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Ritagli di vita

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-5007
Autore della scheda:
DOI:
10.53165/749
Scheda compilata da:
francesca.pizzigoni
Pubblicato il:
23/11/2021
Anno scolastico:
1937-1938; 1938-1939; 1939-1940

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1930s

Cresciuta a Savignano sul Rubicone, poi trasferita a Pesaro, Rocchi Gaio a 18 anni insegna alla scuola di Fundres di Vandoies (BZ). La classe è di 45 alunni di età tra i 7 e 14 anni a cui il parroco fa clandestinamente lezione in tedesco. Rispetto al metodo didattico: «il mio modo è far osservare [agli alunni] quanto avevano intorno, invitarli a comunicare e a parlare. Scrivevo tabelloni per sostituire il libro di lettura che era dello Stato e adottato da tutte le scuole: dalla Sicilia fino all’estremo lembo dell’Alto Adige e non poteva proprio essere adatto alla mia scolaresca come lo era nelle città di Bologna e Milano» (p. 21). Descrive il lavoro l'estate precedente (1937) presso la colonia marina a Miramare «considerata un capolavoro moderno per il soggiorno elioterapico per Balilla e Piccole Italiane» (p. 28). L'estate del 1938 lavora in una colonia a Pesaro, notando le differenze rispetto all'esperienza precedente. Nel 1938-39 riceve la nomina a Molino Fulvi di Auditore in cui al mattino fa lezione alle classi II e III e al pomeriggio alla prima. Gli alunni frequentano poco, nonostante la scuola fosse stata costruita cinque anni prima per volontà dei contadini del luogo e fosse dotata di buon materiale scolastico, donato dallo Stato perché era una scuola rurale della Gioventù italiana del littorio (p. 39). Durante l'estate segue a Pesaro un corso per Direttrice di colonia e a Roma un corso di cultura ed educazione fisica, che descrive dettagliatamente (pp. 59-67). Il commento dell'autrice a un discorso dell’autorità fascista lascia trapelare la capacità di riflessione sulle condizioni magistrali: «sarebbe stato meglio se invece di parlarci degli alti destini della Patria ci avesse detto come ci dobbiamo preparare per gli alunni sprovveduti, che dobbiamo educare e non abbiamo né basi né esperienze. Non sarebbe stato meglio se all’inizio dell’insegnamento ci mandassero in grandi plessi con tante insegnanti che ci aiutassero a fare le …ossa?» (p. 67). Le viene poi assegnato un incarico a Levola di Montefiore Conca (FC): la fine dell'anno scolastico è segnata dalla dichiarazione del 10 giugno di entrata in guerra. 

 

 

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