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"stare tutto il giorno inquadrate". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1456
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
28/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Linda Fioravanti
Nome e cognome dell'intervistato:
Sandra Giaconi
Anno di nascita dell'intervistato:
1967
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola dell'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Istruzione professionale
Università
Data di registrazione dell'intervista:
2 novembre 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s 1980s

buongiorno a tutti io sono linee fioravanti e oggi sono qui con mia madre maroni grazie per aver partecipato all'intervistato il progetto memorie d'infanzia prima di iniziare mi piacerebbe che ti presentassi vuoi parlarci un po di te sì buongiorno a tutti mi chiamo sembra già coni sulla marilinda sono nata a pisa al 22 aprile 1967 e o una sorella gemella che si chiama michela i suoi genitori che il lavoro facevano allora i miei genitori erano le padre era operaio e mia madre era casalinga mio padre era nato nel 1941 e mia madre è nata nel 1946 quindi su durante la seconda guerra mondiale e subito dopo la seconda guerra e mia madre avrebbe tanto voluto studiare però a quel tempo le pole situazioni familiari non glielo hanno consentito e quindi aiutava a noi nel nostro studio cc controllava sempre i compiti da fare ci serviva cercava di darci una mano alla come si rivedesse noi quello che non aveva poi potuto fare lei da grande che lo sta sempre anche tuttora a ricordare che avrebbero voluto studiare mentre non è stato possibile farlo per lei grazie ora vorrei iniziare facendo alcune domande riguardo la tua esperienza e soprattutto il tuo percorso scolastico quindi per quanto tempo sei andato a squola allora considerando gli anni dell'asilo nei dell'asilo dall'asilo fino all'università direi 20 21 anni quindi più di 20 anni di scuola dell'obbligo e non quindi quali scuole e frequentato io abitavo in un piccolo paese vicino pisa che si chiama ghezzano ho frequentato inizialmente l'asilo l'odierna scuola dell'infanzia e in un paese vicino al mio che si chiama mezzana in questo era l'unico modo nel senso oggi i bambini rimanevano con i nonni con la madre con gli sci e leon accuditi da loro oppure se i genitori erano impegnati nel lavoro o altro venivano mandati i costi nel all'asilo questa era la struttura privata diciamo gestita da suore perché anche il tempo non esistevano come oggi scuole comunali era quindi a pagamento e con un pochino funziona che oggi e mi ricordo che i miei genitori e ci mandarono all'asilo per disperazione perché essendo due gemelle eravamo molto agitate molto vivaci diciamo così e quindi ci tenevamo la mano l'un l'altra combinavamo sempre guai e quindi quasi per disperazione ci mandano al 3 anni all'asilo e dopo il primo giorno che mi ricordo che non mi ricordo mia madre mi ha detto che non è come ora che c'era l'inserimento parti la mattina e tornava il pomeriggio quindi dopo otto ore ininterrotte di scuola non è che non eravamo per niente abituate a stare rinchiuso in una stanza eravamo sempre fuori libere perché paese le case confinano con la campagna quindi eravamo molto di brax eravamo piccole abitavamo in una strada a fondo chiuso non c'erano pericoli quindi stare tutto il giorno impegnato e comunque sia iniziare ad essere inquadrate in un certo modo per noi fu una cosa molto stancante e la madre mi dice sempre che ogni tanto quando entriamo nell'argomento che poi quella prima notte che tornavamo dal dall'asilo dormimmo tutte e due con me proprio dei ghiri non ci svegliavamo durante la notte furono molto contenti di questo inizialmente pensavano che ci sentissimo male vista la situazione però pure può capire ma che era quello che ci serviva nel senso che dovevamo stare in contatto con icona bambini e dovevamo iniziare a essere un pochino e quadrati a capire che c'era delle regole cosa si poteva fare cosa non si poteva fare questa scuola materna era gestita da suore e mi ricordo i nomi perché sono un po particolari forma falda e sorgere limina eravamo tutti i bambini dei paesi vicini quindi ghezzano mezzana campo tutti i bambini che poi ho ritrovato anche alle elementari perché essendo una scuola di paese eravamo tutti tutti i bambini della zona ok quindi la scuola non era nel paese la scuola era nel paese accanto al mio c'era un pulmino che veniva a prenderci quindi come raggiungere la scuola si raggiungevano con un pulmino che veniva di casa in casa veniva a prendere i bambini il percorso è lungo breve il percorso era breve a casa mia all'asilo saranno stati dieci minuti di macchina però ovviamente andando a prendere i bambini porta a porta ci mettevamo non so quei 20 30 minuti per arrivare tutti insieme come era organizzata la scuola allora la scuola semplicemente appena entravamo ce l'avevamo il nostro giacchetto rapporto quello che era ci tenevamo in una sala e per prima cosa dicevamo una preghiera e poi venivano smistati in altre sale in base all'età al gruppo di bambini di tre anni quello di quattro è quello di 5 e ovviamente infatti attività in base all'età e quelli che avevano cinque anni ad esempio facevano una specie di pre scolarizzazione quindi stavano più seduti iniziavano con la matita una più e scolarizzazione ok per i colleghi all'argomento precedente come a vedere i tuoi insegnanti le p mi ricordo che avevamo timore di queste suore perché principalmente erano vestite di nero quindi con l'abito nero il velo nero si vedeva soltanto il viso e noi bambini non eravamo abituati a questo è quindi la prima sensazione è il timore poi erano anche un pochino rigide rispetto più rigide rispetto ai nostri genitori quindi in questa sensazione è quella principalmente timore c'erano delle regole particolari che dovevate seguire si parte il discorso della preghiera appena entravamo e prima di pranzo poi dopo il dopo il pranzo andavamo a dormire c'è una delle brandine che venivano aperte all'occorrenza in base al numero dei bimbi in una stanza ci mettevano tutti li spingevano la luce e da uno via nel senso ti dovevi addormentare da solo cosa che magari alcuni bambini che prima non erano abituati a fare a casa loro addormentarsi da sole della stanza al buio magari con fratel ma sulla è la un genitore nonno ma da sola no e quindi che ricordi hai che sensazioni ha ripensando a questi queste cose io comunque sia ho delle buone sensazioni ero contento ero tranquilla di andare a scuola che andavo anche quando mia sorella stava male nel senso ero tranquillo ci andavo volentieri perché comunque sia principalmente a parte l'ultimo anno era un gioco quindi giocavamo tanto mi ricordo che c'era un giardino con di giochi tradizionali non scivola un'altalena d'autunno raccoglievamo le foglie e facevamo tipo di mazzolini di fiori con queste foglie degli alberi secchi era un gioco per noi era comunque un'attività che ci faceva stare in comunione compagnia con gli altri bambini ti ricordi che attività faceva the job rivolto principalmente il gioco giocavamo tanto non mi ricordo di aver fatto cartelloni o cose varie questo no però mi ricordo questo grande giardino che spesso eravamo fuori ritenevano fuori quanti eravate in classi erano una ventina c'era una su una sezione sì c'è una sezione sola una per i bambini tre anni una pericoli quattro una per quelle di cinque il numero era limitato anche perché le suore non erano tantissime quindi per chi c'era la suora che era che era dedica alla detta alla cucina e quindi c'era mi ricordo 45 suore il tutto ovviamente dei bambini dove doveva essere un numero adeguato tocca il tempo quindi come era scandito hai detto che c'era non c'è accoglienza no non c'è accoglienza mentre vanno tutti alla stessa ora erano pochi bambini che venivano portati dai genitori solo nel caso uno magari fosse stato male quindi ritardava per qualche motivo però c'era questo pulmino questo autobus che ci veniva a prendere e ci riportava a scuola a casa tutti i giorni quindi mangiare a scuola si mangiavamo a scuola però era una mensa mista diciamo perché perché il primo veniva fornito dalle suore il secondo avevano ognuno un tegamino un pentolino nel quale ci portavamo il secondo poteva essere un uovo poteva essere una fetta di carne un po di verdura un formaggio qualsiasi cosa per il secondo lo portavano si portavano e da casa mentre il primo veniva fornito dalla mensa dalle suole principalmente mi ricordo questo ricordo davvero bene era un minestrone ovviamente perché facevano prima a farne una cosa vuole per tutti io e mia sorella che non mangia un minestrone a casa quasi mai non perché mia madre non lo facessi ma perché non la mangiavamo lì alla materna e lo richiedevano anche due volte perché come era buono quello delle che facevano dalle suore non avevamo mai mangiato quindi queste ned che ogni tanto mia madre li tira fuori anche con i nipoti quando non hanno voglia di mangiare oppure dicono che mangiano e poi dopo all'ultimo vento cambierà idea e invece a metà giornata facevate una reazione intervallo mangiavate qualcosa sicuramente sì però io non ricordo di questo non ricordo qui e ti piaceva andare a scuola sì mi piaceva andare a scuola mi piaceva perché principalmente stavo con i compagni mi divertivo a casa anche se eravamo mia sorella e altri altri bambini che come che facevamo un gruppetto lì c'erano è il gruppo era più ampio ovviamente essendo una ventina classe quindi c'era modo di interagire con più persone invece per quanto riguarda la scuola primaria anche lì come raggiunge via quanto riguarda la scuola primaria scuola primaria era nel mio stesso paese alzano e quindi era lungo la provinciale e tutti i bambini che erano classico bergamo anche lì circa una ventina 22 abitavano tutti nel paese quindi all'inizio i primi anni ci portava principalmente un nonno nonno del mio amico luca che ci portava in macchina 4 3 e 4 bambini ci accompagnava a scuola e poi all'ora di pranzo all'una ci veniva a riprendere perché facevamo soltanto dalle 8 all'una e quindi non mangiavamo a scuola dal lunedì al sabato quindi eravamo tutta la settimana impegnati con la scuola quindi andavamo in macchina ci portava questo no del nostro amico fino alla terza elementare direi 6 mandate la sola scuola si incontra sorella così dalla quarta e quinta elementare con della moglia più grandicelli quindi avevamo anche più sicuri di noi stessi con le biciclette andavamo lungo la provinciale e ci raccoglieva il gruppettini e andranno a scuola insieme passano a prendere i nostri compagni di classe bicicletta oppure anche a piedi dipendeva dalla stagione ok cosa si ricordi invece del trio delle elementari anche per quanto riguarda la scuola in generale come era organizzata sì anche poi focalizzandoci sulla classe quanti bambini ed in classe quante sezioni c'erano senti ricordi allora me lo ricordo benissimo perché ci passa davanti con tutti i giorni ora l'edificio non è più una scuola ma da alcuni anni è diventato hanno costruito degli appartamenti è una struttura isolata è isolata dalle altre abitazioni in un giardino un bel giardino grande che la circondava tutta le prime la prima la seconda non c'era soltanto una sezione per classe quindi una prima la seconda una terza e una quarta la quinta perché sezione ricchi era una sezione unica ha quindi la applica prima che non ce ne erano altre e le prime tre classi quindi la prima la seconda e la terza erano a piano terra mentre la quarta e la quinta c'era la rampa di scale quindi erano al primo piano accanto a una specie di segreteria aula dove le maestre tenevano i registri tenevano tutte le loro cose e come era organizzata anche dal punto di vista delle materie c'erano materie magari diverse da quelle che ci sono ora ti ricordi qualcosa sì perché proprio prima di questa intervista abbiamo ricercato le pagelle si in tanti qui o le pagelle quanto riguarda la scuola primaria ne mette gli occhiali e si fa vedere in pagella più vicino se si vede bene e le materiali erano religione comportamento lettura scrittura è alta quindi non c'è ad esempio la geografia invece ora viene viene fatta alle elementari questa è una pagella di prima elementare e le materne erano queste religione che ora mi ricordo che non c'era una maestra delle regione veniva era maestra che faceva tutto ok per quante volte le maestre c'era l'insegnante unico o avevi più insegnanti no avevano una maestra unica che faceva tutte le materie e invece rispetto alle suore della scuola dell'infanzia come vedevi male insegna la mia maestra la maestra dello siesto lo lisa del resto era una mamma per noi era proprio materna si coccolava a tutti indistintamente maschi femmine per qualsiasi cosa era molto già un ricordo completamente diverso rispetto alle suore le suole arm auster e lei era solare come si comportava con voi anche oppure anche nella lezione cosa faceva come ti ricordi come spiegava spiegava lei si spiegava accanto alla cattedra in genere in piedi spiegava le cose giravate le banche per controllare che tutti magari avessimo aperto il libro la stessa pagina che seguissimo tutte le che seguissimo quello che lei sta spiegando che non si distraessero che non parlassimo invece la l'aula come era organizzata ad esempio i banchi come erano disposti i banchi erano a file a due a due e ognuno aveva il posto fisso diciamo posto che veniva dato da inizio anno e che ti portavi per tutto l'anno nel centro tranne casi eccezionali o magari bambini che non andavano d'accordo allora allora venivano spostate se no io sapevo che il mio banca da quello e per tutto l'anno la mia posizione al mio posto era quello è una cosa triade in classi con tua sorella si era il classico ma sorella perché c'era soltanto ad una situazione quindi anche se i genitori avrebbero voluto dividerci perchè ovviamente il pediatra e disse a mia madre che essendo due gemelle anche se eravamo proprio due gocce d'acqua avremmo avuto dei dei caratteri completamente diversi sarebbe stato il caso separarci e invece questo più possibile proprio perché era un'unica sezione quindi io e mia sorella comunque non eravamo accanto di banco ognuno aveva un altro compagno di banco come l'ha vissuta questa cosa ti ha dato fastidio oppure no no perché eravamo tutti dei bimbi non mandate assolutamente fastidio unica cosa che mi dava fastidio era che come tutte le coppie di gemelli c'è quello che studia poco igloo quello che studia un pochino meno quello che eva ruota quello che cerca di approfittare fra virgolette della situazione io 32 era quella ero quella che studiava di più e quindi mi davano e al fatto che mia sorella che ne so cercarsi di copiare gli esercizi da me o comunque alla fine doversi sempre ricorrere al mio aiuto non perché fosse meno intelligente dei me anzi magari è più intelligente di me però è per un discorso proprio di forse di maturità un pochino più maturo leggermente meno oltre ai banchi in classe avevate anche la bella vagni cartelloni avevamo la lavagna di ardesia la classica lavagna attaccata al muro proprio con delle grappe attacca tamburo il gessetto bianco e la cimosa a volte trovavamo ma questi riportavamo noi né gessetti colorati ci divertivamo come tutte le sei ansa lavagna fiori case alberi penso che questa sia una cosa che hanno fatto tutti tutti i bambini e che fanno sempre tutti i bambini nel mondo e poi mi ricordo anche che lungo le pareti c'erano delle delle asticelle di legno dove noi attaccavamo i cartelloni dei vari progetti ora oggi si chiamano così per vari lavori che facevamo durante l'anno scolastico come si svolgeva una lezione in classe l'insegnante interrogava spiegato si controllava dall'insegnante il metodo diciamo ora l'insegnante spiegava in classe a volte anche passando tra i banchi come dicevo prima per cercare di capire se fossimo tutti attenti e poi dopo una settimana dieci giorni quando l'argomento era finito li faceva o interrogazioni alla lavagna oppure compiti scritti in base alla materia all'argomento che aveva insegnato perché come ho detto prima era un insegnante unica quindi faceva tutte le materie dall'italiano alla matematica per quanto riguarda i compiti in classe come venivano assolti c'erano magari domande aperte dei temi centro fisso i primi anni prima in seconda elementare ma sicuramente in prima contro italiano consisteva nel dettato quindi dettato e gli errori erano principalmente di ortografia non è che c'era da correggere un contenuto perché non si faceva un vero e proprio tema mentre per quanto riguarda matematica ovviamente erano le tabelline che dovevano essere imparata a memoria piuttosto che un semplice problema quante mele ci sono il solito problema che viene fatta alle elementari e la valutazione in decimi una valutazione delle belle mi ha voluto tenere in decimi e forse in quinta elementare mi pare che cambiò da decimi avevamo al giudizio quindi sufficiente buono discreto male alimentari era sicuramente in decimi ok quindi tu hai dovuto anche superare degli esami sì ne ho avuto l'esame in seconda elementare e in quinta elementare come era organizzato quest'anno visto che ora non c'è più non c'è più è vero era anche un primo scoglio per noi erano mi ricordo quello sul dl e mentare me lo ricordo un po meno ma il quinta elementare era proprio emozionati perché avevamo anche paura di non superare l'esame di non andare alle medie e era strano gamete che un bambino fosse bocciato alle elementari però noi non lo sapevamo e il nostro terrore da quello in seconda elementare era un mini pensierino diciamo così raccontare qualcosa per quanto riguarda l'italiano immorale un orale non c'erano scriventi erano scritti no non c'erano scritti invece per lei primarie e merlo erano veramente tema dario di sì ma in elementari seconda alimentare la italiano matematica avevamo canto nel senso io mi ricordo che in esame verteva principalmente italiana in matematica seconda elementare in quinto di queste elementari invece era un pochino e particolato c'era sia la prima prova scritta d'italiano una prova scritta di matematica e un orale io mi ricordo un argomento a piacere e portai la toscana l'argomento di geografia poiché portai la toscana quindi con tutte le province con il sistema economico turistico tutto quello che verteva sulla regione toscana durante la scuola riesco a chiamare a facevate delle gite scolastiche sì a parte il primo anno perché poi vado troppo piccole magari anche responsabilità della maestra oppure non era previsto questo non lo so ogni anno abbiamo fatto una gita e dovesse andare siamo andati in seconda elementare al parco di pinocchio a collodi poi siamo andati all in terza elementare all'orto botanico a pisa in quarta elementare a volterra vedere il museo guarnacci dove c'è la famosa ombre della sera perché evidentemente avevamo fatto lavoro sugli etruschi probabilmente la gita era collegata a quella è l'ultimo anno se mandati a firenze e di iii classe a firenze ovviamente gite dalla mattina al giorno dalla mattina alla sera spesso accompagnati da alcuni genitori o nonni ma principalmente le mamme che la maestra mi ricordo chiedeva la disponibilità con i genitori divenire più che altro per per tenerci per sorvegliarci lei principalmente aveva piacere la maestra di avere le mamme di quei bambini pochino più alle quieti perché così magari si sarebbero un po che non trattenuti nel fare le cose anche sull'autobus e mi ricordo che mia madre è venuta sicuramente a firenze ea e a collodi perché ho delle foto che lo testimoniano e come come ci andavano in giro con autobus quindi facevate come vi organizzate come le lecite di oggi stazionano il pranzo al sacco quindi ognuno portava un panino una bottiglietta che bottiglietta non di plastica ovviamente di vetro e con un succo di frutta pure la riempivamo con l'acqua ma per l'acqua ci organizzavamo ma le fontanelle non c'era l'abitudine come ora di portare la bottiglietta dell'acqua in gita o anche durante la merenda nella scuola e che cosa portavo noi portavamo delle dei succhi di frutta nelle botti linee di vetro piccoline già stampate e con un tappino di plastica colorato e prendevamo quelle non avevamo la usavano cose di plastica portavamo come merenda due fette di pane con il prosciutto oppure quelli pochino più che avevano magari anche più di disponibilità economica prendevano le prime le prime merendine non vorrei fare altri medini cioccolatini caramelle ma principalmente fette di pane con con prosciutto con affettato alcuni portavano un pezzo di torta perso le schiacciata e spesso ci si scambiava la merenda mentre io che avevo sempre che ne so il pane e prosciutto che mi ero stancata dei mondiali del pane e prosciutto lo scambiamo il panino con la mia amica che aveva un pezzo di torta che aveva un pezzo di focaccia senza tanti problemi nel senso si faceva il basta quindi piaceva nel complesso andare a scuola sì sì sì mi è sempre piaciuto perché perché ci sono bene e poi sono era una bambina curiosa mi faceva conoscere le cose mi piaceva adesso invece vorrei soffermare in più sul materiale e sui sussidi didattici che utilizzabili quindi che cosa portare a scuola aveva uno zaino no degli zanni non esistevano più o meno avevamo tutti una cartella di una cartella una struttura rettangolare che con dei lacci ci mettevamo tipo zaino però in orizzontale piuttosto che in verticale e ci mettevamo le cose che ci mettono oggi volerne l'astuccio il quadernone le matite vendere l tutto quello che ci serviva e per quanto riguarda il libro di muscolare i libri di scuola erano adorati oppure il dava la scuola avevamo un unico libro che si chiamava sussidiario dove c'erano tutte le materie e veniva fornito direttamente dalla scuola non veniva comprato dai genitori quelli per tutto il periodo della scuola ogni anno c'era un sussidiario diverso sul serio della prima della seconda e così via i quaderni vi ricordo che avevamo i quadernoni ovviamente righe e quadretti normale come o di progetti grandi e quando finiva un quaderno quello nuovo lo attaccavano dietro lo spi la mano dietro quindi abbiamo sempre tutti tutto quello che avevamo fatto durante l'anno con noi non lasciavamo i quaderni a scuola non facevamo un doposcuola quindi facevamo le ore di lezione si riprendeva tutto si rimetteva nella cartella si riportava a casa facevamo i compiti e la mattina dopo riprendevamo tutto elide portavamo a scuola avevate dei laboratori i primi anni non mi pare non mi ricordo però dalla terza mi ricordo che facevamo dei il classi la classica cantina di fagioli per l'esperimento di scienze quindi metteva molta giolo il cotone con l'acqua e aspettavamo che crescesse la piantina quando una volta spuntate le foglie le portavamo in classe e guarda la maestra ci spiegava tutto di fagioli radici come mai si è sviluppata la piantina c'era la gara chi aveva la cantina più alta ad esempio il poi laboratorio più grandicelle in quarta mi pare con la creta avevamo fatto dei vasetti hanno fatto delle statuine e spesso veniva un genitore un nonno comunque sia un parente che aveva un mestiere in mano diciamo quindi è venuto il falegname che ci ha fatto vedere al pezzo di legno cosa può venire fuori è venuta questa qui che la mamma di una mia amica di compagni di classe che faceva la creta che lavorava la creta quindi ci ha fatto fare le statuine i laboratori erano questi ma non c'era niente di organizzato era penso la maestra che si occupava e sapendo essendo una scuola di paese sapeva bene o male chi faceva cosa e chiedeva loro lavoro di portare la loro esperienza in classe tutto qui non c'era niente di organizzato infatti non tutti hanno fatto gli stessi lavoratori perché i bambini era genitori è un'attività divenne c'erano quindi nei progetti scolastici uguali per nonno esempio non c'erano questura e invece per quanto riguarda l'abbigliamento io qui ho le foto di quando andavi a scuola e ci puoi parlare un po dell'abbigliamento delle cure e sarà uguale per tutti e ti sei ma rischi avevano tagliato sulla differenza magari maschio femmina e anche come ai tempi dei video nel progetto allora il grembiule però ce l'avevamo anche alla materna all avevo detto prima avevamo un grembiule a quadrettini bianco e azzurro per i maschi e bianchi e rosa per le femmine mentre alle elementari avevamo tutte il grembiule però le femmine era bianco con fiocco azzurro mentre maschi era nero con il fiocco bianco e tutti con il grembiule dalla prima alla quinta elementare parte anche qui questa è una foto e bianca invito prima elementare sicuramente non so se si vede il papa questa è una foto perché al nido no non ho foto alla materna scusate non al nido però alle elementari veniva fatta la fotografia sia ogni singolo bambino che tutta che tutta la frase insieme alla fine dell'anno e quindi avevamo tutti simili a un fotografo si veniva un fotografo e tutti gli anni lo stesso fo trovi dopo quindi questa si era una cosa organizzata e faceva queste fotografie ai bambini sia singoli che di classe fatti tutti cercavamo di non perderci questa questo giorno di scuola anche sera dalla fine nella scuola però tutti ci tenevamo poi ad avere il ricordo di classe si compone quindi nel complesso cosa direste il proprio percorso scolastico anche andando a gli anni delle medie e delle superiori all'ora per quanto riguarda direi che sarà innanzitutto non erano nel mio paese ma era una fissa quindi come lo raggiunge vi c'era il sempre questo benedetto di questo mio amico che ci accompagnava lui perché erano circa 7 chilometri dalla nostra abitazione alla scuola alla scuola media e quindi specialmente il primo anno inizio del secondo ci veniva ci portava lui la mattina e ci veniva a prendere all'una oppure veniva uno dei genitori si erano c erano liberi però principalmente questo servizio era svolto dai nonni anche perché anche se eravamo abbastanza vicini dovevamo prendere due autobus andare ha più santi centro poi riprendere un altro autobus che ti portava dalla scuola e quindi avendo 11 anni 12 a quel tempo nessuno lo faceva e servizi come erano il trasporto c'era un autobus extraurbano che ci portava a scuola è un'altra calamità le corse erano frequenti e la mattina quando si era il discorso delle scuole però poi durante la giornata se perdevi ad esempio l'autobus delle 9 non ci saranno più dopo anche se era abbastanza vicino non era come oggi concorsi e frequenti ad esempio non c'erano ger motorini per anno a quell'età non eravamo ancora in grado di guidare non potevamo fare quindi alle medie sono sempre comunque stati legati a un familiare oppure in terza media mi ricordo quando eravamo già più grandicelli ci andavamo in bicicletta da soli però in terza media per la seconda vengano c'era sempre un nonno principalmente un nonno che ci accompagnava noi che venivamo dal paesino i ragazzi invece che abitavano a pisa e si organizzano diversamente abbiamo già in bicicletta andavano a piedi in base alla distanza io noi però avevamo questo nonno che ci accompagnava ci veniva ripresa quindi nella scuola media visto un'altra diciamo visione un'altra realtà per quanto riguarda la scuola era diverso cioè scontri cosa c'era di diverso principalmente i professori perché dal maestro unico maestra donna figura materna siano passati a professori quindi ci sembravano ancora 51 paura era come una regressione come tornare un pochino alla scuola dell'infanzia quindi i professori e poi soprattutto che ogni ora o al massimo migliore cambiava e questo non ci eravamo abituati al tempo come era scandito assieme a scuola primaria o anche nelle medie che non lavora sin nella scuola primaria c'erano le ore e suonava la campanella c'era la campanella che suonava l'inizio delle lezioni e la fine di ogni lezione è la stella e due suoni di campanella finale due o tre suoni proprio alla fine dell'ultima lezione anche alle medie era così solo che le ore non erano di un'ora piena meno di 50 minuti e quindi e poi principalmente il fatto che tra tra un'ora e l'altra che il cambio dell'ora si poteva andare anche quel minuto in corridoio e quindi alle medie tra diverse saranno sei o sette sezioni e quindi conoscere i ragazzi nuovi andavi all'inizio soprattutto andare a circa i suoi compagni delle elementari quindi io che ero in prima andavo da mia sorella che era il primo c ad esempio quindi eravate massimo sono diverse alla scuola i medici abbiamo siamo stati messi in sezioni diverse perché l'hanno chiesto ai miei genitori cioè no anche a quel tempo tendenzialmente i gemelli venivano messi insieme per praticità per praticità soprattutto dei genitori anche perché i libri li compravamo il compravano i genitori cioè non erano più come finali elementari che non le paga valida ma la scuola quindi ogni sezione aveva libri diversi quindi anche in argomenti potevano essere fatti lo stesso argomento poteva essere fatto in modo diverso quindi un genitore che ha una coppia di gemelli per parte città sicuramente ho anche per altri motivi che lo ripeto principalmente per praticità tende a farle fare mettere nella stessa classe che fare stare insieme ma anche per seguirle tutte tre o due nello stesso modo per quante volte la nota 10 sono ad animatori diverse si materie c'era tecnologia mi ricordo che non avevamo alle elementari e poi va bene italiano storia geografia epica anche quello che non avevamo le elementari piano piano la difficoltà giustamente aumentavano in classe eravamo sempre all'incirca una ventina di ragazzi in alcune sezioni erano un pochino meno però non bene o male ed eventi 25 ragazzi per ogni classe perfetto e qui invece come [Musica] come organizzato come anche ad esempio la ricreazione la mensa mangiare a scuola no no non c'è una mensa non mandava non andavamo a scuola e non c'erano nemmeno rientri pomeridiani e che lì ci porterà ci portavamo una merenda durante che comprava ma una focaccina lì era già diverso perché alle elementari ci raccontavano da casa cose normali tranquille mentre alle elementari alle medie essendo su pisa c'erano già bambini che era abituati in modo diverso rispetto a noi quindi può portare già all'epoca cina la più settina e quindi anche noi ci siamo adeguati a questo cambiamento anche noi che all'inizio ci portavamo la merenda da casa poi la figlia siamo andati a comprare la merenda e mi ricordo che c'era un signore con un bambino che si metteva fuori dalla porta della scuola e noi andavamo a comprare la pizzetti na piuttosto che una focaccina ripiena queste cose qui invece per quanto riguarda la valutazione c'erano dei premi e delle punizioni erano severi alle elementari no non c'erano ovviamente alle elementari che io mi ricordi non venivano mai dati voci bassissimi tipo 2 3 insufficienza era un 515 insufficiente la maestra che avevo io non ha mai dato 10 ad esempio 10 lo dava alla fine dell'anno ma a metà anno quando c'erano gli scrutini anche al bambino più bravo della classe non hanno mai dato subito 10 dalla 893 stimolarlo proprio per fargli capire che comunque sia doveva mantenere l'impegno costante quindi non c'erano edizioni alla materna non c'è all'elementare non c'erano condizioni discorso diverso per le medie e medie non c'erano i voti c'erano i giudizi quindi sufficiente sufficiente qualche sufficiente erano questi i giudizi e venivano fatte delle note nei fatti per quanto quadri note disciplinari se ti ricordi qualcosa vi è una faq note tra a quel punto avevamo il diario quelle aree non c'è sì alle medici dal diario all'elementare non c'è da avviare se avevamo fatto qualcosa alle elementari che non andava bene avremmo magari fatto col disp risposto male ovunque avevamo dato proprio oggi in sofferenza la maestra lo scriveva sul quaderno e doveva essere controfirmato dai genitori non è che ci finiva lì quando poi quelle cose erano un pochino più gravi scriveva sul quaderno sennò un esempio scriveva oggi sandra si è dimenticata il quaderno di matematica a casa e poi lei giorno dopo voleva il governo firmato voleva che la nota fosse firmata dai genitori questo sì mentre alle medie alle medie il professore scriveva l'eventuale nota direttamente sul diario e anche lì film del genitore c'era anche un governo di un libretto delle giustificazioni anche alle varie le elementari no c'era da fare scrive sul quaderno che il genitore giustificava il bambino perché aveva fatto una visita medica perchè aveva avuto la febbre mentre le medie c'era proprio il libretto delle giustificazioni che veniva dato in segreteria poco al momento dell'iscrizione nel bambino che ne so c'erano 20 giustificazioni non potevi andare oltre 84 coerenti per i compiti quindi quando giravano i compiti per casa dove di iscrivervi sul quaderno sempre sì allora la maestra i compiti ci descriva sul quaderno cerite cieli dettava i primi anni scriveva lei mi ricordo bene ciò i quaderni colpo con la calligrafia della maestra cc scriveva il compito oppure esercizio di matematica da fare la ceva ma la qualità libera e si faceva nella quali la successiva faceva il secondo esercizio il terzo che il giorno dopo che le controllava 1 a 1 che controllava una unione che si fidava ne va a controllare bank per banco per vedere se avessimo fatto l'esercizio e poi chiamava alla lavagna per la correzione un pochino come si fa ora e per le vacanze magari con vacanze estive ma anche quelle natalizie evitavano tanti compiti certo ci davano dei compiti ma tanti i pochi ma cosa giusta nel senso che ti potevi comunque organizzare come volevi se facevi che ne so 20 problemi di matematica e due temi su come ha passato le vacanze di natale ad esempio o sui doni che vivi ricevuto se avevi fatto si era magari il periodo detto compleanno quasi l'intera sotto compleanno però tutte cose che all'epoca ci sembravano molte che non perché ovviamente eravamo ancora piccoli e ci ruba il tempo al gioco fare compitino e perché principalmente noi pomeriggio appena fatto i compiti più o meno io cercavo sempre di fare compiti subito dopo mangiato per avere più tempo possibile per giocare gli affari con i miei compagni infatti come organizzavi il tempo libero c'è una volta tornata da scuola passivi compiti si e poi cosa fa ma che ci sono due scuole di pensiero io facevo subito i compiti in modo in maniera che poi verso le 4 3 e mezzo quattro libera e poteva andare a giocare con i miei amici fino a sera fino all'ora di cena poco di una dell'ora di cena quindi il tempo libero alla quanto certo certo altri invece facevano in modo inverso mangiavano andavano subito fuori a giocare però poi verso le 5 vengono richiamati dai genitori perché dovevano fare i compiti e magari non avevano voglia per quanto il momento si stanno divertendo io invece preferivo e vanno subito il dente fare subito i compiti in modo che da avere più tempo possibile per giocare specialmente primavera estate e le giornate sono più lunghe io abitando a ghezzano che la strada dove avete voi ora una strada a fondo chiuso c'erano parecchi palazzi di 23 piani al massimo eravamo tantissimi bambini saranno stati una trentina quindi giocavamo a pallone o le bimbe con le bambole le prime barbie si pettinava noci pettinava mo l'una con l'altra facevamo le trecce alle bambine più piccoline un partner ci guardavamo da soli ogni tanto ovviamente genitore si affacciava alla finestra oppure con una scusa veniva a vedere dove eravamo ma noi eravamo liberi eravamo liberi prendevamo le nostre biciclette andavamo per la pelle strade quelle vicentin andavamo anche nei campi campi che erano coltivati oppure c'erano alberi da frutto specialmente maggio che c'era un bellissimo ciliegie un fondo un campo veniva saccheggiato da noi oppure il momento dell'uva eravamo sempre all'aria aperta non abbiamo mai fatto uno sport fra virgolette organizzato come ora ad esempio non è che andavamo in tutti i martedì giovedì in piscina non è che facevamo danza facevamo pallavolo la nostra realtà era all'aperto noi giocavamo insieme to maschi e femmine metà delle medie e delle elementari tutti insieme io ho ancora amici che so che hanno una decina d'anni più di me che abbiamo fatto molti giochi insieme di quelli erano i giochi giocavamo anche a carte e quelli più grandicelli ci hanno insegnato a giocare a scacchi a dama tutti questi giochi comunque sia dove eravamo facevamo il tifo l'uno per l'altro eravamo insieme estate inverno quando pioveva c'era il garage di questo mio amico luca che era attrezzato chiara un tavolo da ping pong c'era un tavolino della cava ma carte c'erano i primi giochi da tavolo quindi passavamo il nostro il nostro tempo così oppure ne mamma che sapeva così che ovviamente sarta cuciva ricamava ci ha insegnato a tutti a fare l'uncinetto a fare i ferri abbiamo fatto sciarpe abbiamo fatto anche cose per i bumper i bambolotti che lo pantaloni i vestiti per i bambolotti l'altra mamma sa che è rasata avevano a marchionne a cucire ci prendevamo dei pezzettini di stoffa ci facevamo i vestiti per ciccio bello per altri altri giochi così molto manuali molto manuali non eravamo non entriamo negli schemi eravamo liberi liberi di tutto potevamo passare anche un pomeriggio a saltare sui fossi da un posto all'altro potevamo correre all'impazzata che nessuno ccc riprendeva erano liberi anche perché il paese non era così pericolosi esatto il paese non era pericoloso quindi anche i genitori si potrà quindi certo c l'unica cosa che sapevano che magari ci potevamo al massimo sbucciare un ginocchio nel senso concorrere inciampare o giocare a pallone sbuccia sbucciarci ginocchio che è più di quello non c'era non c'erano pericoli o meglio c'erano meno pericoli di ora sicuramente i pericoli ci sono stati i nostri genitori erano comunque in pensiero per noi perché sennò non sarebbero stati i genitori come tutti però dovevamo lo vivevamo in un altro modo avevamo più spensierati e ho un bellissimo ricordo della della mia infanzia quando pioveva andavamo in casa l'uno dell'altro così senza preavvisare eravamo non c'era telefoni ad esempio e quindi sapevamo che alla anna talora dovevano essere a casa non c'era c'era una cabina pubblica era pochissimi quelli che vivono telefono in casa quindi io telefonavo quando ero a casa della mia amica la mia mia madre sapeva che andavo con la bicicletta a casa dell'amica sabrina che era un chilometro da me io sapevo che per le cinque mete dovevo di tornare e per le cinque e mezzo e va a casa il senso c'era anche forse più responsabilità meno meno pericoli e problemi sicuramente questo sì e quando magari mancava io a scuola come facevi a sapere cosa avevano fatto in classe mia madre andava non c'erano telefoni e quindi mia madre andava dal compagno di classe a chiedere a chiedere oppure spesso tanto quando sapevamo che un bimbo non c'era quando si tornava a casa si passava davanti magari accade nel compagno si lasciava un fogliettino con i compiti del giorno dopo chi si organizzava così tanto si sapeva che quando uno non veniva scuola che a lato non è che c'erano gite particolari con la famiglia nel senso che mancava da scuola perché era impedito ovviamente o perché stava manto mal di pancia perché aveva la febbre se non si andava sempre a scuola non esisteva mancare da scuola per fare la settimana bianca ad esempio per lo meno alle elementari non era proprio così non era assolutamente così ci sono quindi altre cose che ti senti di dire sul tuo percorso scolastico giornate particolari a scuola o altro la giornata era questa parola si andava a scuola si mangiava poi si continuava a fare i conti li rispetto alla sfera di e ora che i commenti ti senti di fare magari anche per quanto riguarda la scuola dell'infanzia o un po tutto il tuo percorso ma io onestamente sono sono contenta dei percorsi che ho fatto perché eravamo proprio spensierati che hanno comunque dato le basi hanno comunque dato le basi per crescere per migliorare per andare avanti non è che ci hanno mai fatto ho fatto capire ho detto ci hanno instradato ci hanno scavato anno fa ci hanno cercato di far prendere coscienza delle nostre possibilità delle nostre capacità quindi abbiamo fatto niente anche anche alle medie alla fine i professori ci hanno dato un indirizzo in base a quello che avevano capitolino nei tre anni ci hanno dato un indirizzo la scuola superiore da prendere e della seguito io l'ho seguito perché allora devo dire che io non avevo le idee chiare alla fine della terza media non avevo le idee chiare su quello che avrei voluto fare da grande diciamo così quindi ho fatto vissuto professionale per il commercio a indirizzo turistico che a quel tempo ha fatto il liceo classico scientifico che era già per quei ragazzi che avevano ovviamente le idee chiare e che sapevano già che cosa volevano fare da grandi perché si sapeva che con un liceo si è comunque fra virgolette obbligato ad andare università per il liceo non ti lascia niente di pratico di concreto quindi ho fatto un istituto professionale per il commercio ho scelto l'indirizzo turistico quindi ho fatto lingue e [Musica] e poi dopo dopo la maturità ha fatto anche la facoltà di lingue quindi ho proseguito il mio percorso devo dire che li studio professionale i più due anni come pensi ancora materie comuni a tutti i due anni più grande hanno tutte stesse materie che materiali italiano storia geografia non sono le solite diritto poi dal terzo anno proprio diritto però c'era anche 32 anni che ora penso che non usino proprio più dattilografia e stenografia e soprattutto stato perfino devo essere sincera mi ha avuto la l'università perché la fotografia è un metodo di scrittura tra anche simboli quindi abbreviazioni oppure mi sarà molto utile perché velocizzava il prendere di appunti e lo stesso dattilografia è stata è stata utile perché facevamo anche delle gare mi ricorda scuola delle gare dattilografia e anche quando durante l'università ho fatto alcuni lavoretti come segretaria di uno studio notarile o altre cose giusto per mantenermi un pochino e avere una certa velocità nella dattilografia quindi nello scrivere a macchina e mi è stato mi è stato utile e poi soprattutto ha dato le superiori ma la consapevolezza di quello che avrei voluto fare da grande e quindi dopo la maturità mi sono iscritta alla facoltà di lettere di lingue e letterature straniere con resta di pisa e poi mi sono laureata ho avuto un po di difficoltà all'inizio perché non avendo fatto comunque sia un liceo non avevo alcun evasi non avevo il metodo di studio però nonostante questo con la mia voglia di imparare con la mia caparbietà sono riuscito a laurearmi e per alcuni anni ho fatto anche il lavoro che volevo lavorato in un ufficio estero di una ditta e ero realizzata mi sono state realizzate a quei momenti un'ultima domanda per quanto riguarda le amicizie si durante tutti gli anni mini dall'infanzia anche se quelli università se ancora in contatto come le liste sono state un mai d'aiuto allora per quanto riguarda le amicizie devo dire che forse sono stata anche fortunata perché ancora oggi ho amicizie su un amica con le mie compagni delle elementari esempio c'è una mia amica lucia che ci siamo ritrovate siamo ritrovate dopo tanti anni e il figlio era anche se con linda alle elementari siamo ancora in contatto tutti i sabati mattina andiamo a prendere un caffè insieme lo stesso il mio amico luca che ha veterinario seguono i miei due amici nel senso abbiamo sempre sono riuscita a mantenere tante amicizie tante davvero e alcune esistono si sono perse soprattutto perché ci siamo spostati di città non siano più per motivi di lavoro per i motivi d'amore per di studio per tante altre cose non sono più tutti ovviamente rimasti anche il sano ma anche semplicemente spostarsi a pisa o un altro paese della provincia di pisa o firenze o in roma dove sono andati altri altri miei compagni e ha fatto sì che che ci siamo persi di vista però devo dire che grazie ai social principalmente a facebook siamo sono riuscita a riprendere contatti con alcuni miei compagni delle elementari oppure con alcuni bambini che hanno come che abitavano nella mia via ai tempi delle elementari e su facebook ogni tanto ci mettiamo le foto e commentiamo oppure abbiamo cordate i vecchi tea certo abbiamo fatto anche una riunione di classe una pizzata eravamo 15 con i bambini e bambine delle elementari quindi ognuno porta poi la sua esperienza veniamo a sapere che quello si è sposato a milano quell'altro invece rimasto di in zona chiediamo notizie di familiari cioè è bello ci ricordiamo degli aneddoti di quando eravamo piccolini di quando quella volta ad esempio un bimbo cascato non posso di quando hanno fatto un impennata con la bicicletta sono passati tutti sono rotti un braccio nel senso ricordiamo episodi piacevoli spiacevoli di quando eravamo piccoli ci sentiamo un pochino più uniti c'era e almeno qualche aneddoto che riguarda la scuola che ti ricordi mi ricordo che alla scuola dell'infanzia c'era questa era bellissima la lena e mia sorella troppo il primo giorno a caldo la spinsero veramente da questo tale na e sviluppa un dente quindi subito che vogliono iniziato male soprattutto per i miei genitori per la preoccupazione e poi ogni tanto ovviamente il giocando così quello che a scala di bicicletta si faceva male si piangeva ovviamente si piangeva e niente l'unica cosa che mi dico una cosa che mi ricordo che mia madre sempre detto che quando io e mia sorella andavamo a scuola non piangevamo mai nel senso e avevamo contenta di andare a scuola lista dei bimbi piangevamo soltanto quando ci sentivamo male oppure piangevamo al ritorno quando ci riportava una scuola perché non voleva la casa perché non volevamo venire via oggi invece forse anche diversi mi ricordo quando linda la portava alla materna piangeva perché voleva stare con me non mi voleva lasciare io questo non l'ho mai fatto sempre stata così mi piaceva mi piaceva stare con i bimbi non abbiamo mai fatto delle bizze dei capricci per non andare a scuola l'unica cosa che mi ricordi la sorella cara pochi da più furbetta di me alle elementari quando magari c'era un compito quando la maestra ci si vada bene oggi e lunedì giovedì si fa il compito di italiano si fa il tema italiano lei il mercoledì quindi il giorno prima il giorno stesso che ovviamente non voleva fare il compito di non voler apparire compito e diceva che aveva la febbre in ama delle porta al termometro infilava il termometro a mercurio a cotentin hanno avuto nemmeno più dentro la calza di latte caldo e quindi a temperatura saliva e lei non andava a scuola per fare il compito tutte queste marachelle si possono chiamare tutte queste invettive però nel complesso è una cosa positiva succedeva difficilmente poi ovviamente la madre dopo averlo capito una volta la seconda volta uno facevi più ti inventa lì qualcosa di diverso bene allora l'intervista è conclusa grazie per il tuo tempo per aver partecipato a questo progetto la tua testimonianza è stata utile per capire la storia della scuola e di come soprattutto è cambiata in questi ultimi decenni e ringraziate e tutti voi per avermi fatto rivivere anche se indirettamente degli anni bellissimi grazie

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L’intervista, della durata di 1:05:04 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=WzpoONBnAaU), ripercorre le memorie scolastiche e infantili di Sandra Giaconi. Nata a San Giuliano nel 1967, ha trascorso la sua infanzia nella frazione di Ghezzano con i genitori e la sorella gemella. Il padre lavorava come operaio; la madre, casalinga, rimpiangeva di non aver potuto proseguire gli studi e, come rievoca Giaconi, seguì lei e la sorella nella speranza che a loro fosse concesso quello che a lei era stato impedito. Il suo percorso scolastico propriamente detto si è svolto dal 1970, quando ha cominciato a frequentare la scuola materna, e il 1986, anno in cui ha conseguito il diploma di scuola superiore. Ha successivamente proseguito gli studi, conseguendo la laurea. Ha studiato quindi nel corso degli anni Settanta e Ottanta: un periodo caratterizzato da tensioni socio-politiche e dal rafforzarsi della strategia della tensione, ma anche da innovazioni nella società e nella scuola e successivamente da un processo di normalizzazione politica che è coinciso, tuttavia, con un progressivo riflusso nella sfera personale (Galfré 2017, Panvini 2018, Crainz 2002, Oliviero 2018).

Per quanto riguarda la scuola materna, afferma di esser stata iscritta dai genitori, insieme alla sorella, «per disperazione» (m. 2.57), in quanto molto agitate. L’istituto, gestito da un ordine religioso, era l’unico presente nelle vicinanze, anche se la Legge 444/1968 aveva consentito l’istituzione di scuole materne statali: poiché la scuola si trovava fuori paese, nella vicina frazione di Mezzano, vi si recavano in pullman. La necessità di restare otto ore in uno spazio e di condividere ambienti e giochi con i compagni fu, secondo Giaconi, dirimente per avviare un processo di disciplinamento a suo dire essenziale per intraprendere le scuole elementari: «stare tutto il giorno impegnate e comunque sia iniziare ad essere inquadrate in un certo modo per noi fu una cosa molto stancante» (m. 3.50 e ss). A ogni modo, l’esperienza scolastica si rivelò da subito positiva, in quanto sia lei sia la sorella piangevano non al principio, ma al termine della giornata scolastica.

Negli anni delle scuole elementari erano presenti, nella prassi dell’insegnante, alcune delle innovazioni didattiche promosse negli anni attorno al Sessantotto: girava spesso tra i banchi, in modo da sincerarsi che tutti avessero compreso la spiegazione; molte erano le attività pratiche, realizzate su stimolo del singolo insegnante e tramite il coinvolgimento dei genitori e dei parenti degli alunni: «non c'era niente di organizzato era penso la maestra che si occupava e sapendo essendo una scuola di paese sapeva bene o male chi faceva cosa e chiedeva loro lavoro di portare la loro esperienza in classe» (m. 31.47 e ss). Su questo stimolo, erano organizzati esperimenti di scienze in cui hanno osservato la crescita di una pianta di fagioli oppure laboratori di manipolazione della creta.

Più scarni gli accenni al percorso scolastico successivo: se delle scuole medie, frequentate a Pisa, Giaconi rammenta l’iniziale spaesamento dovuto al passaggio da una realtà di paese a una cittadina, confessa, successivamente, di aver concluso quell’ordine senza un’idea chiara sulla scuola superiore da frequentare. Su consiglio dei docenti, si iscrisse a un istituto professionale turistico, che la spinse a proseguire gli studi in Lingue e Letterature Straniere.

Per quanto riguarda il tempo libero, Giaconi rievoca soprattutto i giochi con gli altri ragazzi del paese, all’aperto oppure, quando era brutto tempo, nel garage di un amico, dove si sfidavano in tornei di carte o di scacchi: la nostra realtà era all’aperto (m. 49.30).

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Milano, Donzelli, 2002. 

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, Crescere negli anni Ottanta, «Pedagogia oggi», n. 2 (2018), pp. 119-36.

G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975), Torino, Einaudi, 2018.

Fonti normative

Legge 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg.

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