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Alè magistra, alën!

Editore:
Roma TrE-Press - In collaborazione con il Museo della Scuola e dell’Educazione “Mauro Laeng” (MuSEd)
Luogo di pubblicazione:
Piazza della Repubblica, n. 10, 00185, Roma (Italia)
Codice ISSN:
2785-4485
Autore della scheda:
DOI:
10.53167/899
Scheda compilata da:
francesca.pizzigoni
Pubblicato il:
23/11/2021
Tipologia:

Edizione

Titolo prima edizione:
Alè Magistra, alën!
Editore prima edizione:
Tipografia Melli
Città di pubblicazione prima edizione:
Borgone
Anno di pubblicazione prima edizione:
1997
Numero di pagine:
128

Indicizzazione e descrizione semantica

Identificatori cronologici:
1930s 1940s

L’autrice, nata a Roma ma presto trasferita a Torino, dopo aver frequentato le scuole elementari Abba e l’istituto magistrale Berti, nel 1939 ottiene il primo incarico presso la scuola pluriclasse della frazione Bigiardi di Bruzolo (CN), a 45 chilometri da Torino. Il volume è dedicato ai due anni di permanenza in questa località in cui gli alunni parlavano in dialetto e rivolgevano alla maestra la frase Alè magistra, alën (Dai maestra, andiamo!), da cui deriva il titolo dell’opera. La scuola è composta da un’unica grande aula ma banchi (già biposto) e sussidi didattici sono moderni, dotati anche di un melofono per l’accompagnamento musicale [la sede scolastica di Bigiardi è stata trasformata nel 1996 in Museo etnografico locale in cui sono visibili alcuni arredi scolastici del tempo. NdR]. Coragliotto si impegna a stabilire un contatto diretto e cordiale con tutti gli alunni e le loro famiglie, superando i grandi ostacoli rappresentati dall’estrema povertà e dall’approssimarsi degli eventi bellici. Si interroga su come essere una buona insegnante, desidera migliorarsi attraverso la lettura di riviste pedagogiche  e cerca di offrire ai suoi alunni anche esperienze formative in cui l’apprendimento non è disgiunto dallo svago quali lezioni di canto accompagnate dal melofono. Non manca di accogliere a favore dei suoi alunni le poche opportunità offerte da eventi esterni, tra cui la distribuzione di doni organizzata dalla sezione locale del CAI (p. 92). La povera realtà di montagna emerge anche dalla consuetudine di Coragliotto di aprire le porte della propria abitazione fuori dall’orario delle lezioni affinché i suoi alunni, a differenza di casa loro, possano svolgere i compiti in un ambiente illuminato e riscaldato dalla stufa. L’insegnante, orientata a un’attenta osservazione degli alunni e all’incidenza dell’azione educativa oltre che a quella prettamente istruttiva, interpreta il suo ruolo di maestra come membro di una comunità.

Contenuto pubblicato sotto licenza CC BY-NC-ND 4.0 Internazionale