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Una vita tra gli altri

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-5007
Autore della scheda:
DOI:
10.53165/161
Scheda compilata da:
francesca.pizzigoni
Pubblicato il:
06/09/2021
Data di produzione:
1989
Ordine e grado:
Scuola primaria
Luogo di conservazione:

Via Amintore Fanfani, 14
52036 Pieve Santo Stefano AR
Italia

Collocazione:
MP/89
Numero di pagine:
64

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1940s 1950s 1960s 1970s

L'autrice nasce nel 1922 a Collolia, frazione di Ravenna. Dopo essersi spostata con la famiglia nell'Agro Pontino a Cisterna di Roma (Latina non esisteva ancora), allo scoppiare del conflitto mondiale si trasferisce a Roma dove consegue il diploma magistrale nello stesso mese dell’inizio della guerra. Si iscrive all’Università ma nel frattempo a partire dal 1940 inizia la sua vita da insegnante nelle borgate più povere di Roma, dove le famiglie non volevano mandare i figli a scuola (p. 27). Nel 1941 insegna a Vallinfreda a 80 km da Roma di cui l'autrice racconta la miseria, il freddo e l'episodio di una gita con gli alunni sui monti (p. 30). Insegna poi nell'anno scolastico 1942-43 a San Polo dei Cavalieri e nel 1945-46 nell’Agro Romano (pp. 37-43, con il racconto del più anziano che dopo cena leggeva ad alta voce L’Orlando Furioso o I Paladini di Francia). Calderoni sottolinea la propria impostazione didattica: lezioni dialogate, costituite da narrazioni reciproche tra lei e gli alunni (p. 47). Nel 1947 si laurea in pedagogia con una tesi sulle scuole all’aperto ed entra di ruolo in una scuola all’aperto di Roma, frequentata da «fanciulli sani, malati, handicappati» (p. 50). Il tipo di scuola che intende realizzare l'autrice è quella che persegue «le finalità di una scuola come guida alla formazione democratica della persona» (p. 51). Si aggiorna sulla pedagogia, anche estera, studiando metodologia e psicologia. Dopo 15 anni, nel 1961, torna nella borgata di Corviale perché «le scuole all’aperto erano degenerate in scuole di élite» (p. 52). Descrive il disagio sociale della borgata (pp. 52-61). Termina la carriera in un quartiere borghese di Roma, Monteverde, presso la scuola Crispi in cui insegna dal 1968 al 1978, sperimentando il teatro educativo, con testi redatti dagli alunni stessi (p. 62).  

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale