglia lo voglio siamo diventati più grandi che si andava a ballare si poteva tranquillamente andare a ballare tornavi la mattina alle 7:00 è morta distrutta alla mezzogiorno siccome C'erano i nonni a pranzo tu e perché mio nonno mangiava mezzogiorno da noi si mangia alle 2:00 Madonna mangiava mezzogiorno a mezzogiorno meno un quarto ti dovevi non dovevi presentarti in pigiama quindi ti dovevi vestire ti se devi a tavola vedevi quella roba lì che è proprio l'ultima Ma dovevi stare a tavola col sorriso devo fare una cosa è successo niente Era l'unica l'unica obbligo familiare che c'era questa era l'unico obbligo familiare che c'era però per il resto le chiavi di casa io che ne so io penso di averle avuta a 7 anni ma ti aspettavano quando uscivi la notte la mia mamma faceva finta che andava a dormire quindi però quando rientravi Comunque qualsiasi ora diventavi ehm dicevi sono solamente Vabbè poi io sono stata anche una delle prime ad avere cioè io nella nel 90 quando sono usciti i cellulari o il cellulare quindi è sempre avuto questa libertà fin da subito comunque fino alle medie sono cioè quando uscivo si usciva nel nel quartiere Quindi comunque era molto a livello familiare nel senso Sì c'erano cioè c'era sempre qualcuno di riferimento di adulti che comunque è un occhio te lo dava e poi per quei tempi lì ancora c'era il rispetto non per gli adulti Quindi se uno ti diceva una mezza parola tu devi stare zitto non potevi permetterti di tornare a casa e dire mi ha detto Quindi anche se io non li ho mai prese solo una volta [Musica] che poi alla fine tante volte mio fratello si arrabbiava Già Ma lei ma lui ci proviamo urlava per i compiti che probabilmente a me per urlare per i compiti non l'ha mai fatto deve essere sincera perché comunque come arrivavo subito facevo quel che dovevo fare e mi toglievo il pensiero mio fratello poi dopo Poi dopo Poi dopo Quindi poi sai come si arrabbiava ma io ho quel che dovevo fare l'avevo già fatto quindi non poteva dire niente finita vuoi aggiungere altra cosa io ho delle delle fotografie e poi non so se magari poi da questo appena nata suonate Io sono stata tra tutti quanti Sono stata la raccomandata perché sono andata in chimica privata mi sono sempre piaciuta le fotografie a differenza di mio fratello che poi avendo veramente tanti Cugini coetanei maschi noi sono sempre trovata molto di più quei maschi che con le femmine Infatti anche i giochi li vedi esattamente vestiti di carnevale passate io ma io li volevo Batman e cioè io perché io l'unica volta che mi hanno vestito da femmina perché la maestra ha obbligato mia mamma all'asilo a comprarmi il vestito della regina Maria Antonietta che ho sempre odiato lo devo anche quando guardavo Lady Oscar e mia mamma ha dovuto comprare il vestito Però le fotografie Cioè mi mettevo proprio in posa cioè L'unica cosa che non mi piaceva era mangiare Infatti tutte le fotografie che dove c'è proprio l'espressione in lacrime e perché mi davano da mangiare però poi hanno insistito così tanto da grande Questa è una delle foto che quando eravamo trovano in Cile in montagna tutti i cugini Sì ma questi siamo soltanto io e mio fratello e le mie due cugine poi ci sono anche calmare tutti i cugini eravamo la passione per l'acquario i pesci non mi piacevano le gonne e i vestiti però fino a una certa età poi dopo praticamente mi obbligavano a metterli e i capelli li ho sempre avuti corti sempre anche Alice Solo alla quinta superiore avevo i capelli lunghi però è sempre avuti corti hanno fatto qualche commento i professori delle scuole medie che avevano un tipo di educazione così rigida No non ti dicevano tutte le codine le trecce io avevo i capelli corti quindi in testa non dovevo mettere nulla ma mi obbligavano a mettermi un fermaglietto laterale agli occhi però in fotografia proprio mi piacevano sempre sempre in casa l'albero di Natale non c'è l'albominata la borsetta non mancava e quando sei venuta qui per un'ora è stata difficile eh per Sì allora vabbè mio fratello ne ho parlato più di un anno mia sorella era piccola secondo me non capiva ma poverina ha sofferto ha sofferto tanto anche sorella femmina per il fratello maschio e poi vabbè mia mamma Mio padre mi disse se tu sei felice io sono felice per te ma il primario per esempio dove lavoravo Perché mi sono dovuto licenziare in ospedale allora agganciato e ogni volta che lavorava è morto l'anno scorso quest'anno è morto Sì Qualche mese fa però ogni volta che andavo in ospedale perché ogni volta che scendo a casa vado in ospedale a salutare i miei colleghi e il primario Ogni volta tu ricordi con qualsiasi cosa succede la porta aperta eh Perché io qua Ti voglio [Musica] in Cina cioè l'unico verde che vedevo era in fila Poi per il resto giocare a calcio giochi da maschio puoi aggiungere altro No penso che vada bene così ti ringrazio per la tua disponibilità e per averci raccontato quella che la sua vita la sua infanzia la sua adolescenza Insomma tutto quello che ti caratterizza Ok ti ringrazio Grazie ciao

