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Pagine di diario e compiti illustrati.

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-5007
Autore della scheda:
DOI:
10.53165/1903
Scheda compilata da:
Luca Silvestri
Pubblicato il:
15/07/2022
Data di produzione:
1938
Scuola:
Scuola Rurale Veneta Montemerlo (Cervarese)
Ordine e grado:
Scuola primaria
Classe:
Anno scolastico:
1932-1933; 1933-1934; 1934-1935
Luogo di conservazione:
Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre

Piazza della Repubblica, 10
00185 Roma RM
Italia

Collocazione:
ADLR.Q.065 INV. 013025.01 ZZLR
Numero di pagine:
6

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori di nome:
Giuseppe Lombardo Radice
Identificatori cronologici:
1930s

Diario scritto dalla maestra La Torraca sotto forma di epistola di accompagnamento al materiale inviato a Giuseppe Lombardo Radice; nelle 6 pagine autografe la maestra descrive l’esperienza didattica realizzata presso la scuola rurale veneta di Montemerlo. Molto del suo impegno didattico si concentra sull’insegnamento della lingua italiana, sull’esercizio della scrittura e della lettura; interessante è la riflessione della maestra sulla funzione della punteggiatura nel componimento la cui «inesattezza ha un valore logico […] e rappresenta una vera, necessaria pausa lunga del pensiero» (p. 3) richiamando l’utilizzo, anche se spontaneo, di una strategia cognitiva in linea con gli insegnamenti piagetiani. Dalle pagine del diario emergono anche degli spunti interessanti sull’uso della lingua dialettale che, secondo la maestra, conferisce «un colorito simpaticamente locale alle narrazioni» (p. 2) delle sue alunne e alunni; evidenzia in proposito lo sforzo di alcuni di loro di tradurre le frasi dialettali nella lingua nazionale scritta, sforzo che testimonia non la «passiva ripetizione ma la ricostruzione e quindi la genuina creatività del lavoro» (p. 3), in altri termini testimonia il processo di rielaborazione produttiva e creativa realizzato. Il tema del dialetto è estremamente interessante anche perché nelle parole della maestra riecheggia il pensiero pedagogico e l’azione politica di Giuseppe Lombardo Radice in merito all’adozione del dialetto nell’educazione linguistica resa possibile fino al 1929, anno dell’abolizione di ogni espressione dialettale nei libri scolastici, in virtù dell’introduzione del Testo Unico di Stato imposto dal regime fascista. La maestra descrive inoltre alcune vicende di vita scolastica quotidiana di cui le sue scolaresche sono protagoniste soffermandosi sulle emozioni che attraversano la loro esperienza durante l’anno scolastico; traccia infine un profilo significativo di tre sue alunne, dei loro stili di apprendimento e delle loro risonanze emotive.

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale