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Diario di una maestrina

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
Autore della scheda:
DOI:
10.53167/1983
Scheda compilata da:
Luca Silvestri
Pubblicato il:
16/12/2022
Tipologia:
Anno scolastico:
1947/1948 - 1956/1957
Autore:

Edizione

Titolo prima edizione:
Diario di una maestrina
Editore prima edizione:
Laterza
Città di pubblicazione prima edizione:
Bari
Anno di pubblicazione prima edizione:
1957
Numero di pagine:
158

«La scuola, come inatteso risultato collaterale, ci ha dato una serie di libri straordinari, per esempio il Diario di una maestrina della Giacobbe». L’attestazione di Tullio De Mauro ben conferma l’importanza del volume della scrittrice sarda, da considerare una tra le più efficaci e innovative memorie scolastiche italiane del secondo dopoguerra. Nel suo «egodocumento» la Giacobbe ripercorre la sua esperienza magistrale in alcune scuole elementari della Barbagia dei primi anni Cinquanta, soffermandosi soprattutto sull’anno trascorso ad Orgosolo. L’autrice rappresenta un contesto dominato dalle leggi della società agropastorale, pervasa da un certo autoritarismo e dall’uso della violenza. Si tratta di una realtà difficile, segnata dalla diffusa sfiducia nei confronti del sistema formativo statale. L’istruzione non era sentita come una priorità perché, per diventare pastori o per essere banditi, era considerato inutile saper leggere e scrivere: tanti erano poi costretti a lavorare sin dall’infanzia. Di fronte a queste problematiche, la “maestrina” si rivela tutt’altro che remissiva. Nel suo Diario la Giacobbe descrive le iniziative messe in campo per trasformare il clima della classe, puntando, sin dai primi giorni, sulla cooperazione con gli alunni e le famiglie. La “maestrina” fa sue le difficoltà dei suoi bambini, ne valorizza gli interessi e cammina con loro. Il suo sguardo umano e benevolo restituisce un volto agli studenti che incontra e fa emergere quella «sete di favole e di bello che [li] rifaceva simili a tutti i loro coetanei del mondo» (p. 125). Nel tempo conquista rispetto e fiducia, e proprio quelli che erano considerati la «feccia del paese» contribuiscono a fare della classe una vera comunità educante. Il Diario di una maestrina ottenne in breve tempo un notevole successo: tra i vincitori del premio Viareggio Opera Prima 1957, raggiunse in pochi anni sei edizioni e una tiratura di novemila copie. Fu inoltre tradotto in una quindicina di lingue.

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale