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Lapide a Eugenio Modigliano a Firenze (1936)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/2046
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Pubblicato il:
30/12/2022
Autore dell'epigrafe:
Giovanni Calò
Autore dell'artefatto:
Leonetto Materassi (autore dei disegni preparatori della lapide); Stabilimento meccanico per la lavorazione dei marmi di David Sollazzini & Figli (realizzazione della lapide)
Committenza:
Istituto Umberto I per fanciulli tardivi e nervosi di Firenze
Data di produzione o emissione:
22 giugno 1936
Data di inaugurazione:
28 giugno 1936
Occasione commemorativa e/o celebrativa:
37° anniversario della fondazione dell’Istituto Umberto I per fanciulli tardivi e nervosi di Firenze
Materiale:
Marmo bianco
Stato di conservazione:
discreto

Ubicazione

Indirizzo:

Via Gabriele D’Annunzio 29
50135 Firenze FI
Italia

Toscana
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide è collocata nel cortile interno dell’attuale sede dell’Azienda USL Toscana Centro

Indicizzazione e descrizione semantica

Livello scolastico:
Lingua:
Identificatori cronologici:
1930s
Testo dell'iscrizione:
ALLA FEDE E AL SAPERE
DI EUGENIO MODIGLIANO
QUESTO ISTITUTO
DEVE LA SUA NASCITA
E LA SUA PROSPERA VITA
NON SOLO QUI
DOVE L’OPERA SUA FU SENZA RIPOSO
MA DOVUNQUE ABBIAN CULTO
L’AMORE DELL’INFANZIA
LA CARITÀ CHE EDUCA E CHE REDIME
SIA BENEDETTO IL SUO NOME

IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE
NEL XXXVII A. DALLA FONDAZIONE
POSE

28 GIUGNO 1936

Le carte conservate all’interno del fondo «Istituto medico-pedagogico Umberto I di Firenze» presso l’Archivio di Stato di Firenze all’interno della serie «Giustificazioni» per l’anno 1936 aiutano a ricostruire l’iter di realizzazione di questa lapide commemorativa. Dopo la prematura scomparsa del Modigliano, l’Istituto Umberto I stabilì subito di inciderne la memoria nella pietra. Il 12 febbraio 1936 lo Stabilimento meccanico per la lavorazione dei marmi, pietre, graniti e travertino di David Sollazzini & Figli emetteva la fattura relativa alla fornitura all’Istituto Umberto I di una «tavola di marmo bianco di m. 1,15 x 0,83 x 0,02» con «4 fori per applicarvi le viti con incassatura e tutta lucidata», costata 75 lire. La realizzazione della lapide fu resa possibile grazie alle numerose donazioni giunte tra marzo e luglio del 1936 per commemorare degnamente la memoria del Modigliano, come quella di 805 lire eseguita il I aprile 1936 da “La Nazione” «per onorare la memoria del Prof. Comm. Eugenio Modigliano» (Ordine di cassa n. 15), frutto di una raccolta di denaro promossa dal quotidiano fiorentino, cui fece seguito il I luglio 1936 un’altra elargizione di 150 lire al medesimo scopo (Ordine di cassa n. 38). Stando alle nostre stime, l’Istituto Umberto I ricevette donazioni per oltre 1.000 lire, raccogliendo addirittura più di quanto fosse necessario per realizzare il tributo marmoreo. Il 29 settembre l’ingegner Leonetto Materassi emetteva notula all’Istituto Umberto I per la realizzazione dei «disegni per una lapide commemorativa in onore del prof. Modigliano» (29 maggio 1936 e 8, 9 e 11 giugno 1936) e per le «misurazioni per il completamento dei disegni suddetti e le istruzioni ai muratori per la montatura della lapide commemorativa» (22 giugno 1936). La messa in posa della lapide nella sala d’ingresso dell’Istituto Umberto I avvenne il 28 giugno 1936 ad opera di Ottavio Caparrini. La cerimonia di disvelamento della lapide si svolse il 28 giugno 1936 con un intervento solenne di Giovanni Calò, che aveva dettato l’epigrafe incisa sulla lapide. Nel suo discorso, Calò affermava che il compito di commemorare Modigliano gli era stato affidato per il carattere dei suoi studi oltre che per il fatto di aver seduto con lui all’interno del Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto Umberto I e di aver collaborato alla realizzazione della Scuola magistrale ortofrenica di Firenze. Dopo aver messo in luce le tante opere di pubblica beneficienza promosse nel corso della sua vita dal Modigliano in favore dell’infanzia frenastenica, Calò sottolineò coraggiosamente com’egli israelita, continuasse così «la tradizione […] dei suoi non pochi correligionari che, pagando di persona, […] sempre in mille iniziative di carattere filantropico e d’interesse sociale, attestarono la perfetta fusione del sangue e dell’anima loro col sangue e coll’anima d’Italia» e mostrasse «ancora una volta, col suo esempio vivente, come in paesi civili di veramente matura civiltà, dove il sangue ariano misurato a gocce non si richiede per riconoscere ad uomini dignità di uomini, sia possibile e normale e confortante che fedi e confessioni diverse, mutuamente rispettandosi, s’incontrino in un veramente cristiano amore del prossimo» (G. Calò, Eugenio Modigliano, p. 15).

Commemorato

Eugenio Modigliano

Appartenente a una famiglia di religione ebraica, si laureò alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa nel 1882 e si specializzò in Pediatria, seguendo anche un corso di perfezionamento a Vienna. Lavorò come medico per alcuni anni a Pisa presso la sezione pediatrica dei Regi Spedali di Santa Chiara e funse da assistente volontario presso l’Istituto di clinica medica dell’Università di Pisa, diretto dal Corrado Bernabei. In questo periodo partecipò ai primi congressi pediatrici italiani e  collaborò con numerose riviste mediche, pubblicando studi sulla nipiologia, l’igiene dell’allattamento, la tutela della prima infanzia, l’anemia splenica infantile, la frenastenia infantile. Nel 1895 si trasferì a Firenze, dove nel 1899 fondò l’Istituto Umberto I per fanciulli tardivi e nervosi (poi Istituto medico-pedagogico Umberto I) in un modesto stabile a Santa Maria a Coverciano. Fu libero docente di Pediatria alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena dal 1902 al 1907 e docente di Igiene presso la Scuola professionale femminile d’arti e mestieri di Firenze dal 1904 al 1930. Nel 1926 fondò la Scuola magistrale ortofrenica di Firenze, seconda in Italia, autonoma amministrativamente ma connessa all’Istituto Umberto I e all’Istituto di psicologia dell’Università di Firenze. La scuola era organizzata in corsi teorici e pratici di Psicologia dell’età evolutiva, Pedagogia degli anormali psichici e Neuropsicopatologia infantile tenuti dai rispettivi docenti universitari, ovvero Enzo Bonaventura (cui seguì Alberto Marzi), Giovanni Calò e Paolo Amaldi, direttore del vicino Ospedale psichiatrico a San Salvi. Morì nel 1936.

Fonti bibliografiche:
  • Annuario scolastico della R. Università degli Studi di Pisa per l’anno accademico 1881-1882, Tipografia Nistri, Pisa, 1881, p. 43
  • Annuario del Ministero della Pubblica Istruzione, Tipografia Cecchini, Roma 1902, p. 12
  • Annuario del Ministero della Pubblica Istruzione, Tipografia Cecchini, Roma 1907, p. 146
  • In memoria di Eugenio Modigliano, in «I Diritti della Scuola», XXXVII, n. 27, 15 luglio 1936, pp. 421-422
  • Giovanni Calò, L’opera educativa dell’istituto medico pedagogico Umberto I di Firenze, Tipografia Ricci, Firenze, 1946
  • Servio Levi (ed.), L’Istituto medico-pedagogico Umberto I, Tipocalcografia classica, Firenze, 1963
  • Patrizia Guarnieri, Matteo Fiorani, Scuola magistrale ortofrenica di Firenze, in Fuori dal manicomio. Gli archivi della salute mentale dall’Unità alla legge 180, https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=proden…

Fonti

Fonti archivistiche:
  • Archivio di Stato di Firenze, fondo «Istituto medico-pedagogico “Umberto I” di Firenze», serie «Giustificazioni», anno 1936, busta con numero di corda non assegnato
Fonti bibliografiche:
  • G. Calò, Eugenio Modigliano. Discorso commemorativo tenuto il 28 giugno 1936 – XIV nell’Istituto Umberto I per fanciulli tardivi e nervosi di Firenze, Società tipografica A. Manuzio, Roma 1936 (estratto da “L’Assistenza ai Minorenni Anormali”, vol. VI e VII, 1936)
  • Margherita Sani, Un’esperienza pionieristica per la rieducazione dei “bambini difficili”: l’Istituto toscano medico-pedagogico per fanciulli tardivi e nervosi Umberto I di Firenze (1899-1960), relatrice Patrizia Guarnieri, tesi di laurea discussa nel Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Università di Firenze, a.a. 2015-2016, p. 178
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