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"Una riforma infelice". Memorie di un'insegnante

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/1449
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
28/02/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Annacarla Pibia
Nome e cognome dell'intervistato:
Maria Gisella Catuogno
Anno di presa di servizio dell'intervistato:
1976
Categoria dell'intervistato:
Insegnante
Livello scolastico:
Istruzione tecnica
Categoria professionale dell'intervistato:
Insegnante scuola secondaria
Data di registrazione dell'intervista:
18 gennaio 2022
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1970s 1980s 1990s 2000s

mi chiamo maria gisella catuogno quando sei nata gisella e doga allora io sono nata a rio marina un paese dell'isola d'elba il 13 agosto 1952 bene le scuole hai frequentato allora io ben frequentato la scuola materna elementari medie liceo classico e poi ho fatto l'università a firenze mi sono laureata in lettere bene qual è la tua professione allora io ora sono in pensione da tre anni è però la mia professione sempre stata l'insegnante sono state insegnante di materie letterarie vari ordini di scuola dalle medie alle superiori e la maggior parte del tempo alle superiori quindi qual è stato il tuo periodo di servizio da che allora il servizio devo dire che la prima supplenza la primissima supplenza tra l'altro non ii lettere ma in francese perché anche tempi esisteva una specie di messa a disposizione quindi fuori graduatoria eccetera eccetera avevo elencato gli esami fatti mi chiamarono per una supplenza del francese rio marina il periodo quindi è stato dal marzo del del 76 perché avevo il mio primogenito di un mese e mezzo fino praticamente augura al primo settembre del 2018 bene quando hai deciso di lavorare come insegnante allora io devo dire la verità ho sempre pensato a fare l'insegnante non ho mai pensato ad altri lavori per dire anche quando giocavo da bambina nei miei occhi magari quando ero da sola non era possibile stare con altri bambini per motivi vari io giocavo a fare l'insegnante mi prendevo qualche quaderno qualche libro mi mettevo nel soggiorno è sincero appunto di avere una classe davanti a me quindi direi che è stata un'idea così qua quasi innata bene e ricordi periodo del suo pre ruolo allora il periodo del pre ruolo io sono passata di ruolo praticamente non 85 quindi molto tempo dopo rispetto alla laurea in lettere che è avvenuta alla fine dell'ottobre del 75 perché ai tempi non venivano indetti concorsi per cui siamo stati c'è chi si è laureato allora è stato molto ad aspettare questi concorsi ordinari e quindi le supplenze sono state tante una cinquantina circa e quindi il pre ruolo è durato molto poi diciamo quando messo ancora pensionata ne sono stati riconosciuti e circa cinque anni perché le supplenze potevano essere anche molto molto brevi anche di un giorno soltanto ai tempi alle medie soprattutto è come lo ricordo mi sentivo un po una girandola una trottola girata un po in tutti i paesi e dell'erba una volta anche a piombino quindi è stata un'esperienza da un lato faticosa dall'altro però stimolante c'era poi visti a scegliere di lasciare i bimbi con cui insomma eravamo entrati un feeling diciamo quando la supplenza finiva però direi che tutto sommato ecco è stato un modo per farsi le ossa per abituarti poi alla docenza ordinaria diciamo quindi è durato nove anni dal 72 ra allora sì poi ci sono stati il primo sì sostanzialmente prima del passaggio in ruolo anche se poi diciamo nell'ultimo periodo ho avuto incarichi lunghi però il periodo del pre ruolo si è durato quasi una decina d'anni perché non non indicevano questi concorsi ordinari chi era venuti si era laureato per esempio un anno prima di me è stato enormemente più fortunato perché gli è bastato fare decorsi ora mi sfugge il nome non ero nemmeno concorsi riservati erano dei corsi praticamente per il passaggio in ruolo invece chi si è laureato dal 75 in poi come me ha dovuto affrontare proprio il concorso ordinario il concorso ordinario e quindi insomma è stato un po più un po più faticoso però per fortuna insomma mi sono mi sono piazzato bene nelle graduatorie e quindi sono riuscita poi in tempi decenti diciamo a passare a passare a passare di ruolo comunque avevo già 33 anni ti ricordi il contesto politico un po di quando ha iniziato a lavorare allora di contesto politico diciamo e sociale ra erano molto pesanti perché erano erano praticamente gli anni di piombo negli anni 70 erano anni erano anni difficili erano gli anni per esempio del rapimento di moro erano gli anni della strategia della tensione quindi il contesto il contesto esterno diciamo era senz'altro problematico no nei primissimi anni 80 e poi ecco anche a livello globale comincia tifone stelle ds mi ricordo che se ne parlava come della peste no del dl della feste degli anni ottanta eccetera e ciò quindi insomma ecco era un contesto complesso sicuramente certo ti faccio una domanda lunga quali cambiamenti legislativi hanno mutato il tuo modo di insegnare allora ma direi che non è che ci siano in particolare dei provvedimenti legislativi che hanno cambiato il mio modo insegnare a mio modo di insegnare è sempre stato diciamo improntato a un mix di lezione frontale inizialmente tanto per contestualizzare l'argomento io ho insegnato soprattutto letterature storia diciamo e soprattutto nel 3 anni delle superiori e gli ultimi 20 25 anni però poi dopo diciamo questa questa lezione frontale c'era l'inclusione dei ragazzi cioè io ho sempre cercato di coinvolgere ragazzi ora per quanto quindi non è che siano state le leggi al campo e il mio modo sicuro il mio modo di insegnare sicuramente però ci sono state nel nel tempo provvedimenti anche discutibili che hanno inciso un po se non altro nel clima diciamo della scuola per esempio beh ripetute riforme dell'esame di maturità ma per esempio anche nel 2010 la riforma gelmini che venne accolta mediamente piuttosto male da noi docenti perché praticamente si disse che essenzializza va la scuola in realtà vengono fatti dei tagli molto pesanti ricordo mi sembra un banner fate italy complessivamente tutti gli ordini di scuola intorno agli 8 miliardi vennero ridotte alcune riduciamo le ore l'insegnamento di alcune materie e poi soprattutto venne lanciato l'idea della della scuola come azienda cioè per esempio i capi d'istituto che erano stati i nostri presidi fino a quel momento di diventare uno dirigenti no come si trattasse di un azienda ci fu l'enfatizzazione delle famose tre i cioè l'inglese e l'informatica l'impresa diciamo cioè nel senso che la scuola così il secondo secondo questi legislatori ma è chiaro che qualcosa scena maggior parte qualcosa gente non era d'accordo doveva essere trasformata in una sorta di azienda diciamo questo non ci andò per niente bene alla maggior parte di noi a me perché ovviamente insomma non ci possa maturare così diciamo proprio l'anima ecco della scuola quindi la riforma gelmini è stata secondo secondo me una riforma abbastanza infelice di cui forse paghiamo ancora oggi non poi lo scotto nel senso che oggi si parla tanto ecco della scuola che ha bisogno di tutto specialmente contenti di pandemia ecco però stiamo vivendo anche risultati negativi dei tanti e tanti anni in cui sono stati fatti moltissimi tagli alla scuola e poi un'altra diciamo modalità di insegnamento mia è sempre stata quella di diciamo lavorare parallelamente agli altri colleghi nel senso che a inizio d'anno facevamo questa programmazione didattica che diciamo ci metteva in continuo contatto ci faceva procedere parallelamente no sceglievamo insieme gli autori gli argomenti da trattare cercavamo di coinvolgere anche le altre discipline per esempio nel tempo è stata forte la collaborazione con un amica collega per esempio che insegnava diritto quindi il tema della legalità ma che tanti altri temi insomma sono stati diciamo inclusi ecco anche nel mio insegnamento cioè ho sempre cercato ovviamente di aprirmi non soltanto di fare la lezioncina di letteratura di storia insomma per e in quale scuola insegnato per tutte allora io le supplenze le ho fatte un po dappertutto qui all'elba un down da marciana rio portato tutti i paesi dell'alba mentre quando poi sono passate e ho insegnato molto anche alla scuola media e portoferraio quando poi ci sono stati questi concorsi io scelsi il superiore perché avrei avuto la possibilità insegnare letteratura di insegnare storia e lo preferivo rispetto all'insegnamento diciamo della della scuola media qui all'isola d'elba gli istituti gli istituti superiori sono soltanto a portoferraio quindi ho insegnato a portoferraio ho insegnato soltanto un anno all'ipsiam l'ex eps cioè questa scuola diciamo in formazione professionale ma sostanzialmente per un errore perché poi per noi la ricostruzione la carriera figura che io ho sempre insegnato all itc cioè quindi in un istituto tecnico commerciale quella che così popolarmente si chiama ragioneria perfetto ti ricordi la giornata tipo che può gli orari le attività e anche come è cambiata negli anni si allora diciamo che il monte orario per in italiano e storia alle superiori erano le 18 ore e e questo non solo è rimasto costante nel tempo cioè le ore sono state sempre quelle insomma e allora direi che la differenza fondamentale nel tempo è stata proprio la programmazione la programmazione dei docenti perché perché inizialmente svolgevamo lavoro molto individuale cioè nel senso che ognuno coltiva il proprio orticello aveva il proprio piano di lavoro col tempo invece questo è naturalmente ho preso e dell'evoluzione insomma anche nella didattica eccetera si è cominciato a fare la programmazione per discipline all'inizio dell'anno quindi all'inizio dell'anno tutti i colleghi di lettere se incontravano e programmavano diciamo proprio scansionando no quello che c'era da fare scegliendo diciamo insieme agli argomenti poi è chiaro che c'era anche c'erano anche molti margini di autonomia nel senso che poi se io per esempio volevo che ne so dedicarmi anche all'incontro con gli autori per dire no per favorire la lettura ad un altro collega magari questo lo andava berg che sceglievano altra cosa questo lo potevamo fare quindi c'era diciamo anche un certo margine personalizzazione di questa programmazione però grosso modo ecco agivamo così col con l'obiettivo comune quindi che stavamo gli obiettivi ci stavamo le modalità di intervento con una scansione più o meno mensile ricordavamo su quello che avevamo fatto parlavamo delle difficoltà eccetera eccetera ecco direi che forse cioè questa ecco questa è stata un po la differenza più importante e più positiva rispetto all'inizio quando ripeto eravamo anche tra di noi docenti molto diviso i compartimenti stagni e ognuno faceva il suo e poi per esempio c'è stato all'inclusione delle disabilità all'interno della classe la diciamo la conoscenza insomma una docenza insieme all'insegnante di sostegno che veniva presentato però come il sostegno a tutta la classe non al singolo diciamo bambino che ne aveva più bisogno perché a volte c'era un atteggiamento di rifiuto ovviamente no da parte di alcuni di questi bambini nel vedersi accanto è invece no insieme anche la collega il collega di sostegno si metteva a cantarne e facevamo insieme alle cose poi è chiaro che interveniva dp1 quando il bambino che ne aveva proprio bisogno mostrava appunto di necessitare di un intervento di un aiuto e via dicendo e si tutto questo e poi soprattutto direi che nel tempo quello che è cambiato è l'app è stata all'apertura al mondo esterno negli ultimi anni soprattutto attraverso attraverso l'attività di scuola lavoro no cioè i ragazzi del triennio dovevano dedicare è tuttora insomma succede così un certo numero di ore lavora specialmente il motore era alto specialmente negli istituti tecnici a prendere contatto con le realtà esterne quindi potevano andare presso studi commerciali potevano andare presso le banche e via dicendo poi c'era quindi in quel caso c'era la sospensione diciamo così dell'attività didattica normale e questi ragazzi appunto assaggiavano tra virgolette la realtà esterna poi quando ritornavano è chiaro che la loro esperienza si prestava ad essere verificata anche per esempio da me no perché io potevo intendo a me che insegnano le f perché potevo far fare una relazione sulle esperienze vissute e via dicendo l'alternanza scuola lavoro allora l'alternanza scuola lavoro ora mi sfugge il numero esatto delle ore di solito c'erano poi vede colleghe che accettavano di dedicarsi a questo no perché all'inizio dell'anno venivano fatte questo diciamo come come collegio docenti all'inizio dell'anno se faceva questo piano di lavoro in questo caso globale che coinvolgeva tutti e quelle gi e diciamo venivano proposte determinati determinati pacchetti di attività chiamiamole così no ce n'erano alcuni obbligatori come per esempio progetti per la disabilità uscite sensibilizzazione alla legalità le tematiche ambientali eccetera eccetera e poi c'era anche il il progetto appunto e l'alternanza scuola lavoro a cui si dedicavano al alcuni di noi per scelta naturalmente con ricompense a parte e quest'alternanza ripeto negli istituti tecnici ma almeno almeno una ventina si andava diciamo a incrementare il monte orario dalla terza alla quinta quindi per esempio di terza mano monte orario più ridotto rispetto a quelle riguarda queste rispetto a quelli di quinta è comunque uscivano eccetera si cercava di concentrare tutte le sue attività in un unico periodo sarebbe saltato un po tutto scusami se tu no ai ragazzi indicava the voi un po il piano oppure allora che potevano scegliere la pole allora diciamo che tenendo conto dell'offerta del territorio che da noi tutto sommato abbastanza limitata perché siamo siamo piccoli siamo in un'isola tenendo conto delle offerte territori e possibilmente conto anche del loro desiderata chiamiamoli così si cercava di indirizzarli da una parte o dall'altra bisognava tener conto anche del diciamo del paese di residenza perché per esempio che stava a marciana magari faceva tritata ansa scuola lavoro presso il comune di marciana no per dire per non venire a portoferraio però se non era possibile naturalmente venivano era un'attività anche abbastanza faticosa da parte di chi se ne interessava perché insomma a volte era anche problematico no diciamo avere la disponibilità da parte di studi commerciali e da parte di istituti bancari nell'accogliere questi ragazzi però devo dire che la maggior parte delle volte naturalmente si stende un pochino eccetera eccetera se si faceva insomma si poteva fare presenti ecco mi viene a mente che siccome da noi oltre ragioneria esisteva anche l'indirizzo vergine che esisteva dell'indirizzo linguistico alcuni ragazzi andavano appunto in storie che ci può mettere a fare questa alternanza scuola lavoro per il linguistico anche presso grandi alberghi no per esempio riporto quello ton e dove c'erano le ragazze insomma anche ho conosciuto che facevano alternato ashton e al lavoro e via dicendo comunque diciamo che con difficoltà però ecco con difficoltà da parte per per l'organizzazione però devo dire che erano esperienze quasi sempre positive e formative per i ragazzi cioè di solito quando loro relazionava di queste esperienze sottolineano eccola la positività di tutto di tutto questo erano tutto sommato gradite era un fare altro ecco rispetto alla routine scolastica qualcuno poi qualcuno di loro qualcuno dei tuoi alunni ha continuato a dire sì sì esposti molti ragazzi per fortuna io ho sempre consigliato insomma specialmente ragazzi più volenterosi ai ragazzi più capaci di non fermarsi al diploma ma di andare oltre per un motivo forse duplice vivendo in questo territorio non soltanto quindi per prendersi una laurea eccetera eccetera ma proprio per aprirsi gli orizzonti cioè per uscire da una realtà piccola tutto sommato protetta dove c'è o meno ci si conosce tutti e andare in una realtà cittadina in cui insomma bisogna sbrigarsela di più da soli e poi soprattutto ecco per potere continuare a studiare arricchirsi da tutti i punti di vista insomma quindi sì ne ho avuti molti ragazzi si sono laureati in economia e commercio ma anche tante altre discipline no per fortuna voglio dire questo risale a tempi remoti ormai dalla liberalizzazione delle delle facoltà universitarie anche da ragioni dio ci si poteva iscrivere a lettere cioè quando io comincio all'università era erano i primi anni che questo accadeva mi ricordo che ricordo che una ragazza appunto che avevano fatto ragioneria così facendo una scelta magari poco opportuna che voi che poi aveva scoperto che sta grande vocazione letteraria e si era iscritta a lettere oggi a noi male ai tempi non lo era e anzi che veniva da ragioneria poteva intraprendere soltanto determinante carriera universitaria e cioè con la mia commercio oppure diritto per esempio dato che se ne fa abbastanza da noi chiamato soddisfazione invece chi non ha continuato a studiare invece avuto difficoltà a trovare lavoro oppure magari grazie proprio all'alternanza scuola lavoro potuto continuare a lavorare allora devo dire che i ragazzi che si diplomano e si sono diplomati nel tempo bene cioè con punteggi molto alti di solito non faticano per niente almeno questa era la mia esperienza fino a qualche anno fa a trovare lavoro nel senso che talvolta erano gli stessi studi commerciali a farsi divise avevano bisogno di personale per avere qualcuno in gamba e anzi paradossalmente diciamo che si era diplomato meglio aveva subito un'offerta di lavoro vantaggiosa e quindi faticava un po magari no a rinunciare ovviamente un lavoro per iscriversi all'università quindi ci sono stati alcuni che hanno fatto la scelta è lavorare subito altri invece che ci hanno rinunciato per iscriverti fuori gli altri cioè che si infatti era un discorso che facevo sempre ragazzi cercate di diplomarmi bene non solo per voi stessi per usufruire diciamo delle conoscenze che potrete acquisire in questo lasso di tempo in cui potete recarvi solo a voi stessi alla vostra formazione ma cercate anche di diplomarmi bene per potere collocarvi e decentemente nel mondo del lavoro perché invece chi usciva dormiremo eccetera eccetera insomma faceva il bagnino d'estate lavori così di poca soddisfazione sicuramente sì le difficoltà le difficoltà ci sono è certo ti faccio una domanda invece relativa agli arredi proprio l'arredamento e la struttura degli spazi è cambiato nel tempo allora io all'itc o insegnante in una scuola sostanzialmente nuova che è stata fatta anni fa circa allora quindi no come spazi sia interni che esterni ce n'erano abbastanza gli arredi insomma meglio eredi cioè nel senso che sicuramente banchi se non cattedra che ormai insomma la cattedra ma tavolo eccetera eccetera quello insomma c'erano una cosa per esempio nel passaggio dalle medie dopo qualche anno ha insegnato le superiori era vedere queste pareti un po vuota no perché nella scuola dell'obbligo di solito essendo i ragazzi anche più piccoli e praticando molto anche il disegno eccetera eccetera insomma queste pareti e le cose erano coperte dai loro lavori o da qualche cartaceo creati dalle carte geografiche avremmo potuto avercela anche noi qualcuno ce l'avevamo ecco però magari non aggiornatissime quindi poi vabbè nel tempo per esempio gli ultimi anni avevamo la lim e poi vabbè nell'uso del computer devo dire che però nella scuola dove io ho insegnato c'erano proprio degli spazi adibiti all informatica eco informatica erano molto curata e cioè diciamo nel ormai da 15 anni forse anche di più ecco i ragazzi da noi anche per esempio per il disegno tecnico geometri si spostavano in queste aule attrezzate ad hoc no eccetera quindi un ambiente magari non confortevolissimo nel senso che avrebbero avrebbe anche potuto esserci altro però sicuramente accettabile se dappertutto è così ripeto la nostra scuola nuova passaggio dal registro normale al registro elettrone allora diciamo che il diavolo e meno brutto riconnessi dipinge a volte no nel senso che noi specialmente insomma quelle un po più [Musica] agi diciamo che lo più in là cogliani