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"E così mi mandarono al classico". Memorie d'infanzia

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/183
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
26/10/2021
Nome e cognome dell'intervistatore:
Elena Riccardi
Nome e cognome dell'intervistato:
Gisella Bacci
Anno di nascita dell'intervistato:
1957
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola dell'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Liceo
Data di registrazione dell'intervista:
20 agosto 2021
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1960s 1970s

[Musica] salve sono elena riccardi studentessa del secondo anno di scienze della formazione primaria e oggi siamo qui per parlare di memorie d'infanzia insieme a questa molto speciale mia madre di te la far sì alla squadra allora la scuola si è voluta è cambiata in tutto questo periodo però prima di tutto punto ciò che ci interessa sapere quando e dove sei nata a firenze 24 settembre del 1957 hai sempre vissuta firenze risi come tutta la mia famiglia se da parte di farlo prima ma i percorsi scolastici è stato interamente so se tutto firenze e in ogni insomma che famiglia era no io sono figlia unica e invece miei genitori avevano fratelli e sorelle e la vita in cui lavoravano padre era di famiglia addirittura dal mio bisnonno che erano di partigiana e lavoravano tutti detto fratelli e con il mio babbo poi la mamma invece è la casalinga e finora è rimasta sempre a casa fino a quando non sono diventata quasi maggiorenne di ha perso il 16 di share 18 anni dopo di che andava aiutare il pomeriggio negozio il babbo ecco ecco loro per quanto riguarda la scordati rapporto avevano con la scuola era sempre incoraggiata a studiare o preferivano andasse a lavorare no no assolutamente fin da piccola era sempre fatta vedere la scuola come una cosa bellissima che prima o poi mi aspettava insomma quindi io aspettavo di andare a scuola con grande emozione e gioia infatti mi regalarono anche un banchino e questo manchino ci stavo ore a disegnare anche prima di cominciare all'asilo l'aspettavo proprio con emozione resto il primo giorno della sera ecco perché bambina che cosa si piaceva fare da bambina allora mi piaceva stare in compagnia mi piaceva tanto stare insieme sia ad adulti che che agli altri miei compagni anche di scuola ma anche fuori e mi piaceva stare fatta insieme e giochi soprattutto giochi anche di società jean china tavolo oppure anche giochi all'aria aperta il programma era che sempre figline cartina che abbiamo vissuto un po tutti insieme in famiglia bene poi dopo sola quindi la mia passione alla proprio in una cosa più bella che deve andare a scuola perché lì in mezzo ai napoletani ecco ecco dove fatto le scuole dell'infanzia se ne fate la primaria si allora l'epoca sia da solo un anno di asilo si chiamava 0 a 5 anni e era un anno solo però erano assoluto lato molto bene cioè almeno io ricordo che imparare tante cose e ogni attimo era del rendimento e di gioco anche però sempre molto ordinato devo dire erano parse mista c'erano tutti i banchini quadrati e da 4 e il c'erano due femmine e due maschi poi appena arrivavamo a scuola la maestra ci controllava metteranno le mani sul banco parlava di essere a napoli ci guardava dentro una vecchia e ci controllava tirava un po invece passeggiatina ci controllavano bambine le porsche perché avevamo tutte le cose allora selan pulite e maschietti pantaloni corti anche a loro guarda se avevano le ginocchia pulite insomma se poi c'era qualcosa che non andava un pochino lo diceva con la mamma quando venivano a riprenderle è poi oppure ci mandava comunque a coppie di due in mano alla marcia e appartamento non era mai successo insomma va un po di timore è perché stavamo attenti a casa grande attenzione e resterà una volta sì perché poi sono un po di soggezione della maestra ecco mai banchi erano 22 a coppie e tra l'altro potevasi cambiare non era la notte allora avevano sempre le stesse posizioni e le stessi compagni di banco quello che addirittura ognuno di noi avevo un singolo io avevo una barca la ricordo ce la faceva a scegliere all'inizio ce lo fece scegliere che non hanno solo all'inizio dell'anno e la nostra firma era il simbolo quindi in ogni disegno fermavamo per il nostro simbolo addirittura ce l'avevamo il nostro cestino con la merenda che portavamo a casa c'era il tovagliolino e di stoffa con ricamato il simbolo nostro è anche superiore c'erano i bambini ad aggredirla quadrettini lodi anche roba i maschietti vi anche celeste e sul grembiule c'era il simbolo nostro richiamato poi quando c'era una riserva ricreazione tiravamo fuori aveva molto cagnolino giusta una tovaglietta emetteva mora merenda torino anche trascinarci la bocca e si faceva al banco la merenda poi ci si andava sempre a 22 in bagno e della maestra era sulla porta della classe e tra l'altro mi ricordo di avere una bambina molto agitata la prima compagna di banco e limiti la le scale perché c'erano tre scalini la scuola erano va a scuola grande però c'erano tutte le tendenze scale che riporta sps volentieri si tura il bagno quindi non era all'interno dell'aula bagno era comune a tutta la sezione ad ottenerla rsj del della scuola materna dell'asilo ed erano c'erano tante palle però insomma si erano da tutti i fatti saltava due alla volta lega che non si tornava in un party con altri due e com'era vestita l'aula del e coda usa era molto luminosa c'era una parete tutta vetrate che dava sul giardino e quando era del tempo si andava fuori a relazione dopo aver fatto merenda rassegna darà fuori ed era molto bello perché lì si facevano i giochi tutti insieme si facevano bandierine tutte le campane altri si facevano e soprattutto i giochi da fare tutti insieme poi c'erano tutte queste banchini ed quadrati chiari e non di poi l'unica o celeste o bertolina e si erano state tappezzate dai nostri disegni ed eva molto numera colorate perché la maestrale applicava su cartoncini sotto i colorati e poi stata molto attenta che i più belli però stava attenta veri corde delle toghe o poi tutti i sei rom disegnata carta ed era una persona molto diciamo si faceva rispettare noi insomma un po soggezione all'onesta però è neanche attenta a tutte le nostre problematiche riusciva a capire se c'era bisogno di un approfondimento per esempio io parlavo mettevo la e mi chiama gisella dicevo des aula e dalle i capi vi faceva dirvi parole simili a verona per una settimana le chiamava 5 prima serata the brain e faceva sotto conoscervi le tutte le parole che dovevo imparare subito a cantare bene poi ecco erano presenti all'interno della ma anche dei giochi delle costruzioni 10 perché si lavorano molto con i colori e con le matite insomma soprattutto le matite colorate e si lavorava molto al mattino e si facevano tutti a terra si faceva il tema delle stagioni eccoli lì si facevano e senza canove foglie seccate tutte queste attività qui anche con i pezzetti di stoffa di carte colorate però giocattolino vede corto le costruzioni e vi eravate nei turisti e una classe molto numerosa si è una trentina che rifiuti su 32 perché almeno otto bambini e la porto avanti nun tene si era molto valido perché altro secondo sapevamo era molto brava perché io lo sentivo dire anche dai miei genitori ecco i geni sono rimasti manama tanto perché erano molto contenti dei dicevano che era la più brava risulta scuola io sentivo dire questo quindi lo apprezzavo molto entra compagni sornione riuscito a creare sì eravamo pieni titoli quindi io più che altro avevo molto contatto con quelli del mio banco e diciamo in occasione del carnevale per esempio è così sì eravamo più insieme tutti insieme con costumi di carnevale si faceva la foto di gruppo non c'era una bella armonia se si della classe però il fatto che eravamo tutto l'anno senza nella stessa nello stesso banco quindi sì si sparava rapporti mentre dei rapporti con alcuni bambini che sono diventati adulti ma della siria o diciamo di vista 6 per per il rione c'è chi ha aperto negozi sono quando ci si rivede qualcuno sì sì sì e poi vedere e magari ho trovate sul lato un paio run elementari o alle medie aderito radice addirittura e la scuola quindi era nei rioni se andavi a scuola a piedi e con accompagnata dalla mamma ecco l'asilo era molto ricordi nome della scuola si era a scuola villani e l'asilo era in una via perché la scuola era molto grande e praticamente circondata da un lato dal reale al che è il lato dell'uscita dove c'è un portone grandi e c'era riuscita delle vasche delle femmine mentre la signora laterale perché quello era lo stesso ingresso sia per i maschi prevedono che la ministronza qui la scuola non prendeva anche la scuola divise gatto e dal lato del tram crociere all'ingresso del femminile dall'altra via parallela c'era l'ingresso maschile ok quindi e te poi dopo successivamente appunto l'asilo ai monti nato il percorso all'interno della stessa se infatti c'era il primo piano tutte le classi maschili al secondo che hanno per le femminili erano grassi molto belle e molto grandi e luminose classe delle elementari erano un po più sebbene speri perché c'erano rispetta del vino perché c'erano anche neri di legno cose che quelli di un blocco mo nel seggiolino mi bastava e c'era il banco nero con il calamaio di coccio perché allora scrivevamo nel pennino e con inchiostro adempie tali fattori che anni hai fatto la scuola le 2 in italia nel 64 cominciato anzi 63 decimo anno e infine per cinque anni invece nella 60 69 eravate una fascina tifosi eravamo più di 30 e di sicuro sì sì sì molto l'insegnante durata per tutto se c'erano le quinte c'erano lega insegnante e avevamo noi delle classi erano solo femminile maschile e le classi femminili avevano l'insegnante femmina mentre nella stiva stile vedono il maestro e sarà modo di scambiare allora c'erano però noi della nostra maestra era molto aperta in questo lei tra l'altro il primo anno era in attesa del suo terzo figlio e aveva due femmine e un maschio maschio i primi due mesi mancò perché appena partorito è praticamente e noi cercò di sparare un bel rapporto di farci avere diciamo le parti vita comuni con la classe corrispondente per di sotto che era sempre della nostra età perché era diviso delle vetrine era la prima anche quella è praticamente molto in contatto spesso e volentieri veniva sul maestro e decidevano le attività da farci fare insieme magari si svolgevano all'inizio nella tabella se poi ci confrontavamo era molto interessante non piaceva molto questo perché era più viva la cosa da un altro una cosa che ricordo molto bene che si creano un gusto rudimentale dell'epoca con la pila in terra c'era una farina rossa e una verde con i pulsanti e quindi si faceva il gioco si facevano due squadre e c'erano le gare con delle domande delle varie materie prime ci allenavamo dell'allarme ciascuno la nostra pasta e poi si faceva mante le gare tra maschi e femmine e se si disattiva molto e mi ricordo se vinceva sempre femmine in ogni caso era anche piacevole perché si poteva anche confrontare le esperienze perché magari ognuno di noi poi poteva fare cose diverse e poi si mettevano si riunivano le varie si scambiavano dai risultati tenevano nelle ricerche l'unica cosa che ricordo negativa che alcune mamme dei maschi misero in giro la voce e siccome erano un po geloso non lo so perché non erano contenti di quanti nella scuola del contente di questo scambio di esperienze per cui mettere in giro la voce che c'era una relazione fra maestra maestra soprattutto parla domani della maestra e invece non era assolutamente così io mi ricordano i genitori insomma difendevano molto curiosa mente perché non era giusto e la maestra si batte per continuare rete volevano trasmettere questa attività insomma e invece no sandri lo scambio si fan tirozzi e come la struttura sarà una giornata tipo in che mise andavate scuola sia uguale adesso allora si cominciava la squadra il primo di ottobre e io mi ricordi ne abbiamo prese con le antenne scuola che mi dispiaceva nel 4 detto regista francesco della festa poi si andava dal lunedì al sabato e se diciamo smettere ma a fine giugno e poi al mattino al pomeriggio no no no no era senza vallotton quarta settimana mezzogiorno e mezzo poi c'era il doposcuola per i bambini che non avevano la mamma a casa rava ed era noi che avevamo invece la possibilità di tornare a casa magari ce ne andiamo i malanni insomma si era considerata i privilegiati mentre invece sono gli altri rimanevano pranzo lì e mi vengono a fare il doposcuola ma io li invidiavo perché a me piaceva stare ascoltati cava spesso le mamme lavorassero era una cosa strana lo erano di più le mamme che metteranno a casa all'epoca infatti doposcuola rimanevano in poche però io non mi ripeto ma non solo io e poi parlando anche in altre amiche di cora insomma rievocando esempi passati ho scoperto che è tutto sarebbe piaciuto rimanere a scuola e tassisti stesso aveva sono dividono industrali avevamo alle elementari creditore bianco con fiocco rosa prima celeste seconda rosso in testa verde in quarta e blu in quinta e maschi ce l'avevano sotto nero con la seconda classe c'erano tante sezioni si sia almeno sei alla storia alla grande se si celano tante aule se siano la sensi è quello che ricordo è che è una cosa particolare e si entrava accompagnate dai genitori nella classe e poi invece riuscita si usciva marciato cioè eravamo allineate in diffida per due con la capo grasse perché ogni settimana con la fascia più reale al braccio che guidava e dava il tempo per la marcia che olindo è un passo successivo a tema e mi ricordo che si faceva a gara a chi faceva più forte e si usciva tremare femmine e maschi insomma mai insieme si scendeva per questo grande scalinata e poi si usciva ho la fila per volta con le mamme erano fuori e del party del portone molto ordinati dei singoli straordinari 666 per quanto riguarda le materie invece rispetto a quelle di oggi ci sono c'erano delle materie diverse delle discipline era molto ordinato molto diciamo ogni giorno c'erano ogni giorno c'è un'attività precisa per esempio ne riceve il tema d'italiano e io non sopportavo e devo dire che non mi piaceva fare il tema è poi emerso il martedì c'era il compito di matematica nbc è bravo perché particolarmente portata alla matematica e poi c'è la il giorno del dettato il giorno e dove c'era l'arte e si faceva il disegno però devo dire si faceva poco disegno e non si faceva molto era un solo le matite ecco se si faceva qualcosa ce la faceva notare a causa di pena sporcare così e poi si facevano tante bollicine bello si è colorata in fondo ogni compito con le matite crescevano gli astucci nelle matite colorate molto si andava molto belle anche la cartella si si si disse andare a scuola una estesa dei libri il sussidiario e libro di lettura poi quelli che davano all'inizio dell'anno poi invece non hanno restituiti poi durante l'anno però per senza maestra mi ricordo in casa ci fece eleggere pinocchio e quelli sono potevano non trova se nome faceva maniera vi faccio dare una bella protetta e e poi niente 5 mangiava la legge né quello sì ecco qual è il metodo di insegnamento della sua maestra ecco devo dire che lei era una persona molto se materna mancate le limone e noi la rispettiamo molto e lei è anche molto dolce con questo però si faceva rispettare era riusciva a trasmettere molto l'insegnamento perché ci ha dato tutte le ottime basi non abbiamo più fatto errori d'ortografia anche perché lei è attenta a mandare avanti tutti i fatti o ricordo e la nostra classe era considerata indietro iblei fino a che tutti non riuscivano a prendere quello che dovevano non andava avanti con il programma quindi la stessa volentieri a fine anno di noi a non era mai riuscita a ottenere quello che era panorama di ste reale e allora questo invece le altre maestre si vantavano però spesso loro bocciarlo va bene mentre in classe ma vengono dalla tutti non ci sono stati pure la ricordo assolutamente perché proprio maestra un obiettivo della maestra e compagni quindi dalla prima elementare fino alla quinta sono sempre rimasto cambiavano solo voi né cambiare una casa allora dovevano cambiare scuola poter arrivavano ob perché appunto nell'annunciare la nel novero stato d'oltre ecco i cambiamenti ma non perché bocciavano il nostro erano fissi ecco quello che c'erano delle compagne di classe in genere hanno recepito le metteva davanti io e recenti passi più maturi terapico erano sempre sulle compagne per tutti e cinque gli anni a meno che non andasse via per motivi la campagna se no si facevano molte uscite didattiche o no no erano fatte anche l'attività motoria e la porta era una volta alla settimana e andavano il giardino rimandavano perché stesso io non ci potevo andare perché ecco io durante i cinque anni ebbe una malattia all'inizio per cui manca il diverso tempo era sporca doveva stare a letto è praticamente la maestra fu molto brava perché la mia mamma andava una volta la settimana le dare colpi che già tutti preparati e io di svolgevo e il parlamento leggeva e mi ricordo ricordo semmai proprio inglese alla cattedra gli spiegò tutto insieme tante cose di matematica benissimo le spiegò la cui genesi è veramente brava perché fece in maniera da non farne perdere niente e niente poi si faceva la rigenerazione un quarto d'ora dove si mangiava però al banco si mangiava la merenda che ci si portavano a casa e poi in modo molte scene da un sacchettino ognuno nostro nome e e poi niente se andava anche lì a due alla volta in bagno e se tornava con la custode che controllava tutto molto il denaro è appunto io siccome lo stato ma non potevo andare quando uscivano ginnastica tra virgolette di regina sia perché la vostra d'acqua di 9 il giardino io dalla finestra rimane contrasse e questo un po mi dispiaceva c'è stato qualche avvenimento importante durante il percorso del tra l'infanzia dell'ennesimo io me lo ricordo bene all'inizio proprio di bayonne il disastro del vajont in cui fu pensato di euro intero paese mi ricordo questa cosa mi colpì come pure i bambini di una scuola di parlare sì diciamo che ora mi sembra fa per il sì cioè perché altro la maestra e ci puntava sempre faceva capire quanto eravamo fortunati inanimati succedeva qualcosa di avere sempre un pensiero perché era una fortunata dei lori e quindi sì quando succedeva qualcosa ne parlavamo il poveri pollici full alluvione che fondarono vento e incredibile a firenze nel 1966 e di classe all'anima lenza della terza era è praticamente fu un disastro perché insomma fabio benasso subito molti bambini furono anche alluvionati io fu fortunata perché essendo al primo piano proprio un attimo prima di entrare in casa vede per fortuna centrale in casa però altresì e allora ognuno di noi se aveva una cosa in più no ai bambini con altri la nostra classe io ho fatte vengo due cartelle perché avevo la più piccola marta didattico e lei non osavo e così via anche abiti sembrano due rapporti uno sulle gara va speso molto e ci responsabilità molto è un atro a scuola l'idea nata perché ne proprio nel quartiere più colpito quindi si andò a sanno pone sacro cuore era in alto del viale dei colli presto la scuola pubblica le aule e per ogni eravamo divisi maschi e femmine ancora di più perché le semine andare ad assemini le andavano la mattina mettiamo e le massima schedina sera e viceversa si faceva una settimana 3 1 e si lascia tutto percorso a piedi perché insomma in alto la scuola dell'edificio e ci si adattò e poi però si fu molto contenti nostra scuola perché quando poi si tornava sotto nuovo cn banchi come quelli dell'asilo chiari se poi si cominciò a scrivere non più con pennino e l'inchiostro ma con fine penne bic punta fine lo ricordo perché io scriverò c'erano i rom che ti di bella scrittura e che si faceva a gara che scriveva più fine e quindi io mi ricordano molto attenta stricker scrivevo proprio nel girone giallo e l'onesto riceve amici porre almeno gli accade per legge episodio diciamo nei ricordi in modo positivo estremamente negativo e mentali ma alle elementari no io ricordo tutti ricordi molto belli devo dire la verità si si si brutte le forte perché eravamo sempre la maestra è sempre attenta a non far sentire nessuno emarginato e come ricordo che c'erano bambina che arrivo e che arriva dalla campagna la figlia di contadini ecco lei parlava in un modo un po più il dialetto è un esempio coltello diceva coltello e lo scriveva anche allora la maestra le faceva sempre leggere dei fiori e non la faceva sentire le diversa sottolineava che era una cosa novità che era un modo di parlare del dialetto è però bisognava parlare in italiano per farsi capire e scrivere bene quindi ecco è questa cosa qui mi ricordo mi colpì l'unica cosa che devo dire non mi piaceva era il fatto che quando c'era la classe è anche soprattutto toccava a me se per caso la maestra si doveva trattare la coraggiosa scrivere alla lavagna far valere a scrivere i buoni ei cattivi e questa cosa non mi piaceva despereaux almiron posa da carabiniere insomma nel senso di controllare gli altri se faceva confusione si doveva aprire invece io cercavo di dini e fate i buoni se li scrivo tutti ed un eventuale scriveva su tela parte bonera funzionava questo match contro mi riporto è con me questa cosa anche dei voti non mi piaceva e cioè perché altro c'era nevosi e e io siccome avevo la fortuna di apprendere facilmente era sempre sei voti migliori e questa cosa mi fa sentire un po perché vedevo in certe volte le bambine che andavano avevano voti più bassi devono stare nelle bambine ove loro ecco questi gruppetti si formavano un po automaticamente e questa cosa qui non mi piaceva e mi faceva sentire un po emarginato ma siccome eravamo in meno avere molti più alte adesso avrebbe piaciuto io se non ci fossero loro detto e la maestra facciamo una cosa per rompere con stile e non ai faceva in maniera quando si faceva alle squadre di mescolarci di metterci mai ve ne avevano avevano così tanti che andavano mettere insieme i nostri cieli distribuiva proprio maniera tale poi da collaborare in maniera da stimolare anche a studiare di più a fare meglio e in maniera tale neanche noi che gli abbiamo di facilità si aiutasse le altre medio ecco ea me questa cosa delle sparge mi piaceva moltissimo restare sotto insieme chi sogna di essere a 10 anni ma a dieci anni sarà ricevuto essere un atleta forse proprio per il fatto non potevo 70 ginnasti interpellato sulla mia e mi sarebbe piaciuto essere una ragazza molto dinamica molto da grande sognavo di diventare un atleta e forse mi sarebbe piaciuto addirittura un artista del circo poi c'è stato il passaggio alla scuola media si è tanto ma alla scuola media di quartiere le fate sempre lo stesso ed acquisire ancora più vicino alla scuola don facibeni una scuola nuova fabbricata quindi molto luminosa ancora più della scuola villani che era in muratura e praticamente mi piaceva molto una scuola perché era appunto era evidente la chiara st nuova era mista testa e cioè io ci andrei sempre molto volentieri una cosa nel nome k però che c'è allora questa mia compagna di banco elemosine compagno di banco a me sarebbero piaciuti seguiranno fissi fissi quello del primo anno fino alla terza media agli stessi ci hanno la io avrei preferito cambiare mi sarebbe piaciuto stare accanto a tutti attorno ecco per essere amica più di tutti altre dare maggior me invece i regali molto con quella completa di estero o quelli ci avvicinano insomma si stava sempre al banco delle divise avevamo e brutti o le due femmine come nero e macchina cioè noi hanno sempre nere viola si poteva non averla e poi quello che praticamente mi dispiaceva era che in certe materie a parte ginnastica che c'era due palestre e attorno c'era il professore di ginnastica di educazione fisica per i maschi e la professoressa perde termine e cioè non è sempre separate le palestre separate sì ci si alternava addestrati per me una grande hall turno più facile quella grande la bellissima sempre anas che però insomma ci si alternava io spesso arriva è degenerata allora risaltava andare nella hall nella sala d'ingresso a sedere a leggere e questo mi spiaceva però poi c'era anche un'altra una seria che è la applicazione tecniche che era molto diversa c'era la professoressa perde femmine professore tre maschi e addirittura le fredde ci faceva rimane in classe e maschera da un laboratorio e loro potevano parlati di tante le santissime perché gli insegnava il disegno tecnico addirittura progettarono una insomma una imbarcazione a piccola barca zione ritenga e lo realizzarono proprio con i materiali addirittura vennero giornalisti del gazzettino toscano a intervistarli che c'era tutta una trasmissione perché fu una cosa bella e noi femmine invece la prima cosa che ci fecero la civiltà che sarebbe certamente una ricetta della pasticcera nardin al branco era e poi ci facevano altalene camo risulti lavori né così a me non piaceva se ne stava molto più forti scriminante delle brave da ring anche l'apparecchio non ho questa cosa non mi andava giovane a vincere adattabilità di andare a nanna assolutamente assolutamente poi mi ricordo una cosa ci fu uno scandalo perché una bambina una ragazzina rimase incinta di plastica e questa è una cosa proprio considerata dalla guida blu è zidane dalla scuola mense bambino ragazzino e anche lì insomma mi sembrava giusto e il tuo percorso però continuato anche dopo le scuole medie è scelto appunto di fare le superiori se allora alle medie era una loro logica non con deve fare devo dire una cosa alle scuole medie ora mi viene in mente che c'era un insegnamento molto tradizionale lena terna di suddivise dei programmi ben precisi e io questo nel secondo perché il primo anno la fortuna di avere un professore di lettere era un giornalista un uomo tra l'altro ha scritto si chiamava nereo luglio ed era anche aveva scritto un romanzo è stato firmato aveva preso il premio mi sembra bancarella e era di una regione romagnolo di carpi e tengono brillante e che non seguiva il programma proprio quello liste riale forse penso perché noi ci faceva quasi mai ad avola antologia mai sale lui ci faceva leggere libri e poi ce li faceva raccontare e commentare e mi ricorda ci piaceva leggermente guerra e pace e guerra e pace e mi piacque tantissimo e quello che mi ricordo però perché in guerra e pace c'erano sia storie romantiche d'amore e intrecciate però a guerre e alle guerre acuto napoleoniche c'era l'esercito russo parlava di proprio anche della guerra io mi ricordo appassionato molto di più a una parte di guerra e pace mi ricordo eccone i deboli nel professore si stupì e quasi mi apostrofò perché quando io mi dissi ma quale sarà sono personaggi preferiti dei brani preferiti e le disse quelli dove le raccontava della guerra e lui dice come come una ragazzina non sei appassionata la storia d'amore giornata jean marie una fascia dalla strumentale parte per noi perché mi piaceva molto di più se lui del principe andrea che lo so qui sembravano scritti mostri interessanti no perché parlavate della carta e storica e lui mi stupì di presa in giro è questa c'è de masi male poi devo dire invece fu molto bravo a insegnarci il metodo di scrittura perché essendo scegliere essendo il giornalista ci insegna essere più concede più essenziali alla scrittura e di vitale al lettore certe scrivere pensando a chi lo doveva leggere e quindi e non dovevamo annoiare ma dovevamo riuscire a fare impressione sul vettore è infatti il ricordo il tema più bello che feci fu quello che in cui io divertire il professore rendono fece leggere in classe e nel mio racconto sottili ma non riuscirà uno solo est è riuscita a fare il corpo in quel modo perché io ero più brava di matematica però ecco questo mi è rimasto e devo essere richiesta con ben insegnamento poi superiori siccome si doveva decidere anche classe che che scuola scegliere e c'era il momento del 68 molto agitazione nelle varie proteste e gli scioperi e siccome io andavo bene sia ecco c'è la mia professoressa di bravissima medie di arte che ci aveva insegnato tutti i metodi per fingere su bar con vari materiali dalle tecniche io ero molto portata mi piaceva tantissimo che desta voleva io facessi 10 artistica però allora c'era molta confusione e io essendo una femmina non mi mandarono come pure a liceo scientifico cioè non più maschi insomma alla fine di guardare non c'è massimo perché io era una teme la vera beni non essere insomma essere più protetta ecco non essere coinvolta delle varie feste nelle varie situazioni e quindi se ce ne sara seguito difende la crisi non soltanto bene e devo dire che durante tutto il percorso del liceo le materie nome piacevano cosa che invece devo dire dopo nella storia trovata perché è stata una cosa è stata una versione di vita perché gli antichi ci insegnano e aver fatto il greco e latino avere studiato i greci latini e la filosofia e filosofi messe luisa tantissimo però neanche servizio per la matematica perché dopo io feci ingegneria e devo dire queste questo ragionamento sviluppato da questi antichi da questi studi classici mi è servito addirittura per fare ancora meglio le materie dell'ingegneria e questo l'ho verificato è perché non è che veniva dal classico facevamo ancora prima con grande stupore nostro e degli altri che veniva la macabra già delle basi nord tecniche però noi si apprendevano faceva quindi alle superiori c'era ancora la divisa arrivata intanto la nostra classe dicevo classe femmine e maschi noi non avevamo un giro divisa però eravamo molto controllate mentre ragazzi non riuscivano niente a noi wise di donna arte che devi donne l'ha considerata anche tre centimetri sopra il ginocchio poi non si poteva avere magliette attillate no per attirarci eravamo molto coperte rispetto a oggi ieri era l'anno delle monachelle e in più noi ragazze bisognava avere un foulard annodato davanti per coprire le forme addirittura cioè non si doveva giocarci cioè tutte queste cose non si dovevano seguire i ragazzi invece erano aveva messo un occhio è stato buonasera liceo io avuto la cassano molti ragazzi e questo è stato positivo perché c'era una bella armonia cell abbastanza equilibrio ecco quindi sì c'era una bella confusione perché erano molto vivaci a me piaceva però perché era fiuggi dalla plastica cristo insomma se tra l'altro noi siamo riusciti a installare un grande rapporto d'amicizia che poi è rimasto perché alla fine erano molto solidali fra noi io mi ricordo un professore c'era la decisione e c'era un professore di religione era un sacerdote molto chiuso molto rigido che agosto fa un cazzola chiama ideate da punto lei quel giorno lì aveva una donna un po più corta e la cominciò non dico da ridere ma insomma l'assalto al mare e noi ci mi fermo sotto così in segno di protesta lui ci fece rapporto però poi preside mondo per cani mentre così c'eravamo molto lenti come tracce sì sì se proprio quindi l'apporto di un po antico degli insegnanti stato buono si sa se io avevo anche alle superiori devo dire ancora di più che c'era ottimo anche alle medie ma mentre alle medie non c'è stata una continuità poi di rapporto alle superiori con destinate soprattutto con quella di matematica sempre stamane sempre misurarsi come lei scena molto materna e abbiamo continuato dei rapporti stata lei ha cercato proprio e noi dopo 25 anni della fine del liceo ci siamo ritrovati e da allora ogni anno si faceva una scena almeno una scena le tasse e ea cui praticamente ci si andava così giusti esecutivo ancora oggi è la professoressa è sempre venuta quando l'abbiamo invitata siamo riusciti a farla venire è la felice di venire e ci hanno fatto anche l'onore sono stati che in realtà la nostra perché è molto rapporto particolare io chiamavo la matematica delle forti perché senza dice ma sti ca invece io adoravo e allora è stata una cosa bellissima per me rapporto c'era tra i genitori invece è la scuola di mera perché oggi c'è più non c'è più questa alleanza è eccolo a lui lasciano un gran rispetto un gra dispetto da parte dei genitori verso gli insegnanti e questo rispetto della proprietà transitiva cioè si trasmetteva anche noi perché tutti rispetto verso gli insegnanti e devo dire che era una cosa reciproca perché anche gli insegnanti verso di noi lo sentivano cioé c'era quasi con alcuni insegnanti sempre a strano con quelli apparentemente hanno più anziane anche più severi sembravano ma c'era un buon rapporto e c'è la fase una pubblicità perché certe volte se noi si faceva qualcosa di insomma qualche marella poi loro si divertivano anche con noi e ricordo una volta che eravamo in classe con il sole di filosofia che era un professore molto rinomato professor fantoni era molto anche anziano infatti era l'ultimo anno il ricordo il secondo dice lastrico il penultimo anno il suo ultimo anno l'insegnamento e mi ricordo un anno o un è morto la mattina si decise di venire a scuola noi sempre con un fiocco rosa e maschi nostro presente e si che ci semi sesto fiocco rosa e periodo visto che ci sei mesi per questo è logico e si comincia a portare tutti 11 e poi comincia a ridere è permesso comincia a prendere in giro ma divertita magari un altro si sarebbe alleato poi era avuto perché lui voleva l'ordine vorremmo anche la classe fosse pulita allora non per perdere tempo si faceva in maniera si fa trovare tutti i fogli interne maniera tale che lui non si metteva a sedere con la valigia la valigetta mamma perché non sarà la carta bisogni e cosi si perdeva tempo però si divertivano sapeva benissimo lui una mosca è quando è che quella lì ma insegnanti centina stesso professore regionale perché lui da un brano di filosofia ci faceva fare il riassunto ma dovevamo riuscire quasi sono la frase riassumere il concetto è questo è servito anche per poter studiare perché è capire l'essenza di quella si leggeva insomma io ho un bel ricordo e poi avuto tre figli e quindi hai potuto di vedere anche un po la scuola come si è sviluppata dopo quei facendo un confronto tra la scuola di prima e la scuola di ora cosa conserve restie cambiare allora intanto non non conserverei operazione maschio femmina perché secondo me è una limitazione poi non pare a contra distinzione delle materie che ogni ingiustizia cioè limitare le femmine perché io mi sono sentita limitata ma veramente fanti sarebbe piaciuto fare io la vedevo un'ingiustizia perché e poi anche questo fatto di non poter scegliere perché era una femmina di non poter scegliere quello anche sembra migliorata di essere stata indirizzata legione l'astico tutto sommato sono stanco però non mi è piaciuto questo fatto è perché si componeva la femmina non dovevo andare dove c'è una progettazione più come se lo capisco è la per proteggere però cioè io mi sentivo considerata diversa poi un'altra cosa che io eliminerei voti voti soprattutto alle elementari perché non li ritengo giuste cioè alimentarli servono una tabula rasa bisogna apprendere ma nella bravura degli insegnanti di riuscire a fare a prendere a tutti e non esiste già annunciato da fidavo quella meno bravo perché ci può essere una difficoltà maggiore o minore ma bisogna vincere bisogna trovare il metodo e io apprezzo tanto la mia maestra che cercava il finché non eravamo tutte arrivate allo stesso punto non ci faceva andare avanti ecco mentre le altre erano facevano cui insomma vuol dire questo è perché poi le mancanze delle basi sul taranto tra l'altro strass che il compito questo questi quello che poi invece io apprezzavo di prima la rispetta al punto che c'era verso le insegnanti perché non c'è anche i genitori io come genitori ho verificato che alcuni miei colleghi monti nella maggior parte sempre da parte del figli vostre tendevano a male se un insegnante difendere il ragazzo è sbagliato perché poi alla fine non c'è più neanche rispetto e del ragazzo della caccia dell'alunno verso insegnante alla fine non si riesce nemmeno a prendere perché se che continua a fare confusione fame di pane no ci vuole un pò un'educazione che non voglio dire disciplina esagerata come c'era come nostra però educazione si il rispetto perché poi rispetto che abbiamo dopo verso insegnante sia anche verso il compagno cioè ci può avere stima e rispetto però anche genitori li poi non si pone anche cadere nella parte del posto cioè avere troppa confidenza non gli insegnanti io mi ricordo c'è la bellezza vostro insegnante e addirittura andare a giocare a tennis e la famiglia diventate amiche delle mamme no non va bene perché si creano degli script e all'interno che sia bambini no la cosa che mi ha colpito è stata che hai detto che comunque sia il gioco non lo sprint iso pensionare neanche nell'infanzia popolo infatti ecco un'altra cosa questo obbligo di stare sempre al banco è sempre tutti gli anni cioè sempre entrano tutte in fila invece era bellissimo per voi questa giocosità anche dell'apprendimento che secondo me aiuta nell'istante e anche questo essere tutti insieme queste questi circoli e facevate perché poi a stare accanto a tutti perché è bello poter essere amici di tutti è con me questa cosa mancava ecco è infatti nel doposcuola invece non c'era questa ecco perché a me piace sarebbe piaciuto perché la vedeva come un gioco un gioco tutti insieme era più liberi e doposcuola e lasciando un po una somma cosa come via ha influenzato il percorso scolastico sulla sua vita sul tuo futuro su un lavoro anche allora diciamo che avere avuto aver fatto degli studi classici appunto mi ha aiutato molto per apprezzare anche la natura tutto ciò cioè vedere oltre ecco è un approfondimento continuo e io penso che ha aperto la mente questo chiaramente ci si arriva comunque però a me aiutato poi anche avere gli amici avere dei rapporti belli con i compagni soprattutto liceo mi aiuta mi arricchisce perché anche ora soprattutto più che vado avanti con gli anni e più che o scambi e questo un arricchimento e poi anche nella scelta del lavoro io do molta importanza ai rapporti umani anche il mio lavoro ho cercato di privilegiare proprio questo no non solo la parte economica audio e forse questo me lo ha dato che hanno dato gli insegnanti forse quest'apertura quest'apertura umana questo penso oggi è anche che gli sono rimaste realmente è perché insomma però devo dire che anche nella scelta forse mi ha influenzato un po negativamente perché io mi piacerebbe aver fatto l'architettura sono sincera se avessi parte liceo artistico potevo fare anche la strada più facile se sai e quindi se fosse stato maschio sono sicura che ne fa perché che ciò era ecco però con questo sono contenta lo stesso scelta che mi hai a ingegneria eravamo solo ecco chi lo sa eravamo solo poi femmine su 300 ventina all'epoca e chissà forse proprio per questo mio essermi sentita in qualche modo sminuita ne ha portato a fare una facoltà a parte della scientifica che era per quello per cui è più portata però prettamente maschile è stato questo ma questo in un certo senso è stata un po una reazione io penso e questa cosa qui e non è stata positiva perché se io non avessi avuto questa questo certamente diverso allora sarei andata a fare una cosa che mi si non faceva di più tipo tipo potremmo anche fare matematica se avesse fatta una tematica io la matrice proprio perché mi piaceva affatto il ragazzo da maschi che fate eravamo eravamo anche trattate male è come se non ora perché all'università non ne abbiamo parlato ma io ho poi presa in giro ma la mia compagna colleghe dal professore di all'esame di disegno rifecero ingegneria elettronica e si piace dei disegni eccezionali all'esame di ci dice dunque lasciato è fatto fare non è la vera molla all'esame di orario e celerità fronteggiato emanuele da 29 c camera una femmina di sei proprio lo sia e poi i professori c'è un altro professore che ci è passata al voto quello di mercato nelle donne discriminazione in qualche modo questo mi ha condizionato io penso di sì ripeto prima perché forse avrei preso una direzione che mi sarebbe piaciuto di più oggi e poi anche perché all'opposto facendo una facoltà che poi non ho potuto finire perché tre motivi di famiglia nel complesso genitori sono riuscita a finirla perché sono dovuta mettere a lavorare però se avessi fatto una gara di un'altra facoltà è la più veloce che l'ha definita in qualche modo in negativo questa discriminazione e sento la donna si mi ha influenzato negativamente però per tutto il resto io non ricordo meraviglioso della scuola ecco e o anche molta nostalgia infatti quando voi siete nella pastorale vi invitiamo perché mi piaceva molto insomma il conto della scuola ragazzi volto questa bella iniziativa grazie

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La videointervista, dalla durata di 56:58 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=EInHgPez6dc&t=2978s), si focalizza sulle memorie scolastiche di Gisella Bacci. Nata a Firenze il 24 settembre 1957, ha svolto nella città toscana i suoi studi. Tanto il padre quanto, in un secondo tempo, la madre, lavoravano nella ditta di famiglia. Il suo percorso, cominciato nel 1962 con l’iscrizione alla scuola materna, è terminato con il conseguimento della laurea in Ingegneria, quindi, presumibilmente, nei primi anni Ottanta. Da studentessa, ha attraversato perciò la contestazione giovanile (avvenuta quando, tuttavia, era ancora alle elementari) e gli anni di piombo (de Giorgi 2020; Panvini 2018).

L’intervistata ricorda l’emozione con cui attendeva di frequentare la scuola; i genitori, per invogliarla, le avevano regalato un piccolo banco giocattolo su cui lei trascorreva gran parte del suo tempo. Conserva molti ricordi della scuola materna, che pur ha frequentato solo un anno. Situato in un edificio molto grande e luminoso, l’istituto prevedeva attività e orari fortemente strutturati: l’aula, adibita per la frequenza di classi miste, erano presenti numerosi banchi a quattro che fungevano da postazione fissa per due bambini e due bambine. Ogni alunno, con il primo giorno di scuola, riceveva un simbolo che costituiva la sua firma in tutti i disegni: quello dell’intervistata era la barca. Molti erano i lavori a tema, incentrati su eventi climatici e atmosferici contingenti, come ad esempio le stagioni. Rilevante era l’attenzione dedicata alla pulizia, in consonanza con i retaggi di una visione tradizionalmente assistenzialistica dell’istruzione pre-elementare: ogni giorno la maestra dedicava la prima parte della mattinata al controllo delle unghie, delle orecchie e delle cosce degli alunni, inviando in bagno tutti quegli alunni che non fossero completamente puliti (Catarsi 1994). Ricorda la maestra come una figura che le incuteva una certa soggezione, ma che incontrava grande stima nei suoi genitori e, in generale, negli adulti della sua comunità.

Terminate le scuole materne, l’intervistata ha frequentato le scuole elementari presso l’Istituto “Villani”, dal 1963 al 1968. La scuola, molto grande, constava di sei sezioni, tre maschili e tre femminili. Particolare attenzione era dedicata al rituale dell’uscita da scuola: le classi, secondo un ordine prestabilito, marciavano verso il portone, guidati dalla capoclasse, che, insignita della fascia tricolore, dava il ritmo alle compagne. Poiché la carica ruotava settimanalmente, tutte le alunne erano chiamate, a un certo punto, a esercitare quella funzione. Sono gli anni dell’alluvione della città toscana, evento che ha segnato i vissuti dell’intervistata e dei suoi conoscenti: per pochi centimetri la sua casa, situata al primo piano, non fu invasa dall’acqua. Su stimolo della maestra, furono organizzate delle raccolte di abiti per quelle compagne di classe che avevano perso tutto. Per due anni, in terza e in quarta elementare, dovette raggiungere la scuola in un’altra zona della città, in quanto il quartiere dove sorgeva l’istituto risultò pesantemente colpito dalla piena; per due anni la scolaresca osservò così i doppi turni, con la sezione maschile che andava a scuola la mattina e quella femminile che vi si recava nel pomeriggio. Quando tornò nel plesso originario, all’inizio della quinta, l’intervistata fu colpita dai nuovi banchi in formica verde, che avevano soppiantato quelli severi in legno nero su cui aveva studiato nei primi due anni di elementari.

Un ricordo particolare è riservato alla sua maestra, descritta come un’insegnante equa, didatticamente avanzata e attenta alle esigenze delle singole alunne. Diversamente dalle altre colleghe, più ligie nel seguire il programma e più inclini a bocciare chi fosse rimasta indietro, la maestra dell’intervistata si soffermava su un argomento fino a quando non fosse stata sicura che tutte le alunne non lo avessero padroneggiato, e si rifiutava di bocciare. Bacci sperimentò questo atteggiamento su di essa quando, in prima elementare, una malattia la costrinse a una lunga degenza a casa; l’insegnante, rifiutandosi di farle perdere l’anno, restò in contatto con la madre e le consegnò tutte le lezioni, in modo che potesse restare in pari con gli argomenti spiegati in classe. Dimostrò una certa attenzione nei confronti anche dell’unica alunna proveniente dalla campagna, solita parlare con una calata diversa da quelle delle compagne. Sensibile alla parità di genere, organizzava con un collega di una delle sezioni maschili attività che permettessero il coinvolgimento delle due classi parallele e l’interazione tra alunni e alunne; questo progetto le provocò non pochi problemi in quanto alcune madri della classe maschile, scontente dell’iniziativa, diffusero la voce che quei lavori fossero un pretesto per coprire una liaison tra i due insegnanti. Nonostante i tentativi della maestra per amalgamare la classe attraverso lavori cooperativi e giochi a squadre, l’intervistata ricorda il disagio provato nel vedere che molte compagne, diversamente da lei, incontravano difficoltà nello studio. Quest’ultime, ricorda, tendevano a socializzare tra di loro, e la classe, nonostante gli sforzi dell’insegnante, risultava divisa per gruppi facilmente associabili al rendimento scolastico.