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L’intervista, della durata di 1:17:52 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=17SIPYcGpis&t=1s), si concentra sulla memoria infantile e scolastica di Gabriella Astorino. Nata nel 1978 a Crotone, ha preso i voti ed è attualmente in servizio presso una casa famiglia a Segromigno in Piano, in provincia di Lucca. Figlia di un dipendente della Telecom e di una casalinga, ha un fratello nato nel 1974 e una sorella nata nel 1993. La sua carriera scolastica si è snodata dal 1981 circa al 1998, dalla scuola dell’infanzia (che purtuttavia l’intervistata ammette di aver frequentato pochissimo) all’istituto tecnico chimico. Successivamente, ha studiato audiometria presso l’Università di Catanzaro. Ha dunque studiato negli anni Ottanta e Novanta, decenni in cui si è affermata l’egemonia neoliberista (Hobsbawn 1999; Oliviero 2020)

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, Astorino ammette di aver sviluppato una sorta di repulsione verso quel luogo che la portava a trascorrere le giornate fuori aula, in compagnia della custode. Ricorda tuttavia i tavoli ottagonali, a otto posti, in cui si ritrovava a giocare con altri due bambini che, successivamente, avrebbe ritrovato alle scuole medie. Delle scuole elementari il ricordo è abbastanza vago: tale situazione, secondo la videointervistata, è motivata dal continuo cambio di insegnanti, dovuto al fatto che il maestro titolare, essendo vicesindaco, non riusciva quasi mai a garantire la presenza: «non sono state bellissime le mie scuole elementari, perché il mio maestro, a quei tempi lì era strano avere un maestro, però avevo un maestro che era bravissimo, ma era molto assente, perché era vicesindaco e quindi praticamente non c'è mai stato e continuavamo a cambiare supplenti. Io non ho mai avuto una, cioè, un punto di riferimento come maestra o maestro perché cambiavano in continuazione» (m. 2.58 e ss). Talvolta non era possibile neanche reperire supplenti con la qualifica adeguata: il maestro di quinta elementare, ad esempio, era in realtà un avvocato che aveva inviato una domanda di Messa a disposizione. Come reazione a questo stato di cose, la madre decise di iscriverla a una scuola media lontana, in centro città, rinomata per la rigidità e la severità della disciplina. La transizione dalle scuole elementari alle nuove fu, racconta Astorino, particolarmente complicata: non solo il livello di preparazione dei suoi nuovi compagni di classe era più elevato, ma lo era anche la loro situazione sociale. Un particolare ricordo è dedicato a come era insegnata la disciplina di Educazione Tecnica: dalla legge n. 347/1977 non erano più consentite diversificazioni di genere nell’insegnamento dell’educazione tecnica; ciononostante, Astorino ricorda un insegnamento diverso per donne e uomini (Galfré 2017).

L’intervista si sofferma anche sul periodo relativo alle scuole superiori: dopo aver affermato di aver potuto scegliere da sola l’indirizzo di studi con cui proseguire, Astorino si ricorda come una studentessa vivace ma precisa e ordinata, che studiava quel che le consentiva di andare avanti con la carriera scolastica. Alle superiori ha intrecciato un rapporto molto forte con i suoi compagni di classe, soprattutto dopo che, in quarta superiore, uno di loro perse la vita a causa di una malattia. Questo legame è proseguito anche dopo il diploma, come afferma la stessa videointervistata. Più in generale, Astorino si ricorda come una ragazza proiettata verso la propria affermazione lavorativa, assolutamente decisa a non sposarsi e a non avere figli per non dover gestire il lavoro di cura della casa e della famiglia: «Io l'unica cosa che avevo chiaro proprio chiaro, chiaro da piccola era quando mi chiedevano se mi volevo sposare io dicevo di no questo ce l'avevo proprio chiaro che io non mi volevo sposare ed era il motivo molto molto pratico, cioè non era legato che ne so alla figura maschile, no, era perché io non volevo lavare le camicie a nessuno. Io non volendo lavare e stirare le camicie a nessuno non mi sarei sposata e poi non volevo figli […] E poi comunque io avevo intenzione di affermarmi professionalmente quindi la mia cosa era non mi voglio sposare, non voglio dei figli, non voglio per il momento dei figli, perché io devo lavorare, devo guadagnare e devo divertirmi».

Fonti

Fonti bibliografiche:

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

E. Hobsbawn, Il secolo breve, Milano, Rizzoli, 1994.

S. Oliviero, Crescere negli anni Ottanta, «Pedagogia oggi», n. 2 (2018), pp. 119-36.

 

Fonti normative

LEGGE 16 giugno 1977, n. 348 Modifiche di alcune norme della legge 31 dicembre 1962, n. 1859, sulla istituzione e l'ordinamento della scuola media statale. (GU Serie Generale n.177 del 30-06-1977)

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