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Lapide a Carlo Lorenzini a Firenze (1941)

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Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/1003
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Pubblicato il:
30/06/2022
Autore dell'epigrafe:
Giuseppe Bottai
Committenza:
Comune di Firenze, su iniziativa del Sindacato Fiorentino Autori e Scrittori
Data di inaugurazione:
29 ottobre 1941
Occasione commemorativa e/o celebrativa:
Cinquantenario della morte di Lorenzini
Materiale:
Marmo

Ubicazione

Indirizzo:

Via Taddea 21
50123 Firenze FI
Italia

Toscana
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide è posta sulla facciata della casa natale di Lorenzini
Testo dell'iscrizione:
IN QVESTA CASA NACQVE NEL 1826
CARLO LORENZINI DETTO IL COLLODI
PADRE DI PINOCCHIO

29 OTTOBRE XX

Posta in occasione del cinquantenario della sua morte, la lapide a Carlo Lorenzini, nel ricordare i natali fiorentini del «padre di Pinocchio», veniva a dare consistenza marmorea alla correzione di un errore a lungo ripetuto: quello di ritenere che egli fosse di Collodi, nei pressi di Pescia (in realtà lo scrittore, con la scelta dello pseudonimo "Collodi", testimoniava il legame profondo con sua madre, che di quel borgo della Val di Nievole era nativa). La cerimonia per lo scoprimento della lapide si svolse – presente il ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai, a cui erano dovute le poche parole di epigrafe – il giorno dopo l’inaugurazione del Centro Didattico Nazionale, il 29 ottobre 1941. La commemorazione di Lorenzini fu tenuta da Piero Bargellini, vicedirettore del Centro, nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio; l’oratore scorgeva ne Le Avventure di Pinocchio una storia di perdizione e di salvezza, facendo balenare una possibilità di lettura religiosa dellopera collodiana: Pinocchio è «una creatura che esce nel mondo dimenticando e rinnegando subito il suo creatore, per correre la sua personale avventura. Incontrerà disgrazie, commetterà errori, si pentirà, faticherà e, sempre libera nella dolorosa esperienza, tornerà al padre. Non è questa la storia dell’umanità? […] Finché si trova lontano dal padre, Pinocchio è in balia delle sue piccole passioni, ma quando ritrova Geppetto nel ventre del pescecane, non si svia più. […] anche su Pinocchio, come su tutti i capolavori italiani, sarebbe possibile condurre un commento teologico» (Bargellini, La paternità di Carlo Lorenzini, 1941, p. 14). Nei locali della Libreria Marzocco in Via de’ Martelli, nella circostanza delle onoranze fiorentine a Lorenzini, fu allestita una Mostra Collodiana: oltre ad allineare tutte le edizioni italiane de Le avventure di Pinocchio – dalla prima del 1883 all’ultima del 1941 – e moltissime delle straniere, la Casa Editrice Marzocco mise in rassegna i bozzetti originali di illustratori della storia del burattino come Enrico Mazzanti, Carlo Chiostri, Attilio Mussino, Piero Bernardini e Walt Disney.

Commemorato

Fonti

Fonti bibliografiche:
  • Il Centro Didattico Nazionale di Firenze, «I diritti della scuola», a. XLII, n. 28, 20 settembre 1941, p. 443
  • La commemorazione di Collodi alla presenza del ministro Bottai, «Firenze. Rassegna mensile del Comune», a. X, n. 11, novembre 1941, pp. 329-330
  • V. D’Aste, Carlo Lorenzini e il suo burattino, «Firenze. Rassegna mensile del Comune», a. X, n. 11, novembre 1941, pp. 331-334
  • R. Ciullini, Reminiscenze collodiane, «Firenze. Rassegna mensile del Comune», a. X, n. 11, novembre 1941, pp. 334-335
  • La Mostra Collodiana della Casa Marzocco, «Firenze. Rassegna mensile del Comune», a. X, n. 11, novembre 1941, pp. 335-336
  • P. Bargellini, La paternità di Carlo Lorenzini, «Primato. Lettere e arti d’Italia», a. II, n. 22, 15 novembre 1941, pp. 13-14
  • F. Tempesti, Chi era il Collodi. Com’è fatto Pinocchio, in C. Collodi, Pinocchio, Milano, Feltrinelli, 1980, pp. 33-34
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