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Da cassetta per le munizioni, a cartella. Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/988
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
29/11/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Gastone Milani
Nome e cognome dell'intervistato:
Gloria Milani
Anno di nascita dell'intervistato:
1937
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Data di registrazione dell'intervista:
11 maggio 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1940s

[Musica] [Musica] buongiorno a tutti io sono gloria milan è primo al 3 il secondo anno di scienze della formazione primaria a firenze oggi sono piccoli nonno per parlare dei suoi ricordi d'infanzia ti puoi presentare ci sono mica li persone che sono nato il 26 giugno del 1987 è un comune dell'alto mugello chiamato firenze la provincia di firenze mi fai parlare della sua famiglia di origine la famiglia di alice è una famiglia di contadini a vita non potere molto grande una collina di praticanti bosco c'è un po di tutto una famiglia composta da sette fratelli quattro maschi e tre femmine e genitori più i nonni che hanno la sola famiglia di otto figli tra i quali tre sposati con figlioli e ti raggiunge avevamo una un numero di 23 persone nella solita casa e che coordina mara la fata la casa era una grande unica a fumi apa però per noi a crescere ogni caramella grande una uscirà spaziosa un tavolone norme un caminetto grande per il caminetto era la fonte che il calore bellassai per sempre la comodità per fare a mangiarli camminano verso è sempre acceso e poi non c'è la luce né gas e non doveva venire tutto diritto brava e la famiglia si svolgeva nei lavori tutti i giorni quasi uguali per oggi un piccoli intorno agli animali domestici intorno ai cancelli carlini e su grandi nella stalla degli ovini mucche fuori cavalli e c'era da fare sempre una persona doveva restare fissa nella stalla e un po per approssimazioni poi dopo fatto colazione ognuno prendeva la mansione della sera che era stato dato dai genitori fino un campo i no un altro a tagliare il bosco pare delle hole e delle pulizie e così poi quotidianamente più o meno nella sempre le solite rose e ti ricordi salvando l'orto avevamo l'orto fortunatamente avevamo morto perché c'era l'acqua passavo riuscendo probabilmente a questo mappe che avevamo coltivato o insieme alla nonna bambini si stava nell'orto pareggio ne per velisti via aldo ci facevano annaffiare circa rubava annaffiare pomodori ceci pomodori patate insomma un po un po di tutto e che poteva servire ma per mangiare e ti ricordi petit quando ti occupavi solitamente a me da piccolo mi ero dato la mansione restare di tutti pietro conigli e dietro alla nonna perché la nonna vinceva essere anziana mamma che faccende anche di riuscire naso gli portava un latte linee faceva il formaggio bisognava metterlo sul fare la ricotta e ti piccole faccende un bambino faceva che volgeva e ti ricordi più o meno i bambini anche ta cominciavano ad arrivare in casa dei femmine cominciamo ad aiutare appena arrivavano alla tavola a rischiare a queste cose e rifare le di quelli rimasti qua fino a che non dava la scuola cercavano di passare col tempo baloccando intorno a de piccoli oggetti si poteva trovare e quando cominciavano andare a scuola milano cana responsabilità di faccette da fare prima di andare a scuola magari dare a vedere aumentavano gli ambienti o uniti come mi chiamavano casa facevamo colazione ci si ritirava va un po e si andava faceva andare a scuola tutti a piedi nel percorso voti trovava anche altri bambini di altri ormoni ecco e parlando della scuola mi puoi dire in che hanno incominciato la scuola e quando è finito cominciato la scuola dei dottori del 43 e finita nel giugno e 49 però ma mia scuola avuto due percorsi perché nel 43 che era sotto mussolini l'ho fatta fino aprile poi è passato la guerra stata sospesa sì che non erano in esame non c'è stato nessuno le pesanti nei più piccoli e quando hai ricominciato a poi dopo la guerra ho ricominciato di ottobre del 45 in un'altra faccione è un'altra aula però se volessi tornare indietro a dire della prima scuola è così come ascom ecco una nuova scuola era più bella era sistemata bene mussolini banchi a fila inclinati sottostare art.li bambini tutti sono latore femmine tutte sull'altro lato della stanza centrale lattea dall'insegnante una lavagna la spugna ci sente insomma e ti ricordi che o meno quanti eravamo in questa lazio che in quella grassi in quella logint e la prima mi sembra che si fosse 18 o 20 i suoi ma tutti i bambini ci si conosceva tutti bene che c'era un rapporto e ti ricordi che eravamo solo del tuo anno o anche gli altri saffi eravamo altre classi prima seconda e terza invece la parte l'ha vinta faceva nel pomeriggio ecco te cara più facile invece io facevo dall otto e mezzo a me di giorni e mezzo poi e celati meglio la mattina quando si arrivava la prima cosa si doveva dare il cucciolo alla maestra e poi fa entrare fare il segno del duce e poi che c'era il fascio attaccato più la cera crocifisso si doveva diretta che segnati dire l'applicaz e poi che se c'era la relazione in questa mattina la prima mi ricordo perché era una cosa nuova per me stavano in reazione la marmellata ci avevano delle mastelli di legno piene di marmellata da casa che doveva portare due fette di pane che l'insegnante la ci metteva sopra purtroppo c'era delle famiglie mi mancava anche il padre fece un po specie perché noi non per il problema di mangiare ma ho mai avuto problemi e invece alcune avevano proprio mancanza anche del pane in quei primi anni e invece quel tempo in questo primo anno ti ricordi comandava investito a scuola i primi anni come tutto insomma tutti in pantaloni corti con un triplo rino nero col colletto bianco e le bambine mi sembra mentre avessero bruco colletto bianco ecco è invece riguarda gli oggetti a materiali cosa portare a scuola nella prima scuola avevamo nardella di di fan dicendo ciò come dire con i quaderni e libri dati tutti dalla scuola o ma con un astuccio con la penna allora ma non è come la vostra aveva un pennino esisti inter cambiava perché si puntava pace che sarà cialtroni e si faceva poi si quanto si scriveva col calamaio che ha dentro al banco si inzuppava e si scriveva però specie nella prima che ci facevano fare insomma la così si faceva delle gran macchine la pagina allora avevamo un art asuka è che chi l'aveva di personalmente la teneva nel quaderno sennò veniva l'insegnante una cosa un assorbente anche questo ci lasci nava lei sì 9 no quando si girava pagina s'avvicinava potete avere il tuo personale io avevo un mio personale 1 so per quale motivo perché eravamo tanti forse aveva la quelli più grandi fogli data ormai sature re matto ecco invece dopoguerra mi dicevi che è anche un'altra scuola era la scuola era alto o guerre che ti eri cominciata nell'ottobre di 45 è stata tutta un'altra un'altra sala perché col passaggio del fronte c'era sciupato tutto delle assieme la miseria allora una colonica avevano una stanza grande ogni famiglia aveva portato un tavolo si era formato tutti i saldi non la parete facente ulteriori camon e ecco perché quell'anno lì eravamo dalla prima alla quinta tutti che veniamo per che scrivano affrontato l'esame nei 44 e ti ricordi che eravate matto e femmine anche vi erano proprio pasti e femmine e grandi piccoli tra i quali non si poteva neanche mettere tutte le femmine insieme perché c'era dei tavoli più anche più piccoli amore più piccoli ed avere più bassi più grandi le terme i più alti e qualche eravate che coglie quell'anno lì eravamo proprio tanti sembra una quarantina sicuro poi avevamo di nuovo un maestro deriva dalla città veniva da firenze un giovanotto alto tra però molto ci porta molte cose da di novità e cosa si aprì gli occhi su tante cose non avrei mai pensato perché c'era anche i grandi hanno spiegato che cose da grandi e ascoltavo più volentieri code da grandi e quella ricco e ti ricordi come se la portava questa maestra un po gli alunni ci raccontava rapportava che la porta avevano riecco il maestro con noi aveva un rapporto molto poco perché tipici pronto la va è però già sapeva subito riprende ci si chiedeva se rimaneva city e fermatosi ok dopo un po tornava a farci ridere era bravo bravissimo con il marito e noi lo hai avuto un anno quanto tempo questo ottobre fino a giugno sempre lui con tutti poi quella molise non finiranno tutti perché le più grandi che non avevano fatto neanche l'esame ma nei nostri milano vanno perché c'era da lavorare un po di per lavorare allora di aprile a positive più grandi avevano già quindici anni anche se dici non veniva più nessuna scuola ecco i timori di sempre in questa scuola dopo quella cosa portabili a scuola di materiali ognuno portava un po cosa ha trovato da dopoguerra investire tutta roba militare fatta ma da roma rimasta da da galliani perché neve a sé tutte sapevo non può dire tagliare sono a quel modo e si portava vestiti più o meno tutti uguali e cartelli non lo sa lanciavano perché non aveva trattato io per esempio avevo trovato questa casetta militari ama la parte di una setta militari ci sta la demolizione della tela mitraglia nella base hanno rovinato teneva l'astuccio gremio ravenna e avevamo anche i calcoli le matite 6 lavati no tutti gli alunni però io non avevo perché mi pagò moderni molti ne poterlo e il grembiule non ce l'aveva quella vicenda va sotto i vestiti o meno così come si poteva poi però l'anno dopo nel 46 47 bene un'altra insegnante bene o un altro modo ora perché la scuola aveva portata in un'altra sala o meno uguali però il comune aveva è andato dei guanti tutti uguali per lo meno e si faceva anche il secondo anno dalla prima alla vita tutti insieme e in generale a scuola ti ricordo che evitavano di conti che per calda compiti per casa cile davano quasi sempre magari per giorni si era fatto