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La scuola nemica

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
Autore della scheda:
DOI:
10.53167/1986
Scheda compilata da:
Luca Silvestri
Pubblicato il:
28/12/2022
Tipologia:

Edizione

Titolo prima edizione:
La scuola nemica
Editore prima edizione:
Editori Riuniti
Città di pubblicazione prima edizione:
Roma
Anno di pubblicazione prima edizione:
1973
Numero di pagine:
170

Dopo due fortunati diari scolastici, Un anno a Pietralata (1968) e Le bacchette di Lula (1969), Bernardini pubblicò nel 1973 un terzo libro di memorie. In questo caso, anziché ripercorrere e riflettere sulla sua diretta esperienza, il maestro sardo raccolse le testimonianze di alcuni studenti provenienti da Nuoro e da vari paesi della Barbagia, intervistati durante una serie di incontri organizzati per confrontarsi sulle loro vicende scolastiche. Il libro si presenta come una vera e propria inchiesta, volta a rappresentare drammi e ingiustizie del sistema formativo italiano, pur partendo da un ristretto campione. La prima edizione fu introdotta da Alberto Alberti, la seconda, uscita nel 2003 per Ilisso, da Tullio De Mauro. Nella sua forma narrativa, il libro ricalca i due primi volumi di Bernardini: nel testo si alternano le descrizioni degli ambienti, i dialoghi diretti e varie considerazioni dell’autore. Il titolo è molto esemplificativo e ben rappresenta la principale impressione degli studenti intorno al proprio percorso di studio: la scuola è dipinta come una istituzione “nemica”, incapace di aiutare chi aveva più difficoltà. Nei racconti degli alunni, i docenti appaiono demotivati, senza alcuna passione per l’insegnamento, segnati da un forte classismo. Il lavoro didattico sembra ancora impostato con modalità passive e molto lontane dagli interessi degli allievi. In molti casi, i dialoghi si soffermano sulla diffusa e gratuita violenza degli insegnanti: numerose testimonianze ricordano le punizioni corporali e le quotidiane umiliazioni subite nelle aule scolastiche. Diversi degli intervistati avevano ormai abbandonato la scuola, bocciati e stanchi di ripetere due o tre volte le prime classi delle elementari. Bernardini intervistò anche alcuni giovani che, tra i pochi, riuscirono ad iscriversi alle scuole medie. Anche in questo caso, i racconti testimoniano una realtà fortemente selettiva, che sembrava voler escludere gli studenti, soprattutto quelli provenienti dai ceti più poveri.

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale