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Senza capirne il significato. Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/146
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Lisa Selmi
Nome e cognome dell'intervistato:
Franca Benvenuti
Anno di nascita dell'intervistato:
1952
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Data di registrazione dell'intervista:
15 giugno 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1950s 1960s

buona sera io sono li da seguire è la mia nonna e presentati sono franca benvenuti sono una release a quando 6 maggio sono nata il 5 di febbraio del 1952 a san vincenzo livorno parlato un po delle turismi la sua famiglia la famiglia è di origine toscana nativa di mio nonno mio nonno con mio padre sono tv di castagneto carducci la mia mamma invece è disabili senso e hanno sempre vissuto lì ho vissuto lì fino a due anni e mezzo loro hanno fatto sono del suolo vanno affatto finale aveva interesse elementare che lavoro svolto la sua intenzione non è una invenzione della vita però lavorato primi anni dai 16 anni in poi facevo la dittatrice di scarpe in casa poi sono entrata al lavoro in ospedale in cucina e facevo l'aiuto cuoco fino a che non sono andata là per dieci anni per dieci anni sono stata lì in poi per motivi di salute ho dovuto cambiare attività e allora sono sempre i dipendenti dell'asl e e sono passata all ufficio protocollo come questo con l'attrice con fino a 2010 che poi sono andata in pensione per quanto riguarda la sua infanzia che scuola hai fatto io ho fatto fino alla quinta elementare e poi ho preso il diploma di terza media quando già lavoravo anche un figlio e mi piaceva mi serviva anche per il lavoro per andare avanti come beato di festa e com'era la mia rete scolastico le elementari come l'ambiente scolastico la prima e la seconda elementare vino più complicata me perché la scuola era strutturata a quei tempi di strutturata che in classe erano cinque classi cioè dalla prima alla quinta quindi non ha costi faranno una classe in una classe eravamo un i5 in cinque diverse si chieda un primo più complicato perché anche per noi primi tempi quando andavamo a scuola c'era l'insegnante che poi dovrà spiegare a quelli più grandi noi più piccoli è la più complicata ma come faceva tipo insegnare a voi di prima e seconda a scrivere magari a quelle di quinta faceva leggere le attività erano veramente rari completamente diverse ma infatti noi più che altro perché poi suddivideva i ragazzi davano le elezioni a quelli più piccoli a quel tempo li si faceva ai paletti sul quaderno su quaderni iniziavamo a fare la lezione sul quaderno si faceva valentini e poi si faceva gli zeri cioè lele ho la mania per imparare a scrivere imparare a scrivere perché nessuno di noi a quel tempo nè come oggi quando uno basiola che gli ho la scuola dell'infanzia riscrivere a disporla scuola dell'infanzia che aiuta in questo senso invece tempo ai tempi miei non riescono a sopprimere nulla perito e quando allora spiegavano le le cose a quelli più grandi da noi ci davano da fare questa che occupati per però era più differenza però è di fila tosi che mi ricordo poi dopo dalla terza in poi che allora ho cambiato abbiamo cambiato siamo ci siamo trasferiti da molti nativi ma di cecina siamo venuti a cecina e lì invece eravamo in classi si tratti la prima la prima la seconda la seconda e la terza credo che era più facile insomma anche noi come come scolari e stavamo cioè la tensione era maggiore certo perché comunque aveva per attività fatta per voi l'ha fatta per noi ognuno va per la prima volta era se li è stato molto più semplice rispetto e hai trovato difficoltà poi in terza quando serve non so quale non magari non avevate fatto il programma no il programma era stato imparare a scrivere comunque il primo sì sì sì no quello sì ha imparato però eravamo più indietro quelli che erano qui che aveva fatto la seconda che poi erano passati terza e il programma era un po minore insomma come hai trovato differenza che dal punto di vista dell'ambiente scolastico dell'aula file di quei palchi messi diversi non ho i dati più o meno sempre lo stesso nella stessa posizione però davanti ai banchi di è davanti alla lapide però eravamo più più miti fra noi ragazzi perché naturalmente che quello di quinta non poteva stare dietro a quello di sei anni invece lì e avevamo tutti la stessa età per cui si senta essi si sentiva più vicini l'uno o l'altro rispetto a quegli anni due anni miglior fatto prima insomma ok questo per quanto riguarda le elementari poi invece la scuola serale che hai fatto dopo l'ha fatta più recentemente si poi l'hanno fatta negli anni avevo già un figlio quindi che lavoravo però mi serviva per andare avanti su sul posto di lavoro che c'era un concorso però mi serviva un titolo di studio che poté andare avanti e prendere questo diploma come aiuto cuoca e allora sono andata a fare a quel tempo li ora oggi non so se esistano sempre se esiste sempre quel tempo lì c'è per le scuole serali che che naturalmente che durava quasi un anno scolastico la sera invece quando uscivo dal lavoro andava dalla scuola c'era la sera in cui tipo c in un'attività venivano composte per voi eravamo tutti adulti eravamo tutti adulti si faceva lo stesso programma che facevano riaprono tutte le materie chiamato matematici tutto tutto qualche ricordo delle elementari qualche cosa che è rimasta particolarmente impressa qualche situazione o qualcosa di spiacevole che magari di spiacevole no qualche situazione magari anche che non hai vissuto se però in in generale magari in classe 6 nelle classi ora nella prima e nella seconda io mi ricordo bene la struttura della della classe perché era una stanza sola riferisce a quanto piccoli cinque classi poi in un paesino a quella maniera ora di preciso non me lo godo saremmo stati 15 ora di preciso ma no non me lo ricordo insomma e invece poi quando siamo venuti giù che siamo tornati via cecina e andava a scuola ha assaltato i palazzi e le era tutta un'altra cosa una scuola grande aula i grandi avevamo la possibilità di uscire il giardino si faceva attività anche in giardino attività di scuole di lezione della beretta si è anche lezioni all'aperto c ok e ti ricordi magari qualche insegnante se mi ricordo la maestra aspetta si chiama si chiamava che ora non c'è più come si chiamava di cognome la signora una sì come no siccome si andava a scuola insieme perché io ho un fratello gemello e e quando siamo tornati accesso messi in classe dimette diverse allora si chiamava maestra paglianti cherebbe palazzi la mia è di scena e si e si chiamava nicoletta non mi ricordo il cognome nicoletta che era una mamma veramente io ci ho trovato una seconda mamma con lei con questa insegnante veramente me è sempre rimasta nel cuore perché poi dunque le insegnanti che uno trova nel suo percorso scolastico segnano tanto perché ti aiutano a crescere ma lei ce l'aveva cioè questo comportamento lei lo lo usava con tutti deve della classe poi naturalmente c'era sempre quello scolaretto un pochino più esuberante quindi non è allora lei stava più sulle sue però quelle mi riguarda me personalmente veramente c'è un ricordo me la vedo sempre davanti gli occhi e questa era una maestra nel delle elementari sono mostrati al self i nas e che ce l'ho avuta dalla terza fino a ping mentre quando eri il primo e secondo noi gli insegnanti non mi ricordo che c'erano solo donne anche uomini sono donne non li visibilmente così non me lo ricordo poi non erano neanche quei primi due anni a dei semplici perché comunque uno era in classe con gente molto più grande perché poi dai 6 ai 10 11 anni summit si corre parecchio attenzione comunque come ho detto prima non c'era un unione di note classe perché oltre di troppo difetti quello quello di 11 anni poteva stare magari che ci che si stava a parlare a giocare con quello di sei anni quindi se proprio eravate saranno delle sottoclassi se infatti a quei tempi le scuole oggi mai di fare qualcosa difficilmente intimo nativi fa tutti insieme difficile ma capisco oggi come oggi capisco che era completato a livello dell'insegnante perché è facile fare fa fare un'attività a 12 anni insieme a quello di 11 anni insomma 10 11 capisco oggi che è molto complicato insomma che ti anche libero le scuole erano così è la tua famiglia come anticipava alla nuova vita scolastica in corso e non è come oggi io mi ricordo perché essendo mamma mostra un figlio da scuola per cui la seguito ai tempi tempi miei genitori più impegnati non davano tutta quella assistenza se si può chiamare lussi assistenza scolastica a scuola per i figli che dicevano fare lezione se poi non abito non è che chi si svolgano che seguivano poi più di tanto perché erano presi dalla loro attività dal loro lavoro e non c'era nemmeno quella come si può dire quella cosa per dover stare a seguire il figlio la falla scuola titolo della lezione anche a casa leggi mentre magari la mamma faceva una cosa e probabilmente nemmeno tra scontato ma senz'altro nemmeno trasportava ma perché altri tempi rispetto ai miei quando io sono stata mamma molto diversi cioè un'enormità di differenza nella scuola anche negli anni cambiato tanto e ora è cambiata anche rispetto a quando lo facevo io e quindi è normale che tu abbia trovato differenze non molto diverso lì i genitori i miei genitori mia mamma si magari di poter seguire di più se magari c'era una cosa che mi riusciva aquino meno l eni ad esempio matematico sono sempre stata rifiuta matematica e invece da mia mamma e ricchio brava in matematica lei proprio non aveva bisogno della pena del foglio per fare i conti le faceva mente adottata a quel tempo lì io penso che mio babbo non abbia mai guardato del mio quaderno arrivate un quaderno unico per tutte le materie o di nora c'erano italiano e in matematica quello italiano si faceva ci si fece la storia ci si faceva geografia quindi avevo due insegnanti o uno che faccia tu si è quindi facevi italiano matematica storia geografia si sa tutto nella stessa insegna ok tipo come tipo imparare a scrivere vi facevano recuperare magari le lettere come nome si scrivevano sia di attività proprio completamente ma te ma che parli dalla prima elementare ed in generale cioè quanto te l'ho già detto quando siamo andati a scuola la prima volta ora non lo so già che bimbi oggi sono già avvantaggiati perché gli a chi va all'asilo fa le scuole materne non se la sta già sono abituati perché mio figlio che quando è arrivata andrà a scuola già sapeva scrivere io sappiamo nemmeno nei monet line e lo è per cui la messa ci scriveva a lavagna le letterine bisognava fare noi si ricopiamo capito però ha limiti zero senza sapere magari nemmeno veleno in the scrivevi certo che le scrive mi però magari non sapevi che quella era la opel era quella keaton e invece poi quando quando c'è stato il cer magari all'inizio era proprio anche per farvi a di cuore i muscoli della mano teneva ferma si chiedono se quindi valere inizio era proprio una cosa pratica se no poi quando c'è stato invece comprendere quello che stava descrivendo più in testa quando sei venuta qua oppure anche molto più quando scappa che prima c'è la prima e la seconda e io mi ricordo che a quel tempo lì in seconda si faceva agli esami in seconda elementare c'erano gli esami erano senza quindi sì in ii ha fatto fatto gli esami nella scuola s'andava la direzione didattica per cui io abitavo in un centro vicino a montecatini val di cecina e si dovette andando la direzione didattica che era ponteginori e si sono dati di esame solo di di lettura e di scritto ti facevano scrive un pensierino e poi un problemino e poi facevano monde le domande se a voce e non era semplice comunque per voi che non aveva creduto no è stato molto più semplice quando il da tolone di finta preparazione è molto più semplice perché avevi una preparazione diversa per cui è stato più semplice mentre poi quando serve non fa quaterna ovviamente avevate una classe tutte eravamo a base di ragazzi e ragazze tutte le lotte di esa e le attività erano diverse cioè magari non so se utilizzavano dei metodi diversi per insegnarvi informate ma ti fa era sempre lezione frontale nel senso che c'era l'insegnante spiegava e poi dove prima c'era prima c'era l'insegnante che ti spiegava tutto il procedimento siano delle operazioni dei problemi seri e poi ti dava al dodger e un problema individualmente che te lo dove fare individualmente melo per esempio per ogni gruppo non non venivano invece tipo toraldo cioè magari un ragazzo una ragazza più più bravo ma va avanti aveva difficoltà ognuno un insegnante spiega la chicca prima varie voci che avevano le anima così però comunque poi gli esami di quinta insomma si trovava meglio perché se insieme che avevi ristrutturato in modo diverso cioè li capisco è la seconda più di quello che non puoi non puoi dare non puoi fare però è tutto è tutto diverso perché lì cioè che non ti distrae v quando la maestra mi spiegava a quelle altre classi le cose sue perché anche se ti dava da fare quando ero in prima seconda anche se ti dava da fare delle attività tue inerente alla tua età però la sentivi la voce che la spiega quella tria quella di b b atri rose non era il massimo per tenere un bambino concentrato di norme no molto diverso lì quando dalla terza in poi che la maestra e spiegava e spiegava che tutti uguali come in generale c'è il ricordo della tua infanzia detto periodo scolastico positivo negativo cioè se dico pensa quando quando andavi a scuola dove che sentimenti a luca e noi quando andavamo a scuola quando abitavamo sua anche i film di cecina scuola vicina a casa si che dicevamo siamo tornati gri a cecina è poi salita la sua colle mezzano che si andava a scuola a san pietro in palazzi e c'erano due chilometri e dovevamo andare a piedi che prima dei morti perché i nostri genitori all'infuori di la bicicletta non avevano non avevano altro perché poi noi si avvitava campagne i miei facevano i contadini per cui la mattina e si slanciava si andava a scuola che l'ipo il giorno si usciva da scuola e senza una casa a piedi avevamo una certa attività fisica da fare cioè si è allargata che arrivano anche di tempo perché come anche in qualche nome gli a piedi quando uno è piccolo solo un pochino in cinque minuti non era mano eravamo 4 5 ragazzi che se ci si incontrava per strada nel tempo che andavamo a scuola è però è nel tempo che noi facevamo la scuola facevamo un amante attività fisica in tempo di andare a scuola e tornare a casa e un po peggio era nell'inverno perché nelle verno e se voleva se piove ma doveva endas con attualmente sera freddo dove li andrà a scuola ugualmente in cui c'erano poi allertamento anche ora che magari più tornano a scuola però previsto non esiste non esiste non esiste e stato un bel impegno perché è famoso bimbi nove anni 9 10 11 anni tutti i giorni fa li fa quattro chilometri si sa poi di ora non è come prima lavorare la strada è pericolosa perché ci sono tante macchine oro perché non lo potresti mai mandare un bimbo a scuola perché noi eravamo eravamo tutti italiani 55 ragazzi ci si incontrava lungo la strada il percorso da dove abitavo io che io abitavo la più lontana da scuola che lungo la strada ci si fanno attendere ci si basa a prendere è quella era la nostra attività scolastica e fisica certo ricordi magari in prima e seconda rincari più piccola magari rivolti anche peggio sì però non è cioè andare volentieri a scuola sì sì sì sì io non so mai stata diciamo che la prima della classe ma mai però ci sono sempre andato volentieri perché sennò ora salire la prima nazione a vanno vicine a casa ma quell'altra dalla terza alla vita sete non tanto va dalla scuola mattina tre cerchi tutte le scuse per un'ora la scuola e non fare quattro chilometri a piedi invece andavamo a scuola quindi comunque che in classe c'era un'aria positiva ci si si si naturalmente come tutte le classi c è sempre un po picconcelli lampo di norma è sì che insomma però in generale io ho dei ricordi belli compagni di scuola che tutt'oggi si se ci si incontra e saluta e bello essere lì in poi d'olio era poi si si poi dopo ognuno ha fatto la propria attività ha scelto un'attività una certa un'attività non scelto un'altra però se ci si incontra ci si saluta tutt'oggi con con diversi insomma della mia casa e dopo aver dato gli esami di quinta hai pensato subito a fare le mani oppure ne o no a quel tempo li ho detto basta ma per una scelta tua quella economica che terrete nome sarebbe tempi li si guarda a scuola vai a scuola che dicevano genitore non può andare a scuola vai a scuola se no devi lavorare e allora io ho scelto di lavorare primi te che andavo con i miei a lavorare nei campi poi dopo allora ho conosciuto la signora la signorina che cioè mio padre amico di nel bambo diversabili e [Musica] che parlano fra di loro dice ma perché l'ato figliola che ci fa andar a far lavorare nei campi non la mano e dalla mia figliola a fare a imparare un mestiere e allora sono andata da questa ragazza che lei faceva la giunta trici di scarpe cioè faceva le tomaie delle scarpe e da lei che avevo intorno a 15 anni e poi un palazzo andata da un palazzo e poi facevo saddam e quindi con quei cori di motori con settato quello ke la tua scelta senza e si è detto io preferisco andare a lavorare solo sento va bene o poi escono la bella votare qui ovvero quella regola benevolenza ed in sistemi come influito il tuo percorso scolastico sul lavoro cioè ed ha detto che poi per lavoro hai fatto anche la scuola serale se sì perché poi dopo aver fatto diversi anni si la giunta dice di scarpe fatto concorsi sono entrata al lavoro in ospedale in cucina sulla ritirata in cucina e facevo diciamo inizia niente insomma di governare non è che stavo intorno a mangiare e questo si e poi ci fu dopo diversi anni ci sono stati più di dieci anni un cuscino e dopo dopo un po venne fuori che avevano bisogno di aiuto cuochi e quelli che già eravamo lì in cucina che già svolgevano un'attività lavorativa però inferiore rispetto a quella a quella lì a quel livello di aiuto cuoco allora si dettero la possibilità di poter partecipare a questo concorso però serviva la licenza media ecco perché andare a fare anche questo corso serale del tempo nella licenza bene comunque contenta a parte il fatto che ti servisse per fare quel lavoro si è tuo sì sì singoli personaggi sì sì no per me per orgoglio personale si tanto perché non già dei scommesso nulla e che ci sarei riuscita non pensavo di riuscirci e stata dura perché il lavoro la famiglia e poi la scuola non è non era facile combinare tutte e tre le cose però sono state al buio sa di niente che sono passata a beni non per cui c'è no poi anche a un riscatto perché magari uno quando è una certa situazione in famiglia e magari uno dice ma non pago anche per il tempo in cui hai vissuto che la scuola non è così importante precedentemente non c'era questa idea qui che la scuola era importante elementari quando quando ero piccola io insomma non c'era questa visione che la scuola era importante tutto quanto rispetto a oggi certo oggi oggi anche se dalla mia età dei 70 anni capisco che che la scuola è importante se però prima ha totalmente un'altra era toglie la lancia mentalità un'altra visione dell'andamento scolastico tutto quello poi dipende anche dalla famiglia in cui uno bene perché figlia di contadini net che i poteri sono delle persone in alfabeti e quello no però ad un'altra la notte delle priorità delle priorità in altra visione dei 100 del mondo poi se uno aveva genitori che comunque avevano studiato o comunque appassionati anche di lettura no magari erano più impronta niente a continuare si sa i capi tempi di i miei erano del venti che vendi pronto ma poi hanno hanno vissuto le guerre hanno vissuto in guerre sono andati in guerra e tutto quanto e poi l'attività che volgeva sempre montanini insomma attività principale è la vera cosa più importante era di 90 nucleare certo che vadano a quello che portava i soldi a fare la cosa più concreta punto buon rapporto con la lettura da piccola quando andavi anche all'elementare vi facevano leggere da voi mi lasciavano dei libri da leggere se stessi in prima e in seconda ricordo il disco si libera polanco però dopo sedoc uscita se le davano da leggere e poi tipo ore il tuo rapporto con la lettura come cioè è stata no diciamo hanno creato una passione oppure legge riconosce e davano loro e non ama ora anzi se mi abbiano sala leggo non è che sono capiscono in uno sbaglia uno sbaglio perché la ventura fa bene a tutti e qualsiasi età lo capisco di salar che non lo fai e se vedono usa un po si fa meno se non la leggo ma qualsiasi cosa non la leggo però oggi come oggi fra il telefonino questo quell'altro sono meno invogliate a leggere sì questo c'è il tempo anche oggi non è semplice particolari che tutta veloce magari uno arriva la sera è stanco non so neanche il tempo magari per mettere ora magari le persone più giovane comunque chi anche 30 40 anni magari rivalse affatto lavorato otto ore magari deve preparare sera decidere se sedico vabbè io capisco che non sbaglio è però capisco lo ammetto dell'ambiente quello di però non c'è una passione come viva voglio ho finito il libro vado a comprarlo per svolgere per qualcosa cos'è che ti ho detto le leggo qualsiasi osa però non sono un amante di cio la casa piena di libri finisco 1 nella componente una colonna e capisco in uno sbaglio invece qualche passione tipo la matematica hai detto che lasciamo stare lasciamo la storia geografia qualcosa che quei nomi che quelle sono più interessata anche oggi no oggi come oggi se c'è una cosa una cosa buffa l'altra sera c'erano tuo nonno siamo andati a affanna girata a bolgheri sicché evolvere insomma poi avviare di polvere dio io ma ciclica e ducci perché non me lo ricordo più ma giusto e carducci ma perché è venuta polygen ma poi era divulgativo era di castagneto perché giosuè carducci visto e si chiama carducci che presuppone che di castagneto su curiosa infatti sono ritornata a casa spesso andata guardia perché giosuè carducci è venuto a bordini perché era di bolgheri ma perché è nata a bolgheri e tutto ho capito la storia di gesù e carducci quindi comunque un po di curiosità perché una volta importante che l'insegnante devono fare anche oggi nelle scuole comunque portare il bambino la bambina essere curioso se uno non può affrontare tutti gli argomenti e poi è un po una cosa che uno deve mantenere costante per poi imparare sempre di più se uno è curioso magari dice carducci cioè ora io comportato un esempio visto mousavi perché è stata una mossa di due giorni fa e allora poi man curiosa ma curiosità ho detto io matt inviare di gesù e carducci ma perché è venuto chiamato il jazz in viale di giuseppe buccino sa perché gesù e carducci è nato qui e non me lo ricordavo più de terre di scuola probabilmente non l'avevo nemmeno saputo cioè non l'avevano nemmeno in segnalato però anche se me l'hanno insegnato come passato di mente perché viale ribollire viene chiamato di giosuè carducci non ricordare niente di questa un salvi ed è una misura incuriosita e sono andata a vedere perché gesù e canducci è venuta bolgheri mese di fotografia come facevate alle elementari alle elementari si diceva in c'erano una carta geografica enorme che prendeva mezza parete tutto il mondo l'insegnante se ci spiegava la geografia linea quella maniera mi diceva che questa è l'italia giusto e quindi vi fa la quale ci dirà ma si sa i tipo ogni paese come lo analizza watt e cioè mi diceva come era politicamente strutturato magari fatto le regioni più approfondito che abbiamo fatto le regioni si suddivise su regione abbiamo fatto regione per regione in quel senso l'invito però oggi vedo che rispetto ai miei tempi e più approfondito come come spiega ora non si fa solo l'aspetto fisico della martina quindi compagna di amore ma anche più l'aspetto la popolazione quando capitata una certa regione rispetto all'altra poi ci sono le industrie che ci sono delle cose particolari i tempi di templi come industrie ce ne era granché l'attività principale era di cottura è che grandissime attività industriali tipo tipo 1 oggi insomma molto più circostanziata insomma delle attività lavorativa regione per regione rispetto ad esempio anche a 40 anni fa trent'anni fa ridere è diverso giorno certo va bene allora grazie prego e spero di essere stata di avere spiegato tutte le sigle costante era appunto ricordare e ripercorrere quello che hai vissuto nella durante il tuo percorso scolastico e capire un po anche quali sono le differenze tra oggi e ieri sulle donne sì sì sì a capire loro come anche l'idea della scuola siena diversa diversa io capisco neanche a quel tempo linee di semplici sono alcuni amici c'è chi un paio dei miei amici hanno fatto il medico hanno studiato a merito per cui però tutto di te tutto dipende anche laddove dalla famiglia in cui viene perché dipende a quel tempo li difendeva molto dalla famiglia in cui vive liberi b essendo capito è più compleanno qualcuno poi che aveva in questo contesto continua the seas sito di almeno un paio di note 33 di quelli che venivano a scuola con me hanno fatto i medici e quella andrè si che loro hanno fatto una scuola però del tutto il tuo dipende tutto dipende anche dalla famiglia in cui ti devi in quegli anni di magari salvino nonno insegnante diverso e rapito e continuare gli studi perché magari vedevi lavoro che faceva lei momenti che sei uomo dei vini pasta vino diverso perché i genitori non è che ti vogliamo io parlo dei miei capisco che dovevano avevano un'attività insomma non era attinente allegra fa sconti neanche tanto tempo per tempo e fatica insomma la loro attività e molto probabilmente secondo me difendeva da dove le origini e dove terribili certo va bene grazie 3 fatto molto moltissimo anche a me spero di essere stata ma perfetto perfetto grazie

