
Realizzate a penna e acquerello e riprodotte con la stessa tecnica di fotoincisione utilizzata in quegli stessi anni ad esempio da Carlo Chiostri, nelle illustrazioni a corredo del racconto Cuori fratelli il pittore Lazzaro Pasini adotta un linguaggio naturalista di gusto tardo-ottocentesco e di matrice lombarda, alla stregua delle sue coeve prove pittoriche. Anche come illustratore, Pasini raggiunge straordinari effetti di luminismo, come si può notare dalla luce che pervade l’aula scolastica e che entra dai grandi finestroni. A livello compositivo, si osserva la simmetria con cui l’autore dispone da un lato i banchi con gli scolari e dall’altro la cattedra dell’insegnante a testimonianza del rapporto gerarchico tra maestro e discenti. Sulla parete alle spalle della cattedra è appeso, insieme al crocifisso, il ritratto del Re d’Italia Vittorio Emanuele III di Savoia: una consuetudine che spesso ricorre nelle illustrazioni o nelle fotografie dell’epoca come simbolo di identità e unità nazionale.