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Lapide a Vittorio Savorini a Teramo (1931)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/273
Scheda compilata da:
Valentino Minuto
Pubblicato il:
30/10/2021
Autore dell'artefatto:
Luigi Cavacchioli
Committenza:
Comitato per un ricordo marmoreo di Vittorio Savorini, presieduto da Giovanni Fabbri
Data di inaugurazione:
7 giugno 1931
Occasione commemorativa e/o celebrativa:
Sesto anniversario della morte di Savorini
Materiale:
Marmo; Bronzo

Ubicazione

Indirizzo:

Viale Giovanni Bovio 6
64100 Teramo TE
Italia

Abruzzo
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide è posta lungo la scala dell’edificio che ospita il Liceo Scientifico Albert Einstein, già sede dell’Istituto Tecnico Vincenzo Comi
  • Image:
    1) Foto della lapide a Vittorio Savorini a Teramo
  • Image:
    Foto della lapide a Vittorio Savorini - Visione d'insieme
Credits:

1) © Walter De Berardinis; Fonte: http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=6601

2) © Liceo Albert Einstein di Teramo

Testo dell'iscrizione:
A
VITTORIO SAVORINI
MAESTRO DI STORIA E DI VITA
QUI DOVE PIÙ A LUNGO INSEGNÒ
GLI ANTICHI DISCEPOLI
DELLE ROMAGNE E DEGLI ABRUZZI
IN FRATERNITÀ DI SPIRITI E DI IDEALI
COI DISCENTI DI OGGI CON QUELLI DI DOMANI
PER SEGNO DI FEDE NELL’ALTA MISSIONE
DELLA SCUOLA ITALIANA

1925 - A. III

La lapide a Vittorio Savorini  posta lungo la scala dell’edificio che ospita il Liceo Scientifico Albert Einstein di Teramo, già sede dell’Istituto Tecnico Vincenzo Comi, dove questo «maestro di storia e di vita […] più a lungo insegnò»  reca in alto un medaglione in bronzo, opera di Luigi Cavacchioli, che ritrae il volto del defunto professore; riveduta dal filologo Gino Rocchi, noto anche come epigrafista — l’iscrizione spiega che quell'omaggio monumentale era stato tributato «per segno di fede nell'alta missione della scuola italiana». L’idea di dedicare a Savorini un ricordo marmoreo fu lanciata da Giovanni Fabbri, l’editore teramano con cui Savorini aveva stretto una collaborazione culturale; alla sottoscrizione parteciparono gli alunni abruzzesi, vecchi e nuovi, come pure «gli antichi discepoli delle Romagne». Allo stesso tempo un comitato di insegnanti del Comi propose l’istituzione di una borsa di studio intitolata alla memoria di Savorini. Le due iniziative, nel venire a compimento, furono congiunte: lo scoprimento della lapide e l’assegnazione della prima borsa di studio «Vittorio Savorini» si svolsero lo stesso giorno — il 7 giugno 1931. Alla cerimonia il preside Quirino Valente lesse il messaggio che a nome degli antichi studenti emiliani e romagnoli aveva inviato il direttore didattico Ettore Mattiuzzi, ex alunno di Savorini alla Scuola Normale Maschile di Bologna; Mattiuzzi qualificò il defunto professore come «maestro» di vita perché non soltanto si curava «di insegnare in modo perfetto» la sua materia, ma si dedicava «appassionatamente — e questo è degno e bello — ad educare» (Vittorio Savorini, 1932, p. 26). Il preside Valente, ex alunno di Savorini al Comi, pronunciò il discorso di commemorazione; l’oratore rievocò le lezioni di storia del defunto professore: «Egli sapeva animare, vivificare ed infondere [pensieri], sceneggiando meravigliosamente luoghi ed ambienti per rendere più evidenti il fatto od il dramma storico, l’arte, il pensiero, la letteratura; lo sviluppo artistico, letterario ed inventivo insomma e trarne insegnamenti politici ed economici. L’inserzione dei problemi di economia politica nei quadri storici, oggi appare di grande importanza: ebbene, il Prof. Savorini si può dire il precursore degli studii storici integrati, poiché le Sue lezioni contenevano appunto le forme lineari dell’economia del tempo» (Ibidem, p. 14).

Commemorato

Vittorio Savorini

Vittorio Savorini nacque il 19 marzo 1851 a Bagnacavallo, nel Ravennate. Conseguita la laurea in Giurisprudenza e quella in Belle Lettere all’Università di Bologna, all’esercizio forense predilesse l’insegnamento. Tra il 1876 e il 1879 occupò la cattedra di Storia e Geografia alla Scuola Normale Maschile di Bologna; tra il 1879 e il 1881 quella all’Istituto Tecnico di Girgenti. Nel 1881, nominato all’Istituto Tecnico Vincenzo Comi di Teramo, elesse l’Atene degli Abruzzi a città di adozione. Al Comi esercitò la restante parte del suo magistero didattico, oltre ad averne la direzione per un triennio. Nel 1886 fu tra i fondatori della «Rivista abruzzese di scienze lettere ed arti». Nel 1889 concorse alla costituzione della Deputazione abruzzese di Storia patria. Feconda fu la collaborazione con l’editore Giovanni Fabbri al progetto di ristampa di opere di scrittori abruzzesi e soprattutto teramani: sua è la curatela della riedizione della Storia di Teramo di Nicola Palma. Compilò altresì la parte storica, geografica ed economica della Monografia della Provincia di Teramo. Altre iniziative videro il professore romagnolo culturalmente attivo nella città abruzzese: la costituzione della Società Dante Alighieri, l’istituzione dell’Università popolare, l’organizzazione di conferenze e l’apertura di scuole serali. Savorini morì a Teramo l’8 marzo 1925.

Fonti bibliografiche:
  • G. Aramolo, In memoria del professore ed avvocato Cav. Uff. Vittorio Savorini, ex Preside del R. Istituto Tecnico di Teramo, Teramo, Tip. G. Fabbri, 1926
  • Vittorio Savorini: commemorato dai suoi alunni e dalla sua Scuola nel VI anniversario dalla morte, Teramo, Tip. Cioschi, 1932
  • M.E. Rossi, Savorini Vittorio, in E. Di Carlo (a cura di), Gente d’Abruzzo. Dizionario biografico degli abruzzesi illustri, Castelli (TE), Andromeda, 2007, vol. 9, pp. 221-226

Fonti

Fonti bibliografiche:
  • G. Fabbri (a cura di), Per un ricordo alla memoria cara del Professore Vittorio Savorini, Teramo, Tip. G. Fabbri, 1925
  • G. Aramolo, In memoria del professore ed avvocato Cav. Uff. Vittorio Savorini, ex Preside del R. Istituto Tecnico di TeramoTeramo, Tip. G. Fabbri, 1926
  • Vittorio Savorini: commemorato dai suoi alunni e dalla sua Scuola nel VI anniversario dalla morte, Teramo, Tip. Cioschi, 1932
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