avevano notevoli timori è in questo passaggio in realtà ha portato scusami se ti interrompo vorrei capire anche anni bella domanda per ora all'anno preciso non te lo so dire comunque [Applauso] penso penso intorno ecco penso intorno al forse 2000 qui decidono in a 14 mila 15 anni sempre e siamo passati a questo registro elettronico certo ciò ma ci siamo dovute un pochino così mettere in gioco sforzare poi ne abbiamo visto più più imprese che difetti nel senso che e stato poi tutto più veloce per esempio gli scrutini quando c'erano resiste cartacea tutto veniva fatta a mano le pagelle scritta a mano e cembra cioè era una fatica e nuovo messa arrivava alle nove di sera per avere tutto pronto invece con registro elettronico era tutto più semplice e poi soprattutto un'altra cosa importante è che quel registro elettronico le famiglie erano continuamente aggiornate riusciamo sullo stato dell'arte dei loro figli nel senso che avevano con una password no è proprio dedicata l'accesso al controllo proprio delle attività dei figli le assenze tutte queste cose e quindi tutto sommato è stato sicuramente una rivoluzione positiva quindi ognuno di noi aveva il suo computer fanno entravano in classe recente ma certo qualche inghippo c'era a volte venivano aiutati dai ragazzi che veramente ne sapevano più di noi se c'era qualche problema per risolverlo però è stato è stato positivo insomma no anche perché poi potevamo presente ne so io l'ho utilizzato molto questo per la scuola potevamo utilizzare il computer per far vedere filmati storici per vivacizzare la lezione eccetera quindi sì insomma una rivoluzione così chi va bene son contenta è parlato un po dei genitori appunto che con registro elettronico avevano più accesso e come sono stati rapporti con le famiglie rapporti con le famiglie le diciamo mediamente positivi e cordiali negli anni ricordo questi riferimenti generali no perché ci sono delle ore dedicate anche ricevimenti settimanali però per genitori lavora non sono che non avevano voglia di spostarsi per venire a parlare con noi un determinato momento la mattina ovviamente c'era un vestirci mente generale un paio di volte la bene ricordo che stessi genitori e sono mediamente cordiali mediamente positivi certo non tutti i genitori erano così e soprattutto direi questo io l'ho notato perché sono nella scuola ci sono stata 40 anni soprattutto negli ultimi anni abbiamo assistito tutti a un aumento di josie dell'ingerenza a volte per fortuna raramente anche dell'aggressività dico anche di qualche genitore qualche genitore che appunto è diventato un po a prescindere l'avvocato del proprio figlio che diciamo lo difendeva o metteva in discussione magari le nostre valutazioni questo è stato un elemento secondo me di inquinamento della scuola perché in un certo senso condizionava poi anche l'atteggiamento della dirigenza e si faceva insomma notare se non decisamente insomma dovrebbe e traverse presto anche presso anche di nuovo gli eco perché perché c'era la paura delle denunce perché c'era questo perché c'erano quest'altro ecco queste ingerenze a prescindere questa diciamo presunzione di poter entrare nel mondo diciamo della docenza come se ciascuno fosse maestro professore comunque insegnate ecco questo dava un po fastidio anno i docenti perché come voglio dire no insomma nessuno si permetterebbe di di contestare magari il giudizio tecnico e ne so di un professionista da altri ambiti ecco con noi questa stessa 19 st stessa riservatezza non c'era da parte di alcuni e alcuni genitori poi per il resto per il resto no ma ricordo anche molta cordialità da parte di tanti genitori [Musica] ricerca anche proprio di collaborazione con noi riconoscimento del lavoro che faceva quindi ecco mediamente non mi ricordo tutto sommato bene iniziative feste recite allora dunque iniziative tante volte qualche altro però appena nel senso che ripeto gli ultimi anni specialmente c'era un pullulare di progetti e si andava per esempio una cosa molto attiva era questo contatto col territorio con l'archeologia con la storia del territorio ricordo per esempio che quando vennero fatti qui a san giovanni vicino a dove abito ora degli scavi sotto la villa romana delle grotte ecco più volte abbiamo portato i ragazzi anche per fare assistere dal vivo no a questi scavi archeologici c'era un team che venivano all'università di siena su un processore molto attivo eccetera eccetera poi progetti sulla legalità progetti sulla legalità tra l'altro negli anni hanno visto l'arrivo di no da noi per una visita e così per intrattenersi coi ragazzi di personalità insomma di primo piano per esempio per esempio maria falcone per esempio di legna per esempio caselli perché ripeto cervo questa collega di diritto molto attivo che riusciva insomma far venire qui questi personaggi poi gli incontri con gli autori quindi abbiamo mobilitato diverse persone che venissero a parlare delle loro pubblicazioni e rapporti anche con la scuola media sempre per le letture quindi che ne sai di me di terza media venivano da noi si incontravano con i ragazzi del primo anno cioè della terza del primo anno del triennio delle superiori avevano letto gli stessi libri si scambiano le opinioni insomma un po di tutto feste di solito le feste di fine anno [Musica] ecco però soprattutto queste iniziative qui queste uscite queste visite guidate che avvenivano un po ovunque più volte siamo stati a roma e quindi sì insomma c'era c'era molto eco sera c'era molto ci sono stati degli episodi che hanno segnato la tua carriera proprio allora la mia carriera cioè nel servo scrivere lavorativa sì sì sì su stati quelli che ti devo pure allora episodi diciamo proprio gravi o che mi abbiano e brutti ecco ecco allora da un punto di vista umano purtroppo ce ne sono ce ne sono stati perché è per dire quando quando ho insegnato il primo anno al all'ips morì per un incidente stradale un ragazzo che viaggiava in moto un altro un certo patrizio che un ragazzo molto in gamba e morto di overdose per e rovina e una bimba cena ma va a monica monica cecchina cui poi è stata intitolata anche la nostra palestra molto anche l'euro in certe stradali quindi dal punto di vista diciamo ecco del dispiaceri proprio questi forse sono state sono stati quelli più grossi accanto poi la perdita anche di colleghi e con lettere e naturalmente a fronte di questo qua ci sono state tante tante cose belle tanti episodi diciamo belliche cevoli che che mi restano dentro dal dai saluti dei ragazzini e dei bambini quando finirà forte supplenza che mi pregarono di restare se dipendesse da me oppure che ne so se una classe almeno in diversi vede dei suoi membri si era comportata male il giorno dopo magari un mazzo di fiori per