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L’intervista, dalla durata di 47:25 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=XteFs7Gqxxw), si concentra sul percorso scolastico di Franca Benvenuti. Nata il 5 febbraio 1952 a San Vincenzo, ha vissuto nel suo luogo natale fino a quando non ha compiuto due anni e mezzo; successivamente, si è trasferita a Montecatini Val di Cecina e, successivamente, a Cecina. I genitori, entrambi contadini, erano di origine toscana: la famiglia paterna proveniva da Castagneto Carducci, quella materna da San Vincenzo. Sia il padre sia la madre non erano andati oltre la terza elementare. L’intervistata racconta di aver frequentato la scuola fino alla quinta elementare; successivamente, è andata a lavorare nei campi con i suoi genitori, finché, a quindici-sedici anni, non ha imparato a fabbricare le tomaie delle scarpe presso la figlia di un’amica di famiglia. L'obbligo scolastico, che dalla Legge Gentile del 1923 era stato fissato a 14 anni, venne frequentemente disatteso dalle famiglie più povere fino alla seconda metà degli anni Sessanta (Galfré 2017). Dopo aver lavorato come operaia in fabbrica, è diventata inserviente in ospedale; qui, per poter partecipare a un concorso come aiuto-cuoca, ha deciso di proseguire gli studi interrotti, conseguendo la licenza di scuola media con un corso serale. Essendo già sposata e con un figlio, non era sicura di riuscire a conciliare casa, famiglia e scuola; esserne stata capace è stato, come lei confessa, motivo di grande orgoglio. Dopo aver vinto il concorso, ha lavorato come aiuto-cuoca e come impiegata all’ufficio protocollo dell’USL fino al 2010, anno in cui è andata in pensione.

Per quanto riguarda la sua esperienza come alunna di scuola elementare, quest’ultima riveste grande importanza in quanto mostra la differenza di preparazione fornita dalle scuole di città rispetto alle scuole di campagna (Galfré 2017). L’intervistata infatti racconta di aver frequentato in prima e in seconda elementare una scuola di campagna a Montecatini Val di Cecina; essendosi poi trasferita nelle campagne vicino Cecina, dalla terza elementare è stata iscritta in una scuola di città. La prima scuola era costituita da un’unica aula che ospitava le cinque classi della scuola elementare: qui la maestra si giostrava tra le diverse classi. Poiché non poteva spiegare un argomento comune a tutte le sottoclassi, la maestra organizzava la giornata in modo tale che le sottoclassi con cui non era impegnata in quel momento fossero comunque intente a svolgere le consegne che lei affidava loro. Talvolta chiedeva agli alunni più grandi di aiutare gli alunni delle prime due classi. A questo proposito, ricorda di aver cominciato ricopiando le aste e gli zero sul quaderno; a questi segni sono succedute le vocali e le consonanti, che lei scriveva senza capirne il significato. Benvenuti afferma di essersi adattata con grande difficoltà a questo metodo di lavoro, perché era facile distrarsi ed ascoltare la maestra anche quando spiegava agli alunni di terza, quarta e quinta. Gli esami di seconda elementare, che svolse non a scuola ma presso la direzione didattica di Ponte Ginori, furono per lei abbastanza difficili. Conseguentemente, si rivelò difficile recuperare il programma non svolto quando, in terza elementare, si trasferì in una scuola di città dove non esistevano pluriclassi. Una volta consolidate le proprie conoscenze, tuttavia, l’intervistata afferma di essersi trovata bene e di aver conservato un buon ricordo sia dei suoi compagni di classe, sia della maestra Nicoletta, che considerava come «una seconda mamma» (m. 11.05). Anche per questo motivo, gli esami di quinta elementare risultarono molto più facili da affrontare e superare. Per quanto riguarda le discipline, le piacevano molto storia e geografia; aveva invece alcuni problemi con la matematica, i cui compiti svolgeva a casa insieme alla madre. Non ricorda invece che il padre si sia mai interessato del suo profitto scolastico. Diversamente dalla prima scuola, molto prossima a casa sua, la seconda ne distava due chilometri, distanza questa da coprire rigorosamente a piedi, in quanto i suoi genitori disponevano di una sola bicicletta che usavano per recarsi a lavoro. A questo proposito, Benvenuti ricorda di aver compiuto il tragitto sempre insieme ad altri quattro-cinque bambini suoi vicini di casa.

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, La scuola media unica: un accidentato iter legislativo, Firenze, CET, 2007.

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