Diversamente dalla scuola elementare, la scuola media era sita in un edificio moderno, un prefabbricato che l’intervistata descrive come molto luminoso. Dell’esperienza alle medie Bacci ricorda soprattutto la “scoperta” dell’identità di genere e dei limiti che comportava essere una donna. Il limite dell’educazione fisica, innanzitutto: le classi, originariamente miste, venivano divise durante le lezioni di scienze motorie e, quasi sempre, alle ragazze era destinata la palestra più piccola e spoglia. Quello del vestiario, libero per i maschi, fondato sul grembiule per le compagne. Il limite delle applicazioni tecniche, incentrate per le ragazze sul ricamo e sulle ricette mentre i ragazzi sembravano discettarsi su progetti che l’intervistata giudicava più interessanti, come ad esempio la ricostruzione di una nave vichinga con l’utilizzo di materiali di scarto. La scelta della scuola superiore, in terzo luogo: l’intervistata, che adorava educazione artistica, avrebbe desiderato iscriversi al liceo artistico, ma non fu possibile per l'opposizione dei genitori: «Allora c'era molta confusione e io, essendo una femmina, non mi ci mandarono, come pure al liceo scientifico, c'eran più maschi, e insomma, alla fine, mi mandarono al liceo classico perché ero una femmina, per non essere, insomma, per essere più protetta, non essere coinvolta nelle varie proteste o manifestazioni», spiega dal m. 39.42. Bacci, che confessa di aver inizialmente percepito il classico come una costrizione, lo ha successivamente rivalutato all’università, quando, sostiene, ha scoperto di possedere basi più solide rispetto ai colleghi provenienti dal liceo scientifico. Anche della sua classe, che ricorda come vivace e unita, conserva un buon ricordo. Tra i professori dedica il maggior apprezzamento alla docente della sua disciplina preferita – matematica –, che spesso andava a trovare a casa nel pomeriggio.

Fonti

Fonti bibliografiche:

 

G. Bandini, S. Oliviero, Public History of Education: riflessioni, testimonianze, esperienze, Firenze, Firenze University Press, 2019.

E. Catarsi, L'asilo e la scuola materna. Storia della scuola "Materna" e dei suoi programmi dall'Ottocento ai giorni nostri, Firenze, La Nuova Italia, 1994.

F. De Giorgi, La rivoluzione transpolitica. Il '68 e il post-'68 in Italia, Roma, Viella, 2020.

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

S. Oliviero, La scuola media unica: un accidentato iter legislativo, Firenze, CET, 2007.

G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975), Torino, Einaudi, 2018.

 

Fonti normative

Decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica, (GU Serie Generale n. 239 del 13-09-1974 - Suppl. Ordinario), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1974/09/13/074U0416/sg

 

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