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Vita da insegnante

Trent’anni di solitudine
Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
Autore della scheda:
DOI:
10.53167/1176
Scheda compilata da:
Luca Silvestri
Pubblicato il:
27/01/2022
Tipologia:
Anno scolastico:
1955/1956 - 1986/1987

Edizione

Titolo prima edizione:
Vita da insegnante
Editore prima edizione:
Armando
Città di pubblicazione prima edizione:
Roma
Anno di pubblicazione prima edizione:
1989
Numero di pagine:
255

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori di nome:
Ovide Decroly Maria Montessori Platone Gino Capponi John Dewey Raffaello Lambruschini Jean-Jacques Rousseau Jacques Maritain Socrate Lev Nikolaevič Tolstoj Honoré de Balzac Gustave Flaubert Ernest Hemingway Erskine Caldwell Benito Mussolini Giacomo Leopardi Patrizio Antolini Annibale Barca Carmelo Borg Pisani Maria Boschetti Alberti Giuseppe Ermini Pinocchio (personaggio letterario) Aldo Moro Johann Wolfgang von Goethe Girolamo Savonarola Dante Alighieri Giotto di Bondone Carlo Bo Luigi Einaudi Pietro Fiordelli Giuseppe Medici Giovanni XXIII (papa) Ciro Menotti Cristoforo Colombo Giacinto Bosco Omero Ferdinando Magellano Johann Gottlieb Fichte Luigi Gui Eugenio Garin Benedetto Croce Ernesto Balducci Guido De Ruggero Fritz Fischer Edward Hallett Carr Federico Chabod Domenico Settembrini Fabrizio De André Maria Badaloni Giovanni Ansaldo Giorgio La Pira Mario Gozzini Raniero La Valle Robert Francis Kennedy Paolo VI (papa) Eustachio Paolo Lamanna Martin Luther King Jean-Paul Sartre Soren Aabye Kierkegaard Nicola De Feo (Nicola Adelfi) Galileo Galilei Mario Ferrari Aggradi Fiorentino Sullo Giovanni Battista Scaglia Giordano Bruno Oddo Biasini Maurice Merleau-Ponty Karl Marx Friedrich Engels Riccardo Misasi Gaetano Azzolina Marzio Barbagli Marcello Dei Giovanni Gozzer Sandro Pertini Oscar Scalfaro Giovanni Minzoni (don) Natalino Guerra Giovanni Leone Amalia Fleming Gabriel García Márquez Giulio Girardi Lelio Basso Ferdinand de Saussure Franco Maria Malfatti Mario Pedini Indro Montanelli Giovanni Spadolini Salvatore Valitutti Adolfo Sarti Guido Bodrato Franca Falcucci
Identificatori cronologici:
1950s 1960s 1970s 1980s

L’opera di Fiorentini è costituita da una selezione di pagine di diario scritte durante la sua carriera d’insegnante, dapprima di scuola elementare, poi di scuola media e liceo, infine in qualità di preside, presso varie città dell’Emilia-Romagna (Argenta, Ferrara, Bova, Marrara, Cesena). Testimonianza viva di un trentennio di scuola italiana (dal 1955 al 1987), le pagine originarie sono ampliate da ricordi e approfondimenti aggiunti a posteriori in vista della pubblicazione. Nonostante il mutare dei tempi, dei luoghi e dei contesti istituzionali e politici, Fiorentini rimane fedele ai suoi due ideali pedagogici (p. 13): la centralità dell’alunno nella scuola; l’insegnamento di tutto a tutti, specialmente a coloro che appartenendo a una classe sociale umile sono tradizionalmente esclusi dalla scuola. Contro la disillusione di molti colleghi che sostengono l’inconciliabilità tra gli ideali pedagogici e l’insegnamento reale, sacrificando di fatto i primi ad una logica autoritaria ritenuta la più efficace per istruire, Fiorentini cerca di tradurre in termini didattici i suoi valori pedagogici ispirati a Maria Montessori, Maria Boschetti Alberti e John Dewey: centralità della psicologia evolutiva; attenzione all’espressione artistica dell’alunno e alla sua capacità manuale; uso della corrispondenza interscolastica; organizzazione delle gite scolastiche per mettere in relazione i libri di testo con la vita. Accanto alla solitudine provata da Fiorentini dinnanzi a un potere politico disinteressato alla scuola, o capace al più di strumentalizzarla per fini non pedagogici, e a un corpo docente ancorato ad una scuola inerte e nozionistica, il diario testimonia la battaglia di chi ha voluto «innamorare di tutto i suoi allievi» (p. 32) contro una «scuola senza cultura», che equivale in altri termini ad un «amore senza amore» (p. 40).

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale