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Lapide a Giuseppe Barellai a Firenze (1885)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/2035
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Pubblicato il:
30/12/2022
Autore dell'epigrafe:
Augusto Alfani
Committenza:
Comune di Firenze
Data di inaugurazione:
11 gennaio 1885
Materiale:
Marmo
Stato di conservazione:
buono

Ubicazione

Indirizzo:

Via dei Neri 1
50122 Firenze FI
Italia

Toscana
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide è posta sulla facciata della casa dove Barellai morì nel 1884, sopra il portone di ingresso

Indicizzazione e descrizione semantica

Livello scolastico:
Lingua:
Identificatori cronologici:
1880s
Testo dell'iscrizione:
A GIUSEPPE BARELLAI
SOLDATO DELL’INDIPENDENZA ITALIANA
MAESTRO VALENTE NELL’ARTE DELLA MEDICINA
IN QUELLA DELLA CARITÀ VALENTISSIMO
FONDATORE DEGLI OSPIZI MARINI
QUI MORTO IL III DICEMBRE MDCCCLXXXIV,
IL COMUNE DI FIRENZE
VOLLE CHE SI PONESSE
QUESTA MEMORIA DI GRATITUDINE.

Il 12 dicembre 1884 lo scrittore e pedagogista Augusto Alfani avanzò al Consiglio Comunale di Firenze – nel quale era stato eletto nel 1879 – la proposta di collocare una lapide commemorativa sulla facciata dell’edificio nel quale era vissuto Barellai considerando che egli si era resi «grandemente benemerito della città di Firenze e dell’Italia, in special modo come fondatore e propagatore instancabile di una nobilissima istituzione, gli Ospizi Marini, dalla quale tanto vantaggio e sollievo ritrasse l’umanità sofferente». Pochi giorni dopo il Consiglio Comunale deliberò all’unanimità per la realizzazione «a cura e spese del Comune» di un tributo marmoreo da apporre «sulla facciata della casa posta in via de’ Neri al n. 1» (Deliberazione n. 12128 del 16 dicembre 1884). Il 19 dicembre il medico Francesco Boncinelli – che il 4 dicembre nel Cimitero della Misericordia aveva pronunciato l’elogio funebre ai funerali del Barellai e che sarebbe stato a capo dell’Ufficio d’Igiene del Comune di Firenze dal 1889 al 1903 – scrisse una lettera al Sindaco di Firenze Tommaso Corsini, nella quale proponeva dopo essere venuto a conoscenza della deliberazione comunale di qualche giorno prima il testo dell’epigrafe da iscriversi nella lapide, «pago, se ne verrà accettata la dizione, d’aver recato un altro tenue tributo d’affetto e d’ammirazione alla memoria di un tanto benemerito uomo». In foglio a parte era riportato il testo dell’epigrafe: GIUSEPPE BARELLAI / DI LIBERTÀ E CARITÀ / PROPUGNATORE STRENUO MAGNANIMO / MEDICO FILANTROPO INSIGNE / FONDATORE DEGLI OSPIZI MARINI / PER GLI SCROFOLOSI INDIGENTI / QUI VISSE E MORÌ IL III XBRE MDCCCLXXXIV / IL COMUNE DI FIRENZE / A GRATA RICORDANZA. Lo stesso giorno, tuttavia, il sindaco Corsini comunicò al Boncinelli che essendo stata avanzata la proposta dall’Alfani «non sembra alla Giunta conveniente di accettare un’epigrafe diversa, per quanto lodevolissima, da quella che il predetto Sig. Professore ebbe già l’incarico di dettare». Il Boncinelli – del resto – aveva già dettato l’epigrafe da iscriversi sulla lapide che la Società medico-fisica fiorentina nell’adunanza del 7 dicembre 1884 aveva deliberato di porre all’interno della propria aula presso l’Ospedale di Santa Maria Nuova (E. Poggi, Ricordi della vita di Giuseppe Barellai, p. 528), che recitava: PERCHÉ SI RICORDI / CHE IL XII GIUGNO MDCCCLIII / IN TEMPI DI SERVITÙ DEL PENSIERO / E DI SVENTURE DELLA PATRIA / NELLA SOCIETÀ MEDICO-FISICA FIORENTINA / GIUSEPPE BARELLAI / MEDICO FILANTROPO INSIGNE / ACCESE LA PRIMA SCINTILLA / CUI SECONDÒ LA FIAMMA DI CARITÀ / CHE DETTE VITA PROSPERA E DUREVOLE / AGLI OSPIZI MARINI / QUESTA LAPIDE / UNANIMEMENTE DELIBERAVASI / IL DÌ VII DICEMBRE MDCCCLXXXIV / QUARTO DALLA SUA MORTE. L’11 gennaio 1885 Boncinelli tenne l’elogio funebre del Barellai nel corso della solenne commemorazione promossa in suo onore dalla Società fiorentina d’igiene nella sala del Circolo filologico di Firenze, al termine della quale – assai probabilmente – fu svelata anche la lapide recante l’epigrafe dettata dall’Alfani. Le celebrazioni proseguirono a Milano il 22 marzo 1885, quando la Regia Società Italiana d’Igiene, l’Opera pia degli ospizi marini di Firenze e il Pio Istituto dei Rachitici di Milano promossero nel salone della Società Patriottica e degli Artisti una conferenza del medico Gaetano Pini, fondatore del pio istituto milanese, «intorno alla vita e alle opere di Giuseppe Barellai». La memoria di Barellai dunque non era viva solo a Firenze. A riprova di ciò, nell’ingresso del padiglione centrale del “Palazzo delle Muse”, il primo ospizio marino per bambini fondato a Viareggio nel 1856, a lato del busto in marmo del Barellai realizzato dallo scultore fiorentino Giuseppe Zocchi, campeggiava una lapide che rendeva il merito dell’istituzione benefica al medico fiorentino: GIUSEPPE BARELLAI / MEDICO FIORENTINO (1813-1884) / PRECURSORE DELLA CLIMATOTERAPIA / PIONIERE DELLA DIFESA DELLA STIRPE NELLA TUTELA DEL FANCIULLO / L’OPERA PIA SI ENUCLEÒ SULLA SUA INZIATIVA /OTTANTASEI ANNI DI OCULATA AMMINISTRAZIONE E DI PUBBLICA BENEFICENZA / CHE LE COSTITUIRONO QUESTO PATRIMONIO / AMMONISCONO CHE DEVE ESSERE DIFESO E TUTELATO CONTRO CHIUNQUE / ED INSEGNANO A PROSEGUIRE. Questo frammento di memoria pubblica dell’illustre medico fiorentino fu cancellato dalla furia della Seconda guerra mondiale, in quanto nel luglio l’intero complesso fu minato dai tedeschi in ritirata e abbattuto (C. Gabrielli Rosi, Il Palazzo delle Muse, p. 85).

 

Commemorato

Giuseppe Barellai

Nato da una famiglia di umili origini, nel 1834 riuscì a laurearsi in medicina presso l’Università di Pisa. Nel 1848 partecipò alle battaglie di Curtatone e Montanara spinto dalle proprie idee liberali, cadendo prigioniero degli austriaci e trascorrendo alcuni mesi di prigionia in Boemia. Specializzatosi nella profilassi delle forme tubercolari in età infantile e convintosi che per combatterle fosse fondamentale prevenirle tramite l’esposizione al sole e allo iodio nelle colonie marine, nel 1854 fondò l’Istituto degli ospizi marini di Firenze, presieduto dal canonico Amerigo Barsi, la cui finalità era quella di garantire le cure marine ai bambini indigenti, malati di tubercolosi, scrofolosi e rachitismo. Nel 1856 aprì a Viareggio il suo primo ospizio marino per bambini, noto come il “Palazzo delle Muse”. Nel 1870 Giuseppe Barellai fu promotore per la costruzione di un nuovo ospizio marino sul promontorio dell’Argentario, a Porto Santo Stefano. Nel 1872 al suo istituto fu riconosciuto lo statuto di Opera pia. Nel 1882 si recò a Napoli per diffondere gli ospizi marini anche nelle regioni meridionali. Malato di tubercolosi, morì a Firenze nel 1884 nell’edificio sulla cui facciata è apposta la lapide.

Fonti archivistiche:
  • Azienda pubblica di servizi alla persona Montedomini – Sant’Ambrogio – Fuligno – Bigallo di Firenze, fondo «Ospizi marini Barellai di Firenze»

Fonti bibliografiche:
  • Mario Crespi, Barellai, Giuseppe, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 6, Roma, 1964, ad nomen;
  • Francesco Bigazzi, Iscrizioni e memorie della città di Firenze, Arnaldo Forni Editore, Bologna, 1968, pp. 286-288
  • Francesco Carnevale e Esther Diana (edd.), Giuseppe Barellai (1813-1884). Il dovere del medico, la situazione sanitaria dell’Ottocento e le nuove realtà epidemiologiche. Atti del convegno (Firenze, 24 ottobre 2013), Polistampa, Firenze, 2014

Fonti

Fonti archivistiche:
  • Archivio storico comunale di Firenze, fondo «Comune di Firenze», serie «Cerimonie, festeggiamenti ed esposizioni», 1884, busta 4901, fasc. n. 2 or., n. di registro 12128
Fonti bibliografiche:
  • Parole pronunziate davanti alla salma del prof. comm. Giuseppe Barellai dal dottore Francesco Boncinelli: 4 dicembre 1884, s.i.e., s.d.
  • Elogio funebre del prof. comm. Giuseppe Barellai letta dal dott. Francesco Boncinelli, Tipografia Cenniniana, Firenze, 1885
  • Gaetano Pini, Commemorazione del prof. dott. Giuseppe Barellai, R. Società Italiana d’Igiene, Milano, 1885
  • Enrico Poggi, Ricordi della vita di Giuseppe Barellai, in «La Rassegna Nazionale», vol. XL, anno X, n. 4, 16 aprile 1888, pp. 489-529
  • Francesco Bigazzi, Iscrizioni e memorie della città di Firenze, Arnaldo Forni Editore, Bologna, 1968, pp. 286-288
  • Carlo Gabrielli Rosi, Il Palazzo delle Muse, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1973

 

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