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…e segnò sulla carta murale d’Italia il punto dov’è Reggio Calabria

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-5015
Autore della scheda:
DOI:
10.53166/2034
Scheda compilata da:
giulia.cappelletti
Pubblicato il:
30/12/2022
Autore dell'illustrazione:
Tecnica artistica:
Incisione

Opera illustrata

Opera presente in altra banca dati:
Tipologia opera illustrata:
Romanzo
Tipologia (periodico/volume):
Volume
Formato:
24x15,5
Numero della pagina dell'illustrazione:
9
Numero di pagine:
292
Editore volume:
Treves
Città di pubblicazione:
Milano
Anno di pubblicazione:
1891
Città di pubblicazione:
Milano
Anno di pubblicazione:
1886
Titolo prima edizione:
Cuore
Editore prima edizione:
Treves

La prima edizione del libro Cuore esce nel 1886 senza immagini; visto il successo dell’opera, dopo cinque anni, nel 1891, l’editore Treves decide di pubblicare una «nuova edizione popolare illustrata» con 200 incisioni, di cui 194 firmate, annunciando su «L’Illustrazione Italiana» un’edizione curata da «tre maestri nell’arte» che, «seguendo il testo parola per parola, ne hanno illustrato ogni pagina» realizzando «il libro più bello, più reale, più interessante, e più saggiamente patriottico, che sia mai stato dato in mano alla gioventù» (Pallottino, p. 173). I tre illustratori incaricati concorrono indubbiamente al grande successo del libro, «rendendone tangibili le principali chiavi di lettura, ma aggiungendovi di proprio l’amplificazione delle valenze più congeniali a ciascuno» (Ivi, p. 177): sono Arnaldo Ferraguti, legato al filone imperniato sulla protesta sociale, Enrico Nardi, dotato di una vena ironica e leggera, e Giulio Aristide Sartorio, pittore romano dal segno limpido, più noto per i fregi dell’aula dei deputati a Montecitorio, i quali tennero ben presenti le direttive dell’editore. Ma è Ferraguti, che ebbe un’infanzia simile a quella di Franti (fu espulso dalle scuole borboniche per aver disegnato il profilo di Garibaldi), che imprime l’immagine più pervasiva della scuola deamicisiana giunta sino a noi, se pensiamo che l’iconografia di Cuore rimane egemone sino al 1946 e poi, sino ad anni recenti, fortemente incidente: sue sono le celebri riprese dell’aula, entro la quale distinguiamo la cartina geografica dell’Italia unita, i banchi e gli allievi; sua è l’immagine dell’espulsione di Franti dalla scuola, strattonato dal direttore: nelle illustrazioni del pittore l’indagine dei ceti emarginati, del lavoro operaio, dell’emigrazione e del processo di scolarizzazione emerge nelle sottolineature dei contrasti di classe attraverso i quali si rivolge un’attenzione ai fermenti sociali degli anni in cui Cuore vide la luce, ma anche una marcatura di quei languori connaturati all’opera stessa, a partire dal suo titolo programmatico. 

Nell’immagine qui riprodotta, Ferraguti illustra l’ingresso nella sezione Baretti di uno scolaro proveniente da Reggio Calabria, che il maestro Perboni accoglie con parole cariche di enfasi, mostrando agli allievi sulla carta dove si trova la Calabria sulla carta geografica: «Ricordatevi bene di quello che vi dico. Perché questo fatto potesse accadere, che un ragazzo calabrese fosse come in casa sua a Torino, e che un ragazzo di Torino fosse come a casa propria a Reggio Calabria, il nostro paese lottò per cinquant’anni e trentamila Italiani morirono» (p. 7). La scuola qui ritratta non è soltanto il luogo dei sentimenti, ma anche, e soprattutto, motore di integrazione etica e civile, fulcro di emancipazione e di costruzione dell’unità e dell’identità nazionale. 

 

Fonti bibliografiche:

A. Faeti, Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia, Roma, Donzelli, 2011.

P. Pallottino, Lacrime e veleni. Un secolo di illustrazioni per Cuore, in M. Ricciardi, L. Tamburini (edd.), Cent’anni di Cuore. Contributi per la rilettura del libro, Torino, Umberto Allemandi & C., 1986.

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