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Un certo indirizzo di comportamento. Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1108
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
17/01/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Laura Fabbri
Nome e cognome dell'intervistato:
Ivana Romanelli
Anno di nascita dell'intervistato:
1968
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Data di registrazione dell'intervista:
4 dicembre 2020
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s 1980s

L’intervista, della durata di 1:05:38 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=8iMrGs4dRTU), si focalizza sulle memorie infantili e scolastiche di Ivana Romanelli. Nata a Firenze nel 1968, ha trascorso la sua infanzia a Figline Valdarno, in provincia di Firenze. Abitava con i genitori, il fratello, più grande di lei di ventidue anni, la cognata e la nipote. Il suo percorso scolastico si è snodato tra il 1974 – anno in cui ha cominciato a frequentare la prima elementare – e il 1987 – anno in cui ha conseguito il diploma di perito commerciale. È stata una studentessa tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta: anni inquieti e segnati dal sequestro Moro e dall’attentato alla stazione di Bologna, nel primo caso (Panvini 2018); anni di “riflusso” nel privato e di normalizzazione politica, dall’altro (Scotto di Luzio 2020). Non ha frequentato la scuola materna in quanto in quegli anni i genitori, entrambi lavoratori, preferirono affidarla a una famiglia che la teneva con sé durante la mattina e il primo pomeriggio e di cui Romanelli, come afferma nei primi minuti dell’intervista, conserva un ricordo estremamente piacevole.

Ha frequentato il suo ciclo scolastico in scuole perlopiù parificate. Parificate erano infatti le scuole elementari, così come le medie. Nelle prime era disponibile un servizio di refettorio e doposcuola, frequentato dalla videointervistata che perciò rientrava a casa alle cinque del pomeriggio. Per quanto riguarda le scuole elementari, predominante è la figura di Suor Maria, l’insegnante che Romanelli ha avuto lungo tutti e cinque gli anni. Un personaggio con le sue luci e le sue ombre, che tuttavia, secondo l’intervistata, ha saputo dare a lei e ai suoi compagni un solido indirizzo di comportamento. Benché la videointervistata non ricordi o non ritenga importante rievocare le punizioni corporali, impressa in lei è rimasta l’abitudine di trasfondere nella scrittura ripetuta la correzione di un comportamento ritenuto scorretto: la frase, sempre la stessa, era scritta sul quaderno per almeno un centinaio di volte. Di Suor Maria tuttavia, Romanelli evidenzia l’intraprendenza: l’insegnante, usa a organizzare le recite per Natale, Pasqua e per la festa della mamma, quando la classe della videointervistata era in quinta la portò con sé in una gita di cinque giorni in cui, soggiornando nel convento in cui aveva compiuto il suo noviziato, aveva condotto i suoi alunni a visitare Napoli, Pompei e la costiera amalfitana. Proprietaria di un immobile nei pressi di Riccione, vi aveva allestito con la collaborazione di alcune consorelle una sorta di colonia marina riservata agli iscritti dell’istituto e di cui Romanelli stessa aveva usufruito. La severità dell’educazione scolastica d’altronde collimava con quella familiare: la madre della videointervistata, ricordata come una donna molto severa, aveva abituato la figlia allo svolgimento di faccende e commissioni domestiche tanto che quest’ultima, come racconta lei stessa, le compiva prima che potessero esserle richieste, in modo da poter compiacere l’ambiente di riferimento. È evidente, in questa impostazione, la genderizzazione dell’educazione femminile (Gianini Belotti 1972).

Per quanto riguarda le valutazioni, Romanelli ha frequentato gli ultimi anni della scuola elementare dopo l’approvazione della L. 517/1977. I voti erano stati sostituiti perciò dai giudizi, di cui la videointervistata ha ricordanza.

Il colloquio si sofferma brevemente anche sull’esperienza delle scuole medie e delle scuole superiori. Delle prime i ricordi sono molto scarni, forse anche a causa dei cronici problemi di salute che costrinsero spesso Romanelli a casa. Delle seconde, la videointervistata cita le assemblee d’istituto, introdotte nella vita scolastica dal DL 416/1974.

Fonti

Fonti bibliografiche:

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

E. Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Milano, Feltrinelli, 1972.

G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975), Torino, Einaudi, 2018.

A. Scotto di Luzio, Nel groviglio degli anni Ottanta. Politica e illusioni di una generazione nata troppo tardi, Torino, Einaudi, 2020.

 

 

Fonti normative

Decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica, (GU Serie Generale n. 239 del 13-09-1974 - Suppl. Ordinario), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1974/09/13/074U0416/sg

Legge 4 Agosto 1977, n. 517, Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione nonchè altre norme di modifica dell'ordinamento scolastico (GU Serie Generale n. 224 del 18-08-1977), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1977/08/18/077U0517/sg

 

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