Salta al contenuto principale

Lapide con busto di Giuseppe Sacchi a Milano (1910)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/366
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Pubblicato il:
27/05/2022
Autore dell'artefatto:
Achille Alberti
Committenza:
Comitato per le onoranze a Giuseppe Sacchi
Data di inaugurazione:
22 maggio 1910
Materiale:
Marmo; Bronzo

Ubicazione

Indirizzo:

Via Brera 28
20121 Milano MI
Italia

Lombardia
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide con busto di Sacchi è posta sullo scalone d’ingresso della Biblioteca Nazionale Braidense, ospitata nel Palazzo di Brera
Testo dell'iscrizione:
GIVSEPPE SACCHI
PREFETTO DELLA BIBLIOTECA DI BRERA DAL 1860 AL 1876
EDVCATORE E PEDAGOGISTA INSIGNE
PRIMO INIZIATORE NEL 1835 POI PER 11 LVSTRI
INFATICABILE PROPVGNATORE
DEGLI ASILI DI CARITÀ PER L’INFANZIA IN MILANO
1804 – 1891

A. Alberti
1909

Opera di Achille Alberti, la lapide a Giuseppe Sacchi reca in alto un medaglione ghirlandato, da cui sporge il busto in bronzo del filantropo milanese. Incise sul marmo, le parole di epigrafe riferiscono dell’impegno di Sacchi in qualità di «infaticabile propugnatore degli Asili di Carità per l’Infanzia in Milano»: fu lui il «primo iniziatore» nel capoluogo lombardo di una scuola aportiana, istituita nel 1836 – e non nel 1835, come indicato nell’iscrizione. Murato sullo scalone d’ingresso della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, di cui Sacchi era stato direttore, l’omaggio monumentale a questo «educatore e pedagogista insigne» fu inaugurato il 22 maggio 1910. Il discorso di commemorazione fu tenuto nell’aula dellIstituto Lombardo di Scienze e Lettere dal prof. Antonio Martinazzoli; l’oratore segnalò «fra le idee di Giuseppe Sacchi [...] quella di guidare i bambini dell’asilo alla conoscenza di Dio, e l’altra di usare procedimenti metodici […]. L’Aporti gli suggeriva la prima, il Fröbel la seconda». Martinazzoli lodò Sacchi per «essere rimasto a sé stesso […], passando nobilmente tra loro, senza farsi seguace né dell’uno né dell’altro. [...] Scolaro di G.D. Romagnosi, ne portava [...] lo spirito entro di sè, una certa fierezza e indipendenza di pensiero, il bisogno soprattutto di investigazione e di ricerca propria» (Martinazzoli, Giuseppe Sacchi educatore, 1910, p. 17).

Commemorato

Fonti

Fonti bibliografiche:
  • Onoranze a un amabile educatore. Giuseppe Sacchi, «L’Illustrazione popolare. Giornale delle famiglie», a. VL, n. 48, 28 novembre 1909, p. 763
  • A. Martinazzoli, Giuseppe Sacchi educatore. Commemorazione tenuta il 22 maggio 1910 in Milano nell’aula del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, Milano, Tip. e Libr. Editrice Ditta Giacomo Agnelli, 1910
Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale