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"è stata un modello anche nel sapermi dire dove sbagliavo", Memorie d'infanzia di Elisabetta Becheroni

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/2018
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
29/12/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Elena Matteucci
Nome e cognome dell'intervistato:
Elisabetta Becheroni
Anno di nascita dell'intervistato:
1957
Categoria dell'intervistato:
Studente
Livello scolastico:
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo grado
Scuola secondaria di secondo grado
Data di registrazione dell'intervista:
15 gennaio 2022
Regione:
Toscana

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1960s 1970s

eccoci qua allora siamo qua in occasione di questo video che io farò questa intervista alla mia tutor scolastica elisabetta peperoni una persona super competente che ci delizierà della sua esperienza di vita per un pezzo della sua esperienza di vita ci dirà tante cose sicuramente interessanti allora intanto abbiamo detto appunto elizabeth si chiami si no presentati con telai ce la puoi dire sì lo posso dire io ho 65 anni con le sei nathan sono nata il 7 ottobre del 1957 wow dove a pistoia dove lavorava mio padre ah ok come che del lavoro è la puntata di pubblica sicurezza ha un bel ruolo importante nella mia colonna è una versione molto importante i sei ok conoscendosi sicuramente qualcosa ok 15 è stato e pistoia io abitavo a pistoia è ok questo è importante perché invece io ho conosciuto elisabetta l'impatto mi lavo ella matteo ci sono studentessa del corso di scienze della formazione primaria a firenze al terzo anno accademico e io conoscete lisabetta appunto in una scuola primaria lunata avevo fatto il tirocinio quindi stiamo a lucca al momento è stato trasferimento ok quindi se avevi insegnanti hanno insegnante sono entrata di ruolo nell 83 quindi ma sono al termine della mia esperienza di insegnamento e stata una bella esperienza ci vorrebbe che tutti dividessero all'opera per crederci l'energia la forza che ci mette a questi regnante italiano al momento sì anche se testata di complemento l'italiano è tutto l'anno scorso invece matematica è la quinta volta su avanti italiano storia e geografia in una classe per vari anni negli ultimi anni e poi matematica geografia e motoria nell'altra frase quindi per 56 anni è andato di pari passo così l'ultimo anno poi essendo andata in pensione della collega ho insegnato matematica e italiano nella stessa classe con 26 anni e mi ricordo mi ricordo bene perché l'anno scorso eravamo insieme bene ne parleremo dei tuoi ricordi d'infanzia una buona memoria immagini si ha memoria seri buona quindi vedremo cosa ti ricorderete a halloween in chianti che o meno frequentato le scuole e frequentato la scuola dell'infanzia e la scuola dell'infanzia anni ai tempi non è obbligatorio ad oria ma neanche un tipo di scuola che veniva frequentata come oggi in modo assiduo e frequente da tante persone da tanti bambini non ho anzi non si volevano mandare i bambini alla scuola materna perché venivano mandate la scuola materna sono i figli di quelle persone che non avevano altra possibilità non far guardare i propri figli nella famiglia da un po biagioni o da qualcun altro magari dovevano lavorare quindi vengono questi negli asili venivano chiamati così praticamente da un parcheggio ho capito è molto trascurati e bambini anche all'interno succedono nelle figure non era la vera e propria scuola ok non non era tendeva a non mandare all'asilo non aveva una buona domando in quel periodo di poi che periodo stiamo parlando è un parlando degli anni 60 ok due primi anni sessanta benissimo perché sono nata nel 57 e quindi ogni tre anni i primi hanno 60 quindi già c'è una differenza enorme ridiventato oggi invece la scuola dell'infanzia a tutti gli effetti ma anche quando ho cominciato a fare supplenze io che qualche supplenza la scuola materna lo farà quindi l'ho fatta a distanza di una quindicina vent'anni da quando ero piccola ancora la scuola materna era un luogo dove venivano portati i bambini perché non si poteva fare diversamente le maestre non facevano svolgeva un'attività come ora dicono io però c'è un programma mi facevano giocare li faccio giocare in questi tool nel scivoli altalene ed era una confusione un caos recante c'era la stanza dei lettini mi ricordo dove li facevano dormire è già abbastanza enorme grande dove 52 bambini a tutti insieme senza una mano contemporanei cimina e questa è una cosa che fa della guidi la prima volta mi sciocca vanno decisi che non avrei mai fatto ci crede un poco stimolano poco stimolante assolutamente per carità e piacere da ora è tutta un'altra figura siete un'altra cosa bene abbiamo già trovato una differenza importante sebbene quindi questo le frequentate frequentate invece la scuola primaria elementare era una località ripe dove ne fatte le elementari a pistoia nella scuola vicinissima a casa mia da via peri andava ma bello lo accompagnasse da sola perché prima seconda e l'ho accompagnata dalla mamma perché la scuola era dislocata vicino alla chiesa un po più distante da casa new york e poi fu costruita la nuova scuola più vicina a casa mia e ero più grandi c'e accollando la mia mamma mi guardava dalla finestra c nazionale col tavola angolo poi svoltato l'angolo la grande strada alla fine di quella cena con le mie scuole quindi dal sole poi camicetta vecchietto si era lasciato capire che anche perché come volete le per il momento bello andare a scolari è infatto olio bello immagino una cosa no la mattina 6 per la natura e poi non ci sarà stato il caos di macchine che c'è uno no sinceramente è sempre stata una bella un bell'inizio di mattisi articola mese ok e quando arriva volte a scuola come la scuola ti ricordi edifici la droga era molto bella quella scuola di cui sto parlando io dove andavo a piedi era una scuola e soprattutto la scuola media accanto richiamava esperti da tutta italia venivano a fare foto a questa scuola all'avanguardia perché la prefabbricata con grandissime aule con lavagne di colore verde che alle quali si accedeva da una pedana di legno ed erano lunghissime e ad altezza di bambino si poteva scrivere benissimo alle pareti potevamo attaccare qualsiasi cosa con lo scotch senza fare niente perché il bene lo slide a dottori legno e quindi era bellissima la nostra maestra erano maestra speciale perché amava circondarsi di colori perciò ogni stagione ci faceva fare dei disegni che so per la primavera le rondini che volavano non alle finestre proprio nella l'aula e la bellezza e questa insegna dimentica ma le cose pina forse bigliettino l'ho avuta dalla seconda alla quinta in prima aveva un'altra maestra di cui non mi ricordo quasi me prese già un indizio chiaro vietato non è stata gino che la maestra delle elementari è stata per me fondamentale è però importante importante ecco è sposata non aveva figli per noi lei eravamo i suoi figli non era di toscana ma di treviso quindi la cosa che più colpiva di lei era il suo italiano con un accento un po nordiche e ed era aveva 54 anni aveva un po avanti negli anni fa c'era un po di distanza no fra noi e lei però era un rapporto era un rapporto che cercava di rendere sempre più amichevole quando eravamo in quinta addirittura ci disse ma mi potete chiamare sia pure tramite una volta era una maestra severa al tempo stesso molto dolce lei non usava condizioni corporali usavano e le pen fa questa importante usavano le bacchette usavano grand tour di tutto cose che io non so che cosa siano io sono stata benissimo veramente lei era l'insegnante faccio tutte le discipline a quei tempi era il re veramente unica coldirodi in classe allora il secondo eravamo 26 una bella classe eravamo quasi tutte bimbe erano 5 a campari poverini davvero massacrata da 33 35 e carinissimi peraltro io delle ricorda ricorda anche i nomi quali qualcuno pensa 12th eravamo un bellissimo gruppo ci voleva un gran bene sono state le amiche del cuore e proprio sono rimane ora purtroppo la distanza mi era spostata poi lavoro certo che lo gela già tenere però siamo state per tanti anni fino alle superiori a mi chiami famiglia è bello e questo è stato bellissimo che ora rifaceva tesco facevamo otto e mezzo che si auto pomeriggio non c'era mentre vi ricordo benissimo che è in prima elementare dove avevo questa maestra dicono ricordo che dove una scuola che la scuola il più distante da casa mia eccetera non tanto bella vi ricordo che andavo di pomeriggio con ok mi trovo nel mezzo entrambi proprio un vitale nel mezzo scivoli 5 e mezzo mamma facevamo contorno perché proprio essendo in prima pensavano che eravamo piccolini e così ci preservavano da mandare la rimaneggiata mentre usava quest'amore ha deciso così non so quindi cosa però mi piaceva se è una cosa diversa se varia l'inter è diverso è un'altra cosa che ti volevo dire della scuola elementari della mia maestra ti ho detto che a nove colori c lei quando fummo in quarta e quinta volle che comprassimo dei tre mourinho e bimbe colorati ma ognuno ognuno diverso io avevo un grembiule rosa e nino celeste ha poi c'è una chi l'aveva verdetti giallo e non avevamo il fiocco il colletto avevamo proprio un grembiule avanti dalla sarta perché c'è ritrovavano era fatto dalla sarta ognuna di noi aveva i suoi due i grembiuli belli colorati mentre invece in prima seconda e terza avevo il classico grembiule nero muletto bianco il fiocco bianco ok tutti che era uguale ma scherzi se ne quindi era una cosa contest aurica poi di quanto giuseppina stravolte poi è venuto e ha stravolto di corsa perché era una maestra molto avanti sui tempi di tutto penso che lei aveva delle idee della mente che precorreva nei tempi c'era una persona so che ho saputo mi ricordo che quando faceva i ricevimenti tante volte faceva l'assemblea con i genitori cominciava a parlare di alimentazione di buone abitudini di cosa dovevano fare i genitori con i bambini per che crescessero bene se i genitori si attenevano a queste buone pratiche poi l'insegnamento e l'apprendimento asse 15 era già proiettato sono insegnamento genitori scuola somigliato si ricava alimentazione stesi sui ottana seno lentissimo convenute da pochi a bill era possibile quindi salito infatti che questa che si insegnante che ha molto influito tanto anche se le tue scelta di diventare poi l'insegnante è stato del nome deve non sa cosa le ha permesso ad esempio però lei e lei che ha capito che io potevo farli insegnare e lei aver chiamata e che la netta la mia mamma mi disse che proprio potevo lei vedeva per me un futuro da insegniamo aveva visto me e io in realtà l'avevo come modello ma proprio culturale ok era una persona naturale e io volevo essere come lei non tanto per farlo mesi il lavoro ma volevo prendere i suoi ideali i suoi valori essere una persona autonoma indipendente che avrebbe lavorato lavorato con passione fatto una strada tipo la sua detentive sicuramente novembre perché perdeva segnanti non sarà lui un alunno dice queste cose dalla seconda alla quinta io ricordo tantissime cose tantissime attività tantissime cose che mi ha detto tantissime anche non tanto belle perché un percorso scolastico non è fatto solo di momenti per no no no e alcune cose che ho sbagliato anch'io però me li ha saputo dire è stato un modello anche nel saper vedere dove sbagliamo e quindi quei ricordi mi accompagneranno sempre importante che queste cose le sue lezioni erano frontali o faceva delle cose abbastanza interattiva anche abbastanza interattive se vi ricordo per esempio che le lezioni frontali erano la maggioranza anche perché parliamo degli anni al richiamo anche periodo infatti però tante volte ci metteva a fare attività per dire con le stelle filanti fare composizioni solo foglio dal go con le stelle filanti creare gli addobbi per il carnevale con le stelle filanti oppure portava delle scatole di cioccolatini senza i cioccolatini che servivano da cornice per farci un quadretto questo come semplice attività di arte ma diversa da quella lavori e infront ha orecchie ricordo tanti ha lavorato d'argilla mi ricordo che ai tempi in cui queste cose non vedi che non esistevano fatte e lei invece le fasce sono ancora mi ricordo che cosa facevo quindi vedere che è stato davvero moracciona comporre poesie ricordo che abbiamo fatto attività di storia geografia e scienze come gli attuali moduli noi avevamo il quadro non è di scienze il quale non è di geografia il quadernò ne distorce inventina ci ha fatto comprare in terza elementare la reciproche di aper che il percorso si verificava e dovevamo imparare a studiare sui libri sull'enciclopedia quindi insegnante sicuramente molto inquadrata molto informata ci dava da fare ricerche compiti ne dava ancora non è che non desse compiti però io riuscivo a farli anche perché ero tanto interesse e tanta passione una bambina si studiosa diverse mi piaceva ero curiosa anche mi faceva ricercare guardare impalare tant'è che mi ricordo che l'enciclopedia tante volte la privo anche del mio svago come andiamo a guardare le opere da mata e dei clienti di michelangelo deve fare quello che veramente un merito è suo pro anche l'insegnante che si per il retro di meo interlocutori che è noto mi ha consentito perché fatte a quei tempi non arrivavamo nel loro per cui anche un acquisto di un'enciclopedia potere essere un problema ma non invece ne hanno sempre no la scuola è sempre stata molto importante per la famiglia molto importante per la mia famiglia e il valore è stato accentuato anche da questa maestra che è stata diciamo faro per me una figura imola tante molto importante bene e quindi dicevamo appunto la sua mamma c'è poi l'altro sua mamma e lo faceva faceva la parrucchiera e una donna negli anni 60 con una bambina come potevi a potergli asserite che cosa poteva sperare l'indizione ambizione poteva avere per il futuro di riso fusione erano quelle di studiare io volevo studiare volevo affermarmi nella vita non volevo fare subito un lavoro ma prima volevo studiare il mio desiderio da quello di diventare interprete fork questo è venuto è sorto tra le medie e superiori ha ricominciato anche quindi le scuole medie sempre a pistoia si crea e le superiori superiori 23 anni tre anni ok è fatto le magistra e l'istituto magistrale ok tutto ha visto l'ultimo anno l'ho fatta a lucca ah ok si è trasferita l'ultimo ma nell'ultima parte vi è finito in bellezza davanti quindi fatto già un percorso scolastico e sicuramente lungo e intenso per gli anni bui e poi hai frequentato anche qualche anno di università nella dimensione sia da bingo e letterature straniere perché avrei voluto fare interprete e poi come seconda prospettiva se non fosse andato bene quella era la strada avrei voluto fare la professoressa di inglese perché amavo l'insegnamento secondo me era petrone si insegnamento mattingly di simili non è anche lui è vero che invece poi la vita di appuntato scelto per ha scelto e che ha portato sicuramente nel tuo mondo ve ne andate vedendo si dice abbordabile che il latte se nel tuo mondo quindi ti ha portato nel tuo modo giovani quanti anni raccontati e ho cominciato a fare le supplenze che avevo 21 anni buonissimo quindi le ho fatte fino a che non sono entrata di nuovo sì mi ricordo che quando studiavo per il concorso contemporaneamente mi chiamavano per farle supplendo vorrà riprendere o molto soddisfatto perché mi conoscevano gli alunni avevo già una mia reputazione quando arrivavo mi aspettavano alla fine sembra abili trave vasta isabetta ok delo e gialli gialli cominciava a farsi strada in me questa questo pensiero che forse questo lavoro poteva aperte essere bello anche perché una donna specialmente igeani dalla stata dell'insegnamento era molto percorsa purtroppo anche da chi magari non aveva questa passione era più visto allora ti dico com'era viste note miei tempi avere il classico pezzo di carta permetteva alla donna di poter trovare lavoro però nello stesso tempo se aveva una relazione si sposava aveva figli era un lavoro che comunque richiedeva portava via poco tempo ok perché allora non esistevano le riunioni come ora dove ci sono ora di continuo e non aggiornamenti con me quindi donna dalla scuola insegna ma poi si criticava la famiglia quindi era un b era abito per cui altrimenti una donna che i lavori vi svolgeva una donna poteva fare faceva allora è la segretaria segreta in italia tante catalini ngan tengono cassanate oppure operaie oppure io mi ricordo ai tempi in cui la mia mamma faceva la parrucchiera che erano poche le persone le donne che studiavano studio era ancora una parte di mondo he will it erano e c'era molta selezione molta selezione quindi fatto che era arrivata all'altezza non era facile per una donna che studiava riuscire a superare tutti gli ostacoli fermarsi per un uomo era più sempre il mio semplice era più poi ricorda sì che c'è una selezione anche di classe nel senso di classe sociale ad esempio guardavano molto da quando classe sociale proprio provini se la classe sociale ambiente cestra ebrei ma non sono rare si aprivano noi eredi o meno male che qualcuna anche non tanto di classe sociale ambiente aveva talento e penale 9 novità è questa l'università perché c'erano magari di test molto selettivi per entrare no era morita story ma severi ok molto severi cioè ti stroncavano proprio se non se non eri di nola quindi questa è sicuramente non parliamo di made who can see me qua si curano un pelo sicuramente no quindi un insegnante da va vedere chi era quel ragazzo bambino sia anche il classe b dove si se non si può parlare certo che io a non grazie a dio non ne ho avuto nessun sentore che il mio percorso però però anche ad esempio le elementari insegnanti hai mai visto fare delle voice abuso di qualcuno che faceva discriminazioni magari no perché proveniva da gabriela abbia avuto degli insegnanti da quello che mi raccontava di questo tipo mentre invece io non la tua argentina era fantastica illuminano gli occhi quindi quando a balle di katyn goian deve devolveremo tantissimo veramente perché insomma l'insegnante alimentari se ti dà tanto percorsi in base al s poi la ricordi per tutta la ricerca e ti sei trovata a fare magari qualcosa tu stessa in prima persona le da insegnante come lo aveva fatto per fatto se ci penso sempre a mente sarà fiera quali fair alenia al dato saluti fino anche perché so che è vissuta pertanto è tanto tempo le piaceva talmente tanto l'insegnamento che dopo che ha lasciato noi ha fatto altri due corsi di cinque anni un clamon altre due classi è una volta decisione ma prezzi ed alla pensione a 65 anni proprio come come penale invece non una volta andava partono ad orange richiesta di televisioni tesori ricordo che mi ha mandato i saluti attraverso un'amica comune sua con la mia ma della mia mamma dicendo tanti salute la mia dolcissima io d'allerta erice stato un amore reciproco amore reciproco come ricordi come pasta come svolgendo una giornata tipo quindi della banda de rita beta 9 alta per nove anni appena sognava da scuola c'era il pranzo che cucinava mamma mamma naturale qualche perché è una grande e mangiate [Risate] rivelato qualche cosina chi mangia a scelta e mentre io mangiavo già pensavano vedo l'ora di aver finito di mangiare perché devo assolutamente fare le nuove divisioni a due cifre che la maestra mi ha insegnato perché così mi ricordo la procedura perché le ho belle fresche nella mente io ero così cioè quello che mi aveva colpito scuola quello che mi era stato insegnato che era nuovo troppo interessante io devo mettermi sempre alla prova e vedere se me lo ricordavo sulla centrale a se ci riuscirà la sfida anche con me stessa cioè io non ho mai visto lo studio come un'imposizione ma è sempre stata una cosa mia una cosa che voglio dire io perché è infatti tante volte tirato la tovaglia e la mia mamma brontola ma non ancora spari tanto affanno non è ancora tornato deve mangiare ma io devo fare perché a quei tempi ancora non avevo la cameretta e lo faceva così ancora non avevo la cameretta mia personale quindi che dove milioni e io dormivo in una poltrona letto fino agli 8 anni poi la cameretta è venuta ma dovevo 9a e avevo allora la vera il mio armadio con la sorella anche mania sì sì con la scrivania con la ribaltina allora facevo il compito però ho continuato a fare anche in cucina perché mi piaceva miami 9 ambiente casalingo che era lì e poi abbiamo iniziato le piaceva più concorso ovvio come piace al ds era quindi subito compiti quindi subito e compiti scritti quelli nuovi le nuove veloce di monale ok di tre per te a voce alta ha bocciato quindi io mi ripetevo le cose sempre a voce alta in modo tale da capire che riuscivo che è in grado poi magari mi riposavo un momentino e poi ritornavo a vedere sul diario le cose che avevo da fare c'era da fare ed ho scritto facevo subito l'ho scritto quando devo a studiare fuori aveva tutto il tempo fuori non potevo andare fuori perché a milano città e quindi avevo piccolo spazio è un corridoio gaiotto si chiamava passivi dove io potevo giocare molto e arbitrale ok devo giocare doseremo la palla ma senza far ricadere pesi che per quello che ho imparato a giocare a pallavolo molto bene severo mentre adesso poi l'insegnante significa a una classe prima e ha delle doti di pallavolo veramente superiori euro la capitana della squadra è questo vento in un bar andando fuori che per la paura perché non fa cenno i rumori e quindi disco rivali ma rumore e se questo succedeva avenue rotolata prima di vita da mamma ma non succedeva per carità molto ligia alterna però è tutto era la sfida e lo vive come una sfida con me stesso allora si faccia l'ultima domanda visto che sono cha inizio tante cose l'ultima domanda visto che te hai vissuto tutta la sua vita la scuola no quindi dagli anni sessanta cosa che sia entrata fino ad oggi sono scesi a 22 anche se ancora quindi immagino che tu abbia visto tantissimi cambiamenti tiene il mondo irreality dentro la scuola se c'è qualcosa che secondo te nella scuola è cambiato di positivo e qualcosa invece di molto negativo è cambiato di positivo il fatto che certi studi delle neuroscienze hanno aiutato noi insegnanti ad avere delle conoscenze per poter elaborare strategie migliori per le mappe le vibrate una volta invece mentre una volta nemmeno ci si pensava proprio tutto dipendeva da dalla volontà del bambino cioè non andava bene non ha buona volontà ok questa era l'idea che se aveva oppure a una famiglia che non lo segue nella maniera giusta oppure che so la maestra non è in grado di farlo a prendere a rifarla prendere cioè molto semplice che si faceva presto tanto a scavare a fondo e invece questi progressi che sono stati fatti tutti i campi aiutano tantissimo non insegnanti ei bambini stessi non solo anche se esiste ancora tanta burocrazia però avere queste conoscenze avere la possibilità di poter documentare un percorso particolare per un bambino in modo tale che venga aiutato nella maniera giusta e importantissimo cosa si parla di essere non avveniva una volta erano tutti uguali ai suoi utenti questi 26 questa classe di 26 private trattati tutti uguali però a volte no per fare tutte uguali è un fattore in realtà discriminante perché noi siamo sotto le mani per vero però una cosa che era bella allora era proprio tipica degli anni sessanta era che noi venivamo fuori dalla guerra la guerra era di scena era finita da poco quindi c'era il boom il boom economico che con quel boom economico che portava una gran grande fermento nella gente tutti è anche le persone più semplici per cui io noto una differenza in positivo nelle persone di allora rispetto a quelle di oggi perché le persone di allora anche la più semplice ci teneva a ad aa cultura rsj ci teneva che la scuola e raimondi cibo ci teneva ad apparire migliore di quella che era ci teneva ad informarsi ci teneva ad avere essere aggiornato con i tempi a andare a mangiare varie io ho convissuto tra gli anni sessanta e settanta penso il periodo più per cento sicuramente impegna per il mio bello ti posso garantire che ricordo con ancora entusiasmo il giorno in cui l'uomo ha messo piede sulla luna 12 luglio del 69 e io sono stata incollata alla televisione avevo 12 anni tutto il giorno il credito è l'uomo sulla luna tantissimo e quindi l'uomo che si proiettava in avanti nel futuro che faceva progetti grandi che cosa che i bambini di oggi non hanno bambini viaggiano tanto tutto hanno tutto hanno troppo e non sentono il bisogno come lo avevo io di imparare di aprire di conoscere di cosa primaria per parlare di in modo responsabile cioè perché lo voglio io non perché me lo dicono i miei genitori è una volta veniva spontaneo questo questo non avveniva dal contesto anche storico no società ora non avviene questo ora non mancano manca questo gli manca gambini oggi si perché vivono un po diciamo l'insegnamento cioè di dover andare a scuola come un obbligo invece per voi sicuramente perché non voleva dire per un prete essere ora star bene felicità una felicità per me era incontro per mera crescere tante cose che forse i bambini di oggi non riescono magari da apprezzare perché no perché un mondo diverso il che a noi mancavano molte più cose che a loro il telefono in realtà non è arrivata nella fuori delle andamane lato perché avevo 8 anni quindi sono nata nel 57 65 ok centesimo delle camere penali da macchiesi altra il muro che la macchina arrivata un anno dopo a nel 50 e quindi nel 66 si no il supermercato lo stesso nel 66 prima avevate abete la cena c'erano sei bottegantica strada dove abitavo io nella sua mamma edizioni salgono magnolia si tratta di piccole non botteghe artigianali di quelle con i cassetti la pasta sfusa i bei siti della bilancia del bottegaio che teneva la maturità sudore ricordo sta andando a tale alla carta gialla o che vende il modo di impacchettare era molto particolare si era numero in modo competente verso dal nostro pc o frequentare qualche tuffo in aria durante il pomeriggio fuori scuola soprattutto d'estate a ok oppure qualche volta anche durante l'anno scolastico però più d'estate verissimo anche non lavori alle medie sono cominciate le prime cicciole e allora ci frequentavamo nelle casse delle proprie delle amiche che ne facevano quelle che avevano le casse più grandi facevano alla festa per i genitori che lascia andare sì perché erano di pomeriggio ha sempre la trovate dai genitori amiche poi insomma eravamo coetanei bambini l'ultimissima cosa per cosa diresti che cosa consigliereste un bambino di oggi che cosa gli manca la cosa più grande che gli manca di quello che è molto semplice che a scuola la cosa che loro non avranno esce the avere a questa domanda difficile è importante ma se mi è venuta ore ad altro momento venticano cioè cosa le regoli in più rispetto a un bambino di ora deve dire se peccato perchè te non nonostante tu abbia il telefono e computer tutto quello che vuole hatten manca come strumento no no no no in generale come ordinata come vita come emozioni come tutto ecco una cosa che noi facevamo e che ora non esiste più per la preghiera della mattina ecco la mia maestra molto devota per cui ogni mattina facevamo 20 minuti per la qualità questa scuola mentre la classe a classe non rituale viene obbligate e anche prima di uscire e siccome era molto particolare anche lei come donna in senso positivo esito negativo faceva dei commenti ci faceva pregare con le nostre intenzioni ci faceva uscire dal banco andare davanti al crocifisso dedicare la nostra riflessione quindi al di là gen poi anche lei stessa faceva queste e poi proseguire magari se eravamo nel periodo del natale della pasta con letture dal vangelo e con riflessioni su della parte religiosa era una vogliono variante della unica insegnava anche le 18 per tutte le materie e veniva art rete anche avvenire fare andando a fare leva lino una volta la settimana per fare proprio il segno meno e forse l'esperto deve onorevoli ok era fuori e mi contagiava il percorso religioso e questa e poi che so mi ricordo cose che non facciamo più a giorni nostri le attività di musica ascoltavamo i canti patriottici imparavano patria lattici questa è una delle piacevolissime anche perché l'appartenenza alla propria non ricevano santissimo una cosa che ho avuto io in particolare che forse non avrà nessuno come me era che la mia maestra era appassionata di viaggi vedere scritto al touring club quando lei arrivava al sabato già il sabato pomeriggio partirà per fare dei viaggi meravigliosi in italia quando tornava ci portava ci raccontava riportato ricavi capitario visitato o ci portava dei bellissimi libri con le immagini dei luoghi che aveva e touring club che fanno dei bellissimi libri e mi piaceva tantissimo visto il modo con lei sette ministeri li portava con lei anche in questo ai tempi non era facile come molti notte a davis ma ugole screen of america perde noi telefoto penso che fosse proprio il periodo giusto per stimolare nei bambini un po curiosi come avvio interessati al mondo come ero io la voglia di studiare sopra è la non era un obbligo composizione ma era una sua conquista in una tua scoperta era una cosa che sentiva dentro di te che volevi complimenti altri del pino che tira presente era molto devota all'insegnamento gravi si infranse abbellite da per il can per averci mente tutte queste cose della tua abilità ansia personale e concludiamo aspetto la legislazione

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L’intervista, della durata di 43:50 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=vlCcbLRSNOc&t=2s), ripercorre le memorie scolastiche di Elisabetta Becheroni. Nata a Pistoia nel 1957, lavora attualmente come insegnante di scuola primaria a Lucca, nella frazione di Lunata; il padre lavorava come appuntato della Pubblica sicurezza, la madre invece era parrucchiera. Il suo percorso scolastico si è snodato dal 1963, quando ha cominciato a frequentare la prima elementare, al 1976, quando ha conseguito il diploma al termine del quinto anno integrativo dell’Istituto Magistrale: ha svolto il suo percorso scolastico a Pistoia, con l’eccezione dell’ultimo anno di scuola superiore, frequentato a Lucca. Ha successivamente proseguito la sua formazione iscrivendosi al corso di laurea in Lingue e Letterature straniere, svolgendo nel contempo supplenze nelle scuole materne ed elementari; ha successivamente abbandonato l’università quando, nel 1983, ha vinto il concorso ed è entrata di ruolo come insegnante nelle scuole elementari. Ha dunque studiato nel corso degli anni Sessanta e Settanta: anni connotati dal boom economico e dall’esperienza del centro-sinistra, prima, e quindi dalla contestazione studentesca, nonché dalle difficoltà scaturite dalla strategia della tensione (Panvini 2018, Crainz 2002).

Becheroni non ha frequentato la scuola materna. Interessanti a questo proposito appaiono le sue considerazioni e le sue riflessioni: fino agli anni Ottanta-Novanta, afferma, l’educazione pre-scolare era trascurata, in quanto non percepita come un vero e proprio ordine di scuola (Bonetta 1990, 35-45). Questo atteggiamento, a suo parere, conduceva a una certa trascuratezza della progettualità educativa nelle scuole materne e alla diffidenza delle persone, che non vi iscrivevano i figli se non in caso di stretta necessità. Anche dopo l’approvazione della L. 444/1968, che introduceva la scuola materna statale, la percezione non mutò, e dovettero trascorrere ancora un paio di decenni affinché il segmento pre-scolare venisse considerato e trattato alla pari degli altri: a sostegno di questa tesi, Becheroni ricorda la sua esperienza come insegnante precaria nelle scuole materne, che non esita a definire scioccante in quanto non era prevista alcuna progettualità educativa ma solo un gioco disordinato e caotico.

Il suo primo incontro con la scuola avvenne, dunque, con le elementari. La videointervistata frequentò il primo anno in un edificio vicino casa ma vecchio: vigevano presumibilmente i doppi turni, in quanto frequentava le lezioni nel pomeriggio, dall’una e mezzo alle cinque e mezzo. Il cambiamento avvenne in seconda elementare, quando fu inaugurato un innovativo edificio scolastico a misura di bambino in cui venne dirottata anche la sua classe: mentre del primo plesso Becheroni non ha ricordanza, non manca di diffondersi sul secondo, caratterizzato da lavagne verdi su cui anche gli alunni potevano scrivere senza problemi. La scuola era vicina alla scuola media “Roncalli”, anch’essa molto nuova e ospitata in un prefabbricato. Con il trasferimento nella nuova scuola cambiò anche l’insegnante, destinata ad accompagnarli fino alla quinta elementare. Su di lei la videointervistata conserva un buon ricordo, in quanto la descrive come un’insegnante innovativa, precorritrice dei tempi e attenta allo sviluppo dell’individualità di ciascun alunno. Molte infatti erano le attività creative, che adesso rientrerebbero nell’educazione all’immagine e artistica: tra queste Becheroni ricorda la modellazione dell’argilla, la composizione di poesie e di collages. L’insegnante curava anche i rapporti con le famiglie, trasformando i ricevimenti generali in assemblee ante-litteram in cui discuteva con i genitori sui modi migliori per educare i figli. «Amava circondarsi di colori», afferma la videointervistata al m. 8.21, e anche per questo motivo invitò gli alunni ad abbandonare il grembiule nero e comprarne uno del loro colore preferito. L’attenzione all’individualità era visibile anche nel momento della preghiera, espressamente richiesto dai programmi ministeriali Ermini del 1955: la preghiera infatti non era uguale per tutti, ma ogni alunno era chiamato a esprimere una sua personale intenzione. È infine ricordata come un’insegnante molto dolce, che non ricorreva alle pur allora frequenti punizioni corporali: «è stata un modello anche nel sapermi dire dove sbagliavo», afferma Becheroni al m. 16.12. A questo proposito, la videointervistata sottolinea il ruolo di modello che questa maestra rivestì nella sua infanzia, in quanto Becheroni desiderava studiare e proiettarsi nel futuro come una donna finanziariamente autonoma.

Nella conclusione dell’intervista, Becheroni rammenta la maggior fiducia nel futuro che animava gli anni Sessanta, e sembra rimpiangerla.

Fonti

Fonti bibliografiche:

G. Bonetta, La scuola dell'infanzia, in G. Cives (a cura di), La scuola italiana dall'Unità ai nostri giorni, Firenze, La Nuova Italia, 1990, pp. 1-54.

G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Milano, Donzelli, 2002. 

M. Galfrè, Tutti a scuola! L'istruzione nell'Italia del Novecento, Roma, Carocci, 2017.

G. Panvini, Ordine nero, guerriglia rossa. La violenza politica nell'Italia degli anni Sessanta e Settanta (1966-1975), Torino, Einaudi, 2018.

Fonti normative:

Legge 18 marzo 1968, n. 444, Ordinamento della scuola materna statale (GU Serie Generale n.103 del 22-04-1968), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1968/04/22/068U0444/sg.

 

 

 

 

 

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