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Ricordi di scuola

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
Autore della scheda:
DOI:
10.53167/851
Scheda compilata da:
francesca.pizzigoni
Pubblicato il:
23/11/2021
Tipologia:

Edizione

Editore prima edizione:
Tipolitografia Sergio Manzi
Città di pubblicazione prima edizione:
Urbino
Anno di pubblicazione prima edizione:
1977
Numero di pagine:
64

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1930s 1940s 1950s 1960s 1970s

Il racconto è scritto nel primo anno di pensionamento dell'autrice che ricostruisce in ordine cronologico l’esperienza di insegnante a partire dal primo incarico nel 1930 presso la scuola rurale di S. Pietro in Cerquetobono nelle Marche. Dopo due anni è trasferita a Sasseto di Casteldelci in una scuola che faceva parte delle «​Scuole per i contadini dell’Agro romano e delle Paludi Pontine». Ottiene poi una supplenza annuale a Colonna, mentre si prepara per il concorso per le scuole di Stato. Dopo aver superato l’esame le viene assegnata la sede provvisoria di Palazzo del Piano dove insegna a tre classi fino al 1935 quando viene nominata di ruolo a Solfinelli, sempre in una scuola unica. Nel 1941 chiede il trasferimento a Pieve di Cagna per consentire al figlio di frequentare la quarta e quinta classe. L’impegno come insegnante è gravoso ma è il conflitto bellico, trovandosi altresì la località scolastica presso la Linea del Foglia, a rendere particolarmente difficili questi anni. Sono gli anni in cui sceglie di utilizzare il metodo globale (p. 20). Dal 1949 ottiene il trasferimento a Gadana in cui insegna a una prima e una terza classe, per poi trasferirsi sette anni dopo a Urbino. Ama preparare con le sue alunne delle recite, tratte anche dalle pagine del «Corriere dei Piccoli», con canti, musiche e balli. Nel 1967 insegna per la prima volta a una classe prima mista, che segue per tutto il ciclo elementare, ricominciando nel 1972 nuovamente con una prima mista come ultimo ciclo prima del pensionamento. La seconda parte dell’opera, a partire da pagina 35, è dedicata a ricordare alcune figure che hanno costellato la vita professionale dell’autrice. Conclude l’opera la sezione “Racconti veri” in cui sono raccolti ricordi personali tra cui un estratto da «Il Resto del Carlino» che riporta la notizia della riunione di tutti i docenti del I Circolo di Urbino per salutare alcuni colleghi prossimi alla pensione, tra cui l’autrice.

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale