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Busto di Benedetto Pianesi a Macerata (1892)

Editore:
EUM – Edizioni Università di Macerata
Luogo di pubblicazione:
Corso della Repubblica, n. 51, 62100, Macerata (Italia)
Codice ISSN:
2785-3098
Autore della scheda:
DOI:
10.53218/1656
Scheda compilata da:
Lucia Paciaroni
Pubblicato il:
30/08/2022
Committenza:
Istituto Salesiano di Macerata
Data di produzione o emissione:
1892
Occasione commemorativa e/o celebrativa:
Morte del fondatore della Casa salesiana di Macerata.
Materiale:
marmo bianco
Stato di conservazione:
ottimo

Ubicazione

Indirizzo:

viale don Bosco, 55
62100 Macerata MC
Italia

Marche
Dettagli sull'ubicazione spaziale:
La lapide si trova al pianoterra dell'Istituto salesiano di Macerata, in quello che un tempo era il parlatorio dell’istituto e che oggi è sede di uffici amministrativi.
Testo dell'iscrizione:
EFFIGIE
DEL CAV. UFF. BENEDETTO PIANESI
M. DI ANNI 81 A Dì 26 MARZO 1892
LIETO DI ESSERE TANTO VISSUTO
DA VEDERE PROSPEROSA E FIORENTE
QUESTA PIA CASA
ALLA CUI FONDAZIONE LARGAMENTE SOVVENNE

L'epigrafe posta sotto il busto ricorda l’affettuoso interesse con il quale l’industriale maceratese Benedetto Pianesi seguì le vicende fondative dell’Istituto salesiano di Macerata, contribuendo anche alle spese di erezione del fabbricato.
Pianesi prese contatti con il primo successore di don Bosco, don Michele Rua, e si impegnò in prima persona per l’apertura della Casa, tanto da esserne riconosciuto come il fondatore. La prima pietra della Casa salesiana, chiamata “Ospizio di San Giuseppe”, fu benedetta il 12 maggio 1889. Qualche giorno dopo l’evento fu salutato da don Rua con parole piene di riconoscenza nei riguardi del Cav. Pianesi: «Ill.mo e Benemerito Sig. Cav. B. Pianesi, ho ricevuto la relazione della funzione fattasi così nella circostanza in cui si pose la pietra fondamentale del nostro Ospizio di San Giuseppe, e sento il dovere di ringraziare vivamente la bontà della S.V. Ill.ma che si degnò di fare da Padrino in tale funzione. Sensibile oltremodo alla speciale benevolenza della S.V. Ill.ma con tale atto dimostrataci l’assicuro che io e tutti i Salesiani non cesseranno mai di pregare alla S.V. Ill.ma ed a tutti i suoi cari le migliori benedizioni del Cielo, ed ogni spirituale e temporale prosperità» (Tamburri, pp. 12-13).
In appena diciotto mesi la Casa fu completata. La cerimonia di inaugurazione si svolse il 4 novembre 1890. Due anni dopo, il 26 marzo, come ricordato nella lapide commemorativa, moriva il cav. Pianesi, «lieto di essere tanto vissuto da vedere prosperosa e fiorente questa pia casa alla cui fondazione largamente sovvenne».
Le onoranze funebri furono celebrate nella Cappella dell’Istituto salesiano, davanti ad una numerosa platea di concittadini, che rimase particolarmente colpita dal commosso ricordo degli alunni e dei figli dell’Istituto.

Commemorato

Benedetto Pianesi

Dottore in legge e industriale, Benedetto Pianesi fu esponente illustre di una delle famiglie più importanti e facoltose di Macerata. Figlio di Domenico e Ciccarelli Maria Rosa, nacque a Macerata il 25 febbraio 1811. È ricordato soprattutto per il suo impegno nella fondazione dell’Istituto salesiano di Macerata, per edificare il quale  si tenne in costante contatto con il successore di don Bosco, don Michele Rua. Fu Presidente del Comitato istituito per raccogliere i fondi necessari alla costruzione della Casa salesiana e fu anche membro del Consiglio dell’Asilo infantile Ricci di Macerata, di cui fu anche Presidente. Il suo nome è ricordato tra i «benefattori insigni» dell'Istituto salesiano, che ha dedicato alla sua memoria un busto con lapide marmorea, e figura tra i benefattori dell'Asilo Ricci commemorati nella lapide marmorea, situata al piano terra dell'edificio ed inaugurata nel 1925.
L’«inclinazione al beneficiare», come ricordava il vescovo di Macerata e Tolentino Raniero Sarnari nell’Elogio funebre tenuto in occasione del trigesimo della deposizione del cavaliere Pianesi (p. 11), fu una virtù propria a tutta la famiglia Pianesi. Il fratello Lugi aveva eretto un’industria tessile per dare lustro e sostegno alla sua terra e Benedetto la continuò ed accrebbe, aggiungendo anche una fabbrica di filatura «per la quale acquistò macchine di perfetto modello e chiamò da Prato persone atte a farle funzionare» (ibid.).
La generosità del cavaliere Pianesi emerge dal suo testamento, nel quale condonò «a ciascuno dei molti suoi inquilini, arretrati nel pagamento del fitto, L. 50, ai coloni il debito fino a L. 100; [lasciò] in perpetuo L. 100 annue al Ricovero di mendicità, altrettante per medicinali agli infermi poveri della sua parrocchia; L. 50 all’Asilo infantile; [stabilì] da ultimo che il terzo delle rendite del suo patrimonio, quando la consorte usufruttuaria mancherà ai vivi, [venisse] erogato fino al 25° anno dalla sua morte, in opere di beneficenza» (ibid., p. 15).

Fonti archivistiche:
  • Comune di Macerata, Archivio dell'Ufficio anagrafe
Fonti bibliografiche:
  • S. Tamburri, I cento anni dell’Opera Salesiana di Macerata (1890-1990), Pollenza, Tipografia San Giuseppe, 1990, pp. 20-21;
  • R. Sarnari, Elogio del Cav. Dott. Benedetto Pianesi letto nei funerali solenni celebrati nella cappella dell’Istituto Salesiano di Macerata il dì 28 aprile 1892, trigesimo dopo la sua deposizione; pubblicato per desiderio degli amici del caro estinto, Torino, Tipografia Salesiana, 1892;
  • L’Asilo Infantile Ricci nel LXXXV anno di vita (1841-1925), Tributo di riconoscenza ai benefattori nel giubileo del Regno di Vittorio Emanuele III, domenica VII giugno MCMXXV, solennità dello statuto, Macerata, Unione Tipografica Operaia, 1925;
  • Cooperatori defunti nel marzo aprile 1882, «Bollettino salesiano», a. XVI, n. 4, maggio 1882, p. 103.

Istituzione

Denominazione:
Istituto salesiano di Macerata
Anno di fondazione:
1889

Fonti

Fonti bibliografiche:

S. Tamburri, I cento anni dell’Opera Salesiana di Macerata (1890-1990), Pollenza, Tipografia San Giuseppe, 1990, pp. 11-16.

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