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Appunti di vita vissuta

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-5007
Autore della scheda:
DOI:
10.53165/776
Scheda compilata da:
francesca.pizzigoni
Pubblicato il:
23/11/2021
Data di produzione:
2001
Ordine e grado:
Scuola primaria
Luogo di conservazione:

Via Amintore Fanfani, 14
52036 Pieve Santo Stefano AR
Italia

Numero di pagine:
138

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1940s 1950s

L’autobiografia, ricca di discorsi diretti e forme aneddotiche, non segue il criterio cronologico e alterna racconti di vita scolastica con altri di vita personale. Terminate le elementari a Montalto delle Marche, Alessandri  frequenta a Roma le medie all’Istituto Sant’Ivo dei Fratelli dell’Istruzione Cristiana e si iscrive poi all’Istituto Magistrale Luigi Mercatini a Ripatransone (AP). Nel 1942 viene precettato e inviato a Poggioreale del Carso. Si dichiara indifferente verso il fascismo e anzi specifica: «Da militare non ero solo indifferente ma decisamente contrario» (p. 28). Decide di collaborare con i partigiani, con il compito di ricercare i prigionieri che riuscivano a fuggire per portarli di notte al 43° parallelo dove le imbarcazioni alleate li avrebbero tratti in salvo (p. 33). Nel frattempo inizia la carriera scolastica ottenendo nel 1942 una supplenza in una quarta maschile a Offida. É consapevole dell'impreparazione a gestire una classe: «ai miei tempi non si tenevano lezioni di tirocinio. Gli insegnanti venivano sfornati senza nessuna preparazione all’insegnamento [...]. Nessuno si è preoccupato di dirci come mettere in pratica quanto asserivano Pestalozzi, Capponi, Don Bosco» (p. 34). Sceglie di aggiornarsi attraverso i Convegni organizzati dalla rivista «Scuola Italiana Moderna» e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore (p. 39). Al termine del conflitto viene assegnato prima a Castel di Croce e poi a una frazioncina di Appignano del Tronto. L’anno successivo riceve l’incarico annuale al suo paese natale, Porchia. Adotta il metodo naturale che aveva conosciuto anche in occasione dei Convegni (p. 45). Nel 1958 si trasferisce in Piemonte: prima insegna a Mandello Vitta Novarese e poi per 19 anni fino al pensionamento alla scuola Rigutini di Novara in cui con gli alunni scegli di «lavorare molto ma senza stancare, anzi facendo piacere le attività svolte, intervallando allo studio vero e proprio attività manuali, canto, disegno e anche ginnastica» (p. 90).  

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale