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Lapide a Enea Torelli a Varese (1925)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/218
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Pubblicato il:
28/02/2022
Autore dell'epigrafe:
Ugo Fornari
Autore dell'artefatto:
Daniele Scola
Committenza:
Comitato per le onoranze a Enea Torelli, presieduto dall’ing. Giulio Macchi
Data di inaugurazione:
26 luglio 1925
Materiale:
Marmo; Bronzo

Ubicazione

Indirizzo:

Via Luigi Sacco 5
21100 Varese VA
Italia

Lombardia
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide è murata sotto il porticato di Palazzo Estense, sede del Comune di Varese
Testo dell'iscrizione:
ENEA TORELLI
INGEGNERE VALENTE
IDEATORE GENIALE
CON GENEROSITÀ SIGNORILE
CON FEDE DI APOSTOLO
CON AUDACIA DI PRECURSORE
DE LA SUA VARESE
AFFRETTÒ IL RADIOSO DESTINO
ASSERTORE DELL’EDUCAZIONE POPOLARE
FONDAMENTO DELLE PATRIE FORTUNE
PREDILESSE
LA SCUOLA OPERAIA
CHE IN LUI EBBE
LA GUIDA SAGACE
L’INNOVATORE PROFONDO

MEMORE GRATA REVERENTE
LA CITTADINANZA
POSE
1925

Ancorché l’idea di tributare un omaggio monumentale a Enea Torelli fosse stata lanciata nei giorni immediatamente successivi all’11 giugno 1919, quando l’ingegnere milanese si tolse la vita, la cittadinanza varesina — «memore, grata, reverente» — vide inaugurare sei anni dopo, il 26 luglio 1925, la lapide a lui dedicata. Opera di Daniele Scola, la targa reca alla sommità il ritratto a mezzo busto di Torelli in alto rilievo; ai lati del medaglione, due bassorilievi, anch'essi in bronzo: a sinistra una figura femminile che versa acqua da una brocca – simbolo dell’acquedotto di Varese di cui l’«ingegnere valente» aveva curato la costruzione; a destra una figura maschile che tiene in mano una pergamena arrotolata e poggia un piede su una ruota dentata — a richiamare alla mente il ruolo che Torelli aveva svolto a favore della promozione dell’insegnamento professionale. Chiusa in basso da una fascia fogliata, pur essa in bronzo, l’iscrizione sul marmo — dettata da Ugo Fornari, che aveva diretto la Scuola d’arte applicata all’industria Giuseppe Bernascone di Varese — ricorda che  l’istruzione «operaia» in Torelli «ebbe la guida sagace, l’innovatore profondo». Alla cerimonia inaugurale tennero i discorsi di occasione l’ing. Giulio Macchi, in rappresentanza del Comitato promotore delle onoranze, e il Sindaco di Varese Domenico Castelletti; Macchi mise in risalto «l’amore preveggente di Enea Torelli verso le Scuole d’arte e mestieri», tanto più apprezzabile oggi che «maggiormente urge il problema dell’aumento dell’attività produttiva» (La solenne inaugurazione della lapide all’ing. Cav. Enea Torelli, 1925, s. p.).

Commemorato

Enea Torelli

Enea Torelli nacque il 31 ottobre 1848 a Milano da famiglia agiata. Laureatosi in Ingegneria civile, aprì uno studio di progettazione nel capoluogo lombardo. Nel 1884 si trasferì a Varese. Importanti le opere pubbliche che egli realizzò nella città prealpina: ideatore della tramvia al Sacro Monte, curò la costruzione dell’acquedotto e dell’Ospedale Civico. Dal 1882, in onore del padre, istituì premi da assegnare agli alunni della locale Scuola d’arte applicata all’industria Giuseppe Bernascone. Convinto che a fondamento dell’incremento industriale vi fossero maestranze adeguatamente formate, si dedicò al miglioramento dell’istruzione operaia. Ritenendo che gli esercizi grafici che erano proposti agli alunni delle scuole professionali non fossero attinenti ai mestieri, allestì una serie di tavole da copiare, differenziate a seconda delle categorie di lavoratori (ceramisti, fabbri, meccanici, tagliapietre, muratori, falegnami, decoratori); l’applicazione del metodo di insegnamento professionale a mezzo del ricalco era intesa a mettere a disposizione dei futuri operai un largo corredo di cognizioni tecniche. L’ingegnere milanese estese il metodo che ne portava il nome all’insegnamento elementare; al di là del fatto che la presentazione grafica delle cose risultasse utile a limitare il verbalismo delle lezioni tradizionali, Torelli giudicò funzionale allapprendimento anche loperazione stessa di ricalco su carta traslucida dei quadretti da lui predisposti, tanto più che questi erano corredati della nomenclatura degli oggetti rappresentati. Torelli morì suicida a Varese l’11 giugno 1919.

Fonti bibliografiche:
  • n.o., Una novità pedagogica, «L’Educatore della Svizzera italiana», a. XLVII, n. 13, 15 luglio 1905, pp. 193-195
  • V. Ravizza, Sull’insegnamento professionale a mezzo del ricalco secondo il metodo dell’ingegnere Enea Torelli, «Il Politecnico. Giornale dell’ingegnere architetto civile ed industriale», a. LIV, n. 3, marzo 1906, pp. 130-138
  • Un nuovo metodo, «Scuola Italiana Moderna», sezione: Didattica, a. XX, n. 24-25, 30 marzo 1912, p. 376
  • La tragica morte del cav. uff. ing. Enea Torelli, «Cronaca Prealpina. Giornale quotidiano del mattino», a. XXXI, n. 9377, 12 giugno 1919, s.p.
  • U. Fornari, L’ing. Enea Torelli e l’insegnamento professionale, «Cronaca Prealpina. Giornale quotidiano del mattino», a. XXXI, n. 9381, 16 giugno 1919, s.p.
  • D. Cassinelli, Ricordo marmoreo in memoria di Enea Torelli, in S. Contini (a cura di), Il lapidario di Palazzo Estense a Varese. Storie di uomini e di eroi, Varese, Comune di Varese, 2011, pp. 80-82

Fonti

Fonti bibliografiche:
  • Un ricordo alla memoria all’ing. Enea Torelli, «Cronaca Prealpina. Giornale quotidiano del mattino», a. XXXI, n. 9378, 13 giugno 1919, s.p.
  • Le onoranze funebri all’ing. Enea Torelli, «Cronaca Prealpina. Giornale quotidiano del mattino», a. XXXI, n. 9379, 14 giugno 1919, s.p.
  • Per un ricordo marmoreo alla memoria dell’ing. Enea Torelli, «Cronaca Prealpina. Giornale quotidiano del mattino», a. XXXI, n. 9380, 15 giugno 1919, s.p.
  • La solenne inaugurazione della lapide all’ing. Cav. Enea Torelli, «Cronaca Prealpina. Giornale quotidiano del mattino», a. XXXVIII, n. 11313, 28 luglio 1925, s.p.
  • D. Cassinelli, Ricordo marmoreo in memoria di Enea Torelli, in S. Contini (a cura di), Il lapidario di Palazzo Estense a Varese. Storie di uomini e di eroi, Varese, Comune di Varese, 2011, pp. 80-82
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