farsi perdonare e il recupero ecco questo è stata una cosa molto positiva il recupero di ragazzi che qui venivano ospitati dalla comunità exodus cioè ragazzi che avevano avuto grossi problemi con la droga e che venivano portate qui da milano a roma proprio dal continente diciamo e venivano affidati a questa comunità di recupero che poi venivano da noi ricordo in particolare un ragazzo che proprio arrivo che era uno straccio che via via invece si è appassionato a quello che faceva è riuscito a diplomarsi insomma avuto un rapporto molto positivo con la scuola ed è uscito anche dalla tossicodipendenza un'altra esperienza interessante che ho fatto per qualche anno e basta è stato è stato di accettare delle ore alzerà le perché da noi funzionava anche funziona il serale diciamo così no che permette ai ragazzi che hanno abbandonato la scuola di rimettersi in gioco e di diplomarsi a volte aita diciamo più più giovanili a volte insomma che verso i 40 anni e mi è capitato ecco gli anche lì ovviamente non sono nota in contato con con persone anche con con persone immigrate qui ricorda un ragazzo peritano ricordo la musulmana e anche questo ecco è stato un mondo che ho scoperto il mondo adulto epo con cui io non mi ero mai rapportato che ho scoperto in quegli anni ed è stato diciamo un arricchimento senz'altro soprattutto sul piano sul piano umano è perché poi sul piano professionale ovviamente bisognava venire molto incontro a queste a queste persone che lavoravano e quindi arrivavano a scuola sera dalle cinque alle dieci di sera sta anche no eccetera però ecco molto molto motivate e poi ovviamente essendo adulte più responsabile non c'erano a chiedere il silenzio prendevano dalle nostre labbra insomma hai frequentato qualche corso di formazione allora corsi d'aggiornamento ce ne sono stati tantissimi negli anni un po su tutti i versanti diciamo no abbiamo avuto contatti con psicologi per per cercare di avvicinarci appunto meglio alla psicologia dei ragazzi al loro mondo abbiamo avuto soprattutto ecco è stata un po la rivoluzione anche informatica a imporci che fare molti corsi d'aggiornamento per essere capaci proprio per scendere almeno il computer di fare insomma quello quello che era necessario fare sensibilizzazione si stimoli e sensibilizzazioni un po un po dappertutto sono un po da ogni ambito venivano venivano alla scuola ecco specialmente gli ultimi gli ultimi tempi e quindi sì ne ho fatti ne ho fatti emerge insomma quindi sempre comunque offerti dalla scuola coperchio dalla scuola offerte dalla scuola perché ci arrivavano anche le segnalazioni presenti gli apporti aggiornamento fuori che ne so per lettere 82 a debon bene che ne so a pisa a firenze come ne letteraria che eravamo invitati però spesso non era facile aderire sia perché era tutto diciamo carico nozze da un punto di vista economico sia perché quello voleva dire lasciare la scuola anzi creare problemi però qualcuno qualcuno sì ho partecipato mi sembra una volta pisa 15 punti c'è lì diciamo le sollecitazioni erano erano tantissime il trend continui comunque aperto quali competenze ritieni siano necessarie per poter insegnare allora [Musica] anzitutto stare bene con i ragazzi cioè è chiaro che ci deve essere in partenza questo questo desiderio di educarli ma non nel senso di imporre così dall'esterno delle conoscenze ma proprio come dice anche un po l'etimologia tirare fuori diciamo il meglio il meglio da loro cioè valorizzare ciascuno bisogna essere in grado di rispettare ciascun ragazzo per l'età che ha quindi non confondere i ruoli cioè noi comunque siamo docenti e ragazzi e un decente quindi non confusione dei ruoli voglio dire no non andare che ne so in discoteca insieme al loro essere amiconi perché insomma la distinzione dei ruoli proprio per il rispetto anche dell'età ci deve essere quindi questo desiderio proprio di permettere loro di dare il meglio di sé negli anni possibilmente di sopperire alle alle deficienze anche che questi ragazzi sul piano sociale sul piano economico possono avere ovviamente no perché il livello di partenza poi non è non è uguale per tutti tanta pazienza tanta pazienza perché è chiaro che a volte sono molto faticoso e comunque avere anche un atteggiamento diciamo così vi ripeto di rispetto nei loro confronti ecco cercare di saperli prendere anche no a volte perché insomma diciamo lo scontro poi non hanno porta a nulla anche se è inevitabile che ci sarò anch'io a volte perché una cosa che non ho detto che con l'avvento di cellulari diciamo specialmente primi tempi ora penso che le cose sia un pochino migliorate diciamo era tale l'attrazione che questi nuovi strumenti esercitano su di loro che a volte era proprio una lottano toglierle lì oppure raccomandarsi che spingessero come come facevo io che non controllassero no se ricevono messaggi accenno quindi è chiaro che l'informatizzazione di tutto ormai ha portato un lato grandi benefici però è stato anche elemento di distrazione di non concentrazione per tanti ragazzi e su questo gli ultimi specialmente negli ultimi anni abbiamo dovuto molto anche lottare impegnarmi certo quindi però non ho risposta alla tua domanda perché mi sono persa no no hai risposto perfettamente e si unisce anche tanto all'ultima domanda che che sono i consigli che daresti a un aspirante insegna ecco io cioè consiglierei questa professione non per ripiego cioè seguono riguarda la scuola fa con corti soltanto per sistemarsi eccetera eccetera probabilmente poi le vie del signore come si dice sono infinite però probabilmente non sarà un buon insegnante ci vuole un po di vocazione ci vuole un po di diciamo desiderio ecco di confrontarsi con questi ragazzi che danno molto è come una cosa che personalmente quando sono intenzione ma anche più è proprio il contatto con loro con la gioventù cioè con questi ragazzi che sono dell'esistente in fieri e noi abbiamo ovviamente una grossissima responsabilità perché cioè abbiamo la restano a volte si presentano proprio come come delle tabule rase no e quindi enorme la responsabilità di un insegnante nel nel far sì che questo ragazzo non permettere questo ragazzo divenga una brava persona persona con la sua moralità con i suoi valori oppure no quindi ecco io consiglio proprio questo che ci sia questo desiderio ci sia questa vocazione poi è chiaro che le conoscenze cioè le competenze relative a ciascuna materia ovviamente un iniziale anche deve possedere però deve possedere anche diciamo altri altre virtù per poter insegnare grazie gisella grazie al bellissimo queste parole finali veramente bella ti ringrazio tanto per l'intervista per le tue parole ti saluto e saluto tutti quelli che ci ascolteranno magari va bene ciao ciao mille buona giornata

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L’intervista, della durata di 50:45 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=oqL2P1-WlfM&t=1s), ripercorre le traiettorie professionali di Maria Gisella Catuogno. Nata a Rio Marina (isola d’Elba) nel 1952, è attualmente in pensione; dal 1976 al 2018, è stata insegnante di lettere nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Nel corso dell’intervista Catuogno afferma di essersi sempre immaginata, da adulta, un’insegnante: «io devo dire la verità ho sempre pensato a fare l'insegnante non ho mai pensato ad altri lavori» (m. 1.43 e ss). Pertanto, dopo gli studi classici, si è iscritta alla facoltà di Lettere, laureandosi nel 1975. Ha cominciato a lavorare come supplente quasi subito, quando, poco dopo la laurea, venne chiamata a insegnare lingua francese attraverso una sorta di “messa a disposizione”; tuttavia, poiché la seconda metà degli anni Settanta e i primi anni Ottanta furono caratterizzati dall’assoluta assenza di procedure concorsuali, Catuogno lavorò come supplente per nove anni prima di ottenere un contratto a tempo indeterminato. Il periodo del pre-ruolo, caratterizzato da supplenze estremamente discontinue e frammentate – anche di un solo giorno – fu svolto soprattutto nelle scuole medie dell’isola d’Elba, anche se la videointervistata ricorda di aver svolto alcuni incarichi a Piombino. Di quegli anni rammenta soprattutto le difficoltà politico-sociali, dovute alla strategia della tensione, agli attentati e ai sequestri: «il contesto esterno diciamo era senz'altro problematico» afferma al m. 6.04 (Panvini 2018, Ventrone 2012). Riguardo al pre-ruolo, invece, sottolinea soprattutto l’incertezza e la necessità a doversi ambientare continuamente a nuovi contesti ed esigenze: «mi sentivo un po’ una girandola una trottola» (m. 3.34).

Vincitrice del concorso ordinario bandito nei primi anni Ottanta, è entrata di ruolo nel 1985. Avendo optato per le secondarie di secondo grado, è assegnata all’unico plesso elbano di quell’ordine, che in quegli anni contemplava un Istituto professionale (denominato da Catuogno IPSIA) e un tecnico commerciale (rammentato nell’intervista come ITC). Interessante il passaggio, a questo proposito, sugli arredi della scuola: dopo nove anni di insegnamento nelle scuole secondarie di primo grado, ciò che colpì soprattutto Catuogno furono le pareti spoglie, senza cartelloni o segni di riconoscimento del passaggio degli studenti.

Per quanto riguarda i mutamenti politici, la videointervistata sostiene che non abbiano particolarmente impattato sul suo modo di insegnare, rimasto imperniato sulla lezione frontale. Rammenta tuttavia la L. 169/2008, che, conosciuta anche come “riforma Gelmini”, ha secondo lei peggiorato la qualità dell’istruzione italiana, negandole i fondi e il numero di ore di cui necessitava (Santamaita 2021). Esiziale, secondo lei, è stata inoltre la concezione della “scuola-azienda” introdotta da quella riforma: la scuola, infatti, «doveva essere trasformata in una sorta di azienda diciamo questo non ci andò per niente bene alla maggior parte di noi a me perché ovviamente insomma non si possa snaturare così diciamo proprio l'anima ecco della scuola quindi la riforma Gelmini è stata secondo secondo me una riforma abbastanza infelice» (m. 9.12 e ss). Di questi vulnus, continua, la scuola sta pagando lo scotto soprattutto adesso, in anni in cui l’emergenza pandemica ha sottolineato la necessità di dotare il settore di maggiori cure e stanziamenti (Galanti 2020, 62).

È valutata positivamente l’introduzione del registro elettronico, voluta con la legge 135/2012 dall’allora ministro Profumo. A prescindere infatti dalle difficoltà di adattamento iniziali, Catuogno sottolinea come l’innovazione abbia comportato un risparmio di tempo considerevole per i docenti, non più costretti in sede di scrutinio a ricopiare tutti i voti sulle schede; e come abbia facilitato la comunicazione con i genitori, adesso informati in tempo reale sull’andamento scolastico dei figli. Altri accenni positivi sono riservati alla maggiore collegialità dei docenti delle stesse discipline, che, secondo Catuogno, con l’introduzione dei dipartimenti hanno acquisito l’abitudine a confrontarsi e a interloquire maggiormente, e alla diffusione dell’insegnante di sostegno nelle scuole superiori, avvenuta a seguito della Circolare Ministeriale 3/1988.

Nella conclusione dell’intervista, Catuogno sottolinea la necessità, per chi si approcci al mestiere dell’insegnante, di essere predisposto alla relazione e al confronto con gli studenti

Fonti

Fonti bibliografiche:

M. A. Galanti, L’emergenza come occasione per un ripensamento critico del modello aziendalistico di formazione, «Studi sulla formazione», n. 2, vol. XXIII, 2020, pp. 61-68.

G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975), Torino, Einaudi, 2018.

S. Santamaita, Storia della scuola. Dalla scuola al sistema formativo, Milano, Pearson, 2021

A. Ventrone, “Vogliamo tutto”. Perché due generazioni hanno creduto nella Rivoluzione, Roma-Bari, Laterza, 2012.

 

Fonti normative

Legge 30 Ottobre 2008, n. 169, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università (GU Serie Generale n. 256 del 31-10-2008), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2008/10/31/008G0198/sg

Decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, coordinato con la legge di conversione 7 agosto 2012, n. 135, Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini (nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario)". (12A09068) (GU Serie Generale n.189 del 14-08-2012 - Suppl. Ordinario n. 173), https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/08/14/12A09068/sg

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