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Lapide a Ennio Carando a Savona (1965)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/239
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Pubblicato il:
30/10/2021
Autore dell'epigrafe:
Alma Gorreta
Data di inaugurazione:
10 aprile 1965

Ubicazione

Indirizzo:

Via Giovanni Caboto 2
17100 Savona SV
Italia

Liguria
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide è posta all’interno del Liceo Classico-Linguistico Gabriello Chiabrera
Testo dell'iscrizione:
ENNIO CARANDO
VOLONTARIO DELLA LIBERTÀ MEDAGLIA D’ORO AL V.M.
MENTE VASTA E PROFONDA DI PENSATORE E DI FILOSOFO
FIGURA ALTA E NOBILE DI DOCENTE DI STORIA E FILOSOFIA
IN TEMPI RESI DIFFICILI DALL’OPPRESSIONE
ADDESTRÒ GLI ALLIEVI ALLA SPECULAZIONE CRITICA
E LI EDUCÒ AL RISPETTO DELLE IDEE ALTRUI
CONSACRANDO I FERMI PRINCIPI DI LIBERTÀ E DI GIUSTIZIA
CON LA MORTE INSIEME CON IL FRATELLO ETTORE CAP. D’ART. IN S.P.E.
VOLONTARIO DELLA LIBERTÀ MEDAGLIA D’ARGENTO AL V.M.
IL 5 FEBBRAIO 1945 IN VILLAFRANCA DI PIEMONTE

DETTÒ ALMA GORRETA (Ω 1965)

La lapide a Ennio Carando – inaugurata nel 1965 nel Liceo-Ginnasio Gabriello Chiabrera, dove egli aveva insegnato dal 1938 al 1940 – consacra «filosofo» questo «docente»: filosofo perché maieuticamente «addestrò gli allievi alla speculazione critica»; l’epigrafe dettata da Alma Gorreta, che era stata collega di Carando al Liceo savonese, ricorda che «in tempi resi difficili dall’oppressione» di regime questo professore – poi caduto nella guerra partigiana a Villafranca Piemonte – educò la gioventù ai «fermi principi di libertà e giustizia». La lapide fu scoperta il 10 aprile 1965, a vent’anni dalla morte del professore antifascista. In quella occasione inaugurale Vittorio Enzo Alfieri, professore di Storia della filosofia all’Ateneo pavese, tenne nella palestra del Chiabrera una conferenza intitolata In memoria di Ennio Carando e a celebrazione della Resistenza; circa la resistenza che Carando – da docente, prima della partecipazione alla lotta armata – oppose al fascismo, l’oratore affermò: «Che la riscossa del paese dovesse venire mediante la trasformazione degli individui, attraverso un’opera di educazione, era vero per lui come, con altri accenti, era stato vero per Mazzini: che la missione del dotto, nella scuola soprattutto, sia di lavorare a quest’opera di promuovimento della libertà, era vero per lui come e più che per Fichte» (Alfieri, In memoria di Ennio Carando, [1965], p. 4).

Commemorato

Ennio Carando

Nato il 9 ottobre 1904 a Pettinengo, nel Biellese, Ennio Carando crebbe a Bra. Nel 1930 si laureò in Filosofia all’Università di Torino, dove aveva avuto maestri avversi all’indirizzo idealistico a quel tempo egemone, tra cui Giovanni Vidari ed Erminio Yuvalta. Intraprese la carriera di insegnante di Storia e Filosofia con una supplenza a Torino; nel 1932 passò a Modena, al Liceo pareggiato S. Carlo; vinto il concorso a cattedra nei licei statali, cominciarono le peregrinazioni didattiche: nell’a.s. 1937-1938 a Cuneo, dal 1938 al 1940 a Savonaal Liceo-Ginnasio Gabriello Chiabrera, poi ad Aosta, da ultimo alla Spezia. Carando improntò il magistero didattico sul principio dell’indipendenza intellettuale: nutrito dell’esempio dell’amico Piero Martinetti, che era tra i dodici professori universitari che avevano rifiutato il giuramento di fedeltà al fascismo, egli trattava gli avvenimenti storici e i sistemi filosofici senza accondiscendere all’indottrinamento littorio, così da abituare i suoi allievi a ragionare da sé; il suo insegnamento stimolava la gioventù a scuotersi dal conformismo e a sottoporre il regime a esame critico. Alla Spezia, ultima sua sede di insegnamento, prese parte alla Resistenza. Nel 1944 proseguì la lotta partigiana in Piemonte, dove divenne ispettore delle divisioni Garibaldi del Cuneese. Catturato insieme al fratello Ettore durante un rastrellamento antipartigiano, fu fucilato il 5 febbraio 1945 a Villafranca Piemonte.

Fonti bibliografiche:
  • V.E. Alfieri, In memoria di Ennio Carando e a celebrazione della Resistenza, Savona, s.n., [1965]
  • E. Pacchioni, Ricordo di Ennio Carando, «Rassegna annuale dell’Istituto Storico della Resistenza della Provincia di Modena», a. 7, n. 7, 1966, pp. 43-45

Fonti

Fonti bibliografiche:
  • V.E. Alfieri, In memoria di Ennio Carando e a celebrazione della Resistenza, Savona, s.n., [1965]
  • E. Pacchioni, Ricordo di Ennio Carando, «Rassegna annuale dell’Istituto Storico della Resistenza della Provincia di Modena», a. 7, n. 7, 1966, pp. 43-45
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