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"Non guardare mai l'orologio". Memorie dell'insegnante Petronella

Editore:
Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia dell'Università degli Studi di Firenze
Luogo di pubblicazione:
Via Laura, n. 48, 50121, Firenze (Italia)
Codice ISSN:
2785-440X
Autore della scheda:
DOI:
10.53221/2019
Scheda compilata da:
Chiara Martinelli
Pubblicato il:
29/12/2022
Nome e cognome dell'intervistatore:
Angela Carissimo
Nome e cognome dell'intervistato:
Tiziana Petronella
Anno di presa di servizio dell'intervistato:
2000
Categoria dell'intervistato:
Insegnante
Livello scolastico:
Scuola primaria
Categoria professionale dell'intervistato:
Insegnante scuola elementare
Data di registrazione dell'intervista:
7 gennaio 2022

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
2000s

io ho avviato la la registrazione prima di iniziare l'intervista ti leggo il liberatoria per il consenso riguardo i dati personali l'intervista sarà pubblicata su youtube da me rilasciata la rilascia a me angela carissimo nel giorno oggi che 7 gennaio 2022 la consultazione online e sarà quindi aperta a tutti le autorizzazioni esclude qualsiasi uso a fini di lucro tale testimonianza filmata vini rilasciate per la finalità del progetto memorie d'infanzia promosso tra gli autori del laboratorio di ricerca e formazione didattica public history of education dell'università di firenze per qualsiasi chiarimento in merito può essere consultato il professore stefano olivero e poi qui c'è da mettere la capirmi 15 chiederei che potresti il tuo consenso per l'intervista resto se ora possiamo iniziare con la video intervista e ti pongo la prima domanda una domanda personale da una breve presentazione di te il tuo nome il tuo cognome se vuoi la data di nascita e loro in quesi nata la tua famiglia di origine e il ruolo che che fai insomma va bene d'accordo ora mi chiamo petronella teresa sono nato ad altamura il 20 giugno del 1970 ho frequentato l'istituto magistrale e poi ho proseguito gli studi con lingue e letterature straniere e quindi poi mi sono laureata in lingua e letteratura inglese all'università di bari poi ho fatto concorsi mi sono preparata più di un concorso sia per la scuola dell'infanzia e per la scuola primaria però il mio obiettivo è stato sempre quello di insegnare nella scuola primaria per quanto riguarda la mia famiglia di origine e mia madre era una ricamatrice di correre quindi ricamava lenzuola tovaglie per le spose invece mio padre gestiva una ditta di falegnameria arriva una sua azienda di falegnameria loro non leggevano non si dedicavano voglio dire a alla scuola la lettura la cultura però sia io che i fratelli abbiamo studiato e siamo personale insegnante fratello invece preside quindi anche se non abbiamo avuto stimoli in casa in questo senso abbiamo amato molto diciamo la cultura abbiamo studiato come abbiamo deciso di studiare di di laurearci prestiamo con la seconda domanda qual è stato il suo percorso scolastico con le scuole ha frequentato fin dall'infanzia allora tutte le scuole dell'obbligo come ho già detto in precedenza e quindi cui l'istituto magistrale e la facoltà di lingue e letterature straniere di bari e o anche approfondito con una delle vacanze studio a londra per poter imparare bene la lingua e perché il poter sostenere quegli esami di lingua inglese carlo covi rete anche quelli di letteratura completamente di un inglese per sera seguendo da ma la terza domanda quando era bambina va già in mente cosa fare da grande ha capito negli anni quali sarebbe stato il suo lavoro no allora io ho sempre sognato di fare la maestra infatti pur avendo una laurea in lingua e letteratura inglese quindi potranno insegnare nella scuola di media nella scuola superiore io mi sono fermata la scuola primaria anche perché ho fatto anche delle brevi supplenze a scuola media però quando ho avuto la possibilità di avere delle supplenze nella scuola primaria ho capito che il mio sogno doveva diventare realtà perché mi piaceva proprio interagire con i bambini capire le loro problematiche e mettermi dal loro punto di vista per poter attuare una didattica più efficace e più diciamo proficua sia per mac che per i bambini grazie qual è stata la motivazione che la porta da scegliere questo mestiere è sempre perché mi piacevano tanto i bambini da piccola mi piacevano i bambini poi mi capitava di aiutare i miei cuginetti più piccoli che venivano sempre a chiedermi qualcosa di matematica di italiano di inglese e quindi mi accorgevo che quando spiegavo cioè mi piaceva mi appassionava quindi magari facevo delle ricerche insieme a loro per approfondire se qualcosa per me non era chiaro non ricordavo e quindi notavo che avevo proprio una predisposizione per l'insegnamento per l'amore verso i bambini per i bambini proprio per aiutarle a stare bene ad essere serene a un aver paura di studiare non aver paura di affrontare anche i fallimenti scolastici di sentirsi comunque sicuri anche laddove c'erano delle difficoltà nell'apprendimento cioè ne mortifica vaud e cercavo di rinunce facevo di tutto per fargli comprendere anche per esempio delle operazioni di matematica o prevedere regole di grammatica e mi inventavo dei giochini dei modi per poter fare muro che loro capissero diciamo bene ecco l'argomento l'accordo grazie prestano alla prossima domanda da quanti anni lavora in questo settore da 22 anni ho fatto anni di supplenze e poi sono undici anni che sono di ruolo quindi ho la mia la mia cattedra in che scuola nella scuola primaria allora io sono entrata di ruolo nell'infanzia cioè dopo dieci anni di supplenze anche se hanno anni però nella scuola primaria si è diciamo prospettata questa possibilità di entrare nella scuola dell'infanzia perché anni prima avevo affrontato una un costo per la scuola dell'infanzia però lloyd mi ero preparato a questo concorso proprio cioè quelle cose che bisogna fare perché non si devono tempo le occasioni però questa occasione c'è stata quindi per me è stato il modo per poter entrare nella scuola di ruolo per poi passare alla scuola primaria ho capito come ricorda il periodo di pre ruolo lo ricordo in maniera abbastanza positiva ho avuto sinceramente sempre delle belle esperienze ea volte ho incontrato delle brave colleghi che a volte le colleghe e meno disponibili però quelle colleghi che mi hanno aiutata mi hanno lasciato un segno e anno diciamo anche fatta di nicola che sono anche perché le loro esperienze il loro coinvolgermi anche nella preparazione della loro lezione che magari non riguardava la mia perché quando facevo le supplenze mi capitava quasi sempre ma di insegnare matematica oppure storia geografia quindi le colleghe di italiano con le quali instauravano sempre un bellissimo rapporto di coinvolgevano nel loro lavoro quindi mostravano quello che preparavano quello che facevano le loro ricerche magari a volte io mi mostrato disponibile anche ad aiutarle in qualcosa quando avevamo le ore di compresenza loro mi affidavano ma magari di seguire dei bambini quindi affidato i bambini con delle difficoltà e quindi mi sedevo con loro e cercavo di seguirli e quindi ho imparato tantissimo è un periodo che ricordo con piacere perché eccomi a formata ha fatto di me palo chivu sono tutti d'accordo basta una prossima domanda dov'è ho insegnato in quante scuole ha insegnato ha notato delle differenze sostanziali fra diversi plessi scolastici in cui appunto ha insegnato allora su cell lavoro più lungo l'ho fatto sin trescore in tre scuole primarie complica l'ultima dove insegno adesso da 11 anni e si effettivamente ci sono delle differenze ea volte queste differenze sono dettate dalla diversa preparazione anche dei dirigenti scolastici perché ci sono dei dirigenti molto intraprendenti che cercano di adeguarsi quindi adattarsi anche alle alle novità hi ai diversi metodi che si prospettano poi alle innovazioni e quindi ci preparano ci fanno seguire dei corsi di formazione per poter affrontare queste nuove metodologie e invece ho anche insegnato in scuole dove magari c'era la formazione però c'era luca poca propensione ad attuare poi quelle metodologie che se andavano lilia diciamo a studiare e di cui si veniva a conoscenza con con la formazione ecco dipende da una forma mentis tavano predisposizione a volte anche dal corpo docente perché a volte si propone in collegio di seguire una determinata metodologia però non sempre il corpo docente è d'accordo e ci sono poche voglio dire punti insegnanti che si mettono a disposizione che danno la loro disponibilità e questo fa la differenza anche diciamo nella scuola li doveva insegnare quindi sì ho notato delle differenze d'accordo passiamo per la prossima domanda quali strategie didattiche ha utilizzato sono mutati nel tempo le strategie si sono cambiate perché come dicevo in precedenza puri nel corso del tempo ho sempre cercato di migliorare e quindi ho sempre partecipato ai corsi di formazione quindi ho fatto tanta formazione e quindi il mio metodi di insegnamento si è voluto fino a quello che diciamo e oggi il nome tutto insegnamento che l'insegnamento con la metodologia senza zaino che molto innovativa una metodologia che racchiude in sé le innovazioni più importanti dei maggiori pedagogisti italiani e anche quello dire straniere quindi facciamo sempre una formazione di mantenimento tutti gli anni accostata come una formazione più varia e più ampia che va a consolidare quella che fu la metodologia senza zaino si può raccontare meglio cos'è questa formazione senza zaino questa scuola senza zaino di cui ha parlato la scuola diciamo senza azzardo erano tutti una metodologia che nasce in toscana e precisamente a lucca grazie a marco orsi che il fondatore della metodologia senza zaino ed è una scuola comunità una scuola della ospitalità della condivisione e dove abbiamo si parte da una classe fisica no che ha una composizione completamente diversa da quella tradizionale noi abbiamo dei tavoli e non vi banche principalmente abbiamo quattro tavoli in questi tavoli sono seduti per esempio cinque o sei bambini e prima della pandemia diciamo dico quello che teoricamente si doveva è c'è stato ma adesso purtroppo ci sono delle modifiche per via della pandemia i bambini hanno un isola un'isola con tutto il materiale pennarelli con una matita con temperamatite matite penne che condividono certo ce ne sono diciamo c'è materiale per tutti però dovevo devono condividere cioè non c'è la matita mia la matita tua la penna mia la pena fuga ma è un materiale comune quindi essendo comune loro sono portati al rispetto di questo materiale quindi in bocca a non rovinarlo a spezzarlo le gomme hanno distruggerle e quindi anche ad averne cura quindi i colori che vengono utilizzati per molto tempo poi si ha cura di temperarlo devono avere sempre la punta pronta terra per la cultura le matite che avevano temperate vengono temperate in ciotoline che poi vanno sputate e poi è la scuola della responsabilità quindi ogni bambino ha un suo compito quindi loro provvedono alla igiene della classe quindi hanno la loro scopettino la palettina quindi c'è il bambino che incaricata delle pulizie quindi di spazzare tutte le carte che avevano più tacche per terra anche se si cerca di non far debuttare però capita sempre che checa che qualcosa poi c'è il capo tavolo che ha il compito di osservare che tutto il materiale 6 in ordine perché una volta che il materiale non stella e viene messo accanto in ordine e poi alla spazzolina per accogliere i trucioli ni e le briciole magari dopo la merenda e c'è ma ogni bambino ha una sua responsabilità poi la mattina si arriva c'è il bambino che ha la responsabilità di aggiornare il calendario quindi si condivida il calendario e poi si stila il timetable cioè nella giornata che cosa dobbiamo affrontare dobbiamo diciamo parlare dei verbi per esempio pure matematica dobbiamo affrontare le espressioni oppure storia dobbiamo parlare del popolo greco ecco viene tutto annotato su una lavagnetta in modo che si condivide i bambini nel corso della giornata sanno che quella quel loro dobbiamo fare questo a quello dobbiamo fare quest'altro e quindi sono consapevoli del lavoro che che si affronta durante la giornata poi c'è il disco della turnazione ogni tavolo ha un colore quindi attorno a loro le bocchette con tutto il materiale cioè ogni bimbo naso bucata dove ai libri quaderni la sacca quindi se dobbiamo utilizzare il quadernetto perché non abbiamo imparare i normali i quadri noti piccolini n'è uno per caso qui perché stava preparo di lavoro sono così piccoli ne noi ci sono quelle a quadretti e politiche perché perché lo spazio più piccolo quindi si evita che vanno ne abbiano problemi della gestione dello spazio qui veniamo così fino diciamo alla quinta cambia la riga cambia il quadratino quindi questo disco delle turnazioni stabilisce il turno per esempio lunedì tocca al tavolo giallo il martedì al tavolo verde e così via quindi se dobbiamo prendere il quadernò toad italiano attorno tavolo giallo si alza e a ruota tutti gli altri martedì si alza prima il tavolo verde e così via e questo è anche per andare a prendere la merenda ci viene imposta i contenitori sempre per colore ogni tavolo è il suo contenitore e così anche per il cambio a del grembiule perché loro lasciano il grembiule a scuola quindi imparano a togliersi a mettersi il grembiule da sole quindi la mattina loro arrivano e fanno le procedure di ingresso che mette il grembiule svuotare la sacaim porca vacca e invece all'uscita fanno le procedure di uscita quindi prendere la sacca mettere solo i quaderni che servono per esempio per storia la geografia scienze per le discipline utilizziamo solamente i fogli con i fori loro ogni giorno portano soltanto i fogli che sono necessarie per non portare tutto il peso diciamo nella sacca perché marcore si dice che in tutti i lavori l'operaio non porta gli strumenti diciamo da casa ma li trova già sul luogo di lavoro e quindi anche i bambini devono trovare tutto a scuola quindi loro portano a casa solamente il necessario puoi anche la moto della metodologia di lavoro è diversa c'è per esempio il peer to do ring quindi il bambino più bravo che spiega al bambino meno bravo che poi non è proprio così il bambino che ha capito prima spiega il bambino che magari ha bisogno di più tempo quindi ci sono poi lavori individuali c'è lavoro a coppie c'e lavoro può quindi loro sono abituati a confrontarsi ad auto correggersi accorre a scambiarsi paderni per correggersi per esempio di pubblicato è una metodologia particolare non è trasmissiva quindi io non spiego per esempio storia oppure geografia oppure scienze patto per esempio da un'esperienza generatrice che può essere un film che si fa vedere a teatro un balletto che se la vede la teatro oppure la visita di un museo oppure a museo di scienze per esempio per un'uscita didattica oppure un video visto alla lingua a scuola edile a parte tutto poi fornisco del materiale che possono essere delle fotocopie oppure si va sul libro di testo se già fornisce tutto quello che tutto quello che serve e loro poi cercano delle informazioni io dico per esempio dobbiamo parlare di come gli spartani affrontavano come si preparavano per esempio alle battaglie alle guerre quasi alla cultura militare quindi loro fissato l'obiettivo cercano queste informazioni né materiale che fornisco o nel video oppure sul libro di testo e tutte le informazioni più importanti le trascrivono in mappe concettuali e quindi non c'è quel imparare dal libro sottolineare no loro facciano convogliare le loro conoscenze in queste mappe concettuali che vengono poi arricchite con i segni oppure immagini che loro trovano oppure sono degli approfondimenti a casa fanno delle ricerche ma non c'è l'insegnamento trasmissivo poi volete c'è tanto altro che diciamo impresa difficile spiegare grazie mille comunque è una metodologia differente rispetto al solito metodo di insegnamento quindi ha modificato anche proprio il suo modo di insegnare con cui sono molto bisogna mettersi in gioco quindi prepararsi fare la molta formazione e poi mettere in pratica e poi soprattutto c'è la condivisione che molto difficile perché si tende a casa dopo individualisti come insegnanti però ci deve essere il confronto era convinto per esempio molte attività sono preparate con dei giochi per esempio faccio un esempio dei verbi si può far si possono fare dei giochi persone preparando di sacchetti con i verbi all'infinito poi un sacchetto con tutti i vari modi un sacchetto con tutti i tempi i bambini estraggono e quindi a seconda il modo il tempo il verbo possono coniugare uso o però bisogna preparare che tu no e da sola è difficile se c'è condivisione tra le colleghe una collega prepara i sacchetti ma tra pollica prepara i nervi e l'altra collega prepara le procedure perché io non scrivo a voce quello che devono fare io preparo delle procedure o stampate o trascritte loro hanno dei seggi di legno che noi insegnanti prepariamo all'inizio tutti gli strumenti tipo il disco raro in tanti lo prepariamo tutti in tribuna quelli dipingiamo tagliamo ingoiano e quindi per poter utilizzare questo materiale c'è bisogno di molto tempo e c'è bisogno di condivisione quelli di collaborazione se le colleghe collaboriamo riusciamo a offrire i bambini anche degli strumenti più idonei per diciamo raggiungere quell'obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere con quella con quella lezione quindi loro leggono le procedure per esempio numero uno prendi il quaderno numero due prendi sfoglio cerca le informazioni e numero 3 trascrivibile sul quaderno poi numero 4 sottolinea i verbi per esempio al congiuntivo cioè hanno le loro procedure va bene è già molto complesso che batte però ecco c'è bisogno di una preparazione back a casa oppure andare di pomeriggi in più a scuola senza che sia previsto voglio dire che dalla scuola ore molti voli in più rispetto a quelle che sono previste legalmente ecco ci vuole a negazione e passione per il lavoro di insegnante esatto se non è una cosa che non si farebbe riferisse che vado a quella prossima domanda acqui più o meno già risposto ha frequentato dei corsi di aggiornamento e formazione post laurea tra questi del capitato di incontrare formatori che le hanno particolarmente aiutando nella sua formazione allora sì io frequento oltre a quelli previsti anche quel che non danno un attestato se per esempio mi piace l'argomento io partecipo per esempio ultimamente ho partecipato ad un convegno di danni di hurst arco e gabriele clima che sono due scrittori contemporanei e cioè sono giovani e che a lei che aveva come argomento il duello filosofico quindi poter portare questo duello filosofico tra i bambini dovrebbe essere molto bello perché al momento non ha avuto la possibilità di sperimentarlo perché mi sono assentata per un mese perché ha avuto un infortunio e quindi adesso è tutto da approvare hai capito insomma dalle vacanze di natale cioè partire dalla lettura di una pagina della pagina di un libro ed il a innescare un duello filosofico che prevede la divisione dei bambini in due gruppi un gruppo che la pensa in una maniera è un gruppo in un'altra ognuno deve difendere la propria posizione poi si diano scambiare anche se non sono d'accordo sulla prima opinione cioè scambiarsi la mettersi nei panni dell'altro e quindi nel fare questo livello filosofico la formazione molto importante cioè non si può rimanere a casa oppure dietro una cattedra e fare la lezione quella frontale quella di una volta passiva dove vanno in soli che ascoltano perché i bambini sono diverse sono dei bambini che interagiscono con il videogioco che trascorrono molte ore davanti al televisore o davanti ai videogiochi e quindi bisogna trovare il modo per poterli coinvolgere perché per loro è tutto cioè loro vogliono la risposta immediata perché sono abituati ai videogiochi non sono più bambini non tanto quindi non si può pretendere di insegnare con una metodologia diciamo ormai obsoleta ma anche dopo 23 anni la metodologia obsoleta perché se i tempi corrono molto più velocemente rispetto quando metà armeni loro bambina io ricordo molte colleghe preparavano un quaderno no e per questo quaderno non riproponevano e quindi quando facevo delle supplenze a volte nel capitato che la collega diceva fanno chiamare diceva all'altra collega perché io le devo parlare qui puoi telefonate mi diceva senti un quaderno tutto pronto persino con la data quindi oggi devo fare questo quasi tutto come stava la il numero di quadretti e il lume così il quaderno era un altro libro invece noi senza zaino facciamo libri non facciamo altri libri i nostri quadri notti sono dei quadri notti di allenamenti quindi una volta che va mi hanno fatto il lavoro di gruppo sulla regola di grammatica e l'hanno diciamo assimilata il quaderno 8 diventa un quadrato di allenamenti tu quello lo fanno gli esercizi io non dato gli a's per spiegare il modo congiuntivo quindi la regola ricorda che si usa quando no i nomino con gli esercizi per imparare la regola senza ripararla e mo'nique a mente ma facendo cioè la la scuola senza zaino la scuola dell'artigiano il bambino impara facendo vedere cup vado a guardare alla prossima domanda com'è cambiato nel tempo e sul rapporto con i bambini allora diciamo che non è cambiato allora io un rapporto molto particolare con i bambini nel senso che per me diventano dei secondo i figli anche se fosse sbagliato perché a volte mi sono resa conto che mi sono date sfruttata delle pene che magari non mi dovevo prendere perché magari io la penso in un mood e quindi cerco di affrontare tutto per il bene che questo bambino di questa bambina che ho trovato invece dei genitori che mi pone avere un lungo davanti perché magari la pensavano in un modo diverso soprattutto che ci sono delle difficoltà perché per un genitore accettare le difficoltà del figlio diciamo non è molto semplice e quindi soprattutto all'inizio quando deve metabolizzare diventa molto difficile il rapporto con loro non di scontro però bisogna un po convincerli ad accettare la situazione e quindi ecco per questo dico però in generale un rapporto molto bello con i bambini loro diciamo che li stimano tantissimo e mi vogliono molto bene e io ricambio diciamo loro affetto e loro le di legame insomma con me che è molto forte perché essendo una scuola non trasmissiva io non ho la cattedra cioè senza zaino non c'è non esiste la catedral cui io sono seduta un giorno a quel tavolo un giorno con l'ato tam con loro con i bambini qui non c'è quel timore della maestra quindi un genio non riesco a spiegare come se cioè abbiamo un rapporto bellissimo perché loro mi rispettano però non mi tengono cena prima delle mediazioni e quindi se loro sbagliano non hanno capito qualcosa sono sereni e mia maestra io non ho capito allora viene allora facciamolo di nuovo insieme vediamo oppure se c'è un bambino che ha capito luciano così abituale immensa dello spiego io e quindi si cambiano di tavolo perché poi si possono fare attività differenziate quindi se c'è un gruppo che ha capito bene un determinato argomento posso dare un approfondimento un noto gruppo che non ha capito bene don consolidamento quindi in una stessa giornata posso far attività differenziate quindi loro possono anche tornare cambiare tavolo no a seconda dei bambini che è eterno consolidare piuttosto che approfondire ricevano un argomento e diciamo in un metodo molto bello molto particolare però bisogna avere anche una formazione molto solida per fare bene diciamo che io l'ho fatto la formazione poi subito sono stata catapultata in questo metodo subito dopo nemmeno pochi mesi per cui devo dire che l'ho imparato bene con l'esperienza con gli anni sicuramente l'anno prossimo che avrò la prima certamente lo farò molto meglio di come l'ho fatto in primi ma voglio dire cinque anni fa perché ho imparato di più ovviamente persona quella pre stima la domanda quali sfide ha incontrato a causa della multiculturalità se nelle classe ci sono stati casi di bambini di altre nazionalità o meno no no no diciamo i miei bambini sono tutti italiani non non purtroppo non ho avuto questa esperienza sono tutti italiani avviene grazie come cambiate nel tempo esse rapporto con i colleghi di come dicevo prima c'è individualismo quindi avvolto incontrato delle colleghe che lavoravano per bambini e quindi lavoro si ci si progettava insieme e quindi si portava avanti anche insieme e poi nel tempo diciamo che c'è chi vuole primeggiare no e magari si ha un'idea vuole che sia sua e basta perché si deve sapere che sulla legge ci sono tante altre colleghe con cui si lavora tranquillamente il bene condividendo io porto la mia esperienza loro porta una loro esperienza magari se c'è una bella attività di storia una volta sono io che porto l'idea una volta e l'altra collega è logico che poi ognuno fa come la sa fare e per come preparato a farla per come sono i bambini perché per ogni classe i bambini sono diverse però ecco l'idea diciamo facciamo questo lavoro particolare di storia che dice ah vabbè si però io lo faccio così perché i miei bambini sono così io lo faccio così però l'idea diciamo e quella però c'è anche chi diciamo il restivo quindi io mi adeguo ho imparato a conoscere e quindi mi adeguo se so la cosa che posso condividere la cosa che non posso condividere quindi la faccio per me basta invece altri cose che condivido con loro però ecco non è semplice perché si cerca sente un po di di primeggiare ecco come cambiate nel tempo il suo rapporto con i collaboratori scolastici se cambiato diciamo che io non tratto e collaboratori scolastici in un modo diciamo particolare li tratto come i colleghi proprio perché cambiato è cambiata la loro denominazione perché prima si chiamavano bitelli no e anche i bambini avevano diciamo questo modo di chiamarle e quindi come se fossero una categoria che doveva essere sottomessa a pulire a fare eccetera invece adesso già con la nuova di illuminazione collaboratori loro collaborano con noi quindi magari fare le fotocopie ci porta con le circolari eppure ci aiuta non so se stiamo facendo un lavoro particolare ci aiutano a ritagliare ad assemblare quindi io ho insegnato ai bambini a chiamarli per nome quindi signora maria signor mi piede quindi andare un certo rispetto anche ai collaboratori scolastici perché voluti essendo collaboratori collaborano con noi in una maniera non indifferente perché a volte soprattutto senza zanca il pannello che cade quindi ne ha fatto il pannello mi aiuti ad assemblare questo mi aiuta a spostare quest'altra cosa quindi veramente diventano un supporto molto importante per noi insegnanti mentre rapporto con inter è cambiato diciamo che i genitori dipende da come sono preparati e diciamo che abbiamo dei genitori molto molto giovani che lavorano e che quindi a volte diciamo a boni per non servono molto i bambini in quello che loro percorso scolastico quindi a volte ci confrontiamo e abbiamo un'idea diciamo del bambino che completamente diversa perché magari loro ma i figli li vedevo poco o li vedono saltuariamente oppure non servono molto dei compiti perché credono di dover evitare tutta la responsabilità diciamo questo è anche giusto e invece poi ci sono quei genitori che sono molto legati che riservo di tutto e per tutto a porta e anche sostituendosi ai bambini e questo non va bene perché poi magari in classe loro riescono poi a dare quello che dava a casa perché naturalmente a casa sono sostituiti a scuola solo da soli a dover affrontare il lavoro che viene assegnato e quindi c'è questa differenza però tutto sulla sosta e lui negli anni precedenti c'era un rispetto maggiore ecco nei confronti dell'insegnante dove l'insegnante veniva molto rispettata adesso sì il rispetto c'è però non è come quello di una volta ci a volte si scambia diciamo l'insegnante quasi come colei che deve far rendere un servizio ecco e quindi a volte si pretende nonostante cydia tantissimo si pretende anche quello che magari non rientra in quello che il nostro dovere che poi voglio dire alla fine un insegnante fa quella e anche l'altro però a volte ci si attacca magari a delle cose che non riguardano praticamente la didattica per esempio anche la merenda e dire maestà non mi ha detto che non ha mangiato la merenda per esempio a volte subiti due bambini tu non è che stai a guardare chi mangia la merenda chino la mangia anche perché sono bambini scuola primaria quindi magari poi mettono a posto se non hanno voglia neanche ti fanno vedere e mettono tutto nel diciamo nella sacca e quindi un po difficile quindi è comfort e la generazione un po più giovane tende un po diciamo ad attribuirci dei compiti che magari non solo nostri che poi magari noi lo facciamo anche per nostro trasporto quello di dire mamma non hai mangiato mangia certo però ecco voglio dire comunque una generazione nuova che va a condurre con pianta a portarsi ma ogni insegnante i numeri diverso va bene quest'anno dall altra domanda che tipo di competenze sono necessarie un lavoro allora prima di tutto la passione per il lavoro di insegnante come dicevo prima è non guardare mai l'orologio quindi il tempo perché se dobbiamo mai commisurare il nostro lavoro con quello che ci viene pagato retribuito quelli tanto lo si deve fare perché il tempo non ci basta infatti marcore si dice l'ora di lezione non basta anche scritto un libro perché non ci basta abbiamo bisogno di molto più tempo e l'orologio dobbiamo guardare il tempo non lo dobbiamo guardare perché ci vuole molto più tempo per preparare lavoro noi insegnante lavoriamo per dicono per metà giornata ma non è così noi lavoriamo per l'intera giornata perché il nostro lavoro continua a casa e non solo per la correzione dei compiti perché come dicevo in senza zaino c'è anche l'alto correzione quindi bambino dopo che ha scritto no un testo noi diamo il tempo di auto correggere quindi di rileggere di notare gli errori poi c'è il confronto con il compagno loro si scambiano i quaderni e tu il cerchio intervento cioè io giro per i tavoli e video siamo segnato tutti gli autori che hanno fatto bene magari se c'è un concetto espresso in modo di roma secondo te è meglio che dicevamo così o è meglio come scritto tu vediamo le differenze ci vuole molto tempo per cui il metodo senza zaino è un metodo un po più lento perché con tutti questi passaggi non si può guardare al programma come diciamo la spada di damocle che si cade sulla testa bisogna un po averlo come voluti del fine ultimo ma non avere le stesse scadenze di una scuola tradizionale perché lavoriamo in un modo completamente diverso però a volte c'è il confronto il genitore che dice ah ma mia nipote per esempio già arrivati ai romani di noi invece abbiamo appena cominciato i greci ma perché il lavoro è completamente diverso se io mi silvio dietro la cattedra e spiego i greci e assegno 23 pagine i due volte io ho finito e grecia se invece io devo guardare il video no e poi devo da fornire del materiale condimento e poi il bambino deve cercare anche sul libro di testo e deve fare le ricerche poi deve mettere insieme e deve stilare la mappa concettuale non ci vuole una lezione ma ce ne vogliono due ce ne vogliono tre quelli deve anche ascoltare perché loro vogliono raccontare quello che hanno trovato quello che hanno scritto vogliamo far vedere come hanno realizzato la mappa perché noi riace bambini realizzano delle mappe concettuali con il dove e il quando e poi tutto il resto e hanno il di fogli con i buchi quindi diventa una linea del tempo quindi man mano che noi affrontiamo i vari passaggi vari argomenti se noi andiamo a mettere un accaunt all'ato queste mappe diventano ma le linee del tempo e loro hanno l'idea di come è trascorso il tempo anche se abbiamo su un pannello calamitato la linea del campo dove ogni volta andiamo a vedere dove siamo siamo nel 1200 quindi segniamo dove siamo arrivati e scriviamo le informazioni più importante è quello che è accaduto ed importante in quel periodo che lo allo stesso tempo lavorando sul su questi fogli con i fori e come se loro costruissero che hanno un piano di pezzi di linea del tempo che più una volta finito l'anno finito quell'argomento loro possono mettere sul pavimento e avere l'idea montessoriano del del tempo che scorre infatti noi abbiamo cominciato il big bang in terza proprio con le favole cosmiche e di maria montessori in quel contesto io ho frequentato un corso di formazione su proprio le favole cosmiche alla cerimonia montessori ho comprato proprio la linea del tempo di maria montessori e l'abbiamo srotolata con i bambini piano piano fino a quando abbiamo letto tutte le favole cose che dell'evoluzione e poi loro hanno riprodotto a nudo personale la loro via del campo di ogni era e poi su tutta messa per terra diventavano amia del tempo quindi avevano l'idea del legno del tempo cioè un lavoro che richiede molto tempo quindi non si può guardare al programma in secolo qualcosa diciamo da raggiungere per forza no è importante la qualità del lavoro che si fanno la quantità esattamente parole sante diciamo così passiamo alla prossima domanda c se non salire gli episodi che hanno segnato la sua carriera lavorativa beh diciamo che il lockdown la pandemia l'hanno segnata perché diciamo che con la pandemia siamo diventati tutti un pochino più cattivelle quindi quando c'è stato c'è stata la seconda ondata quindi a settembre ottobre i genitori e si comportavano del corretto non parlo solo dei miti parlo in generale cioè andavano ad attendere gli zaini dietro le scuole perché la scuola era stata chiusa quindicina nadal e molti genitori anche lì mi hanno fatto una video conferenza per spiegare la situazione per accordarci su come fare la dad eccetera che mi hanno quasi aggredita anche se non c'entravo nulla no sono disposizioni voglio dire del governatore emiliano e quindi per dire come viene fuori la parte cattiva delle persone cioè loro pretendevano la lezione presenza nonostante la pandemia nonostante una situazione difficile eccetera quindi delle parole dette delle cose dette che ti portano a riflettere quindi a fare dei commenti fuori luogo quindi ti accorgi che quando la maestra si impegna e brave tutte le cose vanno bene tutto fila liscio quando c'è un ostacolo problema vengono fuori dei commenti che fanno male e ti fanno anche riflettere e pensare e dire io faccio tutto questo però poi alla fine se c'è un problema loro non ci pensano due volte a dirti delle cose no però poi li diciamo all'inizio ci rimani male e dice no vabbè io cambierò non sarà più così però poi fa parte di the di quello che sei e quindi poi non puoi far altro che essere te stessa e quindi continuare per la sua strada però sono esperienze che disegnano parole che ti restano ben fissa nella mente la prossima domanda come la sua famiglia d'origine e il suo partner vivono la sua scelta professionale allora per la mia famiglia di origine con molto orgoglio perché come dicevo precedentemente mia madre preparava corredi quindi ricamava dei corredi e poi ha lasciato tutto però quando si è sposata perché ha badato a 2 alla casa e mio padre aveva una azienda di falegnameria quindi per loro avere dei figli insegnanti e un orgoglio e orgoglio c'è proprio un orgoglio grandissimo per quanto riguarda la mia famiglia attuale avrebbe i figli mi hanno sempre accusata di amare più i miei alunni che loro perché anche quando non lo facevano i compiti erano piccoli gli auguri e libri eravamo seduti tu ti aiuta con le avevo believe loro e loro che gli dà un'occhiata a loro c'hanno tempi molto difficili molto duri e io che preparava la mia lezione però a volte loro mi chiudevano i libri perché magari video volevano giocare con me e io invece dovevo preparare il lavoro per il giorno dopo che non era ancora senza zaino però in un modo di lavorare sempre stato un po particolare un po diverso diciamo dal solito e qui devo preparare lavoro e il loro mi chiudevano in libri spesso di rinfaccia nonostante adesso siamo grandi stefano bene in faccia di aver dedicato troppo tempo al lavoro ai bambini ancora adesso lungo vi dico a ma tu vuoi bene caicco al uniche a noi ai podi il marito a volte anche lui viene arruolato per fare dei lavori per aiutarmi per farmi delle fotocopie o per andare a comprare delle cose che servono quindi diciamo un po tutti entrano nell'anima liti delle maestre è entrato poi nella dinamica scolastica e fanno parte del gruppo insomma si chiama da penultima la domanda quali cambiamenti legislativi hanno notato il suo modo di insegnare in particolare la riforma gelmini allora prima che la gelmini c'era il modulo io ricordo e quindi c'era due insegnanti per classe quindi un ricordo che facevo io da ponte che segniamo matematica scienze inglese facevo da fonti sulle classi che avevano a loro insegnante di italiano storia geografia eccetera quindi italiano da una parte italiana all'ato io facevo da ponte quindi segnavo matematica scienza inglese sia in una classe che nell'altro ho avuto tante esperienze del genere con matematica storia geografia che faceva l'insegnante pump con il modulo ancora precedente c'era l'insegnante di italiano per ceglie all'insegnate di storia geografia c'era l'insegnante di matematica quindi alla nota era il modulo che si dividevano su due classe adesso invece ce l'ha e ho fatto tutte queste esperienze poi adesso invece c'è la prevalenza io ho la prevalenza quelli o 22 ore frontali e quindi insegno italiano storia geografia matematica scienze e inglese arte e musica non insegno solamente no scienza non sa insegna non insegno solo scienze dell'educazione fisica perché non ce la faccio con le ore perché tutte le mie 22 ore 22 ore complete e è un fardello molto pesante perché italiano matematica è un fardello molto pesante per cui il tempo anche il pomeriggio a casa non basta quindi quando ci sono le vacanze le giornate ponte no perché ci sono delle festività il sabato e la domenica sono delle giornate molto preziose per poter avvantaggiarsi in ricerche nella creazione di materiale che può servire anche voglio dire a lungo termine e quindi ci si adopera un po per preparare il lavoro per cui un po la vita personale diciamo ne risente parecchio quindi si esce poco disorganizza poco con con la famiglia perché perché il tempo necessario cioè che viene richiesto è tantissimo per cui un fardello molto pesante invece prima con il modulo tu avevi store e geografia ti preparati bene storia geografia vedi italiano che preparare bene italiano avevi matematiche ti preparavi bene matematica invece tante discipline devi fare comunque bene perché questa responsabilità molto forte di dover dare le basi sia italiano che di matematica e se le competenze in storia della fia eccetera per cui il tempo anche a casa non basta ecco quindi a volte si fa anche tardi la sera per poter preparare tutto quindi è cambiato e questo santo e il fardello è diventato molto pesante grazie come ultima domanda la scuola secondo lei secondo il suo punto di vista è cambiata in meglio secondo me cambiata in meglio è cambiata in meglio perché adesso possiamo offrire tanto io nella scuola in cui sono ormai da undici anni noi siamo molto all'avanguardia un po in tutto e allora ci sono le case tradizionali e come ci sono le classi voglio dire senza zaino a volte ci incontriamo anche per alcune attività anche per un confronto e a parte voglio dire la pandemia si cerca di offrire tanto ci sono tanti progetti anche di teatro anche di arte anche di musica quello che non accadeva voglio dire in passato si è cominciato piano piano ma adesso voglio dire molto di più quindi io credo che la scuola sia cambiata in meglio poi c'è la formazione che è molto importante c'è quella anche obbligatoria perché bisogna fare almeno due cose di formazioni all'anno mentre prima era c'erano le coste informazioni organizzate dalla scuola poiché non voleva non si formava invece adesso per arricchire il tuo bagaglio culturale devi fare la formazione soprattutto con tutte queste nuove metodologie per esempio c'è una metodologia che noi abbiamo fatto in parte che l'outdoor education e venuto un professore di cui adesso non ricordo il nome di bologna a fare un convegno quindi una formazione che ho fatto in un'altra scuola perché la mamma di un mio bambino era una pedagogista quindi lavora su questo fronte e noi l'abbiamo fatta abbiamo fatto un progetto di pet therapy anche progetto sull'ambiente con un'esperta che veniva due volte a settimana e portavamo il bimbo in giardino quindi abbiamo preparato abbiamo conosciuto semi anche ambiti già sto conoscendo i semi antichi e voi abbiamo preparato delle bombe di argilla come senti dentro siamo andati a lanciare queste bombe di argilla nei giardini dove c'erano poche piante per poterle fare per poterle far fiorire poi abbiamo fatto la peta terapia appunto con gli animali per avvicinare i bambini al rispetto degli animali quindi abbiamo lavorato tanto anche con l'autore education che però prevede proprio delle elezioni completamente hanno aperto lì dove ci sono gli spazi e possibile farlo noi abbiamo il giardino però sarebbe fattive per qualche classe ma non per tutto che lo sarebbe bello anche quello dire fare quel tipo di esperienza quindi sì secondo me la scuola è cambiata in mare perché i bambini cioè i bambini vengono offerte tante esperienze che volete in precedenza nella nostri potevano uscire quindi secondo me è cambiata in meglio va bene ti ringrazio di resa per avermi concesso questa intervista stato un piacere grazie mille

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L’intervista, della durata di 48:27 minuti (link: https://www.youtube.com/watch?v=GOIuQLzy2p8&t=5s), ripercorre la traiettoria professionale di Tiziana Petronella. Nata ad Altamura nel 1970, è attualmente insegnante nelle scuole primarie. Figlia di una ricamatrice di corredi e di un gestore di una ditta di falegnameria, Petronella afferma di aver sempre desiderato di diventare un’insegnante nelle scuole primarie: «io ho sempre sognato di fare la maestra» (m. 3.30). Per questo motivo, pur avendo conseguito una laurea in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Bari dopo il completamento dell’Istituto magistrale e pur avendo svolto alcune supplenze presso le scuole secondarie di primo grado, ha sempre cercato di trovare una collocazione nella scuola primaria. Ha cominciato a insegnare nel 2000: dopo dieci anni di precariato, in cui afferma di aver ottenuto quasi sempre delle supplenze annuali, ha ottenuto, come vincitrice di concorso, il ruolo alla scuola dell’infanzia; dopo lo svolgimento dell’anno di prova, tuttavia, ha ottenuto il passaggio di ruolo alla scuola primaria.

Per quanto riguarda il pre-ruolo, Petronella afferma di conservare dei buoni ricordi di quegli anni. Erano gli anni in cui vigeva la riforma del modulo, entrata in vigore con la legge 148/1990: come supplente annuale, ha spesso svolto il ruolo di “insegnante ponte” tra più classi, insegnando storia e geografia o matematica (Santamaita 2021). In questa veste, ammette di aver imparato molto dalle colleghe incaricate dell’insegnamento della lingua italiana, che spesso condividevano con lei il loro materiale oppure si dimostravano disponibili ad attuare una progettualità comune. Da questo punto di vista, la legge 168/2009, meglio conosciuta come “riforma Gelmini”, ha peggiorato la situazione, in quanto ha reintrodotto il vecchio concetto di “insegnante prevalente” (Santamaita 2021): in questa veste, Petronella insegna quasi tutte le discipline in una classe e, rispetto agli anni precedenti, non può più specializzarsi in un’area particolare della didattica, ma, per proporre alla sua classe delle attività di buona qualità in tutte le aree, deve impegnarsi fino a tarda sera nella progettazione. «è un fardello molto pesante», confessa infatti al m. 44.02.

Gli ultimi anni sono stati connotati tuttavia anche da consistenti innovazioni. Tra queste, Petronella cita l’introduzione della “scuola senza zaino”, a cui la sua scuola ha aderito da alcuni anni e a cui lei partecipa. La sperimentazione, avviata e monitorata dall’Indire, è secondo la videointervistata una summa delle più consistenti innovazioni elaborate nell’ambito delle scienze dell’educazione. Come ha modo di dilungarsi, la “scuola senza zaino” si basa su innovazioni didattiche e nell’organizzazione dello spazio: didattiche, in quanto la lezione frontale è completamente sostituita dalla “classe capovolta” e da metodologie attive (tutoraggio, apprendimento cooperativo); nell’organizzazione dello spazio, in quanto l’aula non prevede una cattedra, ma un’isola e alcuni tavoli, in cui sono presenti i materiali (quaderni, matite, penne) che gli alunni sono chiamati a condividere. Le attività giornaliere, decise insieme agli alunni, sono illustrate su un calendario visivo (Orsi 2017). Una metodologia di questo genere richiede una consistente attività di formazione e aggiornamento, come ammette Petronella stessa. Oltre alla formazione di mantenimento per l’avvio della “scuola senza zaino”, la videointervistata ha frequentato corsi su altre tipologie di insegnamento, e tra questi cita quelli dedicati alla “Filosofia per bambini”, all’avvio al dibattito (debate) e alla pet therapy (Alessandri 2021).

Interessanti le osservazioni sul rapporto con i genitori, soprattutto con quelli più giovani, inclini, secondo Petronella, a intendere la scuola alla stregua di un servizio e con cui, ammette, il rapporto è peggiorato nel corso della pandemia.

Fonti

Fonti bibliografiche:

L. Alessandri, Il debate e la didattica: un laboratorio di democrazia. Riflessioni sulla scuola, Pavia, Blonk, 2021.

M. Orsi, A scuola senza zaino. Il metodo del curricolo globale per una didattica innovativa, Trento, Erickson, 2017.

S. Santamaita, Storia della scuola. Dalla scuola al sistema formativo, Milano, Pearson, 2021

 

Fonti normative

Legge 5 giugno 1990, n. 148, Riforma dell’ordinamento della scuola elementare (GU Serie Generale n. 138 del 15-06-1990), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1990/06/15/090G0183/sg

Legge 30 Ottobre 2008, n. 169, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università (GU Serie Generale n. 256 del 31-10-2008), permalink: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2008/10/31/008G0198/sg

Decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, coordinato con la legge di conversione 7 agosto 2012, n. 135, Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini (nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario)". (12A09068) (GU Serie Generale n.189 del 14-08-2012 - Suppl. Ordinario n. 173), https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/08/14/12A09068/sg

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