c'era lavorato di più che qualche sera dice oggi sette vive di fare che dovrete e quando meritavano ti ricordi che tipo di compiti erano share più velocità o un tema che ce lo dice titolo sono diceva a loro arte dicevano anche fate un tema a piacere è cosa volete parlare le mucche della paglia postino citavano anche dei pezzi presso quel maestro riusciranno dei pezzi dirti facile da rigiocare perché si basa si impara a scrivere e tutti ricordano quando facevi i compiti se mi facevi noi compiti si facevano la sera perché in queste assensi numerose raccontati nel giorno c'era tutti i fori per l'ump per gli animali la sera dopo cena ognuno cercava di sistemare poi i figli bambini che gli raccontava la novella di raccontare un'altra cosa e alcuni davano una stanza parte a fare le elezioni che veniva o un fratello una sorella non vanno forte per vedere se si faceva un po stessi tca la quale sostiene con elevati via e poi c'era il sistema ai bambini con i grandi di mandargli sempre un po a letto presto che credi alle parolacce non era proibita corsa che parolacce esce mai al mondo insomma così e ti ricordi se a scuola facevate qualche gita scolastica ma della prima scuola del tempo di mussolini non te la prima sera piccoli non lo so io non ricordo al senato sul posto però quelli più grandi so che davano piacere al fratello più vecchio di me che si vestivano anche una mutua anche portavolari amato paese al commissario funziona e vestivano con la cultura di massa ma riporta la euro ma per il polo euro cagliar detto tom hall insegnavano un po tipo militare a quelli più grandi ma noi non aprivano vi avesse un pronto e anche dopo quella non avete fatta nessuna scimpa dopoguerra si decide e ci potevano portare avanti le rate le belle giornate in questi queste a scegliere questi poteri dove cenate e le famiglie un pochino più aperte pochino più fruibili e rispetto altri e ci portava la mattina a volte l'insegnante veniva anche nel pomeriggio a trovarsi a trovare i suoi genitori però voleva andare a trovare i genitori ci fosse anche noi le pecore ce lo diceva quanto oggi vengono date genitori allora parlare del che il bambino anche oltre i problemi delle fabbriche più che tutto è a scuola ti ricordi che a materie facevate a scuola come scrivere parecchio italiano insomma e poi la nel quaderno a quadretti mamma mamma demaniale nome viene in mente il libro cioè la scienze geografia e storia e non ce lo facevano ad imparare a mente io pakari l'italia non cito conosciuta tuttora armenti ci mangia abbiamo praticati molti i fiumi e parecchio e anche la storia parte somma e nelle zone trevisone c'era c'era proprio l'usanza di religione che una volta a settimana veniva anche il prete citava un'ora facile mi faceva pensare in versione i nuovi centri di religione leggere più che tutto io poi ero il loro e sapevo che non ho sempre letto poco e che ha mai abitato di saltare una lezione ci è capitato a volte per disgrazie solo per cose di salute ma a porta anche per il lavoro perché alcuni dei miei fratelli domenico civili in casa erano influenzati non potevano andare con le pere io e il titolo di re questo insomma non si esaltava la lezione ecco in quel caso seppure saltava due giorni affida a casa marcianise impianti veniva a casa a sentire il motivo che anche loro gli insegnanti non sapevano non passare la giornata essendo una campagna così c'era nulla era un po poter dei fori persona ecco vivere sei mesi lì e ti rimane se esistevano le bocciature incorciato resistevano perché che anche mio fratello più piccolo un terzo annuncio rimasi tanto vale anch'io perché di avere anche minutino piccolo e mi rincresce tanto erano frequenti le bocciature ma erano frequenti da fair date situazioni di bambini che venivano fuoco e avevano anche la famiglia da poco che non ce n'è una ma se non venivano a scuola rimanevano fuori a trovare o altri e quando si cela delle bocciature e quelli più disagiati familiare a mente e venivano bocciati trova l'anno dopo invece alcuni venivano rimandati a ottobre aic e messi tv martí come veniva vissuta al momento della pagella della consegna della casella io mi ricordo il momento della parrella la veniva data prima di na questo quello che aldo perché si sapeva la pagella mona poi nelle feste avevano qualcosa in cambio piccoli cali è la presenza era brutta ma c'era c'erano delle punizioni cella delle punizioni c'era anche vantare alle senza fine ecco e ti ricordi come era considerata la scuola nella sua famiglia va la mia famiglia non c'ho tanti rivolti purtroppo però vuole era liberata un'auto è importantissimo andare a scuola senza scuola non ammettevano somma che un ragazzo potesse rimanere in alfabeto governo contrari perché tra i quali perso dei figli nel milano qualcuno forse sta anche in alpha beta e ti ricordi come partecipava alla sua famiglia al tuo percorso scolastico se c'erano dei colloqui come parlavo la maestra ma per dì la verità di guide facevano mi facevano ma non in classi perché narrarsi una volta che non si fida io manco memoria non rivolto mai però a giornata alterno invece al termine insegnanti andavano molto ad una famiglia una settimana un'altra dove nasceva anche il problema direzione di anche disordinati dalla scuola tutti sporchi venivano ha prodotto mare può capitare e invece parlando degli altri vanno due miti ricordi momento rapporto con loro che la porta veniva dal carogne marco gli altri si sapeva un rapporto buono con tutti perché eravamo tutti alunni più o meno del tè la solita mestiere di contadini tutti senza elementi in più uno nell'altro ci trovavamo per la strada la mattina con giorno magari si arrivava anche più tardi a mangiare ci colto lavano perché si metteva a correre a calcare perché eravamo ten e diecine molto insieme henry vedeva anche dopo scuola nel pomeriggio ci si vedeva anche dopo sco non sempre vale diverse volte cicli non tutti ma su 20 ci si potrebbe trovare 56 la sera a curiosi dietro con queste piccole cose ecco è invece tanta scuola ti ricordi se notavi che qualche bambino avesse delle difficoltà c'è c'era qualche bambino che sta anche lontano faceva 10 chilometri a piedi la mattina e aveva qualche difficoltà perchè in casa c'era delle difficoltà di anche il babbo se ne era fuori a lavorare magari in maremma e viveva con la mamma è anche i fratelli neanche date a scuola e allora se lo fa questa questa difficoltà e poi essendo nell'ignoranza a volte si faceva confondere quelli più più misera lì invece di aiutare i bambini e questo ha fatto pensare tante volte dopo dio perché si faceva confondere prendere in giro quello più miserabile invece di prendere in giro che lottava meglio è invece un insegnante come si rapportavano questi bambini si cercava di aiutarli però vedeva che non ce la poteva fare perché fa parte veniva anche a casa mia a chiedere al capo poiché erano ciechi pochino più che sapeva leggere o parlare di quetta alti perché di questa famiglia se c'era moto e aiutarla anche tramite dopoguerra che tramite il comune dice poco mancava anche proprio con mangiare o investire e allora porte non venivano perché si vergognavano perché sono vestiti mare stampa e noi cercare si prendevano giro e quindi doveva la scuola è quello che lambivano a scuola la maestra era molto contraria si prendessero giro cercava di farlo pagare la sera dentro creando sarà la storia prende in giro il tipo i bambini più messi male e mi puoi raccontare una tua giornata tipo di quando avevi 9 10 anni da quando ti ho alzato una mattina andando della giornata normale era quasi sempre male perché le solite faccende intorno agli animali ti faccia tutte le mattine la colazione il pranzo di una farlo sempre tutto siamo una famiglia non si poteva mancare perché non certo era tutta tavo versano era rialzata in genere le razze da contadini si mangiava al tocco perché è salita anche circolare pavano un quarto al trucco al trucco si mangiava qui dalle dure che ne erano le ore che non c'era fuga da mezzogiorno alle 4 anche mentre pulire gli animali era la cosa sospesa ancora tutta regionale la sera fra le 8 e testare e le 76 ed il bello acqua e mangiare larghe era pure imponente una volta al giorno facevano che la minestra però sono in estra e acqua una cipolla sera dopo cena come si svolgeva la serata non era danti i più grandi davano sveglia alle altre a sé un po poi venivano e non piccoli il babbo in genere fascista regione si metteva a sedere sulla tavola perché c'era una treccia la lampada faceva un po di nomi solis in quella seppure e ci leggeva la novella ci raccontava la storia della sua guerra e che tutto per farci stare o popoli perché s'era dispettosi fra cugini ci si è così la sera e poi si mandavano alberto anche presto prima si doveva fare lezioni se non l'ho detto l'elezione e può andare a letto perché poi venivano delle serie venivano in casa nostra che gli altri grandi hub e gli altri con le ragazze a scherzare però in quel caso c'era tutti i grandi non ci andava a letto perché noi volos ascoltasse te le date parole un conseguente etici parodiato invece nelle giornate in cui non c'era la scuola ma ad esempio la domenica la routine quotidiana la giornata festiva variava un po quando ogni tanto invece dare a scuola cantavano i piccoli alla prima messa perché si doveva mettere le scarpe o pantalone reggono liste o le bambine di quelli più grandi il vestito da dublino a non c'era per tutti e allora ci andavano perché alla seconda messa era quella che doveva essere più di lusso perché c'era jovanotti dei ragazzi e genitori allora dovevano avere la mamma quell'abito suo eco ha torto perché noi che ce l'aveva le scarpe della viso della quale è poi la domenica se uno aveva fatto il buono era bravo a scuola dei più volte non lo mandavano con dei fiori che andava bancari ed imparare per il paese e quindi più cattivi che la domenica non ad età peso circo e domani alle ore 8 giorni e riguardo al cibo mangiavano le stesse cose degli altri sogni o la romania nella nostra famiglia c'era l'usanza acquistare un momento perché gli animali c'era nulla la domenica si ammazzava un cappone un coniglio o piccioni e la massaia era l'acqua quella nera stava sempre in uscire da lei tutti i giorni sapeva anche cestini e ad uscire arrivo mancava bene su questa assurda fatta di casa tutto in casa fatta la farina alle tagliatelle tortelli 20 parma emesso una curiosità tiri volte quando era il vostro compleanno festeggiava in qualche modo e vedendo un po le differenze di ora sono tanti quando era il mio compleanno e che mi ricordo io dicevo perché c'erano poi spesso queste asse numero scout le aree che sarà tanti allora mai più grandi non lo stato mai niente nei bambini finché a 10 anni 12 così non ci mandavano a parare del mucchio libici si stanno a casa e più per soli 10 sera ci facevano cuocere un uomo 2h vino come le gas come regalo e invece ti ricordi se c'è stato un avvenimento della sua vita che ha segnato particolarmente percorso scolastico ma qui si fanno una cosa c'è stato qualcosa perché le corretta quanto è morto la mamma e non volevo neanche cominciare andare a scuola perché l'accusa il pareggio anche se era un bambino e più perché aveva un fratello ancora più piccolo era sempre attaccata a me insomma quando andavo a scuola pensavo al minimo a casa e nella scuola però poi nel 46 in questo insegnante ausili moderno si pratico delle rose eccomi riaprì un po ma voglia di vivere di studiare e avuto della corte bone sono più che amici è tuttora io ho degli amici che si andava a scuola quelli fortunatamente siamo vivi e anche il tuo cappellino ha finito ha finito la scuola comunale di ritardo perché pur ciò purtroppo impiegato e in conclusione come giudicheresti la tua esperienza scolastica e tipo di esperienza è stata se tu non avessi bile oggi resi descrivere oggi è stata bella perchè no mai i problemi nella pagella nei problemi con gli amici con gli alunni o familiari e poi anche vantaggio il babbo incentivava sempre sogna di diventare colas e anche a casa legge che di balbo era un appassionato di vecchio e che io per niente ma lui diceva che trovava anche un foglio per terra c'era hardegger a non leggere ma per dire la differenza dei numeri non sempre sono abitudini e te ne vai di saccà l'attuale vate un giornale the really tramandati da anche fatto trovati non lo so come mario type aveva diversi libri e il giornale questo lo rivolto dopoguerra sono a 46 47 il prete era abbonato questo giornale l'osservatore romano e milano andava e che arrivava per poter arrivare al sabato per fare tanto una meta e il lunedì all martini mi mandava apprendi no a per leggerlo non fecero leggevo la sera anche per farci il carbone degli articoli più adatti e c'era parecchio era sulla religione ma anche avventure come ora c'è il quotidiano di ora sono ne facciamo a vedere la foto è questa foto è rimasta tale cuore quando nel 42 che veniva una signora a trovarci ci aveva fatto questa foto siamo i genitori e il fratellino due sorelle e quindi diciamo per finire il tuo percorso scolastico come ha influenzato poi il carattere le fossette future di vita di lavoro e ha influenzato perché troppo bisogno colpito da aver studiato poco perché dopo nel lavoro nella città già vice diamo a cominciare a saperli telefonare sapere dialogare un persone non conosci che prima le persone non si conosceva si cercava di scansate mai si doveva dargli un controllo con lele via perché è poi il sistema anche nell'educazione in casa ce l'avevano anche se veramente rispetto ai grandi e si danno del voi a tutti meno quando sono arrivato in città io davo tempo e alle persone e veniva da lido bene e incantando anno in città noi siamo andare a citare il nero il 57 c che avevo vent'anni e pendagli essendosi indietro mandato pareggiano prima linea giù per essere a pari degli altri si cercano sempre di evitare il troupe e diciamo anche che lavora è fatto purtroppo i tavolo al contadino sa fare un po tutto è il nulla e allora rimane altro che studio non c'era che gli era fare il manovale manovale ammiratori imprese e si viene tutti a fare il manovale sera tre fratelli piccolo era andata ad un'officina imparare però appare muratori si diventa muratorio dopo qualche anno e poi c'è anche fatto impresa tra tre fratelli che così però nega la scuola ha ucciso tanto è perché si saprà se sapevo più cose non avevo bisogno moderarlo le piccole rose del gioco da tipo terra che avevano sempre ricorrere a personaggi e io essendo anche così timido per natura chiuso madama vecchio fastidio non essere così tuttora non voglio imparare a fare qualcosa di meglio non so come ma mi è rimasto che sta cosa invece tanti anche come me si sono progrediti dopo perché la sera siano messe al vecchio recitò anche erano pietro m annunciano sviluppati di più ecco che allora la marcia intervista è finita ringraziamo tutti per l'ascolto raffe

Scarica trascrizione

L’intervista, dalla durata di 35:35 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=wg3mTtWFbjI&feature=emb_logo), si focalizza sulle memorie scolastiche di Gastone Milani. Nato nel 1937 a Fiorenzuola, comune del Mugello, ha vissuto la sua infanzia con la sua – numerosissima – famiglia, addetta alla coltivazione di un podere: qui viveva con i genitori, i suoi sei fratelli, i nonni e i sette zii, alcuni dei quali sposati e con prole. Nel 1957, a vent’anni, si è trasferito con tutta la sua famiglia in città; qui ha lavorato come muratore.

Vivendo in una famiglia mezzadrile, Milani, al pari dei fratelli e dei cugini, era stato coinvolto fin da bambino nella gestione dell’azienda contadina (Mantegazza 2006, 105-60). Traspare a questo proposito una netta divaricazione di genere: se i maschi erano chiamati a contribuire all’economia familiare con l’ingresso nella scuola elementare, le bambine cominciavano ad aiutare «appena arrivavano alla tavola per apparecchiare» (m. 4.15). Frequente era l’incarico di badare alle pecore, da cui erano esentati la domenica (se avevano riportato buoni voti a scuola), il giorno del compleanno e nei pomeriggi in cui l’insegnante si presentava a casa per discutere con la famiglia. Spesso definisce la sua situazione economica come “migliore” rispetto a quella dei vicini o dei suoi compagni, perché nella fattoria erano disponibili molti animali, da quelli da stia come conigli e galline a quelli da stalla, più costosi da mantenere.

Ha frequentato dalla prima alla quinta elementare; il suo percorso scolastico si è snodato tra il 1943 e il 1949. Non ha proseguito gli studi iscrivendosi a uno dei due percorsi post-elementari previsti fino alla Legge 1859/1962 (la scuola media, e la scuola d'avviamento al lavoro). Ha studiato dunque negli anni dell'occupazione tedesca, e della transizione verso un regime repubblicano e democratico (Gabusi 2010, De Giorgi 2016). Ha sospeso, insieme a tutta la sua classe, la frequenza della prima elementare nell’aprile 1943 a causa del passaggio del fronte: «poi è passato la guerra, [la scuola] è stata sospesa, sicché l’esame non c’è stato per nessuno, né grandi, né piccoli» (m. 5.27). Le attività scolastiche riescono a riprendere solo nell’ottobre 1945. Netto è il contrasto tra la strumentazione disponibile prima e dopo il passaggio della linea del fronte. Milani infatti conserva un buon ricordo della sua prima scuola, dove studiava in una pluriclasse che comprendeva la prima, la seconda e la terza elementare e che si recava a scuola di mattina; quarta e quinta elementare, raggruppate nella seconda pluriclasse, per carenza di spazi seguivano le lezioni nel pomeriggio. La classe era mista, ma di dimensioni contenute – non più di diciotto-venti bambini, che avevano già avuto modo di conoscersi in età prescolare. Di quel periodo, a colpire Milani fu soprattutto la ricreazione. In occasione della pausa, infatti, la maestra distribuiva la marmellata a chi avesse portato da casa due fette di pane, ma «purtroppo c’eran delle famiglie che gli mancavano anche il pane questo mi fece un po’ specie [tosc. per: stupito]» (m. 7.34).

La situazione scolastica, già obiettivamente critica, precipitò con il passaggio del fronte. La scuola, riaperta negli ultimi mesi del 1945, trovò ospitalità in una casa colonica, con arredi di fortuna, ricavati dalle cantine e dalle sale dei contadini del vicinato. Impossibilitati anche a conservare la divisione tra pluriclasse inferiore e pluriclasse superiore, il comune raggruppò tutti gli alunni in una sola, con un maestro proveniente da Firenze. Molti tuttavia, soprattutto se frequentanti le ultime classi delle elementari, si ritirarono a metà anno: «Quell’anno lì non finirono tutti perché i più grande che non avevano fatto l’esame non finirono l’anno perché c’era da lavorare ed erano già boni per lavorare», afferma al m. 11.59. Per quell’anno, in via straordinaria, non venne richiesto l’uso del grembiule, in quanto ognuno, ricorda Milani, andava a giro con vestiti di fortuna, ricavati perlopiù da divise dismesse dell’esercito americano; anche il resto della strumentazione era stata riadattata, come la cartella, che il videointervistato mostra nel corso della videointervista e che era stata, prima di conoscere un uso scolastico (e di essere dipinta di verde), una cassetta per le munizioni. La morte della madre, avvenuta nel 1944, aveva del resto oppresso ulteriormente il benessere psicologico di Milani, che ricorda la sua ritrosia nel dover tornare a scuola e, soprattutto, nell’abbandonare il fratello minore con cui, dopo il lutto, aveva costruito un rapporto molto stretto. A spronarlo intervennero il padre e la figura del maestro, ricordato con affetto nel corso della videointervista.

Nel concludere l’intervista, Milani rimpiange di non aver studiato abbastanza e, soprattutto, di non aver avuto la forza di continuare a leggere e ad aggiornarsi una volta concluso il corso elementare, perché, una volta giunto in città, si è sentito in soggezione nei confronti degli sconosciuti.

Fonti

Fonti bibliografiche:

F. De Giorgi, La Repubblica grigia. Cattolici, cittadinanza ed educazione alla democrazia, Brescia, Morcelliana, 2016. 

D. Gabusi, I bambini di Salò. Il ministro Biggini e la scuola elementare di Salò (1943-5), Brescia, Morcelliana, 2012.

A. Mantegazza, I mezzadri nel Novecento, in M. L. Betri (a cura di), Contadini, Milano, Sperling&Kupfer, 2006, pp. 105-60.

 

Fonti normative

Legge 31 Dicembre 1962, n. 1859, Istituzione e ordinamento della scuola media statale (GU Serie Generale n. 27 del 30-01-1963), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1963/01/30/062U1859/sg

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