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Francobollo della serie "Scuole d'Italia" celebrativo dell'Università degli Studi di Napoli (1992)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/1634
Scheda compilata da:
Sofia Montecchiani
Pubblicato il:
30/07/2022
Tipologia:
Autore dell'artefatto:
Antonio Ciaburro
Committenza:
Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni
Ente produttore:
Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Officina Carte Valori)
Data di produzione o emissione:
9 marzo 1992
Materiale:
carta fluorescente non filigranata
Stato di conservazione:
ottimo

Ubicazione

Indirizzo:

Italia

Indicizzazione e descrizione semantica

Livello scolastico:
Lingua:
Identificatori cronologici:
1990s
Testo dell'iscrizione:
(in alto)
UNIVERSITA' DI NAPOLI

(in basso a sinistra)
ITALIA
I.P.Z.S. - ROMA - 1992

(in basso a destra)
750
A. CIABURRO

 

Appartenente alla serie tematica "Scuole d'Italia", il francobollo dedicato all'Università degli Studi di Napoli fu emesso il 9 marzo 1992, nel valore di L. 750. Il francobollo è stampato in rotocalcografia, su carta fluorescente, non filigranata; formato carta mm 50,8 x 30; formato stampa mm 46,8 x 26; in quadricromia. La vignetta del francobollo, realizzata dal bozzettista Antonio Ciaburro, riproduce la decorazione della facciata dell'edificio sede dell'Università degli Studi di Napoli. È dal 1992 che l'Ateneo è stato intitolato a Federico II, a sottolineare le sue antichissime origini, risalenti al 5 giugno 1224, quando l’imperatore svevo, nonché re di Sicilia, da Siracusa emanò l’editto istitutivo. A differenza che a Bologna e in altre città, lo Studio napoletano nacque con un atto imperiale, volto a formare i gruppi dirigenti necessari al governo dello Stato. Questa origine laica non avrebbe però impedito pesanti intromissioni della Chiesa nella sua vita culturale. La storia plurisecolare dell’Ateneo napoletano ebbe molti momenti oscuri e battute d’arresto, ma anche slanci innovativi che attirarono sui suoi docenti l’attenzione del mondo universitario e accademico europeo. Anche nelle fasi più difficili mai perse la forza di attrazione su una popolazione studentesca provinciale che nella formazione universitaria vedeva delle prospettive di ascesa sociale e di elevazione culturale. Napoli fu l’unica città meridionale sede di studi universitari (a parte la scuola medica salernitana) fin dopo l’Unità. Ciò contribuì alla sua crescita demografica e al suo prestigio di città capitale. A Napoli studiarono Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca. Particolarmente importante fu la scuola di diritto civile, soprattutto la feudistica, che ebbe risonanza europea.

Commemorato

Istituzione

Denominazione:
Università degli Studi di Napoli
Anno di fondazione:
1224

Fonti

Fonti bibliografiche:
  • Amministrazione delle Poste e delle Telecomunicazioni, Emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica "Scuole d'Italia" dedicato all'Università di Napoli, «Bollettino illustrativo», n. 4, 9 marzo 1992
  • Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, Decreto 26 marzo 1992, «Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana», a. 134, n. 8, 12 gennaio 1993, pp. 20-21
  • A.M. Rao, Università degli Studi di Napoli Federico II, in G.P. Brizzi, P. Del Negro, A. Romano (edd.), Storia delle Università in Italia, 3 voll., Messina, Sicania, 2007, Vol. III, pp. 67-102
  • F. Filanci, Il Novellario. Enciclatalogo della Posta in Italia. Vol. VLa Prima Repubblica in Posta (1949-1993), 6 voll., Milano, CIF srl editore, 2018, Vol. V, p. 331
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