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“Veniva vissuto tutto molto concretamente.” Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1439
Scheda compilata da:
Chiara Naldi
Pubblicato il:
28/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Letizia Lucchini
Nome e cognome dell'intervistato:
Sabrina Manfredi
Anno di nascita dell'intervistato:
1971
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola dell'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Scuola secondaria di secondo grado
Data di registrazione dell'intervista:
3 luglio 2020
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s 1980s 1990s

per quanto tempo sei andato a squola io ho cominciato a frequentare la scuola dall asilo una scuola materna diciamo che tutto il ciclo di studio durato sedici anni circa 6 ma stata bocciata no esistevano le bocciature sì anche alle elementari soprattutto soprattutto nel senso che venivano bocciati più ragazzi di elementari rispetto agli altri gradi scolastici oppure che venivano bocciati anche alle elementari mi sono espressa male volevo dire che mentre ora un bimbo alle elementari non può essere bocciato a meno che ci siano motivi molto gravi quando andavo a scuola io si poteva tranquillamente bocciare in tutti gli ordini e gradi come raggiunge vi solitamente la scuola non andava all'asilo mio cognato poi alle elementari anche dei primi anni accompagnavano la mia mamma solitamente perché andavamo a scuola se io che mio fratello non solito a scuola quando abbiamo cominciato a essere un pochino più grandini la mamma ci attraversava la strada insieme raggiungeremo la scuola che si trovava nelle vicinanze della nostra abitazione nei media invece eravamo già più autonomi andavamo da soli spesso andavo con delle mie amiche delle mie vicine di casa ci si metteva d'accordo se andava a piedi quando pioveva se c'era la fortuna che c'era qualche genitore ci poteva accompagnare andavamo in macchina e se no torna su un predellino e andavo a scuola che anche quella come guerra nelle vicinanze quindi superiori invece io pago un ha comprato motorino all'epoca ciao e andavo a scuola il motorino da sola l'obbligo del casco è subentrato successivamente mi ricordo che insieme a in terza superiore per quanto riguarda gli spazi scolastici è sempre frequentato la solita struttura oppure erano strutture differenti erano strutture di fiorenti si all'asilo che rimangono detto che praticamente gli andavo l'asilo dove lavoravano mia nonna che qui semi nuvole elementari invece le ho fatte qui vicino a casa e le medie lo stesso però non erano tutta unica struttura non tutto è sotto le diverse molto bene sinceramente in sempre state strutture nuove attrezzate con un giardino per quanto riguarda le elementari palestra sala computer per le medie anche lì palestra da disegno insomma erano già all epoca a scuola è abbastanza moderne per quegli anni erano miste eravate maschi e femmine oppure veniva fatta una suddivisione ma le aule erano viste maschi figli la differenza c'erano tanti mesi di solito cercando di fare più o meno tutti maschi e tre femmine ma cosa carina elementare cambiamo il fioccone rosa o il fiocco azzurro il bambino o tre alberghi vino e anche quello era rosa o azzurro non come ora che li facevamo anche il fiocco ne è eroso zuccone per quanto riguarda scuola dell'infanzia nella vostra classe c'erano giochi moretti fatti da voi all'interno della classe la cassiera colorata c'è vi potevate portare dei giochi da casa e non mi ricordo sinceramente se ci potevamo portare i giochi da casa però c'erano tanti giochi c'erano il puzzle mi ricordo i libri da leggere e si faceva tanti lavoretti quello sì si lavorava molto col das col pongo con il cola cola le forbici e matite mi ricordo un lavoretto che avevamo fatto per natale chissà perché certe cose che piegava mo i folli facevamo una candela impiegavamo a metà a fare dei triangoli e poi dopo quando era finito veniva spillato tutto insomma rendere candele rosse in mano a decorazione bella grossa questi pitturava tutto con l'argento coloro e si faceva la fiammella della candela in cima e si decorava uno che mi eventualmente oppure coi brillantini che facevamo le cose mi ricordo con la colla e brillantini col gas lavoravamo che tanto das c'è un pc attrezzati per lavorare gli assi mi ricordo quante maestre avevi all'infanzia come vive stivate per stare in classe elementare avevamo green figure come già detto questi vecchi diciamo nel film jesolo avevano bianco rosa e maschi brufoli sempre con fiocco azzurro poi rimedi e ognuno si poteva vestire come voleva sempre nei limiti della decenza poteva andare a scuola che calcia in c corti cantiere ciabatte eccetera gli assessori superiori i preparati da sole vestiti da metterti per andare a scuola oppure li trovavi già pronti elementari di preparare la mamma li trovo pronti con dal letto le medie ho cominciato un po a vestirmi a sola quelli con le superiori miotto e gestivo ti sei mai sentita a disagio per il tuo abbigliamento e sicuramente come tutti i ragazzi e ovvio che si guarda sempre sempre gli altri sono sempre vestiti meglio di noi ci sembra sempre che gli altri siano vestiti minuti noi non mi è mai mancato niente a me ho sempre avuto tutto però non abbiamo abraham operaio mia ma non lavorava e quindi vestiti puliti precisi sempre in ordine non ci mancava niente però l'abito nuovo si comprava per natale come regalo pasqua quindi insomma non avevo tutto questo sfoggio di abiti però era così eravamo un po tutti così c'erano alcuni casi particolari che unite avevano la possibilità economiche diverse come veniva scandito il tempo nelle tue giornate scolastiche quanto riguarda ben asilo era prevalentemente gioco non esisteva come ora la bre scrittura precar colorerà apre lettura era quasi tutto il gioco erano i giochi di vario tipo educativi comunque però insomma si passa anche tanto tempo nel giardino aperto si pitturava si disegnava mentre alle elementari si è cominciato tutta la variava didattica normale la cosa che mi ricordo che ora non so se forse anche mio figlio in usa tassoni regoli di regoli che erano dei bastoncini di plastica di vari colori che dovevamo aiutare i bambini a imparare a fare calcoli quando frequentavo la scuola primaria sempre divisa in cinque anni c'erano maestra unica però la maestra faceva tutto faceva uscire materie anche educazione fisica religione e non esisteva la lingua straniera c'era l'esame quindi alimentare e quindi la massa si organizzava le elezioni in base alle esigenze della classe ma l'andamento della classe mi ricordo una cosa particolare che ci piace fare un diario e poi si discuteva in classe tutte le mattine ognuno leggeva che aveva scritto in una pagina del diario se ne parlava da lì partivano le sue lezioni che a seconda del racconto che il bimbo faceva prendevano 1 furno un'altra le medie invece era un altro mondo perché abituati alle elementari con la maestra un'unica un unico punto di riferimento trovarsi classico i numerosi bambini più delle elementari forse uno in un bimbo 2 ora addirittura si può anche scegliere e stare in classe con qualcuno l'epoca lunghe esisteva proprio sa cosa ea lei alle medie appunto per la prima volta si è stato lo studio della lingua straniera che c'erano vari professori per ogni disciplina anche per l'educazione fisica che mi sembra così stranamente su questo e anche per l'educazione fisica i maschi veniva di visitare femmine quando si faceva educazione fisica pomeriggio che aveva voi e poteva andare a fare relatività di potenziamento c'era ritmica palla murice e anche qua c'era i professori che in base al programma che aveva al cinema non c'era la ricreazione e il tempo libero ce n'era poco insomma una lezione era quella l'orario era classico da lunedì al sabato e c'erano altre cose l'esame c'era piacevole terza media le superiore era un altro mondo ancora perché proprio le superiori professori arrivano anche proprio un approccio diverso quei ragazzi mentre anche di 5 anni e superiori anche vi scanditi con i ritmi che ogni professore impartiva le proprie lezioni e c'era la ricreazione onelio poi dal terzo hanno poi preso un corso sperimentale che duravano più ore quindi avevamo due momenti di ricreazione durante l'anno durante la mattinata quindi a differenza del maestro unico comunque che era presente alle elementari alla scuola materna il professore delle medie e delle superiori aveva un altro impatto insomma sulla classe e su di te come ti rivolgevi a questa figura nuova e sicuramente professioni di jean dargli del lei ora io non so ora come funziona ma l'epoca mancava classe c senza tutti i piedi ci si sedeva solo ed esclusivamente quando diceva seduti fra una cisti serietà era un rapporto molto formale molto rispettoso nessuno si permetteva di rispondere al professore comunque mentre tornando un passo indietro con la maestra unica era un po come una mamma una secondo no mafia cinque anni si era creato un rapporto io sono sincera volte la contro ancora quando verrà messa li fa tenerezza a vederla perché mi viene in mente con l'eroe bimba che primi giorni di scuola una tante paure le veniva ritira assicurati stava vicino e il professore devi crescere devi essere adulto ti aiutano a inserirti nel mondo degli adulti e quindi il rapporto che se ne sa creare con loro è molto diverso e ovvio che ogni professore poi aveva un approccio diverso con gli alunni c'era il professore che riusciva a legare con i ragazzi e quindi creavano ottimo rapporto le elezioni erano attive si seguiva si lavorava tutti i c'era i professori invece era un po trovavano un po più difficoltà in questo interagire coi ragazzi in classe e infatti la lezione diventano più pesante più difficile ma non per mancanza di preparazione proprio per questa essere in relazione coi ragazzi che mancano bastava quel poco in più io mi ricordo ero sempre io sento odiato l'inglese lingua inglese non ho mai sopportato le superiori invece dalla terza in poi venne un professore che era molto severo però aveva un metodo di studio che era molto accattivante cui faceva affermazioni continue propri compiti in classe ci portava a laboratori di lingue e ci aiutavamo ci stimolava molto e questo per dire che poi io l'ho portato anche alla maturità come materia l'inglese una materia che non avrei mai pensato di portare due prima scelta di maturità altri professori poi creano rapporti molto formali quei ragazzi e da lì però ecco volevo dire una cosa il bello dei professori in genere la maestra unica professione delle mail è che noi ragazzi all'epoca non ci rendevamo conto mi rendo conto ora da adulta imparare a conoscere le varie personalità delle persone che poi avresti incontrato nella vita reale e quindi imparare ad interagire con tutte persone caratterialmente diverse sia da te che italia che tra di loro e quindi era perché la scuola appunto è un po uno spaccato del mondo certe da lì poi mai nel mondo incontrerà il professore quello che assomiglia al tuo professore l'inglese quello che assomiglia altro può essere in matematica di italiano e questa cosa secondo me ci aiuterà un pochino fuori però lo capisci dopo quando sei li vedi solo la fatica di doverti relazionare con tutte queste persone diverse che hanno tutte caratteristiche diverse e che magari hanno anche simpatie diverse durante il tuo percorso scolastico che è capitato di fare educazione civica educazione stradale allora educazione civica merito ci insegnavano come comportarci come bravi cittadini se vogliamo intendere educazione civica questo sicuramente sì che non si butta le carte in teheran si lasciava lo sporco eravamo bambini quindi per quel che ci poteva essere di interesse a noi era qui la cosa invece che ora non so non penso si faccia più si chiamava educazione innesti che ci veniva insegnato alle femmine 20 insegnato a lavorare a maglia a ricamare il mio collo imparato a fare loro la giorno a scuola ai maschi invece venivano fatti dei lavori di tipo fai da te traforo oppure c'era quelle penne che incidevano sul ferro sul legno tutte cosine che insegnavano ai ragazzi la manualità un'altra cosa inter è carina che ora non viene più fatta erano le recite di natale dove tutta la scuola partecipava ceramiche faccende scenografie quelli che facevano rielaborano la sceneggiatura chi faceva i vestiti e poi c'erano i party gli attori veri e propri che venivano scelti dai bambini in base alle loro simpatia le loro attitudini o ea molto carino era in pole e neanche un momento importante si faceva il presepe a scuola e si partecipa in maniera attiva tutte queste attività che erano anche di tipo come oggi ci facevamo costruire delle piccole cose non che era poi questi regalini che ora parliamo del natale ma c'erano quella che se fa apparve la festa vera mamma veniva vissuto tutto molto concretamente perché all'epoca anche nella scuola si divideva molto molto interesse questo legame tra bing e la famiglia era molto tutto molto unito tutto molto legato e invece un'altra cosa che ora non si fa più almeno credo ci piacevano anche le vaccinazioni a scuola ora non ne fanno più facciamola ma tu ci facevamo la ionoforesi ci davano pasti china del fuoro quando si andava a scuola la mattina e ci controlla mani pidocchi e maestre e guai se ci vanno i pidocchi via casa ora diventato una cosa impossibile tutte queste cose non su possibili e però secondo me invece erano cose molto utili perché aiutavano i ragazzi a capire che ci sono cose importanti anche dal punto di vista igienico sanitario e a non aver paura a fare questi tipo e le esperienze nella tua scuola cioè l'educazione musicale e dei saggi di fine anno per quanto riguarda appunto la musica ti è mai capitato di saltare delle lezioni alle superiori qualche dove sicuramente qui a parte gli scioperi e poi le salate ogni tanto si sarà va a scuola penso che sia una cosa normale per i ragazzi e poi avevo mi sentivo in colpa tremendamente quando tornavo a casa però sì sì qualche volta in fondo avevi stretto amicizie o di fuori della tua classe oppure ma siccome nei momenti di ricreazione si giocava tutti insieme tutte le prima eravamo una scuola in cui c'era due sezioni solamente e quindi si faceva appresta a fare amicizia in una scuola a misura di bimbo la chiamerei e quindi si conoscevano un po tutti quelli delle classi c'era più e ovvio che la confidenza maggiore se aveva corribile nostra classe però si conosceva un po tutti questo per quanto riguarda la scuola elementare si è invece per quanto riguarda le medie e alle superiori aree ma la socializzazione ma minima soprattutto durante il momento della ricreazione all'ingresso o all'uscita per chi si comportava male o non avevate talmente adeguata in classe celano punizioni elevati puniti giudizio né classica perché era maleducato nei confronti della maestà abbiamo andato fuori dalla porta invece per quanto riguarda attività scolastiche non didattiche insomma cosa era previsto quello che ricordo con maggior piacere sono le gite che faceva male alimentari forse perché era alle prime volte che si usciva fuori dal nostro nella nostra casa della nostra famiglia con questi nuovi compagni di plastic mi ricordo che se andrò a vedere la torre di pisa era classiche gite di quei tempi la polonia vedere finocchio mi ricordo a pisa sono alla caserma dei paracadutisti a vedere garantisti e quello che mi ricordo maggiormente che partecipano anche i genitori all'epoca le gite 1 un genitore per ogni bambino partecipava alla gita mentre ora non è più consentita questa cosa che era una bella esperienza erano primo modo di essere indipendenti ora i ragazzi sono johann dipendenti già da più piccini invece per noi era tutto molto un nuovo tutto molto diverso anche la sedazione salire sul pulmino per andare via era affascinante hai scritto delle amicizie importanti durante appunto il tuo percorso scolastico ma erano importanti nel momento in cui le righe ma soprattutto da bimba ogni tanto qualcuno lericom contro ancora premio proprio quando al mio ultimo figlio è andato alle elementari una bimba che la classe con lui era figlia di una mia ex compagna di classe delle elementari è stato piacevole di incontrarla però poi le nostre vite si sono comunque divise con tutte ogni tanto all'incontro qualche compagno della compagna di classe delle medie e superiori ma non ci sono rimasti i rapporti i rapporti di amicizia vinci è di solito a portare la merenda a scuola c'era usava proprio portarsi a fuoco cina scuola di non particolare strano che fate poi io mangio solo per di sopra mi ricordo che portavo sempre a casa pezzo di sotto sotto ma piaceva come super assassino meno mangiavo tutto spesso il capitale di minieri quadri anni perché fino a una faccina dentro la cartella invece di tenerla in mano disastro facevate fast in classe natale compleanni altre passività sicuro sicuramente sì carnevale soprattutto era un giorno che si festeggia sì perché chiedevamo registro con numeri nastro rosso ogni bambino portava qualcosa che cura le patatine che portava una bottiglia di aranciata che portava un po di focaccina chiacchiere fatte in casa perché ricordiamoci ora non si può più portare niente di fatto di casa ma oltre a scuola ognuno portava quello che ci aveva hai frequentato scuole a tempo pieno no c'erano ma la maggior parte delle scuole a tempo pieno e hunan private c'era qualche scuola però che io mi ricordo i ragazzi come e come me che tentavano la scuola non a tempo pieno scuole private sicuramente ce ne erano quasi tutte tempo pieno perché per i colori delle cugine andavano una scuola è certo che a differenza loro sono una scuola tutti giù hai mai pranzato a scuola e se si pranzava a scuola cosa veniva di solito cucinato c'era una mensa oppure si tornava a casa per pranzo mangiare a scuola solo ora la scuola materna e perché elementari medie superiori non c'era il servizio wings la cosa buffa che parlerà la scuola materna come oggetto all'inizio la mia nonna lavorava a scuola mi chiamavo il mio il mio piattino e scappa un cucina maggiore primi tempi poi dopo quando avevo fatto amicizia con gli altri bimbi e mi ricordo una cosa particolare magari chiara metalli che all'asilo sonno dei piatti colorati che erano plastica dura che eran gialli rosina azzurrini verdini erano il ricordo questo ritorno usare piatti di chris potevano romperanno piatti in un materiale plastica non so se sembra la plastica tra duri che sembravano piatti di coccio e non come li ricordo bene che ricordo hai dei canzi fatti a scuola erano buoni erano di tuo gradimento ti piacevano piacevano i tuoi compagni oppure erano cattivi a me piacevano tantissimo pastasciutta soprattutto panatta poi quand'eravamo bambini l'amore c'era sempre i profumi poi a quell'epoca ii e le cucine erano all'interno dell'asilo c'era la cuoca e quindi era diverso ora per fortuna ci sono ancora alcune strutture dove il pranzo non viene preparato fuori no ma già volentieri tutto tutto io almeno parlo per me il maggior pericolo con un dolce particolari che facevano a suora sia una suora una cuoca lo chiamavamo il saccoccio prettamente rara ora capisco ora cos'era il tempo era sondo c'è la pasta frolla e mezzo alla marmellata e per ha ricoperto di nuovo di passera come una crostata chiusa praticamente perché almeno non ci si sporcavano i bambini e per quanto riguarda il resto appunto dell'occorrente per mangiare quindi le forchette i bicchieri hanno sempre a misura di bambino e il tavolo appunto le sedie si parla appunto di un ambiente a misura di bambino in cui un bambino si poteva muovere agevolmente o comunque erano spazi diciamo non adatti a tutto a misura di bambino sinceramente fatti per quello ricordo con particolari di questi piatti e era bello era molto bello io mi ritengo fortunata alle scuole che ho frequentato perché non erano scuola eccessivamente grandi a parte dei superiori ma le superiori c'è anche una consapevolezza dire sì alle medie che le elementari che la xiv erano proprie scuole a misura di bimbo un bambino poteva imparare a entrare in contatto con un mondo dei grandi piano piano nel tuo doposcuola quando tornavi a casa di solito quale erano le attività che facevi dopo mangiato sarà fuori a giocare che giocava con arabi con il avessi giocato campana si giocava rialzo a nascondino c'erano i vari giochi in base a castra girone a figure a tappini poi esce un fratello maschio quindi mi dovevo un po adattare anche ai tipi di giochi che c'erano e quando lo più grande in e invece magari sono appare il geretti noah passeggiata e la televisione era guardata limitatamente gruppi cynar inverno quando non si poteva uscire sicura nei cartoni animati ma non c'era questa ossessione come c'e ora di guardare la televisione hai sempre avuto il televisore oppure ha fatto comparsa in casa già con dare più grandicella no c'è sempre stato però come tornare pietre televisore si vedeva la sera pomeriggio ogni tanto qualcosa soprattutto l'inverno però sembrava la sera per il telegiornale per sapere informazioni poi mandano più grandina riuscivo a vedere qualche film se non si andava a letto perché armati no picena la scuola è più che altro leggevo molti libri diversi quali programmi seguivi non è che ci fosse questa grande scelta di programmi tornare pietre vedrà più piccolini c'era la tv dei ragazzi quindi c'era d'inverno ritorno a ripetere soprattutto c'erano i cartoni animati bravi mi affascinava molto era park subito dopo pranzo davano questo programma che parlava di scienza di mai che la diamo molto per scontata ma che invece sono cose veramente affascina menti e adesso invece quali sono i tuoi programmi preferiti insomma cosa guardi assolutamente alla tv ma di solito la cosa che vale di più al telegiornale anche se spesso le notizie si deprimono però mi piace essere informata ecco da questo punto di vista i nuovi mezzi di comunicazione sono battuti perché spesso su internet nel giorno come in temporali come che succede soprattutto in questo periodo così particolare che ci ha messo un po tutti una situazione strana ho riscoperto più che altro la lettura anche la televisione ha comunque speso guardia sheen piacevoli firma delle serie che tipo di libri ti piaceva a leggere allora all'inizio leggi un pò di favole queste cose qua mi riconoscerà le favole sono ore che c'era queste musicassette che bisognava mettere nel mangiacassette io seguo queste storie sui dopo crescendo mi piacete le storie gialli libri polizieschi di suspense fino arrivare a generi più diversi insomma un po di tutto e adesso predilige ancora il libro oppure se è passata una lettura digitale no assolutamente digitale non si devono leggere leggo un libro di carta se no nonché con i the sincera non c'è secondo me non c'è paragone in la lettura sul libro dalla vettura con questi ebook reader come si chiamano non è proprio la solita cosa assolutamente piacere impiegare la paginetta per segnare da non è arrivato o di ritornare indietro sfogliandolo se non si ha capito di appoggiarlo che proprio l'idea di appoggiare il libro dire ora basta il fermo ammetto mi rileggo dopo senza avere il pensiero di mettere sotto carica o qualcosa per quanto riguarda i compiti per casa invece il carico era pesante vi venivano assegnati molti compiti venivano assegnate nelle ricerche qualcosa di particolare ma cosa che ti è rimasto impresso elementari rimane 21 presso tutte le paginate di lettere che bisogna scrivere poi c'era ora non so se non penso esista qui c'era la bella calligrafia c'era il dettato che andava fatto in bella calligrafia era un mattarello c'era sempre da stare attentissimi insomma un'impresa per un bambino piccolo fare queste cose non esistevano come esiste ora al computer le ricerche online tutto veniva fatto tramite i libri quindi ogni famiglia con grande sacrificio perché costavano tanti soldi acquistava queste ciclope dire i ragazzi per potergli permettere di studiare e approfondire i loro studi poi c'era biblioteca provi la biblioteca anch'io personalmente ho cominciato a frequentarla e superiori e solo per ricerche particolari che non riuscivo a fare a casa perché per fortuna i miei genitori mi avevano dotato di una bene ciclopedica cui potevo fare tutte le ricerche che mi interessavano però insomma non era facile studiare come ora ora le informazioni sono tempo reale ognuno può avere le informazioni sui vari siti prima ci si limitava a consultare tutti i libri che avevamo a disposizione forse è un bene forse un male era un bene perché imparavamo a leggere molto a mettere insieme cose ea trascriverle a riflettere su quello che facevamo però male perché era molto limitata la ricerca se uno avevano enciclopedia che era poco dettagliata purtroppo la ricerca era minima e sopperiva questa cosa di con disegni ritagli di giornale su qualche cosa che magari era inerente alla ricerca o al lavoro che veniva fatto molto era che la l'esperienza personale che magari dei nonni e dei parenti in casa ovviamente rispetto a certi tipi di ricerche e di di studi e forse si è persa un po questa cosa perché un ragazzo oggi non sa come cercare una cosa sono enciclopedia se non a mezzo digitale che gli fa la ricerca per lui non sa da che parte cominciare e questo secondo me penalizzato gli studenti abbiamo parlato per esempio di enciclopedie che venivano acquistate appunto dai tuoi genitori attraverso comunque degli sforzi perché comunque erano materiali molto costosi e per quanto riguarda per quanto riguardava i tuoi compagni quindi ti sei mai sentito a disagio per non aver avuto il tempo la solita attrezzatura che avevano loro o ti sei sentita in disagio per loro magari che non possedevano l'attrezzatura che possiede di tu ti sei mai sentito privilegiato per questo oppure ma sinceramente più o meno eravamo tutti sullo stesso livello ognuno nel suo piccolo non ci mancava niente però è ovvio che ma non esistevano neanche come ora le cose firmate né per quanto riguarda e quadri per quanto riguarda gli astucci era ovvio che c'era bambini che aveva più possibilità e che so se è una scatola di matite mi dovrà durare tutto l'anno loro matite colorate ovviamente colori pennarelli però magari avevano i ricambi durante l'anno faceva sentire un po a disagio si quello sicuramente si può andare all epoca ambrì con elementi rendono animò tutte quelle bambine profumate strane le penne profuma ecco io queste cose ma insomma avute però non mi mancava le penne matite e tutto l'occorrente per la scuola cevo la cartella dicevo lo zaino era bellissimo ma la ricotta una cartellina verdolina che ci aveva la pelle di cavallino anti è un atto nono questi c'erano fighetti nada chiudere terrà premi per tramite in spal non esistevano tutti i libri che ci sono 1 c'era il sussidiario del libro di lettura il tuo quadernino diario non esisteva per quaderni autori piccini i piccolini e era tutto lì momento non c'erano i quadernoni co abbiamo ora siano quaderni molto piccoli che erano molto preziosi si scrivevano se a quadretti a righe come ci sono ora un invece alla sua materia non esisteva ai diari assolutamente ei compiti venivano scritti direttamente sul quaderno e ogni bambino poi doveva il compito tra virgolette di controllare tutto quello che aveva da fare quindi era molto responsabilizzato esistevano solo pochi libri c'era il sussidiario che praticamente contempla tutte le materie c'era libro di lettura poi ogni bimbo c'era il suo vice dario dove c'era l'alfabeto e non esisteva assolutamente che compiti si facessero quei genitori e soprattutto compiti avevamo a casa si sedeva faceva ciò amerinda mangiava giocavo parlerà di fare i compiti siri raggio tavole si metteva lui a fare punti per quanto riguarda i compiti delle vacanze venivano assegnati venivano assegnati sia elementare che alle medie anche alle superiori sinceramente non esisteva come si sono ora questi libri già pronti per le vacanze le maestre ci davano che ne so tutta una gang o di operazioni da fare i temi da svolgere oppure da leggere tutto libri né alleggerirla fare una ricerca ripassare a seconda di quello che era più importante ripassare o studiarlo esistevano i colloqui tra insegnanti e genitori sì io che ho memoria rio dalle medie che le elementari e piccola sinceramente non mi ricorda ovviamente noi non partecipavamo che se poi sapevamo che c'era era un po lo spauracchio di tutti gli alunni però poi insomma erano utili il genitore ha una casa come al solito c'era la sgridata generale e poi dopo un siri continuava con le nostre lezioni per quanto riguarda invece la valutazione finale quindi la pagella e soprattutto la consegna della pagella come la ri vedi pagelle era un momento particolare uomo sempre molto sotto tensione anche se sapevamo che andava tutto bene a scuola soprattutto le elementari c'era questa paura della pagina soprattutto poi l'ultimo anno che c'era anche l'esame di quinta elementare che sap ag le medie l più consapevole che gli sapevi già più o meno la valutazione delle pagelle penso che il momento più motivo della pagella per me siano state le elementari poi dopo le superiori levi in maniera completamente diversa perché ti auto tra virgolette ci ha avuto gestivi un pochino sia per le interrogazioni che per i voti quindi mentre alle elementari era la valutazione della maestra e basterà tutto nuovo per te no era un mondo nuovo che non conoscevi c'era voti voti come ora sono tornati non i giudizi e mai muti dopo la pagella la tua famiglia ti ha mai dato un premio se mai stata premiata ma sì tre i premi e regali che ricordo di più sono quelle quando ho fatto l'esame di quinta elementare mi ha regalato una bellissima bicicletta bianca da donna con un bel cestino davanti che l'ho già grandina così potevo andare al mare i miei biglietti cola biciclette poi l'esame di terza media che ho ricevuto il motorino ciao rosso che poi mi sarebbe servito per poterne la scuola superiore e con la bicicletta comunque poi andare anche a scuola oppure era riservato al tempo libero si era riservata al tempo durante la pausa estiva andava in vacanza con la tua famiglia allora io ho la fortuna di vivere non posto abbiamo il mare la montagna è quindi già questa è stata una fortuna perché in vacanza sinceramente non avevamo l'ha costretta di andar per o me o collaborava al una fabbrica e quindi facevano le colonie per i bambini per gli operai che lavoravano nella fabbrica e mi ricordo che fin dalla prima elementare che andavano in vacanza a quasi mese tutte le estati a bergamo in questa colonia dove venivano spiegati i bambini i figli dei dipendenti della fabbrica è stata una bella esperienza mi ha aiutato molto anche se ero molto piccola e all'inizio ho sofferto un pochino anche se è stata la mia scelta andare lì perché non mi sono mai stata costretta però mai aiutato molto essere indipendente ha la capacità tra posso dire a sapermi gestire da sola a dover fare la mattina sapermi lavare dovere prepararmi perché a quell'ora c'era la colazione a quell'ora c'era il pranzo si usciva bisognava essere precisi pettinati ventilava è stata una grande lezione di autonomia ed indipendenza e secondo me i ragazzi di oggi dovrebbero sperimentarla questa lontananza dalla famiglia tutti tutelata ovviamente e non c'erano grandi e comodità re non c'erano grandi comodità appena proprio modo di rapportarsi con gli altri con i ragazzi della proprietà che non conoscevi che conosceva il maggior parte nelle come civico degli adulti che non facevano parte del tuo nucleo familiare né educativo e quindi era una bella sfida e sono sincere somatici e cinque gli anni e un bel ricordo di quegli anni una morte tris triste nel senso che magari era triste io però ripensandoci mendo conto che mi ha aiutato molto essere quello che sono oggi a persona indipendente autonoma ma triste per quanto riguarda pero il sentirti lontano da casa c'era la malinconia i primi giorni ma se tv ma sarà un mese fuori da casa senza i genitori del bambino di 7 8 anni un po di malinconia viene perché poi quando sei fuori ci sono le regole a che casa ci sono le regole messe a casa tua e di alzare a quell'ora si mangia tutti insieme a quello ora bisogna andare a letto per il pollino e la passeggiatina tutto molto scandito perché ovviamente gestire tutti quei bambini tra uffici e bimbi avevano tutti la mia età e ti devi mettere in fila per andrà bene la merenda e a colazione dove aspettare il tuo turno era tutto molto come posso dire impostato e c'erano i momenti di tristezza però c'erano anche i momenti di grande gioia per il più all'ora di pranzo arrivavano le suore con tutta la posta che arrivavano e allora volte oltre alla costa letterina i genitori c'erano i regalini ed è allora dopo avere il tempo per scrivergli per mandarli a che te le cose quindi era un po come riscoprire un sentimento che darebbe scontato no l'amore di un genitore è un po per scontato in realtà quando ti viene a mancare ne capisci né importanza e per quanto riguarda appunto questa struttura quindi era gestita dalle suore c'erano le suore che erano era di proprietà delle suore che loro pensavano all'alimentazione alla va a lavorare a tutto quello che riguardava l'organizzazione della struttura e poi c'era delle insegnanti desti possiamo noi lo chiamavamo le signorine c'era queste maestre insegnanti educatrici ecco c'era delle educatrici ognuna per ogni salone eravamo divisi per età ovviamente maschi e femmine tutti divisi ovviamente anche di e loro avevano compito di vigilare su di noi sui nostri atteggiamenti anche di perché dico l'autonomia avevamo dei bagni comuni mano con i maschi e bagni in cui tutte le femmine andavano vi si lavavano e anche per di bimbi così piccoli diversi 8 e gestire anche l'igiene personale è un passo molto avanti nella crescita di un bambino il dover cahill capire che si dipende dagli altri ma che si può anche fare un passetto più serrato momento ante scelte e questa struttura molto interessante perché abbinava all'attività ricreativa perché il solito la mattina si usciva si faceva le passeggiate o era molto bella e mezzo nel verde c'era ogni tipo di sport che si poteva praticare e la sera era bellissimo che arrivava un signore col cinematografo si vedevano film strappalacrime che tutti i bambini piangevano infatti non capirò mai perché ci facciano avere questi film che si piangeva tutto il tempo del bambino quando volevo bere cartoni animati altre cose però ho questi ricordi che son belli mi ricordo una cosa particolare che poi uno è rimasta impressa è che una mattina verrà sentita male stava poco bene e non è riuscita a fare la passeggiata è rara domenica ma siamo un sabato una mirati non mi ricordo e mi avevano lasciato alla colonia insomma dentro la casa ero con le suore che erano in lavanderia che ha ri tutti i panni noemi tenevano li colore stavano guardando la tv il matrimonio di carlo e diana nell'inter è rimasto questo ricordo perché forse in un altro momento non avrei mai guardato non lo sarei ancora però mi ricordo che mentre loro nomi che mi insegnavano a piegare calzettini le mutandine che poi ognuno c'è il suo numero davano abbinate no al numero che avevi ricevo 21 15 come morì vorrà ancora dopo tanti anni e ti rimane questo ricordo no questa cosa fisso dure quando si entrava un ricordo ancora l'odore della lavanderia questi i panni puliti sono cose che ti aiuti c'è chi aiuta non ti fanno piacere ricordarle anche durante questo mese di colonia avevate comunque degli spazi per svolgere i vostri compiti delle vacanze facevamo tutti altri tipi di attività sempre molto belli però altre attività quindi le educatrici erano lì per sorvegliare di non insegnare se io aiutarli nei compiti poi se c'era bisogno e soprattutto quando venivano scritte le letterine a casa magari aiutavano i bambini che erano in difficoltà o comunque tanti bimbi anche quando ricevevano la posta da casa parliamo di bimbi di prima elementare non tutti avevano solita capacità di leggere scrivere e quindi in quel caso lì allora c'era la signorina che aiutava il bimbo a leggere quello che già in torneranno mandato se non era capace o comunque aiutavano a scrivere se non era capace ai genitori le lettere che noi mandavamo i genitori a casa erano pensierini molto piccoli non è che scrivevamo tantissime cose cioè bisogna ricordarci che non bambini che non hanno un età che andavano dai sei anni in dieci anni 11 dice

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L’intervista, della durata di 48:03 minuti (https://www.youtube.com/watch?v=FDDKVRx8jns&feature=youtu.be), prende in esame la memoria scolastica di Sabrina Manfredi, nata a Viareggio il 27 aprile del 1971. Manfredi  racconta il suo ciclo di studi durato sedici anni, dalla scuola materna fino al diploma di ragioneria, perciò dal 1974 al 1989, oggi fa l’impiegata (Galfrè 2007). All’asilo era accompagnata dalla mamma, finché non è stata abbastanza grande da andare da sola una volta che la madre l’aveva aiutata ad attraversare la strada, poi alle medie ci andava da sola a piedi, con le compagne di classe. Mentre alle superiori si recava in motorino. Ricordiamo che solo tre anni prima della sua nascita era stata statalizzata la scuola materna con la Legge 444/1968. Dell’asilo ricorda soprattutto il tempo passato all’aperto, un tempo giocoso poiché all’epoca non c’era ancora didattica di precalcolo o prescrittura, si trattava più che altro di giochi educativi. L’intervistata descrive le strutture scolastiche delle elementari e delle medie, entrambe molto vicine a casa: strutture nuove e attrezzate con giardino, palestra, che Manfredi definisce scuole moderne, con classi miste e tanti giochi come puzzle, libri di lettura e una ricca attività anche ludica attraverso lavoretti a mano, durante i quali utilizzavano il Das o il Pongo; spesso i lavoretti venivano realizzati in occasione di feste comandate come il Natale ma anche la festa della mamma e del babbo. Riguardo all’abbigliamento Manfredi ricorda che alle elementari erano vestiti con grembiuli bianchi abbelliti da grandi fiocchi, rosa per le femmine e blu per i maschi. Della didattica elementare rammenta un dettaglio felice: la maestra faceva tenere un diario a ogni alunno, diari da cui leggere degli stralci e discuterne insieme in classe. Delle scuole medie invece ricorda il cambiamento, nel passaggio da un punto di riferimento fisso, l’insegnante unico, a più docenti in classi numerose perciò mentre la maestra era una figura materna, con i professori, alle medie e alle superiori, s’instaurava un rapporto più formale che t’imponeva di crescere. Entrando nello specifico delle discipline, l’intervistata ricorda di aver detestato la Lingua inglese, salvo poi portarlo come materia di esame grazie alla didattica accattivante di un docente che l’aveva spinta ad appassionarsi alla materia. Non ricorda invece l’Educazione civica ma piuttosto l’Educazione domestica: alle femmine impartivano lezioni di ricamo e cucito mentre ai maschi rudimenti del “fai da te”. Negli anni in cui l’intervistata ha frequentato le scuole dell’obbligo, gli insegnanti organizzavano diverse recite e spettacoli, soprattutto a Natale, attività in cui tutti erano coinvolti: vi era chi creava le scenografie, chi cuciva i costumi e poi c’erano gli attori. Erano momenti non solo per gli alunni ma per le intere famiglie in cui “veniva vissuto tutto molto concretamente” [16:13], perché all’epoca a scuola si viveva con molto interesse il legame tra bimbi e famiglia.  Oltre ad aspetti ludici e creativi, l’intervistata ricorda momenti dedicati alla cura della persona, nell’igiene e nella salute: vaccinazioni, ionoforesi, le pasticche di fluoro oppure il controllo dei pidocchi nei capelli. Durante la sua intervista, Manfredi ricostruisce anche gli aspetti sociali oltre che didattici della sua esperienza, ricordando quanto fosse facile instaurare nuove amicizie anche solo grazie alla ricreazione durante la quale i ragazzi e le ragazze si mescolavano. Altri momenti di socializzazione fuori dalle aule erano certamente le gite scolastiche: ricorda con piacere quelle alle elementari perché erano le prime volte che usciva dalla famiglia, la Torre di Pisa e la caserma dei paracadutisti, Collodi, uscite cui partecipavano anche i genitori. Era una bella esperienza, il primo modo di essere indipendenti. Si creavano amicizie importanti nel momento in cui le viveva, qualcuno lo rincontra ancora, ma le vite hanno preso strade diverse perciò non sono rimasti grandi rapporti d’amicizia. L’intervistata dedica poi parte della sua testimonianza all’importanza della lettura e agli strumenti di studio che allora avevano a disposizione: Manfredi ha sempre letto, prima le favole, poi crescendo si è appassionata ai gialli, ai polizieschi, e ancora oggi predilige il libro cartaceo alla lettura in digitale. Ricorda che i libri erano l’unico sussidio allo studio, dato che i computer e Internet non c’erano ancora e, a tal proposito, rammenta che le famiglie acquistavano le enciclopedie per i ragazzi. Studiare non era facile come adesso, oggi le informazioni sono in tempo reale, “prima ci si limitava a consultare tutti i libri che avevamo a disposizione” [32:17]. Imparavamo a leggere molto, a trascrivere, dice Manfredi, ma la ricerca era limitata e si sopperiva con disegni, ritagli di giornali inerenti, molto contribuiva l’esperienza personale dei parenti in casa. Riguardo all’attrezzatura per la scuola, a ognuno nel suo piccolo non mancava niente, non esistevano nemmeno le cose firmate, poi certo c’erano bambini che avevano più possibilità e questo la faceva sentire un po’ a disagio, però non gli mancava l’essenziale, ricorda con gioia la cartella verde con la pelle in cavallino e una fibbia a chiusura. L’occorrente contava pochi pezzi: il sussidiario e il libro di lettura, il quaderno, il diario non esisteva. L’intervistata prosegue il suo racconto soffermandosi sul doposcuola: i compiti a casa erano svolti in autonomia e non con l’aiuto dei genitori, anche durante le vacanze le maestre davano elenchi di esercizi di matematica, libri da leggere o una ricerca da svolgere come ripasso della materia; i colloqui tra genitori e insegnanti c’erano già e ricorda che la pagella la metteva in tensione, soprattutto alle elementari, mentre alle medie era già più consapevole del proprio andamento scolastico. Oltre ai momenti più emotivi l’intervistata racconta di occasioni di gratificazione soprattutto al termine dei cicli scolastici: difatti i genitori le regalarono una bicicletta bianca dopo l’esame di quinta elementare e un motorino Ciao rosso dopo quello di terza media. Del tempo libero, sottolinea quanto fosse stata fortunata ad abitare in un luogo al contempo di mare e montagna, fattore ambientale che rendeva più facile l’accesso a momenti di svago, come quelli trascorsi nella colonia estiva a Bergamo organizzata dalla fabbrica in cui lavorava il padre. Un momento felice ma non facile, poiché durava un mese perciò dopo qualche giorno la nostalgia di casa si faceva sentire. Nonostante l’aspetto emotivo, l’intervistata considera quei periodi lontani da casa segnanti per il suo percorso d’indipendenza e di crescita nella vita adulta. Dei periodi in colonia ricorda un flash di una mattina in cui si era sentita male e non era uscita a fare la passeggiata con gli altri, rimanendo così nella colonia con le suore che stavano guardando alla tv il matrimonio di Carlo e Diana d’Inghilterra, mentre le insegnavano a piegare calzini e mutandine, ricorda ancora l’odore della lavanderia e dei panni puliti (Oliviero 2018). Così come ricorda con affetto le lettere con piccoli pensieri che in quelle settimane di lontananza spediva ai genitori.

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

M. Galfré, Tutti a scuola! L’istruzione nell’Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, Crescere negli anni Ottanta, «Pedagogia oggi», v. 16 n. 2 (2018), pp. 119-136.

Fonti normative:

LEGGE 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale. (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968) permalink https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg

 

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